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Centri Commerciali e investitori: scene da un matrimonio

Sono due realtà strettamente connesse l’una con l’altra: i centri commerciali e i loro investitori si sono confrontati in un importante convegno, un vero e proprio dialogo tra le parti, lo scorso 17 ottobre nella scenografica cornice di Palazzo Visconti, storica ed elegante location milanese. Organizzatore della giornata il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, che ha voluto questo momento di incontro per riflettere, in maniera ampia ed esaustiva, sullo scenario del mercato del retail real estate, tracciando anche tendenze e prospettive future. Numerose le testimonianze di alcuni fra i principali attori delle due parti, uniti in un percorso comune che deve ovviamente tenere ben presenti i mutamenti socioeconomici, ambientali e le nuove necessità ed esigenze del retail. Di certo c’è che le due parti in causa sembra facciano a volte fatica a parlare un efficace linguaggio comune; un dialogo a volte difficoltoso, forse dovuto al desiderio da parte degli investitori di ridurre i rischi (l’e-commerce può frenare le strategie di investimento, così come i timori economici propri del nostro paese destano perplessità a causa dell’instabilità anche politica, che rischia di rendere vani i piani a lungo termine), che ha determinato una partenza, nell’anno in corso, in sordina, caratterizzata da una certa lentezza anche se i numeri, ad ora, delineano invece una fine d’anno in ripresa. Ripresa confermata da numeri caratterizzati dal segno più; c’è quindi da chiedersi quale sarebbe stato il percorso comune (si tenga presente che l’Italia è comunque considerata particolarmente “appetitosa”, soprattutto per investitori provenienti dal Nord America, Asia e Medio Oriente) qualora il dialogo tra le parti fosse stato più costruttivo e con linguaggio e obiettivi sinergici. Per quanto attiene il centro commerciale risulta evidente, da recenti studi e ricerche, la sua vocazione come polo aggregante oltre, ovviamente, alla possibilità di effettuare acquisti e partecipare attivamente ad eventi; in sintesi sembrano evidenziarsi sempre più finalità relazionali e socializzanti. Emerge anche sempre più la necessità di razionalizzazione dei nuovi progetti, che dovranno pensare alla loro collocazione urbana o extraurbana, alle notevoli differenze tra nord, centro e sud Italia, alle dimensioni delle città cui si riferiscono e a ceto sociale, culturale ed economico dei loro frequentatori. Nuovi progetti che dovranno anche tenere in grande considerazione i mutati (e tutt’ora mutanti) stili di consumo e l’architettura e distribuzione degli spazi interni: il nuovo polo commerciale non deve infatti guardare all’oggi, ma deve sapere prevedere, anticipandolo e se possibile creandolo, il domani.

di Andrea Matteucci   

 

I centri commerciali del futuro, tra ambiente e aggregazione

“Non solo shopping: un nuovo ruolo. Una nuova immagine (e un nuovo nome?) per i centri commerciali”. E’ stato questo il claim del 2° convegno sull’impatto sociale dei mall organizzato dal Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali lo scorso 18 settembre negli eleganti ambienti del Palazzo delle Stelline, edificio milanese storico e di charme. Tavole rotonde, workshop, momenti di confronto e testimonianze dirette hanno cercato di fare luce sul nuovo ruolo dei mall e sulla loro interazione con chi li frequenta, anche in virtù dei sempre più complessi cambiamenti sociali, di sostenibilità ambientale e di aggregazione. Molto è cambiato dagli anni ’50, quando i primi centri commerciali videro la luce negli Stati Uniti: lo scopo era, a quei tempi, solo ed esclusivamente di mera vendita: il consumatore era cliente, nulla più, solo parte passiva in un processo estremamente semplice, quasi basic. Da allora parecchio è stato fatto, attraverso step continui ma sostanziali, anche in termini di architettura stessa degli edifici (ora più “aperti” e coinvolgenti il consumatore), e loro posizione in ambito urbano ed extraurbano. Mutamenti che non possono prescindere dai profondi cambiamenti, e le accresciute attenzioni, che riguardano l’impatto ambientale e il desiderio di aggregazione.

