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Trend positivo per i centri commerciali, fatturati in crescita nel primo semestre ’23

I dati raccolti nel primo semestre 2023 dall’Osservatorio CNCC-EY mostrano un andamento positivo per i centri commerciali sia in termini di vendite che di ingressi. Nei primi 6 mesi dell’anno si evidenzia infatti un fatturato in crescita del +7% rispetto all’anno precedente, confermando i trend di fine 2022. I fatturati del primo semestre dei centri commerciali sono leggermente superiori anche a quelli del 2019, anno pre-pandemia, segnando un aumento pari al 1,7%: questo risultato rimarca una solida ripresa per tutto il comparto, concentrata in particolare nel primo trimestre dell’anno, alla luce del fatto che il primo trimestre del 2022 risultava ancora fortemente influenzato dall’impatto della variante Omicron del coronavirus.

Parallelamente alla dinamicità del trend dei fatturati, anche gli ingressi di visitatori mostrano un costante miglioramento: i primi 6 mesi del 2023 si chiudono, infatti, con una crescita significativa rispetto al 2022 (+10,6%), sebbene permanga ancora un gap con il 2019 pre-pandemia del -9,4%. È credibile prevedere, anche per gli ingressi, un ritorno ai livelli pre-Covid per il primo semestre del 2024. Il quadro che emerge dall’analisi dai risultati dell’Osservatorio CNCC conferma l’apprezzamento da parte della clientela del “format centro commerciale”; a fronte di un’affluenza non ancora ai livelli pre-Covid, ma con trend di crescita sempre più consistenti, si evidenzia infatti un importante incremento dello scontrino medio o del numero di transazioni per visita, un cambiamento nelle abitudini di spesa che era già stato intercettato lo scorso anno.

Dal raffronto del fatturato del primo semestre 2023 con lo stesso periodo del 2022 si confermano gli ottimi risultati già evidenziati alla fine dello scorso anno per la quasi totalità delle categorie merceologiche, che riportano tutte un andamento in crescita, ad esclusione dell’elettronica di consumo che presenta una flessione del -5,3%. Il comparto dell’elettronica viene da anni di ottime performances favorite dai contributi pubblici mirati al digitale nel 2019 e dall’impulso in fase di pandemia verso gli acquisti a distanza; si evidenzia, inoltre, che le aziende di questo settore si stanno orientando sempre più sulla multicanalità, coordinando congiuntamente le vendite e il servizio tra canale online e canale fisico. La migliore performance è data certamente dall’accelerazione della ristorazione (+25,1%), seguita da cura persona e salute (+13,2%), cultura tempo libero e regali (+10,5%), abbigliamento (+7,1%), attività di servizi (+8,2%) e beni per la casa (+1,3%). Se si confrontano invece i fatturati del primo semestre 2023 e del 2019, le categorie merceologiche con andamento positivo sono beni per la casa (+2,2%) e cultura tempo libero e regali (+12%), così come anche cura della persona, salute (+6,4%), oltre alla ristorazione che registra il miglior trend con una crescita del 9,1%. In calo, oltre alla citata elettronica di consumo, anche l’abbigliamento (-0,8%) e le attività di servizi (-5,9%). Un altro aspetto interessante riguarda le vendite rapportate alle classi dimensionali dei negozi, da cui si evince che le grandi superfici e i negozi di piccole dimensioni hanno ormai sostanzialmente recuperato i livelli pre-Covid, mentre i negozi di medie dimensioni registrano delle crescite superiori.

I valori di fatturato del primo semestre 2023 sono stati positivamente influenzati dall’inflazione, anche se i dati raccolti dall’Osservatorio CNCC-EY sono stati meno colpiti dall’aumento dei prezzi rispetto ai tassi di inflazione complessivi medi registrati a livello nazionale. Infatti la maggiore spinta inflattiva è stata registrata per classi di beni non trattati dai punti di vendita facenti parte del panel, i cosiddetti “despecializzati” (in primis supermercati e ipermercati), o in generale beni non commercializzati nei centri commerciali (ad es. energia e carburanti, spese per trasporto, ecc.). Inoltre, tra le classi merceologiche oggetto della rilevazione, alcune tipologie specifiche che caratterizzano le gallerie dei centri commerciali, quali l’abbigliamento e l’elettronica, hanno registrato nell’ultimo anno crescite molto limitate dei prezzi seppur nello scenario generale di crescita dell’inflazione.

