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Le difficoltà non piegano Apofruit, bilancio 2023 a 274 milioni di euro

Per Apofruit il 2023 si chiude positivamente, sia per i soci produttori sia per la cooperativa. A fronte di un’annata contraddistinta da imprevisti e grandi difficoltà – in primis l’alluvione in Romagna, ma non solo -, i numeri a consuntivo risultano soddisfacenti e premianti: il valore della produzione è pari a 274 milioni di euro, rispetto ai 268 milioni del 2022. A livello di Gruppo, quindi comprendendo anche Canova, Canova France, Canova Spagna, Piraccini, Mediterraneo Group e Vivitoscano, sono stati raggiunti i 351 milioni di euro rispetto ai 340 milioni dello scorso anno. In ragione di questi risultati, dove tutte le società del gruppo hanno ottimamente performato, l’utile netto del Gruppo, post-imposte, si attesta a 884.000 euro, rispetto ai 331.000 euro del 2022. Il patrimonio netto di Gruppo infine è di € 108.536.000.

“Il 2023 è stato un anno profondamente controverso, che in campagna ha visto tantissimi problemi. A tutta la drammaticità dell’alluvione in Romagna, si sono infatti aggiunte le conseguenze di gelate, grandinate e siccità. Insomma, una vera e propria tempesta perfetta, che ha fatto crollare i quantitativi conferiti. Abbiamo infatti toccato il minimo storico di 1.356.000 quintali di ortofrutta conferiti, con una riduzione del 19,5% rispetto al 2022” spiega Mirco Zanotti, Presidente di Apofruit.

I risultati positivi, però, sono stati determinati dal mercato. “A fronte di una situazione così complessa a livello produttivo, la campagna commerciale si è rivelata molto soddisfacente durante tutto l’anno, per cui abbiamo chiuso il bilancio 2023 con un totale di liquidato di 127.148.000 euro, ovvero un +8,6% rispetto al 2022. Un dato niente affatto scontato, visto appunto che è venuto a mancare praticamente quasi il 20% dei quantitativi di ortofrutta. Le ragioni di questa performance sono da ricercare, in gran parte, nei prezzi mediamente sostenuti che hanno avuto costantemente le diverse referenze ortofrutticole, dai kiwi verdi ai kiwi gialli, dalle patate alle cipolle, solo per fare alcuni esempi dei prodotti che hanno registrato alcune tra le migliori performance. Del resto, nel caso di kiwi, cipolle e patate, ci siamo trovati di fronte a una carenza a livello globale, il che ha contribuito a mantenere elevate le quotazioni” aggiunge Ernesto Fornari, Direttore Generale di Apofruit.

Amadori chiude il 2023 a 1.780 milioni di euro (+2,5%). Tiene la Gdo

Amadori ha chiuso il 2023 con buone performance e risultati economico-finanziari che confermano la solidità del gruppo: ricavi per 1.780 milioni di euro, Ebitda a 126 milioni di euro, risultato netto di 28,5 milioni di euro e patrimonio netto pari a 377 milioni di euro. Complessivamente la crescita del fatturato aziendale si è attestata al +2,5%, grazie all’aumento dei volumi e dei prezzi di vendita dei prodotti a valore, oltre agli importanti investimenti sulla filiera integrata italiana, che si conferma la principale risposta strategica per garantire competitività. Tra le azioni volte allo sviluppo e alla valorizzazione delle filiere si colloca la partnership strategica, a ottobre 2023, con Forno d’Oro – azienda specializzata nella produzione di affettati avicoli ad alto contenuto di servizio – che ha portato il gruppo ad aumentare la flessibilità operativa e a rafforzare ulteriormente la propria supply chain.

Con riferimento alle performance di vendita, il canale Gdo ha fatto registrare una sostanziale tenuta (+0,7% a valore), il canale normal trade è cresciuto del +2,3% a valore e il canale del fuori casa ha continuato la sua crescita, con il consumo italiano OOH che nel 2023 ha superato i livelli pre-Covid in valore assoluto, rappresentando così uno dei principali canali di sviluppo per Amadori. Nel corso dell’anno sono stati confermati e incrementati gli investimenti, portando a circa 70 milioni di euro l’impegno per potenziare il presidio lungo tutta la filiera integrata, che a fine 2023 occupa complessivamente oltre 9.300 addetti ed è formata da 19 siti produttivi (tra stabilimenti di trasformazione alimentari, piattaforme logistiche primarie, mangimifici e incubatoi), a cui aggiungono 16 centri di distribuzione tra filiali e agenzie e circa 800 allevamenti, sia a gestione diretta che in convenzione.

Grazie alle proprie filiere italiane, integrate e attente alla sostenibilità, Amadori punta a proporre un’alimentazione proteica variegata, di qualità e caratterizzata da diversi “colori”: dalle carni avicole (proteine “bianche”), alle uova e ovoprodotti (“gialle”), dalle carni di suino (proteine “rosa”, commercializzate attraverso il brand Lenti, acquisito nel 2022) alla linea “Veggy” Amadori (proteine “verdi”, a base di legumi). Un’ampia gamma di prodotti che testimonia il percorso intrapreso dal gruppo, per evolvere la sua offerta di proteine “naturali” e diventare la Protein Company italiana più sostenibile e innovativa, come sintetizzato dal nuovo corporate brand “Amadori – The Italian Protein Company”, attraverso un’offerta adatta a tutti i consumatori. In linea con questa visione, è stato varato il nuovo Piano Strategico 2024-2028, che prefissa gli obiettivi di medio-lungo termine e delinea il percorso che guiderà l’azienda nell’evoluzione a leader culturale e di mercato. Tra i diversi ambiti di crescita è incluso, fra l’altro, lo sviluppo della presenza nell’“Out of Home”: nel 2023 le catene di ristorazione in Italia hanno registrato una crescita annua a doppia cifra (circa l’11%) e rappresentano un’importante opportunità per sostenere la crescita aziendale.

