I drugstore, ovvero le catene di negozi di articoli per la casa, cura della persona, oltre a farmaci da banco, integratori e alimentari secchi (es. tisane), sono sempre più presenti nelle città e nelle abitudini d’acquisto degli italiani: il 68,9% delle famiglie li frequenta regolarmente per prodotti di igiene, casa e alimentari. Tuttavia, emerge anche un dato in dissonanza: più di 7 italiani su 10 (74%) si dice infastidito dall’eccesso di plastica nei packaging, mentre i consumatori più attenti all’ambiente – gli eco-attivi, pari al 23% delle famiglie– restano ancora poco coinvolti da questo canale. È quanto emerge dalla nuova ricerca “Il canale Drugstore dal punto di vista dello shopper”, realizzata da YouGov CP Italy, leader nelle ricerche sul largo consumo, su un panel di 15.000 famiglie rappresentative dell’intera popolazione italiana (26 milioni di nuclei familiari).
Gli eco-attivi sono consumatori consapevoli, attenti all’impatto ambientale delle loro scelte e pronti a premiare i brand (e i negozi) più sostenibili. Eppure, oggi generano solo il 21% del valore nel canale drugstore: un gap che rappresenta un’enorme opportunità di crescita per le insegne. “L’irritazione per l’uso eccessivo di plastica non è un dettaglio – sottolinea Marco Pellizzoni, Commercial Director Consumer Panel di YouGov –, è un indicatore di comportamento pronto a tradursi in scelta d’acquisto”. Il messaggio è chiaro: ridurre il packaging in plastica e comunicare con efficacia l’impegno ambientale può fare la differenza per intercettare un pubblico esigente. Non solo: anche la Gen Z, pur con un potere d’acquisto limitato, mostra crescente interesse per i temi della sostenibilità, rendendo il posizionamento green ancora più strategico. In un contesto competitivo e in rapido cambiamento, secondo YouGov, la sostenibilità non è più un plus, ma una leva chiave per rendere i drugstore più attrattivi, moderni e rilevanti.
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Drugstore: aumentano gli acquisti, ma a 7 italiani su 10 non piacciono le confezioni di plastica
Basko, restyling nel segno del format Bistrot
Nuova immagine per il supermercato Basko di via Barchetta, a Genova Bolzaneto. Il punto vendita, aperto dal Gruppo Sogegross nel 2016, era nato da un importante progetto di riqualificazione dell’area che un tempo ospitava lo storico bowling di Bolzaneto, che nel passato recente viveva una situazione di degrado e di abbandono. Questo ulteriore intervento di ammodernamento e investimento sottolinea l’impegno dell’insegna a essere attivamente presente sul territorio, realizzando servizi e opportunità in linea con le necessità della comunità, e rispondendo a una proposta già molto apprezzata nel quartiere, che ha reso necessario l’ampliamento. Per Basko – sottolinea il retailer genovese – il punto vendita non è solo un luogo per la spesa, ma anche un centro di aggregazione. Il format Bistrot, presente in nove supermercati della rete Basko, contribuisce a questa visione, proponendo un’offerta di piatti realizzati con ingredienti freschi in un ambiente aperto sia ai clienti del supermercato che all’intera collettività.
“I nostri Bistrot, diventati un autentico punto di riferimento all’interno dei supermercati Basko, continuano a riscuotere un grande successo – afferma Giovanni D’Alessandro, Direttore Canale Basko –. Negli ultimi tre anni, abbiamo visto una crescita notevole dei punti vendita che li accolgono, segno dell’apprezzamento della comunità sia per la qualità della proposta gastronomica che per questi spazi di incontro e socializzazione”.
