CLOSE
Home Tags Bilanci

Tag: Bilanci

Gruppo Amadori archivia l’esercizio 2024 con 1,7 miliardi di ricavi

È in linea con gli obiettivi prefissati nel Piano Strategico 2024-2028 il bilancio consolidato dell’ultimo esercizio del Gruppo Amadori. Il 2024 va in archivio con ricavi per 1.721 milioni di euro, Ebitda di 148,5 milioni di euro e un risultato netto pari a 37,6 milioni di euro, per il 70% reimpiegato a sostegno del piano di sviluppo e di crescita, con gli investimenti che hanno raggiunto i 65 milioni di euro. Amadori sottolinea che questi dati, conseguiti in un contesto segnato da eventi di grande rilevanza e incertezza globale che hanno avuto un impatto diretto sui mercati di riferimento, confermano la capacità di adattarsi e reagire a scenari macro-economici in evoluzione, per effetto della diversificazione delle fonti di approvvigionamento e a una cultura di filiera solida, integrata e italiana. Grazie all’attività di oltre 9.000 persone, questa filiera vede attivi 18 tra stabilimenti e siti produttivi e circa 800 allevamenti, sia a gestione diretta che in convenzione, per la produzione di più di 3.100 referenze da fonti sia animali che vegetali: proteine “bianche” (carni avicole), “gialle” (uova e ovoprodotti), “rosa” (carni di suino) e “verdi” (a base di legumi).

NELL’AVICOLO BENE IL SEGMENTO PREMIUM
Con una quota di mercato di circa il 30% nel settore di riferimento, Amadori segnala di aver ottenuto risultati particolarmente positivi nel segmento alta qualità e premium della category pollo, ad esempio con un +5,3% per “Il Campese”, la prima filiera italiana del pollo allevato all’aperto e la seconda in Europa. Le realtà entrate a far parte del gruppo, prosciuttificio Lenti e Forno d’Oro, hanno registrato tassi di crescita in doppia cifra.
Il raggiungimento nel 2024 degli obiettivi del Piano Strategico rappresenta una tappa fondamentale, a conferma della solidità del percorso intrapreso – dichiara Denis Amadori, Amministratore Delegato del Gruppo –. Soprattutto è la testimonianza di un impegno collettivo fatto di idee e innovazione, così come di attenzione all’ambiente e cura per le comunità in cui operiamo. Questo risultato ci mette nelle condizioni di pianificare il nostro futuro con ambizione e ottimismo, rafforzando la volontà di continuare ad investire perseguendo una strategia volta a creare valore con responsabilità, investendo su ciò che conta: persone, innovazione e sostenibilità a 360°”.

