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ln Australia apre il supermercato antispreco dove paghi quel che puoi

La lotta allo spreco passa anche per un supermercato che vende cibo commestibile, ma non abbastanza presentabile per gli scaffali: si chiama OzHarvest market e ha aperto a Sydney. Interessante il sistema di pagamento: come vuole la base dell’etica anarchica “da ciascuno secondo la sua possibilità a ciascuno secondo le sue necessità”, al supermercato la spesa si paga quanto si vuole, o si può. E tutto ciò è reso possibile dal fatto che il cibo è recuperato da giacenze destinate a finire nella spazzatura perché non più vendibile, e al fatto che la gestione è affidata a volontari: da 5 a 10, che servono circa 150 clienti al giorno (il punto vendita ha aperto il 19 aprile). In vendita un po’ tutto ciò che si trova in un supermercato “normale”, da frutta e verdura allo scatolame, dal dentifricio ai detergenti ai prodotti per l’infanzia. Anche se, forzatamente, l’assortimento è limitato e soggetto a disponibilità del momento.

Numerosi i suggerimenti per sprecare meno appeso strategicamente in giro per il punto vendita.

 

Amici famosi

L’iniziativa è partita da OzHarvest, la prima organizzazione australiana che raccoglie cibo vicino alla scadenza o in avanzo da attività commerciali (supermercati, ristoranti, bar) e lo “gira” a oltre 500 enti di beneficienza. OzHarvest che recentemente è sbarcato nel Regno Unito. La cassa mediatica è garantita da amici di grande spessore che ne supportano l’iniziativa, ovvero i celebrity chef di fama mondiale quali Jamie Oliver e la sua fondazione, che ha promosso lo “spin off” britannico e raccolto 500mila sterline con una cena stellata benefica, e Massimo Bottura, che ha parlato a Sidney a una cena per raccogliere fondi. “Il potere di cambiare può venire dagli chef e dalla loro abilità a riciclare e ricreare il cibo, devono aiutare a diffondere questo concetto in modo che la gente impari come fare e sia ispirata dalle loro ricette e dalle loro idee”  ha detto. 

Alla cena benefica di Londra c’erano grandi nomi della cucina internazionale come Bill Granger e Brett Graham, Angela Hartnett, Atul Kochhar e Gennaro Contaldo: “un grande esempio di cosa si può creare quando le organizzazioni, le aziende, le comunità e gli individui lavorano insieme per raccogliere soldi al fine di attivare iniziative per l’educazione alimentare e la riduzione dello spreco.”

 

Anche in Italia

OzHarvest market è insomma una sorta di supermercato soldale, insomma, che incrocia solidarietà sociale e lotta allo spreco. Non è l’unico né il primo. All’ombra della crisi e della nuova sensibilità verso le tematiche ambientali ne sono nati anche altrove. Innovativo è ad esempio il caso in Italia con degli Empori Solidali presenti in Emilia -Romagna a Rimini (vedi Nasce Emporio Rimini, il supermercato sociale, tra solidarietà e spreco zero) Reggio Emilia e Modena. In Danimarca un’iniziativa molto simile, Wefood, sta aprendo i secondo punto vendita (vedi Wefood: basta con gli sprechi).