STESSA FORMULA, PIÙ POSTI A SEDERE
Il Bistrot di via Barchetta – aperto da lunedì al sabato a partire dalle ore 12 – si sposta al primo piano dell’edificio, incrementando i posti a sedere da 90 a 150. Il Bistrot, pur mantenendo invariata la formula, è stato rinnovato negli spazi e nell’immagine, creando un ambiente più accogliente e funzionale. Inoltre, sono state aggiunte una doppia cassa e nuove assunzioni per ottimizzare la gestione e facilitare il flusso durante le ore di maggiore affluenza. Il nuovo ambiente propone allestimenti contemporanei e spazi più raccolti, organizzati in piccole isole. È previsto anche un laboratorio per la produzione di pasticceria fresca, che sarà disponibile sia per degustazione nel Bistrot che per l’acquisto. “Il nostro Bistrot – conclude D’Alessandro – è il luogo ideale per trascorrere momenti piacevoli a qualsiasi ora del giorno. Dalla colazione all’aperitivo, offriamo un’esperienza culinaria completa. Una novità importante è l’estensione del servizio delivery, che oltre a coprire la sede Sogegross ora include anche altre realtà della zona, con possibilità di convenzioni e listini personalizzati. Inoltre, il Bistrot si presenta come uno spazio polifunzionale perfetto per cene aziendali, ma anche per eventi, degustazioni e serate a tema che stiamo organizzando come Basko. Sosteniamo inoltre lo sport dilettantistico locale, offrendo convenzioni speciali alle squadre per i loro pranzi domenicali. Tutto questo rende il nuovo Bistrot di Bolzaneto un vivace punto di ritrovo per la comunità e il quartiere, contribuendo ad arricchire l’offerta gastronomica locale”. Il nuovo ingresso al primo piano, rimasto inutilizzato dall’apertura del punto vendita nel 2016, faciliterà l’accesso al Bistrot, mentre il bar rimarrà al piano terra, all’ingresso del supermercato.
ORTOFRUTTA E SURGELATI CONQUISTANO SPAZIO
Quanto al punto vendita, si espande di 200 metri quadri, offrendo una nuova esperienza di acquisto. I banchi serviti, come pescheria, macelleria e gastronomia, rimangono invariati per assortimento, servizio e spazio. L’area dedicata all’ortofrutta è stata raddoppiata, aumentando notevolmente la superficie disponibile. All’interno del supermercato è stato inoltre ampliato il reparto surgelati per offrire una maggiore varietà di prodotti in linea con i trend del momento. Anche la sezione grocery è stata completamente rivista nel layout, con la creazione di una cantina che dà ampio spazio ai prodotti locali, valorizzando le eccellenze del territorio. Ulteriore novità è nel reparto panificati dove alla modalità self-service – già presente – è stato aggiunto il banco servito, per offrire ai clienti una scelta ancora più ampia grazie a prodotti provenienti dal laboratorio Basko di Via Bernardini. Infine, anche l’area casse è stata ampliata e ridefinita nell’ottica di garantire un’ancora migliore fruibilità e velocità del servizio.
Nata nel 1987, l’insegna Basko (supermercati e superstore) rappresenta il core business del Gruppo Sogegross, sia per fatturato – oltre 414 milioni di euro nel 2024 – che per la propria filosofia di attenzione al cliente e personalizzazione del servizio in ottica multicanale. La rete Basko comprende 55 supermercati e superstore, con superfici tra i 500 e i 3.000 metri quadri, prevalentemente dislocati in Liguria e con una presenza in crescita nel Basso Piemonte e nelle altre regioni del Nord-ovest. Con oltre 260 punti vendita e circa 3.000 addetti, il Gruppo Sogegross è tra i primi dieci operatori privati italiani della grande distribuzione organizzata, con una presenza in vari canali distributivi: cash&carry (marchio GrosMarket), supermercati e superstore (marchio Basko), soft discount (marchio Ekom), supermercati e superette in franchising (marchio Doro), e-commerce (www.basko.it e grosmarket.it).
Fattorie Garofalo festeggia la Pasqua con il Caciobuovo
Le festività pasquali si confermano terreno fertile per la creatività gastronomica e, accanto alle classiche uova di cioccolato, ogni anno spuntano proposte sempre più ricercate e fuori dagli schemi. Tra le novità della Pasqua 2025 c’è il CacioBUovo, un uovo salato realizzato con caciocavallo prodotto esclusivamente con latte di bufala, con all’interno una sorpresa decisamente originale: un cuore di salame di bufalo. Firmato da Fattorie Garofalo, il CacioBUovo è disponibile in esclusiva sul sito Bufala.shop e nei 14 punti vendita dell’azienda, presenti principalmente in aeroporti e stazioni ferroviarie.
Il latte di bufala, noto per la sua ricchezza organolettica, conferisce al CacioBUovo note burrose e leggermente dolci che si sposano con la sapidità e la struttura decisa del salame di bufalo. Il prodotto è da consumare fresco o sciolto su una bruschetta e richiama il cosiddetto “caciocavallo dell’emigrante”, nato agli inizi del Novecento dalla tradizione e dall’ingegno degli italiani diretti negli Stati Uniti, che nascondevano i salumi all’interno dei caciocavalli per aggirare i divieti doganali. Fattorie Garofalo è il più grande allevatore di capi bufalini di razza mediterranea italiana con oltre 12 mila capi, primo produttore di latte di bufala e Mozzarella di Bufala Campana Dop, con circa 10.000 tonnellate annue di formaggi di bufala esportate in oltre 40 paesi.
