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Callipo sbarca a Milano con il suo format monomarca

Cominciamo dai numeri: 110 anni, 7 aziende, 4 negozi, 200 referenze. Come a dire che oltre il tonno – che resta il cuore e il punto di forza di Callipo – c’è di più. A dimostrarlo è l’apertura a Milano, in via Marghera n. 2, del flagship store Callipo 1913. Una tappa importante per il gruppo calabrese, che il prossimo gennaio compie appunto 110 anni.

Dopo l’esordio a Cosenza nel 2017, seguito da Reggio Calabria (2019) e Roma (2021), il format monomarca sbarca in un quartiere commerciale del capoluogo lombardo, compreso tra piazza Wagner a piazza De Angeli. Il negozio ha una superficie di 65 metri quadri, che ospitano l’ormai vasto assortimento del gruppo, fatto di oltre 200 prodotti. A partire ovviamente dalle conserve ittiche, che hanno dato notorietà all’azienda, ma a cui nel tempo si è aggiunto il brand Callipo Dalla Nostra Terra, con confetture, composte, miele, taralli, la nuova linea di pasta artigianale, conserve di pomodoro. Non poteva mancare Callipo Gelateria, differenziazione operata già da tempo, con i tradizionali tartufi di Pizzo.

A Milano i clienti troveranno anche salumi a marchio Callipo e una trentina di referenze di altre aziende: liquori, vini, birre artigianali, prodotti tipici, tutti rigorosamente calabresi. L’inaugurazione a Milano rientra nel progetto di sviluppo del canale retail: “Vogliamo portare il brand Callipo nelle principali città italiane – spiega Giacinto Callipoe Milano, come capitale commerciale, era una delle nostre priorità. Con Callipo 1913 facciamo entrare i clienti nel nostro mondo, nella nostra storia, nella tradizione che tramandiamo da 5 generazioni, nella passione che mettiamo per le cose buone e di qualità. Il nostro obiettivo è di ricreare il negozio ‘sotto casa’ riscoprendo il piacere di fare gli acquisti di prossimità, dove si viene accolti con familiarità, i prodotti vengono raccontati e diventano ambasciatori delle eccellenze del territorio che rappresentano, nel nostro caso la Calabria”.

Realizzato in collaborazione tra lo Studio Leonori Architetti, l’Area Tecnica e l’Area Marketing del gruppo, lo store Callipo 1913 è uno spazio eclettico e dal design moderno. Da segnalare le opere d’arte di Stefano Pilato di www.artpescefresco.com con alcuni pezzi della collezione “Pesci” realizzati con materiali di recupero. L’anima sostenibile emerge anche negli arredi realizzati con il recupero del legno delle Briccole di Venezia, pali di rovere che nei canali lagunari sono utilizzati per segnalare le vie d’acqua e le maree alle imbarcazioni.

E visto che siamo partiti dai numeri, concludiamo con l’ultimo che manca all’appello: il Gruppo Callipo è costituito da 7 aziende che occupano complessivamente circa 500 addetti (Callipo Group Srl, Giacinto Callipo Conserve Alimentari Srl, Popilia Srl, Callipo Gelateria Srl, Callipo Agricoltura soc. agricola a resp. limitata, Callipo Sport Srl, Callipo Turismo Srl). L’azienda è guidata dal Cavaliere del Lavoro Filippo Callipo, affiancato dai figli Giacinto e Filippo Maria che rappresentano la quinta generazione della famiglia.

The Future of Food: come mangeremo dopo la pandemia

Come evolverà il settore food dopo l’impatto epocale della pandemia?

Dal report di FutureBrand “The Future of Food”, dedicato all’analisi dei trend – macro e micro –, emergono 5 macro-trend che riguardano il comparto. Le previsioni contenute nel Report  partono dal presupposto che due cose non cambieranno mai: il piacere che gli individui ricercano nel cibo e la centralità del presso quale driver per l’acquisto. Tuttavia, le sfumature e le evoluzioni del mercato sono molteplici e vanno esplorate, per capire gli effetti che i cambiamenti avranno sull’economia.

01/ THE REINVENTING REVOLUTION

Il 2020, l’anno che ha sancito il cambiamento del settore alimentare.

La parola chiave è “cambiamento”. La pandemia ha radicalmente cambiato il nostro modo di vivere. Questo evento ha segnato l’inizio di una vera e propria rivoluzione, che costringerà l’intera filiera del settore alimentare, – agricoltura, retail e persino hospitality – a rinnovarsi e anche rapidamente.

02/ IL DILEMMA ETICO

La difficile scelta tra conveniente e sostenibile.

