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Essse Caffè a SIGEP 2026: formazione, innovazione e grandi protagonisti del settore

Essse Caffè conferma la propria partecipazione a SIGEP 2026, in programma dal 16 al 20 gennaio alla Fiera di Rimini, rafforzando il dialogo con il mondo del fuoricasa. La torrefazione bolognese sarà presente in Hall A1 – Stand 041 con uno stand concepito come spazio di formazione, confronto e aggiornamento professionale.

Cuore della presenza in fiera sarà l’area dedicata alla formazione, con sessioni tecniche, degustazioni guidate e show dimostrativi rivolti a baristi, ristoratori e pasticceri. Un palinsesto arricchito dalla partecipazione di chef, maestri pasticceri, campioni e formatori, tra cui i vincitori di due tappe della Barista Championship 2025, lo chef Alessandro Giraldi (Ambasciatori del Gusto), il Maestro APEI Paolo Staccoli e i brand ambassador Essse Caffè Luca Porretto e Sebastiano Caridi, protagonisti di appuntamenti dedicati alla caffetteria internazionale e alla pasticceria, dolce e salata.

SIGEP 2026 sarà anche l’occasione per presentare le novità di prodotto 2026, con un focus sul sistema Expresss per ristorazione e hospitality e sugli aggiornamenti del Sistema Espresso PRO per i canali vending e OCS. In esposizione anche l’intera gamma Essse Caffè, dalle miscele in grani alle capsule, con attenzione alle referenze premium più apprezzate dai professionisti.

Una partecipazione che conferma la visione di Essse Caffè, orientata a cultura del caffè, innovazione e formazione continua, offrendo valore concreto agli operatori del settore.

Appuntamento a SIGEP WORLD, Rimini Fiera – Hall A1 – Stand 041 – dal 16 al 20 gennaio 2026.
Info: esssecaffe.com

 

Conad chiude il 2025 con 21,8 miliardi di fatturato (+4,4%)

La solida crescita del fatturato è diventata una piacevole costante per Conad, che chiuderà il 2025 a quota 21,826 miliardi di euro, con un aumento del 4,43% sull’anno precedente, tasso superiore a quello medio di mercato. L’incremento è stato del 18% nell’ultimo triennio – sebbene vada sempre ricordato che siamo reduci da una stagione di forte pressione inflazionistica – ma soprattutto è positivo anche il saldo del patrimonio netto del Sistema Conad, pari a 3,95 miliardi di euro (+5%). La quota di mercato (fonte: Gnlc 01.07.2025) è al 14,84% sul totale Italia, con un peso rilevante in tutti i canali di vendita e in tutte le aree geografiche del Paese.

SVILUPPO A DUE CIFRE PER IL FORMAT URBANO
In uno scenario di consumi in frenata, e caratterizzato da una contrazione dei volumi evidente, si segnala il buon andamento dei canali Conad (+5,7%) e Conad Superstore (+6,1%), oltre allo sviluppo a due cifre del nuovo format urbano Tuday Conad (+27,1%) e del canale specializzato dedicato ai prodotti e ai servizi per gli animali domestici PetStore Conad (+15,7%) (fonte: Circana ottobre 2025).
Conad si conferma insegna leader della Gdo italiana con un tasso di crescita superiore a quello del mercato – dichiara Mauro Lusetti, Presidente di Conad (a destra nella foto accanto) – e questo risultato ci riempie di orgoglio e di senso di responsabilità. Per noi essere leader significa soddisfare al meglio le attese dei clienti con prodotti e servizi convenienti e di ottima qualità, avere buoni risultati finanziari e partecipare attivamente alla vita economica e sociale del Paese, all’evoluzione del commercio in ogni territorio, alla creazione di condizioni di lavoro lungo tutte le filiere che consentano alle persone di vivere bene. Il nuovo Consiglio di Amministrazione, che esprime tutte le componenti del Sistema Conad, ha dato una chiara direzione allo sviluppo del prossimo triennio: sappiamo cosa fare e abbiamo destinato risorse importanti alle nostre reti, fisiche e digitali, e alla formazione dei nostri collaboratori per essere sempre più vicini ai nostri oltre 13 milioni di clienti”.

MDD OLTRE LA SOGLIA DEL 34% DI QUOTA DI MERCATO
Il 2025 ha visto anche il consolidamento della crescita della marca del distributore Conad, con un fatturato a 6,5 miliardi di euro, in crescita del 5,7% a valore, e una quota sul totale del 34,1% nel canale ‘supermercati LCC’, anche grazie agli investimenti sulle marche premium e su quelle dedicate al benessere. Il gruppo sottolinea che la sua Mdd si conferma il marchio più grande nel mercato retail in Italia.
In un contesto di crescita piatta e di volumi in calo, abbiamo focalizzato la nostra attenzione sull’efficientamento del core business alimentare e sui bisogni dei clienti – afferma Francesco Avanzini, Direttore Generale di Conad (a sinistra nella foto in alto) – sviluppando nuove capacità di definizione degli assortimenti, dei format commerciali e dei servizi. Su quest’ultimo fronte, proseguendo nello sviluppo avviato nei mercati Pet, Parafarmacia e Ottica, nel 2026 lanceremo il nuovo store-format Benessity Conad interamente dedicato a prodotti e servizi per il benessere fisico, alimentare e della cura della persona. La nostra scelta strategica sarà quindi quella di sviluppare le nostre reti vendita fisiche e digitali sulla doppia direttrice della ‘convenienza’ e della ‘specializzazione’ anticipando l’evoluzione del mercato e consolidando il nostro ruolo di innovatori nel retail italiano. Riteniamo che questa impostazione strategica ci consentirà di cogliere le opportunità che stanno nascendo dalle trasformazioni dei target e dal processo di concentrazione del mercato italiano della distribuzione, oggi ancora molto frammentato”.

