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Prosegue l’espansione di Action: inaugurato un nuovo store a Erbusco (Brescia)

La catena di discount non food Action continua a espandersi: da pochi giorni è stato inaugurato un nuovo store a Erbusco, in provincia di Brescia, in Via Gandhi, 1. Il negozio, con 800 metri quadrati di superficie di vendita e gestito da uno staff di venti nuovi dipendenti, conta su una gamma di 6000 prodotti suddivisi in 14 categorie merceologiche, dai giocattoli e fai da te ai prodotti per la casa, dal giardinaggio al bricolage e cibo. Action offre un assortimento in continua evoluzione, con 150 nuovi prodotti sugli scaffali ogni settimana. Più di 1.500 prodotti hanno un prezzo inferiore a 1 euro e il prezzo medio di tutti i prodotti è inferiore a 2 euro.

L’azienda inoltre vuole rendere i propri prodotti quanto più sostenibili possibile, riducendo la loro impronta di carbonio e aumentando la circolarità. Il 100% dei prodotti in cotone, ad esempio, proviene da fonti sostenibili, così come il 90% dei prodotti in legno.

“Continueremo a rafforzare la nostra presenza in Italia poiché sempre più persone vogliono vivere l’esperienza di Action” afferma Philippe Levisse, Direttore Generale di Action in Italia.

Non food in Italia, il commercio urbano vince sui grandi centri commerciali

L’edizione 2023 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy ha rilevato come il commercio urbano centrale continui a reggere al post-pandemia e mantenga la leadership per negozi di prodotti non alimentari, rappresentando il 43,7% della rete commerciale nazionale non food. Questa performance consente di mantenere la distanza dal secondo competitor, i centri commerciali, che rappresentano il 38,9% della numerica totale dei negozi del non food. Ma anche parchi commerciali, stazioni di servizio e ferroviarie, aeroporti e strutture sportive fanno la loro parte, in alcuni casi crescente, com’è avvenuto ai punti vendita presenti nelle aree periferiche urbane (+4,6% rispetto all’anno precedente) e ai factory outlet (+10,4%).

“Dalla nuova edizione dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy emerge la fotografia di un’Italia del commercio non alimentare simile a un puzzle, composto di tanti differenti tasselli che si distribuiscono in modo diverso all’interno del territorio nazionale determinando una notevole e interessante ‘biodiversità’ locale” spiega Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy. “Le vie commerciali urbane sono le protagoniste al sud e nelle isole, i centri commerciali si concentrano nelle regioni del Nord, i parchi commerciali sono predominanti nel nord ovest insieme agli altri poli (come aeroporti e stazioni) che sono rilevanti anche nel centro Italia, dove inoltre spicca ancora il commercio urbano periferico”.

L’Italia minore è quella maggiore nel commercio non food
La mappa della rete di vendita urbana centrale vede predominare i centri urbani più piccoli, quelli sotto i 50 mila abitanti, dove si concentra la metà (49,4%) dei negozi non food esistenti in Italia. Un altro 30,5% si trova in città di medie dimensioni (tra 50 mila e 250 mila abitanti) e solo il 20,1% è situato nelle aree centrali delle grandi città, quelle con oltre 250 mila abitanti. Uno scenario consolidato e frutto di una lunga storia, ma che sta evolvendo per restare al passo con i tempi. Nel 2022 a perdere punti vendita sono stati principalmente i centri urbani più piccoli (-3,2%) e quelli medi (-1,9%), inoltre, a differenza degli anni precedenti, sono leggermente aumentati i negozi presenti nei comuni più grandi (+0,8%). “Piccolo è bello” anche quando si analizzano i centri commerciali, visto che oltre la metà dei punti vendita (57,7% del totale) è collocato all’interno di strutture con una superficie lorda inferiore ai 30 mila mq, confermando l’importanza dei piccoli contenitori nello scenario distributivo italiano.