I consumatori sono sempre più attenti alle loro scelte di acquisto, non solo per il proprio benessere, ma anche per quello del pianeta. Infatti, riconoscono che uno dei loro driver principali è proprio la sostenibilità. È interessante però osservare che le ricerche di mercato indicano come primo e indiscusso driver d’acquisto la convenience, oltre al prezzo, infatti, è anche il comfort, vale a dire la semplicità e la velocità d’acquisto, a determinare la scelta di un prodotto.

03/ IL POTERE DEL CIBO

Mens sana in et corpus sanum.

In tempi di pandemia, restare immuni è diventata la preoccupazione più grande dei consumatori, soprattutto perché essere sani sia mentalmente sia fisicamente è essenziale per la sopravvivenza. Il nostro rapporto con il cibo si è fatto più intimo e ricco nel corso della pandemia, perché il comfort food aiuta a mitigare l’ansia. Ma ci siamo anche resi conto che i cibi ricchi di nutrienti sono il nostro biglietto per una vitalità di lunga durata. Le marche devono cercare di rispondere al grande obiettivo di offrirci un’alimentazione che ci faccia vivere a lungo e allo stesso tempo ci faccia godere la gioia di stare a tavola.

04/ LA MIGRAZIONE DEL SAPORE

Da global a nuovo local: le tradizioni culinarie mai viste

Durante i periodi di lockdown sono spuntate un po’ dappertutto campagne di sensibilizzazione all’”acquisto locale” per aiutare le piccole imprese locali duramente colpite da blocchi. La globalizzazione ha creato un nuovo “local”, in cui le diverse cucine si intrecciano, formando nuove tradizioni culinarie.  Acquistare dal negozio vicino, che sia italiano, argentino o vietnamita, crea un legame sociale che non può essere replicato dalle grandi catene e società di vendita al dettaglio. L’attenzione alle piccole comunità indica un’opportunità per le imprese iper-locali radicarsi ancora di più nella vita delle persone.

05/ NATURALITÀ 5.0

Cresceva dalla terra e ora nasce in laboratorio.

Scienza e tecnologia sono le parole chiave per descrivere la nuova dieta alimentare. La ricerca scientifica e le innovazioni tecnologiche identificheranno i modi per coltivare ingredienti essenziali in aree dove l’acqua scarseggia, creando piante più resistenti anche in condizioni meteorologiche estreme.

I consumatori si fideranno sempre di più dei dati inerenti al loro sistema biologico, e compiranno scelte ancora più consapevoli e personalizzate, così da salvaguardare il proprio corpo, la propria mente e anche il proprio umore.

 

 Nota

Il Report ha coinvolto come professionisti del food quali: Alessandra Corsi, Conad;​ Andrea Malservisi, Barilla; Carlo Mangini, Consorzio Parmigiano Reggiano; Rafael Osterling, Chef (Perù); Marianna Palella, Citrus; Matteo Sarzana, Deliveroo Italia; Xinmin Liang, ex Head of Market Research department of Yili Health Drinks Division; Jizeng Ye, Deputy General Manager Guangzhou Wuanglao JI Great Health Industry Co.; Yuki Liu, General Manager of Facility Agriculture Division & Deputy General Manager of Fresh Fruit Marketing Division Haisheng Group. La sintesi dei loro preziosi insights è contenuta nel Report.

Chi si fida della catena alimetare? La ricerca internazionale

Gli effetti della pandemia da COVID-19, non hanno significamente modificato il livello di fiducia nella catena di approvvigionamento alimentare. Vi è apprezzamento per la sua capacità interrotta di fornire il cibo. Altri soggetti, invece, interpretano le scene di panico da acquisto e accumulo di scorte alimentari come una mancanza di fiducia nella sua abilità a mantenere adeguati livelli di fornitura. Ecco alcune delle evidenze emerse dal del progetto di ricerca internazionale EIT Food: Increasing consumer trust and support for the food supply chain and for food companies, e resi noti dall’équipe italiana, coordinata della prof.ssa Anna Miglietta del Dipartimento di Psicologia, con la collaborazione del Dipartimento di Filosofia (referente Prof.ssa Tiziana Andina).

In linea generale, consumatori dei 6 paesi affermano di avere maggior fiducia negli agricoltori/allevatori soprattutto piccoli produttori, locali e indipendenti. Per la ristorazione, il maggior grado di fiducia è dato alle attività di piccole dimensioni e locali.

Tra le principali azioni che vorrebbero veder implementate, per aumentare il loro grado di fiducia, i consumatori segnalano: la necessità di allevamenti di animali secondo elevati standard di benessere; l’equità dei prezzi; l’etichettatura e tracciabilità dei prodotti e la tutela dell’ambiente.

