InstoreMag

Euler Hermes. 15 miliardi di euro addizionale dall’export nel 2015

Buone prospettive per l’export dell’agroalimentare nel 2015, con il vino che vola verso i 6 miliardi di vendite in tutto il mondo. In occasione della presentazione dei dati dell’International Trade Observatory, Euler Hermes, società del Gruppo Allianz e leader mondiale dell’assicurazione crediti, ha analizzato le opportunità e i rischi delle nuove vie dell’export made in Italy.

Con i principali indicatori economici in contrazione, l’export rappresenta ancora una volta il pilastro da cui ripartire (+1,6% nel 2014 e + 2,0% nel 2015).

Italia: in fondo al tunnel c’è la ripresa

Il 2014 si chiuderà con il PIL in contrazione dello 0,3% a causa della debole domanda interna e di un credit crunch che stenta ad allentare la sua morsa sulle imprese. Il problema finanziario è estremamente visibile su due indicatori elaborati da Euler Hermes quali i giorni di incasso di un credito (DSO) e le insolvenze aziendali. Per il primo, secondo Euler Hermes i giorni di incasso di un credito per le imprese private saranno in media 100 nel 2014, ben lontani dagli standard dei 60 giorni definiti dalla Direttiva Europea. Le difficoltà e i tempi lunghi per incassare un credito si riflettono sulla crescita delle insolvenze aziendali, che raggiungeranno il picco di 15.500 casi nel 2014 (+10% vs 2013), settimo anno consecutivo di incremento.

 

«Dopo 3 anni di recessione, il 2015 dovrebbe essere l’anno della ripresa seppur lieve. Le nuove misure recentemente adottate dal Governo insieme alla vivacità dell’export e alla ripresa dei consumi interni contribuiranno al ritorno del PIL in terreno positivo (+0,3%)», ha affermato Ludovic Subran, Chief Economist Euler Hermes

Export: il driver costante dell’Italia 

Con una piattaforma di beni e servizi altamente diversificata, nel 2015 l’export italiano si appresta ad agganciare una domanda addizionale di prodotti made in Italy quantificata in €15 miliardi. Proveniente per due terzi dai Paesi extra UE, sarà sostenuta dall’indebolimento dell’euro nei confronti del dollaro e a beneficiarne saranno principalmente la meccanica, la chimica e il tessile.

Nell’ultimo triennio è stata registrata una crescita del 26% delle coperture sui mercati internazionali, con incrementi ancor più elevati verso Cina, Arabia Saudita e Tunisia.

Il rapporto analizza le opportunità dell’export per i singoli settori. Per quanto riguarda l’agroalimentare, i volumi export sono attesi in stabilizzazione anche nel 2015 a circa € 33 miliardi. L’attuale embargo della Russia non dovrebbe avere un peso rilevante sui volumi export in quanto l’Italia potrà contare ancora sui partner storici Germania, Francia e USA e le economie emergenti dell’Est Europa. Tra i settori con ottime performance sui mercati internazionali si segnala il vino, che nel 2015 dovrebbe raggiungere i 6 miliardi di fatturato export (+ 11% vs 2014).

Crescite a due cifre previste per l’export di macchine tessili, mentre quello degli altri settori dovrebbe attestarsi tra il 3,5% di mobili e arredo e il 7,5% delle macchine agricole.

«Puntare sul brand made in Italy ma anche ridurre in misura significativa il gap con i principali competitor sui mercati internazionali, questa è la ricetta per garantire all’export delle oltre 200.000 aziende italiane tassi di crescita sostenuti nel lungo termine», ha concluso Subran.