CLOSE
Home Authors Posts by instore

instore

3869 POSTS 0 COMMENTS

Furti e perdite: tecnologia e AI in soccorso dei retailer

La maggior parte dei retailer (76% in Europa, 78% a livello globale) è sotto pressione per ridurre al minimo furti e perdite. Le organizzazioni stanno investendo in strumenti tecnologici per supportare sia gli operatori in prima linea sia coloro che monitorano le attività a livello operativo. Le tecnologie basate sull’intelligenza artificiale (AI) sono attualmente considerate le più utili per prevenire le perdite, seguite da telecamere, sensori e soluzioni RFID. Sono alcune delle evidenze emerse dal 17° Annual Global Shopper Study di Zebra Technologies Corporation, ricerca che mostra come non siano sono i consumatori a essere preoccupati per l’impatto di furti e crimini sull’esperienza in negozio.

Attualmente, solo il 38% dei retailer in Europa e a livello globale utilizza analisi prescrittive basate sull’AI per la prevenzione delle perdite, ma il 51% degli intervistati in Europa (50% a livello globale) dichiara di voler adottare queste tecnologie nei prossimi 1-3 anni. Più di quattro retailer su 10 affermano inoltre di prevedere l’utilizzo di telecamere e sensori per il self-checkout (51% in Europa, 45% a livello globale), computer vision (43% in Europa, 46% a livello globale) tag e lettori RFID (43% in Europa, 42% a livello globale) entro i prossimi tre anni, specificamente per la prevenzione di furti e perdite. Questo dovrebbe rassicurare i consumatori, dato che il 70% in Europa (78% a livello globale) dichiara di non apprezzare quando i prodotti sono sigillati o chiusi in teche di sicurezza. A questa frustrazione si aggiunge il fatto che, secondo il 69% dei consumatori in Europa (70% a livello globale), è difficile trovare un addetto disponibile mentre si fa shopping nei negozi al giorno d’oggi. Un consumatore su cinque (19% in Europa, 21% a livello globale) che ha lasciato un negozio senza acquistare ciò di cui aveva bisogno afferma che la causa è stata la mancanza di supporto da parte di un operatore: un dato in aumento rispetto agli ultimi due anni.

Sebbene i consumatori siano ancora generalmente soddisfatti della loro esperienza di acquisto e la spesa globale dei consumatori rimanga stabile, quest’anno il numero complessivo di clienti soddisfatti è diminuito. Nel 2023, l’85% era soddisfatto sia dell’esperienza in negozio che di quella online. Quest’anno, solo il 76% in Europa (81% a livello globale) si dichiara soddisfatto dell’esperienza in negozio e il 76% (79% a livello globale) di quella online. I consumatori si aspettano che i negozi offrano opzioni semplici per il click-and-collect e i resi, ma sia i retailer che gli operatori ammettono di incontrare difficoltà con entrambi. La maggior parte dei rivenditori dichiara inoltre che è una sfida tenere aggiornato l’inventario e i prezzi. Inoltre, con un numero crescente di consumatori che torna nei negozi fisici, le persistenti carenze di personale e l’aumento degli episodi di furto stanno avendo un impatto maggiore sulla qualità del servizio.

CLIENTI SCONTENTI: LE RAGIONI
Il 73% dei consumatori in Europa (78% a livello globale) afferma che le opzioni di self-checkout migliorano l’esperienza di acquisto; tuttavia, il 67% (68% a livello globale) sostiene che le corsie di self-checkout (SCO) offrono una esperienza non soddisfacente, e alcuni riferiscono di aver lasciato il negozio senza fare acquisti perché in quel punto vendita non erano disponibili opzioni di Self Check Out o di pagamento contactless. Il 69% dei consumatori in Europa (71% a livello globale) è preoccupato per la mancanza di supporto da parte degli assistenti alla vendita, mentre l’84% degli assistenti alla vendita in Europa (82% a livello globale) dichiara che è persino difficile per loro trovare aiuto o ricevere supporto tempestivo quando necessario. Quasi il 90% dei retailer ritiene di poter offrire una migliore esperienza al cliente quando dispone di strumenti tecnologici mobile che semplificano la comunicazione in tempo reale, aiutano a dare priorità e consentono di verificare prezzi e inventario. La maggior parte di loro concorda sul fatto che la tecnologia permette agli assistenti alla vendita di svolgere meglio il proprio lavoro e, di conseguenza, il 77% dei retailer in Europa (75% a livello globale) dichiara di pianificare un aumento degli investimenti tecnologici nel 2025.