Il mall del futuro (peraltro già ampiamente presente) deve quindi essere sempre più “green” e deve ancor di più diventare “agorà”, anche attraverso un maggiore coinvolgimento di chi lo frequenta: eventi, attività no profit, iniziative e partnership con enti di assistenza, aiuto e sensibilizzazione, offerte diversificate di servizi… per tutte le età e per qualsiasi target. In sintesi, il mall deve essere un modello di sostenibilità sociale a tutto tondo. Ma può e deve anche (e già lo sta facendo) riavvicinarsi alle metropoli, sia per motivi strettamente legati alla sua facile raggiungibilità sia per poter, ancor di più, interagire con le pubbliche amministrazioni, con progetti e iniziative comuni e virtuose, con evidente beneficio a medio e lungo termine per entrambi gli attori, se ben pensati. I centri commerciali sono cambiati, cambiano e cambieranno, a partire dalla loro anima, sempre più “dialogante” con territorio, necessità contingenti e utenti finali; un cambiamento che deve, perché no, coinvolgere anche il nome, che rappresenta un’identità ben precisa. Un nome sempre più legato all’evoluzione del ruolo dei mall, ben diverso da quello pensato in origine.

 

di Andrea Matteucci

Poli Commerciali italiani: un comparto da 140 miliardi di euro

Foto di Steve Buissinne da Pixabay

Vale circa 140 miliardi di euro ed ha al suo attivo circa 780 mila occupati: sono numeri di tutto rispetto quelli relativi all’Industry dei Poli Commerciali ed emersi dall’analisi  “Industry dei Poli Commerciali in Italia. Tra filiera e ruolo sociale” curata da Nomisma per conto di CNCC Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali. 

Vediamo il dettaglio: nel 2018, alle 1.254 strutture presenti in Italia (1.020 delle quali sono Centri Commerciali, 181 parchi commerciali, 30 outlet center, 23 leisure center) sono collegati 71,6 miliardi di fatturato diretto (netto IVA) – pari al 4% del PIL italiano, 587.000 posti di lavoro e un contribuito al gettito fiscale per 27,8 miliardi di euro.

Fonte: Nomisma | Industry dei Centri Commerciali in Italia, 2019

L’impatto economico dei Poli Commerciali

Un dato emerso dalla ricerca Nomisma è l’eco dell’attivazione economica e sociale lungo tutta la filiera. Per far fronte ad un fatturato diretto di 71,6 miliardi di euro, l’Industry ha infatti acquistato beni e servizi attivando rapporti di fornitura per ulteriori 54,1 miliardi di euro, che si sono tradotti anche in 159.000 posti di lavoro addizionali [Effetto Indotto].

Gli impatti diretti e indiretti descritti hanno originato reddito addizionale distribuito agli occupati coinvolti – in modo diretto o indiretto – nella filiera per un valore di 13,4 miliardi di euro [effetto indotto].

La capacità di attivazione complessiva dei Poli Commerciali – sottolinea Nomisma – si attesta quindi a 139,1 miliardi di euro e genera 783.000 occupati.

 

Fonte: Nomisma | Industry dei Centri Commerciali in Italia, 2019

I Centri Commerciali nelle abitudini degli italiani

I Centri Commerciali – senza perdere la loro funzione core, ossia quella degli acquisti (effettuati dal 86% dei regular user, ossia chi frequenta il Centro Commerciale almeno 2 volte al mese) – si configurano sempre più come social hub, luoghi di aggregazione e socializzazione in cui trascorrere il tempo libero e fruire di servizi accessori. Per l’83% dei regular user, infatti, il Centro Commerciale diviene un luogo in cui trascorrere il tempo libero guardando vetrine e curiosando tra le offerte, il 38% in un Centro Commerciale usufruisce anche delle proposte enogastronomiche presenti nella galleria (ristoranti, pizzerie, fast-food, tavole calde …).

E non basta: 2 regular user su 10 si recano invece al Centro Commerciale spinti da motivazioni di socializzazione (incontrare amici o partecipare ad eventi).

Fonte: Nomisma | Industry dei Centri Commerciali in Italia, 2019

Nella definizione del nuovo ruolo dei Centri Commerciali, è importante anche il posizionamento che stanno acquisendo come attrattori turistici: non solo il 69% degli italiani ha frequentato un Centro Commerciale durante le sue vacanze, ma per il 42% la visita ad un Centro Commerciale o Outlet lontano dal luogo di residenza è addirittura la motivazione principale per cui si organizza un viaggio o una gita in giornata.