Sfida nell’e-commerce: il marketplace di Kaufland approda in Italia e Francia
Gruppo Schwarz fa il bis in Italia: dopo il discount – canale in cui è da oltre 30 anni protagonista con la catena Lidl – ora è la volta dell’e-commerce con il colosso commerciale Kaufland, che sbarca in Italia con il suo marketplace online. A partire dalla fine dell’estate, sul sito web Kaufland.it saranno disponibili milioni di prodotti suddivisi in oltre 6.400 categorie, tra cui Casa e arredamento, Elettronica e computer, Giardinaggio e fai da te, Articoli per la cucina e la casa, Neonati e bambini, Sport e attività all’aperto nonché Moda e accessori. I rivenditori online potranno beneficiare di una nuova piattaforma per la vendita dei loro prodotti, mentre i clienti italiani avranno accesso a un ampio ventaglio di offerte da parte di venditori internazionali. Con una rete di 1.550 filiali in otto Paesi, Kaufland si posiziona tra le principali catene di vendita al dettaglio in Europa e propone un vasto assortimento di prodotti per soddisfare le esigenze quotidiane.
“Il lancio del nostro marketplace in Italia rappresenta un’importante tappa nel percorso di espansione che abbiamo intrapreso – afferma Gerald Schönbucher, membro del Consiglio di amministrazione di Kaufland e-commerce – e ci consente di sfruttare il potenziale per diventare la piattaforma online più grande in Europa. Interamente concepita in Europa, per l’Europa. Il nostro marketplace generalista si propone come alternativa ai grandi colossi dell’e-commerce e offrirà presto anche ai clienti italiani un’esperienza di acquisto straordinaria, accompagnata da una vasta selezione di prodotti internazionali a prezzi vantaggiosi. Dopo aver consolidato la nostra presenza in mercati come Germania, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia e Austria, siamo entusiasti di poter annunciare l’arrivo del nostro marketplace anche in Italia”. Oltre all’espansione in Italia Kaufland lancerà entro la fine dell’estate anche un marketplace in Francia, il terzo mercato e-commerce più grande d’Europa.
COME FUNZIONA LA PIATTAFORMA
La piattaforma di Kaufland opera secondo il modello dei marketplace. In tale contesto Kaufland collabora con rivenditori online che propongono i loro articoli a proprio nome sui mercati internazionali di Kaufland. Per ogni articolo, oltre al prezzo e alle informazioni sul prodotto, i clienti possono trovare anche tutti i dettagli relativi al rivenditore da cui ricevono la merce direttamente. In caso di domande su articoli o ordini sarà possibile rivolgersi all’assistenza clienti di Kaufland, disponibile in lingua italiana tramite hotline o modulo di contatto. Sin dall’inizio, i clienti potranno scegliere tra le principali opzioni di pagamento, tra cui PayPal, “compra ora, paga dopo” o carta di credito. I rivenditori online hanno la possibilità di registrarsi fin da subito al marketplace di Kaufland. Con oltre 32 milioni di visitatori mensili e un’offerta che include oltre 45 milioni di prodotti in più di 6.400 categorie, Kaufland si colloca tra i principali marketplace in Germania, mentre in Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia e Austria dichiara di essere tra i marketplace che registrano la crescita più rapida.
SOLUZIONE INTEGRATA PER I RIVENDITORI
Alla base dell’internazionalizzazione vi è una soluzione all-in-one sviluppata internamente: Kaufland Global Marketplace. Con un’unica registrazione i rivenditori online possono vendere su tutti i marketplace di Kaufland, sia a livello nazionale sia internazionale, e gestire le offerte, gli ordini e i dati dei prodotti da un unico portale. In questo modo hanno la possibilità di raggiungere 81 milioni di potenziali clienti online nei Paesi in cui sono attivi i marketplace, cifra che salirà a quasi 140 milioni entro la fine dell’estate. L’azienda sottolinea inoltre il valore dei servizi gratuiti di internazionalizzazione, tra cui la traduzione automatica dei dati del prodotto, la gestione dei pagamenti nelle rispettive valute locali e l’assistenza clienti di primo livello nella lingua del Paese.