“Il Piano Strategico 2024-2028 sarà un percorso in cui i nostri sforzi si concentreranno verso le direttrici principali di rafforzamento della brand reputation, la ricerca delle efficienze operative e la valorizzazione delle risorse interne, oltre alla riduzione della dipendenza da fattori esogeni, attraverso significativi investimenti. Questi obiettivi convergono verso un unico paradigma: concentrare le risorse nella creazione di valore” dichiara Denis Amadori, Amministratore Delegato del gruppo.

Apo Conerpo, anno sfidante ma bilancio solido con volume di affari a quasi 790 milioni

Nonostante i mancati conferimenti per oltre il 27% dei volumi, è un bilancio solido quello di Apo Conerpo, organizzazione di produttori ortofrutticoli, con un valore della commercializzazione che supera i 434 milioni di euro (+1,8%) e un volume d’affari che raggiunge quota 787 milioni di euro.

“Il 2023 è stato un anno particolarmente sfidante per il nostro settore, nessuna coltura è stata risparmiata, con effetti particolarmente rilevanti su diverse fra le produzioni principali dell’Emilia-Romagna – commenta il Presidente Davide Vernocchi. “A ciò si aggiunge il complesso scenario internazionale con i suoi effetti sui mercati e sui prezzi di energia e materie prime, l’esplosione dell’inflazione e il manifestarsi di nuove povertà, la difficoltà ormai critica nel reperire manodopera per il settore ortofrutticolo e le scelte spesso discutibili prese dall’Europa che impattano come un macigno sulle nostre aziende agricole. Un quadro complesso che ha generato un’inevitabile contrazione dei conferimenti, fermi nel 2023 a 732.000 tonnellate, il 27% in meno rispetto alla media degli ultimi dieci anni e il dato più basso della storia di Apo Conerpo”.

Il bilancio 2023, approvato a fine giugno, mostra una Apo Conerpo solida, con una flessione di soli 2,7 punti rispetto a quel 2022 che aveva segnato il miglior risultato del gruppo nell’ultimo decennio. “Individuo tre fattori cruciali per questo risultato – spiega Vernocchi: il progressivo allargamento della base sociale anche in altre regioni che ha garantito disponibilità costante di prodotti anche nelle fasi più critiche, l’ottima performance economica del pomodoro da industria nonostante i danni dell’alluvione e l’encomiabile lavoro delle nostre business unit – Alegra, Brio, Naturitalia, Opera e Valfrutta Fresco – per la valorizzazione massima del prodotto disponibile sia nella Grande Distribuzione nazionale, dove registriamo addirittura un incremento a valore del 13,86%, che all’estero”.

Analizzando i dati storici emerge però un dato rilevante. “Se confrontiamo i risultati attuali con quelli del 2018, ultimo anno in cui i nostri soci hanno registrato raccolti e conferimenti in linea con i diversi potenziali produttivi, il volume d’affari del gruppo Apo Conerpo è cresciuto dell’8% – prosegue Vernocchi. È un dato indubbiamente positivo ma che copre appena un terzo degli effetti dell’inflazione e dell’incremento dei costi ricaduto sui produttori. C’è molto da fare per sostenere un settore cruciale per la regione e il Paese come l’ortofrutta: oggi la sfida principale per un imprenditore agricolo è quella di continuare a produrre in un mutato e sempre più difficile contesto climatico e garantire una reale sostenibilità economica alla sua impresa. Perché se viene meno la redditività, le aziende agricole chiudono. È per questo che, con passione e senso di responsabilità, Apo Conerpo ha messo in campo risorse importanti sul fronte della ricerca scientifica e, da oggi, ha scelto di coinvolgere nella governance anche nuove forze che, per esperienza e competenza ci aiuteranno ad affrontare le criticità delle nostre filiere”.

“L’assemblea dei soci mi ha onorato nuovamente della sua fiducia – spiega Vernocchi – indicando anche quattro nuovi vicepresidenti espressioni dei principali areali produttivi delle cooperative socie e delle filiere che rappresentano il cuore dell’attività di Apo Conerpo: Adriano Aldrovandi (Presidente FruitModena Group), Alberto Guerra (Vicepresidente Agrintesa), Massimo Passanti (Presidente Propar) e Aldo Rizzoglio (Presidente Patfrut). Al nostro fianco potremo contare anche sulla competenza, professionalità e visione strategica del nuovo Direttore Generale di Apo Conerpo, Daniele Maria Ghezzi, docente universitario e già direttore del consorzio per l’internazionalizzazione ‘Piacenza Alimentare’, principale realtà nazionale del settore con un centinaio di associati”. Classe 1979, Ghezzi riceve il testimone da Gabriele Chiesa che ha diretto Apo Conerpo negli ultimi 21 anni “attraversando le fasi più complesse della nostra storia: a lui va il più sincero e profondo ringraziamento da parte di tutto quel Gruppo Apo Conerpo che ha contribuito a rendere grande e che continuerà a supportare la struttura”.

