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Marco D’Elicio nuovo Direttore Vendite Traditional Italia di San Benedetto

Nuovo ingresso sul fronte commerciale in Gruppo Acqua Minerale San Benedetto. Marco D’Elicio è stato nominato Direttore Vendite Traditional Trade e in questo ruolo riporterà direttamente a Vincenzo Tundo, Direttore Commerciale e Marketing Italia del Gruppo. Nell’annunciare la nomina, l’azienda di Scorzè precisa che Marco D’Elicio porta con sé una consolidata esperienza in ambito commerciale, maturata in oltre vent’anni di attività in ruoli di crescente responsabilità. Negli ultimi anni ha ricoperto infatti la carica di Sales Field Manager per il canale Horeca per il Gruppo Sanpellegrino. Da segnalare anche il periodo che lo ha visto impegnato sui mercati esteri, come Trade Marketing Manager della Business Unit Internazionale, e quello in cui ha ricoperto la carica di Marketing Brand Manager. Laureato in Economia Aziendale presso l’Università Bocconi di Milano, Marco D’Elicio ha conseguito un Master in Marketing presso Centromarca, sempre a Milano.

Il Gruppo San Benedetto è nato nel 1956 a Scorzè (Venezia) e prende il nome dall’omonima fonte, conosciuta sin dai tempi della Repubblica Veneta come “Antica Fonte della Salute”. In pochi anni evolve da piccolo produttore locale a realtà presente sull’intero territorio nazionale, con importanti interessi anche all’estero. Oggi il gruppo, con un fatturato di 1.1 miliardi di euro, conta sette stabilimenti in Italia – Scorzè (VE), Pocenia (UD), Popoli Terme (PE), Donato (BI), Nepi (VT), Viggianello (PZ), Atella (PZ) – e quattro siti produttivi internazionali: due in Spagna, uno in Polonia e uno in Ungheria. È presente in oltre 100 Paesi nei cinque continenti ed è il primo player del beverage analcolico in Italia, con una quota a volume del 17,1%. Inoltre, il brand San Benedetto è leader in diversi segmenti: acqua minerale (11%), thè freddo (27,9%), bibite gassate no cole low calorie (30,2%) ed enhanced waters (40,7%). Con il marchio Energade, l’azienda è inoltre leader nel comparto degli sport drinks (34,7%).

VGP Park Parma Morse, affittati i primi 8.000 metri quadri del nuovo parco logistico

Primo tenant per il nuovo sviluppo logistico VGP Park Parma Morse. Ad annunciare la locazione di una porzione dello stabile è WCG-World Capital Group, società italiana di consulenza e intermediazione immobiliare, specializzata nel commercial real estate (Office, Industrial & Logistics, Retail, Capital Market, Hotel & RSA). L’immobile vedrà a breve l’avvio dei lavori – attualmente è in fase di sviluppo progettuale da parte di VGP, sviluppatore europeo di immobili logistici e semi-industriali – e verrà completato entro aprile 2026. Sarà dotato di ribalte, portoni a raso, piazzali di manovra e spazi a uso ufficio. Collocato a circa 3 km dall’uscita dell’autostrada A1/E35, il parco logistico si estenderà su un’area totale di 24.000 mq, con una superficie coperta di 14.000 metri quadri. Di questi, circa 8.000 metri quadri sono stati locati a una primaria realtà che opera nell’ambito dell’import-export.

