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Tante le novità estive di Fabbri, tra cui due proposte vegane

Tante le novità di Fabbri 1905 tenute in serbo per l’estate a partire da Salomone, Pirata Pacioccone, testimonial negli anni ’60 dei Caroselli che con il suo “Porta Pasiensa!” è entrato nella memoria collettiva degli italiani. Un gradito ritorno per i più grandi e una novità per i giovani che ritorna in versione gelato, grazie al kit composto da Snackolosi Croccante all’Amarena Fabbri abbinato a cioccolato bianco o cioccolato al latte.

Anche la frutta sarà protagonista della bella stagione: l’azienda bolognese propone i gusti Pescalosca, Fragoroso e Bananito, dove pesca, fragola e banana completano la base composta da latte, panna e yogurt negli omonimi kit.

I gusti “snack”
Fabbri 1905 ha creato gli Snackolosi, una gamma di variegature che permettono ai gelatieri di proporre in vaschetta i gusti degli snack più amati da generazioni di italiani, aggiungendo emozione al piacere di un gelato. Le due novità più recenti sono Snackolosi Caramello Crunchy Salato e Snackolosi Choco-Fondente Crunchy Salato, entrambe caratterizzate da granelli di zucchero salato, una speciale inclusione croccante che arricchisce i variegati Fabbri e risponde a un forte trend di mercato che vede i cristalli di zucchero salato presenti in moltissime proposte molto gradite al pubblico.

Il primato dell’innovazione va certamente a Snackolosi Croccante Amarena Fabbri dove l’Amarena Fabbri a “tocchetti” è abbinata a una crema anidra al latte con il 15% di inclusioni di croccante alla nocciola e mandorle. Un gusto particolare e reso unico da questi abbinamenti che ha conquistato anche il pubblico internazionale dell’ultimo Sigep dove ha debuttato.

Per chi, invece, preferisce le variegature lisce la scelta cade su Nutty Wow, crema anidra da proporre tal quale in vaschetta o come cremino. Ultimissime nate, entrambe vegane, sono Nutty Wow Pistacchio, con il 35% di pistacchio, e Nutty Wow Cioccolato Fondente, con il 18% di cacao magro monorigine Ghana.

Ridurre gli sprechi alimentari è una delle maggiori sfide per imprese e consumatori

L’inflazione, il cambiamento climatico e il contesto geopolitico incerto continuano a rappresentare le principali minacce per i prossimi 12 mesi, sia per imprese che consumatori: il 42% di questi ultimi ha dichiarato, in una recente analisi di PwC, di aver già eliminato le spese non essenziali al fine di ridurre il più possibile gli sprechi.

“Oggi i consumatori sono molto più sensibili agli obiettivi di riduzione degli sprechi alimentari” spiega Erika Andreetta, Partner PwC Italia. “Nel contesto economico attuale segnato da un alto tasso di inflazione, che vede l’innalzamento dei prezzi di acquisto, c’è una particolare attenzione a evitare ogni tipo di spreco. Anche le imprese del settore agroalimentare si stanno muovendo nella stessa direzione. Per evitare che circa 1/3 del cibo prodotto in tutto il mondo venga sprecato, le imprese si stanno muovendo per riorganizzare le intere filiere alimentari, efficientandole con l’obiettivo di ridurre e recuperare le perdite”.

Nel nostro Paese lo spreco pro capite annuo è pari a 27 kg per un valore complessivo di 9 miliardi di euro. Spreco che, se fosse portato al 10% (a fronte dell’attuale 33%) della filiera agroalimentare, comporterebbe una riduzione del 23% del terreno utilizzato adibito all’agricoltura. Secondo le Nazioni Unite, 1/3 del cibo prodotto nel mondo, equivalente a 1,3 miliardi di tonnellate, viene sprecato a causa di ritardi e inefficienze nella raccolta, distribuzione e vendita al dettaglio. Recuperare sprechi e perdite nella filiera alimentare oggi appare dunque un obiettivo da perseguire più che mai.

Carrello spesa razionalizzato, il carovita rende gli italiani più salutisti

Rispetto a un anno fa, il carrello degli italiani appare più salutista con frutta, verdura fresca e carne che prendono il posto di liquori e vino. I dati emergono da una recente indagine di Eumetra, istituto di ricerca sociale e di marketing, che evidenzia come il filo conduttore della spesa degli italiani sia ora rappresentato dalla “razionalizzazione”.