Ripartizione % dei punti vendita della distribuzione moderna Non Food in agglomerazione urbana centrale Fonte: elaborazioni TradeLab per Osservatorio Non Food 2023 di GS1 Italy

Le tre Italie del commercio non alimentare
L’Osservatorio Non Food di GS1 Italy ha analizzato la distribuzione dei punti vendita non alimentari nelle tre macro-aree del territorio nazionale delineando una situazione piuttosto differenziata. Nel sud e nelle isole sono protagoniste le vie centrali urbane che concentrano oltre la metà di tutti i negozi non alimentari presenti nelle città meridionali (50,2% di incidenza sulla numerica totale). La loro offerta è piuttosto varia e frammentata ed è incentrata, in particolare, sui punti vendita delle catene di abbigliamento. Nel centro Italia (10,8%) è particolarmente sviluppato il commercio urbano periferico, che risulta presente con una intensità doppia rispetto a quella delle regioni del nord ovest, ed è caratterizzato da un’offerta frammentata, in cui hanno particolare peso mobili, elettronica e abbigliamento. 

Ripartizione % dei punti vendita della distribuzione moderna non food per macro-area geografica e tipologia di agglomerazione commerciale. Fonte: elaborazioni TradeLab per Osservatorio Non Food 2023 di GS1 Italy

Nell’Italia settentrionale si riscontra una forte concentrazione dei negozi nei centri commerciali, sia al nord ovest (43,5%) che al nord est (42,5%), e nella loro evoluzione stanno integrando sempre più servizi per migliorare il loro posizionamento e la loro attrattività. I parchi commerciali sono leggermente più sviluppati nel nord ovest (8,1% dei punti vendita) che al nord est (7,1%) e costruiscono la loro capacità di attrazione su grandi superfici specializzate in bricolage, mobili ed elettronica di consumo (52,0% della rete di vendita in Italia). Il nord ovest registra anche la maggior concentrazione di negozi presenti in factory outlet (4,4%), grandi mall dedicati soprattutto al mondo dell’abbigliamento, delle calzature e degli accessori (69,9% dei punti vendita nei factory outlet in Italia), ma che stanno introducendo sempre più aree dedicate all’entertainment. Infine, gli altri poli commerciali (aeroporti e stazioni su tutti), che hanno un ruolo importante nel nord ovest e nelle regioni dell’Italia centrale (entrambi 1,7% dei negozi non food), e per cui hanno un maggior peso le merceologie incentrate sui flussi di passaggio (come abbigliamento, edutainment, borse e accessori, profumeria), che costituiscono circa il 62,5% della rete di vendita in Italia.

 

Non food, e-commerce ridimensionato e spese contenute per inflazione

La spesa destinata ai prodotti non alimentari è ripartita: su base annua, è aumentata anche con incrementi a due cifre in gran parte dei comparti del non food e, complice anche un’elevata inflazione, ha superato il giro d’affari realizzato nel pre-pandemia. A rilevarlo è l’edizione 2023 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, che raccoglie, organizza e sistematizza le evoluzioni di 13 comparti non alimentari e ne mette a fuoco giro d’affari, consumi, canali di vendita, innovazioni tecnologiche e tendenze di mercato. Se il tasso di crescita resta inferiore a quello registrato nell’anno precedente (+12,0%), la tendenza positiva nel medio periodo (2018-2022) registra un aumento a valore pari a +6,0%. Si conferma quindi l’uscita dalla crisi dettata dalla pandemia, ma la ripresa rallenta a causa delle pesanti dinamiche inflattive, che impongono ai consumatori di far convivere la voglia di ritorno alla normalità dopo la pandemia con un potere d’acquisto ridotto dall’aumento generalizzato dei prezzi.

«La ripresa post-pandemica iniziata a fine 2021 è continuata anche nei 12 mesi successivi, consentendo a diversi comparti del non food italiano di tornare ai livelli di vendita che avevano nel pre-Covid» afferma Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy. «Nonostante le tensioni macroeconomiche generate dal conflitto in Ucraina e l’elevata inflazione, nel 2022, e in particolare nella prima metà dell’anno, il valore della spesa delle famiglie è cresciuto e la maggior parte dei comparti stimati dall’Osservatorio Non Food ha aumentato il suo giro d’affari, anche con crescite a doppia cifra, com’è accaduto ai prodotti di automedicazione. Fanno eccezione alcuni settori, come casalinghi, giocattoli, elettronica di consumo ed edutainment, che hanno rallentato la loro crescita dopo i positivi risultati ottenuti nel 2021, rivelando l’ennesima strategia di razionalizzazione nella scelta dei prodotti da acquistare a fronte di una forte pressione inflazionistica sulla quasi totalità dei prodotti di consumo, alimentare e non, e sui servizi».