Export: l’agroalimentare vale 67,5 miliardi di euro, il 10,8% del totale italiano
A fine 2024 le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy hanno raggiunto il livello record di 67,5 miliardi di euro, oltre 5 miliardi in più rispetto al 2023 e con una crescita media del 6,5% annuo dal 2010 a oggi. Per la prima volta le vendite all’estero del settore valgono quasi l’11% (10,8%) del totale export italiano. Durante la presentazione della nona edizione del Forum “La Roadmap del futuro per il Food&Beverage: quali evoluzioni e quali sfide per i prossimi anni” organizzato da TEHA (The European House – Ambrosetti) a Bormio (6-7 giugno), Valerio De Molli, Managing Partner e Ceo di TEHA si è soffermato a lungo sul tema dazi, proponendo un’analisi più ottimistica sulle potenziali conseguenze: “Il nostro export agroalimentare negli USA è aumentato del 17% solo nell’ultimo anno esponendoci potenzialmente a un impatto negativo del 20% del totale export, ma qualità e valore dei prodotti italiani fanno la differenza: oltre 6 miliardi di euro di Made in Italy dei 7,8 complessivi esportati negli USA non sono prodotti con alternative sul mercato domestico statunitense e perciò sostituibili, ne deriva che il danno generato dai dazi, se confermati anche dopo la sospensione, potrebbe costare all’Italia solo potenzialmente 1,3 miliardi di euro, ma limitarsi, in realtà, a 300 milioni di euro proprio perché quasi l’80% delle nuove imposte doganali andrebbe a colpire prodotti non sostituibili. Certamente fra questi hanno un peso rilevante i prodotti Dop e Igp, in primo luogo il vino, ma ci sono anche conserve di pomodoro, pasta, salse e farine”.
IL VINO OLTRE GLI 8 MILIARDI DI EURO, BOOM OLIO E CIOCCOLATO
Il vino italiano è il prodotto agroalimentare italiano più esportato con oltre 8 miliardi di euro di valore e una crescita del 5,5% nel solo 2024, seguono pasta e prodotti della panetteria che valgono 7,6 miliardi (+8,6% nell’ultimo anno). Secondo i dati elaborati da TEHA, grassi e oli vegetali italiani (4,1 mld di export) e cioccolato (3,4) hanno fatto registrare le crescite più significative del 2024: rispettivamente +27,2% e +17,8%. In positivo anche i prodotti lattiero-caseari (+9,1% per 6,5 miliardi di export), la frutta (+8,3%, 3,9 miliardi) e i piatti pronti trasformati (+6,2%, 4,1 mld), mentre aumenti più contenuti sono stati rilevati per le bevande ad esclusione del vino (+5% per 4,2 miliardi), cibo per animali (+3,3%, 3,1 mld) oltre che frutta e vegetali trasformati che valgono oggi 6 miliardi all’estero, in linea (+0,7%) con il 2023.
ITALIA LEADER PER ESPORTAZIONI DI POMODORI, PASTA E AMARI
In 15 categorie merceologiche del settore agroalimentare, l’Italia è leader di mercato nel mondo: tra queste i pomodori pelati dove rappresentiamo il 76,3% del mercato globale, la pasta italiana che ne vale quasi la metà (48%) o gli amari e distillati al 34,5%. I salumi italiani nei sette continenti raggiungono una quota del 29,9%, la bresaola del 29% e la passata di pomodoro del 24,1%. Tra le verdure lavorate, il 21,9% del mercato globale viene dal Bel Paese, così come il 9,4% di quello del sidro di mele. L’Italia è seconda al mondo per esportazione di castagne (25,2%), vino (20,7%), olio di oliva (17,4%) e caffè (15,8%). “La forza dei prodotti italiani nel mondo – sottolinea Benedetta Brioschi, Partner TEHA, nel presentare il prossimo Forum Food&Berverage di Bormio che vedrà la partecipazione di manager dell’industria agroalimentare italiana, della distribuzione e rappresentanti di associazioni e istituzioni del settore – risiede nei livelli di qualità che non hanno confronto in Europa: il valore medio delle nostre esportazioni agroalimentari è oggi di 254,5 euro per 100 kg di prodotto, superiore a Spagna (214 euro), Paesi Bassi (207), Germania (172) e Francia (131 euro /100Kg)”.
LOMBARDIA PRIMA PER FATTURATO AGROALIMENTARE
La Lombardia si conferma prima regione in Italia per fatturato agroalimentare con 50 miliardi di euro (19% del totale nazionale), il 41% in più rispetto al 2015, e detta la linea anche per l’export del comparto (10,9 miliardi). La Valtellina, dove si svolgerà la 9° edizione del Forum TEHA di Bormio, è una punta di diamante dell’enogastronomia italiana. Sondrio è l’undicesima provincia italiana su 107 per impatto economico delle produzioni certificate di cibo (260 milioni di euro) e la quarta per produzione di vino con 3,2 milioni di bottiglie ogni anno da 24 milioni di euro di valore complessivo. “Abbiamo scelto Bormio per realizzare uno dei più importanti eventi italiani nel settore agroalimentare – conclude De Molli – per valorizzare l’impegno di una comunità che puntando su qualità e tradizione produce un valore socioeconomico senza eguali per la Lombardia e un modello per l’intero Paese”.