Inaugurato To Dream, l’Urban District torinese da 250 milioni di euro

To Dream atto primo. Ha aperto i battenti ieri, 13 aprile, la mega struttura commerciale pensata per riqualificare l’ex area industriale Michelin, nel quadrante nord-ovest di Torino. Si tratta della prima fase di un progetto che si svilupperà su un’area complessiva di 270.000 metri quadri, tra open mall e parcheggi.

A essere inaugurati in corso Romania – alla presenza di Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, e Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino – sono stati per ora circa 25.000 metri quadri, che ospitano negozi di abbigliamento, casalinghi, libri, attrezzatura sportiva, beauty e una food court con 14 ristoranti, per un totale di 56 attività. Ma è solo l’antipasto: una volta completato – a fine 2024 – To Dream accoglierà, oltre al nuovo headquarter Michelin, 107 punti vendita, di cui 24 dedicati alla ristorazione; un cinema con 8 sale; una palestra Virgin; un Hotel Marriot 4 stelle con 120 stanze; una pista per go-kart tra le più lunghe d’Europa, costruita su tre livelli. Sono previsti inoltre numerosi servizi, un’area parcheggio per oltre 4.000 posti auto, dei quali 700 all’aperto, 400 postazioni di ricarica per le vetture elettriche e più di 150 stalli per le biciclette. A regime, in base alle attese dei promotori, To Dream dovrebbe richiamare ogni anno 12 milioni di visitatori, grazie a 88.000 metri quadri di superficie, suddivisi tra 45.000 metri quadri di negozi, ristoranti e servizi; 20.000 metri quadri di attività ludico ricreative, hotel, palestra; 20.000 metri quadri di retail park; 3.000 metri quadri di uffici.

Numeri impressionanti e l’investimento non è da meno: To Dream costerà oltre 250 milioni di euro, secondo quanto dichiarato a Instoremag da Francesco Federico, Amministratore Delegato di Romania Sviluppo, la società che ha portato avanti l’iniziativa: “To Dream nasce con l’ambizione di portare benefici a un ampio territorio; è un progetto di rigenerazione urbana straordinario, con un evidente valore sociale, che recupera oltre 270.000 metri quadri di area industriale restituendo ai cittadini un pezzo di città che offrirà servizi, occupazione, accessibilità, sistemi di mobilità efficienti e alternativi. L’intervento rappresenta uno snodo strategico di collegamento tra la periferia nord e il resto della città: una ricucitura fisica, economica e sociale. Una centralità urbana, ottimamente collegata non solo con il centro di Torino, ma con l’intera regione. To Dream dimostra concretamente come l’applicazione degli strumenti di rigenerazione urbana possano dare vita a un luogo nuovo in grado di creare valore, offrendo anche possibilità di incontro, lavoro e relazione”.

Questa prima fase ha richiesto 18 mesi di lavori, ma chiaramente la genesi del progetto è molto più antica, visto che il cambio di destinazione d’uso dell’area era stato avviato dall’Amministrazione di Torino nel 2010. Nella seconda fase – la cui apertura è prevista per il prossimo autunno – l’offerta commerciale verrà arricchita con ulteriori 20.000 metri quadri e l’arrivo delle insegne del gruppo Inditex (7.000 metri quadri) e di Primark (6.000 metri quadri). La terza, e ultima, fase di sviluppo di questo Urban District è prevista per la fine del 2024, con la realizzazione dell’area dedicata alle attività ludico-ricreative e del retail park con grandi e medie superfici commerciali (tra cui Decathlon con 5.500 metri quadri), Euronics, Risparmio Casa e il completamento dell’offerta di ristorazione, nonché l’apertura dell’Hotel Marriott.