IMPIANTI FOTOVOLTAICI SU MISURA
Sul fronte della sostenibilità, il VGP Park Parma Morse offrirà soluzioni avanzate pensate per rispondere alle esigenze energetiche e ambientali dei conduttori, con un’attenzione particolare alla tutela e valorizzazione del territorio circostante. Tra queste, la possibilità di installare impianti fotovoltaici dimensionati su misura, stazioni di ricarica per veicoli elettrici e, su richiesta, di sviluppare uno studio di fattibilità per l’implementazione di un tetto verde e di un giardino verticale sulla facciata. L’asset sarà inoltre certificato secondo i più alti standard internazionali, con una certificazione BREEAM EXCELLENT.
Il VGP Park Parma Morse rappresenta un progetto di eccellenza in termini di sostenibilità e funzionalità – dichiara Valentina Slavazzi, Country Manager – Commercial di VGP Italy –. Siamo davvero lieti di accogliere il primo tenant e pronti a collaborare per personalizzare gli spazi in base alle specifiche esigenze del nuovo cliente”.
Siamo entusiasti di aver concluso con successo questa operazione, che conferma la dinamicità del mercato immobiliare logistico, sempre più orientato verso nuove costruzioni certificate secondo standard internazionali di sostenibilità come BREEAM – aggiunge Andrea Faini, CEO & Founder di WCG –. La nostra profonda conoscenza del mercato immobiliare di Parma ci ha permesso di individuare una soluzione su misura, offrendo un asset in fase di sviluppo che potrà essere personalizzato in base alle specifiche esigenze del tenant”.

Mobilità elettrica, sei nuove stazioni di ricarica in centri commerciali del Centro-Nord

La crescita media nazionale dell’affluenza nei centri commerciali in Italia, che nell’ultimo anno ha registrato un aumento dell’1,2% in base ai dati dell’Osservatorio Cncc-EY, conferma l’importanza di questi poli come luoghi di aggregazione e consumo. In Italia, rappresentano non solo spazi di shopping ma anche hub strategici per l’implementazione di infrastrutture innovative, come quelle per la mobilità elettrica. In linea con questo trend, Electra – azienda specializzata nella ricarica veloce e ultraveloce per i veicoli elettrici – ed Eurocommercial Properties, società di investimenti immobiliari internazionale specializzata nella proprietà e gestione di centri commerciali, hanno stipulato un accordo per l’apertura di 6 nuove stazioni di ricarica ultraveloce. I nuovi “hub supercharger” saranno installati in centri commerciali di Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Umbria, andando tra l’altro ad incrementare il numero di punti di ricarica del Centro Italia, che al momento rappresenta solo il 20% del totale sul territorio nazionale.

DALL’HINTERLAND DI MILANO A PERUGIA
Le nuove installazioni porteranno all’attivazione di 72 nuovi punti di ricarica, di cui 46 ad alta potenza (300 kW), 14 a media potenza (50 kW) e 12 a bassa potenza (22 kW). Più nel dettaglio, nel centro commerciale I Gigli di Campi Bisenzio (FI) verrà installata la prima stazione italiana Electraline che ospiterà 9 colonnine, con 8 punti di ricarica da 300 kW, 8 da 50 kW e 2 da 22 kW. Le Electraline sono stazioni connesse che comunicano in tempo reale agli utenti la disponibilità delle colonnine, il prezzo e l’avanzamento della ricarica, dotate di sistemi di intrattenimento per occupare in modo divertente i 20 minuti di tempo medio di ricarica. Al Carosello di Carugate (MI) saranno invece operative 7 colonnine – 4 da 300 kW, 2 da 50 kW e 1 da 22 kW – in grado di offrire 14 punti di ricarica. A Collestrada (PG) è prevista l’attivazione di 3 colonnine da 300 kW, corrispondenti a 6 punti di ricarica, e 1 colonnina da 22 kW. Nel centro commerciale di Curno (BG) saranno installate 5 colonnine da 300 kW, per un totale di 10 punti di ricarica, e 1 colonnina da 22 kW. Il Castello, a Ferrara, ospiterà un totale di 5 colonnine – 3 da 300 kW, 1 da 50 kW e 1 da 22 kW – che forniranno complessivamente 10 punti di ricarica. Anche a Cremona Po, nel capoluogo lombardo, verranno collocate 4 colonnine da 300 kW, equivalenti a 8 punti di ricarica, cui si aggiunge 1 colonnina da 22 kW.

