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IV gamma, abitudini di consumo e pregiudizi degli italiani

I prodotti di IV gamma (verdura, frutta, ortaggi freschi confezionati in busta o in vaschette e pronti per il consumo) sono molto apprezzati dagli italiani ma i consumatori nutrono ancora pregiudizi e convinzioni sbagliate sulla categoria. Lo si evince dall’indagine che il Gruppo Prodotti Ortofrutticoli di IV Gamma di Unione Italiana Food ha commissionato ad AstraRicerche. Lo studio è stato condotto durante la scorsa estate su un campione di 1.000 persone, rappresentativo della popolazione italiana 18-75enne, ed evidenzia in primis come non tutti abbiano familiarità con la terminologia: il 57% del campione intervistato, infatti, sostiene di non aver mai sentito questo nome, il 29% lo ha sentito ma non ne conosce il significato e solo il 14%, invece, gli attribuisce il significato corretto.

Nonostante più della metà degli intervistati non sappia che questi prodotti si definiscono “di IV gamma”, il 78% del campione però li acquista spesso (2-3 volte al mese 33%) o abitualmente (tutte le settimane 45%). Il 18% dichiara di acquistarli occasionalmente/1 volta al mese o meno. Nello specifico, i dati mostrano come questi prodotti siano particolarmente apprezzati dalle fasce di popolazione che hanno maggior bisogno di soluzioni che semplificano la vita; in questo senso si sottolinea come i consumi più elevati si rilevino tra gli uomini 30-39enni (abitualmente 61%), nelle grandi città, nelle famiglie numerose e con 0-17enni in famiglia. Solo il 4% degli intervistati dichiara di non acquistarli mai e, tra le ragioni del non acquisto, più della metà (55%) sostiene che sono migliori gli ortofrutticoli freschi e il 31% adduce come motivazione la presenza di conservanti. Questa, però, sembra essere una delle principali opinioni errate diffuse anche tra chi dichiara di acquistarli: il 75% del totale degli intervistati sostiene, infatti, che contengano conservanti, dato che sale addirittura all’87% nella fascia d’età 18-29.

“In realtà nei prodotti di IV gamma non vengono aggiunti conservanti. Quelli eventualmente presenti riguardano gli ingredienti vegetali non freschi o gli ingredienti non vegetali contenuti in alcuni prodotti, come ad esempio le olive o il formaggio presenti nelle ciotole pronte al consumo – commenta Andrea Battagliola, Presidente del Gruppo Prodotti Ortofrutticoli di IV Gamma di Unione Italiana Food. Il freddo è l’unico elemento utilizzato per preservare la freschezza e la qualità dei prodotti. Proprio per questo ancora ci preoccupa il dato che ci rivela che più della metà dei consumatori (63%) interrompa la catena del freddo non utilizzando la borsa frigo per il trasporto del prodotto nel tragitto supermercato-casa”.

Quali sono, invece, i principali motivi per cui gli italiani scelgono di acquistare la IV gamma? Il 52% dei rispondenti dichiara di acquistare prodotti di IV gamma per la comodità e per risparmiare tempo, il 32% perché sono pratici da consumare fuori casa, il 31% per la porzionatura, e ancora un altro 31% perché si evitano sprechi di prodotto. Inoltre, sono considerati prodotti di buona qualità (26%) e che aiutano ad avere una alimentazione corretta (24%). Il prodotto di IV gamma preferito dagli italiani è l’insalata in busta, acquistata dal 73% del campione, seguita dalle verdure in busta pronte da cuocere (acquistate dal 67% del campione), dalle insalate in ciotola (36%), da zuppe e vellutate pronte (30%) e da frutta lavata e tagliata (29%).