OFFERTA SPECIALIZZATA NEL BENESSERE
Uno degli investimenti più importanti nello sviluppo del nuovo format Benessity Conad sarà la specializzazione dell’offerta commerciale e del personale dedicato al servizio ai clienti, che potranno così essere aiutati a trovare risposte mirate a diversi bisogni della persona – longevità, controllo del peso, alimentazione, benessere mentale, attività sportiva, energia e prevenzione – in linea con l’evoluzione del concetto di benessere da una visione curativa a una integrativa. Benessity Conad, secondo quando anticipato dall’azienda, offrirà un ampio assortimento di prodotti per la cura della persona, per l’alimentazione dedicata al benessere, integratori e medicinali da banco.

PRODOTTI ASSICURATIVI PER GLI ANIMALI DOMESTICI
Nel 2025 è inoltre continuato lo sviluppo dell’ecosistema digitale HeyConad, con lo sviluppo di nuove funzionalità nell’attivazione di spesa on-line, viaggi e assicurazioni. In questo senso, l’ultima novità è la proposta di un portafoglio di prodotti assicurativi Petcare in collaborazione con Santévet, storico leader europeo del settore.
In conclusione, Conad ha confermato il piano di investimenti 2025-2027 da 2,169 miliardi di euro, che sosterrà l’impegno delle Cooperative e del Consorzio per nuove aperture, ammodernamento della rete, efficientamento della supply chain, sviluppo della digitalizzazione e delle istanze di sostenibilità del business.

Paglieri lancia Azzurra, l’avatar che parla alla Gen Z

Si chiama Azzurra ed è figlia dei suoi tempi e, soprattutto, dell’intelligenza artificiale. Perché Azzurra è un avatar, generata per essere l’AI Fragrance Ambassador di Felce Azzurra, marchio di Paglieri. Il progetto, indubbiamente innovativo nel largo consumo, è ideato e sviluppato dall’agenzia creativa Ad Store ed è stato pensato per dialogare con la Generazione Z, intercettando il crescente interesse dei più giovani verso il benessere emotivo.
Azzurra in pratica vuole essere una guida virtuale che unisce la cultura olfattiva e l’expertise di Felce Azzurra con le possibilità immersive dell’intelligenza artificiale. La sua personalità, la sua voce e il suo immaginario visivo sono stati sviluppati dall’agenzia Ad Store per proporre ogni giorno contenuti capaci di aiutare la community a connettersi con le proprie emozioni, a riconoscerle e ad abbinarle alla fragranza più adatta al proprio stato d’animo.

ESORDIO SUL GRANDE SCHERMO
Il debutto di Azzurra è avvenuto su alcuni circuiti selezionati di Rai Cinema, The Space e UCI, dove un trailer dedicato continuerà ad essere proiettato in circa 550 schermi in tutta Italia fino al 31 dicembre. Il lancio è avvenuto in concomitanza dell’uscita del film “Avatar: Fuoco e Cenere”, in perfetta coerenza con il progetto e con l’obiettivo di intercettare la Gen Z. Nel primo weekend di programmazione, dal 19 al 21 dicembre, hostess e cosplayer ispirate ad Azzurra accoglieranno gli spettatori nei foyer dei cinema di Milano, Napoli, Modena, Roma e Alessandria, animando attività di sampling e distribuendo gadget dedicati.
Parallelamente, Azzurra prenderà vita sui social: il suo profilo Instagram (@imjustazzurra) propone contenuti dedicati al mood, al benessere emotivo e alla scoperta del suo mondo digitale. Da gennaio, il progetto si espanderà anche su TikTok, con una presenza pensata per parlare la lingua della Generazione Z attraverso format nativi e interattivi. La crescita della community sarà sostenuta da una campagna composta da Meta Ads, TikTok Ads e da un influencer program operativo da gennaio.

DA GINO BOCCASILE AL DIGITALE
Per Paglieri, il progetto segna una svolta nell’evoluzione comunicativa di Felce Azzurra. Una storia iniziata molto tempo fa, quando le sue fragranze erano immortalate in manifesti con i volti delle dive hollywoodiane, fino alle evocative illustrazioni di Gino Boccasile. Negli anni ’60, Carosello porta Felce Azzurra nelle case degli italiani con la leggerezza del Quartetto Cetra; negli anni ’70 è il fascino di Alberto Lupo ad accompagnare le donne tra le note del profumo; negli anni ’80, Ornella Vanoni e Loredana Bertè diventano le voci del momento di benessere dedicato al bagno. Negli anni 2000, l’immagine del brand si rinnova e ora, con Azzurra, entra nella dimensione digitale.

LA PASSIONE PER IL PROFUMO CERCA NUOVE STRADE
Azzurra rappresenta una nuova frontiera nel nostro modo di interpretare il benessere emotivo – dichiara Debora Paglieri, Amministratore Delegato di Paglieri –. È un progetto che nasce dal cuore della nostra storia e della nostra conoscenza dei profumi, ma guarda al futuro con coraggio e curiosità. Con Azzurra vogliamo parlare alle nuove generazioni attraverso un’ambasciatrice autentica e coinvolgente, nel pieno rispetto della nostra tradizione che dura da più di 200 anni”.
Questo progetto racconta perfettamente la nostra volontà di unire innovazione e tradizione – aggiunge Fabio Rossello, Amministratore Delegato di Paglieri –. Azzurra è l’espressione digitale del nostro patrimonio olfattivo e della nostra expertise, un avatar che parla un nuovo linguaggio restando però radicato nella nostra cultura aziendale, con l’obiettivo di creare una relazione profonda con i giovani e trasferire, attraverso l’AI e i social, la nostra passione per il profumo, la qualità e la tradizione made in Italy”.