“Inflazione, costi dell’energia e scenari economici internazionali incerti hanno modificato le abitudini di spesa degli italiani preoccupati soprattutto dall’incremento delle spese per la casa (oltre il 50% dei millennials e delle famiglie con figli), dalle visite mediche che hanno rinviato (oltre 3 famiglie con figli su 10) e dalla perdita del lavoro per il 15% dei millennials” commenta Matteo Lucchi, amministratore delegato di Eumetra. “Questo scenario porta circa il 40% di giovani e famiglie con figli a comprare al supermercato marche in promozione o meno costose. Le famiglie con figli in particolare (4 su 10) hanno percepito un aumento dei prezzi di oltre il 20%”.

Più fiducia nella marca del distributore
Il 37% delle famiglie con figli e il 35% dei millennials coinvolti nell’indagine Eumetra dichiarano di comprare più prodotti a marchio del distributore rispetto a un anno fa, a scapito dei prodotti di marca che oggi il 10% delle famiglie con figli non compra più. La marca del distributore è ritenuta più conveniente dalle famiglie con figli, sia perché costa meno, ma anche e soprattutto perché viene considerata capace di sostituire i prodotti di marche più note.

“Esiste una correlazione tra la percezione del nostro futuro familiare, lavorativo o reddituale e come spendiamo “oggi”: il carrello della spesa di questo fine settimana dipende da come ci vediamo tra sei mesi-un anno. Sono certamente le famiglie con figli che oggi soffrono i maggior timori relativi al proprio futuro” aggiunge Lucchi. “La dimensione dell’essere genitori impatta significativamente sul carrello della spesa. Questo offre un’indicazione molto utile per le aziende della Gdo: analizzare il sentiment verso il futuro e tracciare come evolve la struttura familiare dei propri clienti, dice molto su come organizzare lo scaffale domani”.

Il volantino delle promozioni non passa di moda
Oltre il 60% dei millennials e il 65% delle famiglie con figli si informa abitualmente sulle promozioni di un punto vendita attraverso il volantino cartaceo che trova direttamente al supermercato. La ricerca Eumetra sul mondo della grande distribuzione evidenzia inoltre che anche i volantini a domicilio mantengono la loro forza (utilizzati dal 49% dei millennials e dal 58% delle famiglie con figli). Il volantino porta il consumatore direttamente all’acquisto: il 30% di millennials e famiglie con figli infatti dichiarano di acquistare un prodotto perché lo ha visto sul volantino promozionale.

Nuovo logo per Amadori, una radice identitaria che mescola passato e futuro

Il nuovo logo di Amadori ha il compito di accompagnare il corporate brand nel futuro e manifestare l’importante trasformazione avviata dal Gruppo.

Il nuovo segno grafico si impone “libero”, a testimonianza dell’ambizione di superare i confini che fino a oggi hanno caratterizzato l’offerta dell’azienda, grazie a prodotti innovativi, anche plant-based, con l’obiettivo di fare di Amadori un punto di riferimento delle proteine in Italia.

“Amadori rappresenta più di una marca: è un’impresa costruita su valori forti e condivisi, che si distingue per la passione, la sincerità e la trasparenza, la qualità e la capacità di fare innovazione” – spiega Matteo Conti, Direttore Centrale Marketing Strategico. “Il nuovo logo marca questi valori facendo ‘parlare’ il nome dell’azienda, niente di più e niente di meno. Font e colori sono in continuità con l’identità originaria del brand, esprimono qualità, naturalità e freschezza oltreché, a un livello più profondo, serenità e speranza. Il puntino sulla ‘i’, che spicca grazie al rosso e alla forma lievemente ovoidale posta orizzontalmente, diventa un pittogramma che accenna sia la passione sia la base della filiera integrata (l’uovo), architrave e orgoglio del nostro sistema produttivo”.

Semplicità e immediatezza, riconoscibilità e freschezza sono le linee guida seguite dal Marketing Strategico di Amadori insieme a Goodmind, agenzia torinese di Brand Design, nel progettare la nuova identità visiva del corporate brand. Un lavoro minuzioso dove ogni elemento di significato è stato considerato fino a puntualizzare l’italianità autentica dei prodotti firmati da Amadori.

Il nuovo logo, che debutterà a giugno con la nuova campagna pubblicitaria, verrà poi declinato su tutta la Corporate Identity e diventerà l’elemento distintivo del prossimo imponente restyling grafico dei prodotti a marca Amadori.

