CLOSE
Home Authors Posts by instore

instore

366 POSTS 0 COMMENTS

I 100 brand di maggior valore al mondo

Il podio resta immutato, ma di novità in classifica ce ne sono tante. Interbrand ha reso nota la sua annuale classifica Best Global Brands, che conferma in vetta Apple (470,9 miliardi di dollari), seguita da Microsoft (388,5 miliardi) e Amazon (319,9 miliardi). A completare la top 10 sono Google, Samsung, Toyota, Coca-Cola, Instagram, McDonald’s e Mercedes-Benz.
Ma cosa è accaduto nell’ultimo anno? La sintesi proposta da Interbrand è che i brand leader hanno saputo reagire con rapidità alle sfide del mercato e ai cambiamenti delle dinamiche competitive, puntando a rafforzare la propria crescita. Il valore complessivo dei 100 brand globali in classifica è di 3.600 miliardi di dollari, con un incremento del 4,4% rispetto al 2024.
Altro aspetto interessante è il forte dinamismo, con 12 nuovi ingressi – un record mai registrato nelle precedenti edizioni – e crescite rilevanti. “L’espansione dei servizi digitali e l’ascesa dell’intelligenza artificiale stanno accelerando come mai prima d’ora l’affermazione di nuovi leader di mercato – afferma Gonzalo Brujó, Global Ceo di Interbrand –. L’innovazione dirompente si conferma così una delle forze chiave che ridefiniscono i brand globali. In questo scenario a emergere sono quei brand capaci di innovare trasversalmente tra i settori, esplorare nuove arene competitive, costruire rilevanza e investire in strategie di branding a lungo termine. Al contrario, chi si affida soltanto alla forza della propria legacy si trova ad affrontare sfide sempre più complesse per mantenere un trend di crescita”.

L’INNOVAZIONE FA SEMPRE LA DIFFERENZA
Tra i brand che sanno cavalcare l’onda dell’innovazione ci sono quelli il cui valore è in rapida ascesa all’interno della classifica: Nvidia (#15, +116%), Netflix (#28, +42%), YouTube (#13, +61%), Uber (#64, +38%), Nintendo (#53, +35%) e Instagram (#8, +27%). Come pure BlackRock (#31), Booking.com (#32), Qualcomm (#39), GEAerospace (#44), Uniqlo (#47), Schneider Electric (#65), Monster (#70), Nasdaq (#85), Byd (#90) e Shopify (#99), che hanno fatto il loro ingresso nella Best Global Brands 2025, segnando il numero di debutti più alto di sempre.

CRESCITA RECORD PER I MEDIA
Digital media e piattaforme di entertainment hanno registrato alcuni dei maggiori incrementi in termini di valore del brand dal 2024 al 2025. Instagram è cresciuta del 27% entrando così nella Top 10 per la prima volta. YouTube ha segnato un aumento del 61%, salendo alla 13esima posizione, avendo ampliato il ruolo degli influencer nella generazione di domanda per i prodotti sponsorizzati e le fonti di guadagno dei creator.
Netflix, con un incremento del 42%, ha scalato 10 posizioni, guadagnandosi il 28° posto, risultato raggiunto con l’espansione nel gaming, nello sport e con gli eventi live realizzati. La forza dell’entertainment si riflette anche nei risultati conseguiti da Amazon, grazie a Prime Video, che conferma la sua posizione sul terzo gradino del podio, e la consolidata presenza di Disney, con il suo ampio portafoglio che include le piattaforme, che resta nella top 20.

I CAMPIONI DEL LARGO CONSUMO
Per quanto riguarda il largo consumo, i brand a maggior valore economico sono nell’ordine: L’Oréal Paris (#59), Pampers (#60), Colgate (#76), Gillette (#78), Nestlé (#79) e Danone (#91). Scorrendo la classifica si ritrovano anche una serie di brand beverage come Coca-Cola (#7), Pepsi (#38), Nescafé (#63), Nespresso (#98) e la new entry Monster (#70). Budweiser (#66) e Corona (#80) tengono alta la bandiera del beverage alcolico.
Il retail è rappresentato da nomi come Ikea (#35), Zara (#41), eBay (#61), H&M (#68), Sephora (#93) e Pandora (#95), ma mentre la maggior parte dei retailer ha faticato (Ikea -9%, H&M -13%), Uniqlo è entrato nella classifica posizionandosi al 47° posto con un valore di 17,7 miliardi di dollari, per effetto – secondo Interbrand – dell’espansione internazionale e della coerenza del brand.

AUTO: SCIVOLONE PER TESLA
Dal canto suo, il mondo delle auto sta affrontando il complesso passaggio ai veicoli elettrici, dimostrando la resilienza dei brand di fronte a dinamiche di mercato difficili. Tra i marchi automotive a maggior valore, la ricerca segnala Toyota, che con una crescita del 2% mantiene la sesta posizione, Mercedes (#10) e Bmw (#14) che continuano a presidiare la Top 20, nonostante una riduzione del valore del brand rispettivamente del 15% e del 10%.
Flessione a due cifre per Tesla: il valore del brand è calato del 35% a causa della maggiore concorrenza nel segmento dei veicoli elettronici. Ed ecco che Byd entra per la prima volta in classifica posizionandosi sul 90esimo gradino.
Ferrari conferma il trend di forte crescita con +17%, rafforzando il suo posizionamento come brand di lusso a pieno titolo, acquisendo credibilità nell’ambito del fashion e mantenendo intatta la desiderabilità di tutto ciò che è Ferrari. “Byd è il più grande disruptor nel mercato automotive dalla comparsa di Tesla – dichiara Manfredi Ricca, Global Chief Strategy Officer di Interbrand –. Il prodotto, di livello mondiale, ha registrato significativi progressi nel mercato europeo, ampliando la sua presenza a partire dalla base asiatica. Tuttavia, Byd deve prestare attenzione: senza investimenti per rafforzare la narrativa del brand, questa crescita non sarà sostenibile”.

