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Yoga Yotea rinnova il pack per essere più riconoscibile a scaffale

Continuità e innovazione: sono state queste le direttive seguite per rinnovare l’immagine del tè freddo Yoga Yotea. Il restyling è iniziato dalla nuova bottiglia in Pet da 500 ml, che a partire da questo mese di maggio adotta la stessa shape delle gamme Yoga Pet 1000 ml. Il design riprende infatti i codici cromatici della linea dei succhi di frutta introducendo le caratteristiche bande verticali colorate, così da creare una coerenza visiva tra tutte le linee Yoga. L’obiettivo è rafforzare il posizionamento del prodotto nei canali Horeca, Vending e Gdo, garantendo una riconoscibilità immediata a scaffale e nei distributori automatici.
Oltre alla nuova bottiglia Pet da 500 ml, disponibile anche nella versione thè verde, Yoga Yotea sarà presente nei seguenti formati: lattina da 330 ml, bottiglia in vetro da 200 ml, brik slim 200 ml, brik crystal 200 ml, brik 200×3 ml in cluster. Le due referenze di punta, limone e pesca, saranno disponibili in tutti i formati, per soddisfare al meglio le esigenze di consumo sia in casa che nel fuoricasa.
Il rinnovamento del packaging di Yoga Yotea risponde a una strategia ben definita: consolidare la presenza nel canale Horeca e Vending, ampliando al tempo stesso l’offerta nel Retail con il cluster 200×3 ml e la lattina da 330 ml. Il ritorno alla bottiglia Pet da 500 ml rappresenta un’evoluzione importante, recuperando un formato apprezzato dai consumatori e riportando il prodotto alle sue origini. Yotea è infatti una gamma che Yoga cura internamente fin dagli anni ’80, garantendo un controllo diretto sulla qualità e sulla selezione delle materie prime. La base della sua ricetta rimane il thè nero indiano, scelto per il suo sapore autentico e la sua capacità dissetante.

Costa d’Oro racconta a Tuttofood due anni di Planet O-live per uno sviluppo sostenibile

Una vetrina internazionale per presentare le novità di prodotto, ma anche un’occasione per raccontare il proprio impegno ai fini della valorizzazione e dello sviluppo sostenibile della filiera olivicola italiana. Tuttofood 2025, in programma dal 5 all’8 maggio a Rho Fiera Milano, è un appuntamento importante per Costa d’Oro, quarta azienda olivicola in Italia. Alle attività gastronomiche previste presso lo stand (Pad 4 – st. A07), si affiancherà infatti un incontro alla Cibus Link Arena (Pad 6, Area esterna) il giorno 8 maggio, alle ore 10.30, in cui Costa d’Oro presenterà il percorso tracciato a due anni dall’avvio del piano “Planet O-live”: un modello che pone al centro la responsabilizzazione degli olivicoltori, la tutela del territorio e una visione di sostenibilità a 360 gradi – dalla produzione all’innovazione di prodotto, fino al dialogo con i consumatori e le comunità locali. Accanto all’azienda, interverranno accademici, imprenditori agricoli, tecnici agronomi e rappresentanti delle associazioni di categoria, per approfondire sfide e opportunità del settore olivicolo. Il confronto con gli attori della filiera è infatti uno dei pilastri del piano “Planet O-live”, fondato su conoscenza scientifica, condivisione e crescita economica, per costruire insieme un futuro più resiliente e sostenibile. Moderato dal giornalista Maurizio Pescari, ideatore di “Frantoi Aperti”, il talk vedrà la partecipazione dei membri del comitato scientifico della Planet O-live Academy, creata da Costa d’Oro, insieme a testimoni del mondo agricolo.
L’azienda presenterà anche il primo Report di Sostenibilità, sviluppato con Kpmg, e il Volume 2 del Manifesto della Produzione Olivicola Sostenibile, risorsa periodica tematica, collettore di Storie di Academy messe a disposizione di tutto il settore, questa volta focalizzate sul tema “Suolo, nutrizione e irrigazione. Strategie integrate per la sostenibilità dell’olivicoltura”. Relatori dell’incontro saranno: Luca Sebastiani, Professore ordinario di Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree presso l’Istituto di Produzioni Vegetali, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa; Maurizio Servili, Professore ordinario di Scienze e Tecnologie Alimentari presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali Università di Perugia; Walter Placida, Presidente della Federazione Nazionale Olivicola di Confagricoltura; Marco Viola, Presidente Assoprol Umbria; Gianfrancesco Petroni, Direttore Assoprol Umbria; Daniele Converso, Tecnico Agronomo Assoprol Umbria; Pier Riches, imprenditore, azienda agricola Montemelino (Perugia); Pascal Pinson, Ceo Costa d’Oro; Daniela Pontecorvo, Chief Marketing Officer Costa d’Oro; Alessandro Bagnasco, Operations Director Costa d’Oro; Emanuele Zampetti, Raw Material Purchasing and Sales Bulk Director Costa d’Oro; Silvia Iacchelli, HR & Communication Director Costa d’Oro. A seguire, assaggio professionale dell’olio “DOP Umbria” e della Limited Edition “Opere d’Olio N.1” e degustazione di gelato all’olio curata da Alessandro Crispini, campione del mondo di gelato 2017.