Beni durevoli: -2,4% a valore nel 2025, prezzi saliti del 20% sul 2019

Dopo due anni di crescita il motore dei beni durevoli si ferma: a fine 2025 il comparto segnerà consumi in calo del 2,3% in volume e del 2,4% in valore, per una spesa complessiva che da 79 miliardi scivola a 77,1 miliardi. È la fotografia scattata dal 32° Osservatorio Findomestic, realizzato insieme a Prometeia, per un mercato che resta comunque su livelli più alti rispetto al pre-Covid, non per un aumento dei volumi acquistati ma esclusivamente per l’incremento dei prezzi che in 6 anni sfiora il 20%. A determinare il segno meno è soprattutto la mobilità, il segmento che da solo vale il 57% della spesa delle famiglie in beni durevoli. Qui la frenata è evidente, con le auto nuove in calo del 9% a valore.
La casa – mobili e tecnologia – resta invece impantanata in una stagnazione che dura dal 2023, dopo gli exploit del triennio post-pandemico. Sul fronte territoriale, le tre locomotive storiche – Lombardia, Lazio e Veneto – perdono tra il 2,6 e il 2,8%. Resiste meglio l’Emilia-Romagna (-1,8%), che quasi aggancia il podio nella graduatoria per volumi di spesa.
Quest’anno i beni durevoli soffrono più degli altri comparti – sintetizza Claudio Bardazzi, Responsabile dell’Osservatorio Findomestic –. Mentre servizi, alimentari e altri beni crescono, secondo i dati Istat, il nostro perimetro torna negativo dopo due anni di espansione, quella del 2023, trainata più dall’inflazione che dai volumi reali. Chiuderemo il 2025 con un -2,4% a valore, che si traduce in una reale riduzione della spesa delle famiglie. Siamo ancora su livelli di spesa superiori dell’11,4% al 2019, ma questo non significa che si compri di più. Il vero motore è stato l’aumento dei prezzi, vicino al +20%. Al netto dell’inflazione, cioè guardando ai volumi, i consumi di durevoli sono in realtà il 6,8% sotto i livelli pre-pandemia”.

BENE TRENTINO E SICILIA, MALE BASILICATA E PIEMONTE
Se l’Italia rallenta, ogni territorio lo fa con il suo stile. Ci sono regioni che assorbono meglio la scossa. In Trentino-Alto Adige, dove i redditi restano elevati e il clima economico è meno nervoso, il calo è solo -0,7%, il migliore d’Italia. Più sorprendente la tenuta della Sicilia e della Liguria, entrambe ferme a -1,3%: due territori lontani geograficamente ma accomunati da una domanda interna che resiste. All’opposto, in Basilicata il mercato dei durevoli cede il 4%: una flessione che non è solo statistica ma strutturale, fatta di consumi fragili e poca spinta demografica.
Il rallentamento è stato consistente anche in Piemonte (-3,5%), Molise (-3,3%), Abruzzo e Lazio (entrambe -2,8%). Sul piano dei valori assoluti, la Lombardia continua a giocare un altro campionato: 15,4 miliardi, più del doppio del Lazio, che segue a 7,5. È la locomotiva che tira il Paese, anche quando il convoglio frena.

AUTO, L’USATO TIENE….
Nel 2025 il mercato italiano della mobilità vive una doppia velocità: l’usato tiene la linea, il nuovo rallenta, le due ruote correggono la corsa dopo anni di sprint. Dal 2017 quello della auto usate è il primo mercato per valore assoluto e continua a dimostrarlo. L’effetto inflazione è evidente: si spende il 25% in più rispetto al 2019 per acquistare appena il 3% di vetture usate in più. Nel 2025, dopo due anni di crescita, il settore rallenta e il suo giro d’affari chiuderà con un -0,2%, sostanzialmente in stallo, con l’incremento dei passaggi di proprietà (+2,1%) annullato dal calo dei prezzi (-2,1%). Ma i valori restano solidi: 24,4 miliardi di euro, quasi 8 miliardi in più dell’auto nuova, complice una domanda, negli ultimi anni, sempre più orientata al risparmio. Prezzi in calo e mix di vendita più ‘popolare’ confermano che il consumatore è cauto ma attivo.

…MENTRE IL NUOVO PERDE TERRENO
Qui la frenata è netta: -9% a valore, con la spesa delle famiglie che scende a 16,5 miliardi. Le immatricolazioni calano (-9,9%), i prezzi restano stabili (+0,8%) dopo anni di forte crescita e il mix si sposta su fasce e tecnologie più costose. Le city car, un tempo spina dorsale del mercato, passano dal 17% del 2019 al 12%. La domanda dei privati resta lontana dai livelli pre-pandemia: -25% le immatricolazioni rispetto al 2019, -10% la spesa. Non bastano incentivi a singhiozzo per stimolare le famiglie, alle prese con un potere d’acquisto ridotto rispetto a qualche anno fa e con un contesto di persistente incertezza.

FLESSIONE ANCHE PER LE DUE RUOTE
Dopo quattro anni di crescita, arriva uno stop per le moto: -7,7% a volume nel 2025, -7,0% a valore. Ma il confronto con il 2019 resta impressionante: +36% a volume, +55% a valore, per un mercato che vale 2,75 miliardi e che ha beneficiato in questi anni di una domanda, che in un contesto di inflazione e calo del potere d’acquisto, ha visto nei mezzi a due ruote un’alternativa low cost alla seconda o terza auto in famiglia. La flessione del 2025 sottende dinamiche differenziate tra ciclomotori, in forte calo (oltre -30% a volume), e targato, in miglior tenuta (-6% circa a volume) e su livelli storicamente elevati. Gli scooter targati salgono dell’8,8%, confermandosi protagonisti della mobilità urbana.