Commenta Massimo Moretti Presidente CNCC: “Credo che i risultati emersi parlino da soli, in termini di occupazione generata su tutto il territorio nazionale (2,3% dell’intera forza lavoro nazionale), con una particolare attenzione ai giovani ed alle donne, incidiamo per il 4% in termini di contributo complessivo al PIL italiano e non ultimo sosteniamo imposte annue per circa 27,8 miliardi di euro. Ma se l’importanza economica del nostro settore (diffuso su tutto il territorio nazionale, anche nelle zone più disagiate, non si dimentichi) è acclarata, colpisce anche l’impatto sociale dei centri commerciali nelle vite dei nostri concittadini. Mediamente ogni giorno fra i 4 e 6 milioni di italiani visitano un centro commerciale e, cosa importante, lo fanno in compagnia (con la propria famiglia o con gli amici per il 79% degli italiani): siamo le nuove piazze dove le persone amano incontrarsi e stare insieme con i propri cari. ”

 “La survey Nomisma –spiega Luca Dondi, Amministratore Delegato di Nomisma – condotta su oltre 1.000 persone che hanno frequentato i centri commerciali nell’ultimo anno – ha indagato in profondità il ruolo relazionale che i poli commerciali svolgono per e nei territori in cui sono presenti. Quel che ne emerge è un unanime riconoscimento della capacità dei centri commerciali di rispondere alle esigenze dei cittadini, non solo tramite l’offerta commerciale – che rimane l’attività core e principale – ma anche attraverso la proposta di eventi e di servizi accessori (dentista, parrucchiera, …) fruibili ad orari flessibili – punto di forza per il 70% degli user dei centri commerciali – e in tutti i giorni della settimana. Sono questi i punti cruciali dello studio, le evidenze su cui porre l’attenzione affinché i risultati dell’analisi condotta da Nomisma diventino stimoli e spunti di riflessione nell’ottica di una valutazione che consideri tutte le forme di valore – economico, sociale, relazionale – generato dall’industry dei Centri Commerciali”,

Ada Mall: apre i battenti il nuovo shopping centre di Belgrado

Debutta a Belgrado Ada Mall, nuova destinazione per lo shopping e il tempo libero. Posto tra l’affollato quartiere residenziale di Banovo Brdo e l’isola Ada Ciganlija, vivace quartiere sul fiume Sava. Progettato da Design International, Ada Mall si propone come nuovo centro nevralgico cittadino, non soltanto per gli abitanti della città, ma anche per le decine di migliaia di turisti che visitano l’isola durante l’anno.

Il progetto architettonico, commissionato da GTC, azienda operante nel campo dello sviluppo immobiliare, e curato da Lucio Guerra COO di Design International è stato espressamente pensato per accogliere un numero elevato di visitatori, presentandosi come naturale collegamento multilivello tra il quartiere residenziale alle spalle e l’area ricreativa di fronte. Ben collegato alla rete di trasporti pubblici, il centro offre anche un parcheggio multipiano, con capienza totale di circa 1.000 posti auto. Il tenant mix include un supermercato, brand di moda internazionali e locali, un cinema multisala e un’ampia selezione di ristoranti, bar e caffetterie, che sono parte integrante del panorama culturale di Belgrado. In totale si tratta di oltre 140 unità, dislocate su cinque piani, per una superficie lorda affittabile (GLA) complessiva di 34.000 mq.

Ada Mall sarà il primo centro commerciale in Serbia a ospitare alcune delle catene più rinomate a livello internazionale, tra cui The Body Shop, H&M, Piazza Italia, Kiehl’s, Lee Coope, Replay, Superdry e molti altri nomi. Saranno presenti anche marchi famosi come Starbucks, Ray-Ban, LC Waikiki, Reserved, Terranova, Cropp, House, Lindex, Calliope e Maxi Supermarket.

Il team di Design International, guidato dagli architetti Lucio Guerra e Paolo Bianchini, ha tratto ispirazione dall’ambiente naturale circostante e dalla storia del luogo per creare un edificio dalle forti connotazioni  ”locali” e dal design innovativo. Nel design degli interni si è optato per uno stile neutro, con elementi di ghisa, legno di recupero e mattoni di ispirazione derivante dal precedente uso dell’area.