IL SETTORE DEL LUSSO FRENA
Interbrand sottolinea che il lusso nel suo complesso ha faticato. In questo contesto, Prada (#86) ha segnato un aumento dell’8%. Hermès (#21), il brand del lusso in più rapida crescita, ha registrato un aumento del 18% in termini di valore e un incremento di una posizione. Louis Vuitton (#12) ha perso il 5% di valore, Gucci (#69) esce dalla top 50. Chanel (#24, -8%) ha mantenuto la sua posizione nella top 25.
Per quanto riguarda in particolare il soft luxury, l’aumento dei prezzi protrattosi oltre il periodo post pandemico, unito alla mancanza di veri e propri successi creativi, ha allontanato diverse fasce di clienti, frenando l’intero settore.

RISULTATO STORICO PER NVIDIA
Tra le case history di maggior interesse segnalate da Interbrand c’è sicuramente Nvidia, che ha registrato il più grande aumento di valore del brand nella storia di Best Global Brands, crescendo del 116% fino a raggiungere 43,2 miliardi di dollari (#15). “Il marketing di prodotto eccezionale di Nvidia e il completo dominio del suo ecosistema hanno alimentato la sua ascesa fulminea – sostiene Greg Silverman, Global Director of Brand Economics di Interbrand –. Tuttavia, in un contesto così dinamico, l’emergere di un nuovo disruptor potrebbe compromettere la posizione di questo brand; per mantenere una crescita sostenibile è infatti indispensabile investire nello storytelling a lungo termine. La dimensione da sola non definisce una vera strategia di brand”.

COSA FANNO BENE I MIGLIORI
Secondo gli autori della classifica, i brand vincitori di quest’anno hanno saputo trasformare i profondi cambiamenti del mercato in opportunità concrete. New entry come Booking.com (#32), Uniqlo (#47), Monster (#70) e Shopify (#99) si concentrano su bisogni specifici dei loro clienti, eccellendo in ciò che fanno. Continuare a investire nel brand sarà cruciale per sostenere la crescita e restare competitivi. L’ingresso di Shopify (#99) testimonia l’ascesa inarrestabile dell’imprenditoria digitale e la crescente democratizzazione del commercio per le piccole imprese a livello globale. “I brand vincenti del 2025 sono quelli che vedono la disruption come un’opportunità – conclude Silverman –. Che si tratti di Instagram che cresce nell’e-commerce, Netflix che entra nell’intrattenimento live o Ferrari che esplora moda e hospitality, tutti sfruttano il brand per generare nuove fonti di ricavo”.

I CRITERI DELLA CLASSIFICA
A margine, ricordiamo che la metodologia di Brand Valuation di Interbrand prende in considerazione tre fattori: la performance finanziaria dei prodotti o servizi contraddistinti dal brand, il ruolo svolto dal brand nel processo d’acquisto (Role of Brand) e la forza competitiva del brand, di conseguenza la sua capacità di creare fidelizzazione e di sostenere domanda e margini nel lungo periodo (Brand Strength).
Per essere inclusi nella classifica i brand devono soddisfare i seguenti criteri: devono essere sufficientemente disponibili dati pubblici relativi alle performance finanziaria del brand; una significativa porzione dei ricavi deve provenire da Paesi al di fuori di quello di origine; il brand deve avere una presenza globale e una penetrazione nei mercati emergenti; deve esserci l’aspettativa di un profitto economico positivo nel lungo termine, generando un ritorno superiore al costo del capitale; il brand deve avere un profilo pubblico e un livello di notorietà sufficiente nelle principali economie mondiali; il punteggio di “Brand Strength Score” deve essere pari o superiore a 50. Tali requisiti – precisa Interbrand – giustificano l’esclusione di alcuni nomi noti che ci si potrebbe aspettare di trovare in classifica.

Sugar e Plastic tax, Governo intenzionato al rinvio

Si profila un rinvio a gennaio 2027 per Sugar e Plastic tax. La notizia è arrivata a valle del Consiglio dei Ministri, durante il quale è stato presentato il Documento Programmatico di Bilancio.
L’annuncio è stato accolto con soddisfazione da Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese che producono e vendono bevande analcoliche in Italia: “Siamo grati al Governo che si è impegnato nel posticipo di un anno di Sugar tax e Plastic tax, una doppia tassazione che colpiva in stereo il comparto delle bevande analcoliche – sottolinea Giangiacomo Pierini, Presidente di Assobibe –. Questo risultato è frutto di un ascolto attento delle esigenze di un settore che contribuisce alla crescita del Paese e alla valorizzazione del Made in Italy. Questo ulteriore tempo guadagnato permettere un dialogo che auspichiamo ci porti, in 12 mesi, alla definitiva cancellazione di imposte che ormai ogni governo ha posticipato e, per la Sugar tax in particolare, riconoscendone l’inefficacia dal punto di vista della salute oltre all’inutilità sotto l’aspetto economico”.