ALL’ESORDIO L’OLIO DI GIRASOLE CON ZERO PESTICIDI RESIDUI
A Tuttofood 2025, Costa d’Oro presenterà inoltre in anteprima la nuova Visual Identity, che comprende il restyling della bottiglia e dell’etichetta e la nuova campagna di comunicazione “Il Laboratorio della Passione” di prossima uscita. Lo spazio espositivo (Pad 4 – st. A07), totalmente ispirato al nuovo posizionamento di brand, farà da cornice alla nuova bottiglia, più snella, moderna e maneggevole, impreziosita dal logo in rilievo. Un riposizionamento che guarda agli innovatori e ai creativi in cucina, reso evidente dalle novità di prodotto, a cominciare dalla prima linea di semi di girasole con Zero Pesticidi Residui con due referenze: ZERO CHE FRITTO!, olio di girasole alto-oleico per fritture croccanti e leggere grazie al punto di fumo elevato; ZERO OLIO DI SEMI DI GIRASOLE, ricco di vitamine D e K, ideale sia in padella che a crudo. Da segnalare anche la Brand Extension di sughi e pesti dal cuore d’olio in sei referenze: Pesto alla Genovese, Pesto alla Genovese senza aglio, Pesto Rosso, Sugo al Basilico, Sugo all’Arrabbiata e Bruschetta al Pomodoro.
Infine, ogni giorno lo stand ospiterà gli abbinamenti con olio evo creati dai giovani talenti del Corso di Alta Cucina dell’Università dei Sapori di Perugia, a sottolineare l’impegno di Costa d’Oro per avvicinare i futuri chef ad una cultura olearia moderna e approfondita, e le degustazioni di gelato all’olio curate da Crispini, storica gelateria di Spoleto campione del mondo di gelato nel 2017, per un’esperienza sensoriale che dimostra la versatilità dell’olio d’alta qualità Costa d’Oro coniugando la dolcezza del gelato alla ricchezza dell’olio evo.

Lorenzo Vallarino nominato Business & Sales Development Manager per GP Consumer Italia

In linea con la strategia volta ad accelerare la crescita e rafforzare la presenza di GP Consumer sul mercato italiano, Lorenzo Vallarino è stato nominato nuovo Business & Sales Development Manager per l’Italia. In questo ruolo, Lorenzo lavorerà a stretto contatto con il team di vendita italiano per guidare il rafforzamento del marchio, l’espansione digitale e un’agile esecuzione commerciale in armonia con l’evoluzione del panorama consumer e retail. Forte di una vasta esperienza nella distribuzione di beni di largo consumo, Lorenzo ha ricoperto ruoli chiave in aziende come Jabra, Plantronics, Accessory Line e, più recentemente, Basesus. Porta con sé una profonda comprensione del mercato italiano, unita a una forte impostazione digitale e un’esperienza nel conseguire risultati in ambienti altamente competitivi.
Siamo fiduciosi che l’esperienza e l’approccio lungimirante di Lorenzo ci aiuteranno a sbloccare nuove opportunità e rafforzare la nostra posizione nel mercato italiano” afferma Stefan Rundéus, fondatore e Ceo di Cebon Group. “Sono sinceramente entusiasta di entrare a far parte del team GP – dichiara Lorenzo Vallarino –. Condivido i valori di GP e il forte impegno nell’offrire soluzioni a basso impatto ambientale. Questa è una grande opportunità per guidare una crescita sostenibile e generare un impatto significativo”.
Cebon Group, realtà svedese, è pioniera nelle soluzioni per la sicurezza e l’energia. Il suo portafoglio spazia da soluzioni di accumulo di energia su larga scala per l’energia rinnovabile a soluzioni per l’energia di consumo quotidiana. Sotto il marchio GP Batteries, opera uno dei principali produttori mondiali di pile alcaline, batterie ricaricabili, pile a bottone, illuminazione portatile e power systems.