“Molti retailer stanno gettando le basi per creare un’esperienza vincente in un ‘Modern Store’ – ha dichiarato Matt Guiste, Global Retail Technology Strategist di Zebra Technologies -. Stanno investendo in tecnologie mobile e in automazione intelligente per supportare le decisioni operative e consentire agli operatori di fare ciò che è necessario per avere consumatori soddisfatti”.

Oltre a migliorare l’esperienza cliente, lo studio svela che le principali priorità dei retailer includono l’efficienza e la produttività della forza lavoro mobile, oltre alla gestione dell’inventario. Più di un terzo di loro (44% in Europa, 39% a livello globale) ritiene che l’AI generativa (GenAI) avrà un impatto estremamente significativo sulla gestione dell’inventario e sulla previsione della domanda. Inoltre, prevedono di automatizzare la localizzazione dei prodotti e l’RFID per singolo articolo (52% in Europa, 46% a livello globale), il monitoraggio video (49% in Europa, 45% a livello globale) e gli avvisi di esaurimento scorte (42% in Europa, 45% a livello globale) per fornire agli operatori e ai consumatori una visibilità in tempo reale dell’inventario, che rappresenta uno dei principali fattori di redditività.

Pam Panorama, strategia mdd: il fatturato vola a 330 milioni nella rete diretta

Pam Panorama consolida il segmento della mdd registrando nel 2024 una crescita a doppia cifra del fatturato – che si attesta a circa 330 milioni di euro nella rete diretta – e un aumento di quota a valore del 2%, superiore alla media di mercato. L’obiettivo è raggiungere quota 3.600 referenze nel 2025 e portare il peso delle private label al 30% del fatturato entro il 2026, puntando su qualità e convenienza per rispondere alle esigenze di una clientela sempre più consapevole.

“Abbiamo elevato il prodotto a marchio, unendo convenienza e qualità per garantire ai nostri clienti un accesso privilegiato a prodotti di alto valore a prezzi competitivi – afferma Riccardo Martinelli, Direttore Divisione Prossimità e Acquisti Pam Panorama –. Allo stesso tempo abbiamo investito nei freschi – carne, pesce e ortofrutta – settori in cui eccelliamo storicamente grazie a strutture come il centro carni di Firenze e la nostra flotta di pescherecci. Questa attenzione ci ha consentito di trasformare i nostri punti vendita in luoghi ideali per ogni tipo di spesa, dalla settimanale alla quotidiana, nel rispetto della nostra promessa”.

L’offerta a marchio Pam Panorama incarna pienamente il valore “Più A Meno”. “Il rapporto qualità-convenienza rappresenta un pilastro fondamentale: ogni prodotto è concepito per coniugare eccellenza e accessibilità, rispondendo alle aspettative di una clientela sempre più attenta – aggiunge Gerardo Luca Sinesi, Responsabile MDD Pam Panorama –. Il successo delle nostre linee a marchio è frutto di una visione strategica e di un lavoro di squadra. Abbiamo investito in un team di esperti in quattro aree chiave: acquisti, private label, qualità e marketing. Questo approccio integrato ci ha permesso di controllare rigorosamente ogni fase, dalla selezione dei fornitori allo sviluppo dei prodotti che rispondano alle esigenze del mercato, dal packaging fino alla comunicazione nei punti vendita. Grazie a questo metodo siamo riusciti a conquistare la fiducia e la fedeltà dei clienti, consolidando la nostra posizione come partner affidabile per la spesa di tutti i giorni”.