STABILE IL COMPARTO CASA
Dai mobili agli elettrodomestici, dall’elettronica alla telefonia e all’IT, il comparto casa nel 2025 mostra un quadro di stabilità e adattamento. Crescono prodotti informatici, piccoli elettrodomestici e device smart, l’online consolida il ruolo chiave, mentre famiglie e consumatori privilegiano comfort, qualità, benessere e soluzioni premium, tra innovazione e attenzione al prezzo.
Dopo il biennio d’oro 2021-2022, la domanda di mobili si è normalizzata, ma il settore resta ben sopra i livelli pre-Covid: +10% rispetto al 2019. L’anno si chiuderà intorno ai 16,5 miliardi di euro (-0,6%), segnalando una fase di assestamento più che un vero rallentamento. I volumi restano in calo (-1,7%), ma i prezzi continuano a sostenere il mercato (+1,1%), pur con una dinamica più morbida rispetto agli anni dei rincari. La cautela delle famiglie pesa ancora: incentivi e bonus ristrutturazioni aiutano, ma non bastano a riaccendere quella spinta eccezionale generata dal post-pandemia e dal Superbonus. A frenare è soprattutto la domanda legata alle ristrutturazioni, oggi fisiologicamente in discesa.
A fare da contraltare è invece il primo acquisto, alimentato da un mercato immobiliare tornato vivace: nei primi sei mesi dell’anno le compravendite residenziali sono cresciute del 9,5%, spinte da tassi più leggeri e un credito più accessibile. Sul fronte dei canali di vendita, l’online continua la sua avanzata arrivando a valere il 20% del retail. Un risultato che certifica la maturità digitale dell’arredo italiano, sempre più capace di coniugare design, prezzo e omnicanalità.

TELEFONIA, PREMIATA LA MAGGIORE QUALITÀ
La telefonia resta il baricentro della tecnologia consumer: nel 2025 il comparto mantiene la rotta sui 6,3 miliardi (-0,4%), segno di una domanda matura che però evolve rapidamente. Gli smartphone – l’85% del giro d’affari – rallentano nei volumi ma tengono in valore (-1,1%) grazie al continuo spostamento verso i prodotti di maggiore qualità. A fare da contrappunto alla flessione degli smartphone, continuano a crescere cuffie (+1,5%) e i dispositivi tecnologici indossabili (+1,2%), trainati da funzioni smart sempre più orientate al benessere e alla performance personale. L’online consolida il sorpasso sulle vendite in negozio, arrivando al 20,5% del fatturato. In un mercato ormai saturo, è qui – tra servizi premium, ecosistemi integrati e nuovi modelli di fruizione – che si gioca la partita futura.

ELETTRODOMESTICI, IL LAVAGGIO PERFORMA MEGLIO DEL FREDDO
Il mercato degli elettrodomestici chiuderà il 2025 con un valore complessivo di 6,5 miliardi di euro: 4,2 miliardi per i grandi apparecchi e 2,3 miliardi per i piccoli. I grandi elettrodomestici si confermano su un plateau elevato (-0,3%), dopo tre anni di crescita solida, sostenuti dai bisogni di sostituzione e dall’efficientamento energetico spinto anche dal bonus rottamazione. I volumi tengono, i prezzi si raffreddano, e il comparto del lavaggio è quello che corre meglio: asciugatrici (+4,4%) e lavastoviglie (+1,7%) guidano la fascia alta della domanda, segnale di un’Italia che aggiorna la dotazione domestica puntando a comfort e risparmio. Freddo e cottura restano più deboli, con prezzi in discesa che comprimono il valore complessivo.

CRESCITA A DOPPIA CIFRA PER GLI ASPIRAPOLVERE
Tutt’altra storia per i piccoli elettrodomestici, ancora una volta i migliori performer tra i durevoli per la casa: +8,4% a volume e +5,2% a valore. Il mercato intercetta tendenze chiare: multifunzionalità, cura del sé e desiderio di semplificazione. Crescono con decisione i dispositivi per la cura della casa, trainati dagli aspirapolvere (+15,4%) di nuova generazione e dai mini-aspiratori.
Nella cura della persona brillano i prodotti per l’igiene dentale (+9,6%), i dispositivi per la rasatura e gli apparecchi per asciugare e acconciare i capelli. Nella preparazione del cibo, le friggitrici ad aria continuano la loro scalata (+16% in valore, +23% in volume), mentre i robot da cucina vivono una fase di forte normalizzazione dovuta alla pressione promozionale. Tra gli altri prodotti, prosegue lo sviluppo delle vendite di bilance (+9,1% in valore). L’online si consolida come canale chiave: rappresenta ormai il 38% del fatturato dei piccoli elettrodomestici, con crescite a doppia cifra. “Dalle friggitrici ad aria ai wearable, dai prodotti per l’igiene orale agli apparecchi per la cura del corpo, emerge una ricerca crescente di benessere personale – sintetizza Bardazzi –. Il consumatore investe in ciò che gli permette di vivere meglio: monitorare, prevenire, semplificare. Anche a casa”.

INFORMATION TECHNOLOGY IN RIPRESA
Dopo un triennio di segni meno, il mercato IT italiano torna a crescere, segnando un +1,7% e sfiorando i 2,2 miliardi di fatturato. A guidare la ripresa sono pc portatili (+3,5%), tablet (+4,7%) e dispositivi per il gioco (+5,3%). Il canale online si conferma protagonista, con un contributo al fatturato vicino al 32%, compensando il lieve calo delle vendite nei negozi fisici. Dopo il rimbalzo dai picchi del 2020-2021, il mercato IT si posiziona tra i segmenti più performanti della tecnologia consumer, con volumi in crescita e una dinamica di prezzo favorevole che lascia intravedere ulteriori trend positivi per la chiusura dell’anno.