Per quanto riguarda l’alimentare, To Dream avrà tre food court che incideranno circa il 10% sulla superfice commerciale utile: “La prima è collocata all’ingresso – spiega Edoardo Favro, Amministratore Delegato di Realia, la società che cura la commercializzazione del progetto – ed è focalizzata su fast food e delivery; la seconda, anch’essa inaugurata nella prima fase, seppure parzialmente, ha un carattere più da slow food, con servizio al tavolo. La terza food court, che verrà realizzata nell’aera ludica, sarà un misto tra le due formule. Ci saranno tutte le principali insegne, come Bomaki, Roadhouse, Wagamama, La Piadineria, Caffè Vergnano, Kebhouze. In particolare, Signorvino farà qui il suo flagship piemontese con un’area di 550 meri quadri, di cui 300 dedicati all’enoteca e 250 dedicati alla ristorazione. To Dream è un’iniziativa di natura regionale e questo è stato riconosciuto da tutti i principali brand, che hanno optato per taglie importanti dei punti vendita”.

Sotto il profilo architettonico, il progetto dell’architetto Adolfo Suarez, direttore di L22 Retail, brand del Gruppo Lombardini22, prevede che il percorso di visita inizi dalla piazza sviluppata intorno alla torre piezometrica, elemento di archeologia industriale che è stato conservato per ricordare il passato dell’area. Una grande scalinata in legno porta al piano commerciale rialzato dove archi e portici abbracciano la promenade (un viale centrale che sarà lungo circa un chilometro) e accolgono le vetrine dei negozi. Suarez – ideatore di altre importanti opere in ambito retail come il Forum Palermo, il Centro Sarca e il Bicocca Village di Milano, il centro commerciale Porte dello Jonio a Taranto e il Centro Commerciale Lingotto di Torino – si è ispirato ai portici della città sabauda, reinterpretandoli con grandi archi dal disegno minimale e contemporaneo, che si ritrovano anche nel logo della struttura.

L’impatto del Covid sui centri commerciali in Italia

La pandemia ha avuto effetti su diverse asset class immobiliari, tra cui il mondo del retail, nel quale tutte le categorie merceologiche hanno registrato evidenti flessioni delle vendite, seppure con performance diverse. Dai dati emersi dal nuovo Snapshot “L’impatto del Covid sui centri commerciali” realizzato dal Dipartimento di Ricerca di World Capital, rispetto al 2019 è la ristorazione a segnare la contrazione maggiore con -45,8%, seguita dall’abbigliamento e calzature (circa -34,5%), da attività di servizio (-33,9%), servizi sanitari e alla persona (-30,9%), cultura e tempo libero (-29,1%), beni per la casa (-15,9%) ed elettronica di consumo (-13,5%).

Focalizzandoci sugli effetti pandemici registrati nei centri commerciali italiani, il CNCC (Consiglio Nazionale Centri Commerciali), insieme a Confesercenti, Confcommercio, Confimprese, Federdistribuzione, Coop, Conad ha stimato che le perdite di fatturato in questo specifico segmento si aggirano attualmente intorno ai 400 milioni di euro a settimana, con un calo degli ingressi di circa il 50% rispetto ai mesi del 2020 precedenti alla pandemia.

Dando uno sguardo ai dati relativi all’indice di affluenza, le continue chiusure e severe restrizioni a cui tutti i centri commerciali d’Italia sono stati sottoposti hanno generato una contrazione dei trend rispetto al 2019.
Sempre rispetto al 2019, le regioni italiane che hanno registrato le performance più incoraggianti (registrate nel mese di aprile) sono l’Emilia-Romagna e il Lazio, che si assestano rispettivamente al -29,6% e al -29,7%, mentre quelle più colpite sono state la Sardegna, con un -58,3%, e la Campania, che segna un divario pari al -56,9%.