Per quanto riguarda zuppe e vellutate pronte, il 12% dichiara di comprarle abitualmente/tutte le settimane; il 29% abbastanza spesso/2-3 volte al mese; il 42% occasionalmente/1 volta al mese o meno, mentre il 17% dichiara di non acquistarle mai. Il 41% del campione, quindi, acquista zuppe e vellutate pronte con regolarità (dato che sale notevolmente negli uomini e nelle donne della fascia d’età 30-39, con percentuali rispettivamente del 57% e 55%). Nello specifico, tra i driver di acquisto di zuppe e vellutate pronte, spiccano con l’84% dei rispondenti, l’essere “fatte con materie prime di altissima qualità”, “prodotte utilizzando materie prime italiane” (79%) e “fatte con verdure di stagione” (77%). Le motivazioni che muovono gli italiani all’acquisto di questo tipo di prodotti si riflettono nelle opinioni su zuppe e vellutate pronte: gli intervistati, infatti, ne apprezzano soprattutto la velocità di preparazione (86%), la comodità di utilizzo (84%), il gusto e il sapore (78%). Inoltre, il 75% degli intervistati le ritiene una valida alternativa per un pasto salutare e nutriente e il 57% le considera prodotti fatti con cura artigianale.

In relazione a luoghi e modalità di consumo, l’87% del campione sostiene di consumare i prodotti di IV gamma a casa, mentre poco più di un terzo degli acquirenti lo fa fuori casa: il 20% in ufficio o a scuola e altrettanti in viaggio o all’aperto. In merito, invece, alla modalità di consumo, il 58% del campione li impiega come contorno, il 43% da soli o come portata principale. Il 41% li utilizza come base per preparare ricette semplici e veloci ma anche più complesse ed elaborate (14%). A questo proposito, il 52% degli italiani coinvolti nell’indagine dichiara di cercare ricette a cui ispirarsi per usare i prodotti di IV gamma acquistati. E da dove prendono ispirazione? Il 58% da siti online; il 51% da social network e forum, il 34% da libri e riviste.

Agli intervistati è stato anche chiesto di mettere a confronto i prodotti di IV gamma con quelli freschi preparati in casa (cosiddetta I gamma): hanno espresso quindi un giudizio (migliore, uguale o peggiore) su alcuni aspetti che caratterizzano entrambe le categorie di prodotto. In relazione alla riduzione degli sprechi alimentari complessivi, per il 51% del campione la IV gamma è migliore rispetto agli ortofrutticoli freschi preparati in casa. Analogamente, in relazione all’utilizzo di acqua, il 34% è ben informato e dichiara che la IV gamma garantisce un risparmio idrico rispetto alla preparazione domestica, ma c’è il 17% che sostiene il contrario. “Il prodotto di IV gamma, essendo già mondato, lavato e porzionato, nell’uso domestico è a «scarto zero». Gli scarti di produzione, inoltre, vengono riutilizzati prevalentemente per l’alimentazione animale. Per quanto riguarda l’acqua vorrei sottolineare un dato: il procedimento di lavaggio industriale consuma circa il 90% di acqua in meno rispetto a quello domestico, a parità di prodotto” commenta Battagliola. Anche dal punto di vista igienico, il 45% del campione ritiene che la IV gamma sia migliore rispetto alla I gamma. Nutrizionalmente parlando, invece, il 16% del campione sostiene ancora, erroneamente, che gli ortofrutticoli freschi in busta o vaschetta siano peggiori rispetto a quelli freschi preparati in casa. “Dal punto di vista nutrizionale, gli ortaggi di IV gamma sono equiparabili a quelli di I gamma. Inoltre, essendo già pronti per il consumo, i prodotti di IV gamma incentivano il consumo di frutta e verdura in molte persone” afferma Battagliola.

Relativamente agli imballaggi infine, il 68% degli intervistati ritiene la busta di plastica adatta al prodotto per la sua conservazione e facilmente smaltibile nella raccolta differenziata (66%). I packaging sono ritenuti inoltre molto chiari: riportano in maniera evidente la modalità di smaltimento (63%) e le informazioni che aiutano a capire i punti di forza del prodotto (61%). Non stupisce quindi che il 76% del campione conferisca correttamente nella raccolta differenziata della plastica gli imballaggi degli ortaggi freschi confezionati anche se ancora 1 acquirente su 7 sbaglia la modalità di smaltimento, dato che diventa ancora più significativo nei giovani uomini.

Inaugurato a Biella il nuovo polo logistico di Mondoffice e Raja Italia

È stato appena inaugurato il nuovo centro di distribuzione congiunto di Mondoffice e Raja Italia a Castelletto Cervo (Biella): a partire dalla prima metà del 2025, questo sito di 45.000 m2 centralizzerà in un’unica sede le attività logistiche di Mondoffice (attivo nella vendita al dettaglio di forniture e attrezzature per ufficio) e di Raja Italia (operante nelle forniture e attrezzature per l’imballaggio). In grado di elaborare e spedire 4.500 ordini al giorno, il sito servirà il 75% dell’Italia in meno di 24 ore.