Yoga Fruit Pro 20 g, il gusto si fa proteico

È pensata per un pubblico attento alla salute e al benessere l’ultima novità di Yoga, marchio di succhi di frutta della scuderia di Conserve Italia. Yoga Fruit Pro 20 g è un prodotto senza zuccheri aggiunti che unisce un’alta percentuale di frutta a un importante apporto nutrizionale grazie a 20 grammi di proteine per ogni confezione in cheerpack da 250 ml. Disponibile nei gusti ACE e Ananas, si distingue anche per via della confezione, inserendosi nel mondo dei succhi proteici con un profilo adatto al consumo on-the-go. Si tratta in sostanza di una bevanda funzionale a base di frutta ideata per chi pratica sport. I due gusti proposti, ACE e Ananas, presentano le stesse caratteristiche: 20 grammi di proteine per supportare la crescita e il mantenimento della massa muscolare; un’abbondante dose di vitamina C per sostenere il metabolismo e rafforzare le difese immunitarie; assenza di zuccheri aggiunti per garantire un gusto leggero con un basso apporto calorico.
L’azienda evidenzia come il cheerpack da 250 ml con tappo apri e chiudi assicuri praticità e facilità d’uso. Il design si ispira ai classici trend del mondo proteico in voga tra gli sportivi, con una banda nera centrale che richiama il linguaggio visivo dei prodotti ricchi di proteine. Un’estetica che mira a comunicare immediatamente i benefici al consumatore. Yoga Fruit Pro 20 g si colloca in un segmento in forte crescita, con un posizionamento che secondo Conserve Italia si differenzia da altre proposte presenti sul mercato, orientate verso i concetti di benessere e famiglia, perché dedicato a chi pratica sport, ha una vita attiva e desidera un boost di energia naturale senza rinunciare al piacere della frutta. In fase di lancio da questo mese di aprile, Yoga Fruit Pro 20 g sarà disponibile nei canali Gdo, Horeca e Vending.