Nello specifico dei risultati emersi in Italia a partire da un questionario on-line sottoposto a 369 consumatori, 7 focus group con i consumatori, 1 workshop con 14 rappresentanti del mondo aziendale, accademico e giornalistico, 5 interviste con rappresentanti del mondo industriale, si rileva che i consumatori dichiarano di riporre maggiore fiducia, a fronte dell’incertezza e dei rischi derivanti dal virus, nei grandi rivenditori di prodotti di marca. Prevale, quindi, il consumo dei prodotti confezionati o anche surgelati, a discapito di quelli freschi.

Vi è una forte fiducia negli enti regolatori e di consulenza della filiera agro-alimentare ma si guarda con sospetto ai mass media, in particolare per le pubblicità che coinvolgono dei chef rinomati nonostante che il cooking entertainment guadagni sempre più spazio nelle piattaforme televisive e nel web.

Si crede che le aziende agro-alimentari facciano poco per garantire una reale trasparenza dei prodotti che commercializzano. Vi è una grande attenzione a due aspetti della responsabilità sociale delle aziende: il benessere degli animali coinvolti nella filiera agro-alimentare; lo smaltimento dei rifiuti (sia in fase di produzione che a seguito del consumo). Infine, sia tra le aziende sia tra i consumatori italiani prevale la percezione degli agricoltori come i soggetti più vulnerabili della filiera agroalimentare.

 

Il progetto

Increasing consumer trust and support for the food supply chain and for food companies, è un progetto triennale di ricerca internazionale EIT Food, parte della Consumer Trust Grand Challenge.

L’università di Torino partecipa al Consorzio del progetto guidato dall’Università di Reading, Regno Unito, e composto da 16 partner del mondo accademico (Universidad Autonoma de Madrid, Università di Helsinki, Queen’s University Belfast, Università di Varsavia e VTT), industriale (tra cui AZTI, CSIC, DouxMatok, Grupo AN, PepsiCo, Sodexo, Strauss Group, Technion) e organizzazioni non-profit come l’EUFIC.

L’indagine ha coinvolto 2.363 persone, tra consumatori e attori della catena alimentare, nei 6 paesi coinvolti dal progetto: Finlandia, Israele, Italia, Polonia, Spagna, UK.

Despar Italia: nuove ricette con meno zucchero

Una nuova ricetta, con una minore quantità di zucchero e un packaging rinnovato graficamente: con queste caratteristiche Despar Italia migliora la linea di bevande a base frutta a marchio Despar, in distribuzione nelle prossime settimane presso i punti di vendita dell’insegna.

La linea è stata rinnovata nell’ambito del progetto “Obiettivo Benessere”, iniziato nel 2018 in collaborazione con i nutrizionisti dell’Università di Parma con l’intento di analizzare, valutare e migliorare le caratteristiche nutrizionali di oltre 300 prodotti a marchio Despar e Despar Scelta Verde Bio, Logico.

A guidare le riformulazioni sono state le indicazioni rilasciate dal Ministero della Salute nel documento: “Obiettivi condivisi per il miglioramento delle caratteristiche nutrizionali dei prodotti alimentari con particolare attenzione alla popolazione infantile (3-12)”.

In particolare, il lavoro svolto dal Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco dell’Università di Parma si è focalizzato sul contenuto di grassi saturi, zucchero, sale e fibre dei prodotti a marchio Despar per individuare possibili miglioramenti delle ricette.

Da questi approfondimenti sono nate le nuove formulazioni delle bevande a base frutta, che contengono una minore quantità di zucchero. Impressionante la riduzione di questo ingrediente in un anno, pari a 105.500 kg (sulla base dei volumi del venduto dell’anno precedente).

Le referenze con le nuove formulazioni coprono tutta la gamma: le bevande alla frutta (con il 30% di frutta); i prodotti succo e polpa (40-50% di frutta) e i succhi con almeno il 60% di frutta senza zuccheri aggiunti. Anche il packaging è stato ridisegnato per essere ricco di contenuti, oltre che graficamente accattivante: sulla confezione il consumatore trova infatti indicata la percentuale di frutta presente e informazioni per il corretto smaltimento della confezione.