A tal fine, dispone di un sistema di stoccaggio automatizzato, di una soluzione semiautomatica di preparazione ordini “goods to person” (i prodotti vengono portati agli addetti alla preparazione ordini senza che questi debbano spostarsi) e di 51 baie di carico dei veicoli. Il sito sarà in grado di stoccare fino a 50.000 articoli di forniture e attrezzature.

Sul fronte ambientale, il centro di distribuzione di Castelletto Cervo è stato progettato secondo gli standard LEED (Leadership in Energy and Environmental Design). L’obiettivo è ottenere la certificazione LEED Gold. L’edificio è dotato di: un impianto fotovoltaico da 1 MW, tutta l’energia utilizzata arriverà esclusivamente da fonti rinnovabili, rivestimenti isolanti per limitare le dispersioni termiche, un sistema di recupero delle acque piovane e un sistema di climatizzazione a pompa di calore. I team del sito beneficeranno di uffici più moderni e di una palestra.

“Con questo nuovo investimento, vogliamo servire ancora meglio i nostri clienti italiani e rafforzare la leadership di Mondoffice e Raja Italia” ha detto Danièle Marcovici, Presidente e CEO del Gruppo Raja. “Il nuovo centro di distribuzione segna un vero e proprio passo avanti nell’unione delle nostre competenze e risorse logistiche. Questo ci permetterà di offrire un servizio ancora più efficiente e competitivo” aggiunge Irma Garbella, Amministratore Delegato di Mondoffice. “Il sito di Castelletto Cervo è dotato di innovazioni tecnologiche e ambientali che ci permetteranno di rispondere meglio alle grandi sfide della supply chain”, ha concluso Lorenza Zanardi, Direttore Generale di Raja Italia.

Raja Italia continuerà a utilizzare il centro di distribuzione di Castel San Giovanni (Piacenza) fino alla fine dell’anno. Nel 2025 i nuovi uffici ospiteranno i 100 dipendenti di Raja Italia.

Piacersi: Conad dedica oltre 160 referenze a salute e benessere

Si chiama Piacersi la nuova linea di prodotti a marchio Conad dedicata a chi ricerca un desiderio di benessere olistico e non privativo, che unisce la salute al piacere di sentirsi bene con gusto. Oltre 160 le referenze disponibili, tra freschi, freschissimi, drogheria alimentare e prodotti surgelati, che riflettono le nuove abitudini dei clienti: momenti di consumo diversificati in diversi momenti della giornata, dai pasti principali ai consumi on the go.

“Piacersi è la linea dedicata a salute e benessere, uno dei pilastri dello sviluppo della marca commerciale Conad, insieme a convenienza, sostenibilità e naturalità, servizio e indulgence. Con Piacersi offriamo ai nostri clienti un’ampia gamma di prodotti pensati per soddisfare il desiderio di sentirsi bene senza rinunciare al piacere, mantenendo quindi una grande attenzione agli aspetti di gusto. Siamo convinti che prendersi cura di sé ogni giorno e ascoltare i propri desideri sia il primo passo verso la felicità e questa consapevolezza ci ha guidato nell’evoluzione del posizionamento della marca” afferma Alessandra Corsi, Direttrice Marketing dell’Offerta e Mdd Conad.

Secondo alcune evidenze raccolte da Ipsos, il 76% degli italiani ritiene che salute fisica e mentale siano ugualmente importanti – percentuale in recupero ma ancora inferiore rispetto a Germania (84%) e Francia (81%) – e il 69% del campione sondato crede che “bisogna cercare di essere più sani ora per prevenire malattie future”. Da qui la consapevolezza diffusa in un italiano su 3 (30%) che la dieta bilanciata (30%) sia il primo modo con cui perseguire questo scopo e, anche al netto di difficoltà finanziarie, appena il 17% rinuncerebbe a cibi e bevande che vantano benefici per la salute.

