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FEBBRAIO/MARZO 2018

RASSEGNA INTERNAZIONALE

I

n comune hanno il cognome, ma non so-

no parenti. Anzi. Sono i condottieri di due

schieramenti pronti a darsi battaglia in terra

cinese. Stiamo parlando di Jack Ma e Pony Ma,

rispettivamente al timone di Alibaba, incontrasta-

to leader dell’ecommerce nel Celeste Impero, e di

Tencent, società cui fa capo WeChat, applicazione

da 902 milioni di utenti attivi al giorno.

La sfida tra i due giganti asiatici del web si è accesa

negli ultimi mesi e sembra giocarsi sempre più sul

terreno del retail fisico. Questi i fatti.

A novembre, Jack Ma ha annunciato la sottoscrizio-

ne per 2,9 miliardi di dollari del 36% del secondo

più grande superstore cinese, Sun Art Retail, di

proprietà del conglomerato taiwanese Ruentex, del

quale Auchan possiede più di un terzo del capitale.

La risposta del rivale non si è fatta attendere: Ten-

cent ha reso nota la volontà di acquisire il 5% di

Yonghui Superstores, colosso attivo in Cina con 500

magazzini e valutato oltre 14 miliardi di dollari. Ma

non è tutto. A conferma che la competizione in rete

ruota – quasi paradossalmente – sempre più intorno

alle attività

brick and mortar

, è arrivata anche la

notizia dell’accordo preliminare siglato tra il polo

Tencent/ Yonghui e Carrefour. Una nota del gigante

francese ufficializza la firma di “un memorandum

d’intesa per un potenziale investimento in Carre-

four Cina”. L’obiettivo – aggiunge il comunicato – è

unire le competenze di retail globale di Carrefour

all’eccellenza tecnologia di Tencent e al know how

operativo della Gdo asiatica di Yonghui.

S

Pony Ma

Jack Ma

I piani di

Alexandre Bompard:

crescita online

e tagli al personale

Vista dal versante europeo, l’alleanza

stretta tra Tencent/ Yonghui e Carrefour si inserisce nel piano “Carrefour

2022”, progetto di rilancio dell’insegna varato dal neo-presidente

Alexandre Bompard, che vede nel digitale un asset strategico di primaria

importanza: per il web saranno infatti stanziati 2,8 miliardi di euro in

cinque anni, così da reagire alla pressante concorrenza di Amazon, che –

ricordiamo – ha a sua volta deciso di scendere sul terreno fisico, facendo

suoi nel corso dell’estate i supermercati Whole Foods grazie a un deal da

13,7 miliardi di dollari.

Nella prospettiva del rafforzamento online si deve leggere anche la

decisione della catena d’oltralpe di investire 79 milioni di euro per rilevare

da Conforama il 17% del capitale di Showroomprivè.

“L’operazione – ha commentato lo stesso Bompard – costituisce un

elemento di accelerazione della strategia digitale del gruppo, permette

di entrare sul mercato delle vendite private online e di rafforzare la nostra

offerta”.

A fare da contraltare alla spinta sul fronte di internet, vi sono però i sacrifici

previsti in patria, dove sono stati annunciati tagli per 2.400 posti di lavoro

sui 10.500 comlessivi, attraverso esodi volontari. Ma la scure non si

abbatterà soltanto sulla Francia: anche in Belgio, infatti, l’organico subirà

riduzioni per 1.200 unità. Con queste misure il gruppo punta a centrare

il traguardo di una riduzione dei costi di 2 miliardi di euro a regime entro

il prossimo biennio. Traguardo cui concorreranno anche risparmi sulla

logistica e sui costi di struttura.

La guerra dei Ma

Έ

Ή

di Chiara Bandini