Più “fisico” per Cortilia, grazie alla partnership con to.market
Si consolida la partnership tra il retail online di Cortilia e quello fisico di to.market, catena di punti vendita di prossimità. Dopo una fase iniziale che ha visto l’ingresso dei prodotti Cortilia – 170 referenze tra dispensa e fresco – nell’assortimento di due negozi a Milano, ora l’obiettivo è ampliare la presenza del brand mirando a coprire progressivamente l’intera rete dell’insegna, presente anche a Monza, Pavia e Brescia per un totale di 20 punti vendita. Cortilia sottolinea che la collaborazione con to.market si inserisce in un più ampio processo di evoluzione intrapreso negli ultimi anni per sviluppare ulteriormente il modello di business. In questa prospettiva, l’integrazione tra canale online e offline rimane una leva strategica per potenziare la presenza nazionale, rispondere alle nuove esigenze dei consumatori e offrire un’esperienza d’acquisto sempre più flessibile e accessibile.
“Nella nostra visione – afferma Andrea Colombo, Ceo di Cortilia (nella foto a sinistra) – il futuro del retail alimentare passa dalla capacità di evolversi, integrando canali digitali e fisici per rispondere in modo efficace ai nuovi modelli di consumo. Con questa partnership, confermiamo il nostro impegno nel costruire un ecosistema di acquisto che unisce la comodità dell’online al valore dell’esperienza in-store, promuovendo una filiera di eccellenza. Collaborare con realtà con valori comuni come to.market ci permette di consolidare il nostro modello di crescita guidato dai concetti di qualità, innovazione e accessibilità”. Nata nel 2011, Cortilia propone una formula di spesa online pianificata, fatta tramite sito o app dedicata, con consegna direttamente a domicilio, nella fascia oraria preferita. L’assortimento conta oltre 2.500 prodotti provenienti da più di 300 piccoli e medi produttori selezionati e comprende frutta e verdura fresca di stagione, pesce, carne e salumi, formaggi e latticini fino a prodotti di bellezza e per la pulizia della casa. A dicembre 2020 ha modificato il proprio statuto per diventare Società Benefit (SB), confermando legalmente il proprio impegno a operare in modo responsabile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territorio, ambiente, beni, attività culturali, sociali, enti, associazioni e altri portatori di interesse. Lo scorso febbraio era stata invece annunciata una collaborazione con Amazon.
Anche to.market è attiva nell’e-commerce, con consegna in tutta Italia, ad affiancare la rete fisica in cui propone più di 4.000 referenze. “L’integrazione della selezione Cortilia all’interno dei nostri punti vendita – dichiara Mattia Ballabio, Ceo di to.market – va ad arricchire l’offerta di prodotti di qualità, che rappresentano un elemento che ci contraddistingue, diventando un motivo di scelta per i nostri consumatori. I clienti apprezzano sempre di più eccellenze e novità sui nostri scaffali anche di piccoli produttori locali. La collaborazione con Cortilia segna un ulteriore importante passo di questo percorso”.
Penny chiude il 2024 con 1,6 miliardi di fatturato e investe sui reparti serviti
Si è chiuso con un fatturato di 1,6 miliardi di euro (+1,4%) il 2024 di Penny Italia. Il discount alimentare del gruppo tedesco Rewe nel nostro Paese ha una rete vendita composta da 466 negozi in 18 regioni e ha investito 48 milioni di euro per 20 aperture e 86 ammodernamenti, 65 dei quali con l’inserimento dei nuovi reparti serviti di macelleria, gastronomia e punto caldo. Penny sottolinea l’attenzione ai reparti serviti, confermando a fine 2024: 191 macellerie, 165 gastronomie e 149 punti caldi. Sono oltre 1.200 le persone assunte lo scorso anno e quasi 200 le crescite interne anche grazie alle oltre 35.000 ore di formazione erogate. In totale, nel 2024 l’azienda contava su oltre 5.000 collaboratori, con il 65% donne e 28 nazionalità. Tra gli avvenimenti più rilevanti dell’anno, l’insegna ricorda di aver ricevuto il 28 ottobre 2024 dal Presidente della Repubblica il premio Airc per il sostegno alla Ricerca, avendo sviluppato, già nel 2023, 12 referenze per un’alimentazione che supporta la prevenzione in collaborazione con l’Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro. Sempre lo scorso anno c’è stato il lancio di Foreveryou, nuovo marchio frutto di 18 mesi di ricerche di mercato, focus group, analisi di laboratorio e test clinici. Le 25 referenze – food e non food – sono pensate e create ad hoc per i clienti 50+ con formulazioni specifiche.