Valfrutta, più piatti pronti con i Passati di Verdure al Vapore

Valfrutta amplia la propria offerta di piatti pronti con il lancio dei nuovi Passati di Verdure al Vapore, disponibili nel formato 500 g in confezione di cartone. Due le referenze presentate dal marchio di Conserve Italia: Leggero senza Legumi, che si contraddistingue proprio per la leggerezza, e 12 Verdure con Piselli e Ceci, ricco di fibre e proteine vegetali.
Il mercato dei piatti pronti a base vegetale è in continua espansione: in Italia vale 160 milioni di euro (+5,5%) e 17,2 milioni di kg (+3,5%). All’interno di questo segmento, creme, vellutate e passati rappresentano la quota più rilevante sia a volume (35,9%) sia a valore (36,7%), confermandosi come una delle soluzioni più apprezzate dai consumatori (fonte: Circana totale Italia Iper+super+LSP – ultimi 12 mesi). Un contesto nel quale Valfrutta vanta una crescita superiore alla media e buone rotazioni, mirando a portare innovazione in uno scaffale spesso percepito come frammentato.

L’OBIETTIVO È ESSERE PERCEPITI COME “FATTI IN CASA”
In linea con i principali trend alimentari, che vedono sempre più persone scegliere cibi e prodotti con ingredienti naturali e di qualità, i nuovi Passati di Verdure al Vapore Valfrutta si candidano ad essere una soluzione pratica e nutriente grazie a due ricette bilanciate, prive di olio e di conservanti, realizzate solo con verdure cotte al vapore. Secondo l’azienda, la consistenza liscia e il gusto naturale faranno percepire le due referenze come “fatte in casa” anche al palato dei consumatori più esigenti.
Più nel dettaglio, Leggero senza Legumi è una ricetta pensata per chi desidera un piatto leggero (49 kcal per singola porzione), preparato con verdure selezionate e senza legumi, mentre 12 Verdure con piselli e ceci punta su varietà e completezza nutrizionale.
I nuovi Passati di Verdure al Vapore Valfrutta sono proposti nel formato da 500 grammi, che si traduce in due porzioni abbondanti o tre più leggere, riducendo gli sprechi. Il pack in cartone richiama i colori e la naturalità della linea “al Vapore” e risponde ai criteri di sostenibilità ambientale, essendo riciclabile.

NOVITÀ CHE COMPLETANO LA GAMMA
Con questo lancio, Valfrutta completa la sua gamma di piatti pronti, che comprende: Tutto in un piatto (3 referenze), I Pronti al Vapore (5 referenze), le Vellutate al Vapore (2 referenze) e le Zuppe al Vapore (2 referenze). Conserve Italia sottolinea di essere stata apripista nel processo di cottura al vapore, che preserva la qualità organolettica delle materie prime e mantiene intatte le proprietà nutrizionali. Entrambe le nuove referenze hanno un termine minimo di conservazione di 24 mesi e un prezzo al pubblico di 1,69 euro.

Madama Oliva presenta il primo bilancio di sostenibilità

Primo bilancio di sostenibilità per Madama Oliva, produttore di olive da tavola fresche con oltre 400 referenze, 20 linee produttive e circa 23 milioni di confezioni che ogni anno raggiungono 45 paesi di destinazione. Il documento è stato redatto in conformità alle logiche e ai contenuti proposti dai GRI Universal Standards 2021, nonché ai più recenti riferimenti normativi quali ESRS e VSME, attualmente in fase di pubblicazione.
Madama Oliva continua a coltivare il proprio impegno verso l’ambiente, le persone e il territorio – commenta Sabrina Mancini, Direttrice Marketing di Madama Oliva –. Nel Bilancio di Sostenibilità 2024 raccontiamo i risultati raggiunti e gli obiettivi futuri, guidati dal nostro green claim ‘Nourishing the Future’, che esprime la volontà di nutrire il futuro, appunto, con scelte consapevoli e responsabili”.
In un’ottica di trasparenza Madama Oliva ha adottato il B-Impact Assessment (BIA), strumento riconosciuto a livello internazionale, sviluppato da B Lab, organizzazione non profit impegnata a generare valore per le imprese e impatti positivi su persone e ambiente, andando oltre la visione centrata esclusivamente sugli stakeholder finanziari. In questo contesto si inserisce anche l’adozione del “Codice Etico e di Condotta”, ovvero la dichiarazione dei princìpi che ispirano la cultura aziendale, un punto di riferimento costante per tutti coloro che collaborano con Madama Oliva, sia all’interno dell’organizzazione, sia nel rapporto con il mondo esterno.

GLI OBIETTIVI 2025 SULLA PERFORMANCE AMBIENTALE E SOCIALE
Per l’anno in corso, Madama Oliva si impegna a raggiungere il 100% di packaging sostenibile entro il 31 dicembre, attraverso il lancio di nuovi formati in RPP per due nuove linee di prodotto: Lupamì e Fruttino. È inoltre prevista l’installazione di un nuovo impianto fotovoltaico (foto a destra), con una produzione annua stimata di oltre 2.5 kWh, pari a un +28% rispetto al 2024.
Per migliorare l’impatto ambientale complessivo, l’azienda ha inoltre definito i seguenti obiettivi operativi: riduzione del rapporto acqua/prodotto finito e ulteriore riduzione del consumo di carta, che vanno di pari passo con la politica di riduzione dei rifiuti urbani non differenziati. Sul fronte sociale, l’impegno dell’azienda per il 2025 è quello di incrementare i fondi a sostegno delle iniziative con le associazioni non profit del territorio, mantenendo al tempo stesso il numero di associazioni già coinvolte.

