La gestione della sicurezza agroalimentare (FSMS) deve seguire linee guida rigide e riconosciute a livello internazionale, se si vuole vendere sul mercato interno e ancora più se si vuole puntare sull’export (un punto forte del sistema agroalimentare italiano). Ma spesso le richieste da implementare, riunite sotto la certificazione ISO 22000, sono complicate e richiedono chiarimenti e una guida ulteriore. La nuova certificazione ISO 22004 fornisce proprio questo. Si presenta come un’integrazione e una guida alla 22000, che contiene in realtà tutte le specifiche per attuare un corretto sistema di gestione della sicurezza alimentare ed è presente in 138 Paesi.
Spiega Claus Heggum, che fa parte del team che ha sviluppato il nuovo standard: “Se state progettando un sistema di controllo alimentare e avete difficoltà a capire la differenza tra le varie misure di controllo a disposizione nel vostro programma di controllo dei rischi, l’ISO 22004 vi aiuterà a capire la differenza tra PRP, OPRP e CCP, cosa non sempre facile! Inoltre, vi farà capire la differenza tra monitorare, verificare e validare e aiuterà gli utenti ad adattare la certificazione 22000 alle loro specifiche necessità”.
Per la cronaca, le PRP sono le precauzioni di base come lavare le mani e mantenere la zona delle operazioni pulita. CCP comprende le misure principali e più efficienti di riduzione del rischio, come una cottura in grado di uccidere i batteri. OPRP infine è una misura di sicurezza intermedia, come la conservazione in frigorifero.
La certificazione è utile per tutti gli attori della filiera, dal produttore al distributore.