Rapporto Coop 2018, crescono le diseguaglianze e impattano sui consumi

Ripresa sì, ma iniqua, incostante, difficoltosa. È la prima e principale evidenza del Rapporto Coop 2018, come sempre ricchissimo di spunti, dati e suggestioni sulle tendenze dei consumi in Italia. Ne parleremo nelle prossime settimane, ma ci sembrava giusto partire proprio da questo dato, il più generale ma che tanto impatto ha poi sulla vita di tutti i giorni e sui consumi di milioni di persone. Perché il fatto che la forbice tra ricchi e poveri si allarghi, non solo tra Paesi ma anche all’interno degli stessi, è gravido di conseguenze.

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Chiare le richieste alla politica, cui si chiede di aiutare le famiglie tramite politiche di sostegno al reddito e all’occupazione.  Netta contrarietà è stata espressa contro l’aumento dell’IVA, che colpirebbe indistintamente tutti i consumi, anche quelli in calo delle fasce più deboli. Richiesta a Di Maio di aprire un tavolo sulla questione delle aperture (“se no rischiamo di cadere in un Far West dove ogni Regione vara una legge regionale diversa”) E massima attenzione ai temi della legalità (a partire dal caporalato) e dell’ambiente (“siamo stati gli unici a prendere impegni per ridurre l’inquinamento da plastica del mare nella Ue, aspettiamo gli altri”).

Marco Pedroni nell’intervista ci spiega come Coop ha deciso di affrontare questo mercato, rimanendo ferma sulle sue posizioni. Non è un mistero che la maggiore cooperativa nazionale stia soffrendo (vedi Coop ancora in testa nel 2017, 13,4 miliardi nel retail Gdo (+2,6%)) ma, come ha ricordato Stefano Bassi presidente Ancc-Coop durante la conferenza, “siamo una cooperativa e, per nostra struttura e proprietà, abbiamo obiettivi di redditività diversi da una società per azioni”).

La versione integrale del Rapporto Coop 2018 è scaricabile su http://www.italiani.coop