Con una crescita costante e un forte orientamento al futuro, Pam Panorama continua a puntare sulla marca del distributore come elemento chiave per soddisfare le richieste dei clienti. Ne è un esempio il recente lancio del brand Tesori dell’Arca, che rappresenta il meglio in termini di qualità proposta a un prezzo competitivo. A Tesori dell’Arca si affiancano linee consolidate come Pam, Calici DiVini, BIO, Semplici e Buoni, Fresche Bontà, Baby, Arkalia, Arkalia BIO, Eco e Zòa, ciascuna pensata per rispondere a bisogni specifici e garantire eccellenza a ogni acquisto. Pam Panorama conferma così il proprio ruolo di riferimento nel settore delle private label, guardando con determinazione agli obiettivi futuri e continuando a mantenere il cliente al centro di ogni scelta.

Cirio, in Gran Bretagna on air il nuovo spot con James Martin

“Made the farmerly way”: è questo lo slogan del nuovo spot Cirio dedicato al mercato britannico, in onda da alcuni giorni sulle principali emittenti televisive d’oltremanica. Con questa campagna pubblicitaria, il marchio di Conserve Italia intraprende una nuova direzione strategica in uno dei suoi mercati esteri di riferimento, orientata a valorizzare l’autenticità e il carattere cooperativo alla base dei propri prodotti. Lo spot mette infatti in risalto l’impegno degli agricoltori soci della cooperativa e il controllo rigoroso che caratterizza l’intera filiera, dal seme alla tavola.

Il protagonista è James Martin, celebrity chef inglese e testimonial di Cirio, che visita i campi dei soci agricoltori presenti in Maremma, sperimentando in prima persona il valore dell’essere parte di una cooperativa. Durante il suo percorso, Martin interagisce con i produttori alle prese con la raccolta del pomodoro, intervistandoli e scoprendo come il controllo totale della filiera e l’impegno per la sostenibilità siano principi cardine per Cirio, che si riverberano sulla stessa qualità del prodotto per il consumatore finale.

Durante una serie di ironiche domande poste da Martin mentre passeggia tra i campi di pomodori, gli agricoltori rispondono con un sonoro e deciso “Sì”, stupiti come se per loro siano assodati e quasi scontati la qualità e il controllo che contraddistinguono ogni fase della lavorazione di Cirio. “Gli agricoltori di Cirio supervisionano l’intero processo dal seme alla tavola?”; “Il carbon neutral è un grande impegno, vero?” ; “Essere in una cooperativa significa avere un prezzo giusto per tutti, corretto?”; “Quindi i vostri migliori pomodori significano piatti più buoni, giusto?” Il coro unanime di “Sì!” emerge come un inno alla qualità produttiva e alla dedizione degli agricoltori Cirio.

Altro elemento distintivo dello spot e della strategia di repositioning Cirio è il bollino “Farmer Owned”, che compare nella scena conclusiva, per sottolineare ulteriormente il carattere cooperativo dell’Azienda e il legame diretto tra gli agricoltori e i prodotti Cirio a garanzia di trasparenza, qualità e sostenibilità.

Partita lo scorso 13 gennaio e on air sino a fine febbraio, la campagna prevede una presenza significativa sulle principali emittenti televisive britanniche, tra cui ITV, Sky e Channel 4, oltre che su piattaforme on demand.

“Questo spot segna un momento di svolta per Cirio nel mercato britannico – commenta Sandra Sangiuolo, Responsabile Marketing Export di Conserve Italia -. Abbiamo scelto di raccontare non solo la qualità e il made in Italy, ma soprattutto il carattere cooperativo e agricolo che rende unico il nostro marchio storico, presente sin dal 1856. Questo approccio risponde alle attese del mercato britannico, sempre più attento ai temi della provenienza, della sostenibilità dei prodotti e di un processo etico rispettoso di tutti gli attori della filiera, dai produttori ai consumatori”.

“Grazie al lavoro dei nostri soci agricoltori, garantiamo massimo controllo di ogni fase produttiva e una qualità superiore a un prezzo equo, confermando l’eccellenza della nostra filiera – aggiunge Diego Pariotti, Direttore Commerciale Export di Conserve Italia -. Cirio, sinonimo di tradizione, filiera e innovazione, continua a distinguersi come ambasciatore della qualità italiana nel mondo. È quel che vogliamo sempre più trasmettere ai nostri clienti britannici, consapevoli di poterci distinguere grazie alla nostra filiera cooperativa 100% italiana”.