Gruppo Olitalia supera i 311 milioni di euro di fatturato

Il Gruppo Olitalia accelera sullo sviluppo e annuncia 45 milioni di euro di investimenti negli stabilimenti delle due sue realtà produttive: Olitalia a Forlì e Acetaia Giuseppe Cremonini a Spilamberto, in provincia di Modena. L’obiettivo è rafforzare la competitività a livello nazionale e nei mercati globali, dopo l’andamento positivo registrato nel 2024: il gruppo nel suo insieme – sommando quindi i risultati di Olitalia e Acetaia Giuseppe Cremonini – ha archiviato l’anno con un fatturato consolidato di oltre 311 milioni di euro (+10,5% rispetto al 2023), per il 41% derivato dall’export. Sono stati più di 102 milioni i litri di olio e aceto venduti (+4,2% sul 2023) e 170 i dipendenti occupati. Focalizzato su selezione, confezionamento e commercializzazione di oli extravergine d’oliva, oli di semi e da frittura e aceti, il gruppo è presente in circa 120 Paesi nei 5 continenti ed è guidato dai fratelli Angelo, Camillo ed Elisabetta Cremonini.
A FORLÌ UNA NUOVA PIATTAFORMA LOGISTICA
Per il sito produttivo di Olitalia di Forlì, dove si producono oltre 96 milioni di litri di olio, l’azienda investirà 30 milioni di euro per interventi infrastrutturali nella logistica e nell’approvvigionamento energetico e per aumentare la capacità produttiva del 20%. Tra le opere principali si evidenziano la costruzione della nuova piattaforma logistica da 7.500 metri contigua al sito produttivo, destinata allo stoccaggio dei prodotti alimentari e alla movimentazione automatizzata; l’installazione di un nuovo impianto fotovoltaico, 6 volte più potente dell’attuale, che consentirà una significativa riduzione dell’impatto ambientale; nuove linee di produzione ad alta efficienza e un innovativo sistema di filtrazione e stoccaggio, 34 nuovi serbatoi che aumenteranno la capacità di stoccaggio del prodotto sfuso di 2 milioni di litri, a temperatura controllata (16-18°C) per una migliore conservazione dell’olio.
SPILAMBERTO AUMENTA LA CAPACITÀ PRODUTTIVA
Anche per il sito produttivo di Spilamberto (MO) di Acetaia Giuseppe Cremonini è previsto un investimento complessivo di 15 milioni di euro, finalizzato al potenziamento della capacità produttiva, all’ampliamento della superficie di stoccaggio e al miglioramento dell’autonomia energetica dello stabilimento. La fase 1, già completata, ha comportato un investimento di 9 milioni di euro per la realizzazione di un nuovo fabbricato di 4.000 metri quadrati destinato alla produzione e al magazzino e per l’installazione di macchinari e tecnologie produttive di ultima generazione. La fase 2, che prevede ulteriori 6 milioni di euro di investimento, comprenderà la realizzazione di una linea dedicata al confezionamento del prodotto in vetro, un nuovo magazzino compattabile e una linea specifica per gli aceti speciali. A regime, lo stabilimento, nel suo complesso, passerà da 3.000 a 7.000 metri quadrati di superficie utile, raddoppierà la sua capacità produttiva da 20 a 35 milioni di bottiglie annue con un assetto logistico interno più efficiente, con oltre 4.000 posti pallet, e grazie ad un nuovo impianto fotovoltaico aumenterà sensibilmente l’autonomia energetica.
L’ANDAMENTO DELLE VENDITE IN ITALIA E ALL’ESTERO
Olitalia, la società che si occupa di confezionamento e commercializzazione di oli, ha chiuso il 2024 con un fatturato di 293,9 milioni di euro, in crescita del 12,4% rispetto al 2023, e volumi venduti di 96,5 milioni di litri di olio (+4% sul 2023). I canali principali per Olitalia sono la Gdo, che ha superato i 91 milioni di euro di ricavi (+4,5% sul 2023) e il food service, con 34,8 milioni di litri venduti e un fatturato di 85 milioni di euro (+11,3% sul 2023).
Ottima anche la performance all’estero, dove le vendite hanno raggiunto i 19,7 milioni di litri, generando un fatturato di 115 milioni di euro, pari a oltre il 40% del totale, con una particolare attenzione ai mercati asiatici come Taiwan, Sud Corea e Hong Kong. In questi Paesi, Olitalia ha conquistato una solida quota di mercato nel canale retail. Allo stesso tempo, la strategia prevede anche il rafforzamento della presenza in nazioni con alto potenziale, come Stati Uniti e America del Sud, dove la domanda di oli di qualità continua a crescere.
Quanto ad Acetaia Giuseppe Cremonini, la società che si occupa di produzione di aceti, nel 2024 il fatturato ha toccato i 23,3 milioni di euro (+2% sul 2023) a fronte di 7,5 milioni di litri venduti. Tra i driver di crescita spiccano le glasse, che hanno visto un incremento del 10% nei volumi e del 21% nel fatturato, arrivando a rappresentare il 28% del totale ricavi. L’estero rappresenta il canale principale, con oltre il 70% delle vendite complessive. Ai primi posti troviamo la Francia (16% delle vendite totali) e gli Stati Uniti (12% delle vendite), ma si segnala il buon andamento del mercato canadese che cresce del 27%. La marginalità è sensibilmente migliorata: l’Ebitda è salito dal 7,6% al 9,67% del fatturato e ammonta a 2,3 milioni di euro.
I risultati positivi raggiunti nel 2024 sono il frutto di una strategia chiara, che ha puntato sullo sviluppo di nuove linee di prodotto e su una presenza sempre più importante nei mercati esteri – dichiara Angelo Cremonini, Presidente di Olitalia –. Gli investimenti di circa 45 milioni di euro previsti nei nostri due stabilimenti di Forlì e Spilamberto hanno un obiettivo preciso: aumentare la capacità produttiva, migliorare l’efficienza logistica e rendere i nostri processi sempre più innovativi e automatizzati. Abbiamo scelto di intervenire in modo strutturale, con soluzioni che ci permetteranno di essere più reattivi alle richieste del mercato, migliorare la qualità del lavoro e aumentare la competitività, in Italia e all’estero”.