“La sfida che ci lanciano il clima e i mercati è altissima ma Apo Conerpo c’è, forte della specializzazione delle nostre business unit, delle capacità del sistema di cui siamo parte a livello nazionale e internazionale, del valore dei nostri marchi, del nostro impegno nella ricerca, delle competenze uniche che ognuno di noi mette a servizio dei nostri soci, nel segno di quei valori quali solidarietà, mutualità e radicamento sul territorio che ci contraddistinguono e che ci hanno guidato negli ultimi, difficili anni” conclude Vernocchi.

Fatturato a 25 milioni per Apicoltura Piana, recuperata marginalità pre pandemica

Apicoltura Piana, azienda di Castel San Pietro (Bologna) che produce miele, chiude il 2023 con un fatturato di circa 25 milioni di euro, segnando un +5% rispetto all’anno precedente. Il bilancio evidenzia parametri positivi e una crescita significativa per quanto concerne tutti i principali indicatori finanziari: l’utile netto è aumentato notevolmente attestandosi a 1.481.495 euro, tornando così alla normale marginalità del periodo pre-pandemico. Quasi triplicati i valori di Ebit, che sfiora i 2 milioni di euro, ed Ebitda che raggiunge circa 2.400.000 euro. Un marcato miglioramento anche per la posizione finanziaria netta (PFN) verso le banche, indice di una maggior stabilità finanziaria. Questi indicatori sono il risultato di una gestione aziendale efficiente e di strategie di mercato in grado di generare profitti.

Driver della crescita le ottime performance dei prodotti di punta con referenze che rispondono alle nuove esigenze di consumo sempre più orientate verso prodotti sani e sostenibili come la  linea Squeeze che, grazie al pack in polietilene PET riciclato al 50%, è in grado di ridurre significativamente l’impatto sull’ecosistema, rispondendo così alla crescente domanda dei consumatori attenti alla salute e all’ambiente. Ottimo andamento anche per la linea Dolce Regina che comprende gusti tradizionali come Millefiori, Acacia e Millefiori Biologico, proposti rigorosamente in vaso di vetro per esaltare le caratteristiche di colore e trasparenza del miele. Inoltre nel corso del 2023 l’azienda ha ampliato gli investimenti nel marketing e nella comunicazione, con l’obiettivo di supportare il posizionamento del brand sul mercato e mantenere aggiornati consumatori e buyer sulla gamma prodotti, la qualità del miele e le novità organizzative.

Massimo Mengoli e il Consigliere Anca Brinza

“Siamo decisamente soddisfatti dei buoni risultati raggiunti. L’obiettivo per il 2024 è proseguire nel nostro percorso di sviluppo – ha commentato Massimo Mengoli, Amministratore Delegato di Apicoltura Piana. Queste ottime performance non sarebbero state possibili senza il supporto costante del team che lavora con noi, che ringrazio per la dedizione. Importante anche la fidelizzazione degli apicoltori, aver fissato la soglia minima di 5,20 euro al chilo per il miele millefiori ha valorizzato il loro lavoro, evidenziando quanto apprezziamo gli sforzi che fanno ogni giorno per offrire un miele sano, etico e di qualità. Guardiamo con fiducia al futuro, il prossimo anno puntiamo ad aumentare il trend di sviluppo, ampliando l’azienda per incrementare la nostra capacità produttiva. Per centrare questi traguardi, continueremo a puntare sull’alta qualità dei nostri mieli, che si unisce all’innovazione nel rispetto della tradizione e della sostenibilità ambientale”.

Supercentro, crescono fatturato e investimenti. Obiettivo: 200 punti vendita

Si chiude con un fatturato di 257 milioni (+5%) e l’EBITDA a 6,2 milioni il bilancio di Gruppo Supercentro che procede spedito nel piano industriale che prevede investimenti sulla rete e sul potere d’acquisto dei consumatori. Il Gruppo tarantino, oggi presente nel sud Italia (Puglia, Calabria, Basilicata) con una rete multicanale a marchio Sisa, Ipersisa e QuickSisa, dopo l’apertura del nuovo format cash & carry Wiva, e le prime inaugurazioni del 2024, infatti, investirà quasi 13 milioni nel corso dell’anno che riguarderanno sia l’ampliamento e la ristrutturazione di parte della rete, l’acquisto di immobili e l’ammodernamento rispetto a standard di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica di alcuni punti vendita ma anche un investimento sul margine per sostenere il potere di acquisto dei consumatori in linea con quanto fatto nel 2023.

Nel 2024 il Gruppo oltre all’apertura del nuovo cash & carry di San Giorgio Jonico concluderà, l’acquisto di diversi immobili, tra cui un ulteriore cash & carry in provincia di Bari e di un Cedi a Surbo (Lecce) a essi dedicato, l’apertura di tre nuovi punti vendita e la ristrutturazione di ulteriori quattro punti vendita. A questi si aggiungeranno gli investimenti per la riduzione di 1 punto percentuale di margine (dopo i 2 punti investiti nel 2023) a sostegno del contenimento dei prezzi.