“Uno dei principi valoriali di Despar – spiega il Direttore Generale di Despar Italia Lucio Fochesato – è proprio quello della sana alimentazione. Questo aspetto viene declinato in numerose iniziative a livello nazionale e territoriale, come ad esempio il progetto ‘Le Buone Abitudini’ che coinvolge le scuole del Nord-Est. Realizziamo inoltre a cadenza trimestrale il magazine Di Vita, oggi giunto al dodicesimo anno di pubblicazione. Con oltre un milione di copie stampate l’anno, la rivista è il punto di riferimento per chi vuole adottare buone pratiche a livello di alimentazione, scoprire nuove ricette e comportamenti improntati al benessere che partano dalla cucina di casa. Per esempio, promuoviamo il ‘piatto unico’ come strumento per una alimentazione bilanciata e con un corretto apporto calorico”.

Grazie a “Obiettivo Benessere”, Despar Italia rafforza il suo impegno e l’attenzione alla salute dei propri consumatori. Ringrazio l’Università di Parma, in particolare il professor Daniele Del Rio e la dottoressa Daniela Martini, la quale è ora in servizio presso l’Università degli Studi di Milano, che ci stanno supportando nel miglioramento delle formulazioni dei nostri prodotti. Crediamo che una buona alimentazione passi attraverso scelte d’acquisto consapevoli e, proprio per questo, vogliamo offrire ai nostri clienti prodotti più equilibrati a livello nutrizionale e le conoscenze per seguire un’alimentazione bilanciata. Questo progetto, infatti, non solo valorizza il marchio Despar, ma aiuta le persone: dalla tavola può partire uno stile di vita improntato alla salute e al rispetto dell’ambiente”, concludeLucio Fochesato.

Darbo lancia le creme spalmabili con l’80% di frutta

Darbo, azienda austriaca distribuita in Italia esclusivamente da Loacker annuncia il lancio di un nuovo posizionamento di marca per il mercato italiano, “Gusto infinito”. Il claim verrà integrato direttamente al logo e comparirà su tutte le referenze destinate alla GDO. A siglare questo posizionamento nel mercato Italia, la nuova linea di creme da spalmare con l’80% di frutta.

Con l’obiettivo di rafforzare la brand awareness nel mercato italiano, l’azienda austriaca ha elaborato un nuovo posizionamento in linea con la brand identity Darbo e al contempo diversificante nel segmento di riferimento. L’area di posizionamento scelta è il gusto. Proprio il gusto, naturale e genuino, è uno dei pillar fondamentali per Darbo, che da sempre seleziona con cura e con esperienza solo i frutti e le materie prime migliori, lavorandoli con precisione e passione, per ottenere prodotti di alta qualità e dal sapore autentico.

La produzione delle migliori creazioni di frutta inizia là dove crescono i frutti più pregiati. Questa è la filosofia di Darbo, già da 140 anni e 5 generazioni. E questo vale anche per la nuova linea di creme di frutta con l‘80% di frutta, per la quale Darbo sceglie solo i frutti più aromatici.
Le nuove creme hanno un contenuto di frutta altissimo, pari all’80% e sono disponibili nei gusti Albicocche, Fragole, Lamponi e Mirtilli Neri.

Attraverso un processo di produzione delicato e attento a conservare l’aroma naturale della frutta, Darbo assicura un’esperienza dal gusto indimenticabile. Le nuove creme di frutta Darbo, inoltre, non contengono sostituitivi di zuccheri, conservanti o aromi.

 

Zurich Gusto, la soluzione assicurativa per le PMI del food

Zurich Italia lancia Zurich Gusto, la soluzione assicurativa dedicata alle piccole e medie imprese italiane del comparto food. Una protezione personalizzabile e dal costo contenuto creata per sostenere il tessuto produttivo italiano, in questa fase di difficoltà post Covid-19.

“Il nostro obiettivo – precisa Elena Rasa, Chief Underwriting Officer di Zurich Italia – è fornire un supporto concreto alle tante PMI che stanno attraversando un momento di difficoltà contribuendo alla loro protezione e allo sviluppo di una cultura del rischio che crei valore aggiunto. In questa fase di ripartenza, vogliamo essere vicini alle aziende italiane del settore alimentare attraverso un’innovativa offerta dai costi contenuti e, al tempo stesso, personalizzabile in base alle necessità dell’azienda cliente.”

Le piccole e medie imprese costituiscono il tessuto produttivo dell’Italia e, in particolare, le aziende del settore alimentare si confermano un’eccellenza del nostro Paese con 58.000 imprese, 140 miliardi di euro di produzione nel 2018, 2,4 milioni di euro di fatturato medio e 385.000 addetti nel settore.

Zurich Gusto è dedicata alle PMI alimentari a cui offre supporto specifico in tutte le fasi della produzione, coprendone i rischi connessi: dal trasporto della materia prima al ciclo produttivo, dalle fasi di trasformazione agli eventuali richiami di prodotti. Zurich supporta gli imprenditori nella consapevolezza e mitigazione dei rischi attraverso tre momenti fondamentali: analisi dei rischi specifici connessi al settore alimentare, ascolto e dialogo diretto con l’imprenditore, creazione di un pacchetto di coperture e garanzie tagliate su misura del business.