PARITÀ DI GENERE COME LEVA PER LO SVILUPPO
L’azienda, diventata Società Benefit a inizio di quest’anno, ha registrato nel 2024 un fatturato in aumento del 14% attestandosi a quota 53,3 milioni di euro. L’adozione dello status di Società Benefit ha integrato anche formalmente gli obiettivi di impatto sociale e ambientale nello statuto di Madama Oliva, con l’ulteriore consolidamento dell’impegno verso un futuro più sostenibile, equo e orientato al bene comune. Tra i cardini della politica aziendale ci saranno la creazione di valore per la società e l’ambiente, oltre che per clienti, collaboratori e partner, il monitoraggio e la rendicontazione dei risultati ottenuti attraverso la pubblicazione di una relazione periodica d’impatto sociale e ambientale.
Ai cambiamenti in atto si è aggiunta, infine, l’ottenimento della certificazione UNI/PdR 125:2022 riguardante la politica aziendale per la parità di genere con cui Madama Oliva intensifica il proprio impegno rispetto alla valorizzazione delle diversità e all’empowerment femminile. Tale politica è rivolta a tutto il personale e i princìpi fondamentali alla sua base sono l’imparzialità e l’inclusività, la correttezza e la trasparenza; la valorizzazione delle risorse umane; la tutela della persona, della genitorialità e il contrasto ad ogni forma di violenza e discriminazione.

Le banane Honeyglow invadono la metro di Madrid

È stata la metropolitana di Madrid il teatro dell’iniziativa realizzata da Fresh Del Monte per celebrare il lancio delle banane Honeyglow in Europa. L’attivazione è stata condotta in occasione della fiera Fruit Attraction per coinvolgere i consumatori in modo diretto e memorabile, trasformando una delle linee più frequentate della capitale spagnola in un viaggio sensoriale dedicato al gusto e alla qualità.
Le installazioni visive si sono ispirate ai colori cardine della banana Honeyglow, oro e nero, con l’emblematico riferimento alla dolcezza tramite l’utilizzo del miele. Il percorso di risalita della metro è servito per creare un gioco ad effetto, costruendo la banana Honeyglow lungo tutta la scala. L’impatto visivo ha catturato l’attenzione dei passanti, generando curiosità e interazione spontanea.

ESPERIENZA IMMERSIVA IN UN CONTESTO URBANO
Coltivate esclusivamente nei terreni vulcanici dell’Ecuador, le banane Del Monte Honeyglow sono selezionate a mano per garantire dolcezza e sapore ottimali. Disponibili in quantità limitate già a partire dalla fine di aprile, sono attualmente distribuite in insegne della Gdo, fruttivendoli e mercati all’ingrosso nei principali Paesi europei.
Abbiamo voluto creare un’esperienza urbana che riflettesse il carattere distintivo delle banane Honeyglow: eleganza, intensità e qualità superiore – dichiara Thierry Montange, Senior Marketing Director, Fresh Del Monte Europe Africa –. Madrid, con la sua energia e il contesto di Fruit Attraction, è stata la cornice perfetta per questa attivazione”.
Fresh Del Monte Produce Inc. è uno dei principali produttori, venditori e distributori verticalmente integrati di frutta e verdura fresca e tagliata di alta qualità a livello mondiale, nonché uno dei principali produttori e distributori di alimenti preparati in Europa, Africa e Medio Oriente. I suoi prodotti sono commercializzati in tutto il mondo con i marchi Del Monte (su licenza da Del Monte Foods, Inc.), Mann e altri brand correlati, ma l’azienda non è affiliata con alcune altre società Del Monte nel mondo, tra cui Del Monte Foods, Inc. (filiale statunitense di Del Monte Pacific Limited), Del Monte Canada o Del Monte Asia Pte. Ltd.

Ferrero innova (sul sicuro) nel frozen bakery con Nutella Crêpe

Il suo obiettivo è ambizioso: presidiare più momenti di consumo – dalla colazione alla merenda, all’after lunch & dinner – e colpire un target trasversale, con focus sui giovani adulti. Però, quando si appartiene a un marchio che ha fatto la storia del largo consumo a livello internazionale, essere ambiziosi è la normalità. Nutella Crêpe è uno dei prodotti in rampa di lancio in casa Ferrero e dalla sua ha un vantaggio non da poco: il connubio tra la crêpe e la crema spalmabile più famosa al mondo è già ampiamente affermato nei desideri dei consumatori, tanto che la ricetta occupa il terzo posto tra quelle più richieste nel canale fuori casa. Una popolarità dimostrata anche dall’essere un top hashtag su TikTok.

LE MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Al fine di esaltare il ripieno di Nutella, che rappresenta il 34% del prodotto, e l’aroma di burro tostato, Nutella Crêpe si caratterizza per essere una crêpe supersottile. Più che di un prodotto pronto da consumare, Ferrero lo definisce un prodotto pronto da scaldare: può essere preparato in una padella antiaderente in soli 2-3 minuti, nel forno a microonde in 30 secondi o nella friggitrice ad aria in 3-5 minuti.