Parmigiano Reggiano: 2024 da record, con 3,2 miliardi di euro al consumo

Giro d’affari al consumo ai massimi storici per il Parmigiano Reggiano: il 2024 si è chiuso con 3,2 miliardi di euro contro i 3,05 miliardi del 2023 e un aumento del 4,9%. Risultati positivi per le vendite totali a volume (+9,2%), sostenute da un andamento positivo del mercato italiano (+5,2%) e, soprattutto, dell’export (+13,7%). In crescita anche le quotazioni all’origine: per il 12 mesi la media annuale si è attestata a 11,0 €/kg, segnando un +9% rispetto ai 10,13 €/kg del 2023; per il 24 mesi, l’aumento è stato del +5%, passando dagli 11,90 €/kg dello scorso anno ai 12,5 €/kg del 2024. La produzione è risultata stabile rispetto al 2023: 4,079 milioni di forme vs 4,014 milioni nel 2023 (+1,62%). Tra le provincie della zona di origine, prima per produzione è Parma (1.362.226 forme vs 1.350.415, +0,87%), seguita da Reggio Emilia (1.217.128 forme vs 1.217.380, -0,02%), Modena (877.874 forme vs 860.971, +1,96), Mantova (507.631 forme vs 476.361, +6,56) e Bologna (114.389 forme vs 109.173, +4,77%).
La quota Italia si attesta al 51,3% (osservatorio Sell-In Nielsen). Per quanto riguarda i canali distributivi, la Gdo rimane il primo (65%), seguita dall’industria (18%), che beneficia della crescente popolarità dei prodotti caratterizzati dalla presenza di Parmigiano Reggiano tra gli ingredienti. Il canale Horeca rimane fanalino di coda, e quindi con un enorme potenziale di sviluppo, attestandosi al 7% del totale. Il restante 10% è distribuito negli altri canali di vendita. Le vendite dirette dei caseifici (che si concentrano per oltre l’85% in Italia, pari a circa 9.000 tonnellate) rappresentano il 5,5% delle vendite totali e hanno registrato un forte aumento (+13,0%).
Per il Consorzio, se c’è una certezza che il 2024 ha consolidato è che il futuro del Parmigiano Reggiano è sui mercati internazionali: la quota export rappresenta oggi quasi la metà del totale, il 48,7% (pari a 72.440 t.), con una crescita del +13,7%. Risultati particolarmente positivi sui cinque mercati principali: USA (+13,4%), Francia (+9,1%), Germania (+13,3%), Regno Unito (+17,8%) e Canada (+24,5%). Note positive anche per il Giappone (+6,1%), primo mercato in Asia, e Australia (+28,2%). Con 28,4 milioni di euro investiti per azioni di marketing e comunicazione, Parmigiano Reggiano ha confermato il percorso avviato da alcuni anni per diventare un vero brand iconico globale, pronto ad affrontare gli ostacoli posti da mercati estremamente vasti, ricchi di prodotti d’imitazione e caratterizzati da una marcata confusione al momento dell’acquisto. Il Consorzio sottolinea di lavorare assiduamente per valorizzare la distintività della Dop, fornendo al consumatore più informazioni sulle sue caratteristiche: la stagionatura, la provenienza, il processo produttivo e il gusto, tutti particolari che offrono l’opportunità di differenziarsi dai concorrenti.
Nel prossimo futuro, dovremo sempre più investire sulla crescita nei mercati esteri – dichiara Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano – che rappresentano il futuro della nostra Dop, con una quota export che ha raggiunto quasi la metà del totale, il 48,7%. È obbligatorio creare nuovi spazi nei mercati internazionali e sarà necessario guidare le precondizioni affinché ciò si possa avverare. È evidente come in questo scenario, gli USA, ovvero il nostro primo mercato estero, svolgano un ruolo fondamentale. L’aumento dei dazi sul Parmigiano Reggiano è una notizia che di certo non ci ha rallegrato, ma il nostro è un prodotto premium e l’aumento del prezzo non porta automaticamente a una riduzione dei consumi. Lavoreremo per cercare con la via negoziale di fare capire per quale motivo non ha senso applicare dazi a un prodotto come il nostro che non è in reale concorrenza con i parmesan americani. Con gli USA occorre intavolare un ragionamento sul fatto che non si hanno vantaggi nell’intraprendere una guerra commerciale, né da un lato né dall’altro. Questo dialogo non va condotto bilateralmente dai singoli Paesi, ma dall’Unione Europea. Stiamo attraversando un momento di grande cambiamento, caratterizzato da uno scenario di incertezze legato ai conflitti in essere, da nuovi limiti imposti al libero commercio e da una nuova sensibilità del consumatore che cerca in ciò che mangia quei valori che il nostro prodotto incarna e che deve fare emergere per diventare sempre più una marca globale: non un semplice formaggio, ma uno stile di vita, un’icona del saper fare italiano”.

Nutella in edizione limitata, per un buongiorno italiano

Un’edizione limitata della crema spalmabile più famosa d’Italia (e non solo) per valorizzare le bellezze del nostro Paese, avvolte dalla luce dell’alba. Nutella Buongiorno è un’iniziativa nata dalla collaborazione tra Ferrero ed Enit, società controllata dal Ministero del Turismo e che si occupa della promozione dell’offerta turistica italiana. Si tratta, in pratica, di una collezione composta da 21 vasetti, ciascuno dedicato a una regione italiana. Il conteggio totale arriva a 21 perché nel caso del Trentino-Alto Adige sono stati realizzati due vasetti, uno per ciascuna delle due aree autonome.
Le immagini raffigurano paesaggi noti e angoli inaspettati, invitando il consumatore a compiere un viaggio sensoriale e culturale lungo tutta la Penisola. Ogni vasetto si distingue per un design che cattura le sfumature dell’alba, mentre sul retro un QR code consente di accedere a una landing page dedicata, con informazioni e curiosità per approfondire la conoscenza delle località italiane protagoniste della campagna. A completare l’esperienza, ogni confezione suggerisce l’abbinamento perfetto con un pane tipico regionale, per esaltare il piacere della colazione e celebrare un buongiorno tutto italiano. Nutella Buongiorno è in commercio da questo mese di aprile, in formato da 750 g (con un prezzo al pubblico consigliato di 6,49 euro) e da 950 g (con un prezzo al pubblico consigliato di 7,49 euro).
Ecco di seguito l’elenco dei luoghi rappresentati dai vasetti: 
1) Abruzzo: Costa dei Trabocchi
2) Alto Adige: Alpe di Siusi
3) Basilicata: Castelmezzano
4) Calabria: Capo Colonna
5) Campania: Castello Aragonese d’Ischia
6) Emilia-Romagna: Lido di Spina
7) Friuli-Venezia Giulia: Lago Inferiore di Fusine
8) Lazio: Tempio di Giove Anxur di Terracina
9) Liguria: Riomaggiore
10) Lombardia: Varenna
11) Marche: Urbino
12) Molise: Termoli
13) Piemonte: Risaie di Novara
14) Puglia: Punta Palascìa
15) Sardegna: Tavolara
16) Sicilia: Ragusa
17) Toscana: San Gusmè
18) Trentino: Lago San Pellegrino
19) Umbria: Piani di Castelluccio
20) Valle d’Aosta: Parco Nazionale Gran Paradiso
21) Veneto: Cinque Torri