“Con il protrarsi delle continue chiusure dettate della pandemia anche gli shopping mall hanno arrestato la loro crescita. Ad oggi, gli ultimi dati affermano come, rispetto al 2019, il comparto abbia fatto registrare un -15%. Tuttavia, vista la situazione di forte crisi globale, il segno meno risulta essere tutto sommato incoraggiante. Il nostro settore ha mostrato una forte resilienza, con i gestori e gli operatori che hanno affrontato il periodo più difficile della crisi senza arrendersi – ha commentato Roberto Zoia, Presidente del CNCC. Il trend emergente sarà quello di espandere sempre più lo share funzionale delle piattaforme commerciali rendendole dei veri e propri Hub territoriali con una propria identità; insistendo sempre più sul commercio di esperienza.”

“La ripresa delle attività commerciali e la riapertura dei negozi durante i weekend contribuiranno sicuramente a dare maggior respiro al settore del retail – dichiara Andrea Faini, CEO di World Capital. Un’asset class di grande appeal per gli investitori, che nel 2019 (primi 3 Q) si classificava al terzo posto della graduatoria delle tipologie di beni immobiliari che attirano maggiori investimenti con un volume pari a 7,2 miliardi di euro, ovvero +40% rispetto allo stesso periodo 2018. Focalizzandoci sul segmento dei centri commerciali, tale settore rappresenta in Italia una grande fonte occupazionale, annoverando al suo interno 700.000 lavoratori.”

Alle Terrazze debutta il primo Voice Magazine

E’ arrivato in esclusiva alle Terrazze il primo Voice Magazine di un centro commerciale in Italia: tante esclusive rubriche vocali che, tramite i racconti di alcuni degli influencer più seguiti del web, condivideranno consigli e tendenze del momento e guideranno alla scoperta del territorio spezzino!

Già al debutto è stato possibile ascoltare tramite gli assistenti vocali Alexa e Ok Google i primi contenuti delle diverse rubriche:

  • La consulente di immagine @iristinunin dispenderà consigli di moda nella rubrica “STILE CON IRIS”
  • Francesca de @lasottilelinearosa guiderà la rubrica “CONSIGLI DI FRANCESCA” offrendo suggerimenti e proposte di stile e idee per il tempo libero e la casa.
  • La sezione “POLLICE VERDE” sarà curata da @balcone.fiorito, garden blogger ed esperto di giardinaggio.
  • La rassegna “CURIOSITÀ DAL TERRITORIO” condurrà gli utenti in un viaggio itinerante alla scoperta delle realtà del territorio spezzino, attraverso interviste alle associazioni e istituzioni del territorio.

Ascoltare il Voice Magazine è facilissimo! Basata accedere con il comando “Ok Google/Alexa apri Centro Commerciale Le Terrazze” ascolta il trailer e pronuncia “Magazine”.

Poi si dovrà scegliere la rubrica preferita, pronunciando il nome dell’argomento desiderato: POLLICE VERDE – STILE CON IRIS – CONSIGLI DI FRANCESCA – CURIOSITÀ DAL TERRITORIO.

 

 

Coprifuoco alle 23, riaprono al 100% i centri commerciali

La cabina di regia ha deciso. Tra le novità: coprifuoco alle 23, centri commerciali aperti nel weekend, caffè al banco al chiuso dal 1° giugno.

Era nell’aria, ma si pensava al 24 maggio. E invece già dal 19 (cioè dal giorno dopo la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale) il coprifuoco slitterà di un’ora: dalle 22 alle 23. Per poi probabilmente passare alle 24, dal 7 giugno, fino alla completa soppressione – contagi permettendo – dal 21 giugno.

E non basta: dal 22 maggio via libera anche alle aperture di centri commerciali, mercati, gallerie e parchi commerciali nei festivi e prefestivi. E sempre nella stessa data potranno rimettersi in moto gli impianti di risalita.

In anticipo rispetto al precedente decreto anche le riaperture delle palestre: non più il 1° giugno, ma il 24 maggio.

Per bar e ristoranti al chiuso, invece, è il 1° giugno la pietra miliare: potranno infatti restare aperti sia a pranzo che a cena e – of course – il caffè al banco sarà concesso. Un passo avanti rispetto al precedente decreto che prevedeva solo il consumo al tavolo e fino alle 18.