UN POWER BRAND GLOBALE
Ferrero sottolinea che negli ultimi dieci anni Nutella ha confermato il proprio spirito di innovazione, evolvendosi da Love brand a Power brand globale: dapprima Nutella & Go!, poi Nutella B-Ready, che offre l’opportunità di consumare pane e Nutella on the go, passando per Nutella Biscuits, il cui lancio è riconosciuto come il più importante della storia largo consumo, fino agli ultimi nati, Nutella Muffin, Nutella Croissant e Nutella Donut nel frozen e fresh bakery.
L’elenco continua con il gelato Nutella Ice Cream e con la Plante-Based, la versione con ingredienti di origine vegetale. Tale percorso ha dimostrato la capacità di Nutella di trasformarsi e di rispondere ai nuovi trend di consumo, talvolta anticipandoli.

L’IMPATTO SUL MERCATO DEI DOLCI SURGELATI
L’azienda di Alba ricorda che nel segmento del frozen bakery i lanci del Croissant e del Muffin hanno contribuito a ridefinire i confini del segmento di mercato dei surgelati dolci dedicati alla prima colazione, che oggi vale oltre 37 milioni di euro. Un impatto confermato da un dato: nel 2024 i soli Nutella Croissant e Nutella Muffin hanno quasi raddoppiato il mercato dei prodotti dolci surgelati.

Shopping, da ottobre a dicembre 227 euro di spesa media

Con l’avvicinarsi dei mesi più intensi per lo shopping, la piattaforma tecnologico finanziaria Adyen presenta una nuova indagine, condotta in collaborazione con OnePoll, che esplora come, quanto e in quali momenti gli italiani si preparano a spendere nel periodo ottobre-dicembre, con un focus sulle preferenze e le aspettative in materia di pagamenti.
In particolare, la ricerca evidenzia come la peak season dello shopping in Italia non sia limitata ai soli Black Friday e Cyber Monday, ma registri un picco degli acquisti a inizio dicembre e a ridosso delle festività. Per una vasta gamma di articoli e occasioni, dai prodotti alle esperienze, passando per cene, viaggi e regali, la spesa media prevista è di 227 euro. Tendenze interessanti sono emerse, inoltre, in relazione alle modalità e all’esperienza stessa di acquisto.

I METODI DI PAGAMENTO PREFERITI
L’indagine di Adyen rivela che un italiano su tre prevede di suddividere in modo equilibrato i propri acquisti tra online e negozio fisico durante la peak season, evidenziando l’importanza di offrire pagamenti performanti e senza frizioni su tutti i fronti.
Allo stesso modo, le preferenze in materia di pagamento si mantengono pressoché identiche tra online e negozio fisico, prediligendo le stesse soluzioni digitali su entrambi i canali. La carta di credito/debito rappresenta il metodo di pagamento che gli italiani pensano di utilizzare di più sia online che in store, rispettivamente con il 60% e il 59% delle preferenze. Significative anche le app di pagamento, al secondo posto tra le opzioni digitali, scelte dal 37% per l’online e dal 24% per gli acquisti in store. Da segnalare, infine, il ruolo dei digital wallet, indicati dal 15% nel primo caso e dal 13% (via mobile o smartwatch) nel secondo.

LA VARIETÀ DI OPZIONI È INDISPENSABILE
Fondamentale è, quindi, offrire ai clienti un’ampia varietà di opzioni e un processo fluido, come dimostra il fatto che quasi la metà degli intervistati (48%) sarebbe propensa ad abbandonare l’acquisto se non potesse utilizzare il metodo di pagamento desiderato.
Tra gli aspetti più importanti per chi fa shopping online, il 36% indica infatti la possibilità di scegliere tra più metodi di pagamento, il 27% la possibilità di completare la transazione in pochi clic e il 25% l’assenza di reindirizzamenti verso siti esterni per finalizzare il checkout.
Infine, un focus ulteriore dell’indagine ha riguardato la sicurezza nei pagamenti digitali, percepita positivamente dalla maggior parte degli italiani: ben l’82% dichiara infatti di sentirsi sicuro nell’effettuare acquisti con questa modalità durante la peak season, aspettandosi quindi standard elevati e soluzioni affidabili da parte dei merchant.

GESTIONE FACILE DEI RESI
Durante la peak season, anche la possibilità di cambiare idea sugli acquisti è un’esigenza diffusa tra i consumatori italiani: il 42% indica la facilità nei resi come l’aspetto più importante quando acquista in un negozio fisico. Un dato che racconta non solo la necessità di gestire con semplicità il “change of mind” tipico dello shopping nel periodo natalizio, ma anche l’importanza di offrire un’esperienza post-vendita ottimale, garantendo flessibilità, come la possibilità di restituire gli articoli anche in punti vendita diversi della stessa insegna. Dal punto di vista generazionale, la richiesta di resi facili cresce con l’età: si passa dal 27% tra i 18-24 anni al 47% per gli over 65.
Accanto ai resi, anche i programmi fedeltà devono evolvere, come dimostra il fatto che il 27% degli italiani considera importante accumulare punti automaticamente senza dover usare una carta fedeltà per gli acquisti in store, percentuale che sale al 39% tra i 25-34enni. Ciò evidenzia come i clienti desiderino sempre di più essere riconosciuti e premiati in modo diretto e immediato. Una possibilità garantita da soluzioni digitali e integrate che consentono di offrire vantaggi personalizzati anche sulla base dello storico degli acquisti.