In tema di relazioni di business, sono stati oltre mille i partecipanti al Penny & Partners Forum del 10 aprile 2024; l’evento, riconosciuto giornata nazionale del “Made in Italy” e in cui è intervenuto il ministro del MIMIT Adolfo Urso, ha visto la partecipazione degli amministratori delegati e dei top manager di medie e grandi aziende operanti in Italia. Infine, con il claim “Daje Penny” è iniziata la sponsorship con Run Rome The Marathon: Penny è presente nel percorso con i suoi 27 negozi della capitale, ma anche con un temporary store all’Expo Village e uno stand dedicato al Circo Massimo, punto di partenza ed arrivo della 42 km. Anche sul piano del CSR e della lotta allo spreco, all’interno del virtuoso percorso #Viviamosostenibile, l’insegna sottolinea di aver rinforzato per tutto il 2024 il legame con partner di valore come Banco Alimentare, Fondazione Progetto Arca, Croce Rossa Italiana, Too Good To Go e Coripet, studiando e attivando azioni concrete di sostegno per le comunità e diffondendo una cultura responsabile del rispetto delle persone e delle risorse del pianeta. “In un contesto economico e sociale complesso e a tratti molto difficile – dice Nicola Pierdomenico, Ceo Penny – Penny Italia è stata in grado di mantenere la sua quota di mercato e di crescere di misura. Sono altresì orgoglioso del fatto che Penny Italia, e le sue persone, non abbiano mai smesso di portare idee e di essere pionieri di innovazione, proponendo soluzioni, con la capacità di rimettersi in gioco e la professionalità e la resilienza che questi tempi ci chiedono”.
Yoga torna in comunicazione con un carico di energia
“Quando è vita, è Yoga”: è questo lo slogan del nuovo spot di Yoga in onda sulle principali emittenti televisive e radiofoniche italiane. Il marchio di succhi di frutta torna in comunicazione per celebrare il sapore autentico e la tradizione della migliore frutta che accompagna le persone in ogni momento della giornata. Ed è proprio questo il filo conduttore dello spot che racconta come i succhi Yoga caratterizzino le situazioni più disparate per target diversi di consumatori: dalla colazione in casa di una famiglia allo spuntino al bar, dal ritrovo tra amici al gioco e ai divertimenti di due ragazzi. Il tutto all’insegna di valori quali vitalità, freschezza e gioia che la marca fa propri in questo spot trasmettendo una carica di energia positiva e un messaggio di benessere integrale della persona.
“Questo spot declina i valori di Yoga in un’ottica contemporanea ed enfatizza la connessione tra la marca e il consumatore in ogni momento della giornata – dichiara Federico Cappi, Direttore Marketing Retail di Conserve Italia, il Gruppo cooperativo che detiene il marchio –. Yoga è ‘Molto più che buono’ come recita il payoff del brand, è anche un’eccellenza che da 80 anni entra nella quotidianità delle persone apportando una carica di energia positiva, vitalità e benessere. Per questo lo spot è incentrato sulla narrazione di varie situazioni di vita quotidiana per spiegare come ‘Quando è vita, è Yoga’, proprio perché la marca è presente in tutti i momenti della giornata con la sua carica di vitalità e benessere”.
La nuova campagna pubblicitaria, che include il nuovo spot, declinato nei formati da 15 e 30 secondi sia in Tv che in radio, e le attività digitali, resterà attiva fino a fine maggio e tornerà a settembre, in concomitanza con il rientro a scuola. “Con questa campagna – conclude Cappi – Yoga riafferma il proprio ruolo di marca di riferimento per i succhi di frutta nella GDO e nei bar italiani, grazie a una gamma di prodotti che spazia dai brik monodose, ai formati famiglia, alle iconiche bottiglie in vetro verde, così da caratterizzare diversi momenti di consumo nel corso della giornata”.