Fatturato in crescita per agroalimentare italiano, decisivi export e ristorazione

In riferimento ai dati forniti dall’Istat, Coldiretti fa il punto sul fatturato dell’industria agroalimentare italiana nel primo trimestre del 2023 che, in media, ha registrato un aumento del 6,4% in termini tendenziali.

A spingere gli alimentari sono sia i consumi interni trainati dalla ristorazione ma anche le esportazioni che nei primi tre mesi dell’anno hanno messo a segno, con un aumento del 13,4%, un nuovo record dopo il massimo storico di 60,7 miliardi di euro registrato nel 2022 grazie ai prodotti simbolo della dieta mediterranea come vino, pasta e ortofrutta fresca saliti sul podio delle specialità italiane più vendute all’estero.

Si tratta di un risultato che conferma il primato dell’agroalimentare Made in Italy che l’anno scorso ha sviluppato un valore di 580 miliardi di euro nella filiera allargata ed è diventato la prima ricchezza dell’Italia nonostante le difficoltà legate alla pandemia e alla crisi scatenata dalla guerra in Ucraina. Un patrimonio che, rimarca la Coldiretti, vale quasi un quarto del Pil nazionale e, dal campo alla tavola, vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio e 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica.

Firmato protocollo tra FederBio e Roma Capitale per promuovere l’agroecologia

A spingere FederBio e Città metropolitana di Roma Capitale a firmare un protocollo d’intesa nel corso della Festa del Bio di Roma è l’intenzione di promuovere i principi dell’agroecologia, sostenere l’agricoltura biologica e a Km 0 nelle politiche locali, con particolare riferimento alla tutela e gestione del verde pubblico e alla ristorazione collettiva. Tra le iniziative principali previste dal protocollo si segnalano le attività di sensibilizzazione verso gli attori pubblici e privati della filiera sull’utilizzo di prodotti biologici nelle mense scolastiche, lo sviluppo di attività di formazione degli operatori agricoli e dei tecnici comunali addetti alla stesura dei Capitolati per i servizi di ristorazione collettiva e per favorire la conversione al biologico, con la realizzazione di corsi di aggiornamento, affiancamento tecnico e informazione.

L’accordo inoltre punta a sensibilizzare i Comuni del territorio affinché aderiscano all’iniziativa “Comuni Amici del Bio”, promossa da Cambia la Terra (il progetto di FederBio con Legambiente, Lipu, Medici per l’Ambiente, Slow Food e WWF), che raccoglie le amministrazioni locali impegnate per un territorio libero da sostanze chimiche, in agricoltura, nelle aree verdi ma anche nelle mense pubbliche, particolarmente nelle scuole. L’iniziativa nasce per allargare la rete dei Comuni liberi dai pesticidi e vuole mettere in rete le esperienze e gli strumenti per la conversione al biologico, anche attraverso la creazione di un database che raccoglie gli atti normativi delle amministrazioni pubbliche, un importante strumento di facilitazione per tutte le realtà che desiderano avviare politiche a supporto di una transizione ecologica e verso il superamento della chimica di sintesi.

La promozione delle opportunità offerte dai finanziamenti per lo sviluppo dell’agricoltura biologica, per il sostegno ai mercati contadini bio, per la diffusione delle mense scolastiche e aziendali con prodotti biologici e per supportare i Comuni che hanno avviato politiche volte alla riduzione dell’impiego della chimica di sintesi nei loro territori, in linea con le strategie europee “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030”, sono ulteriori punti centrali dell’accordo che vedrà collaborare nel prossimo triennio FederBio e Città metropolitana di Roma Capitale.

“La creazione di sinergie con le amministrazioni e realtà rappresentative del territorio è essenziale per accelerare la transizione verso il modello agroecologico. Siamo lieti che una realtà importante come la Città metropolitana di Roma Capitale aderisca a iniziative che possono determinare, per il territorio e le comunità, effetti positivi con una ricaduta diretta sulla salute dei cittadini, sulla tutela della biodiversità e sul contrasto del cambiamento climatico”, ha sottolineato Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio.