UN SERVIZIO PER CONSUMATORI E RETAILER
Integrare la ricarica ultraveloce all’interno di centri commerciali significa ottimizzare i tempi di sosta degli utenti. Le stazioni Electra, attive 24 ore su 24 e alimentate con energia rinnovabile, consentono di ricaricare il veicolo elettrico mentre si fa shopping, si mangia o si svolgono commissioni, con un’esperienza digitale semplificata grazie all’app proprietaria, che dà modo di prenotare la colonnina, stimare i tempi e costi e avviare la ricarica.
Per i gestori di spazi commerciali, questa infrastruttura rappresenta una nuova leva di fidelizzazione e redditività. Electra precisa di occuparsi direttamente di ogni fase – dall’investimento iniziale alla gestione operativa e manutentiva – consentendo a centri commerciali, catene di supermercati o hospitality di valorizzare i propri parcheggi trasformandoli in asset redditizi. “Con queste nuove installazioni, Electra rafforza la propria strategia di affiancamento ai grandi player del retail, offrendo agli utenti un’esperienza di ricarica comoda, accessibile e integrata nella quotidianità – afferma Eugenio Sapora, General Manager di Electra Italia (nella foto in alto) –. Puntare sulle regioni del Centro Italia, oggi ancora sottorappresentate nell’infrastruttura nazionale, significa contribuire attivamente a colmare un divario geografico che non è più sostenibile, se vogliamo davvero favorire una mobilità elettrica diffusa e inclusiva”.

MediaWorld lancia il servizio di noleggio per i privati

Noleggiare un dispositivo elettronico è meglio che acquistarlo? Difficile dare una risposta, ma intanto ora le due alternative esistono anche per i privati. La partnership tra MediaWorld e Banca Ifis estende alla clientela privata la possibilità di prendere a noleggio device tecnologici di ultima generazione (smartphone, laptop, tablet, ecc). Nel dettaglio, il nuovo servizio – disponibile presso tutti i 144 negozi dell’insegna presenti in Italia – è erogato da Ifis Rental Services, società controllata dal Gruppo Banca Ifis. MediaWord elenca una serie di vantaggi per il cliente:

  • Nessun esborso iniziale e zero costi di istruttoria/incasso rata: permette di accedere subito ai prodotti desiderati senza alcun costo anticipato.
  • Copertura assicurativa inclusa: protezione completa contro furto e danni accidentali.
  • Durata flessibile: possibilità di scegliere tra contratti da 12 a 36 mesi, adattandosi alle diverse esigenze di utilizzo.
  • Firma digitale al 100%: un processo completamente dematerializzato e veloce, senza documenti cartacei.
  • Diritto di ripensamento: entro 14 giorni dalla sottoscrizione, il cliente può esercitare il diritto di ripensamento.
  • Accessori di proprietà del cliente a fine noleggio: al termine del periodo di noleggio, solo i device principali vengono restituiti, mentre gli accessori rimangono di proprietà del cliente. Il cliente potrà inoltre avere un nuovo contratto per una tecnologia successiva più evoluta, proseguendo la logica “pay-per-use” del prodotto.
  • Importo minimo: il servizio è disponibile per noleggi a partire da 350 euro Iva inclusa.

DALLA PROPRIETÀ AL PAY PER USE
Il nuovo servizio si affianca alle soluzioni di noleggio già consolidate per il mondo business, cioè il Noleggio B2B AFS (riservato ai prodotti Apple) e il Noleggio B2B, per aziende e partite Iva con almeno 2 anni di attività (durata 12-60 mesi e accesso alle relative detrazioni fiscali).
Siamo estremamente orgogliosi di annunciare il lancio del servizio di noleggio operativo, innovativo e inedito, interamente dedicato all’utenza privata – dichiara Vittorio Buonfiglio, COO MediaWorld –. Questa iniziativa, infatti, incarna la nostra visione strategica di trasformazione di MediaWorld da rivenditore tecnologico a ecosistema omnicanale di servizi e soluzioni”.
Il rapido progresso tecnologico e l’elevata frequenza di aggiornamento dei software chiedono ai consumatori un significativo sforzo economico per avere sempre a disposizione i device digitali di ultima generazione. Per questo motivo – afferma Raffaele Zingone, Condirettore Generale e Chief Commercial Officer di Banca Ifis – abbiamo voluto mettere a disposizione della clientela privata di MediaWorld la nostra quarantennale esperienza nel campo del noleggio con la prima soluzione in Italia dedicata al rental di strumenti digitali. In questo modo, puntiamo a diffondere un nuovo concetto di utilizzo che superi la logica della proprietà per adottare una metodologia più flessibile e basata sul pay per use”.