Grupo Consorcio, il fatturato sale a 78 milioni di euro (+12%)

Si è chiuso con un fatturato di 78 milioni di euro il 2024 di Grupo Consorcio, azienda spagnola attiva nel segmento premium delle conserve ittiche. La crescita sull’esercizio precedente è superiore agli 8,4 milioni di euro (+12,2%). Vola l’utile netto, che aumenta del 356% raggiungendo 1.590.741 euro, rispetto ai 348.347 euro del 2023. Il risultato operativo è salito del 650%, passando da 418.365 euro nel 2023 a 3.139.999 euro nel 2024. L’azienda sottolinea che questo significativo incremento arriva dopo aver superato le notevoli difficoltà di approvvigionamento di materie prime che, a causa di fattori naturali, hanno caratterizzato il 2023. I risultati sono anche il frutto di una strategia di miglioramento della redditività che sta funzionando e si riflette già chiaramente nei principali indicatori finanziari.

In totale, l’azienda ha operato in 42 Paesi, con una presenza nei cinque continenti: il 59% del suo fatturato proviene infatti dalle attività di esportazione, rispetto al 55% dell’anno precedente. Gli stabilimenti produttivi di Santoña (Spagna) e Pisco (Perù) e l’apertura del primo ufficio vendite indipendente a Milano, a gennaio 2024, sono stati fondamentali per il raggiungimento di questo traguardo. “Il 2024 è stato un anno positivo per l’azienda – dichiara Jesús Gómez, Ceo di Grupo Consorcio (nella foto in alto) – poiché ci ha permesso di continuare a consolidare la nostra posizione di leadership e di sviluppare ulteriormente il nostro modello di business. La nostra presenza in più di 40 Paesi, i nostri oltre 900 professionisti e l’apertura della nostra filiale indipendente a Milano sono pietre miliari importanti che riflettono la nostra ambizione di crescita globale. Questi risultati, insieme a quelli finanziari, ci spingono a continuare a espandere il nostro marchio mantenendo i valori di tradizione ed eccellenza che ci caratterizzano”.

“Nel mercato italiano, Grupo Consorcio ha chiuso il suo primo anno di gestione autonoma del business con un bilancio positivo – commenta Dario De Stefano, General Sales Manager per l’Italia –. Il volume di prodotto finito venduto è passato da 863.000 chili nel 2023, quando ancora operava attraverso un distributore esterno, a 1.185.000 chili nel 2024, con un incremento del 37%. Questa crescita dimostra la buona ricezione del marchio nel Paese e il successo della strategia commerciale attuata in questo mercato”.

In base ai dati NielsenIQ relativi all’anno terminante a giugno 2025, il mercato del tonno continua a crescere leggermente a valore nel 2025 (+1,9%), anche se registra un calo del -2,0% a volume. Il segmento premium, quello a cui appartiene Consorcio, mostra un incremento intorno al 3,8% (+133,5 Tn) a volume e del 4,5% a valore. Consorcio sottolinea di essere uno dei brand che sta performando meglio quest’anno, con un aumento nelle vendite dell’8,2% (+29 Tn), riuscendo così a guadagnare 0,5 punti di quota di mercato e a rafforzare la sua posizione come secondo marchio del segmento premium con una quota a valore del 12,1%. Il mercato delle acciughe evolve positivamente, con incrementi intorno al 4% (+4,1% a valore e +3,4% a volume). Le acciughe del Cantabrico (157,5 Tn) vedono salire le vendite al di sopra della media di mercato: +9,2% a volume e +9,3% a valore. Consorcio, che opera nel segmento premium delle acciughe cantabriche, migliora sensibilmente, con +27% a volume e +36% a valore, e porta la sua quota a valore al 12,8% (+2,5 punti rispetto all’anno precedente).

Conad investirà 2,1 miliardi entro il 2027

Nuove aperture, ovviamente, ma anche ammodernamento della rete ed efficientamento della supply chain, capitoli di spesa di certo altrettanto importanti in un mercato maturo e competitivo come quello italiano. Sono noti solo a grandi linee i contenuti del piano triennale di investimenti per il periodo 2025-2027 di Conad, ma il dato fondamentale – quello delle risorse – si conosce: 2,169 miliardi di euro. A comunicarlo è stato lo stesso Consorzio nell’incontro tenuto oggi, 10 luglio, a Milano con oltre un centinaio di rappresentanti delle banche e delle istituzioni finanziarie, a cui sono stati presentati anche i dati dell’ultimo esercizio. Conad ha chiuso il 2024 con un fatturato di 20,9 miliardi di euro, in crescita del 4,5% sul 2023, consolidando la propria quota di mercato a livello nazionale, pari al 14,86% nei canali Iper + Super + Discount (fonte: Guida Nielsen Largo Consumo). Rilevante il contributo dei prodotti Mdd, che costituiscono il 33,3% delle vendite, e hanno generato un fatturato di 6,3 miliardi di euro (+5%). Cresce anche il patrimonio netto consolidato del sistema Conad, pari a 3,757 miliardi di euro (+7,7%).

