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Bevande analcoliche, luci e ombre nel primo semestre 2025

Nel primo semestre del 2025, il mercato italiano delle bevande analcoliche nei canali Gdo e cash & carry mostra segnali di una leggera ripresa, rispetto allo stesso periodo del 2024, ma il quadro complessivo resta fragile e carico di incertezze. A dirlo sono i dati di Circana diffusi da Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese produttrici del settore. I numeri confermano, seppur a fronte di una sostanziale tenuta, un quadro generale instabile che vede alcuni specifici segmenti di prodotto in sofferenza come aranciata e chinotto, da sempre simboli della filiera del Made in Italy, oggi in forte calo in termini di quantità commercializzate.
I volumi venduti in Gdo registrano un incremento del +2,8%, un dato che lascia intravedere una possibile crescita più marcata nei mesi estivi, da sempre periodo di picco per il settore. Tuttavia, questa tenuta si inserisce in un contesto di mercato ancora debole, dove persistono tendenze contrastanti tra le diverse categorie. Alcuni segmenti, come gazzose o limonate – entrambi fortemente radicati nella tradizione italiana – mettono a segno performance positive nei supermercati, così come le cole, che restano trainanti pur mostrando una crescita più contenuta rispetto al passato. I tè freddi e le bevande isotoniche si mantengono sostanzialmente stabili. Di contro, si evidenziano flessioni importanti per categorie consolidate: gli aperitivi analcolici calano del -5,7% a volume, seguiti da chinotto (-3,9%) e aranciata (-1,2%).

VENDITE IN FRENATA NEL CASH & CARRY
La situazione si fa più complessa nel cash & carry, dove i dati delineano una frenata complessiva del -1,3% a volume. Anche in questo canale, categorie simbolo del Made in Italy come aranciata e chinotto subiscono un forte calo: -1,2% di vendite a volume per la prima e -11,4% per il secondo. Bevande a base di tè e le isotoniche mostrano una flessione, mentre le performance positive di nicchia come il pompelmo restano marginali e non in grado di modificare il trend generale.
Questo primo semestre dimostra che il mercato vive un momento di incertezza – commenta Giangiacomo Pierini, Presidente di Assobibe – e, senza l’intervento del Governo che ha posticipato l’entrata in vigore della Sugar tax, le prospettive oggi sarebbero peggiori. Una tassa sulle bevande analcoliche che non trova fondamento da nessun punto di vista, incluso quello della salute, ma che continua a incombere sulle imprese dal 2019. Se, come previsto al momento, questa imposta sarà confermata per il 1° gennaio 2026, ci aspetta un autunno grigio, di profonde incertezze e di grandi preoccupazioni non solo per i produttori, di bevande ma per tutta la filiera, dal mondo agricolo alla distribuzione”.