E sempre dal primo giugno si potrà assistere alle competizioni sportive all’aperto (capienza al 25% e comunque non più di 1000 persone).

Conferma per il wedding, al nastro di partenza il 15 giugno, ma i partecipanti dovranno esibire il green pass (ovvero un certificato di avvenuta vaccinazione, di guarigione o un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti).

Sempre il 15 giugno, in anticipo di 15 giorni, riprendono fiere e parchi tematici.

Ed eccoci al 1° luglio quando avranno il via libera anche piscine al chiuso e centri benessere.

Nessuna apertura prevista ancora, invece, per le discoteche.

Pandemia e mercato immobiliare: i Centri Commerciali

Da un punto di vista economico, la pandemia ha avuto diverse ricadute sulle aziende operatrici nel settore del commercio, con riflessi particolarmente critici dal punto di vista immobiliare. Secondo le analisi di DATA HUB, nelle città di Milano e Roma si registra un’evidente contrazione del mercato retail in termini di volumi di investimento nell’ultimo anno. Nello specifico il sottomercato milanese ha visto una contrazione degli investimenti tra il 2019 e il 2020 in tutta la città, in particolare all’interno delle zone centrali. Questo quanto emerge dalla prima edizione del Report Annuale firmato da Real Estate DATA HUB, frutto della collaborazione tra RE/MAX Italia e Avalon.

Per quanto riguarda i valori immobiliari, nel Report di DATA HUB risulta particolarmente interessante l’analisi del cluster ‘Shopping Center’. Dal 2016 al 2020 il valore medio €/mq è evidentemente diminuito, in particolare dal 2019 in poi. La motivazione non risiede nella riduzione di valore degli asset, bensì nella tipologia di oggetti transati. Se fino al 2019 venivano acquistati oggetti con una buona occupancy o con previsioni di interventi di light refurbishment, successivamente si è osservata una progressiva tendenza verso investimenti di tipo opportunistico, riferiti ad asset da riqualificare o riposizionare sul mercato e a volte riconducibili a pacchetti immobiliari in dismissione in operazioni NPL.

Per quanto riguarda i rendimenti attesi per i centri commerciali si registrano due differenti tendenze. Da un lato, i centri commerciali “Prime-Regional”, che rappresentano una asset class ancora piuttosto stabile in termini di affitto e di rendimento. Gli alti valori sottostanti e la situazione di instabilità potrebbero tuttavia rendere questa asset class illiquida nei prossimi mesi. Dall’altro lato, i centri commerciali secondari (o per location o per bacino di utenza) che hanno delle potenzialità ma necessitano di investimenti. Per questi la possibilità di percepire un flusso di ricavi basso dovuto alla perdita di occupancy e la difficoltà di mantenere gli attuali tenant porta ad una contrazione in doppia cifra dei valori e a rendimenti attesi, con notevoli differenze da caso a caso.

In particolare, DATA HUB ha condotto un’analisi su un campione di oltre 20 asset tra GDO e Centri Commerciali per un totale di circa 726 unità che evidenzia una diffusa richiesta di rinegoziazione del canone di locazione. Tali richieste non hanno però interessato la GDO che si è confermata performante, insieme alle categorie merceologiche legate alla casa, alla salute e al fitness. L’elettronica, agevolata dalle aperture anche durante il lockdown, ha registrato buone performance nonostante la concorrenza dell’e-commerce.

La diffusione dello smart working può essere una opportunità per la riqualificazione dei centri dislocati sul territorio in piccoli hub dotati di un’offerta variegata che spazierà dalla ristorazione, ai beni essenziali fino ai servizi medici. In generale, a fronte del cambiamento delle abitudini di acquisto, emerge la necessità di ripensare gli spazi all’interno degli shopping center e dei retail tradizionali per riattrarre i consumatori offrendo esperienze d’acquisto innovative o forme di intrattenimento particolari.