Conad si conferma chiaramente prima insegna italiana della grande distribuzione – sostiene Mauro Lusetti, Presidente di Conad – con tutte le nostre cooperative che hanno continuato a crescere più del mercato, in un anno particolarmente complesso per l’economia italiana e i consumi. Ora è tempo di guardare al futuro, senza escludere nessuna opportunità. Lo faremo con una governance stabile e unita, che rappresenta tutte le componenti del sistema e che ha definito un piano di investimenti molto rilevante, che renderà il nostro sistema più innovativo ed efficiente”.

Il piano triennale di investimenti per il periodo 2025-2027 presentato oggi vale 2,169 miliardi di euro – ribadisce Matteo Capelli, Direttore Amministrazione Finanza e Controllo di Conad –. Tutte le cinque Cooperative associate a Conad e cioè PAC2000A, Conad Nord Ovest, CIA-Commercianti Indipendenti Associati, Conad Centro Nord e Conad Adriatico, hanno definito piani di investimento per aumentare l’efficienza della logistica, ristrutturare la rete di vendita e aprire nuovi punti vendita. Un piano ambizioso, che il sistema Conad ha elaborato per competere sempre meglio, e con crescente impegno, in un mercato caratterizzato da ‘permacrisi’, sempre più complesso e imprevedibile, che impone nuove sfide che escono dai paradigmi del passato e che andranno affrontate con coraggio e approcci innovativi”.

La rete di vendita Conad conta ad ora 3.315 punti di vendita e 425 concept store, servendo grandi città, quartieri e piccoli borghi in 107 province italiane. “Siamo passati dai 18,5 miliardi del 2022 ai 20,9 miliardi del 2024: quasi due miliardi e mezzo in 3 anni – dichiara Francesco Avanzini, Direttore Generale Conad –. Siamo leader in 7 regioni italiane. Buoni risultati, che ci incoraggiano a continuare sulla strada della crescita, coscienti di muoverci in nuovi territori, con clienti sempre più attenti alla convenienza ma desiderosi di qualità. In un mercato a bassi tassi di crescita e con una clientela in evoluzione, Conad è l’insegna retail italiana con le maggiori opportunità di crescita. Grazie al suo brand unico e alla strategia condivisa con soci e cooperative, punta a consolidare la leadership nel largo consumo e tra i consumatori italiani. Rafforziamo il nostro core business con lo sviluppo e la specializzazione della rete di vendita, l’efficientamento della supply chain, la crescita delle competenze interne. Prosegue anche l’accelerazione progettuale e gestionale sui due principali fattori distintivi del business: digitalizzazione dei processi e sostenibilità delle nostre attività, promuovendo la cultura del rispetto degli obiettivi Esg lungo tutta la filiera”.

Gruppo VéGé punta ai 16 miliardi di fatturato nel 2025

Fatturato al consumo pari a 15,3 miliardi di euro, in crescita del 4,6% rispetto al 2023, e una quota di mercato nazionale attestata all’8,3%: Gruppo VéGé archivia in maniera positiva il 2024 e stima di replicare lo stesso incremento quest’anno – l’obiettivo è fissato al +4,5% – tagliando il traguardo dei 16 miliardi di euro. Riunite a Napoli, le 32 imprese associate hanno approvato il bilancio 2024, undicesimo anno di crescita consecutiva. Fondamentale è ovviamente il rapporto con l’industria di marca, che ora passa anche da VéGé Data Sharing 3.0, la piattaforma digitale realizzata in collaborazione con NielsenIQ e arrivata alla sua terza versione, in grado di rendere fruibile l’analisi dei dati scanner di oltre 2.230 punti di vendita del gruppo sui 3.853 totali.
Rappresentando statisticamente più del 60% del mercato italiano del largo consumo, attraverso il VéGé Data Sharing 3.0, Gruppo VéGé può erogare ai fornitori in un’unica soluzione web based qualsiasi informazione in merito alle vendite, all’assortimento e alle promozioni, coinvolgendo l’83% dei soci con punti vendita al dettaglio e 438 fornitori che rappresentano il 93% dei 6 miliardi di sell-in contrattualizzati con l’industria di marca.