IL COMPARTO VIDEO FRENA L’ELETTRONICA DI CONSUMO
Il 2025 si chiuderà a 1,6 miliardi (-1,9%) per il mercato dell’elettronica di consumo, che continua a scontare l’onda lunga del passaggio al digitale terrestre: il segmento video, ancora in flessione, resta il grande freno di un comparto che però mostra segnali di stabilizzazione dopo il crollo del triennio 2022-24. La Tv – che vale oltre l’80% del mercato – resta negativa (-2,9%), anche se da metà anno i volumi tornano a respirare. I decoder continuano invece la loro caduta libera, ormai sotto l’1% del giro d’affari.
Tra i pochi fari accesi, spiccano i droni (+16%), le cuffie (+6,6%), trainate da wireless e funzioni premium, e gli altoparlanti (+7,6%), alimentati dalla voglia di home theatre. Un mercato che stringe i denti ma che – tra innovazione, qualità del suono e nuove esperienze d’ascolto – lascia intravedere la voglia dei consumatori di tornare a investire, quando il rimbalzo dal boom post-switch-off sarà finalmente alle spalle.

CREDITO AL CONSUMO IN CONTROTENDENZA
In questo quadro di luci e ombre il credito al consumo va in controtendenza, utilizzato dalle famiglie per reagire all’incertezza. “A fronte di consumi in calo nel mondo dei durevoli – dichiara Marco Tarantola, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Findomestic Banca – il mercato del credito continua a crescere. Nei primi dieci mesi dell’anno le erogazioni segnano un +7%, con la rischiosità che rimane su livelli molto contenuti (1,7% il tasso di default a fine settembre 2025, fonte: Osservatorio credito al dettaglio, Assofin, Crif, Prometeia, dicembre 2025), pur mostrando un lieve incremento nel corso dell’anno. È la conferma che il credito al consumo svolge un ruolo sociale ed economico essenziale: aiuta le famiglie a non rinunciare ai propri progetti in un contesto che resta complesso. Oltre quattro italiani su dieci hanno utilizzato una forma di credito almeno una volta negli ultimi tre anni. E più del 60% di chi lo ha fatto dichiara che, senza questa possibilità, avrebbe dovuto rinviare o rinunciare del tutto all’acquisto. Dati che confermano come il credito oggi sia una leva di fiducia, non solo un prodotto finanziario”.

Mdd al 42% di quota nei sei principali mercati europei

L’inflazione è un problema per tutti – consumatori, aziende e nazioni – ma le sue ricadute possono essere differenti. E, per esempio, spingere la crescita della marca del distributore a scapito dei brand industriali. Il dato emerge nel più recente report Demand Signals CPG Category Monitor di Circana (novembre 2025). La Mdd rappresenta ora il 42% di tutte le vendite a valore dei beni di consumo confezionati nei sei principali mercati europei (Francia, Germania, Italia, Spagna, Paesi Bassi e Regno Unito), per un valore complessivo di 317 miliardi di euro. La sua presenza è ancora più marcata nel canale dei supermercati, dove la quota a valore ha raggiunto il 44% (175 miliardi di euro). Circana sottolinea che poiché i supermercati agiscono come il canale più influente sia per la Mdd che per i marchi industriali, questo spostamento segna un momento significativo per il panorama della distribuzione.

L’INFLAZIONE IN UE E REGNO UNITO
L’analisi più recente di Circana mostra che l’inflazione totale nell’UE e nel Regno Unito ha raggiunto il 2,2% su base annua (misurata nelle 52 settimane fino a settembre 2025), spinta da tassi di inflazione superiori al 3% in paesi come Regno Unito, Paesi Bassi e Spagna, e toccando i livelli di picco del 2025 in Francia e Germania. Sebbene l’inflazione alimentare sia scesa al 3,0%, rimane superiore ai livelli registrati in Italia, Paesi Bassi e Regno Unito.
Nonostante questo contesto inflazionistico, la performance del largo consumo ha continuato a migliorare. Nelle ultime 52 settimane, le vendite a valore hanno raggiunto 22,6 miliardi di euro, crescendo del 3,1%, mentre le vendite a unità sono aumentate dello 0,8%. Questi incrementi sono stati trainati in modo schiacciante dalle categorie alimentari, responsabili di oltre il 90% della crescita totale del valore.
La marca del distributore è ormai saldamente radicata nel mercato alimentare europeo – commenta Ananda Roy, Senior Vice President of Strategic Growth Insights di Circana – e la sua forza nei supermercati le conferisce un chiaro vantaggio in un contesto in cui le pressioni economiche persistono. Con l’inflazione in aumento e i consumatori che ne risentono, prevediamo che la Mdd guadagnerà ulteriore slancio nelle prossime settimane. I brand dovranno agire strategicamente con promozioni, pricing e innovazione se vogliono rimanere competitivi”.

FORTI RINCARI NEL DOLCIARIO
Nell’alimentare la Mdd ha generato oltre la metà di tutta la crescita di valore e ha rappresentato i tre quarti della crescita a unità. Categorie come il dolciario hanno registrato forti aumenti di valore, con un incremento del 6,8% guidato dai rincari dei prezzi unitari, in particolare nel cioccolato. Qui, la Mdd ha aumentato i prezzi a quasi il doppio del tasso rispetto ai marchi industriali.
Anche le bevande hanno avuto una performance positiva, con una crescita del valore del 6,5% guidata da acqua in bottiglia, bevande gassate e caffè. Analogamente, i prodotti refrigerati e freschi sono saliti del 5,1%, aiutati da prodotti lattiero-caseari essenziali come il formaggio.
Gli alcolici, tuttavia, hanno continuato ad arrancare, con cali nelle principali categorie, tra cui birra, vino e liquori, sebbene segmenti più piccoli – come gli spirit ready to drink – abbiano registrato una crescita.

CRESCE LA COMPETIZIONE NEI SUPER
La competizione all’interno dei supermercati rimane intensa. Nell’ultimo anno, i brand hanno ridotto il loro assortimento medio in modo più aggressivo rispetto alla Mdd, sia nelle categorie alimentari che non-alimentari. E sebbene la quota della marca del distributore nei supermercati si sia mantenuta stabile nell’EU6 nelle ultime 13 settimane, si sono registrati lievi cali in Spagna, Paesi Bassi e Francia.

