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GIUGNO/LUGLIO 2017

I primi 4 mesi del 2017

Vediamo a questo punto cosa è successo in questa

congiuntura più recente. Le vendite – spiega Costan-

tino – hanno chiuso bene con un +2,7% di ricavi. Un

dato che, anche al netto di alcuni fattori enfatizzanti

come la ripresa dell’inflazione, rimane in territorio po-

sitivo. Inoltre rispetto allo stesso periodo del 2016 la

pressione promo cala: 27,7, quest’anno, a fronte di un

28,3% del 2016, mentre sale significativamente l’effica-

cia, compiendo un balzo del +11%. Sarà allora il caso

di riacquistare piena fiducia nello strumento? Direi di

usare cautela – consiglia piuttosto Costantino –. Non

dobbiamo infatti trascurare – spiega – il fatto che il 90%

di questa crescita è da imputare a fattori di base. Le

promozioni, cioè, hanno beneficiato di una situazione

generalizzata, ma senza esserne il catalizzatore. Per il

futuro, quindi, il buon senso consiglia di non aspettarci

una crescita superiore ai 2 punti percentuali.

Pressione promo: chi cresce

Se, come abbiamo visto, la media decresce rispetto allo

scorsoanno, permangonocomunque categorie altamente

promozionate come la ricorrenza (40%) o la detergenza

e il bucato (37,8%), mentre in altre si nota addirittura un

incremento come nel caso delle birre (+2,5%), dell’etnico

(+2,1%) e degli alimenti per l’infanzia (+1,9%). Exploit che

fanno riflettere: evidentemente – trae le sue conclusioni

Costantino – in fase di risalita dei prezzi, le promozioni

hanno più chances di recuperare il loro carattere di

eccezionalità e di trasmetterlo al consumatore.

E le Pl?

Si registrano, via via, variazioni congiunturali come,

per esempio, il balzo in avanti di un punto percentuale

segnato dalle marche d’insegna a febbraio, a fronte di

uno stop per i brand. Ma al di là di questi fenomeni

episodici, lo scenario risulta pressoché invariato con

le Pl a quota 19% e l’IDM al 30%.

S

CONGIUNTURA DELLE PROMOZIONI (PRIMO QUADRIMESTRE 2017)

CLASSIFICA PRIME 10 MERCEOLOGIE LCC PER CRESCITA DELLA PRESSIONE PROMOZIONALE

SETTORE

% promo I quadr

2017 (pressione

promo a valore)

Variazione pressione

promozionale (punti

percentuali) vs gen-apr 2016

var % Vendite

a Valore

complessive

[0210] Birre

33,8

2,5

8,7

[0104] Specialita Etniche

16,2

2,1

5,1

[0113] Cibi Infanzia

25,5

1,9

-4,4

[0120] Ricorrenze

40,0

1,7

8,0

[0202] Champagne/spumante

32,9

1,4

11,4

[0116] Riso e Altri Cereali

25,1

1,1

0,2

[0506] Deo/antiodore, Assorbiumidità Ambienti

21,8

0,8

-6,1

[0702] Pet Care Gatto

25,7

0,8

2,1

[0205] Aperitivi

17,5

0,7

3,0

[0102] Fuori Pasto Dolci

21,4

0,5

5,3

Emerge infatti che il 37% delle vendite

promozionate (2 punti in più rispetto

allo scorso anno) sia stato effettuato

ricorrendo a un taglio prezzo non co-

municato, quindi al di fuori di un piano

strategico.

Non stupisce, pertanto, che l’esito di

questa scelta non abbia dato i risultati

sperati.

Risulta infatti che all’interno delle 441

categorie del LCC (classifica ECR), quasi

la metà sia caratterizzata da attività pro-

mozionali con ampie aree di inefficienza

e che proprio le categorie meno perfor-

manti siano quelle con un andamento

prezzi più debole.

Facile, a questo punto, giungere alla

conclusione che in moltissimi casi la

promozione abbia perso il significato

di “incentivo alla vendita” per limitarsi

a “guidare i prezzi”.

Emergono dunque – prosegue Costan-

tino – tre evidenze.

Sembra chiaro, in primis, che le risorse

riversate a sostegno delle attività pro-

mozionali abbiano ormai raggiunto, nel

benchmark europeo, un sostanziale li-

vello di saturazione.

Inoltre, il fatto che le aziende prediligano

ricorrere in modo discontinuo a leve

occasionali, piuttosto che strutturali,

rende zoppa la domanda.

Si stima, infine, che l’inefficienza pro-

mozionale evidenziata, abbia generato

nell’ultimo anno un ammanco pari a

circa 850 milioni di euro, corrispon-

denti a -1,6 punti di crescita mancati

del mercato.

Fonte IRI: Ipermercati, Supermercati, Libero Servizio Piccolo, Drugstore

18 pp

Perdita di

efficacia

856M

Perdita ricavi