“Il protocollo siglato con FederBio risponde perfettamente alla missione di Città metropolitana di Roma Capitale che è focalizzata sullo sviluppo sostenibile, economico e sociale del territorio. Crediamo che l’affermazione del modello biologico sia una leva importante per far crescere le nostre comunità, creando opportunità economiche importanti e, nello stesso tempo, proteggendo un ambiente sempre più fragile ed esposto alle crisi dettate dall’emergenza climatica”, ha commentato Rocco Ferraro, consigliere delegato Ambiente, Transizione ecologica, Aree Protette, Tutela degli animali di Città metropolitana di Roma Capitale.

Vicenza, il nuovo sindaco proviene da Gruppo Unicomm

È il nuovo sindaco di Vicenza, nonché unico candidato del Partito Democratico ad essere riuscito a imporsi al ballottaggio, strappando una città al centrodestra indiscusso vincitore di questa tornata elettorale amministrativa. Giacomo Possamai, 33 anni, ha battuto per 500 voti il sindaco uscente Francesco Rucco, sostenuto da Fdi, Lega e Forza Italia. Nonostante la giovane età, Possamai ha un curriculum politico di tutto rispetto: dal 2020 è capogruppo del Pd nel Consiglio Regionale Veneto – dove è arrivato grazie a un ottimo risultato personale: secondo consigliere più votato, dopo il leghista Roberto Marcato – e dal 2013 al 2018 era stato consigliere comunale sempre a Vicenza e capogruppo del Pd.

Anche il suo percorso professionale è interessante, perché svolto in buona parte nel settore distributivo. Laureato in Giurisprudenza, dal 2016 si è occupato delle relazioni esterne e della comunicazione di Gruppo Unicomm, uno dei colossi veneti della Gdo, di proprietà della famiglia Cestaro. Inoltre, dal 2016 al 2020 è stato delegato di Federdistribuzione per le province di Vicenza e Belluno. Un’estrazione professionale che fa immaginare una forte attenzione al mondo delle imprese, tratto che accomuna Giacomo Possamai al padre Paolo, noto giornalista economico, già direttore del Piccolo di Trieste e dei quotidiani veneti del Gruppo Gedi, che ha lasciato lo scorso anno per diventare consulente strategico per le relazioni istituzionali di Gruppo Save, attivo nella gestione aeroportuale degli scali di Venezia, Verona, Brescia, Treviso e Bruxelles (Charleroi).

L’aumento del prezzo dello zucchero spinge il fatturato di Coprob a 187,4 mln di euro

Coprob (Cooperativa Produttori Bieticoli), unico produttore nazionale di zucchero 100% italiano presente sul mercato col marchio Italia Zuccheri, chiude il sessantesimo esercizio con un utile di 2,45 milioni di euro. Quello del 2022 è un bilancio positivo nonostante diverse criticità sopraggiunte, dalla continuazione della pandemia al conflitto in Ucraina che ha innescato una crisi energetica con relativo aumento dei costi, sino alla siccità record, la più grave nella storia di Coprob, ha causato la riduzione della produzione di zucchero del 35%. D’altro canto però il costante aumento del prezzo medio dello zucchero ha consentito alla Cooperativa di raggiungere un fatturato pari a 187,4 milioni di euro. Il bilancio, approvato dai Soci al termine di 4 assemblee separate, è completato da un consolidato del Gruppo Coprob, che include Italia Zuccheri Commerciale, con un fatturato pari a 269 milioni di euro e un utile netto di 4,1 milioni di euro.

“Un risultato di grande soddisfazione che ha riscosso il pieno consenso dei Soci intervenuti alle assemblee” – afferma Claudio Gallerani, Presidente di Coprob-Italia Zuccheri. “Questo dà un nuovo impulso alla bietola che nel 2023, grazie all’attuale prezzo zucchero, ha anche il più alto prezzo di sempre: 63 €/ton per bietola convenzionale e 93 €/ton per bietola bio”.

La bieticoltura italiana rappresentata da Coprob-Italia Zuccheri quindi ha oggi ampie possibilità di sviluppo supportata dal prezzo e dalla necessità di rotazione prevista dalla PAC. La Cooperativa, grazie al proprio servizio di sperimentazione agronomico e alla sinergia con gli attori della filiera, punta a una bieticoltura più semplice, con meno input, con un periodo di semina differenziato per andare incontro alle esigenze delle aziende, alle condizioni pedoclimatiche dei territori e per cercare di far fronte a un cambiamento climatico sempre più veloce.

