“Non solo shopping: un nuovo ruolo. Una nuova immagine (e un nuovo nome?) per i centri commerciali”. E’ stato questo il claim del 2° convegno sull’impatto sociale dei mall organizzato dal Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali lo scorso 18 settembre negli eleganti ambienti del Palazzo delle Stelline, edificio milanese storico e di charme. Tavole rotonde, workshop, momenti di confronto e testimonianze dirette hanno cercato di fare luce sul nuovo ruolo dei mall e sulla loro interazione con chi li frequenta, anche in virtù dei sempre più complessi cambiamenti sociali, di sostenibilità ambientale e di aggregazione. Molto è cambiato dagli anni ’50, quando i primi centri commerciali videro la luce negli Stati Uniti: lo scopo era, a quei tempi, solo ed esclusivamente di mera vendita: il consumatore era cliente, nulla più, solo parte passiva in un processo estremamente semplice, quasi basic. Da allora parecchio è stato fatto, attraverso step continui ma sostanziali, anche in termini di architettura stessa degli edifici (ora più “aperti” e coinvolgenti il consumatore), e loro posizione in ambito urbano ed extraurbano. Mutamenti che non possono prescindere dai profondi cambiamenti, e le accresciute attenzioni, che riguardano l’impatto ambientale e il desiderio di aggregazione.
di Andrea Matteucci