Al terzo piano si trovano i ristoranti dalle specialità gastronomiche più raffinate. Il fiore all’occhiello di questo spazio dedicato interamente al cibo e al divertimento è rappresentato da Merkada, un’esclusiva area ristorazione in cui sarà possibile gustare i migliori sapori dal mondo, con una scelta straordinaria di ristoranti e cucine e un’attenta selezione di vini e birre.

 

Galleria Borromea lancia “Progetto Cuore a Galleria”

Galleria Borromea Shopping Center il centro commerciale gestito da Sonae Sierra, lancia “Progetto Cuore a Galleria”, mettendo a disposizione il “cuore” della struttura, per un’iniziativa di charity e solidarietà, in collaborazione con AICCA Onlus – Associazione Italiana dei Cardiopatici Congeniti Adulti.

“Progetto Cuore a Galleria” consiste nella trasformazione dell’area eventi, la Piazza Centrale di Galleria, in una vera e propria àncora leisure, attraverso la creazione di un  programma di attività ed eventi che accompagnerà i visitatori nel corso di tutto il 2019 animando e coinvolgendo l’intero centro commerciale.

La partecipazione alle attività che si susseguiranno prevederà un contributo simbolico da parte dei clienti e metà del ricavato verrà donato ad AICCA Onlus.

Il calendario sarà rivolto a tutti i target, con attività di intrattenimento come: luna park, laser room, eventi legati allo sport e iniziative create in collaborazione con AICCA Onlus legate alla salute e al benessere. Tra queste ultime ci saranno laboratori di arte terapia per bambini, sessioni dedicate all’educazione alimentare, alla salute e alla prevenzione tra cui: misurazione della pressione e consigli per il benessere del cuore e ancora workshop di cucina salutare anche per chi ha poco tempo, incontri sulla dieta mediterranea per la prevenzione cardio vascolare e sportelli di counseling nutrizionale.

 “Progetto Cuore a Galleria  – ha commentato Giuseppe Muni -Direttore del Centro Commerciale – ci consente di coniugare spensierati momenti di intrattenimento per tutti i nostri visitatori, a momenti educativi e di riflessione. Ringraziamo caldamente AICCA Onlus per la disponibilità e l’apertura alla nostra proposta di collaborazione in questo progetto.”

 “Progetto Cuore a Galleria- ha sottolineato Giovanna CampioniCoordinatrice Nazionale di AICCA Onlus– ci permetterà di arrivare sicuramente a tante persone e questo per noi è davvero importante. I nostri genitori si aspettavano al massimo che sopravvivessimo alla patologia. AICCA Onlus tra i vari servizi, si propone anche di supportare dal punto di vista economico (spostamenti e alloggio) le famiglie, per quanto riguarda le cure e l’aspetto post dimissioni dei pazienti con un aiuto psico-sociale concreto e fondamentale.” E continua: “Non basta sopravvivere, cosa ben più importante è la qualità della vita nonostante e rispetto alla malattia.”

 

 

Legal Forum: per discutere di normative. Focus sulle chiusure festive

Torna, per il quarto anno consecutivo, il Legal Forum “La Legge al Centro”, promosso dalla Commissione Consultiva Legale di CNCC. L’obiettivo?

Quello di offrire ad avvocati, giuristi d’impresa, leasing manager e operatori del settore, una panoramica delle novità e criticità legali attinenti alla filiera della industry dei Centri Commerciali.

Ha aperto i lavori Francesco Ruffino, Coordinatore Commissione Consultiva Legale CNCC – Studio Legale Frau Ruffino Verna.

Il Fisco

Nella prima tavola rotonda “Azienda e Fisco: tra attualità e futuro”, moderata da Luca Lucaroni, direttore finanziario di Eurocommercial Properties Italia, ci si è interrogati su alcuni temi di natura fiscale di particolare interesse per gli operatori del settore: nello specifico, il dibattito si è focalizzato su temi quali il riclassamento degli spazi comuni all’interno del centro commerciale, la disciplina dell’ammortamento nell’affitto di ramo d’azienda, e altre tematiche affini che sono state affrontate.

Locazioni & Co.

Nella seconda tavola rotonda “Affitti e Locazioni: disciplina e orientamenti giurisprudenziali”, che è stata moderata da Claudio Cocuzza dello Studio Legale Cocuzza & Associati, si è discusso dei temi di natura più squisitamente civilistica: dalla nozione di azienda alla qualificazione del rapporto affitto di ramo d’azienda versus locazione, dalle criticità in caso di affitto e retrocessione d’azienda in situazioni sia fisiologiche che patologiche, alla disciplina del trasferimento dei dipendenti e della responsabilità solidale o meno per i debiti aziendali.