La campagna creativa è stata studiata dall’agenzia Krow London, lo spot realizzato dalle case di produzione Annex_20 Red Light e la pianificazione degli spazi è stata affidata alla media house The Village.

Federdistribuzione: a febbraio la prima open week dedicata al retail

Si terrà dal 17 al 21 febbraio la prima “Open Week” di Noi Distribuzione: in diverse città italiane sono previsti incontri, testimonianze, career day e recruiting day dedicati a chi desidera avvicinarsi al mondo del lavoro nel retail. Un’occasione per chi, soprattutto tra i più giovani, si affaccia al mondo del lavoro e vuole entrare in contatto con aziende che quotidianamente offrono un servizio essenziale a milioni di persone, scoprendo le opportunità di inserimento e di crescita professionale che offrono. L’iniziativa è organizzata da Noi Distribuzione, un progetto sostenuto dalle imprese associate a Federdistribuzione per raccontare con voce nuova il settore e le storie di chi ogni giorno ci lavora con passione.

Secondo una ricerca a cura di Federdistribuzione e PwC Italia, il settore distributivo impiega oltre 440 mila lavoratori, con una forte stabilità lavorativa: i contratti a tempo indeterminato rappresentano l’86,5% del totale, un dato di 3 punti percentuali sopra la media nazionale, così come il tasso di occupazione femminile che nel settore è pari a 61,1%, sopra la media italiana del 42%. Se si guarda all’occupazione giovanile femminile, la percentuale di donne occupate sotto i 30 anni è pari al 19%, contro la media nazionale del 12%. L’apertura del lavoro ai giovani è un altro dei tratti distintivi del retail moderno: nonostante la quota di over 50 sia salita al 28%, in linea con l’andamento demografico del Paese, circa il 18% degli occupati del settore ha meno di 30 anni, mentre il 54% dei lavoratori ha tra i 30 e i 50 anni. La distribuzione moderna è un settore in continua crescita, che ha registrato un incremento di occupati del +3,9% tra il 2018 e il 2023 e che investe in innovazione, trainato da digitalizzazione e introduzione di nuove tecnologie, tenendo sempre al centro le persone. Da una recente analisi condotta da Federdistribuzione, le figure più richieste nel 2025 dalle imprese del settore vedono in testa quelle dell’area dei servizi operativi (quasi il 90%), con l’addetto alle vendite e lo specialista nel settore food tra i profili più ricercati dalle aziende, rispettivamente 29% e 12%. Ma non mancano nuovi ruoli legati all’evoluzione tecnologica e professionalità tecniche specifiche.

“Le imprese del retail moderno sono un motore fondamentale dello sviluppo economico e sociale del Paese e generano occupazione nei territori attraverso investimenti importanti. Anche il mercato del lavoro nella distribuzione moderna sta affrontando una fase di trasformazione per effetto di diverse dinamiche in corso: dal progressivo inverno demografico nazionale, ai cambiamenti nella piramide dei valori, soprattutto tra i più giovani, fino alle nuove tecnologie, tra cui l’introduzione dell’intelligenza artificiale. Il nostro è un settore che ha dimostrato non solo di aver mantenuto una tenuta occupazionale rilevante anche negli anni complessi della pandemia, ma di essere cresciuto, sviluppando nuovi modelli e ruoli professionali. Per questo motivo è importante sostenere un’iniziativa come quella della Open Week di Noi Distribuzione, che permette ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro di scoprire le tante opportunità per sviluppare il proprio talento all’interno di un settore dinamico, in continua evoluzione, fatto di persone che, ogni giorno, lavorano con passione per garantire un servizio essenziale a milioni di cittadini” ha dichiarato Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione.