Le Piazze: sicurezza all’avanguardia nel Centro Commerciale di Bologna

Un sistema di videosorveglianza integrato che segnala in tempo reale la presenza di persone non autorizzate alla società vigilante. Una componente audio che, attraverso gli altoparlanti, può inviare messaggi o segnali di allarme come deterrente per i malintenzionati, oppure tenere sotto controllo il numero di accessi in totale sicurezza. Queste sono, in sintesi, le prestazioni avanzate del nuovo sistema di videosorveglianza che Axis Communications insieme a Servizi Sicurezza Italia e al partner tecnologico Koinos, ha realizzato per soddisfare le esigenze del centro commerciale Le Piazze, situato alle porte di Bologna.

Il progetto, che rientra in un ampio piano strategico di rinnovo e rilancio del Centro, ha visto l’upgrade dell’impianto di videosorveglianza già esistente in un sistema di nuova generazione affidabile, semplice da installare e gestire e progettato per durare nel tempo. Grazie all’integrazione delle più recenti tecnologie audio, video e radar, Axis ha infatti portato il monitoraggio a distanza dell’area ad un nuovo livello tecnologico, garantendo serenità ai clienti e fornendo soluzioni ai loro problemi e risposte alle loro esigenze.

Composta da un sistema completo di telecamere, radar e audio (tutti di rete), gestito da remoto grazie alla piattaforma AXIS Camera Station, la soluzione End-to-End Axis, è frutto di un lavoro sinergico con Koinos e integra diverse tecnologie per garantire la sicurezza di clienti e negozianti e ridurre, al tempo stesso, gli elevati costi di presidio fisico. Con AXIS Camera Station è infatti possibile accedere da remoto alle attività di ciascun dispositivo del sistema e ricevere notifiche – tramite pop up o avvisi inviati dalle telecamere – che segnalano immediatamente un evento ai responsabili della sorveglianza. Questi possono così verificare cosa stia succedendo anche da una centrale operativa situata altrove e intervenire con messaggi audio per scongiurare tentativi di furto e ingressi non autorizzati. Tutti i dispositivi, inoltre, sono in grado di dialogare tra loro scambiandosi informazioni.

Dopo una prima fase di upgrade dell’impianto già esistente, che comprendeva 25 telecamere a controllo degli accessi alla struttura e dei parcheggi, si è proceduto a un ampliamento delle zone videosorvegliate, includendo aree che prima non erano mai state identificate come prioritarie, come le zone di raccolta di rifiuti, gli accessi alle rampe, le zone pedonali. È stata poi aggiunta la componente audio che, associata ai radar o all’applicazione anti-intrusione AXIS Fence-Guard, ha contribuito a trasformare un sistema passivo in uno strumento proattivo. Quando viene segnalato un ingresso non autorizzato alla centrale operativa, il personale di turno può infatti stabilire, a seconda della situazione, se rivolgersi direttamente all’intruso in real-time o se far partire un messaggio automatico. Funzione molto utile, ad esempio, per avvisare le persone che si recano a vedere le vetrine dei negozi nelle ore notturne che il centro è chiuso. Un sistema di notifiche consente inoltre di ridurre il numero di falsi allarmi.

Essendo un sistema aperto e flessibile, può facilmente evolvere in caso dovesse sorgere la necessità di inserire altre tecnologie o nuovi dispositivi per dotarsi di ulteriori funzionalità legate, ad esempio, alla tutela della salute pubblica in caso di emergenze o scopi commerciali, come il miglioramento della Customer Experience.

“Penso che questo sia lo strumento più efficace per un grande centro commerciale all’aperto come Le Piazze” dichiara Marco Ughini di Unieco. “La scalabilità della soluzione, quindi la possibilità di essere ampliata, così come la sua elevata integrabilità con nuove componenti con funzionalità differenti, rappresentano il vero valore aggiunto”, conferma Luca Gorini, Managing Director Koinos.

“Scegliendo una soluzione End-to-End e affidandosi a un unico partner, il centro commerciale Le Piazze si è assicurato un sistema completo, affidabile e flessibile, con la certezza che i dispositivi acquistati siano già pensati per essere integrati nativamente, sfruttando al massimo le loro potenzialità”, conclude Simone Biancardi, Sales account manager di Axis.