“Gli indici di bilancio 2023 confermano la solidità patrimoniale della società” ha commentato Antonio Bonucci, Direttore Generale di Gruppo Supercentro. “Il capitale di debito incide in maniera positiva sull’equilibrio finanziario aziendale e la posizione finanziaria netta migliora, passando dai 6,25 milioni ai 2,88 milioni. Questo dato è frutto dalla gestione dei flussi finanziari che avviene attraverso due verticali ben distinte: la prima riguarda l’approvvigionamento di finanziamenti di breve periodo come supporto all’attività di gestione caratteristica; la seconda invece è relativa agli investimenti programmati. La gestione equilibrata degli strumenti finanziari ha prodotto infatti una riduzione dell’utilizzo degli stessi; elemento virtuoso in considerazione di un accordato da parte delle banche di oltre euro 12 milioni”.

“Continua la crescita del Gruppo che con il rinnovo del CDA mostra di voler consolidare quel ricambio generazionale avviato ormai da tempo” ha aggiunto Paolo Michele Macripò, Presidente di Gruppo Supercentro. “La nuova governance con l’inserimento di tre nuovi consiglieri e la nomina di Leonardo Giangrande a Vice Presidente del Gruppo sosterrà la nuova fase di crescita che porterà il Gruppo operante da oltre vent’anni a raggiungere i 200 punti vendita complessivi”.

Conad supera i 20 miliardi nel 2023. Ruolo centrale per la mdd

Con un fatturato che ha oltrepassato la soglia dei 20 miliardi di euro, in crescita dell’8,11% rispetto al 2022, Conad archivia il 2023 confermandosi l’insegna leader della Gdo italiana. In un anno caratterizzato da consumi in contrazione a volume e un tasso di inflazione consistente, Conad ha infatti ottenuto una quota di mercato del 15,01% nei canali iper + super + discount (Fonte: Guida Nielsen Largo Consumo), consolidando il dato di fine 2022 (14,96%) e confermando la leadership nel canale supermercati (23,49%). Il Patrimonio Netto Aggregato di sistema è pari a 3,49 miliardi di euro (+7,4% rispetto al 2022). La marca del distributore riconferma inoltre il suo ruolo centrale per la crescita dell’intero sistema, raggiungendo il 33,2% di quota sul totale del largo consumo confezionato in Italia nel canale super. Oltre un terzo dei prodotti venduti dall’insegna è a marchio Conad e le referenze private label sono al primo o al secondo posto tra quelle più vendute nel 75% delle categorie merceologiche. Questi risultati hanno permesso di generare un fatturato per quanto riguarda i prodotti a marchio pari a 6 miliardi di euro nel 2023, in crescita del 12,9% rispetto all’anno precedente.

“Nonostante il 2023 sia stato un anno complesso per l’economia italiana e per i consumi, la totalità delle componenti del nostro sistema ha continuato a crescere a un tasso superiore a quello d’inflazione, raggiungendo la soglia di 20 miliardi di fatturato” ha commentato Mauro Lusetti, Presidente di Conad. “Si tratta di un risultato frutto dell’impegno dei soci e delle cooperative Conad, che vogliamo consolidare con un piano ambizioso a livello di rinnovamento della rete di vendita, di innovazione e di ulteriore potenziamento della nostra marca del distributore, che si distinguerà all’insegna di qualità, convenienza e attenzione per la sostenibilità. Particolare attenzione sarà riservata alla riciclabilità del packaging, al benessere animale e ai diritti sociali dei lavoratori, sia dei collaboratori Conad sia di quelli delle aziende che forniscono i nostri prodotti a marchio, in ottica di una collaborazione più ampia di filiera”.

Conad ha inoltre approvato il piano di investimenti nel triennio 2024-2026 da 1,7 miliardi di euro, sulla base dei cinque pilastri strategici dell’insegna: efficienza, canalizzazione, digitalizzazione, sviluppo delle competenze e sostenibilità, insita da sempre nel modo di fare business di Conad, in linea con la strategia di sostenibilità concreta del Gruppo “Sosteniamo il Futuro”. “Le future scelte strategiche di Conad seguiranno le strade dello sviluppo del core business attraverso lo sviluppo della canalizzazione, del recupero di efficienza distributiva e della formazione di nuove competenze interne in grado di accompagnare il cambiamento della società, degli stili di vita e dei consumi degli italiani – ha aggiunto Francesco Avanzini, Direttore Generale Operativo di Conad –. In particolare, proseguirà lo sviluppo dei fatturati attraverso l’ulteriore crescita dei prodotti di marca commerciale a cui si affiancheranno nuovi servizi ai clienti, con l’ecosistema digitale Hey Conad, che, oltre ai consolidati servizi di spesa on-line, vedranno nuove iniziative commerciali nel settore dei viaggi, della salute per persone e animali e, infine, nel settore assicurativo. Vogliamo diventare leader nella relazione con le oltre 12 milioni di famiglie che ci riconoscono quotidianamente un ruolo fondamentale e riconosciuto per accompagnarli nelle loro scelte di acquisto”.