Il calendario completo con gli eventi organizzati dalle aziende è disponibile qui

Noberasco, focus su healthy e Horeca. Obiettivo: 120 milioni entro il 2027

La crisi è alle spalle per Noberasco. L’azienda specializzata in frutta secca e disidratata è riuscita a superare la fase critica grazie al supporto finanziario del fondo illimity Credit & Corporate Turnaround di illimity SGR, alla nuova governance che vede Flavio Ferretti al timone come Amministratore Delegato e, soprattutto, grazie all’impegno collettivo dei dipendenti che non hanno mai smesso di contribuire alla ripresa.

“A fronte di un fatturato stabile, sul quale hanno inciso i pesanti ridimensionamenti di un portfolio prodotti in parte non profittevole, il margine è stato riportato a livelli di sicuro interesse – spiega il CEO Flavio Ferretti -. Nonostante la prima parte di questo nuovo esercizio sia partita con rinnovate problematiche sulle materie prime, sugli impatti del cambiamento climatico, sulle tensioni del dollaro e su quelle geopolitiche, l’outlook ci consente di pianificare un futuro prossimo di positività e di sviluppo sostenibile. In seguito alla chiusura del bilancio positivo e alla lettura dei dati di questi mesi, possiamo più tranquillamente prevedere di rispettare le aspettative e puntare a raggiungere i 120 milioni di ricavi entro il 2027 come previsto dal piano industriale (il gruppo ha chiuso il 2023/2024 con entrate per 85 milioni e un EBITDA Margin attorno all’6,8% grazie anche al controllo dei costi e degli investimenti). Questi numeri letti con attenzione si traducono in risultati importanti quali la fiducia da parte degli stakeholder e – dei consumatori – l’accelerazione della crescita e il rafforzamento all’interno delle più importanti catene della GDO che aprono scenari anche verso altri canali di vendita”.

Per il prossimo triennio Noberasco intende quindi raggiungere obiettivi ambiziosi all’interno di un piano strategico che valorizzerà ulteriormente l’heritage di un gruppo storico che si fregia dal 2022 dell’onorificenza di Marchio Storico di Interesse Nazionale, concentrando l’attenzione sui bisogni del consumatore, sviluppando ulteriormente il canale Horeca e il consumo fuori casa con prodotti healthy sempre più in trend come le barrette-snack e nuovi prodotti di frutta “arricchita”.

Ma non è tutto perché Flavio Ferretti è attento, oltre ai numeri relativi alla crescita di volumi e fatturato, anche ad altri goal legati alla sostenibilità della Agenda 2030. “Al centro della mission Noberasco ci sono innovazione e attenzione al consumatore per permettergli tutti i giorni un “Facile Star Bene” grazie alla facile e pronta assunzione di frutta convenzionale e bio, morbida e secca, lavorata e garantita dal “Metodo Noberasco” – sottolinea il manager -. Inoltre lavoreremo per sviluppare e comunicare al mercato alcune caratteristiche che da sempre contraddistinguono ricerca ed attenzione alla qualità di Noberasco. In particolare abbiamo intenzione di rendere il nostro consumatore consapevole degli sforzi che facciamo sul controllo, la ricerca e la valutazione “in loco” delle materie prime da noi utilizzate”.

Dopo l’insediamento della nuova governance, il divenire dell’azienda si sta disegnando con chiare direttrici strategiche: attenzione alla massima qualità e all’eticità dei prodotti, che caratterizza il ‘Metodo Noberasco’ fin dalle origini e una spinta decisa sul fronte dell’innovazione, ineludibile in un mercato dove l’acquisto di impulso è uno dei pilastri delle scelte del consumatore e richiede di essere costantemente incuriosito e stimolato a provare cose nuove. Ulteriore driver di sviluppo, sarà la sostenibilità con l’impegno concreto verso un tema quanto mai attuale: la continua ricerca di soluzioni innovative per minimizzare l’impatto ambientale in ogni aspetto della filiera, dai processi produttivi fino ai materiali di confezionamento.