Oltre ad analizzare l’andamento dei diversi comparti merceologici, l’Osservatorio Non Food di GS1 Italy dedica un ampio approfondimento all’e-commerce e monitora l’evoluzione della rete distributiva e delle differenti tipologie di agglomerati commerciali. Sulla scelta del punto vendita dove fare gli acquisti non alimentari, un ruolo di crescente importanza, in risposta alla morsa del carovita, è giocato dal fattore convenienza, che ha spinto gli italiani ad approfittare di offerte e promozioni (in particolare in grandi superfici specializzate, grandi superfici alimentari ed e-commerce), e a cercare canali più “economici” (come i factory outlet, i discount o i mercatoni). Questa attenzione al risparmio ha comportato anche la monetizzazione dell’usato (in particolare tramite le piattaforme web), la riscoperta del fai da te e l’adesione ai diversi bonus e agevolazioni fiscali, come quelli destinati all’ambiente domestico.

I comparti del non food tra conferme e sorprese
Con oltre 22 miliardi di euro annui di sell-out, l’elettronica di consumo mantiene, per il terzo anno consecutivo, la leadership tra i 13 comparti analizzati dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, pur avendo registrato un calo di -1,5% del fatturato a valori correnti rispetto al 2021. Trend analogo di contrazione del giro d’affari per i casalinghi (-4,0%), i giocattoli (-2,4%) e l’edutainment (-1,1%), che mostra un andamento negativo per la prima volta dal 2018. Vendite in robusta crescita, invece, per il secondo comparto a valore, quello di abbigliamento e calzature (+9,2%, per un totale di 21,8 miliardi di euro) che si sta avvicinando ai valori pre-Covid, così come sta accadendo agli articoli per lo sport (+4,5%). È andata meglio al tessile che ha aumentato il sell-out di +7,3%, riuscendo a superare i livelli pre-pandemici. Il 2022 ha confermato la ripresa della cancelleria (+6,0%) e registrato il boom dei prodotti di automedicazione, leader per tasso di crescita del giro d’affari (+11,5%). La maggior attenzione ai consumi legati alla salute e al benessere ha trainato anche la ripresa della spesa nei comparti profumeria (+6,5%) e ottica (+5,6%), che ha beneficiato anche del bonus vista. L’effetto dei bonus statali si è fatto sentire anche in altri comparti. A partire da mobili e arredamento, terzo settore per entità del giro d’affari generato, che ha chiuso il 2022 con vendite in crescita di +4,6%, arrivando a superare i livelli di fatturato del 2019. Gli incentivi dedicati agli ambienti domestici hanno sostenuto pure la crescita del bricolage (+6,6%), trainato anche dalla maggior propensione dei consumatori al fai-da-te, scelto in un’ottica di risparmio e personalizzazione. Nel 2022 le quote di mercato dei 13 comparti analizzati dall’Osservatorio Non Food di GS1 Italy risultano per la maggior parte confermate, con scostamenti annui non superiori allo 0,5%. I due principali settori per giro d’affari sono gli unici ad aver visto variazioni più consistenti della loro quota di mercato: -1,2 p.ti % per l’elettronica di consumo e +0,9 p.ti % per abbigliamento e calzature.