Bergader Italia, Antje Müller De Leo nominata Amministratrice Delegata

Il suo intento è far crescere l’azienda, mettendo al centro le persone e l’innovazione, e Antje Müller De Leo – nominata Amministratrice Delegata di Bergader Italia lo scorso mese di marzo – ha le idee chiare su come riuscirci. Di origine tedesca, Müller De Leo da anni vive e lavora in Italia, dove ha costruito la sua carriera tra esperienze internazionali e una profonda conoscenza del mercato locale. La sua storia all’interno di Bergader inizia nel 2015 con un incarico temporaneo di sei mesi come Product Manager per l’Italia. Da quel momento il suo ruolo si è evoluto rapidamente: dal marketing alla gestione dei servizi interni, fino alla responsabilità del marketing internazionale e, infine, alla guida dell’azienda a livello internazionale. “Il futuro di Bergader si basa su tre pilastri fondamentali: strategia, persone e innovazione – afferma Antje Müller De Leo, Amministratrice Delegata di Bergader Italia –. La crescita commerciale arriva solo se fai crescere le persone. Il mio obiettivo è costruire un team forte, fornendo strumenti e competenze per avere una visione d’insieme dell’azienda. Non si tratta solo di numeri, ma di creare un ambiente in cui le persone possano svilupparsi e diventare protagoniste del futuro”.
Nel suo mandato triennale, Müller De Leo ha delineato tre direttrici strategiche per Bergader. La prima è la stabilità, costruendo una strategia di lungo termine capace di affrontare crisi e mutamenti di mercato. Il secondo obiettivo è la crescita delle persone, per formare leader consapevoli e autonomi: “Dobbiamo rendere capaci le persone che verranno dopo di noi” sostiene Müller De Leo. Infine, l’essere sempre attenti osservatori della contemporaneità, ma con la consapevolezza di chi ha le proprie radici nella tradizione: “Nel 2027 il nostro Blue Cheese compie 100 anni – continua Müller De Leo –. Il mio obiettivo è valorizzare questa storia senza renderla un peso, parlando ai giovani consumatori e rendendo il nostro prodotto rilevante per il futuro”. Un approccio che, secondo quanto dichiarato dall’azienda, è stato accolto con interesse dalla distribuzione: “All’inizio pensavo che i retailer italiani ci avrebbero snobbati perché siamo più piccoli rispetto ai grandi player – conclude Müller De Leo – ma ho trovato un mercato pronto al dialogo e aperto alla qualità”.

