“Per un’esperienza come quella del Consorzio della Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP che continua ad avere come missioni ed obiettivi strategici la promozione e la valorizzazione di un prodotto strettamente legato al suo territorio, partecipare da protagonista al Marketing & Retail Summit 2022 tenutosi a Milano, rappresenta un ulteriore tassello nel percorso che si vuole portare avanti per creare opportunità di crescita e sviluppo per la Calabria intera”.
È quanto dichiara Giuseppe Laria, Presidente del Consorzio della Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp esprimendo soddisfazione per l’attenzione e l’interesse riscontrata in occasione dell’evento che da 17 anni rappresenta un immancabile appuntamento per buyer, protagonisti del retail, dell’e-commerce, startup e innovatori e segna i percorsi di innovazione nella distribuzione.
Autorevoli e prestigiosi gli interventi dei relatori saliti sul palco del Manzoni per l’evento che ha fatto registrare numerose presenze (550 fisiche e 320 in streaming) e che ha avuto una eco importante sui media di settore nazionali: da Matteo Arata, Consulting Retail Italy Lead Accenture a Marina Bassi Caporedattrice Mark Up, da Fausto Caprini, Amministratore Delegato Retex, passando da Cristina Lazzati, Direttrice Mark Up, Gdoweek, Fresh Point Magazine e Italian Food Excellence.
In questo contesto si inserisce anche l’esperienza del Consorzio della Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP e della sua filiera che assegna un ruolo di straordinaria importanza al Produttore. Seleziona e cura la produzione del seme e quindi provvede al trapianto dei semenzali secondo i criteri imposti dal Disciplinare, vagliati nelle diverse fasi dall’Organismo di Controllo. Il prodotto, giunto a maturazione, viene poi ceduto al Confezionatore che ne garantisce la corretta conservazione e la commercializzazione. Essendovi l’obbligo di confezionamento all’interno dell’area di produzione, il confezionatore diventa una figura di rilievo in quanto, una volta confezionato, il prodotto non è più manipolabile. Tutti gli operatori successivi, infatti, devo limitarsi alla sola distribuzione, in questo modo si ha certezza sulla provenienza del prodotto dall’area vocata calabrese.