Potrebbe esserci un futuro belga-olandese per Esselunga, o quanto meno sono queste le indicazioni che il fondatore e patron Bernardo Caprotti ha indicato nel suo testamento per il futuro dell’insegna (pubblicato da Repubblica). un futuro non italiano dunque, e assolutamente non con le odiate Coop, ma, “quando i pessimi tempi italiani fossero migliorati, una collocazione internazionale. Ahold (oggi fuso con Delhaize) sarebbe ideale. Mercadona no”.
Ahold hafinalizzato a luglio il processo di fusione con la belga Delhaize, che ha portato alla nascita di uno dei maggiori gruppi della grande distribuzione mondiale, presente in 11 Paesi attraverso 22 marchi locali con 6.500 punti vendita, oltre 50 milioni di clienti e 375mila impiegati. L’olandese Royal Ahold (cui fanno riferimento i marchi Albert Heijin, Gall&Gall e Etos) e il belga Delhaize (3.410 pdv in sette Paesi in tre continenti), insegne europee ma con forti interessi nel mercato USA (dove realizzano il 60% delle vendite), hanno dato vita alla quinta insegna della grande distribuzione in USA con vendite da 54 miliardi di Euro, e in Europa al quarto retailer per dimensioni.
Un colosso che potrebbe esser interessato a un gioiello come Esseleunga, con la quale entrerebbe nel mercato italiano dalla porta principale. È certamente presto però per capire se ci sarà un’offerta del gruppo il quale, interpellato dall’Ansa, non ha voluto commentare (come è comprensibile essendo una compagnia quotata in borsa). In soffitta potrebbero finire almeno per il momento invece l’interesse dei fondi di investimento Blackstone e Cvc Esselunga acquirente cercasi, e tra i pretendenti (ri)spunta Walmart)
Eredi universali in parti uguali sono designate la figlia Marina e la seconda moglie Giuliana, che ottengono il controllo di Supermarkets Italiani, la holding che controlla Esselunga, e il 55% della Villata, l’immobiliare che raccoglie uffici, magazzini e supermercati. A Giuseppe e Violetta si spartiscono quindi il restante 30% di Esselunga e il 45% dell’immobiliare.
L’indicazione resta comunque quella di vendere: Esselunga “è diventata ‘attrattiva’”. “Però è a rischio. È troppo pesante condurla, pesantissimo ‘possederla’. “Attenzione: privata, italiana, soggetta ad attacchi, può diventare Coop (peraltro membro insieme ad Ahold nella centrale Coopernic). Questo non deve succedere”.
Fitto di puntualizzazioni e precisazioni sulle ragioni di alcune scelte. Ce n’è per tutti: i figli del primo matrimonio con Giorgina Venosta, Giuseppe e Violetta, i due fratelli “la cui liquidazione (richiesta) mi è costata quasi vent’anni di ristrettezze”, la pinacoteca Ambrosiana rea di non aver giustamente valutato un dipinto leonardesco da lui donato, la società cattolica italiana che non ha apprezzato il suo successo.
Per sapere chi è Ahold-Delhaize leggi Ahold Delhaize completa la fusione e nasce un supergruppo della Gdo.