E-commerce B2c tricolore oltre i 62 miliardi di euro nel 2025
Nel 2025 il valore degli acquisti online da parte degli italiani crescerà del +6% e supererà i 62 miliardi di euro. Il settore dei servizi registra una crescita del +8% rispetto al 2024, per un valore di 22 miliardi di euro, mentre l’e-commerce di prodotto segna un incremento del +6% rispetto all’anno precedente, superando i 40 miliardi di euro. Nell’ambito degli acquisti di prodotto, i comparti Food & Grocery e Beauty&Pharma registrano un incremento superiore alla media (con tassi di crescita di circa il 7%) mentre Abbigliamento, Informatica ed Elettronica di consumo e Arredamento e home living presentano una crescita in linea con quella del settore (con tassi compresi tra il +5% e il +6%). Frena la progressione del settore Auto e Ricambi. La penetrazione dell’online sul totale acquisti retail (online+offline) nei prodotti è pari all’11,2%, un incremento di mezzo punto percentuale rispetto al 2024. Questi i dati aggiornati sul mercato e-commerce in Italia, secondo l’ultima indagine dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano, presentata in occasione della plenaria di apertura della ventesima edizione di Netcomm Forum – nella sua edizione speciale intitolata “The Next 20 Years in 2 Days”.
“In un contesto geopolitico complesso e in continua evoluzione – commenta Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, associazione di riferimento del settore e-commerce in Italia – il mercato dell’e-commerce B2C in Italia cresce con costanza, con un valore che supera i 62 miliardi di euro e un aumento dei consumatori digitali che raggiunge i 35,2 milioni nel 2025. Sebbene l’e-commerce sia uno strumento chiave per favorire l’export delle Pmi, l’internazionalizzazione rimane una sfida significativa: oltre il 54% delle imprese italiane fatica a espandersi oltre i confini nazionali per la mancanza di strategie digitali efficaci e dell’innovazione tecnologica necessaria a competere sui mercati globali. A complicare ulteriormente il quadro c’è uno scenario più ampio di sfide sul piano globale, come la possibile introduzione dei dazi da parte degli Stati Uniti, e a farne le spese saranno in primis le Pmi, il cui accesso al mercato statunitense sarà reso ancora più complicato dai costi e dalla gestione burocratica. Nondimeno, il clima di sfiducia e tensione causato da questo scenario porta a una intensificazione del protezionismo digitale, che minaccia la libera circolazione di dati, fondamentali, tra le altre cose, per intercettare i bisogni dei clienti e soddisfare le loro richieste. In uno scenario così variabile e incerto le competenze diventano la vera chiave del futuro. Non parliamo più solo di capacità tecniche o digitali, ma di un insieme complesso e integrato di saperi, attitudini, comportamenti che determinano la capacità di adattarsi, innovare e generare valore che faranno sempre più la differenza nelle organizzazioni”.
BUONE LE PERFORMANCE DEL FOOD
“Nel 2025, il mercato e-commerce B2c di prodotto continuerà a crescere (+2,1 miliardi di euro rispetto al 2024) anche se a ritmi più contenuti – dichiara Valentina Pontiggia, Direttrice dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di Milano –. L’incremento passerà dal +5% del 2024 a un +6% nel corso dell’anno. I settori più performanti nel 2025 saranno il Food&Grocery (+7%) e il Beauty&Pharma (+7%), grazie all’integrazione omnicanale e all’utilizzo di innovazione. In Italia l’e-commerce e più in generale il Retail si trova ora in una fase di consolidamento e i valori di mercato confermano un online un po’ meno vivace rispetto al passato. Questi dati non riflettono, però, il grande lavoro svolto dietro le quinte da molti merchant, i quali sono sempre più impegnati nell’ottimizzazione di processo, nell’introduzione di soluzioni tecnologiche per migliorare sia l’esperienza utente sia le attività di back-end e nella sperimentazione di modalità diverse di interazione con i consumatori e di nuovi modelli di business, molto spesso platform-based. Mentre in passato si puntava esclusivamente sulla vendita dei prodotti, ora attraverso l’e-commerce i brand cercano di instaurare una relazione con il cliente offrendo esperienze sempre più interattive e coinvolgenti”.