Selex, fatturato oltre 20 miliardi e 540 milioni di investimenti sulla rete

Selex chiude il bilancio 2023 con tutti gli indicatori chiave in crescita, a partire dal fatturato al consumo complessivo che, con un +11% rispetto al 2022, raggiunge i 20,2 miliardi di euro. Si confermano dunque le previsioni anticipate a fine 2023, mostrando una crescita costante nei primi cinque mesi dell’anno che si attesta a +5,4%, rispetto alla crescita del comparto nazionale pari al +1,1% (fonte NiQ, LCC Iper+Super), mentre la quota di mercato del gruppo raggiunge il 15,1% (potenziale GNLC totale fatturato, fonte NiQ gennaio 2024). L’Assemblea dei soci, svoltasi pochi giorni fa a Istanbul, ha confermato Alessandro Revello (Dimar) alla Presidenza del gruppo per il prossimo triennio, nominando il nuovo consiglio di amministrazione che sarà composto dai due Vice Presidenti Cav. Marcello Cestaro (Gruppo Unicomm) e Marco Odolini (Italbrix) e dai sei consiglieri di amministrazione Dario Brendolan (MaxiDì), William Camilletti (L’Abbondanza), Laura Gabrielli (Magazzini Gabrielli), Francesco Murgia (Superemme), Giancarlo Panizza (Rialto) e Francesco Pomarico (Megamark).

“Aver ricevuto l’unanime fiducia da parte di tutte le imprese socie a prolungare di un altro triennio il mio impegno come Presidente del Gruppo Selex, peraltro nell’anno in cui ricorre il nostro sessantesimo anniversario, è motivo di grande orgoglio personale – ha dichiarato Alessandro Revello, Presidente Gruppo Selex –. Il nostro gruppo si caratterizza da sempre per il grande senso di appartenenza delle imprese socie. Siamo davvero soddisfatti del livello di crescita e coesione raggiunto negli ultimi anni: insieme a tutti i nostri imprenditori continueremo a coniugare l’attenzione ai risultati e all’innovazione delle nostre organizzazioni, con l’impegno ad assicurare ai nostri clienti la difesa del potere d’acquisto in un momento storico come quello attuale, dove tra le priorità è fondamentale garantire la massima competitività di prezzo dei nostri punti di vendita”.

A ottobre, Gruppo Selex celebrerà il 60° anniversario, un traguardo che giunge in un momento di continua espansione e riconoscimento da parte del mercato, coincidendo anche con il raggiungimento per il gruppo della prima posizione per quota di mercato all’interno della grande distribuzione italiana. Le stime di fatturato per il 2024 restano confermate con un obiettivo di 21,1 miliardi di euro e una previsione di crescita verso il 2023 del +4,5%. A supporto di questo obiettivo, è in corso il piano di investimenti di 540 milioni di euro destinato all’apertura nell’arco dell’anno di 65 nuovi negozi e alla ristrutturazione di 94 punti vendita esistenti.

“I primi mesi del 2024 evidenziano una fase di debolezza per i consumi – afferma Maniele Tasca, Direttore Generale del Gruppo Selex – la nostra priorità è rassicurare i nostri clienti attraverso prezzi e promozioni più convenienti possibili. Nel contempo siamo impegnati nello sviluppo di programmi innovativi in grado di sostenere ed ampliare la distintività delle nostre Imprese, con l’obiettivo principale di favorire la fidelizzazione dei nostri clienti”. L’assemblea è stata anche un’importante occasione per presentare i traguardi raggiunti dai molti progetti di centrale e fare il punto sulle prospettive per i prossimi mesi. Particolare importanza è attribuita alle alleanze strategiche del Gruppo Selex con la centrale acquisti ESD Italia e la centrale internazionale EMD, collaborazioni destinate a rafforzarsi ulteriormente nel futuro. Nel corso del 2023 le marche del distributore hanno consolidato ulteriormente il proprio ruolo, offrendo prodotti di qualità a un prezzo inferiore rispetto a quelli di marca. Le 7.900 referenze mdd del gruppo hanno registrato un incremento in termini di cifra d’affari pari al +19,8%. Significativo infine anche il ruolo del segmento Cash&Carry, che registra una crescita del +14,2% rispetto al mercato italiano del settore (9,4%, fonte Circana).

Conad Nord Ovest chiude il 2023 a 5 miliardi: decisivi localismo e mdd

Conad Nord Ovest archivia il 2023 con giro d’affari di 5,07 miliardi di euro, un incremento vendite sul 2022 del 7% e una quota di mercato complessiva del 15,8% nei territori di competenza. Utile netto di 61 milioni di euro e un patrimonio netto di 922 milioni di euro. Nonostante l’anno connotato dalla forte incertezza, Conad Nord Ovest ha quindi continuato a crescere e consolidarsi come punto di riferimento per la comunità in cui opera, grazie a 371 soci imprenditori, 589 punti vendita e oltre 18.000 collaboratori, che hanno operato responsabilmente per generare valore e servizio in tutti i territori di competenza: Piemonte e Valle d’Aosta, Liguria, Emilia (province di Modena, Bologna e Ferrara), Toscana, Lazio (province di Roma e Viterbo), Lombardia (provincia di Mantova) e Sardegna. Il dialogo quotidiano dei soci imprenditori con il territorio ha permesso a Conad Nord Ovest di rispondere efficacemente alle esigenze emergenti dei clienti e delle comunità locali, raggiungendo traguardi importanti. Una forte strategia aziendale, distintiva ed identitaria incentrata su localismo, qualità e convenienza del prodotto a marchio. Una visione che pone le persone e la sostenibilità economica, sociale e ambientale al centro. Punti cardine per garantire un servizio distintivo e una competitività elevata: innovazione, digitalizzazione, ottimizzazione del network logistico ed efficientamento della rete di vendita.