Formaggi freschi di bufala avanti tutta

È un buon momento per i formaggi freschi a base di latte di bufala, che nel primo semestre 2025 segnano +12% a volume e a valore, con un prezzo medio stabile. A dirlo sono i dati NielsenIQ, che fotografano nel +26% la crescita a volume della ricorra di bufala, ben superiore al +1,8% della categoria aggregata. Performance positive anche per la mozzarella di bufala, a +12% (vs +2,5% delle varianti miste), e per la burrata di bufala, a +10,3% (vs +5,6% della categoria totale). Una tendenza che avrà favorito il debutto della stracciatella di Fattorie Garofalo, interamente realizzata con latte di bufala. Lanciata nei mesi scorsi, la nuova referenza ha mosso i primi passi in Gdo e sta presidiando progressivamente il mercato, confermando le aspettative dell’azienda in termini di gradimento e rotazione. Il gruppo stima per il prodotto una quota potenziale del 20% del mercato di categoria, sulla scia dei successi già ottenuti da burrata e ricotta.

UN VALORE AGGIUNTO SENSORIALE E COMMERCIALE
Abbiamo scelto di introdurre la stracciatella 100% bufala in un contesto favorevole alla valorizzazione dell’autenticità e della qualità – commenta Alfio Schiatti, Chief Commercial Officer di Fattorie Garofalo (nella foto in basso) –. È un prodotto pensato per il segmento premium, con una texture unica e un gusto distintivo che solo il latte di bufala può offrire”.
Schiatti sottolinea anche la crescita della ricotta bufalina soprattutto nei comparti industriale e food service: “Il latte di bufala è un vero valore aggiunto: innalza la qualità reale e percepita, migliora la resa delle preparazioni e conferisce ai prodotti finiti una riconoscibilità gustativa che oggi fa la differenza. È un fattore decisivo sia sul piano sensoriale sia su quello commerciale. La sua crescita esponenziale negli ultimi mesi lo conferma”.
Fattorie Garofalo è il più grande allevatore di capi bufalini di razza mediterranea italiana (con oltre 12.50 bufale), il primo produttore di latte di bufala e il primo produttore di Mozzarella di Bufala Campana Dop. Ogni anno lavora circa 38 milioni di litri di latte bufalino, produce 10.000 tonnellate di formaggi di bufala, esporta in oltre 40 Paesi e punta alla completa autosufficienza energetica entro il 2025. Il gruppo opera attraverso una filiera completamente integrata, circolare e sostenibile, con controllo diretto su tutte le fasi produttive: dall’allevamento alla trasformazione fino alla distribuzione.

Conserve Italia punta ad aumentare del 19,5% i volumi di pomodoro trasformato

È entrata nel vivo da alcuni giorni la campagna di trasformazione del pomodoro da industria di Conserve Italia, gruppo cooperativo agroalimentare che nell’esercizio 2023-24 ha raggiunto un fatturato gestionale consolidato di 1,2 miliardi di euro ed è attivo nel settore delle conserve rosse con i marchi Cirio, Valfrutta, Jolly Colombani e Pomodorissimo – Santarosa (in licenza). Quest’anno Conserve Italia, che riunisce 36 cooperative agricole e presidia i mercati di oltre 80 Paesi in tutto il mondo, punta a trasformare 515.000 tonnellate di pomodoro 100% italiano (in aumento del 19,5% rispetto al 2024), coltivato dai soci su più di 6.000 ettari nei principali areali di Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Umbria, Puglia e Basilicata. Quasi 1.400 lavoratori stagionali sono stati assunti per garantire la piena operatività dei cinque stabilimenti coinvolti in una campagna che, avviata nella seconda metà di luglio, proseguirà fino a fine settembre. Più di 550 addetti sono stati assunti nel sito di Pomposa (FE) dove quest’anno è prevista la lavorazione di 260.000 tonnellate di pomodoro; 70 lavoratori stagionali nello stabilimento di XII Morelli (FE) dove si punta a trasformare 38.000 tonnellate di pomodoro, 120 a Ravarino (MO) con un programma di trasformazione di 80.000 tonnellate (comprese 18.000 di pomodoro biologico), 200 ad Albinia (GR) per un programma di 84.000 tonnellate e 450 lavoratori stagionali a Mesagne (BR) con l’obiettivo di 53.000 tonnellate, prevalentemente di pomodoro lungo per la realizzazione delle gamme di pelati.