I canali di vendita tra radicamento sul territorio, servizi e innovazione
Nel 2022, con la completa riapertura dei punti vendita fisici, lo scenario del commercio Non Food è nuovamente cambiato. I retailer hanno ricominciato a investire sia in nuove aperture sia in restyling dei negozi esistenti (ma anche nella razionalizzazione della rete vendita), mentre i clienti hanno ripreso a frequentare i negozi fisici e hanno rallentato la corsa all’e-commerce, che aveva caratterizzato gli ultimi tre anni. Anche la geografia distributiva si ridisegna: il numero dei punti vendita del commercio urbano centrale (il principale, con il 43,7% del totale) e dei centri commerciali (al secondo posto con il 38,9% di quota) è rimasto stabile mentre è aumentato il numero delle attività presenti nelle aree periferiche (+4,6%) e delle agglomerazioni commerciali all’aperto, in particolare dei factory outlet (+10,4%).

L’Osservatorio Non Food di GS1 Italy ha analizzato poi l’evoluzione della rete commerciale nei 13 comparti merceologici rilevati. Ne è emerso che le grandi superfici specializzate (GSS), con i loro 27.711 negozi, mantengono la leadership totale, nonostante il calo della numerica dei punti vendita dettato dalla razionalizzazione della rete (-1,1% rispetto al 2021). Apprezzati per l’ampiezza e la profondità dell’offerta, ma anche per i servizi di consulenza pre-vendita e il radicamento sul territorio, convogliano oltre il 50% delle vendite di elettrodomestici bruni, articoli sportivi, abbigliamento e calzature e sono leader anche in elettronica di consumo e tessile casa. Le grandi superfici alimentari hanno chiuso il 2022 con una leggera crescita numerica (+0,6%), per un totale di oltre 21 mila punti vendita tra ipermercati, supermercati, superstore, superette e discount. Nell’universo del non food hanno un ruolo sempre più risicato, salvo nei periodi dell’anno caratterizzati dalle promozioni (come il back to school e il Natale) e per comparti come la cancelleria, i giocattoli e il tessile, dove hanno una quota superiore al 10% ma tendenzialmente in calo o stabile. Le grandi superfici non specializzate (come cash & carry, grandi magazzini e mercatoni) hanno registrato un aumento del numero di punti vendita e restano importanti soprattutto per profumeria, abbigliamento e calzature, tessile; in quest’ultimo comparto i grandi magazzini hanno colto il primo risultato positivo dal 2016. I negozi specializzati restano leader in molti comparti, soprattutto in virtù del know-how, della personalizzazione e del servizio che assicurano. La quota di mercato più alta si rileva nei casalinghi (91,0% a valore), mentre in ottica, cancelleria e bricolage supera il 60% a valore. Anche nella profumeria i negozi specializzati, in catena o indipendenti, hanno visto ripartire le vendite (+18,3%) avviandosi così a recuperare la leadership persa durante la pandemia. Infine, l’e-commerce: nel 2022, per la prima volta dalla sua nascita, ha dovuto affrontare l’inflazione e ha registrato un generale rallentamento dei trend di crescita: in alcuni comparti ha visto diminuire il giro d’affari (edutainment, articoli per lo sport ed elettrodomestici bruni) e in altri ha ridotto la quota di mercato (abbigliamento e calzature, fotografia ed elettrodomestici bianchi). Edutainment (55,6% di incidenza a valore, ma 83,9% nei videogiochi) ed elettronica di consumo (28,1%, ma 48,7% in multimedia storage) sono i comparti dove le vendite online hanno un ruolo maggiore, mentre quello dei prodotti di automedicazione è quello con la maggior crescita annua del giro d’affari (+25,6%).

San Marco aiuta a scegliere come dipingere la casa, in negozio, con la realtà virtuale

I visori per la realtà virtuale entrano finalmente in negozio, e chissà che non ci restino per un bel po’ di tempo: l’iniziativa più recente, tra le prime in Italia parte da San Marco, azienda di pitture e vernici per l’edilizia professionale, che presenta una strumentazione innovativa per aiutare il cliente a selezionare e scoprire gli abbinamenti migliori in base al proprio stile.

