La scia di polemiche innescata dall’etichetta nutrizionale Nutri-score non si placa. Quello di Carrefour, a cui l’Antitrust ha imposto recentemente di precisare che «il sistema a semaforo è stato sviluppato in base ad un algoritmo e a valutazioni scientifiche non universalmente riconosciute e condivise», non è più un caso isolato.
Adesso tocca a Dukan, multinazionale attiva nel settore dei prodotti dietetici, forte di un fatturato annuo in Italia di 499 milioni di euro, sanzionata con una multa pari a 30 mila euro perché rea di aver apposto il sistema di bollinatura Nutri-score «senza elementi chiarificatori del significato di tale bollinatura».
Per l’Antitrust, la comunicazione basata sul solo bollino in questione rischia, ad esempio, di far sottostimare i potenziali effetti nocivi che l’assunzione di quantità significative di alimenti etichettati in verde può determinare sulla salute del consumatore.
Il sistema ideato da Serge Hercberg continua dunque a generare seri dubbi, e la sua applicazione potrebbe vedere nuovi possibili stop in futuro, con buona pace dei tanti prodotti Made in Italy come i formaggi, fortemente penalizzati dall’etichetta a semaforo.