Anche il petfood è sempre più free from, rich-in e tricolore

Cibi ricchi di proteine e vitamine oppure privi di coloranti e glutine, e a ridotto contenuto di zuccheri e calorie. E sempre più connotati come “italiani”: il menu di cani e gatti somiglia sempre più a quello dei loro proprietari perché rispecchia le tendenze dominanti nel mondo del food. A individuare e misurare questo trend è l’analisi contenuta nell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, che dedica un approfondimento ai principali fenomeni in atto nel petfood nel canale supermercati e ipermercati: free from, rich-in e italianità. L’Osservatorio Immagino di GS1 Italy ha individuato 1.917 prodotti destinati all’alimentazione di cani e gatti che indicano in etichetta l’assenza di un componente, tra ingredienti, additivi e nutrienti: quest’ampio paniere “free from” accomuna oltre la metà dei prodotti petfood a scaffale e ha sfiorato i 645 milioni di euro di sell-out, in crescita annua di +6,8% a fronte di un calo di -1,7% dei volumi venduti. A dominare è il mondo della nutrizione gatto, che sviluppa il 63% del fatturato free from. I claim più importanti sono “senza coloranti” e “sugar free”, mentre il più dinamico per crescita del giro d’affari è “grain free/low grain” (+18,7%). E anche il gluten free sta conquistando spazio nel menu di cani e gatti: sono 172 i prodotti presentati come “senza glutine” e superano i 25 milioni di euro di vendite, in crescita annua di +10,1% grazie soprattutto al contributo della componente di domanda.
Numerica simile per i prodotti petfood del mondo rich-in, ossia quelli accomunati dall’avere in etichetta almeno un’indicazione sulla presenza di una sostanza benefica. L’Osservatorio Immagino di GS1 Italy ne ha contati 1.913: hanno superato i 557 milioni di euro di sell-out, in crescita annua di +4,9% contro un calo di -3,2% a volume. I claim più rappresentativi sono “vitamine” e “proteine”, ma le crescite maggiori a valore riguardano “prebiotici” (+19,6%), “ricco in/ricco di” (+16,9%) e “ingredienti naturali” (+15,6%). Terzo fenomeno rilevato dall’Osservatorio nel petfood è l’affermazione dell’italianità dei prodotti, richiamata sulle etichette di 523 referenze destinate alla nutrizione di cani e gatti. Un paniere che vale quasi 105 milioni di euro e che in un anno è cresciuto di +10,2% a valore e di +3,5% a volume, grazie soprattutto ai prodotti rivolti ai cani. La bandiera italiana è l’immagine più usata, seguita dal claim “prodotto in Italia/made in Italy”, entrambi in crescita annua sia a valore che a volume. Il top per aumento del giro d’affari è il claim “100% italiano” (+13,6%). La sedicesima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy e lo speciale “Dieci anni del Servizio Immagino” sono scaricabili gratuitamente dal sito osservatorioimmagino.it.

HalfPrice sceglie Merlata Bloom Milano per il suo esordio in Italia

Andrà in scena al mall Merlata Bloom Milano il debutto italiano di HalfPrice, catena fondata in Polonia nel 2021 e attualmente presente con oltre 150 negozi in 14 Paesi. La data annunciata è il 9 maggio, quando aprirà i battenti il nuovo store da oltre 5.000 metri quadrati, situato al primo piano dell’area Ovest, sotto la cupola di vetro della struttura. HalfPrice propone abbigliamento, calzature, accessori e prodotti per la casa e per gli animali domestici, presentando migliaia di marchi internazionali a prezzi accessibili “Introdurre HalfPrice a Merlata Bloom Milano – dichiara Anand Remtolla, Chief Commercial Officer di Nhood Services Italy, società di soluzioni immobiliari specializzata nel commercial real estate e nella rigenerazione urbana – è una decisione strategica che riflette la nostra ambizione per questo asset: affermare Merlata come una destinazione iconica per lo shopping nella città di Milano e punto di riferimento per lo stile di vita milanese. Vogliamo che Merlata Bloom Milano sia sinonimo di esperienze uniche, dove shopping, moda, intrattenimento e ristorazione si uniscono per creare un’unica straordinaria esperienza all-in-one per i nostri visitatori”.

La catena HalfPrice fa parte del Gruppo CCC, rivenditore omnichannel tra i principali leader in Europa nel settore delle calzature e dell’abbigliamento. Il Gruppo CCC gestisce le sue attività di vendita al dettaglio attraverso diverse insegne come: CCC, HalfPrice, eobuwie.pl, MODIVO, worldbox e Boardriders. “In HalfPrice, abbiamo trovato la ricetta per un’esperienza di shopping eccezionale: marchi amati a prezzi imbattibili – afferma Malwina Winter, Chief Operating Officer di HalfPrice –. Con oltre 200 categorie di prodotti in offerta, sono sicura che tutti troveranno qualcosa di speciale nel nostro nuovo negozio a Merlata Bloom Milano, qualcosa che metta in risalto il loro stile e personalità unici”.
Merlata Bloom Milano si trova nel quadrante nord ovest di Milano, si estende su 70.000 mq e accoglie 210 spazi commerciali, tra cui 43 innovativi concept F&B, un superstore Esselunga, Decathlon con il nuovo polo d’uffici e un cinema multisala di ultima generazione Notorius.

