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55 GIUGNO/LUGLIO 2018 oltre 85% DEL FATTURATO È ANCORA DETENUTO DA SHAMPOO E BALSAMO sia in termini di maggiore visibilità delle novità. Assor- timento, innovazione, consigli o possibilità di interagire con il personale dedicato differenziano i Drugstore dai punti vendita dei canali Iper e super. Rimanendo sul tema dell’innovazione va sottolineato che in un paese come l’Italia, in cui la penetrazione di maschere e trattamenti è inferiore al 50%, le strategie di lancio sembrano più orientate ad allargare i confini del segmento balsamo (già ampi) piuttosto che ad aumentare la penetrazione dei primi due. È il caso ad esempio del 3 minute miracle di Pantene il cui claimè “piùdi unbalsamo è unmiracolo” malgrado si tratti di un prodotto da lasciare in posa e quindi più vicino alla famiglia di maschere e trattamenti. E sempre di Pantene è il lancio dei 3 in 1 (shampoo+ balsamo+ trattamento) che si unisce all’ormai tradi- zionale 2 in 1 (shampoo+balsamo). Uno sguardo all’Haircare Green La tendenza Green/naturale sta prendendo piede nel comparto del Cura Persona coinvolgendo anche il mondo dell’Haircare. Negli ultimi 4 anni le referen- ze dell’Haircare naturali, intese come bio certificate, prodotti con più del 95% di ingredienti naturali e altri assimilabili, hanno raddoppiato il loro fatturato che oggi raggiunge circa i 20 milioni di euro, rappresen- tando il 5% del totale mondo del Cura Capelli (+2,2 pts rispetto al 2014). I leader in questo mondo sono i prodotti a marchio Omia, seguita da I Provenzali e Botanicals, unica brand tra le top 5 che è parte del portfolio di una azienda multinazionale. Le grandi imprese industriali stanno cercando comun- que di cogliere il trend del naturale con lanci che vanno in questa direzione. È il caso ad esempio di Fructis che con le maschere Hairfood si sta spostando verso il mondo care e, contestualmente, approccia il mondo del naturale con la linea contenente il 98% di ingredienti privi di sostanze chimiche. Quale le prospettive dell’Haircare? Siamo passati da diverse fasi durante il corso degli scorsi anni. Un tempo esisteva solo lo shampoo, poi è arrivato il balsamo, quindi c’è stata la fase dei 2 in 1 che li ha riaccorpati in un unico prodotto. Infine si è arrivati all’iper-specializzazione, ossia a prodotti per ogni tipo di capello e di lunghezza. Nel futuro, probabilmente, si assisterà alla diffusione di prodotti sempre più ibridi e di “confine” tra tratta- menti e styling. È plausibile che capelli sempre più stressati dall’utilizzo di phone e piastre e indeboliti dalla colorazione non potranno fare a meno di trattamenti curativi. S Dal punto di vista dell’offerta, infatti, Shampoo e Balsamo rappresentano an- cora oltre l’85%del fatturato odierno, ma le maschere e i trattamenti hanno preso spazio, sia a scaffale sia nella routine della cura del capello, sottraendo più di 3 punti ai primi due. Il tasso di innovazione medio degli ulti- mi 4 anni (inteso come la quota valore ottenuta dai prodotti in lancio) è per il totale del mercato Haircare pari al 3,7% (2014-2017). Lo stesso dato riferito a Ma- schere e trattamenti (sia con, sia senza risciacquo) è superiore alla media del mercato e si attesta ad un 4,5% medio per maschere e a un 4,3% medio per i trattamenti. Il suddetto tasso di innovazione (del 3,7%) raggiunge poi il 4,6% se vengono analizzati i negozi specializzati “casa toilette”. Questo canale sembra dunque più orien- tato all’innovazione, sia in termini di velocità di arrivo di fronte allo scaffale, LA VARIAZIONE DELLA QUOTA DEI DIVERSI SEGMENTI DELL’HAIRCARE Fonte: IRI. Ipermercati, Supermercati, Libero Servizio-Piccolo, Drugstores. Quota a valore dei diversi segmenti. 69,7 68,0 18,3 16,6 5,6 6,3 3,7 6,7 Quota 2008 Quota 2017 Lozioni Trattamenti Mascherere Balsami Shampoo

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