“Il consolidamento del valore della cura di sé, a tutto tondo, trova una piena risposta in una dieta bilanciata, che combina piacere, gusto e attenzione verso sé stessi” ha commentato Chiara Ferrari, Public Affairs Leader di Ipsos. “La possiamo guardare come a una evoluzione della dieta mediterranea che ci hanno trasmesso i nostri padri e i nostri nonni, che privilegia alimenti sani, genuini e a basso contenuto di grassi, e che ora si declina verso la ricerca di un’alimentazione equilibrata che ci permetta di stare bene con noi stessi”.

La gamma Piacersi è stata accuratamente studiata sulla base di studi ed evidenze scientifiche che hanno indicato diversi aspetti che possono concorrere al benessere del nostro corpo fra cui la gestione del peso corporeo, attraverso una strategia che coinvolge nutrizione ed esercizio fisico, l’attenzione al sistema immunitario, con focus su prodotti probiotici, prebiotici e simbiotici, vitamine e minerali e superfood, la salute dell’intestino, del sistema cardiovascolare e delle funzioni mentali, fino all’inserimento di prodotti proteici che contribuiscono, insieme ad una regolare attività fisica, alla definizione di una massa muscolare.

Faro dell’Antitrust su Amica Chips e Pata per presunta intesa anticoncorrenziale

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Amica Chips e Pata per una presunta intesa restrittiva della concorrenza relativa alla produzione e alla commercializzazione di patatine a marchio privato realizzate per conto della Gdo. A seguito di una segnalazione anonima giunta a marzo scorso, i funzionari dell’Autorità – con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza – hanno già svolto ispezioni nelle sedi delle due aziende e di un altro soggetto ritenuto in possesso di elementi utili all’istruttoria. Secondo l’Autorità, le due società si sarebbero coordinate per evitare l’innescarsi di meccanismi concorrenziali nella negoziazione con le insegne e ripartirsi così la clientela, mantenendo in tal modo i prezzi a un livello sovra-concorrenziale. Tra le catene della Gdo interessate dalla condotta vi sarebbero Esselunga, Carrefour, Coop, Conad, Lidl, Aldi, MD e Penny.

Amica Chips e Pata sono i principali produttori italiani di chips a marchio privato. Nello specifico, Amica Chips è fornitore di Esselunga, Lidl, Carrefour, Selex e Crai, mentre Pata di Coop, Pam, Tigre, Conad, Eurospin e Despar. Secondo l’Antitrust, la segnalazione e le informazioni sinora raccolte permettono di ipotizzare l’esistenza, quantomeno relativamente al 2024, di un coordinamento delle strategie commerciali, in grado di incidere significativamente sulla concorrenza nel mercato.

Nel 2023 Amica Chips ha registrato un fatturato pari a circa 140 milioni di euro, mentre Pata si è attestata intorno ai 171 milioni di euro. Nel provvedimento di avvio dell’istruttoria, l’Antitrust quantifica in 580 milioni di euro il mercato delle patatine e sottolinea che le private label sono un prodotto collocato in una fascia di prezzo medio-basso, offerto dalla Gdo in alternativa a quelli recanti il brand dei produttori. Per tale motivo, un’intesa volta a mantenere artificialmente più elevato il prezzo da praticare alla Gdo per le private label è idonea – a giudizio dell’Autorità – a ridurne la capacità concorrenziale nei confronti dei prodotti a marchio proprio e, quindi, a condizionare l’intero mercato all’ingrosso di chips, con un’inevitabile ricaduta sui prezzi praticati ai consumatori finali. In pratica, se confermate, tali condotte rivelerebbero l’esistenza di un’alterazione delle dinamiche competitive fra le maggiori imprese operanti nel mercato nazionale della produzione e commercializzazione di chips e potrebbero configurare un’intesa orizzontale illecita, sotto forma di accordo e/o pratica concordata.

Amica Chips e Pata hanno ora 60 giorni per esercitare il diritto di essere sentite, mentre il procedimento dovrà concludersi entro il 30 giugno 2026.