GLI INVESTIMENTI SULLA RETE DI VENDITA
Dal bilancio emerge la crescita anche in termini di rete di vendita con oltre 265 milioni di euro investiti per il suo ampliamento. Oltre a 29 ristrutturazioni, sono pianificate per l’anno in corso 98 aperture (6 ipermercati, 44 supermercati, 1 C&C e 47 nuove unità negli specializzati e nel libero servizio) con investimenti pari a 265 milioni di euro.
Completa il quadro lo sviluppo dei servizi legati allo shop online e alla home delivery: i punti di ritiro “click & collect” attivi hanno raggiunto quota 319 e sono 13 le regioni coperte dalla home delivery anche attraverso gli accordi di Quick Commerce già siglati con Glovo, Everli, Just Eat e Alfonsino. È in via di definizione, inoltre, un’ulteriore partnership con Deliveroo.

QUOTA 20 MILIARDI ENTRO IL 2030
“La crescita registrata anche quest’anno non può che essere accolta con soddisfazione – commenta Giovanni Arena, Presidente di Gruppo VéGé (al centro nella foto a fianco) – attestando di fatto la bontà delle scelte strategiche di VéGé. L’Assemblea dei Soci ha dato grande plauso anche al proficuo lavoro di riorganizzazione societaria interna, da me fortemente voluto, che ci permetterà di proiettarci nel futuro con ancor più efficacia ed efficienza. Un risultato raggiunto grazie alla visione e al grande operato di tutti i nostri soci imprenditori con cui portiamo avanti un gioco di squadra vincente. Anche in termini di risultati netti cumulati, Gruppo VéGé è leader tanto è vero che l’ultima ricerca Mediobanca sulla Gdo in Italia, sottolinea che il nostro gruppo è secondo in Italia solo dopo Eurospin. Per il futuro il nostro impegno si muoverà ancora una volta all’insegna dell’espansione e della crescita puntando all’obiettivo di un fatturato da 20 miliardi di euro entro il 2030”.

“Gli ottimi risultati approvati dall’Assemblea dei Soci riflettono lo spirito di coesione che unisce tutta la business community che ruota attorno al gruppo – dichiara Giorgio Santambrogio, Amministratore Delegato di Gruppo VéGé (a sinistra nella foto in alto) –. Un’unione di intenti e obiettivi a cui abbiamo dato una spinta tecnologica attraverso progetti come il VéGé Data Sharing con cui vogliamo rafforzare le sinergie di tutti gli attori di filiera con cui veniamo in contatto, dai nostri imprenditori ai nostri fornitori. Sono inoltre estremamente orgoglioso nel constatare che, sebbene il mercato non sia così facile, i miei imprenditori aumentino ogni anno il loro impegno in concreti progetti di responsabilità sociale a favore delle comunità locali, siano esse scuole, associazioni sportive dilettantistiche o altri istituti del terzo settore”.

“Nonostante la fase di continue tensioni, fra i recenti timori di future applicazioni di dazi ed incertezze in merito all’andamento dei costi di talune materie prime, Gruppo VéGé ha condotto una stagione negoziale raggiungendo ambiziosi obiettivi che hanno permesso alle imprese di trasferire ulteriori vantaggi ai nostri consumatori, attraverso adeguate politiche promozionali che hanno distribuito risparmi per circa 950 milioni di euro – afferma Edoardo Gamboni, Direttore Commerciale di Gruppo VéGé (a destra nella foto in alto) –. I conseguiti piani di sviluppo della rete vendita consolidano quota e crescita decisamente superiore ai ritmi del resto del mercato, la stabilità e la solidità dei nostri conti economici ci consentono di guardare al futuro con fiducia”.

Gruppo Selex cresce del 7,9% nei primi 5 mesi del 2025

Si è chiuso con un incremento del +4,5% del fatturato al consumo complessivo il 2024 di Selex, che raggiunge così i 21,1 miliardi di euro. Ancora superiore la crescita nei primi 5 mesi del 2025, comprensiva delle nuove aperture: +7,9%, rispetto al +4,4% del comparto nazionale (fonte NiQ, Lcc Iper+Super), mentre la quota di mercato sale al 15,6% (fonte: Nielsen GNLC), rafforzando la posizione di vertice nella grande distribuzione italiana. “Il 2024 e questi primi mesi del 2025 evidenziano un mercato dinamico nonostante le incertezze della situazione internazionale ed un’economia che cresce molto lentamente – dichiara Alessandro Revello, Presidente Gruppo Selex –. La nostra priorità è migliorare costantemente la rete dei punti di vendita, i prodotti ed i servizi ai nostri clienti attraverso investimenti in ristrutturazioni, nuove aperture, competenze e tecnologia. Stiamo inoltre investendo sull’innovazione a più livelli, in queste settimane ad esempio lanciamo la nostra piattaforma Selex Media, il primo progetto di retail media integrato ed omnicanale del nostro settore”.