IL CHECKOUT DIVENTA SOLIDALE
In vista di questo periodo di shopping intenso e di bilanci di fine anno, cresce però l’attenzione verso il valore sociale che può assumere anche un gesto semplice come il pagamento. Secondo l’indagine, il 62% degli italiani si dichiara interessato a effettuare una donazione direttamente al checkout, senza interrompere il processo d’acquisto, con il maggiore interesse riscontrato tra le fasce più giovani, come mostrano picchi del 68% tra i 18-24 anni e del 69% tra i 25-34 anni. Un dato che sottolinea come anche questa fase possa trasformarsi in un’occasione concreta per i merchant di coinvolgere i clienti in iniziative solidali e rafforzare il legame con il brand.
I dati raccolti raccontano, quindi, una stagione degli acquisti che sembra essere fatta non solo di offerte e regal – dichiara Gabriele Bellezze, Country Manager Adyen Italia – ma di scelte consapevoli e nuove aspettative: pagare diventa esperienza, relazione e anche occasione di responsabilità sociale. In questo scenario, il checkout evolve e si arricchisce di nuove funzioni, segnando una trasformazione concreta nel modo in cui i merchant si possono relazionare con i consumatori italiani”.

LA METODOLOGIA DELLA RICERCA
La survey è stata condotta da OnePoll per Adyen dal 11 al 15 settembre 2025 su un campione di 1000 italiani adulti, di età superiore ai 18 anni e selezionati in modo casuale e stratificato per età, genere e area geografica. I dati relativi alla spesa, ai canali e ai metodi di pagamento si riferiscono agli intervistati che hanno dichiarato di avere intenzione di effettuare acquisti nel periodo ottobre-dicembre.

Bonduelle entra nella V gamma con i Contornissimi

Si chiama I Contornissimi la linea che segna il debutto nella V gamma di Bonduelle, operatore di primo piano nel mondo delle verdure presente in 1 famiglia su 2 in Italia (56,3% di penetrazione). Secondo un’indagine Adacta dello scorso marzo, citata dall’azienda, i consumatori ricorrono sempre più spesso ai contorni pronti per risparmiare tempo, per praticità e varietà, ma sono spesso insoddisfatti dal sapore e dall’offerta attuale. I Contornissimi ambiscono a rispondere a queste esigenze proponendo ricette che Bonduelle definisce pratiche e gustose, realizzate senza conservanti e con ingredienti di alta qualità, pronte in pochi minuti in microonde, in padella, in forno o friggitrice ad aria, secondo la ricettazione.

ABBINAMENTI INEDITI E CONDIMENTI
La gamma si compone di 10 referenze suddivise in 3 sub-brand:

  • Ricettati Delicati: verdure cotte con un topping delicato e ricercato, pensati per chi desidera un contorno leggero, ma con nuovi abbinamenti di gusto. Le ricette, tra cui carote al rosmarino, fagiolini e patate con dressing alla senape, edamame con salsa di soia e sesamo, sono già cotte e pronte da scaldare in microonde o padella in 1-2 minuti.
  • Ricettati Saporiti: contorni di verdure arricchiti da condimenti e ingredienti di carattere. Tra le proposte: zucchine con granella di anacardi e nocciole, broccoli leggermente piccanti, spinaci cremosi al formaggio, melanzane con sugo di pomodoro e basilico, pronti da scaldare in microonde o padella in 2-3 minuti.
  • Ricettati da Gratinare: verdure cotte arricchite da una cremosa besciamella, da gratinare in forno o friggitrice ad aria. Un modo pratico per avere mix di verdure dalla preparazione complessa, come broccoli e cavolfiori con besciamella e formaggio, zucca e patate con besciamella e formaggio, finocchi con besciamella vegetale. In questo caso si tratta di prodotti pronti da gratinare: 7 minuti in friggitrice ad aria o 13 minuti in forno.

TRE COLORI PER FARSI NOTARE
A SCAFFALE
Il superlativo assoluto (-issimi) scelto per battezzare la nuova linea intende enfatizzare ricchezza e premiumness della proposta. Quanto al packaging, I Contornissimi presentano un cluster in cartone con colori diversi per ogni sub-brand, per rendere la gamma immediatamente riconoscibile e facilitare l’identificazione a scaffale. Le vaschette sono pensate per essere utilizzate direttamente in microonde o forno, in modo da garantire massima praticità.
A supporto del lancio, Bonduelle ha annunciato un articolato piano di comunicazione e attivazione on e offline: attività in-store con hostess e vasche extra display dedicate, campagne social con sampling e influencer e media OOH tradizionale e digitale su tutto il territorio nazionale.

Buongrano Mulino Bianco ambasciatore dell’agricoltura rigenerativa

Mulino Bianco alza l’asticella della sostenibilità con il nuovo Buongrano, presentato dal marchio del Gruppo Barilla come il primo biscotto certificato con 100% farina di grano tenero da agricoltura rigenerativa. Il lancio segna l’avvio di una nuova fase della Carta del Mulino, il disciplinare del brand che ha definito standard per la coltivazione sostenibile del grano tenero e che aveva preso il via proprio con Buongrano nel 2018.
In sostanza, il grano tenero utilizzato per questo prodotto nasce da pratiche agricole che verranno verificate e monitorate grazie all’introduzione di una nuova regola del disciplinare, vale a dire il rispetto del “Regenerative Agriculture Standard di Food Chain ID”, che aiuta le piante a crescere più sane e forti, favorendo la fertilità del suolo e garantendo la disponibilità di cibo anche in futuro.