Boom del couponing: distribuiti oltre 108 milioni di buoni nel primo semestre 2024

Continua la crescita del mercato del couponing: nei primi sei mesi del 2024 in Italia sono stati distribuiti complessivamente 108,4 milioni di buoni sconto con una crescita dell’8% rispetto al primo semestre 2023. Il valore totale del settore ha così raggiunto i 162,5 milioni di euro (+12% sull’anno precedente), sottolineando come sempre più aziende del largo consumo decidano di accedere a queste forme di promozione anche per offrire ai consumatori un risparmio concreto e immediato. I dati emergono dall’ “Osservatorio sul mercato del couponing” a cura di Savi, marketing technology company attiva nella gestione dei servizi legati all’utilizzo dei buoni sconto e all’analisi dei dati nel mercato della Gdo e non solo. La ricerca è stata condotta su un network di oltre 40.000 imprese partner (insegne della Gdo, drugstore, specializzati e farmacie), che coprono l’intero territorio nazionale.

Alla performance registrata sul fronte della distribuzione, si affianca l’aumento nell’utilizzo dei digital coupon, che oggi rappresentano il 17% del transato in cassa, confermando gli ottimi risultati realizzati a fine 2023, quando si era registrato un aumento del 45% rispetto all’anno precedente. Un dato rilevante se si pensa che nel 2021 i buoni dematerializzati si fermavano ad una quota del 7%, ma che vede ancora ampi margini di sviluppo grazie soprattutto alle possibilità offerte sul fronte dell’analisi dei dati, della misurazione dell’intention to buy e dei risultati delle campagne. I buoni digitali garantiscono infatti il tracking costante di tutto il processo di emissione e conversione, consentendo di targetizzare le offerte in base alle preferenze dei consumatori e aumentando progressivamente la redemption. Un processo che consolida la relazione con l’utente e garantisce un time to market di poche ore, l’azzeramento del consumo di carta, una maggiore sicurezza e tracciabilità. Per queste ragioni, i digital coupon sono la soluzione ad oggi preferita dal 68% delle aziende che lo individuano come strumento di maggior efficacia per indirizzare la customer journey, oltre a consentire al consumatore di gestire le promozioni sui diversi prodotti, con notifiche e alert che segnalano di volta in volta le occasioni da sfruttare.

La ricerca condotta da Savi mostra anche dati interessanti relativi alla conversion, dove si registrano ottime performance dei media “legacy” – categoria che racchiude i metodi di distribuzione più tradizionali. In questa comparto, i coupon “instant on pack”, applicati direttamente sulla confezione, raggiungono una redemption media del 72%, mentre i buoni distribuiti dai promoter direttamente nei punti vendita si attestano al 38%. I coupon digitali emessi all’interno di siti web, distribuiti attraverso email, newsletter, social media e associati alle Carte Fedeltà mostrano una redemption media del 22%. Un dato attualmente meno rilevante rispetto a quello ottenuto dalle categorie tradizionali, ma che si prevede possa crescere ulteriormente in futuro grazie anche alla sempre maggiore diffusione dei metodi di pagamento digitali e tramite smartphone che facilitano l’accesso e l’utilizzo dei buoni dematerializzati.

“La digitalizzazione del settore dei coupon in Italia rappresenta un passo fondamentale verso un futuro più efficiente e accessibile per consumatori e aziende”, ha dichiarato Angelo Tosoni, Managing Director di Savi Italia. “La digitalizzazione non solo rende più facile e immediato l’accesso alle offerte, ma consente anche di raccogliere dati preziosi, migliorando la personalizzazione e l’efficacia delle campagne promozionali. Siamo consapevoli che la strada da fare sia ancora lunga, ma siamo entusiasti di essere parte di questa evoluzione, che sta ridefinendo il modo in cui le aziende comunicano valore e promuovono la fedeltà dei clienti”.

Francesca Barone è Sales Director Retail di Kraft Heinz Italia

Francesca Barone entra nella squadra di Kraft Heinz Italia nel ruolo di Sales Director Retail: è sua la missione di disegnare e implementare la strategia commerciale del canale retail, consolidare l’organizzazione, sviluppare i talenti del team, rafforzare la relazione con i clienti e raggiungere gli obiettivi di business in linea con il piano strategico dell’azienda.