 

Un milione di combinazioni possibili

Grazie a questa tecnologia, realizzata dalla start-up Experenti, la decisione tra il rosa pesca o il giallo canarino in salotto non sarà più un azzardo. Finora per sapere veramente come sarebbe venuta la tinteggiatura di casa non c’era che armarsi di pennello. Ora ci si potrà avvalere della prima esperienza di realtà virtuale mai sperimentata prima d’ora in Italia in questo ambito. Nei corner dedicati all’interno di punti vendita selezionati, il cliente potrà provare questa nuova tecnologia immersiva che lo catapulta in una realtà parallela per vivere un’esperienza coinvolgente e interattiva. Potrà inoltre scegliere lo stile più vicino al proprio gusto e selezionare la stanza e gli effetti decorativi della gamma San Marco da applicare osservando da vicino oltre un milione di combinazioni di colori possibili.

Basta indossare la maschera a disposizione nell’area espositiva per ritrovarsi all’interno di un appartamento 3D e vivere il colore o l’effetto preferito: durante il viaggio virtuale il cliente ha a disposizionesei soluzioni di arredo studiate da professionisti del settore, che ricreano ambienti quanto più vicini ai gusti dell’utilizzatore. In ogni scenario – minimal, urbano, moderno, classico, contemporaneo o naturale– ci si può muovere tra soggiorno in open space con angolo cucina, camera da letto e bagno, per un totale di 18 stanze ultra realistiche in una definizione video ben superiore all’HD, con oltre 1.000 oggetti presenti all’interno. A seconda dello stile della propria abitazione, il cliente può sperimentare concretamente le soluzioni che più lo rappresentano tra oltre 250 tinte o decorativi visualizzabili.

“Abbiamo chiesto al team di giovani talenti di Experenti Inc. di realizzare un progetto in grado di differenziare la nostra azienda e spiccare all’interno del mercato– dice Annamaria Rizzato, marketing director di San Marco -. Il cliente finale è il protagonista di questa avventura e vogliamo che il momento dell’acquisto in negozio diventi un’esperienza forte, in grado di impressionare e difficile da dimenticare. Si tratta di una strategia di business nuova nel nostro settore, ma riteniamo che sia una scelta vincente perché l’innovazione tecnologica facilita l’incontro fra l’azienda e chi entra nel punto vendita”.

La nuova strumentazione di realtà virtuale diventa infatti la chiave di volta di un’esperienza d’acquisto in-store che sempre più ha il compito di emozionare il cliente, con la massima flessibilità ed elevato livello di personalizzazione.

“La realtà virtuale rivoluzionerà il modo di concepire il processo d’acquisto del consumatore consentendo una decisione più consapevole – commenta Amir Baldissera, docente di Business Management all’Università di Padova e CEO di Experenti Inc. -. Per San Marco credo sia una grande opportunità per affermarsi, non solo come azienda leader del settore delle pitture, ma anche come azienda promotrice dell’innovazione digitale.”

Brico io rinnova per cinque anni la partnership con Kasanova, in arrivo i corner Co.Import

Insieme ancora per cinque anni: è stato recentemente firmato l’accordo che conferma la collaborazione in corso tra Brico io, società di Coop Lombardia, e Kasanova.

“Sulla base degli ottimi risultati e del crescente gradimento della clientela”, le due insegne hanno deciso di rinnovare l’accordo di partnership in esclusiva, che prevede lo sviluppo della formula “shop in shop L’Outlet del Kasalingo” in tutti i negozi Brico io, e di realizzare insieme un nuovo progetto: l’inserimento di un nuovo Corner con Co.Import, brand storico di proprietà di Kasanova rivolto agli ambienti della cucina, del bagno, della camera da letto e del soggiorno, con una esposizione dedicata che valorizzi il mondo del tessile, degli accessori e dell’oggettistica.
“Siamo molto contenti che il nostro partner Kasanova abbia condiviso con altrettanto entusiasmo la volontà di proseguire questa collaborazione di successo, che ha consentito a tutti e due i brand di crescere e di migliorare. Abbiamo verificato il costante interesse della nostra clientela nei confronti dell’offerta innovativa e di qualità che garantisce Kasanova, il player leader nel settore del “casalingo”. Il desiderio di vivere in modo più confortevole i propri spazi domestici che dimostra la nostra clientela affezionata, ci spinge ora a sperimentare nuovi ambiti di collaborazioni” ha detto Danilo Villa, Consigliere Delegato e Direttore Generale di Brico io.