Fisico o virtuale?

A seguire, è intervenuto Francesco Pugliese, Amministratore Delegato di Conad, sul tema “Online vs Offline: la visione degli operatori” che ha fornito la sua autorevole opinione su un argomento di particolare interesse per tutta la filiera distributiva.

Collegata a tale tema, è stata la successiva tavola rotonda, “I Luoghi sfidano l’e-commerce, moderata da Pietro Malaspina, Senior Advisor di AEDES SIIQ, in cui si è trattato il tema della sfida all’e-commerce. I nuovi format dei centri commerciali di successo, ubicati anche in ambito urbano, sono quelli in grado di diventare luoghi architettonicamente evoluti e piazze sociali dove il consumatore è attratto e coinvolto, facendo leva sulla sua dimensione esperienziale dell’acquisto fisico, impossibile da replicare on line.

Aperture o chiusure? La spina nel fianco

 Ha concluso il Forum una discussione sul tema più attuale del momento, nell’ambito dell’industria dei Centri Commerciali e del commercio in genere, ossia Aperture e chiusure: quale regolamentazione?”, alla luce della proposta di legge attualmente in discussione.

Si sono confrontati sul tema Francesco Pugliese, Massimo Moretti, Presidente del CNCC e Francesco Ruffino. La discussione ha fatto emergere la visione degli operatori, anche sotto l’aspetto giuridico.

«Circa il 17% dei punti vendita Conad – uno ogni sei – si trova in un comune sotto i 5 mila abitanti. Di questi, 165 sono nell’area prealpina, in comuni lontani e isolati dagli altri centri. Sono luoghi dove il negozio fornisce un servizio indispensabile e difficilmente sostituibile. Se il disegno di legge sulle chiusure domenicali sarà approvato senza modifiche anche questi esercizi saranno obbligati a restare chiusi per la maggior parte dei giorni festivi, obbligando i residenti, quando possibile, a spostarsi nei comuni turistici per fare la spesa», ha sottolineato Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad. «Mi chiedo se i relatori del ddl abbiano valutato l’impatto in termini economici, sociali e ambientali del provvedimento tenendo conto di aspetti come questo. Un provvedimento che penalizza il commercio fisico, dimenticando che, soprattutto nei piccoli centri, i negozi sono luoghi di relazione che nessuna forma di shopping virtuale potrà mai sostituire».  

Oggi abbiamo dibattuto anche sui profili legali del nuovo disegno di legge sulle chiusure domenicali che ha molti lati di debolezza – ha aggiunto Massimo Moretti.  Dal punto di vista della concorrenza e della costituzionalità invitiamo la Commissione a riflettere e a sviluppare questo importante tema. Noi, come CNCC, siamo ovviamente disponibili ad organizzare un incontro ed avere un confronto.”

Antica Focacceria San Francesco entra nell’orangerie del Mantova Outlet Village

Antica Focacceria San Francesco porta i colori e i sapori della Sicilia nella orangerie che da oggi arricchisce la piazza del centro del Mantova Outlet Village.

Clienti e visitatori del fashion district possono gustare le ricette originali nate nel cuore della Vuccirìa di Palermo all’interno del nuovo “giardino d’inverno” realizzato per la riqualificazione della piazza centrale dell’outlet mantovano.

“Con l’apertura a Mantova Outlet Village Antica Focacceria San Francesco raggiunge simbolicamente i dieci punti vendita sul territorio nazionale. Dopo Milano, Roma, Bergamo, Brescia siamo soddisfatti di portare il nostro marchio anche all’interno del fashion district mantovano” dichiara Claudio Baitelli, AD di FC Retail. “Il progetto della nuova orangerie nella quale siamo inseriti è per noi un valore aggiunto, capace di esaltare l’immagine del nostro punto vendita. Ci auguriamo che il pubblico del centro possa conoscere e apprezzare fin da subito le ricette di Antica Focacceria: un marchio che propone una cucina unica e popolare, ricca dei gusti e dei sapori appartenenti a una lunga tradizione”, conclude Baitelli.

Il punto vendita si colloca nella nuova oasi di relax e si distingue per lo stile essenziale e contemporaneo che conserva richiami evidenti all’architettura liberty del negozio originale di Palermo, aperto fin dal 1834.