INVESTIMENTI IN IMPIANTI E LOGISTICA
La campagna 2025 segna un passaggio chiave per Conserve Italia: per la prima volta entrano infatti in funzione tutti e cinque i nuovi evaporatori a ricompressione meccanica ribattezzati “Thor” (nella foto a sinistra), un investimento strategico da 25 milioni di euro che rientra nel piano da oltre 86 milioni di euro. Questi impianti assicurano una riduzione di 12.000 tonnellate di emissioni di CO₂ ogni anno, un ulteriore miglioramento qualitativo delle passate e delle polpe, maggiore efficienza energetica, minore consumo idrico, digitalizzazione dei processi e migliori condizioni di lavoro per gli operatori. Inoltre, nello stabilimento di Pomposa, il principale del Gruppo e tra i più grandi in Europa per la trasformazione delle conserve vegetali, è in corso l’ampliamento del magazzino automatico fino a 120.000 posti pallet, mentre sono già stati implementati sistemi di automazione per la movimentazione interna delle merci con l’impiego di 23 mezzi a guida autonoma per migliorare i processi in termini di tracciabilità, efficienza e sicurezza.
Conserve Italia continua a investire per valorizzare al massimo la materia prima conferita dai soci produttori italiani. La nostra forza è una filiera cooperativa autentica, che promuove un’eccellenza del Made in Italy come il pomodoro generando valore e reddito per il sistema agricolo nazionale – dichiara Maurizio Gardini, Presidente di Conserve Italia –. L’avvio di questa campagna del pomodoro è stato condizionato dalle conseguenze delle piogge primaverili che in alcuni casi hanno fatto ritardare i trapianti e quindi ci hanno portato a rivedere alcuni programmi”.
Pier Paolo Rosetti, Direttore Generale di Conserve Italia, aggiunge: “Le innovazioni industriali, logistiche e agronomiche che stiamo mettendo in campo ci consentono di portare sui mercati di tutto il mondo un pomodoro sempre più sostenibile e rispettoso dell’ambiente, oltre che buono, sicuro e tracciato. Dal seme al prodotto finito, investiamo per garantire e migliorare qualità e sostenibilità”.

Gruppo Amadori archivia l’esercizio 2024 con 1,7 miliardi di ricavi

È in linea con gli obiettivi prefissati nel Piano Strategico 2024-2028 il bilancio consolidato dell’ultimo esercizio del Gruppo Amadori. Il 2024 va in archivio con ricavi per 1.721 milioni di euro, Ebitda di 148,5 milioni di euro e un risultato netto pari a 37,6 milioni di euro, per il 70% reimpiegato a sostegno del piano di sviluppo e di crescita, con gli investimenti che hanno raggiunto i 65 milioni di euro. Amadori sottolinea che questi dati, conseguiti in un contesto segnato da eventi di grande rilevanza e incertezza globale che hanno avuto un impatto diretto sui mercati di riferimento, confermano la capacità di adattarsi e reagire a scenari macro-economici in evoluzione, per effetto della diversificazione delle fonti di approvvigionamento e a una cultura di filiera solida, integrata e italiana. Grazie all’attività di oltre 9.000 persone, questa filiera vede attivi 18 tra stabilimenti e siti produttivi e circa 800 allevamenti, sia a gestione diretta che in convenzione, per la produzione di più di 3.100 referenze da fonti sia animali che vegetali: proteine “bianche” (carni avicole), “gialle” (uova e ovoprodotti), “rosa” (carni di suino) e “verdi” (a base di legumi).