CHE COSA È L’AGRICOLTURA RIGENERATIVA
L’agricoltura rigenerativa è un approccio olistico che mette al centro la salute del suolo e degli agroecosistemi. Tra le pratiche adottate ci sono le rotazioni colturali, che restituiscono nutrienti al terreno e favoriscono la sua naturale fertilità, la copertura vegetale durante i periodi di riposo colturale per proteggere il suolo, la creazione di aree fiorite dedicate ad api, farfalle e altri insetti utili, la riduzione di fitofarmaci e fertilizzanti di sintesi. Tutto questo, sommato all’uso di tecnologie digitali per monitorare gli impatti, rende possibile rigenerare la fertilità dei terreni, aumentare la biodiversità, migliorare i cicli dell’acqua e rafforzare la resilienza delle comunità agricole.

PER L’INTERA GAMMA IL TRAGUARDO È NEL 2030
Buongrano è solo il primo passo: entro il 2030 tutti i prodotti Mulino Bianco saranno realizzati con farina di grano tenero proveniente da agricoltura rigenerativa. “Con Buongrano vogliamo scrivere un nuovo capitolo della storia di Mulino Bianco – afferma Laura Signorelli, Marketing Director Equity Mulino Bianco – che da cinquant’anni nutre la fiducia che il mondo possa essere un posto migliore. Il nostro obiettivo è far conoscere il valore dell’agricoltura rigenerativa: è il nuovo impegno della marca per continuare a garantire ai consumatori la stessa qualità di sempre, nutrendo al contempo la nostra terra”.

I NUMERI DEL PROGETTO
La Carta del Mulino coinvolge oggi oltre 48.000 ettari coltivati da 1.800 agricoltori, 14 mulini esterni, 70 centri di stoccaggio e il mulino di proprietà Barilla. Secondo quanto riferito dall’azienda, il progetto ha portato alla riduzione delle emissioni di CO₂ eq del 7% annuo rispetto all’agricoltura convenzionale (circa 9.500 tonnellate risparmiate ogni anno, l’equivalente di 320 camion carichi di CO₂ eq). Inoltre, 2.000 ettari (pari alla superficie di 2.900 campi da calcio) sono stati destinati a fasce di biodiversità, che hanno favorito un incremento del 40% degli insetti impollinatori, tra cui api, sirfidi e farfalle, nelle aree monitorate dall’Università di Bologna. Il monitoraggio della salute del suolo è garantito da Socrate, un modello nato da un progetto che utilizza satelliti e intelligenza artificiale per misurare in maniera rapida, economica ed accurata, la sostanza organica del suolo, un indicatore chiave della fertilità.

I PARTNER DELL’INIZIATIVA
Il percorso verso l’agricoltura rigenerativa di Buongrano è reso possibile grazie a un ampio sistema di collaborazioni scientifiche e istituzionali: WWF, CNR – IBE, Università di Torino, Bologna e Tuscia, insieme a partner tecnologici e tecnici come XFarm e Open Fields.
La salute del suolo è alla base della qualità del nostro grano e quindi dei nostri prodotti – commenta Michele Zerbini, Soft Wheat & Flours Italy & Galliate Mill Purchasing Associate Director Mulino Bianco –. Con la Carta del Mulino stiamo lavorando al fianco di partner, agricoltori, stoccatori e mulini per diffondere sempre di più le pratiche di agricoltura rigenerativa, capaci di migliorare la fertilità dei terreni anno dopo anno, favorire la biodiversità e valorizzare il lavoro di tutta la filiera. È un percorso che richiede impegno e collaborazione, ma che ci permette di guardare con fiducia al futuro”.

PER IL WWF È UNA RISPOSTA ALLA CRISI CLIMATICA
Anche WWF Italia, quale partner di questo percorso, riconosce l’importanza dell’agricoltura rigenerativa. “Oggi questo modello di agricoltura rappresenta una risposta concreta alla crisi climatica e alla perdita di biodiversità – dice Eva Alessi, Head of Sustainability WWF Italy –. Il percorso intrapreso da Mulino Bianco e dal Gruppo Barilla con la Carta del Mulino e che con Buongrano include pratiche di agricoltura rigenerativa è un segnale importante: dimostra che è possibile conciliare produzione alimentare di qualità con il ripristino e la tutela degli agroecosistemi, iniziando dal suolo”.

Il web guida le scelte di acquisto nel non food

Italiani sempre più “digitali”, informati e riflessivi nell’approccio allo shopping di prodotti non alimentari. È quanto emerge da un’indagine condotta da Metrica Ricerche per l’Osservatorio Non Food di GS1 Italy. L’indagine ha voluto approfondire il percorso pre e post acquisto adottato dagli italiani nel mondo dei prodotti non food, e in particolare, il ruolo degli strumenti digitali (come i motori di ricerca, i social e l’intelligenza artificiale) nella raccolta di informazioni e nell’orientamento agli acquisti.
Dalla ricerca emerge che l’acquisto non è più un atto, ma un processo – commenta Samanta Correale, Business Intelligence Senior Manager di GS1 Italy – dove chi sa orientarsi, leggere, confrontare e verificare si sente più protetto e soddisfatto. Il consumatore ha imparato a muoversi nel labirinto dell’offerta e oggi vuole essere protagonista delle proprie scelte”.