Lo spazio può accogliere la clientela in un’ampia e confortevole sala interna, fornita di oltre 80 posti a sedere, e di un déhors con oltre 65 posti.

Marchio unico nel suo genere con oltre 180 anni di esperienza nella ristorazione, l’Antica Focacceria presenta a Mantova Outlet Village la sua offerta culinaria semplice e accessibile, caratterizzata dal meglio della cucina tradizionale siciliana.

I clienti potranno infatti gustare le specialità del “cibo da strada” siciliano, come arancine, panelle e cazzilli, insieme ai piatti storici come la pasta “chi sardi”, la pasta alla norma, gli anelletti al forno, l’involtino di carne gratinato ai pistacchi, la frittura di pesce con bastoncini di zucchine croccanti. Non possono naturalmente mancare i dolci più caratteristici della pasticceria isolana come i celebri cannoli siciliani, le cassatine e le granite.

Dopo le recenti aperture di CityLife Milano e Franciacorta Outlet, il punto vendita di Mantova Outlet conferma la capacità di Antica Focacceria San Francesco di intercettare e soddisfare la clientela che frequenta le più importanti destinazioni dello shopping contemporaneo.

Bicocca Village: crescita a doppia cifra grazie a un lavoro di squadra

Benché il contesto economico che caratterizza il settore dei centri commerciali registri in Italia fatturati ed affluenze in diminuzione, qualche interessante eccezione c’è. Come quella rappresentata dal  Bicocca Village. Inaugurato nel 2005 (39.862 mq di GLA), con un format all’avanguardia, dal 2015  il Centro ha registrato incrementi di fatturato  a doppia cifra: a settembre 2018 rispetto al medesimo periodo del 2017 la crescita era pari al 15% circa. Anche l’affluenza è costantemente aumentata negli anni: nel 2017 l’incremento è stato superiore del 15% rispetto al 2016, mentre nel 2018 l’incremento rispetto al 2017 dovrebbe attestarsi intorno al 2.7%.

Il successo di Bicocca Village è il risultato di un lavoro di squadra che ha visto il coinvolgimento di numerosi professionisti e manager nel percorso di riposizionamento di Bicocca Village.

Tra questi:

– DEA Real Estate Advisor dapprima coinvolta come consulente strategico della Proprietà ed a supporto dell’Asset Manager, passando poi nel novembre 2017 a svolgere direttamente l’attività di Asset Management.

– Cushman & Wakefield, società di gestione del Centro dal 2015 ed attiva anche nella commercializzazione degli spazi del Centro stesso.

In particolare il processo di valorizzazione si è realizzato su più livelli come:

  • restyling e ottimizzazione del layout
  • aggiornamento dell’offerta
  • miglioramento dell’accessibilità (supporto allo sviluppo del Parco della Torre)
  • upgrading tecnologico
  • marketing
  • piena integrazione e relazioni con il territorio

Dal 2015 è stato registrato un incremento dell’occupancy che partendo dal 80% si attesta adesso al 93% della GLA globale.

Food ed entertainment costituiscono i due assi fondamentali alla base del successo di Bicocca Village attraverso 60 esercizi commerciali di cui 23 attività di ristorazione e diversi servizi. 

Altrettanto determinante è il contesto in cui il Centro è inserito: Il tessuto urbano del quartiere Bicocca, in continua crescita ed evoluzione, con un’offerta diversificata di servizi al cittadino: l’Università, che rappresenta una delle realtà accademiche all’avanguardia sull’intero territorio nazionale; diverse aziende del settore terziario, finanziario e industriale che hanno deciso di trasferire in quest’area il loro headquarter; numerosi sviluppi immobiliari di carattere residenziale in atto e appena completati.