L’annuncio viene a pochi giorni dal lancio della nuova campagna pubblicitaria sui canali televisivi della rete Discovery, a quattro settimane dall’accordo di collaborazione commerciale tra Brico io e Mondobrico e dopo avere, nei mesi scorsi, confermato e rafforzato, con un anno di anticipo, anche l’accordo con BricoLife per il proseguimento del network Sistema, che continuerà la propria attività nel triennio 2019-2021.

Consumi non food, avanti pianissimo: l’Osservatorio Gs1 Italy

Crescono lentamente ma con costanza i consumi non food in Italia. Nel 2017 sono aumentati dello 0,5% rispetto all’anno precedente, toccando quota 103.685 milioni di euro contro i 103.147 del 2016. Una crescita molto inferiore rispetto all’anno precedente (nel 2016 l’aumento era stato dell’1,6% rispetto al 2015) ma anche rispetto a quella fatta registrare da alimentari e bevande (+2,2%), dagli articoli per l’igiene della persona e della casa (+2,2%) e dai servizi (+2,9%) e anche dai consumi totali (+2,9% per un ammontare di 1058,9 miliardi di euro).
La fotografia è scattata dall’edizione 2018 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, condotto ogni anno in collaborazione con TradeLab, che non tiene conto di servizi e categorie che portano l’intero settore del non food così come censito dall’Istat a consumi per 157.593 milioni, con un aumento dell’1,8%. Lo studio analizza anche separatamente i 13 mercati che compongono l’universo del non-food, ed evidenzia situazioni molto differenti, con settori che sembrano aver beneficiato molto più di altri dei segnali di ripresa.

 

Bene edutainment, sport e profumeria

Se infatti l’edutainment cresce addirittura del 5,0% nel 2017 e fanno registrare performance molto positive gli articoli per lo sport (+3,7%), i prodotti di profumeria (+3,1%), i prodotti per l’automedicazione (+2,4%) e l’ottica (+1,6%), altri mercati sembrano stagnanti, con percentuali di crescita quasi impercettibili (mobili e arredamento con il +0,8%, bricolage con il +0,7%, elettronica di consumo con il +0,4%) mentre quattro mercati hanno addirittura il segno meno davanti alla variazione del fatturato dal 2016 al 2017: è il caso dei casalinghi (-0,4%), della cancelleria (-0,4%), del tessile (-0,8%) e dell’abbigliamento e calzature (addirittura -1,8%). Va però segnalato in quest’ultimo caso che nel 2016 abbigliamento e calzature avevano fatto registrare una performance perfino peggiore, con il -2,3%.

L’Osservatorio Non Food di GS1 Italy è giunto alla sua sedicesima edizione. «L’edizione 2018 – commenta Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy – ha registrato per il terzo anno consecutivo un dato positivo, che, seppure sia il più basso dell’ultimo triennio, rispecchia il miglioramento del clima di fiducia dei consumatori e il ritorno al processo di sostituzione di alcuni prodotti con tecnologie e design innovativi. Altri segnali interessanti emergono dall’analisi più approfondita dei 13 comparti non alimentari monitorati dall’Osservatorio: se, infatti, la ripresa accomuna quasi tutto il mondo del Non Food, si esplica in modo differente nei singoli mercati. Esclusi pochi settori con segno negativo, come casalinghi, tessili e cancelleria, alcuni sono cresciuti in modo significativo – edutainment in primis -, altri hanno evidenziato una certa stabilità, mentre altri, come abbigliamento e calzature, sono riusciti a frenare i trend negativi degli anni scorsi».

Tra tech e visual, il primo Dyson Demo Store italiano apre a CityLife

Tecnologico, interattivo, smart: ha aperto a Milano il primo Dyson Demo Store in Italia, all’interno di CityLife Shopping District. Un’esperienza particolare come particolari e innovativi sono i prodotti del brand inglese esposti.