“Il 2023, segnato da forti spinte inflattive e tensioni internazionali, ha portato con sé sfide impegnative, che hanno messo a dura prova il potere d’acquisto delle famiglie italiane. In questo contesto, hanno fatto la differenza i nostri soci e una attenta strategia, generando valore per le persone e le comunità” dichiara Adamo Ascari, Amministratore Delegato di Conad Nord Ovest. “Il nostro impegno valorizza l’esperienza di oltre 60 anni di cooperazione, rafforza, innovando, le nostre “Radici nel futuro” e sostiene la crescita e l’intergenerazionalità delle imprese e dei soci. Abbiamo ottimizzato e migliorato, attraverso innovazione, digitalizzazione e intelligenza artificiale, i nostri processi e servizi e la nostra offerta commerciale, per continuare a dare risposte precise ed efficaci ai clienti. Priorità, proporre prodotti di qualità a prezzi competitivi e nuove esperienze d’acquisto. Abbiamo progettato un network logistico avanzato ed efficiente e una nuova sede con ampi spazi dedicati alla scuola di formazione. Il futuro ci vede pronti all’azione, con una chiara visione: non c’è innovazione senza persone che la governino e la indirizzino, per renderlo un luogo di nuove opportunità. In sintesi, confermiamo le persone, la sostenibilità e l’innovazione al centro della nostra strategia”.

Per l’occasione è stato presentato anche il secondo Rapporto di Sostenibilità, che rafforza ulteriormente l’impegno del Gruppo sui temi ESG (Environment, Social, Governance). Questo bilancio adotta la matrice di doppia materialità, anticipando le nuove direttive internazionali sulla rendicontazione non finanziaria, essenziale per definire obiettivi chiari e una roadmap per raggiungerli e misurarne l’efficacia. “Questo secondo Bilancio di Sostenibilità è parte integrante della nostra identità distintiva. Un’ulteriore conferma della costante attenzione che riserviamo alla comunità e ai territori in cui operiamo, agendo responsabilmente e con una strategia di lungo periodo che ci consente di presidiare territori e contesti anche differenti tra loro” ha detto il Presidente di Conad Nord Ovest Roberto Toni. “Il nostro modello di governance, centrato sui soci imprenditori, è l’elemento distintivo che ci permette di raggiungere questi traguardi e ci differenzia dai competitor. I nostri Soci sono il motore della cooperativa: operano sul territorio, conoscono le persone e rispondono ai loro bisogni con azioni dirette, vicinanza e ascolto. Grazie alla loro presenza capillare e alla loro partecipazione attiva, possiamo rimanere connessi con le comunità, garantendo risposte rapide e mirate alle necessità emergenti”.

Anche nel 2023 la Cooperativa si è distinta per l’impegno profuso a sostegno del potere d’acquisto dei clienti attraverso una proposta commerciale completa, di qualità e conveniente, promuovendo iniziative di fidelizzazione e campagne di sensibilizzazione che incoraggiano scelte alimentari sostenibili. Nel 2023 a 2,7 milioni di clienti possessori di carta fedeltà è stato erogato un risparmio di 178 milioni di euro, di cui oltre 79 milioni investiti in iniziative di fidelizzazione. I prodotti della marca del distributore hanno avuto un ruolo fondamentale, garantendo convenienza, alta qualità e sostenibilità ambientale. Nella rete di vendita di Conad Nord Ovest, l’incidenza dell’mdd ha raggiunto il 33%, per un fatturato totale di 1,45 miliardi di euro. Un ulteriore sostegno al potere d’acquisto delle famiglie è stato il potenziamento dell’operazione Bassi e Fissi, che ha offerto un paniere di oltre 600 prodotti garantendo un risparmio medio del 28%. Nel 2023, Conad Nord Ovest ha rafforzato la leva del localismo, continuando a sostenere le imprese e le economie locali. La cooperativa ha coinvolto 1.376 fornitori locali, generando un volume di affari di oltre 433 milioni di euro, di cui 108 milioni realizzati con i prodotti “I Nostri Ori”, marchio simbolo della valorizzazione e dello sviluppo dei piccoli fornitori, delle filiere di eccellenza e della salvaguardia delle produzioni locali. Il localismo si conferma leva strategica: il rapporto di stretta collaborazione instaurato con i propri fornitori locali è una delle leve distintive dell’insegna, che sul rapporto con il territorio ed il localismo, ha costruito il proprio successo.

Per il triennio 2024-2026, la Cooperativa ha definito un ambizioso piano di sviluppo con investimenti per oltre 604 milioni di euro: destinati a nuove aperture e ristrutturazioni, al potenziamento delle strategie commerciali e logistiche, alla strategia ESG verso la sostenibilità ambientale e sociale e alla valorizzazione del capitale umano con la Scuola di formazione “Crescere Insieme”. Questi investimenti si sommano ai 165 milioni del 2023, che hanno permesso l’apertura di 20 nuovi punti vendita, 15 nuovi concept store e la ristrutturazione di 28 negozi, dimostrando un impegno costante verso l’innovazione e la crescita. Conad Nord Ovest punta a consolidarsi come leader della gdo in termini di sostenibilità, generando un impatto positivo sia all’interno dell’azienda sia nell’ecosistema in cui opera. Nel 2023, la cooperativa ha investito per un network logistico all’avanguardia e punti vendita moderni, ridotto le emissioni di Co2, incrementato l’impiego di mezzi a basso impatto e destinato oltre 9 milioni di € in progetti a supporto delle comunità per sostenere le scuole, migliorare i servizi sanitari, aiutare le nuove generazioni, combattere la violenza di genere insieme alla promozione dello sport inclusivo, della cultura e della tutela dell’ambiente. Grazie all’ottimizzazione dei processi e una migliore efficienza operativa, è stato ridotto il valore economico dello spreco alimentare di 1 milione di euro.