 

Ceetrus lancia le gift card digitali: emesse dai pad e spendibili in tempo reale in 16 centri

Gift card che sono vere e proprie carte di credito del circuito Mastercard, da regalare per poter fare acquisti nei negozi preferiti nell’arco di un anno, stampate nei pad digitali posizionati nei centri commeriali del circuito in tempo reale: è la novità di Ceetrus in promozione speciale dall’8 al 24 dicembre.
L’iniziativa lanciata da Ceetrus Italy interessa 16 Centri e Parchi commerciali: Rescaldina, Cesano Boscone, Monza, Vimodrone, Porte dell’Adige, Porte di Mestre, Fanocenter, Neapolis, Giugliano, Casamassima, Mesagne, Porte dello Jonio, Porte di Catania, Santa Gilla (Cagliari), Olbia, Sassari. Grazie all’installazione di appositi pad digitali, i visitatori potranno ritirare Gift Card valide per un intero anno solare dall’attivazione e spendibili in tutti gli esercizi dei centri commerciali in cui vengono attivate.
“Il vantaggio – spiega Simona Portigliotti, Direttore Marketing & Comunicazione di Ceetrus Italy – è di poter usufruire di una vera e propria carta di credito prepagata, appartenente al circuito Mastercard, usufruibile quindi a propria discrezione in uno qualsiasi dei negozi dei nostri centri. È un’idea regalo utile che amplia le possibilità offerte dalle classiche gift card, perché dà accesso non soltanto a un unico brand ma di fatto all’intero centro commerciale, incluso l’Ipermercato”.
I pad digitali, inoltre, forniscono ai clienti informazioni sempre aggiornate sui negozi della galleria, le promozioni in corso e tutti i servizi del singolo centro commerciale.
L’iniziativa viene lanciata con una speciale promozione: dall’8 al 24 dicembre, i visitatori che acquisteranno tramite i pad digitali una gift card da almeno 30 euro, riceveranno in omaggio una seconda gift card da 10 euro.
Per promuovere l’operazione, Ceetrus Italy ha implementato una campagna di lancio che parla soprattutto attraverso i social.
Ceetrus, ex Immochan (Auchan Holding), opera attualmente in 48 centri commerciali con oltre 2.300 negozi, 600.000 metri quadri di superficie affittabile (GLA) e oltre 185 milioni di visitatori all’anno.

Caselle Open Mall, un progetto inclusivo con un suo inedito percorso olfattivo

Si svilupperà su oltre 114.000 mq di GLA,  al suo interno sono previsti lo shopping tradizionale, con oltre 220 negozi; 9.200 mq dedicati al food & beverage; 18.700 mq dedicati al leisure e 8.000 posti auto. E c’è di più: ospiterà, infatti, anche un Family Edutainment Centre, il primo in Europa, che opererà con il prestigioso brand National Geographic al fine di proporre attività a tema ispirate alla natura e al mondo scientifico. La location? Vicino all’Aeroporto “Sandro Pertini” di Caselle Torinese.

Per chi avsse ancora dei dubbi ecco un aiutino: stiamo parlando di COM, il Caselle Open Mall, il nuovo centro commerciale (posseduto al 100% da Aedes SIIQ ), che per dare una risposta razionale ai cambiamenti in atto nelle dinamiche di consumo, sarà composto da isolati indipendenti, affacciati su vie pedonali e disposti attorno a un nucleo centrale ispirato alle grandi gallerie commerciali urbane delle città europee.

E proprio in nome di queste sue peculiarità se ne è voluto curare anche un inedito percorso esperienziale che ha previsto il coinvolgimento di Antonella Bondi, designer olfattiva tra le più note del settore.

Un blend personalizzato

La maestra nell’arte della creazione di fragranze e oli essenziali ha realizzato la brand identity olfattiva di Caselle Open Mall “COM ESSENCE”, un blend frutto delle singole note scelte per descrivere i principali valori che caratterizzano il nuovo mall: SHOPPING, FOOD, GREEN, EDUTAINMENT. Quattro dimensioni che l’utente può vivere singolarmente e nella loro totalità, come luoghi di aggregazione in cui trascorrere il tempo piacevolmente, anche senza l’obiettivo di un acquisto predefinito.
COM Essence è una profumazione depositata, risultato dell’armonico assemblaggio delle 4 fragranze ottenute dalla distillazione a vapore: un processo che preserva la naturalità del prodotto finale e mantiene intatte e riconoscibili le note della materia prima di partenza.
• Per l’area Shopping è stata individuata la fragranza arancio dolce: energetica, positiva, adrenalinica
• L’area Food è caratterizzata dalla nota invitante e dolce della salvia scalea
• Per il mood Green la nota olfattiva prescelta è quella dell’abete bianco che ispira, pulizia, freschezza, stabilità
• Lo spazio Edutainment è definito dalla nota olfattiva energizzante, elegante e discreta del bergamotto.

 

 

 

 

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