GrosMarket si rifà il look a Cernusco sul Naviglio

Nuovo investimento in Lombardia per GrosMarket: l’insegna del Gruppo Sogegross ha realizzato una riqualificazione completa del punto vendita di Cernusco sul Naviglio (MI). L’intervento, del valore di 1,5 milioni di euro, ha interessato sia gli spazi esterni sia l’area vendita, con l’obiettivo di offrire ai professionisti della ristorazione un ambiente più funzionale, accogliente e allineato agli standard più aggiornati del settore Horeca. I lavori hanno coinvolto l’intera struttura, con interventi finalizzati a ottimizzare gli spazi e ampliare i servizi per la clientela professionale. Tra le principali novità: la nuova immagine interna ed esterna del punto vendita, l’installazione della nuova insegna GrosMarket e il rifacimento del piazzale d’ingresso, pensato per rendere più agevole l’accesso e migliorare l’esperienza complessiva dei clienti.

REPLICATO IL MODELLO DI DALMINE E BOLOGNA
L’intervento su Cernusco segue il modello dei cash & carry di Dalmine e Bologna, già oggetto di un analogo restyling, e rientra nel piano di ammodernamento della rete avviato dal Gruppo Sogegross. L’insegna fa sapere che oltre all’aspetto estetico, i lavori hanno permesso di ottimizzare i reparti e ampliare le aree tecniche e di servizio.
Il restyling di Cernusco rappresenta un nuovo passo nello sviluppo della rete GrosMarket volta a rafforzare la presenza sul territorio e a elevare la qualità dei servizi per i professionisti Horeca – commenta Flavio Zago, Direttore BU Canale Ingrosso del Gruppo Sogegross –. L’obiettivo è offrire punti vendita moderni, funzionali e orientati al servizio: spazi efficienti, assortimenti mirati e strumenti digitali pensati per semplificare il lavoro quotidiano dei nostri clienti con un focus specifico su ristoranti, pizzerie, bar, gelaterie, locali, hotel e tutto il mondo dei consumi alimentari fuori casa che rappresenta un mercato molto caratteristico del nostro paese e altrettanto rilevante per l’economia italiana”.

PIÙ SPAZIO AI REPARTI REFRIGERATI
La riqualificazione del punto vendita ha portato all’ampliamento delle superfici refrigerate, con particolare attenzione ai prodotti deperibili. La macelleria si è arricchita di banchi espositivi a libero accesso e un’area dedicata alla frollatura Dry-Aged. Anche il reparto ittico è stato completamente rivisto, la zona surgelati è stata potenziata e l’intera sezione ortofrutta ora beneficia di un sistema di refrigerazione esteso.
L’area dedicata al Delivery, a temperatura controllata, è stata progettata per ottimizzare la gestione degli ordini e del magazzino. “Attualmente la Delivery costituisce un pilastro essenziale per il sostegno concreto delle realtà della ristorazione – afferma Zago –. Integrando sistemi digitali per la gestione delle commesse, il supporto diretto dei nostri consulenti presenti sul territorio e un’infrastruttura logistica moderna, riusciamo ad assicurare consegne rapide e adattabili alle diverse esigenze”.
GrosMarket opera nell’ingrosso alimentare con 22 punti vendita in Liguria (7), Piemonte (5), Lombardia (4), Emilia-Romagna (3), Toscana (3). La sua formula di cash&carry è ovviamente aperta a tutti i possessori di partita Iva, ma focalizzata principalmente sui professionisti del settore alimentare a cui offre la possibilità di acquisto in punto vendita oppure l’opzione Delivery, con ordine online e consegna diretta presso l’attività commerciale.

Gli italiani e la pasta, non solo tradizione

Qual è lo specchio più fedele dei gusti degli italiani a tavola? Ognuno avrà la sua risposta a questa domanda, ma YouGov Shopper – operatore attivo nel settore delle ricerche sul mondo del largo consumo – ne suggerisce una: la pasta. La categoria è tra le più rilevanti del panorama alimentare del food & beverage del nostro paese, con il 96,8% delle famiglie che l’acquista almeno una volta all’anno. In coerenza con i principali atteggiamenti anti-inflazionistici e con la frammentazione della spesa conseguente, la frequenza media ha fatto registrare nell’ultimo anno 21,9 atti d’acquisto (+3,5%) che contribuisce a contenere a circa 49 euro la spesa media annuale per famiglia (-5,8% rispetto al 2024).
Barilla guida la classifica dei brand grazie a una penetrazione del 61,3% e una frequenza di acquisto di 6,4 volte mentre i principali marchi noti che inseguono mostrano performance variabili tipiche di un mercato competitivo e dinamico.

LA SPECIALIZZAZIONE DI FORMATO E MATERIA PRIMA PAGA
Secondo YouGov Shopper – che basa le sue analisi su uno shopper panel di quasi 17.000 famiglie rappresentative della totalità delle famiglie italiane (26 milioni) – la specializzazione del prodotto è la tendenza più rilevante. Gli ampi margini di crescita consentono infatti performance migliori in termini di penetrazione per le varianti della pasta come i formati speciali (che raggiungono il 76% dal 74,8% del 2024) e quelle realizzate con farine integrali, di farro e kamut. Sebbene ancora relativamente circoscritto, il numero dei consumatori di pasta vegetale – cioè a base di legumi e cereali – è in forte crescita (+23%), così come il numero di consumatori di pasta senza glutine (+7,2%) o integrali (+5%).