Laureata presso l’Università Commerciale Luigi Bocconi, la manager ha un’esperienza ventennale sviluppata in Henkel, Unilever e Coca Cola HBC in ruoli di customer & project management, prima in Italia e successivamente al livello EMEA in cui si è distinta per aver dato un significativo contributo alle performance aziendali. La Barone porta con sé una conoscenza approfondita del mercato e dei clienti italiani, solide competenze di customer, category e project management sviluppate in contesti complessi, oltre a uno spiccato approccio people centric.

“Lascio alle spalle una bellissima esperienza professionale, durata dodici anni, per unirmi al team italiano di Kraft Heinz, dove la creatività, l’ownership e la passione che ho constatato da qualche giorno, lasciano intravedere un grande progetto di squadra con clienti e consumatori al centro, e sono davvero onorata di poter contribuire alla sua realizzazione con la mia esperienza” ha dichiarato Francesca Barone.

Il canale della ristorazione, quello specializzato degli alimenti per l’infanzia e l’export sono guidati da Carmelo Greco, Sales Director Away from Home, Specialist e Export per Kraft Heinz Italia.

A Ferentino nasce il polo logistico del freddo: sarà pronto nel 2026

È stata posata a Ferentino, in provincia di Frosinone, la prima pietra del nuovo cold store di NewCold, che mira a diventare il più grande e innovativo magazzino logistico automatizzato del Centro-Sud Italia. Lo stabilimento, che entrerà in funzione nel 2026 e sarà determinante nella strategia della società per coprire logisticamente l’area del Centro-Sud, prevedrà oltre 70 milioni di euro di investimenti e creerà dai 150 ai 200 nuovi posti di lavoro. La struttura sorgerà nei pressi dello stabilimento a Ferentino di Froneri, seconda potenza al mondo nel settore del gelato confezionato e prima della produzione di gelati a marchio del distributore, e sarà collegata a esso attraverso un tunnel dedicato: una soluzione inedita per il mercato italiano, che permetterà di ottenere importanti benefici ambientali e ridurre l’inquinamento da trasporto, supportando la crescita del business di Froneri e ampliando ulteriormente la partnership virtuosa tra le due realtà.

“Il magazzino di Ferentino stabilirà nuovi standard in termini di automazione e sostenibilità, rafforzando il ruolo dell’Italia nella filiera alimentare europea” ha dichiarato Bram Hage, Founder e CEO di NewCold. 

“Questo progetto rappresenta un punto di svolta per la logistica in Italia: non solo aumenterà l’efficienza della catena di fornitura, ma consoliderà anche la nostra posizione nel mercato in rapida espansione della catena del freddo” ha aggiunto Luca Quaresima, Country Manager Italy di NewCold.

“Il nuovo hub di Ferentino si inserisce  in una collaborazione internazionale di lunga data ma che guarda al futuro, con diversi progetti all’orizzonte: una partnership che, siamo certi, è destinata a darci ancora grandi soddisfazioni. Sia in termini di miglioramento del nostro livello di servizio, sia a livello di impatto ambientale” ha concluso Pietro Monaco, Global Head of Operations di Froneri.

La nuova struttura, all’interno della quale, insieme ai prodotti Froneri, verranno immagazzinati in minor quantità anche i prodotti di altre aziende, sarà costruita in fasi. La prima fornirà 62.000 spazi pallet e supererà i 40 metri di altezza, presentando innovazioni all’avanguardia nel carico e scarico automatizzato dei veicoli nonché l’automazione completa dei processi di prelievo. Il magazzino di NewCold sarà all’avanguardia anche dal punto di vista energetico: il nuovo hub utilizzerà infatti il 50% di energia in meno rispetto ai magazzini tradizionali, sfruttando diverse fonti energetiche rinnovabili. Il nuovo cold store si inserisce all’interno della rete in espansione di NewCold in Italia, che già include importanti centri logistici a Piacenza (Fiorenzuola d’Arda) e Borgorose. Insieme, queste strutture supporteranno una distribuzione efficiente su tutto il territorio italiano, migliorando le capacità dell’azienda nella logistica della catena del freddo con uno spazio totale per 200.000 pallet nel Paese.