Bilancio in ascesa per Gruppo VéGé: fatturato a 13 miliardi e primo retailer Gdo per crescita

Benché l’anno trascorso sia stato caratterizzato in larga parte dalle difficoltà legate alla spirale inflattiva che rendono incerto il mercato da oltre due anni, il bilancio del Gruppo VéGé restituisce l’immagine di un’azienda solida e coesa, focalizzata sulla missione di garantire qualità e convenienza al cliente. Il primo dato in evidenza è il balzo del fatturato al consumo che si attesta a quota 13,78 miliardi di €, pari al +9,4% su base annua; ciò avvalora le proiezioni per il 2024, col recente ingresso dell’impresa Apulia, che stimano un’ulteriore progressione a 15,70 miliardi di € (+14%). Gruppo VéGé si conferma inoltre, sulla scorta delle rilevazioni GNLC-NielsenIQ, l’organizzazione della Gdo italiana con il maggior tasso di crescita a livello nazionale. Se a fine 2023 il Gruppo figurava al quinto posto nel ranking GNLC con una quota di mercato del 7,5%, nell’edizione diffusa a fine marzo 2024 VéGé ha raggiunto la quarta posizione con una quota del 8,3%. Sempre in sede di GNLC, inoltre, Gruppo VéGé risulta primo per potenziale non food (13,8%) e terzo per numero di punti vendita.

L’impegno di Gruppo VéGé a sostegno della crescita del proprio network di vendita multinsegna e omnicanale trova riscontro sia nell’apertura, pianificata per l’anno in corso, di 79 punti di vendita tra ipermercati, supermercati, C&C e nuove unità negli specializzati e nel libero servizio, sia nello sviluppo dei servizi legati allo shop online e alla home delivery. Allo stato, infatti, i punti di ritiro “click & collect” attivi hanno raggiunto quota 290 e sono 11 le regioni coperte dalla home delivery attraverso gli accordi siglati con Glovo, Everli e Alfonsino. Sono in via di definizione, inoltre, ulteriori due partnership in vista dell’ampliamento del servizio. Anche nel 2023 il Piano Promozionale Nazionale, composto da centinaia di referenze a prezzi scontati presenti a rotazione su tutta la rete nazionale di vendita VéGé, si è confermato strumento concreto per arginare gli effetti dell’inflazione sul carrello della spesa trasferendo ai consumatori un risparmio stimato, solo con referenze nazionali, in oltre 778 milioni di euro. Sul piano delle iniziative, espressione della vicinanza alle comunità e dirette a promuovere la coesione sociale, Gruppo VéGé può vantare il successo, nel 2023, sia di “Noi amiamo la scuola”, il programma di continuità su scala nazionale ha visto coinvolti oltre 7062 istituti scolastici in tutta Italia, sia della terza edizione di “Noi amiamo lo sport”, che ha visto la partecipazione di oltre 5669 Associazioni Dilettantistiche Sportive.

Da sinistra: Giorgio Santambrogio, Giovanni Arena ed Edoardo Gamboni, rispettivamente AD, Presidente e Direttore Commerciale Gruppo VéGé

“Ancora una volta i dati di bilancio sono assai più che soddisfacenti, a testimonianza di come l’impegno, l’acume e la collaborazione dei nostri imprenditori facciano la differenza, e quest’anno in particolare sono l’ideale introduzione alle celebrazioni del sessantacinquesimo dalla fondazione di Gruppo VéGé in Italia” dichiara il Cav. Giovanni Arena Presidente di Gruppo VéGé. “È nostro fermo proposito proseguire nel nostro percorso di crescita costante e sostenibile, con l’obiettivo immediato e fattibile di raggiungere una crescita e un consolidamento di spessore nel prossimo biennio e avendo come prospettiva a medio termine portare Gruppo VéGé a essere sul podio della Gdo italiana per quote di mercato e fatturato entro il 2030, con l’auspicio di superare i 20 miliardi di corrispettivi”.

“Ciò che più mi inorgoglisce è la mirabile capacità dei miei imprenditori nell’interpretare i concetti di responsabilità sociale. L’aiuto alle comunità sul territorio è infatti incredibile: migliaia di Istituti scolastici e di Associazioni Sportive Dilettantistiche sono infatti sostenute con l’aiuto economico dei nostri punti di vendita. Questo a mio avviso significa avere un ruolo sociale positivo” aggiunge Giorgio Santambrogio, AD di Gruppo VéGé. “Non posso che essere orgoglioso di lavorare fianco a fianco con imprenditori capaci in soli due anni di aumentare del 27% la produttività complessiva dei punti vendita”.

“Gruppo VéGé ha importantissimi obiettivi, uno dei quali, rilevantissimo da sempre, è il contrasto dell’inflazione” sottolinea infine Edoardo Gamboni, Direttore Commerciale di Gruppo VéGé. “La nostra attività negoziale, grazie alla collaborazione dell’industria di marca, accompagnata dalla solida crescita delle nostre imprese, sta generando risultati positivi, grazie ai quali riusciamo ad arginare inopportuni ed inaccettabili focolai di nuova inflazione. Area strategica, la competenza ed una conoscenza più approfondita sui movimenti tellurici delle materie prime, unita alla nostra determinazione, sono il vero utile strumento per favorire competitività della nostra offerta al consumo”.