 

 

Da Camoscio d’Oro arrivano le Perle fresche al tonno

Dopo il successo delle Perle Fresche ai Fichi, gusto inedito nel reparto formaggi, sono finalmente disponibili anche le Perle Fresche al Tonno.
Questa nuova referenza racchiude tutto il sapore del Tonno, un ingrediente sano e tipico della  cucina italiana.

Subito pronte da servire in tavola, grazie al loro pratico vassoio
e gli stecchini inclusi, le Perle Fresche faranno risparmiare
tempo prezioso in cucina.

Citterio: si amplia la gamma Tagliofresco in Leggerezza

Citterio amplia la propria offerta di prodotti leggeri, che garantiscono qualità e freschezza, arricchendo la gamma dei Tagliofresco in Leggerezza.

Alle varianti di petto di pollo e petto di tacchino 100% italiani, cotti al forno, si aggiungono ora due nuove proposte: prosciutto cotto di alta qualità e prosciutto crudo.

Le nuove specialità sono ricche di proteine e hanno un basso contenuto di grassi, ideali per chi segue una dieta proteica e leggera. Inoltre sono privi di glutine, derivati del latte, polifosfati aggiunti e addensanti. Un prodotto genuino che non rinuncia alla qualità delle materie prime e al gusto della tradizione.

 

Compagnia Italiana lancia la nuova linea di Crocchette di tofu

Compagnia Italiana presenta la nuova linea di Crocchette di tofu.

Tre referenze, biologiche e senza glutine, in grado di soddisfare anche palati più esigenti, per una scelta di gusto e di salute. Le ricette, infatti, sono state riformulate per migliorare anche il profilo nutrizionale dei prodotti, perché Compagnia Italiana promuove uno stile di vita sano e un’alimentazione sostenibile.

Elemento base delle 3 crocchette è il tofu, realizzato direttamente da Compagnia Italiana: naturalmente povero di sale è ottenuto dall’esclusiva lavorazione a freddo della soia rigorosamente italiana. Così come coltivate in Italia sono le verdure utilizzate nelle ricette.

Nelle tre varianti delle crocchette, al tofu si abbinano pochi e semplici elementi: riso basmati e spinaci, miglio e carote, farro e pomodorini datterini.

Le Crocchette, cotte al forno a bassa temperatura per preservarne le proprietà organolettiche, sono facili da preparare perché già pronte per essere consumate: si scaldano in padella, al microonde o al forno a 200° in soli 5 minuti. Saporite e tenere, sono ottime da gustare da sole o accompagnate a salse o a contorni di verdure.

Kri Kri: arriva in GDO il gelato con l’originale yogurt greco

Atlante porta per la prima volta sul mercato italiano il frozen yogurt greco, prodotto con il fornitore greco Kri Kri, un gelato realizzato con l’originale yogurt 100% greco.

Il frozen yogurt greco rappresenta un’innovazione di prodotto assoluta nel mondo dei gelati e sarà disponibile a partire dal 25 maggio in tutta Italia nelle insegne Alì, Bennet, Conad Nord Ovest, Coop, Carrefour e presso le insegne del gruppo Unicomm e del Gruppo SUN con 5 diverse varianti.

Dalla consistenza cremosa, fresco e gustoso, è disponibile nel classico gusto bianco e in altre quattro golose varianti variegate, tutte prive di edulcoranti artificiali: al miele, al caramello salato, all’amarena e al cioccolato.

Con i marchi Kalos e Pavlakis, il gelato allo yogurt greco è già disponibile nelle catene MD, Todis, DiPù, Italy Discount e da metà giugno anche nella catena Penny Market.

Caratterizzato da un packaging che prevede barattoli colorati dal design greco, interamente riciclabili, il frozen yogurt greco è un’irresistibile novità che porta in Italia tutto il gusto della Grecia.

“Dopo il grande successo della linea di yogurt greci, realizzati sia con il nostro brand Pavlakis, sia a marchio privato, siamo orgogliosi di portare per la prima volta in Italia il frozen yogurt greco a marchio del fornitore Kri Kri. Sappiamo quanto lo yogurt greco sia amato e per questo abbiamo deciso di creare un prodotto ancora più innovativo, più vicino alle esigenze, ai gusti dei nostri consumatori e soprattutto adatto a diversi regimi alimentari” commenta Natasha Linhart, CEO di Atlante.

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