“Siamo passati da 30 mesi di grande siccità alle alluvioni devastanti di questi giorni che hanno causato morti e danni incalcolabili a case, aziende e all’agricoltura” – prosegue Gallerani. “Il dolore, le sofferenze e la devastazione causati dall’alluvione che ha colpito la nostra Regione hanno indotto Coprob-Italia Zuccheri ad annullare l’evento annuale con i Soci che si sarebbe dovuto svolgere il prossimo 9 giugno perché adesso è il momento di aiutare soci e collaboratori che hanno subito danni”. La manifestazione pubblica – con la partecipazione delle Istituzioni regionali e nazionali che avevano già anticipato il proprio intervento – avrebbe dovuto celebrare sessanta anni di innovazioni coraggiose e proiettare la Cooperativa nel futuro, a partire dalla prossima campagna produttiva, ma il Consiglio di Amministrazione ha deciso di devolvere quanto destinato all’organizzazione dell’evento a iniziative a sostegno dei soci danneggiati dalla calamità. “Tutti noi siamo impegnati a portare avanti il nostro lavoro con sempre maggior impegno e responsabilità con l’auspicio che quanto prima vengano ripristinate le migliori condizioni di vita e di lavoro” conclude Gallerani. 

Alessia Mancini riconfermata testimonial di iN’s Mercato

Dopo aver ampliato la rete con oltre 54 punti vendita, iN’s Mercato ha dato il via a un nuovo progetto televisivo intitolato “La Spesa Ti Sorride”, disponibile in due versioni, long da un minuto, e il brand da 10’’. Uno storytelling incentrato sull’azienda, di grande impatto e in grado di suscitare la curiosità e l’attenzione del telespettatore nel primo caso, una breve adv che in maniera rapida e incisiva comunica l’insegna e il claim nel secondo. Questi spot, on air a partire dal 28 maggio in diverse fasce orarie, sono collocati in esclusiva Mediaset.

L’universo valoriale del brand che mette al centro positività, semplicità e autenticità, è interpretato da Alessia Mancini, testimonial consolidata su più fronti, dalla televisione alla comunicazione digital, riconfermata anche in questo caso come volto dell’azienda. Insieme alla campagna di comunicazione, è stato lanciato il nuovo sito internet ufficiale, visitabile su www.insmercato.it: nuovi contenuti extra, coniugati con un’esperienza di navigazione sempre più completa e intuitiva da qualunque dispositivo desktop o mobile, ma anche una rinnovata veste grafica in linea con la percezione e le aspettative degli utenti. Un sito che sarà in costante evoluzione, con nuovi contenuti e nuove sezioni, per permettere al pubblico di scoprire in modo coinvolgente il mondo di iN’s.

Oltre a una vasta e aggiornata esposizione dei prodotti selezionati da iN’s, sarà data ampia visibilità a tutti i progetti che mettono al centro il tema della sostenibilità, quali iN’s per il futuro o iN’s per le donne, con cui l’insegna risponde alle attuali sfide sociali, culturali e ambientali. Sarà inoltre possibile individuare in maniera rapida e semplice orari di apertura e dettagli di tutti i punti vendita, visionare il volantino in formato digitale e ricercare le posizioni lavorative disponibili, trovare ricette, news o novità veicolate parallelamente sui canali social ufficiali dell’insegna. A tal proposito, si inserisce tra le iniziative di comunicazione anche l’apertura del canale Tik Tok avvenuta lo scorso febbraio, che permette a iN’s Mercato di esplorare nuovi linguaggi e una platea di utenti sempre più ampia.

“Questo progetto, che prevede la messa in onda dei nuovi spot si inserisce nella strategia che porteremo avanti per tutto il 2023, volta a trasferire ai clienti un innovativo concetto di spesa, grazie all’ottimo rapporto tra qualità e convenienza che caratterizza l’insegna iN’s Mercato durante tutto l’anno – dichiara Francesca Anna Salmaso, responsabile marketing e comunicazione. La comunicazione che ci vedrà impegnati su più fronti nei prossimi mesi è espressione di questa filosofia, che rappresenta l’anima della nostra azienda. Ecco perché abbiamo voluto ampliare e rinnovare la nostra strategia, anche attraverso il lancio del sito e l’apertura di un nuovo canale social, di pari passo con l’esponenziale crescita della rete di punti vendita iN’s, che ha visto l’inaugurazione di 54 nuove sedi in tutto il territorio nazionale”.
 