NELL’AVICOLO BENE IL SEGMENTO PREMIUM
Con una quota di mercato di circa il 30% nel settore di riferimento, Amadori segnala di aver ottenuto risultati particolarmente positivi nel segmento alta qualità e premium della category pollo, ad esempio con un +5,3% per “Il Campese”, la prima filiera italiana del pollo allevato all’aperto e la seconda in Europa. Le realtà entrate a far parte del gruppo, prosciuttificio Lenti e Forno d’Oro, hanno registrato tassi di crescita in doppia cifra.
Il raggiungimento nel 2024 degli obiettivi del Piano Strategico rappresenta una tappa fondamentale, a conferma della solidità del percorso intrapreso – dichiara Denis Amadori, Amministratore Delegato del Gruppo –. Soprattutto è la testimonianza di un impegno collettivo fatto di idee e innovazione, così come di attenzione all’ambiente e cura per le comunità in cui operiamo. Questo risultato ci mette nelle condizioni di pianificare il nostro futuro con ambizione e ottimismo, rafforzando la volontà di continuare ad investire perseguendo una strategia volta a creare valore con responsabilità, investendo su ciò che conta: persone, innovazione e sostenibilità a 360°”.

San Benedetto, 10 anni da leader nel beverage analcolico

Il Gruppo San Benedetto si conferma, per il decimo anno consecutivo, leader assoluto in Italia nel mercato del beverage analcolico. A certificare questo risultato è GlobalData, società internazionale di ricerca e consulenza di mercato, con sede principale a Londra, accreditata come “specialista” per lo studio e l’analisi dei mercati globali relativi all’industria delle bevande. Con una quota del 17,1% a volume, San Benedetto guida la classifica dei gruppi nel beverage analcolico in Italia. Il primato si consolida anche in diversi mercati specifici: l’azienda è infatti brand leader a volume nei segmenti dell’acqua minerale (11%) del thè freddo (27,9%), delle bibite gassate no cole low calorie (30,2%) e delle enhanced water (40,7%). Inoltre, con il brand Energade, si conferma al primo posto anche nel mercato degli sport drinks, con una quota del 34,7%.
Essere ancora una volta il punto di riferimento per milioni di italiani è per noi motivo di grande orgoglio e una responsabilità che ci spinge a fare sempre meglio – commenta Enrico Zoppas, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Acqua Minerale San Benedetto –. Questi risultati confermano la solidità della nostra visione, fondata su qualità, innovazione e sostenibilità, e la straordinaria passione delle nostre persone. Continueremo a lavorare ogni giorno per offrire prodotti che uniscono benessere, gusto e cura per le persone e per l’ambiente, restando vicini alle esigenze dei consumatori”.

SITI PRODUTTIVI E BRAND
Nato nel 1956 a Scorzè (Venezia), il Gruppo Acqua Minerale San Benedetto ha un fatturato di 1,1 miliardi di euro e conta sette stabilimenti in Italia – Scorzè (VE), Pocenia (UD), Popoli Terme (PE), Donato (BI), Nepi (VT), Viggianello (PZ), Atella (PZ) – e quattro siti produttivi internazionali: due in Spagna, uno in Polonia e uno in Ungheria. Presente in oltre 100 Paesi nei cinque continenti, San Benedetto è attiva in tutti i segmenti del beverage analcolico: dalle acque minerali (San Benedetto, San Benedetto Millennium Water, Acqua di Nepi, Guizza, Pura di Roccia, Fonte Corte Paradiso e Cutolo Rionero Fonte Atella) a quelle addizionate (Aquavitamin, San Benedetto SKINCARE, Aquaprotein), dalle bibite gassate (San Benedetto e Schweppes) al thè (San Benedetto) e ai prodotti per bambini (San Benedetto Baby), dagli sport drink (Energade), alle acque toniche (Schweppes) alle bibite piatte a base di succo (San Benedetto Succoso) e gli aperitivi (San Benedetto) fino agli energy drink (San Benedetto Super Boost e San Benedetto Fruit & Power) e le bevande vegetali (San Benedetto Avena).