L’Assemblea dei soci ha anche approvato la nuova impostazione societaria, semplificando in questo modo i processi intergruppo. Tutte le imprese socie della Gruppo VéGé entrano anche nella nuova VéGé Retail scpa, appena trasformata in consortile. L’Assemblea dei soci ha provveduto inoltre al rinnovo delle cariche in seno al Consiglio di amministrazione. Giovanni Arena, fresco di nomina a Cavaliere del Lavoro, è stata rieletto alla Presidenza sia della Gruppo VéGé che della VéGé Retail, con Giuseppe Maiello, Raffaele Piccolo e Francesco Barbon che condivideranno la vicepresidenza della VéGé Retail. Riconferma anche per Giorgio Santambrogio nell’incarico di Amministrare Delegato della Gruppo VéGé mentre il cav. Giuseppe Maiello è stato insignito della carica di Presidente Onorario. Il nuovo CdA della VéGé Retail risulta così composto: Arena Giovanni, Maiello Giuseppe, Piccolo Raffaele, Barbon Francesco, Gambardella Attilio, Rocchetta Vincenzo, Elias Michel, Caramico Camilla Tosano Andrea, De Zordi Adriano, Mastromartino Nicola, Irollo Luigi, con i nuovi ingressi di Sgaramella Antonio, Mion Stefano e Alessandro Buoso.

Consorzio Europa compie 25 anni e chiude il 2023 con un fatturato da 400 milioni

Consorzio Europa, parte del gruppo multinsegna e multibrand D.it – Distribuzione Italiana, taglia il traguardo dei 25 anni con un fatturato di 400 milioni di euro, sviluppato attraverso una rete di circa 230 punti vendita soci. Distribuiti in 31 province tra Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto e Toscana, questi punti vendita coprono una superficie commerciale complessiva di 10.000 mq e servono una clientela fidelizzata di 150.000 unità. Guardando al futuro, il Consorzio prevede una crescita continua nonostante le incognite del mercato, con nuovi progetti di sviluppo già in cantiere per il 2024.

I dati sono stati presentati durante una convention in Sicilia in cui si è tenuto un convegno dal titolo “La forza di agire insieme in un mercato che cambia” che ha riunito imprenditori, esperti del settore e ospiti per una giornata di riflessione e proiezione verso il futuro.

Da sinistra: Stefania Gogliettino, Responsabile Marketing di Consorzio Europa; Jury Chechi, ex ginnasta e campione olimpico; Francesca Gammicchia, business coach e manager dell’innovazione; Oreste Santini, Presidente di Consorzio Europa e neo Presidente di D.it; Prof. Daniele Tirelli; Alessandro Camattari, Direttore Commerciale e Marketing di D.it

La giornata è stata inaugurata con un’analisi della situazione economica attuale, presentata dal prof. Daniele Tirelli. In un contesto di consumi familiari stagnanti e inflazione rientrata, Tirelli ha offerto uno sguardo sulle opportunità emergenti, come la destrutturazione del pasto, la crescente importanza del reparto ortofrutta e l’influenza crescente del cibo etnico, che sta già trasformando le abitudini alimentari negli Stati Uniti.

Alessandro Camattari, Direttore Commerciale e Marketing di D.it, ha evidenziato invece come la distribuzione abbia attraversato due anni di cambiamenti radicali, guidati dallo sviluppo della intelligenza artificiale generativa. Presentando i dati delle marche del distributore, Camattari ha sottolineato i successi dei prodotti freschissimi, avvicinando D.it all’obiettivo del 15% di quota di mercato per la marca privata entro il 2025. Tra le iniziative in corso, spicca il progetto di CRM, destinato a diventare uno strumento cruciale per i CeDi nel 2025. Un momento particolarmente ispirante è stato offerto da Jury Chechi, atleta e campione olimpico, che ha condiviso la sua storia di successo e determinazione. La sua capacità di focalizzarsi sugli obiettivi e di superare le difficoltà grazie al supporto di una squadra esperta ha offerto ai soci di Consorzio Europa preziosi spunti su come affrontare le sfide del mercato.

Oreste Santini

Francesca Gammicchia, Business Coach e Manager dell’innovazione per le risorse umane, ha coinvolto la platea con una presentazione dinamica, sottolineando l’importanza di evolversi e crescere per attrarre clienti e valorizzare i talenti all’interno delle organizzazioni. L’evento si è concluso con l’intervento del Presidente Oreste Santini, che ha ribadito i valori fondamentali di Consorzio Europa e l’impegno costante nel supportare i punti vendita di prossimità. Santini ha sottolineato l’importanza dell’unità e della condivisione delle scelte strategiche, oltre alla necessità di adottare gli strumenti innovativi forniti dal Consorzio per garantire un futuro prospero a tutti i soci imprenditori.

“Siamo orgogliosi di celebrare questo importante traguardo dei 25 anni di Consorzio Europa. In questi anni, abbiamo costruito una realtà solida e dinamica, capace di adattarsi e prosperare in un mercato in continua evoluzione. Questo successo è il risultato dell’impegno, della passione e della visione condivisa di tutti i nostri soci” ha commentato Oreste Santini, Presidente Consorzio Europa e neo-Presidente D.it Distribuzione Italiana.

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