Infatti, per spiegarli sono state ideata delle “styling stations” attrezzate con il futuristico asciugacapelli del marchio, mentre un hair stylist è a disposizione su appuntamento per far provare i benefici del “phon con il buco” che ha rivoluzionato le regole della hair routine, quanto meno nei backstage delle Fashion Week di tutto il mondo. Poi ci sono le smoke box, che mostrano come i sensori del purificatore siano in grado di rispondere autonomamente e in modo intelligente alle condizioni ambientali e di rimuovere allergeni e inquinanti dall’aria.

Un’intera parete è attrezzata di aspirapolvere senza filo, compreso il nuovo Dyson Cyclone V10TM, e di luci che assicurano la giusta illuminazione anche degli spazi lavorativi. Tutto insomma nel Dyson Demo Store è concepito per dare la possibilità ai clienti e curiosi di toccare con mano e mettere alla prova questi prodotti decisamente futuristici.
“Per far comprendere a chiunque come funziona la nostra tecnologia, è fondamentale dare l’opportunità di testare e fare esperienza dei nostri prodotti” ha detto James Dyson, Ingegnere Capo e Presidente, in occasione della recente apertura dello store di New York, sulla prestigiosa Fifth Avenue.
Il Dyson Demo Store milanese è il primo in Italia e il ventesimo dell’azienda, presente con i suoi prodotti in 65 mercati.

L’attività di Dyson si concentra attualmente su cinque principali ambiti tecnologici. Aspirazione, trattamento dell’aria, asciugacapelli, asciugamani ad aria e illuminazione. Al centro di tutti i prodotti c’è il motore digitale, vero cuore tecnologico che li alimenta e che permette loro di risolvere problemi spesso ignorati da altri, utilizzando tecnologie sono create per consumatori reali e case reali, pensate per lavorare meglio e diversamente da qualsiasi altra.
Da oggi sono disponibili sotto un unico tetto per essere messe alla prova da chiunque e acquistate all’interno di uno spazio totalmente dedicato.

Con dm Milano CityLife la drogheria tedesca si presenta all’Italia

Punta su marca commerciale che gode dell’allure della qualità tedesca e sulla convenienza la drogheria tedesca dm drogerie markt, che ritorna in Italia dopo dieci anni “con una politica decisa, determinata”. Che prevede l’apertura di 100 punti vendita in tre anni. Matteo La Porta, area Manager per la Lombardia, ci ha accompagnato nella visita al flaghship store di Milano CityLife, primo punto vendita aperto lo scorso 30 novembre (nel frattempo hanno debuttato altri tre store, due a Udine uno a Laives). Prossime aperture Gorizia, Trieste, Bergamo e Piacenza, con l’obiettivo di arrivare a 40 punti vendita entro il 2018 e 100 nei prossimi tre anni. L’investimento complessivo entro la fine del prossimo anno sarà di oltre 18 milioni di euro con l’assunzione di 200 dipendenti. 

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Un’apripista, una vetrina importante è il negozio di Milano anche se con 322 metri quadri di vendita, è circa la metà della metratura tipica è di 500-600 metri quadri.

L’assortimento spazia dai principali marchi di richiamo (che variano di Paese in Paese: l’Italia è il primo dei 13 fuori da Germania e Austria a essere non mittel o est europeo) a fianco della proposta della marca del distributore (sono 23 le marche di proprietà con oltre 3.000 articoli, molti dei quali biologici o naturali, tutti certificati) che si invoglia a provare “per dare un’alternativa a un prezzo più abbordabile”. L’insegna si caratterizza per una politica di prezzo non promozionale, basata sull’everyday low price.

Varia l’utenza, con una grande prevalenza di donne: dai cinesi dei centri di bellezza della vicina Paolo Sarpi (la “Chinatown” milanese) “che hanno già intuito la nostra convenienza e qualità” alla casalinga alla donna manager.

Il settore food è molto sviluppato rispetto ad altre insegne del genere dove “puntiamo a diventare un riferimento” anche perché la fascia di prezzo sul biologico e naturale è decisamente diversa per i concorrenti.

dm drogerie markt associa in un unico punto vendita l’offerta tipica di almeno cinque diversi tipi di negozio, inserendosi in un segmento del commercio al dettaglio che è complementare e non concorrenziale rispetto ai supermercati. Ogni drugstore comprende l’equivalente di una profumeria ampia e qualificata, di un negozio specializzato in prodotti per il benessere e la salute, con migliaia di articoli biologici e naturali, di uno store di prodotti per l’infanzia, di un grande magazzino di articoli per la casa e di un negozio specializzato in prodotti per animali.