IL RITRATTO DEI COMPRATORI DELLE VARIANTI INTEGRALE E VEGETALE
Le tipologie alternative alla classica pasta di semola rispondono a nuove esigenze nutrizionali e di varietà, grazie alla diversificazione dell’offerta che stimola il consumo. Ma chi sono i consumatori di queste proposte che si stanno lentamente imponendo? E quali sono le ragioni che trainano gli acquisti? L’analisi degli alti acquirenti (che corrispondono al 50% più alto rappresentando 4,8 milioni di famiglie per la pasta integrale e 1,4 milioni per quella salutistica) dei due segmenti della pasta integrale e di quella vegetale o salutistica che non rientra nella categoria integrale o gluten free evidenzia la preferenza dei senior (over 55, con figli adulti) per i prodotti del primo, mentre i decisori d’acquisto maturi (45-54 anni, con figli adolescenti) si orientano verso quelli del secondo.

SALUTISTI INTERESSATI A CERTIFICAZIONI E NOVITÀ
Entrambi i target si distinguono chiaramente per l’attenzione sopra la media dedicata alle informazioni sulle certificazioni (112%), alle proprietà dei prodotti (130% per il target salutista, 119% per quello integrale) e al biologico (rispettivamente 125% e 117%). Gli alti acquirenti di pasta salutistica risultano inoltre più aperti ai cibi esteri (116%) e alle novità (108%) mentre i brand più noti risultano relativamente poco attrattivi; tra le caratteristiche preferite, il basso contenuto di zucchero e l’assenza totale di Ogm riscuotono un apprezzamento diffuso.
La cura della linea e della forma fisica, anche grazie a un regolare esercizio, spiccano tra le principali preoccupazioni di questi consumatori. In particolare, entrando nello specifico delle abitudini alimentari, sono soprattutto le famiglie acquirenti di pasta salutistica a spiccare per le caratteristiche fortemente connotate: se confrontati con il riferimento nazionale, spicca nelle famiglie la presenza di vegani (185%), vegetariani (161%), persone intolleranti o allergiche (152%) o con alto livello di colesterolo (135%).

Aldi Italia, il Country Managing Director sarà Massimiliano Silvestri

La notizia era già corsa online e sulle pagine dei giornali e ora c’è la conferma: Massimiliano Silvestri, ex Ceo di Lidl Italia, assumerà l’incarico di Country Managing Director di Aldi Italia a partire dal 1° Novembre 2026. Nella nota con cui la filiale del Gruppo Aldi Süd comunica l’ingresso di Silvestri, si precisa che la continuità di business verrà garantita dall’attuale leadership team di Aldi Italia: Peter Rieger, Head of Operations, Michael Postinghel, Head of Supply Chain and Real Estate, e Martin Shields, Head of Commercial. Nessun riferimento, invece, a Michael Gscheidlinger, il precedente Country Managing Director, che negli ultimi cinque anni era stato il volto più noto di Aldi Italia.

CAMBIA IL VERTICE, NON LA STRATEGIA
Il comunicato relativo alla nomina di Massimiliano Silvestri (nella foto a destra) si chiude con una postilla, che fa pensare a una sorta di promessa rivolta a clienti (e anche ai concorrenti): “Continueremo ad offrire prodotti di alta qualità al prezzo più basso possibile, servendo le famiglie italiane in tutto il nostro mercato di riferimento”.
Aldi è presente in Italia dal 2018 con una sede operativa a Verona, due centri di distribuzione – rispettivamente a Oppeano (VR) e Landriano (PV) – e una rete di circa 200 punti vendita in Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige e Veneto. Aldi Süd, il gruppo di cui fa parte, è una realtà di riferimento della grande distribuzione organizzata a livello internazionale, presente con oltre 7.500 punti vendita in 11 Paesi e 4 continenti, per un totale di oltre 200.000 collaboratori in tutto il mondo.

Sostenibilità ambientale, Conserve Italia fissa gli obiettivi 2025-27

Riduzione di 39.045 tonnellate di emissioni di CO2 e aumento della quota di energia elettrica da fonti rinnovabili dal 30 al 42% del fabbisogno energetico aziendale. Sono gli Obiettivi di Sostenibilità Ambientale 2025-27 fissati da Conserve Italia, un passo deciso nella transizione ecologica del gruppo cooperativo agroalimentare, che punta a rendere sempre più performanti i propri processi produttivi e a consolidare il legame tra innovazione, filiera agricola italiana, responsabilità ambientale e sociale.

LA TUTELA DELL’AMBIENTE È UNA LEVA DELLA CRESCITA
L’annuncio dei nuovi obiettivi costituisce l’evoluzione di un percorso già consolidato: nel periodo 2019-2024 Conserve Italia ha infatti già ridotto il proprio impatto ambientale di oltre 54.500 tonnellate di CO2 intervenendo su vari ambiti, dal packaging ai trasporti passando per l’ammodernamento ed efficientamento degli impianti industriali. Con la definizione dei nuovi Obiettivi, il gruppo punta a raggiungere al 31 dicembre 2027 il traguardo di 93.500 tonnellate di CO2 risparmiate in 9 anni, pari all’assorbimento delle emissioni annue di una città di 17.000 abitanti.
Il nostro impegno è fare della sostenibilità una leva di crescita per tutta la filiera cooperativa – dichiara Maurizio Gardini, Presidente di Conserve Italia (nella foto a sinistra) –. Gli obiettivi che ci siamo dati per il triennio 2025-2027 rappresentano una tappa concreta in un percorso avviato vent’anni fa con la pubblicazione del primo Report di Sostenibilità, una strada che abbiamo convintamente intrapreso e che unisce tutela dell’ambiente, benessere sociale, sviluppo economico e valorizzazione dei soci produttori”.

PACKAGING, ENERGIA E TRASPORTI
Gli interventi previsti nel triennio 2025-27 si articolano su cinque ambiti prioritari.