Parmigiano Reggiano amato all’estero: Usa, Francia e Spagna i mercati top

Il Parmigiano Reggiano è un prodotto sempre più internazionale: a testimoniarlo i dati positivi del sell-in estero 2024 (fonte: NIQ), che ha segnato un +13,7% rispetto all’anno precedente. La Francia si riconferma il secondo mercato estero per il formaggio Dop, con un +9% rispetto al 2023. Al primo posto, con un aumento del +11,5%, ci sono ancora gli Stati Uniti d’America, dove il Consorzio ha recentemente incontrato operatori e importatori al Winter Fancy Food Show di Las Vegas. Paese di grande interesse è pure la Spagna, che ha chiuso il 2024 con un +11,5%.

Il Consorzio riconferma l’approccio strategico di consolidamento e accompagnamento di sviluppo dell’awareness nei mercati esteri, che rappresentano il futuro della Dop. Con prospettive positive anche per il 2025, i pilastri della strategia del Parmigiano Reggiano restano, innanzitutto, la formazione e educazione sul prodotto per permettere ai consumatori stranieri di saper riconoscere l’unicità del Parmigiano Reggiano in mercati estremamente vasti, ricchi di prodotti d’imitazione e caratterizzati da una marcata confusione al momento dell’acquisto. Verranno inoltre potenziate le azioni di marketing e comunicazione con investimenti su tutti e tre i mercati, con l’obiettivo di aumentare la riconoscibilità del brand e renderlo parte delle culture locali. Infine, il Consorzio lavorerà con catene italiane ed estere, importatori e caseifici per garantire la disponibilità del prodotto e l’eccellenza del modo in cui viene proposto nella Gdo, nell’Horeca e in tutti i canali distributivi.

Mdd, Magazzini Gabrielli: 50 nuovi prodotti per la gamma Fatti Buoni

Salgono a 160 le referenze “Fatti Buoni”, brand creato da Magazzini Gabrielli nel 2018. Ora il marchio, che con gusti e sapori locali vuole essere “ambasciatore” di un’esperienza enogastronomica rappresentativa del territorio e delle sue specificità, annovera 50 nuovi prodotti: l’acqua naturale ml.500 in brick, molto importante soprattutto nell’ottica della sostenibilità; l’ampliamento della linea dei prodotti sardi attraverso l’inserimento di due formati di pasta di semola tradizionali come Malloreddus e Fregula Sarda, che stanno registrando performance importanti soprattutto sui punti vendita del Lazio; il lancio della linea di pesti e sughi, cinque referenze in totale che attraversano la tradizione culinaria italiana: sugo ricotta e pecorino DOP, “alla norma”; il pesto tre versioni: basilico e limone IGP, funghi e tartufo, noci e funghi.

“Fatti Buoni” è sinonimo della percezione positiva di una linea che vuole individuare sempre le migliori realtà produttive italiane, privilegiando quando possibile le aziende che lavorano nelle regioni dove le nostre insegne sono presenti – commenta la dottoressa Barbara Gabrielli, Responsabile della Comunicazione di Magazzini Gabrielli -. Quando i nostri clienti cercano tipicità, tradizioni e cultura del vivere bene, sugli scaffali acquistano sempre di più i prodotti “Fatti Buoni”.

Con la linea Fatti Buoni, le insegne Oasi e Tigre propongono una valorizzazione enogastronomica della cultura e della tradizione italiana attraverso i sapori autentici e la maestria del saper fare che si tramanda nel tempo: molti dei prodotti della linea hanno ottenuto importanti certificazioni di qualità (DOC, DOCG, DOP, IGP e BIO).

“Siamo alla continua ricerca di prodotti di alta qualità e naturalmente lavoriamo sul numero di referenze e sull’ampiezza di gamma e sull’incidenza dei settori di appartenenza, grazie alla costruzione di collaborazioni durature con i nostri fornitori locali con i quali condividiamo gli stessi valori – aggiunge Matteo Di Gregorio, responsabile del progetto “Fatti Buoni” di Magazzini Gabrielli –. Tengo ad evidenziare il lancio dell’aceto balsamico invecchiato ad alta densità e il lato dolce di questo anno, le uova di Pasqua, una al cioccolato bianco con mandorle e pistacchi e un nocciolato gianduia con nocciole Piemonte IGP, inseriti per la prima volta nell’assortimento Fatti Buoni, andando ad arricchire il già nutrito assortimento stagionale del Natale, con un numero di referenze pari a nove”.

