Il settore della ferramenta italiana sta vivendo una profonda transizione verso il digitale, trainata dall’espansione dell’e-commerce e dall’adozione sempre più diffusa dell’intelligenza artificiale. Secondo gli ultimi dati resi noti dagli organizzatori di Bricoday – il principale appuntamento italiano dedicato agli operatori dei settori Fai da Te, Tecnico, Casa e Garden (in programma il 24-25 settembre 2025 a Fiera Milano Rho) – nel 2024 il valore dell’e-commerce nel comparto ha raggiunto i 3,4 miliardi di euro, pari al 20% del fatturato complessivo, che sfiora i 17 miliardi (dato Assofermet). “Oggi oltre una ferramenta su tre è presente online, attraverso piattaforme proprietarie o marketplace – spiega Alessandra Fraschini, fondatrice dell’Osservatorio Permanente Multi&Omnicanalità Ferramenta (OPMF) –. Il trend in crescita dell’omnicanalità fa prevedere un ulteriore aumento del 17% nel biennio 2025–2026”.
LA TRASFORMAZIONE DIGITALE
L’indagine condotta da OPMF conferma il consolidamento della trasformazione digitale: il 35% dei negozi tradizionali e professionali integra già un canale e-commerce, mentre il 30% degli operatori sta lavorando all’integrazione strategica (omnicanalità) tra fisico e digitale (in crescita rispetto al 25% del 2023). Il modello multicanale rimane il più adottato, scelto dal 70% del campione, anche se in leggero calo rispetto all’anno precedente.
La ferramenta, dunque, mantenendo saldo il ruolo del punto vendita fisico, si digitalizza. In questo scenario crescono, tra gli addetti ai lavori, l’attenzione verso l’aggiornamento delle competenze e l’adozione di strumenti innovativi: il 52% delle aziende investe nella trasformazione digitale. Le priorità includono: formazione del personale (73%), nuovi gestionali integrati (59%), progetti online e multicanali (49%), comunicazione digitale (34%).
Ma cosa comprano gli italiani? Secondo OPMF, la media annuale delle merceologie più vendute nel canale phygital indica Elettroutensili al 63%, Giardinaggio al 27%, seguito da Utensileria al 18%, Ferramenta e Sicurezza al 14%. Colore e vernici e outdoor al 12%, Edilizia all’11%, DPI al 10%, Abbigliamento da lavoro al 9%; più distaccate le altre voci. Il target più attivo appartiene in maggioranza al cluster di età 25-45 anni (60%), mentre aumentano la quota dei 45-60enni (32%) e dei giovanissimi, oggi all’8% (vs il 2% del 2023).
IL RUOLO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
L’adozione dell’intelligenza artificiale rappresenta un ulteriore salto qualitativo per il settore, con strumenti che stanno trasformando profondamente l’esperienza d’acquisto, online e in store. Secondo i dati dell’Osservatorio, il 36% dei negozi phygital ha già integrato soluzioni di AI nelle proprie attività, tra cui: chatbot (63%): per assistenza in tempo reale ai clienti e supporto post-vendita; content automation (44%): per la redazione automatica di schede prodotto, articoli e contenuti marketing; data analytics (29%): analisi dei comportamenti di acquisto, gestione magazzino e previsione della domanda; supply chain intelligente (13%): ottimizzazione logistica, riduzione tempi di consegna; pagamenti smart (11%) e manutenzione predittiva (5%).
Questi scenari saranno al centro del convegno Phygital Retail, in programma il 25 settembre durante Bricoday. Un appuntamento coi leader di settore dedicato a esplorare come l’AI stia trasformando ogni aspetto del retail – dalla personalizzazione del customer journey alla comunicazione, alla gestione operativa del punto vendita. E dopo la fase dell’AI predittiva e l’exploit dell’AI generativa, il 2025 sarà l’anno dell’AI agentica: una nuova frontiera in cui l’intelligenza artificiale agisce in modo proattivo e autonomo per raggiungere obiettivi specifici aprendo così orizzonti inediti nella gestione del punto vendita fisico, dall’ottimizzazione dei percorsi del cliente alla personalizzazione della comunicazione e, persino, alla riprogettazione delle planimetrie dei punti vendita.