  • Packaging più sostenibili grazie all’uso di materiali a minore impatto ambientale (sia nel processo produttivo che nella gestione logistica), materiali riciclati e riduzione del peso degli imballaggi del packaging primario.
  • Riduzione del film estensibile nei processi di confezionamento, così da intervenire sul packaging secondario.
  • Efficientamento energetico e più fonti rinnovabili con ammodernamento tecnologico degli impianti produttivi, produzione di energia da biomasse per autoconsumo, installazione di nuovi impianti fotovoltaici negli stabilimenti, ricorso a energie rinnovabili (eolico e idroelettrico) tramite società partecipate.
  • Incremento del trasporto intermodale con maggiore uso di modalità ferroviarie e multimodali, in sostituzione del trasporto su gomma (già oggi l’azienda trasporta in Italia e in Europa il 20% delle proprie merci con trasporto intermodale).
  • Adozione di slip sheet (foglio in fibra compatta per il trasporto merci) al posto dei pallet in legno per ottimizzare i carichi sui tir e ridurre i materiali di movimentazione.

INVESTIMENTI PER OLTRE 86 MILIONI DI EURO
Il raggiungimento degli Obiettivi di Sostenibilità Ambientale è sostenuto dal Piano investimenti da oltre 86 milioni di euro, che interessa i sette principali stabilimenti italiani del gruppo con interventi di ammodernamento tecnologico, automazione, digitalizzazione e riduzione dell’impatto ambientale.
Con questo Piano stiamo traghettando Conserve Italia verso un modello produttivo a basse emissioni e ad alta efficienza. Intendiamo misurare i nostri progressi per raggiungere gli obiettivi individuati – spiega il Direttore Generale Pier Paolo Rosetti (nella foto in alto) –. Innovazione e sostenibilità camminano insieme: è così che rendiamo più competitiva la nostra filiera agricola e più responsabile la nostra industria agroalimentare”.

L’Albero del Pane accelera lo sviluppo con nuovi soci finanziari

Accelerare lo sviluppo, attraverso progetti di crescita sia organica che per linee esterne. È questo l’obiettivo che ha portato l’Albero del Pane, azienda specializzata nei prodotti da forno dolci e salati, ad aprire il capitale a Unigrains Italia e ai co-investitori BNP Paribas BNL Equity Investments, Hydra e Alexa Invest. L’operazione vede la partecipazione anche di Agazio Tedesco, Amministratore Delegato, e della famiglia Tedesco, fondatrice della società nel 1979.

L’AZIENDA IN CIFRE
L’Albero del Pane ha registrato nel 2024 un fatturato complessivo di circa 63 milioni di euro ed esporta in oltre 70 Paesi circa il 30% del totale. I marchi propri incidono per il 43% del giro d’affari. I principali sono: Ore Liete, acquisito da Nestlé nel 2016 e utilizzato prevalentemente per i prodotti da forno dolci; GranArt, rilevato nel 1996 e utilizzato per i prodotti da forno salati; Piselli, che fa parte del gruppo dal 2014 e noto per la pasticceria fresca. I prodotti a marchio del distributore rappresentano il restante 57% del fatturato sulla base dei dati 2024.
Il sito principale di produzione è a Umbertide (PG) e si estende su una superficie totale di 25.000 metri quadri, con quattro linee di produzione dedicate ai biscotti, due linee di produzione dedicate ai prodotti a base lievitata / brioche, un laboratorio per la pasticceria fresca. Lo stabilimento di Cavriglia (AR) ha una superficie totale di 6.000 metri quadri e comprende quattro linee di produzione dedicate ai prodotti salati, più una aggiuntiva installata recentemente. Infine, l’impianto di Brescia ha una linea di dedicata ai croissant si estende su una superficie totale di 7.000 metri quadri. L’offerta complessiva supera le 1.000 referenze, mentre l’organico è composto da circa 230 dipendenti.

UN MERCATO DINAMICO, MA FRAMMENTATO
Con il supporto dei nuovi investitori, Unigrains, BNP Paribas BNL Equity Investments, Hydra e Alexa Invest, l’Albero del Pane si dice pronta ad esplorare nuove opportunità di crescita, ponendosi come consolidatore in un mercato dinamico ma ancora frammentato. La strategia farà leva sulle competenze in materia di produzione, approvvigionamento e sulla rete di vendita, sia italiana che estera. Un percorso che prevede di rafforzare i team di gestione, inserendo profili tecnici che possano apportare nuove competenze, elevare il know-how, migliorare ulteriormente la qualità dei prodotti e continuare ad innovare con nuove ricette.
Attraverso questa operazione, compiamo un ambizioso passo in avanti – dichiara Agazio Tedesco, Amministratore Delegato di L’Albero del Pane – avvalendoci del supporto di Unigrains Italia, un partner finanziario specializzato nel settore agroalimentare. Tale partnership ci sosterrà nel perseguimento della nostra strategia di crescita, sia organica che per linee esterne”.

INVESTIMENTO DI LUNGO PERIODO
Unigrains Italia è la filiale dell’omonimo investitore francese specializzato nel settore agroalimentare. La sua strategia è entrare come investitore di lungo periodo nel capitale di medie imprese agroalimentari italiane con valore d’impresa compreso tra 30 milioni di euro e 120 milioni di euro e quote unitarie tra 8 milioni di euro e 25 milioni di euro. La casa madre Unigrains, che opera nel settore agroalimentare dal 1963, ha supportato più di 1.000 aziende dalla sua creazione, con più di 80 aziende partner attualmente in portafoglio e 964 milioni di euro di capitale proprio.
Seguiamo da tempo la famiglia Tedesco e il management dell’azienda lungo il loro percorso – afferma Francesco Orazi, Direttore Generale di Unigrains Italia –. L’azienda ha conseguito risultati straordinari negli anni, capitalizzando esclusivamente sulle proprie risorse. Consideriamo il settore dei prodotti da forno come una filiera distintiva del Made in Italy e crediamo che mantenga un alto potenziale di crescita, sia organica che tramite acquisizioni. Per questo, intendiamo sostenere L’Albero del Pane sia dal punto di vista commerciale, valorizzando il nostro network di relazioni, sia in termini di scouting per potenziali target di acquisizione”.

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