Gelati private label: Investindustrial acquisisce Grupo Alacant

Investindustrial ha finalizzato un accordo per l’acquisizione della maggioranza del Grupo Alacant. Fondato nel 1972 da 35 produttori di gelato e con sede ad Alicante (Spagna), Grupo Alacant è uno dei principali produttori indipendenti di gelati in Spagna, specializzato nella produzione di gelati private label per operatori innovativi della vendita al dettaglio e nella co-produzione per i principali produttori di gelati a marchio. Con un fatturato di circa 225 milioni di euro nel 2024 e circa 850 dipendenti, l’azienda dispone di quattro stabilimenti produttivi all’avanguardia (uno ad Alicante, uno a Murcia e due a Madrid) e vanta una solida esperienza in termini di customer service, sicurezza alimentare e qualità dei prodotti.

L’acquisizione da parte di Investindustrial avviene in una fase cruciale per Grupo Alacant. In particolare l’azienda si è data l’obiettivo di continuare a servire la propria clientela in Spagna e rafforzare ulteriormente la propria produttività attraverso investimenti significativi, accelerando al contempo la strategia di internazionalizzazione per diventare uno dei principali operatori indipendenti di gelati private label in Europa. La collaborazione annunciata potrà fare leva sulla profonda conoscenza e sulla solida esperienza di Investindustrial nel settore food, grazie ad investimenti passati come Natra e alle attuali aziende in portfolio che generano un fatturato aggregato di circa 8 miliardi nella private label, nell’ingredientistica e nei prodotti da forno surgelati e che includono, tra gli altri, Sammontana / Forno d’Asolo, Amalfi (La Doria/Winland), CSM Ingredients e Eataly.

“Siamo orgogliosi di questa collaborazione perché riteniamo di poter accompagnare l’azienda nella sua prossima fase di sviluppo, con l’obiettivo di rafforzare il suo posizionamento in Spagna ed espandersi oltre il mercato nazionale. Grupo Alacant ha tutti gli elementi per il successo che sosterremo attraverso i nostri uffici di sviluppo internazionale e il nostro team di miglioramento operativo” commenta Andrea C. Bonomi, Presidente dell’Advisory Board di Investindustrial.

“Grazie al solido track record e alla profonda conoscenza del settore dei prodotti alimentari private label, Investindustrial rappresenta il partner ideale per supportare ulteriormente Grupo Alacant, rafforzando la sua presenza operativa. Siamo certi che l’esperienza e il contributo di Investindustrial permetteranno a Grupo Alacant di affermarsi come attore di primo piano nel mercato europeo” ha aggiunto Joaquin Lancis, CEO di Grupo Alacant.

Olio, è allarme speculazioni per invasione del prodotto tunisino

L’invasione di olio tunisino a prezzi stracciati alimenta il rischio di speculazioni ai danni dei produttori nazionali, rendendo necessario alzare la guardia contro il pericolo frodi. A denunciarlo sono Coldiretti e Unaprol in riferimento al fatto che l’Italia diventato è il principale importatore di prodotto dalla Tunisia, con ben 1/3 del totale giunto nel nostro Paese nei primi due mesi di campagna olivicola, proprio in concomitanza con l’arrivo dell’olio nuovo nazionale. Oggi l’olio tunisino viene venduto sotto i 5 euro al litro, con una pressione al ribasso sulle quotazioni di quello italiano che punta a costringere gli olivicoltori nazionali a svendere il proprio al di sotto dei costi di produzione. Una concorrenza sleale, sia considerata l’alta qualità del prodotto Made in Italy, sia il fatto che nel Paese africano non vigono le stesse regole in materia di utilizzo di pesticidi e di rispetto delle norme sul lavoro vigente nell’Unione Europea. A favorire le importazioni dalla Tunisia è anche l’accordo stipulato dalla Ue che prevede l’importazione annuale, nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre, di 56.700 tonnellate di oli vergini d’oliva, nella cui categoria merceologica sono compresi olio extravergine d’oliva, olio vergine d’oliva e olio lampante, senza applicazione di dazi doganali.

