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Inarrestabile biologico: la Gdo prima in valore e crescita (20%)

Un incremento del 20% nelle vendite, pari a 872 milioni di euro, nella Gdo nel 2015 e del 13,5% nel dettaglio specializzato con 860 milioni di euro. Sono dati molto positivi quelli diffusi da Assobio e che segnano, ancora una volta, una crescita rilevante in un settore come l’alimentare che registra un andamento piuttosto statico. Anche il 2016 è iniziato bene, con incrementi del 20% nella grande distribuzione e di oltre il 10% negli altri canali.

In totale, il biologico ha un giro d’affari in Italia per 4,3 miliardi di euro. Ai due canali principali infatti, protagonisti di un accorato testa a testa, vanno aggiunte le vendite di Normal Trade e Discount (206 milioni), farmacie e parafarmacie (125 milioni), erboristerie (121 milioni), e altri canali come la vendita diretta, l’on-line o i gruppi di acquisto (che insieme raccolgono 238 milioni di euro) e, infine, il food service (320 milioni).

Ciò significa che, in media, il 3% della spesa alimentare (alimenti confezionati) delle famiglie italiane è biologico. Una mezza dozzina di categorie però “pesano” fino al 30% degli acquisti. Tra i prodotti più gettonati ci sono i “panetti croccanti” (gallette) con un valore di 83,2 milioni di euro, le confetture di frutta (81,6 milioni di euro), le uova (81,1 milioni di euro) e i limoni (21,9 milioni di euro, +34%).

Se gli acquisti del biologico restano concentrati nel Nord Italia, il Sud ha registrato nell’ultimo anno un aumento del 33%. Le famiglie che scelgono bio con regolarità sono oggi 4,5 milioni di famiglie (il 18% del totale), con una crescita del 17% solo in un anno, mente 3,4 milioni di famiglie sono consumatori saltuari (+11%).