Il licensing guida il mercato europeo dei giocattoli, in testa Marvel e Star Wars

Secondo i nuovi dati pubblicati da Circana, nel 2024 i giocattoli su licenza hanno continuato a sovraperformare il mercato. In crescita del 2,4%, le vendite di giocattoli su licenza in Europa (EU5: Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito) hanno contrastato un calo del settore del 3,1% durante i primi sette mesi di quest’anno, grazie in parte alla popolarità dei principali eventi sportivi di quest’estate, compresi i Campionati di calcio UEFA. Le licenze rappresentano il 28,8% delle vendite totali di giocattoli nell’UE5 e stanno guadagnando quote in ogni paese. Le licenze più performanti in Europa quest’anno sono UEFA National – European Cup, Lilo & Stitch e Mercedes Benz, a dimostrazione dell’ampiezza delle licenze abbracciate dal mercato dei giocattoli.

Con i grandi franchise di Star Wars, Marvel e Pokémon che distribuiscono più contenuti sulle piattaforme di streaming oltre che al cinema, l’intrattenimento sta alimentando le licenze dei giocattoli. Ma anche l’industria dei giocattoli ha visto una recente crescita incrementale grazie ai consumatori più maturi, con i grandi studi cinematografici che si concentrano sui fan, e in particolare su quelli più affezionati. Secondo il report State of the Toys Consumer: Teens & Adults di Circana, Star Wars è unico nel settore, con oltre la metà delle vendite totali tra i consumatori di età superiore ai 12 anni, mentre i Pokémon stanno aumentando la loro quota anche tra i fan adulti.

Detto questo, le licenze sportive, con il 2,2% delle vendite complessive di giocattoli in Europa, sono il principale motore della crescita (+34%) di quest’anno. I giocattoli derivati ​​dagli anime rappresentano una quota ancora maggiore, con il 5,8% delle vendite totali di giocattoli e contribuiscono anch’essi alla crescita, con un incremento dell’8% su base annua. La crescente popolarità degli anime nel mercato europeo – che non sono più una “categoria di nicchia” – è stata facilitata da giganti dello streaming, Netflix e Amazon, e da piattaforme dedicate agli anime come Crunchyroll.

“In Italia i giocattoli derivanti da personaggi anime/manga rappresentano il 7% del mercato delle licenze e contribuiscono al 43% della crescita del comparto”, commenta Ilenia Corea, Italy Toys Director for Circana. “Si tratta un trend particolarmente forte che coinvolge piccoli e grandi consumatori, che per gioco o per collezionismo sono diventati veri e propri fan della cultura pop”.

Tendenze future
Le principali uscite cinematografiche riprenderanno nell’ultimo trimestre di quest’anno con Wicked, Sonic e Oceania che promettono molto entusiasmo dentro e fuori dallo schermo. Anche il ritorno di Jurassic World, Superman, Avatar di James Cameron, I Fantastici Quattro, Capitan America e La casa delle bambole di Gabby, oltre ai film live action, Minecraft e Stitch, creeranno grandi aspettative per il 2025.

“Anche se il botteghino guida la maggior parte delle vendite di prodotti di consumo, per l’industria dei giocattoli il licensing rappresenta molto più di ciò che appare sul grande schermo; si tratta di collaborazioni con marchi di consumo, squadre sportive e case automobilistiche, videogiochi e contenuti musicali, nonché show da piattaforme di streaming. Si tratta di costruire nuovi franchise per le nuove generazioni, ma anche di coltivare i fandom e i nostalgici, in particolare tra gli acquirenti di giocattoli più maturi. La maggior parte dei principali franchise stanno alimentando questo fandom tra bambini e adulti che amano acquistare merchandise dei loro personaggi preferiti. È un mercato redditizio con una pipeline sana” aggiunge Frédérique Tutt, Global Industry Advisor for Toys di Circana.

10 anni de I Triangolini: arrivano concorso, spot e nuova collezione

Lanciati sul mercato nel maggio 2014, I Triangolini Valfrutta si apprestano a celebrare il decennale con una serie di iniziative rivolte ai piccoli consumatori tra cui la nuova collezione, il concorso e lo spot televisivo. Sono stati oltre 300 milioni i brik dalla forma triangolare venduti in questi anni con un trend costante di crescita nonostante un mercato (come quello dei succhi) in generale sofferenza; tutto questo è stato possibile grazie a un mix di innovazione, qualità e comunicazione che ha determinato il successo di questo prodotto.