“Per tutelare gli olivicoltori italiani occorre rivedere il periodo di applicazione dell’accordo tra Ue e Tunisia, restringendolo al periodo 1° aprile – 30 settembre ed evitando così che l’olio magrebino arrivi proprio in concomitanza di quello “nuovo” nazionale” sottolinea David Granieri, Presidente di Unaprol.

L’arrivo di olio straniero low cost alimenta peraltro anche il rischio frodi – ricordano Coldiretti e Unaprol -, con il prodotto estero spacciato per italiano. Da qui la richiesta dell’istituzione di un sistema telematico di registrazione e tracciabilità unico a livello europeo per proteggere l’olio extravergine d’oliva e garantire trasparenza lungo tutta la filiera produttiva, come scritto in una recente lettera al Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare.

L’olio d’oliva rappresenta un comparto strategico per il Made in Italy agroalimentare, grazie all’impegno delle circa 400mila aziende agricole nazionali per garantire un prodotto dagli standard elevatissimi, con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo, secondo l’analisi Coldiretti. L’Italia ha la leadership in Europa per il maggior numero di oli extravergini a denominazione in Europa (43 Dop e 7 Igp).

Grupo Consorcio lancia l’e-commerce esclusivo per l’Italia

È online da poche settimane il nuovo sito di e-commerce esclusivo per l’Italia di Grupo Consorcio. La decisione di aprire un canale dedicato allo Stivale tricolore esprime la centralità del nostro Paese nelle strategie di Grupo Consorcio. La filiale italiana infatti, aperta a gennaio 2024, ha chiuso l’anno con un +8,3% a volume e +7,7% a valore nel mercato del tonno premium, posizionandosi come secondo player a valore e +40% a volume e +61% a valore nel mercato delle acciughe del Cantabrico, con incremento della quota di mercato del +2,8 rispetto al 2023.

Il nuovo Consorcio Shop propone l’eccellenza della linea Gran Reserva, acquistabile solo sul sito. Prodotti esclusivi, che in Italia non sono presenti e che permetteranno al consumatore di scoprire il meglio del mare Cantabrico (dalle acciughe al bonito del norte, passando per la ventresca e molto altro), ma anche alcune eccellenze della terra spagnola, come gli asparagi bianchi, selezionati e confezionati interamente a mano, oppure carciofi, peperoni, o piatti pronti come crema di zucca o di porri, ceci con le vongole e altro ancora.

Lo shop Consorcio rappresenta anche un’opportunità per chi è in cerca di regali, grazie alla ricca sezione dedicata alle confezioni gourmet, o per chi è particolarmente attento alla sostenibilità, che apprezzerà la linea di prodotti sostenibili certificati MSC. Nel nuovo sito ogni prodotto è presentato con numerosi dettagli relativi alla produzione, alle sue caratteristiche tipiche e alle modalità di degustazione. Non mancano le ricette, per guidare il consumatore alla scoperta del miglior modo per gustare i prodotti Consorcio Gran Reserva, mentre la sezione Blog fornisce utili informazioni sulle conserve, le modalità di consumo e ulteriori dettagli sui prodotti. Nel corso dell’anno inoltre saranno frequenti promozioni e offerte: ora è online la promo “Settimana Senza IVA” che permette un acquisto a costi molto vantaggiosi.

“Attraverso questo canale intendiamo ampliare e diversificare la nostra offerta con i prodotti di altissima gamma della linea Gran Reserva, che non sono presenti nella GDO e acquistabili solo online – spiega Eduardo Sanfilippo, Head of Marketing&Communication di Grupo Consorcio -. Le prime settimane di attività del nuovo e-commerce ci hanno già dato ottimi risultati, che vanno oltre le nostre iniziali previsioni, con un +20% di ordini conclusi: intendiamo premiare la fiducia dei nostri consumatori non solo con offerte e promozioni, ma anche avviando un loyalty program che sarà attivo a breve”.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare