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Rossana, torna a casa

Rossana non è andata persa.

Dopo mesi di rumors a tinte fosche che la davano già fuori dal mercato, la Rossana, invece, ce l’ha fatta, scardinando ogni previsione. E così la “rossa”, che dalla sua nascita nel 1926 ad oggi ha attraversato varie vicissitudini, è tornata italiana.

E questo solo da pochi giorni, da quando cioè Fida ha sottoscritto il contratto preliminare di acquisizione del ramo d’azienda relativo alle caramelle a marchio Rossana, appunto, Fondenti, Glacia, Fruttallegre, Lemoncella e Spicchi, già posseduto da Nestlé.

In questo modo l’azienda astigiana, operativa nel settore delle caramelle dal 1973, va ad ampliare il suo portfolio che annovera marchi noti come Bonelle, Sanagola, Charms, Gocce, Tenerezze, Gnammy e le Irresistibili.

“Per noi – commenta Eugenio Pinci, Presidente e Amministratore Delegato di Fida – è motivo di autentico orgoglio aver avviato un’operazione di questo tipo: la mission di Fida, infatti, è sempre stata quella di proporre prodotti esclusivi. E la Rossana, da 90 anni icona del gusto per migliaia di italiani, esclusiva lo è senz’altro.

Oggi Fida detiene il 3,5% del mercato delle caramelle familiari. Quanto inciderà la nuova acquisizione in termine di quote?

Porterà nuova linfa, senza dubbio. Le stime ci fanno propendere per un raddoppio della quota, che dovrebbe arrivare al 7%.

Le new entry rischiano di fagocitare il vostro portfolio prodotti?

Assolutamente no: i nostri marchi presidiano i display della Gdo a un livello assolutamente paritetico rispetto a quello della nuova acquisizione.

In futuro, anzi, ci ripromettiamo di incrementare la distribuzione, affinando le sinergie tra marchi, così da mettere a frutto e ottimizzare le peculiarità di ciascuno.

Quanto si avvierà la nuova produzione?

Il closing dell’operazione è previsto per fine giugno, contiamo di “avviare le macchine” subito dopo, già da luglio. Il nostro sito produttivo di Castagnole delle Lanze è infatti in grado di assorbire immediatamente i volumi produttivi dei nuovi brand acquistati.

Cambierete strategie comunicative sui marchi appena acquisiti?

Parlarne oggi è prematuro: serve prima far assorbire i tempi tecnici dell’operazione. Diciamo, però, che in futuro potremmo decidere di modulare l’approccio al consumatore tarandolo sui nuovi trend. Ma è tutto ancora in divenire.

Parliamo di caramelle “storiche”, non proprio in linea con i nuovi trend salutistici dei consumatori: questo potrebbe essere un problema?

Dubito: il nostro è un settore solo marginalmente toccato dalle mode salutistiche. Le varianti bio, light e free from esistono, certo, ma crescono poco. Le trasgressioni vanno godute fino in fondo, non crede?

E allora ben vengano le caramelle tradizionali: dolci e – magari- con un cuore morbido e cremoso….