“I Triangolini rappresentano un case history davvero unico nel suo genere in quanto si tratta di una linea di prodotti dedicata al target 3-7 anni, sulla quale è stata costruita una strategia di marketing che include packaging, promozioni e comunicazione televisiva rivolta direttamente ai bambini” spiega Federico Cappi, Direttore Marketing Retail di Conserve Italia, il Gruppo cooperativo che detiene il marchio Valfrutta. “È un impianto di comunicazione giocoso e coinvolgente, che si rinnova ogni anno con nuove collezioni, spot e iniziative, ma mantenendo sempre la stessa narrazione anche grazie all’ormai inconfondibile jingle. Inoltre la frutta presente ne I Triangolini è garantita da Valfrutta e proviene dalla propria filiera agricola italiana, in particolare dai soci produttori di pesche, pere e albicocche. È un esempio di riuscita valorizzazione della migliore frutta italiana, che trova un nuovo sbocco commerciale nella Gdo con una gamma di posizionamento medio-alta”.

La nuova collezione e il concorso
In ogni confezione, oltre ai consueti personaggi degli animali, saranno presenti fino a tre brik che presenteranno il disegno di una porzione di torta. Mettendo insieme dieci Triangolini con i disegni delle porzioni di torta, sarà possibile costruire la Triangotorta. A quel punto basterà farsi un selfie insieme alla “torta” da inserire poi nell’apposito sito per partecipare al concorso e provare così a vincere una Nintendo Switch OLED o un viaggio safari in Africa, che saranno assegnati con un’estrazione finale. L’iniziativa durerà fino a inizio luglio 2025.

Lo spot
In onda da domenica 22 settembre fino a gennaio 2025 sulle tv tematiche, il nuovo spot è ambientato in una suggestiva casa sull’albero in mezzo a un paesaggio simile alla savana africana e si focalizza sull’anniversario de I Triangolini, con i simpatici personaggi intenti a fare festa e a comporre la speciale Triangotorta grazie agli speciali succhi di frutta. La realizzazione dello spot in animazione è a cura della casa di produzione milanese Clay, la creatività dell’agenzia creativa Leagas Delaney, mentre il centro media è l’agenzia Life di Bologna. Ad accompagnare la programmazione televisiva, c’è anche la campagna digital e la campagna trade con espositori dedicati nei punti vendita.

Multicedi acquisisce 17 punti vendita Rossotono in Campania

Multicedi ha perfezionato l’acquisto di 17 punti vendita a insegna Rossotono in Campania e della piattaforma logistica di Airola da Apulia Distribuzione. Questa operazione consolida ulteriormente la presenza del gruppo nella regione la cui quota di mercato crescerà indicativamente di 1,5 punti. Nove dei 17 punti vendita sono dislocati a Napoli, tre a Salerno, mentre gli altri cinque si trovano nei comuni di Pompei, Benevento, Caserta, Mercogliano e Avellino. I nuovi punti vendita, che saranno gestiti direttamente da Multicedi tramite la sua controllata Multinvest, saranno sottoposti per alcune settimane a una ristrutturazione e riapriranno tutti con le nuove insegne progressivamente entro il prossimo mese di novembre.

Otto strutture diventeranno Decò Supermercati mentre nove sono destinate all’insegna Dodecà. Questa trasformazione contribuirà anche allo sviluppo della rete EDLP (Every Day Low Price) del gruppo, caratterizzata da “prezzi bassi tutti i giorni” senza offerte commerciali e volantini promozionali. Oltre alle strutture, entreranno a far parte di Multicedi anche gli oltre 600 collaboratori attualmente impiegati ai quali sono stati garantiti tutti i livelli occupazionali precedenti, rafforzando così ulteriormente l’impegno del gruppo verso la crescita, lo sviluppo del territorio e dei posti di lavoro.

L’acquisizione, assieme all’imminente apertura della piattaforma logistica di Bitonto (Bari) e il previsto hub logistico nella regione Lazio, rientra nel piano strategico di Multicedi che punta, nei prossimi anni, a un ambizioso sviluppo non solo in Campania ma anche nelle regioni limitrofe come Lazio e Puglia, e al raggiungimento entro la fine del prossimo biennio di un fatturato alle casse superiore ai 2 miliardi di euro.

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