Centri Commerciali in Fase 2: footfall in recupero. Il Report CBRE

Footfall in recupero, aumento della spesa media per visitatore e nuove esigenze degli utenti dei centri commerciali: ecco quanto emerge dall’ultimo report di CBRE,che analizza i dati delle prime due settimane dalla riapertura dei centri commerciali, evidenziando una ripresa positiva di footfall e fatturato, paragonata ai valori registrati nello stesso periodo del 2019, e un conversion rate più alto rispetto al periodo precedente al lockdown.

Le evidenze

Vediamo i risultati più nel dettaglio.
La prima settimana di riapertura (18-24 maggio) ha registrato un recupero del footfall
(il 62,5% rispetto al valore registrato per lo stesso periodo nel 2019), risultato
particolarmente incoraggiante considerando le limitazioni degli spostamenti tra regioni
e un 18% di attività commerciali ancora chiuse.
Anche durante la seconda settimana di riapertura è proseguita la rimonta del footfall, che ha  raggiunto il 72,3% dei volumi dello scorso anno, a cui è seguito un recupero ancora più marcato del fatturato.

Cosa chiedono i clienti
Pulizia, sicurezza, rispetto delle regole e controllo degli accessi sono ora al centro dell’attenzione dei consumatori. Emergono inoltre l’esigenza di una maggiore integrazione con l’e-commerce per i servizi click & collect e delivery e l’impiego di nuove modalità di pagamento.
Sconti e promozioni sono le iniziative più richieste dai consumatori e fra i desiderata
emergono attività all’aperto e servizi dedicati alle coppie con figli.

Aspettative in fase di apertura

 

Geografia delle aperture

Dall’analisi dei dati emerge come il ritorno ai centri sia stato condizionato in modo significativo dai formati commerciali: i centri commerciali di maggiore dimensione hanno registrato i recuperi più contenuti, mentre la situazione appare migliorare più velocemente nei centri più piccoli. Questo fenomeno può essere collegato alla momentanea contrazione dei bacini d’utenza dei formati regionali, causata dal blocco degli spostamenti tra regioni ancora in atto nelle prime settimane di apertura, dal mancato contributo del turismo e dalla capacità dei centri di minore dimensione di rispondere efficacemente alla domanda di prossimità.

Servizi che si desidera vengano attivati

E’ interessante notare come i risultati migliori in termini di affluenze siano stati raggiunti dai parchi commerciali, dove gli spazi comuni all’aperto costituiscono
un’alternativa probabilmente più rassicurante rispetto alle gallerie commerciali,
almeno per il momento.

Suggerimenti

 

L’impatto della localizzazione geografica sulle performance delle affluenze appare
visibile, sebbene in modo più contenuto. Le regioni del nord-Ovest, dove si sono concentrati i principali focolai di COVID-19, hanno visto ripartenze più timide nella prima settimana di riapertura (55,9% di recupero di footfall). Traina il footfall il NordEst (68,9%), seguito dal Sud (66,8%) e dal Centro Italia (58%)

Modalità della ricerca

Il documento esamina inoltre le risposte degli utenti alla CBRE “Re-opening” Flash Survey, un sondaggio diffuso dal 7 maggio tramite le pagine social dei centri commerciali gestiti dall’azienda per comprendere le attese dei consumatori in vista della riapertura: dal campione di oltre 5.000 rispondenti si evince una grande attenzione nei confronti di pulizia, sicurezza e rispetto delle regole ma anche l’esigenza di nuovi servizi (come il Click & Collect e il Delivery) e di nuove modalità di pagamento.

Antirion affida a Cushman & Wakefield la gestione delle gallerie

Antirion, società di gestione del risparmio indipendente, ha affidato a Cushman & Wakefield i servizi di property management, leasing/agency, facility management e project management degli asset del Fondo Antirion Retail. Il Fondo è composto da tre gallerie commerciali per una superficie commerciale di circa 60.000 metri quadrati: Porte di Mestre (presso Venezia), Porte dell’Adige (presso Bussolengo, Verona- foto di apertura) e Appia Antica (presso Mesagne, Brindisi).