Despar Nord: 2,78 miliardi di fatturato e 17 aperture nel 2024

Fatturato, investimenti, rete di vendita e marchio privato: il 2024 di Despar Nord – Aspiag Service va in archivio con tutti i principali indicatori in positivo, a riprova delle ambizioni di sviluppo della concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar in Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Lombardia. L’esercizio si è chiuso con un fatturato al pubblico di 2,784 miliardi di euro, salito del 2,7% rispetto ai 12 mesi precedenti. La spinta è arrivata dagli investimenti, aumentati del 12% in confronto al 2023, per un valore complessivo di 76 milioni di euro. Cinque i nuovi negozi a gestione diretta tra Veneto (Castelfranco Veneto-TV) ed Emilia-Romagna (San Giorgio di Piano – BO, Guastalla – RE, Castelnuovo Rangone – MO, Spilamberto – MO), a cui si aggiungono 12 supermercati affiliati inaugurati nelle province di Trieste, Gorizia, Ferrara, Udine, Forlì-Cesena, Venezia, Padova, Trento, Milano e Ravenna. Questo ha portato la rete commerciale di Despar Nord a contare 550 punti vendita complessivi, di cui 247 diretti e 303 in affiliazione. A sostenere il trend positivo dei ricavi hanno contribuito anche 18 ristrutturazioni (di cui 11 dirette e 7 affiliate), distribuite tra Veneto (5), Friuli-Venezia Giulia (6), Emilia-Romagna (3) e Trentino-Alto Adige (4). Allo sviluppo sul territorio ha corrisposto anche un incremento dei livelli occupazionali che ha consentito l’ingresso di 465 nuovi collaboratori portando il totale a 9.750, di cui il 62% è rappresentato da donne, con l’89% dei contratti è a tempo indeterminato.

VOLA LA LINEA CONVENIENZA S-BUDGET
Nel 2024 il prodotto a marchio ha rappresentato il 33% dell’intero fatturato dei punti vendita diretti, un dato in crescita di oltre il 2% rispetto ai valori espressi nel 2023. Oggi l’Mdd comprende 6.755 referenze a marchio Despar. Particolarmente significativo l’apporto di S-Budget: la linea convenienza è arrivata a quota 750 prodotti alimentari e non, ma soprattutto è cresciuta del 35,2% in termini di fatturato, consentendo un risparmio medio che Despar Nord quantifica nel 30% sul carrello della spesa. Grande spazio sugli scaffali anche per i prodotti delle filiere corte locali con 3.000 referenze provenienti da più di 400 produttori locali raccolti nel brand “Sapori del Territorio”, e ai micro-localismi con oltre 150 micro-produttori coinvolti in tutte le regioni per circa 1.000 referenze.

LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE
Nell’ambito della strategia di Corporate Social Responsibility, quasi 480.000 euro sono stati destinati nel 2024 a supporto di centinaia di iniziative in tutte le regioni di riferimento come donazioni e sponsorizzazioni sportive e culturali. Inoltre, grazie alla consolidata collaborazione con Last Minute Market e Fondazione Banco Alimentare, nei punti vendita a gestione diretta di Despar Nord sono state raccolte 1.139 tonnellate di prodotti alimentari rimasti invenduti, che hanno consentito la preparazione di circa 2,5 milioni di pasti destinati a coloro che si trovano in situazioni di maggiore necessità.
Prosegue il nostro percorso di evoluzione su tutti i territori regionali nei quali siamo presenti – commenta Christof Rissbacher, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Despar Nord – così come quello di efficientamento e di miglioramento continuo dei nostri modelli organizzativi, per competere al meglio rispetto ai cambiamenti costanti del settore della grande distribuzione. Crescono ancora gli investimenti, con l’obiettivo di rafforzare e qualificare ulteriormente la nostra offerta e i nostri servizi. A conferma di questo impegno, continua a crescere anche il nostro modello di affiliazione, che rappresenta uno strumento concreto di sostegno all’imprenditoria locale, valorizzando le energie del territorio e promuovendo un’economia diffusa. Guardiamo al 2025 con fiducia, con l’obiettivo di continuare ad investire con convinzione nei territori, nello sviluppo della rete e nel servizio alla comunità”.

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