COME SI DECIDE COSA COMPRARE E DOVE?
Quando iniziano a pianificare un acquisto, gli italiani vanno online soprattutto per due scopi: cercare i negozi che vendono il prodotto cercato e confrontare i prezzi per cercare quello più conveniente. La ricerca dello shop dove trovare il prodotto voluto riguarda soprattutto il bricolage (39% delle risposte), seguito da casalinghi e profumeria e cosmesi, categorie in cui i consumatori mostrano un approccio più razionale e riflessivo.
Invece quando si tratta soprattutto di comprare mobili e arredamento (43,7%) e abbigliamento, calzature, intimo e accessori (40,2%), ma anche tessile per la casa e articoli per lo sport il motore dei consumatori sono il confronto dei prezzi e la ricerca di convenienza.
Ci sono poi prodotti di routine e consumo rapido (come i detersivi per l’igiene e la cura della casa) dove a prevalere è una logica di acquisto abituale e di impulso, spesso legata all’esperienza o alla fiducia consolidata in determinati brand, tanto che il 46,3% dei consumatori decide al momento dell’acquisto, senza una preliminare ricerca di informazioni. Un atteggiamento riscontrato in misura minore anche per altre merceologie, come abbigliamento, edutainment e tessile casa.

MOTORI DI RICERCA E RECENSIONI PER INFORMARSI
Prima di decidere cosa e dove comprare, si ricorre all’online anche per cercare informazioni e leggere le recensioni di altri utenti, che sono tra i contenuti più determinanti per gli acquisti.
I motori di ricerca sono il principale strumento di raccolta delle info in quasi tutte le categorie, e soprattutto in bricolage, casalinghi, tessile, elettronica e mobili e arredamento, dove coinvolgono oltre il 50% dei consumatori. A seguire troviamo i marketplace e siti di aziende rivenditrici, che rappresentano un punto di riferimento consolidato sia per la ricerca che per il confronto tra alternative, in particolare per tessile casa, casalinghi ed edutainment.
Le recensioni online sono il punto di riferimento per articoli sportivi, edutainment e detersivi, e sono importanti anche per elettronica di consumo e casalinghi. Quanto ai siti ufficiali delle aziende sono consultati in particolare per i mobili e arredamento (48,8%) così come i comparatori di prezzo (37,4%), molto utilizzati anche per abbigliamento e bricolage.
Le recensioni lasciate da altri utenti sono il maggior orientamento d’acquisto e l’elemento più persuasivo in tutte le categorie rilevate dell’Osservatorio Non Food – aggiunge Correale – con valori particolarmente elevati (superiori al 70%) in edutainment, articoli sportivi e bricolage. Invece gli influencer hanno un ruolo piuttosto limitato nella fase di scelta, con impatti più rilevanti per categorie ‘estetiche’ come la profumeria e la cosmetica (12,0%)”.

SUI SOCIAL SI SCEGLIE, MA POI SI VA NEL NEGOZIO ONLINE O FISICO
I social sono protagonisti prima, durante e dopo l’acquisto di un prodotto non food. Funzionano soprattutto nel momento della scoperta e della prima valutazione (oltre il 60% in quasi tutte le categorie), quando li si usa per raccogliere informazioni, confrontare, o semplicemente farsi un’idea prima di decidere cosa acquistare. La fase post-acquisto ha un’incidenza più contenuta, ma non trascurabile visto che tutorial o feedback post-vendita fungono da aiuto e supporto per l’acquirente.
Ma i social spingono anche gli acquisti: il 42,3% degli utenti dichiara di aver acquistato almeno una volta un prodotto dopo averlo visto sui social e a guidare la trasformazione dei social in strumenti di consumo sono soprattutto la Generazione Z e i Millennial. A finire nel basket di spesa sono soprattutto prodotti legati all’identità personale e al lifestyle, come abbigliamento, calzature e accessori e profumeria e cosmesi.
Va detto anche che la maggior parte degli acquisti non avviene direttamente sui social e solo una minoranza effettua il checkout attraverso le piattaforme, mentre la stragrande maggioranza clicca su un link, visita un sito esterno o si reca fisicamente in negozio.

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PUÒ ASPETTARE
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale per pianificare gli acquisti non food non è ancora un’abitudine, bensì un comportamento occasionale e sporadico. “Solo il 16,3% degli intervistati ha dichiarato di usare gli assistenti virtuali, i chatbot o gli strumenti di raccomandazione intelligente – sottolinea Correale – e di farlo specialmente per comprare prodotti di elettronica, edutainment e casalinghi”. La Generazione Z è la più coinvolta con il 32,3% che utilizza sistemi di AI durante lo shopping non food contro l’8,0% dei Boomer.
Il restante 83,7% del campione dichiara di non utilizzare strumenti di questo tipo per acquistare prodotti non food, perché preferisce il contatto e l’interazione umana (45,5%), perché non sa come utilizzarli (28,3%) o non è capace di farlo (13,6%), ma anche per una certa diffidenza nei confronti dei risultati proposti (20,6%), per timori legati alla privacy (14,7%) o per motivazioni etiche o ambientali (intorno al 5%).
L’Osservatorio Non Food di GS1 Italy raccoglie informazioni su 13 comparti: abbigliamento e calzature, elettronica di consumo, mobili e arredamento, bricolage, articoli per lo sport, prodotti di profumeria, casalinghi, prodotti di automedicazione, edutainment, prodotti di ottica, tessile casa, cancelleria, giocattoli. Di questi, lo studio mette a fuoco giro d’affari, consumi, canali di vendita, innovazioni tecnologiche e tendenze, venendo aggiornato annualmente

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare