Per il secondo anno consecutivo ManpowerGroup fotografa il profilo ideale delle competenze trasversali (soft skills) riconosciute e richieste dal mercato del lavoro, coinvolgendo un campione di 1.612 aziende.
La ricerca, condotta tra il 9 marzo e il 13 aprile 2015, mira ad approfondire la giusta dose di competenze soft che sempre di più impatta nei processi di selezione e valutazione e le pratiche messe a punto dalle aziende, comprese quelle di piccole dimensioni, nell’individuazione e sviluppo delle persone di talento.
«Il Talento si compone per il 63% delle cosiddette “competenze della vita” (soft skills e motivazione individuale), quelle caratteristiche intangibili che spiegano il saper essere oltre al saper fare», afferma Stefano Scabbio, Presidente Area Mediterranea ManpowerGroup e Presidente di Human Age Institute. «L’identikit del profilo ideale risulta piuttosto eterogeneo combinando Pragmatismo, Concretezza e Leadership. Ancora in ritardo è la consapevolezza delle aziende rispetto alle competenze digitali nella declinazione soft delle stesse (come per esempio diffusione dei saperi, networking). Questo aspetto sarà invece particolarmente rilevante nei prossimi anni, perché svilupperà nuovi modelli di lavoro».
La distribuzione geografica dei rispondenti è concentrata nel Nord Italia per il 70%, dove si evince una maggiore attenzione alle tematiche del Talento e alle competenze trasversali. Tra le novità che saltano all’occhio rispetto allo scorso anno, il fatto che anche le aziende con sola sede in Italia iniziano ad affacciarsi con interesse alla tematica del Talento ed esprimersi con maggiore consapevolezza.
Quali sono le caratteristiche del Talento nei diversi settori?
Dalla ripartizione delle frequenze di risposta per settore merceologico, si evidenzia che le conoscenze tecnico specialistiche sono ancora molto rilevanti per i settori Tessile, Metalmeccanico e Sanitario/Servizi alla persona.
I comparti dedicati al Benessere/cosmetico e all’Istruzione/formazione danno un peso più importante alle competenze trasversali (soft skills) sottolineando una rappresentazione del Talento più svincolata dalle abilità tecniche.
In primo piano la motivazione individuale come leva del Talento per i settori Turismo, Siderurgico, Edile, Elettrico/Energetico e Istruzione/Formazione. Per quanto concerne il Commercio/grande distribuzione ancora prioritarie le competenze tecniche e la motivazione individuale rispetto ai soft skills.
Secondo il modello dell’olistica del Talento di ManpowerGroup – che si compone di sette spazi/aree tematiche trasversali che forniscono una rappresentazione della persona e del Talento nei suoi tratti distintivi – il giusto mix di competenze associato oggi al Talento si compone di problem solving (capacità di risoluzione dei problemi finalizzata ad uno specifico obiettivo), orientamento al risultato, visione d’insieme e leadership.
Monitorare negli anni l’andamento delle esigenze aziendali in termini di soft skills vuol dire soprattutto riuscire a sviluppare profili completi a 360° rispetto alle necessità espresse.
«Lo sviluppo delle competenze trasversali dovrebbe partire già dai livelli d’istruzione superiore, scuola secondaria, università e master – continua Stefano Scabbio – così da ridurre lo scarto tra le aspettative e le reali capacità dei singoli, individuando i talenti al di là delle competenze tecniche specifiche, e facilitando l’integrazione delle risorse e il reale sviluppo competitivo delle aziende».