Hubert Krabichler, CEO per l’Italia di dm drogerie markt, ha dichiarato: «L’Italia è un Paese molto attento al benessere e alla cura della persona, esattamente il core della nostra offerta commerciale. Per questo motivo abbiamo sempre considerato l’Italia molto interessante per uno sviluppo fuori dai nostri mercati tradizionali, che sono Germania, Austria e Paesi dell’Est. Riteniamo che adesso sia il momento giusto per aprire qui. Il mercato italiano sta mostrando, infatti, decisi segnali positivi di ripresa e una fiducia crescente dei consumatori».

dm drogerie markt nata in Germania nel 1973 si è poi sviluppata e affermata in Austria e in 10 paesi dell’est europeo è la più grande catena di drugstore in Europa con 3.400 punti vendita, 59.000 dipendenti e oltre 10 miliardi di euro di fatturato.

Kiabi, quattro volte miglior retailer a “Insegna dell’anno”

Non uno ma quattro: sono i premi assegnati nella manifestazione “Insegna dell’anno”, edizione italiana del prestigioso riconoscimento internazionale “Retailer of the year”,KIABI, azienda francese di fast fashion con 480 negozi in 14 Paesi, di cui 32 in Italia.

Oltre 300.000 consumatori hanno indicato online la loro preferenza nella valutazione tra 460 insegne food e non food presenti sul territorio nazionale.

KIABI si conferma come migliore Insegna dell’anno sia per l’abbigliamento donna che per il bambino sbaragliando marchi internazionali e con un numero maggiore di negozi sul nostro territorio, e vince inoltre nelle stesse categorie anche i premi come “Negozio web” Italia 2017/2018.

Come si legge in una nota dell’azienda, “i prestigiosi riconoscimenti vanno a premiare gli sforzi di un’azienda giovane e dinamica che si sta sempre più affermando sul territorio nazionale e internazionale, testimoniando come la politica aziendale sia sempre attenta nel creare un legame speciale con la propria clientela ai quali dedica queste vittorie”.

 

 

Auchan Retail lancia l’eCommerce iniziando con 2000 articoli “natalizi”

Duemila articoli pensati per i regali di Natale, dai giocattoli all’elettronica tra l’ampia offerta dell’ipermercato: è l’offerta disponibile dal nuovo sito di Auchan Retail che da novembre lancia l’eCommerce con consegna a domicilio in tutta Italia o nel supermercato sotto casa.

La consegna a casa è attiva in qualsiasi comune d’Italia, mentre scegliendo il click and collect si potrà ritirare direttamente nei punti vendita Auchan, IperSimply e in oltre 1.000 piccoli supermercati di prossimità, ad insegna MyAuchan, Simply e Punto Simply.

L’offerta riguarda gli articoli più ricercati del periodo natalizio: tra i giocattoli, maggiormente in voga sono quelli educativo, ma all’interno delle 96 pagine del catalogo si da ampio spazio anche al gioco elettronico: si va dalle proposte per i più piccoli, fino a tante referenze per i teenager e non solo.

Con la partenza del servizio e-commerce, è possibile usufruire di uno sconto di 5 euro sul primo acquisto per un minimo di spesa di 50 euro. La consegna a domicilio sarà gratuita a fronte di una spesa minima di 49,90 Euro o per chi sceglie di ritirare l’acquisto direttamente in uno dei punti vendita che partecipano al progetto.

Il nuovo servizio online non si ferma qui. Con il nuovo anno verranno introdotti numerose altre merceologie, che rispondono alle principali richieste stagionali. Con la primavera, ad esempio, arriveranno tante proposte per il giardinaggio e il verde. Si completa così l’offerta anche del piccolo supermercato, che diventerà sempre più punto di ritiro e di servizio per soddisfare le tante aspettative dei clienti.

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