IL PANORAMA ITALIANA DELL’E-COMMERCE
L’e-commerce italiano continua la sua espansione, con un significativo consolidamento come motore di trasformazione del commercio. Secondo i dati dell’Osservatorio Netcomm in collaborazione con Cribis, il numero di imprese italiane con un sito e-commerce è aumentato del 3,4% rispetto al 2024, raggiungendo le 91.000 aziende, con una crescita marcata delle società di capitale (+8,5%). Questi dati evidenziano la maturazione del settore e l’integrazione di strategie digitali avanzate. Le aziende italiane che operano nell’e-commerce sono distribuite principalmente in Lombardia, Lazio e Campania, con Milano, Roma e Napoli come principali hub. Il settore è dominato da micro e piccole imprese, ma anche da aziende di dimensioni più grandi, con una crescente età media, segno di una stabilizzazione del mercato. I settori più rilevanti sono il commercio e i servizi, con un forte coinvolgimento nei settori del beverage, dell’editoria e dei prodotti alimentari. Sul piano della comunicazione, l’82,7% delle aziende è presente sui social media, con Facebook e Instagram come i canali più utilizzati. La digitalizzazione è infatti in forte crescita, con il 67,2% delle aziende che mostra un alto livello di “Digital Attitude”. Tuttavia, oltre il 54% delle imprese presenta ancora un basso livello di internazionalizzazione, con la necessità di sviluppare strategie per esportare maggiormente il Made in Italy. Per quanto riguarda i metodi di pagamento, oltre l’83% delle aziende offre più soluzioni, con un incremento nell’uso di carte di credito, PayPal e metodi come Klarna, a testimonianza dell’interesse per soluzioni di pagamento rateizzate.
I PRINCIPALI TOUCHPOINT CHE INFLUENZANO L’ACQUISTO ONLINE
Secondo la ricerca NetRetail 2025, che indaga i comportamenti di acquisto digitale degli italiani e sulle prospettive per il commercio omnicanale in Italia, gli italiani che comprano online sono 35,2 milioni nel 2025, con un aumento di 1,5 milioni rispetto allo scorso anno. In questo contesto, gli acquirenti online consultano mediamente 4 touchpoint prima di effettuare un acquisto. Di questi, 2 sono legati a contenuti prodotti direttamente dai brand, come i loro siti web o app (50,3%) e i loro e-commerce (44,2%). I restanti 2 touchpoint sono invece riferiti a contenuti indipendenti, tra cui motori di ricerca (55,7%), recensioni (50%) e comparatori (40%). I social media rimangono una fonte importante di orientamento per circa un acquisto su quattro (29,8%), insieme ai punti vendita e al retail media online, mentre le notifiche push segnano un leggero calo. Inoltre, in base alla categoria di prodotto, si osservano preferenze specifiche: ad esempio, l’uso di AI e chatbot è particolarmente rilevante nell’elettronica e nell’editoria, mentre il retail media offline è più influente nel settore alimentare. Ogni categoria ha quindi un set di touchpoint prioritari, con il sito del brand e l’e-commerce che prevalgono nell’abbigliamento.
PAGAMENTI ONLINE: I TREND IN ITALIA
I metodi di pagamento per gli acquisti online in Italia sono sempre più diversificati. Secondo il report NetRetail 2025, l’89% delle transazioni avviene al momento dell’ordine, con solo l’11% che opta per il pagamento alla consegna o a utilizzo del servizio. I principali strumenti di pagamento sono il Digital Wallet (30,8%), la carta di credito (26,4%) e la prepagata sul sito (23,6%). I pagamenti in contante alla consegna sono in forte declino, rappresentando solo l’1,2%, mentre il bonifico è utilizzato dal 2% degli acquirenti, ma con importi significativamente più alti rispetto alla media. Le aspettative dei consumatori in merito alle transazioni online riguardano soprattutto la sicurezza delle transazioni e la varietà di opzioni di pagamento, con una crescente domanda di soluzioni integrate e flessibili. Sebbene la richiesta di sicurezza sia diminuita negli anni, la varietà nelle modalità di pagamento è rimasta invece una priorità per gli utenti.
Riaperto il superstore Esselunga di Sesto Fiorentino
Riaperto il superstore Esselunga di via Gramsci a Sesto Fiorentino, dopo circa 10 mesi di lavori. Situato all’interno di una galleria commerciale, si presenta ai clienti ristrutturato e reso più moderno: sono stati ripristinati il locker all’esterno e anche i parcheggi nei due piani interrati che metteranno a disposizione della clientela oltre 530 posti auto. Numerosi gli interventi volti al contenimento dell’impatto ambientale: è stato installato un nuovo impianto di illuminazione a led in sala vendita e in galleria ed è stato realizzato un nuovo impianto per la refrigerazione sostenibile ed efficiente che impiega refrigerante naturale (CO2). Sono stati, inoltre, sostituiti tutti i banchi frigo, le casse per il pagamento della spesa ed è stato realizzato un nuovo box per l’assistenza clienti. La galleria commerciale ospiterà gli esercizi preesistenti, tra cui la profumeria eb in una veste rinnovata. A completare l’offerta il Bar Atlantic, ampliato negli spazi, con un assortimento rivisto e reso più completo grazie all’inserimento della burgeria in una sala che accoglie più di 70 sedute. Nel punto vendita, inaugurato la prima volta il 26 febbraio 1998, lavorano 124 persone.