Foster Clark Products acquisisce Preziosi Food

Passa di mano Preziosi Food, produttore di snack salati per insegne della distribuzione organizzata in Italia ed Europa e con il proprio marchio Salati Preziosi. Foster Clark Products, gruppo industriale della Holding Francis Busuttil & Sons e attivo nel settore alimentare con il brand Foster Clark’s, ha completato l’acquisizione del 100% del capitale sociale. L’operazione comprende i marchi e lo stabilimento di Melfi, in Basilicata, che impiega circa 200 persone e produce ogni anno oltre 130 milioni di confezioni tra patatine, popcorn e altri snack salati. Preziosi Food ha generato nel 2024 ricavi superiori a 86 milioni di euro con un Ebitda pari al 13%. L’azienda era partecipata in maggioranza dai fondi di investimento Vertis SGR e HAT Sicaf e in minoranza da Grani & Partners (gruppo Promotica).
L’operazione, la prima in Italia di Foster Clark Products, si inserisce nella strategia di crescita per linee esterne avviata dal gruppo per rafforzare la propria presenza in Europa e dà modo alla società di dotarsi di una piattaforma industriale e di un presidio in Italia nei settori snack salati, dolci e confectionery. Le attività produttive, operative e commerciali di Preziosi Food proseguiranno sotto la guida dell’attuale Ceo Lorenzo Caporaletti, che ha condotto il rilancio dell’azienda dal 2021.

L’OBIETTIVO È ACCELERARE IL PERCORSO DI CRESCITA
La Holding Francis Busuttil & Sons è una delle principali realtà imprenditoriali maltesi, proprietaria del marchio Foster Clark’s, presente nei settori delle bevande in polvere, dei dessert e dei coadiuvanti per la panificazione. L’azienda esporta in oltre 70 paesi, in particolare in Medio Oriente, Africa e in alcune zone dell’Asia. “Questa acquisizione rappresenta un importante passo strategico per la nostra espansione in Europa – commenta Joseph Busuttil, Presidente e Ceo di Foster Clark Products – e ci permette di entrare nel mercato italiano attraverso una realtà industriale d’eccellenza. Riconosciamo in Preziosi Food una cultura imprenditoriale e una capacità di innovazione che condividiamo pienamente, e siamo entusiasti di intraprendere questo nuovo percorso insieme”.
Dal canto suo, Lorenzo Caporaletti, Ceo di Preziosi Food (nella foto a sinistra), sottolinea che “L’ingresso in FCP rappresenta un’opportunità per accelerare ulteriormente il nostro percorso di crescita, mettendo a fattor comune competenze industriali, visione strategica e presenza internazionale. La continuità operativa e manageriale garantirà stabilità e nuove prospettive sia per i nostri clienti che per le nostre persone”. Preziosi Food è stata assistita da Houlihan Lokey in qualità di advisor finanziario, PwC per gli aspetti contabili e dallo studio Giliberti Triscornia e Associati per la parte legale. Foster Clark Products Ltd. è stata supportata da Deloitte per gli aspetti finanziari e da Grimaldi Alliance per la consulenza legale.

Addio ad Alessandra Balocco, Presidente e AD della società Balocco

Nel 2022 era stata lei a prendere la guida della Balocco in un momento drammatico, quando nel giro di due mesi erano scomparsi prima il padre Aldo, seconda generazione della famiglia di imprenditori, e poi il fratello Alberto, colpito da un fulmine insieme a un amico durante un’escursione in bici in montagna. E a lei, da Presidente e Amministratore Delegato, era toccato fronteggiare le conseguenze del cosiddetto “pandoro gate”, difendendo le ragioni della società in una vicenda che aveva travolto l’influencer Chiara Ferragni. Alessandra Balocco, scomparsa oggi a 61 anni dopo una lunga malattia, è stata una figura di riferimento per il gruppo in cui lavorava dagli anni ’90 e che ora la saluta con una nota accorata, ricordandone il contributo “con totale dedizione, determinazione e competenza alla crescita e al consolidamento in Italia e sui mercati internazionali”.

La società precisa, inoltre, che il Consiglio di Amministrazione – composto dal marito Ruggero Costamagna, dal figlio Marco Costamagna, dalla nipote Diletta Balocco, da Assunta Pinto e Gianfranco Bessone – proseguirà lo sviluppo dell’azienda seguendo fedelmente l’esempio e le linee guida tracciate da Alessandra Balocco. Nel riferire la notizia, la redazione di InstoreMag porge le più sentite condoglianze alla famiglia e alle società Balocco.

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