Qual è lo specchio più fedele dei gusti degli italiani a tavola? Ognuno avrà la sua risposta a questa domanda, ma YouGov Shopper – operatore attivo nel settore delle ricerche sul mondo del largo consumo – ne suggerisce una: la pasta. La categoria è tra le più rilevanti del panorama alimentare del food & beverage del nostro paese, con il 96,8% delle famiglie che l’acquista almeno una volta all’anno. In coerenza con i principali atteggiamenti anti-inflazionistici e con la frammentazione della spesa conseguente, la frequenza media ha fatto registrare nell’ultimo anno 21,9 atti d’acquisto (+3,5%) che contribuisce a contenere a circa 49 euro la spesa media annuale per famiglia (-5,8% rispetto al 2024).
Barilla guida la classifica dei brand grazie a una penetrazione del 61,3% e una frequenza di acquisto di 6,4 volte mentre i principali marchi noti che inseguono mostrano performance variabili tipiche di un mercato competitivo e dinamico.
LA SPECIALIZZAZIONE DI FORMATO E MATERIA PRIMA PAGA
Secondo YouGov Shopper – che basa le sue analisi su uno shopper panel di quasi 17.000 famiglie rappresentative della totalità delle famiglie italiane (26 milioni) – la specializzazione del prodotto è la tendenza più rilevante. Gli ampi margini di crescita consentono infatti performance migliori in termini di penetrazione per le varianti della pasta come i formati speciali (che raggiungono il 76% dal 74,8% del 2024) e quelle realizzate con farine integrali, di farro e kamut. Sebbene ancora relativamente circoscritto, il numero dei consumatori di pasta vegetale – cioè a base di legumi e cereali – è in forte crescita (+23%), così come il numero di consumatori di pasta senza glutine (+7,2%) o integrali (+5%).
IL RITRATTO DEI COMPRATORI DELLE VARIANTI INTEGRALE E VEGETALE
Le tipologie alternative alla classica pasta di semola rispondono a nuove esigenze nutrizionali e di varietà, grazie alla diversificazione dell’offerta che stimola il consumo. Ma chi sono i consumatori di queste proposte che si stanno lentamente imponendo? E quali sono le ragioni che trainano gli acquisti? L’analisi degli alti acquirenti (che corrispondono al 50% più alto rappresentando 4,8 milioni di famiglie per la pasta integrale e 1,4 milioni per quella salutistica) dei due segmenti della pasta integrale e di quella vegetale o salutistica che non rientra nella categoria integrale o gluten free evidenzia la preferenza dei senior (over 55, con figli adulti) per i prodotti del primo, mentre i decisori d’acquisto maturi (45-54 anni, con figli adolescenti) si orientano verso quelli del secondo.
SALUTISTI INTERESSATI A CERTIFICAZIONI E NOVITÀ
Entrambi i target si distinguono chiaramente per l’attenzione sopra la media dedicata alle informazioni sulle certificazioni (112%), alle proprietà dei prodotti (130% per il target salutista, 119% per quello integrale) e al biologico (rispettivamente 125% e 117%). Gli alti acquirenti di pasta salutistica risultano inoltre più aperti ai cibi esteri (116%) e alle novità (108%) mentre i brand più noti risultano relativamente poco attrattivi; tra le caratteristiche preferite, il basso contenuto di zucchero e l’assenza totale di Ogm riscuotono un apprezzamento diffuso.
La cura della linea e della forma fisica, anche grazie a un regolare esercizio, spiccano tra le principali preoccupazioni di questi consumatori. In particolare, entrando nello specifico delle abitudini alimentari, sono soprattutto le famiglie acquirenti di pasta salutistica a spiccare per le caratteristiche fortemente connotate: se confrontati con il riferimento nazionale, spicca nelle famiglie la presenza di vegani (185%), vegetariani (161%), persone intolleranti o allergiche (152%) o con alto livello di colesterolo (135%).