Cushman & Wakefield subentra a Ceetrus che ha gestito le gallerie commerciali per conto di Antirion per sei anni.

La durata del mandato, affidato a Cushman & Wakefield a seguito di una gara che ha coinvolto sette fra i principali player del mercato,  è di due anni e mezzo e riguarderà le oltre 250 attività commerciali presenti in tutto il portafoglio. I centri commerciali stanno vivendo un ulteriore processo positivo di cambiamento, per via della trasformazione degli ipermercati Auchan in SpazioConad. 

“Siamo soddisfatti di aver individuato un nuovo partner a seguito di un processo di selezione accurato, ampio e trasparente. Siamo certi che Cushman & Wakefield saprà mettere a servizio del Fondo il grande know how maturato in questo settore, partendo dal lavoro svolto da Ceetrus sin dall’istituzione del Fondo”, ha dichiarato Ofer Arbib, CEO di Antirion.

 “Siamo molto orgogliosi di poter affiancare Antirion nella valorizzazione di questo portafoglio di centri commerciali. Il nostro team integrato, con competenze trasversali, lavorerà per offrire un nuovo approccio olistico alla gestione, orientato alla sostenibilità. Oggi più che mai è fondamentale adattare gli spazi ai nuovi trend di mercato: lo spazio deve essere modellato in funzione dei gusti dei consumatori che cambiano sempre più velocemente, deve dialogare con la comunità esterna e accompagnare la strategia di commercializzazione e marketing”, ha dichiarato Joachim Sandberg, Head of Italy and Southern Europe Region per Cushman & Wakefield.

Design International Foundation: così ripensiamo gli spazi di socializzazione

Dal Covid-19 in poi (e chissà per quanto) il distanziamento sociale avrà un impatto a lungo termine sull’architettura e sulla progettazione di qualsiasi edificio che serva la propria comunità come luogo di incontro. Come i Centri Commerciali, per esempio. E’ per questo che la Design International Foundation sta collaborando con Design International per sfruttare la sua esperienza nella progettazione di Food Court e identificare delle soluzioni al problema più urgente: come adattare ciò che di solito è progettato per essere un’area affollata e vivace alle esigenze del distanziamento sociale, senza perdere l’attrattività e il divertimento che caratterizzano i luoghi di aggregazione?

“Poiché i luoghi di ospitalità, shopping, ristorazione e intrattenimento stanno gradualmente riaprendo le porte al pubblico, la chiave è massimizzare la sicurezza dei visitatori, senza compromettere l’esperienza del cliente e il coinvolgimento della comunità” commenta Gianluca Gerosa, Presidente in pectore  di Design International Foundation.

L’iniziativa è pensata per fornire una consulenza e degli schemi distributivi, creati dai team di Design International che lavorerà con i proprietari dei Malls per definire dei layout conformi al distanziamento sociale nelle Food Court di loro proprietà. Facendo propri la responsabilità sociale e i valori etici della Fondazione, Design International contribuirà con 300 giorni di progettazione gratuiti – l’obiettivo è produrre layout per 300 Food Court in 300 giorni; il numero non è casuale in quanto rappresenta i progetti realizzati da Design International nel corso dei suoi cinquantacinque anni di storia, una sorta di restituzione e ringraziamento al settore.

“Apprezziamo molto le relazioni strette che abbiamo instaurato con i nostri clienti nel tempo”, afferma Davide Padoa, CEO di Design International. “Questo è il motivo per cui sentiamo che dopo aver condiviso così tanti anni di progetti innovativi, visioni e collaborazioni produttive, è tempo di restituire qualcosa al settore. I nostri team di Londra, Milano, Shanghai e Dubai sono pronti a fornire un aiuto a qualsiasi proprietario in cerca di supporto in questo momento di crisi”.

Food Court Remastered è disponibile per tutti i proprietari di Malls dal 12 maggio 2020 all’indirizzo www.designinternational.com/giveback.

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