Rincari e inflazione non fermano Maiora, nel ’22 sfiorato il miliardo di affari alle casse

Nel 2022 Maiora Despar Centro-Sud ha consolidato il proprio percorso di crescita con un bilancio di esercizio che ha registrato un giro di affari alle casse pari a 987 milioni e una crescita dei ricavi che si attesta sul +7,2% rispetto all’anno precedente. Il Gruppo pugliese con sede a Corato (Ba), attivo nella Gdo in Puglia, Basilicata, Molise, Calabria, Campania, Abruzzo e Lazio con oltre 500 punti vendita (diretti e indiretti) e 7 Cash & Carry, ha confermato dunque il trend in ascesa nonostante l’aumento esponenziale dei costi energetici che hanno gravato pesantemente per tutto l’anno sulla gestione economica. L’estrema incertezza sul fronte interno e internazionale, unita all’aumento considerevole dell’inflazione che ha determinato un rialzo dei prezzi sui beni alimentari, non hanno scalfito i piani di Maiora e la credibilità nei confronti dei consumatori. Massimo è stato l’impegno per difendere il potere d’acquisto delle famiglie mediante una politica di contenimento dei prezzi e di rinuncia a una più alta marginalità.

Piano d’investimento e ingresso nel canale discount
Il 2022 è stato caratterizzato da un importante impulso alla ristrutturazione della rete e alle nuove aperture, consolidando il piano di restyling dei punti vendita. Nell’anno precedente sono stati investiti circa 20 milioni, aumentando la somma programmata. Con questo trend di spesa, sarà superato considerevolmente lo stanziamento di 70 milioni previsti dal piano quinquennale 2021/2025 di Maiora, finalizzato allo sviluppo della rete Despar al Centro-Sud. Nel 2023 è programmata l’apertura di 40 nuovi punti vendita (tra gestione diretta e indiretta) e la ristrutturazione di 32 store (diretti e indiretti). Il piano di crescita riguarderà anche il canale Cash & Carry che, nel mese di giugno, vedrà salire a 8 i punti vendita Altasfera nel Mezzogiorno con l’apertura a Reggio Calabria (a cui si aggiungono i negozi di Corato, Molfetta, Manfredonia, Laterza, Crotone, Monopoli e Lecce), potenziando così il presidio in Calabria.

Il piano di sviluppo 2023 prevedrà anche la nascita di un nuovo Centro di Distribuzione in Campania che sarà attivo nel secondo semestre dell’anno. Maiora ha inoltre ufficializzato l’ingresso nel canale Discount grazie alla joint venture con Ergon, partita nello scorso gennaio da cui è nata ARDita, una società che ha come obiettivo la realizzazione di punti vendita Ard Discount sia diretti che affiliati in Puglia e nelle altre regioni presidiate già da Maiora. Obiettivi prestigiosi per la nuova realtà, tra cui l’apertura nel 2023 di circa 10 nuovi punti vendita, oltre ai 3 già attivi.

Un nuovo piano assunzioni e l’equità salariale
Le risorse umane sono una delle voci più importanti del piano di sviluppo di Maiora che conta, ad oggi, oltre 2.500 dipendenti (di cui il 50% donne). Nel 2023 l’azienda prevede l’inserimento di oltre 100 assunzioni, da impiegare nella gestione delle nuove aperture. Maiora è stata la prima azienda della Grande Distribuzione italiana ad aver ottenuto nel 2022 la certificazione “Equal Salary”, con cui si certifica l’assenza di gap retributivo tra i collaboratori, donne e uomini, che a parità di qualifica, svolgono uguali mansioni. La strada tracciata nel rispetto delle sue politiche di equità salariale rappresenterà anche nel 2023 l’incentivo ad una gestione aziendale naturalmente paritaria, fondata su equità e meritocrazia.

«L’anno che ci siamo lasciati alle spalle – spiega Pippo Cannillo, Presidente e Amministratore Delegato di Maiora – non è stato particolarmente clemente ma siamo andati avanti seguendo i nostri piani, senza alcun tentennamento. Noi imprenditori abbiamo l’obbligo di continuare ad investire e pensare al futuro. Maiora ha un ruolo importante nel territorio e oltre agli investimenti in sostenibilità, ha portato avanti una politica di contenimento dei prezzi in tutta la rete per difendere il potere d’acquisto della nostra comunità. La nostra attenzione è rivolta tanto ai clienti quanto alla nostra popolazione aziendale, come attestato anche dall’ottenimento della certificazione Equal Salary e dai diversi progetti in cantiere».

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