Nonostante i mancati conferimenti per oltre il 27% dei volumi, è un bilancio solido quello di Apo Conerpo, organizzazione di produttori ortofrutticoli, con un valore della commercializzazione che supera i 434 milioni di euro (+1,8%) e un volume d’affari che raggiunge quota 787 milioni di euro.
“Il 2023 è stato un anno particolarmente sfidante per il nostro settore, nessuna coltura è stata risparmiata, con effetti particolarmente rilevanti su diverse fra le produzioni principali dell’Emilia-Romagna – commenta il Presidente Davide Vernocchi. “A ciò si aggiunge il complesso scenario internazionale con i suoi effetti sui mercati e sui prezzi di energia e materie prime, l’esplosione dell’inflazione e il manifestarsi di nuove povertà, la difficoltà ormai critica nel reperire manodopera per il settore ortofrutticolo e le scelte spesso discutibili prese dall’Europa che impattano come un macigno sulle nostre aziende agricole. Un quadro complesso che ha generato un’inevitabile contrazione dei conferimenti, fermi nel 2023 a 732.000 tonnellate, il 27% in meno rispetto alla media degli ultimi dieci anni e il dato più basso della storia di Apo Conerpo”.
Il bilancio 2023, approvato a fine giugno, mostra una Apo Conerpo solida, con una flessione di soli 2,7 punti rispetto a quel 2022 che aveva segnato il miglior risultato del gruppo nell’ultimo decennio. “Individuo tre fattori cruciali per questo risultato – spiega Vernocchi: il progressivo allargamento della base sociale anche in altre regioni che ha garantito disponibilità costante di prodotti anche nelle fasi più critiche, l’ottima performance economica del pomodoro da industria nonostante i danni dell’alluvione e l’encomiabile lavoro delle nostre business unit – Alegra, Brio, Naturitalia, Opera e Valfrutta Fresco – per la valorizzazione massima del prodotto disponibile sia nella Grande Distribuzione nazionale, dove registriamo addirittura un incremento a valore del 13,86%, che all’estero”.
Analizzando i dati storici emerge però un dato rilevante. “Se confrontiamo i risultati attuali con quelli del 2018, ultimo anno in cui i nostri soci hanno registrato raccolti e conferimenti in linea con i diversi potenziali produttivi, il volume d’affari del gruppo Apo Conerpo è cresciuto dell’8% – prosegue Vernocchi. È un dato indubbiamente positivo ma che copre appena un terzo degli effetti dell’inflazione e dell’incremento dei costi ricaduto sui produttori. C’è molto da fare per sostenere un settore cruciale per la regione e il Paese come l’ortofrutta: oggi la sfida principale per un imprenditore agricolo è quella di continuare a produrre in un mutato e sempre più difficile contesto climatico e garantire una reale sostenibilità economica alla sua impresa. Perché se viene meno la redditività, le aziende agricole chiudono. È per questo che, con passione e senso di responsabilità, Apo Conerpo ha messo in campo risorse importanti sul fronte della ricerca scientifica e, da oggi, ha scelto di coinvolgere nella governance anche nuove forze che, per esperienza e competenza ci aiuteranno ad affrontare le criticità delle nostre filiere”.
“La sfida che ci lanciano il clima e i mercati è altissima ma Apo Conerpo c’è, forte della specializzazione delle nostre business unit, delle capacità del sistema di cui siamo parte a livello nazionale e internazionale, del valore dei nostri marchi, del nostro impegno nella ricerca, delle competenze uniche che ognuno di noi mette a servizio dei nostri soci, nel segno di quei valori quali solidarietà, mutualità e radicamento sul territorio che ci contraddistinguono e che ci hanno guidato negli ultimi, difficili anni” conclude Vernocchi.