GLI INVESTIMENTI SULLA RETE
Per sostenere gli obiettivi di sviluppo, il gruppo ha avviato un programma di investimenti da 480 milioni di euro finalizzato all’inaugurazione di 67 nuovi punti vendita e al rinnovamento di 114 strutture esistenti. La rete distributiva delle 18 imprese socie conta 3.331 punti vendita con formati diversi, dai superstore ai discount. Le insegne con diffusione nazionale sono Famila, A&O e C+C, cui si affiancano brand regionali. L’organico è di oltre 42.600 addetti.
Durante il 2024, le 8.000 referenze Mdd dei differenti brand del gruppo hanno ottenuto una crescita del +6,4%, dato che Selex interpreta come una conferma dell’efficacia di un approccio che mira a diversificare e ampliare le private label, dalle linee premium e salutistiche a quelle orientate al risparmio. Il segmento cash & carry evidenzia, invece, un andamento del +1,0% in uno scenario di mercato caratterizzato da una flessione del -5,6% (fonte Circana).
Sul fronte della strategia omnicanale, il Gruppo prosegue nello sviluppo dell’e-commerce attraverso la piattaforma proprietaria CosìComodo.it, che nel 2024 ha fatto registrare un incremento del +8% a livello di fatturato e si conferma nel 2025 con un +5% nei primi 5 mesi dell’anno. L’insegna rappresenta il canale e-commerce per 10 insegne del gruppo e copre con i servizi di consegna a domicilio e click&collect oltre 1.200 CAP in tutta Italia.

LE PREVISIONI PER IL 2025
Le proiezioni di fatturato per il 2025 vengono confermate, con un target di 22 miliardi di euro. “Il gruppo registra buoni risultati anche in questi primi mesi del 2025, ma rimane una preoccupazione di fondo sulla tenuta dei consumi per la seconda parte dell’anno – afferma Maniele Tasca, Direttore Generale del Gruppo Selex (nella foto a sinistra) –. Dobbiamo proseguire il contrasto all’inflazione ed adeguare gli assortimenti per offrire in modo continuativo convenienza sugli scaffali e cogliere le opportunità offerte dai cambiamenti nelle abitudini di consumo. Con l’iniziativa Selex Media, in fase di lancio, ci proponiamo di innovare e migliorare la relazione con i nostri clienti e con i partner fornitori”.

MD, ricavi stabili a 3,7 miliardi di euro nel 2024

Il 2024 è stato un anno di consolidamento per MD. L’esercizio si è chiuso con 3,7 miliardi di euro di fatturato e una crescita dei ricavi netti dello 0,4% rispetto all’anno precedente. Il patrimonio netto supera i 619 milioni di euro e la marginalità si è mantenuta stabile, attestandosi al 6,09% nel 2024, in linea con il 6,11% registrato nel 2023. L’utile netto è stato di 81,2 milioni.
Nel Bilancio di Sostenibilità relativo al 2024 si legge che l’insegna conta 782 punti vendita (a fronte dei 785 indicati nel Bilancio di Sostenibilità 2023), per un totale di 9.172 dipendenti di cui il 64,9% donne con un incremento di 97 nuove risorse nell’ultimo anno. Riposizionamenti e aperture in location più strategiche, accompagnate dall’introduzione di format di negozio più evoluti, confermano la volontà di MD di rafforzare la propria presenza sul territorio non tanto attraverso l’espansione numerica, ma migliorando l’efficienza della rete esistente.
Dal punto di vista ambientale, MD ha registrato una riduzione del 20% delle emissioni di CO₂ rapportata alle superfici immobiliari e una riduzione dell’1,8% dei consumi energetici. Sono 308 i punti vendita che hanno consumi inferiori alla media aziendale e 65 impianti fotovoltaici sono stati installati, anche nei nuovi negozi, dove è stato introdotto il controllo da remoto degli impianti di raffrescamento e refrigerazione.

CRESCIUTA L’OFFERTA DI PRODOTTI A MARCHIO
Oggi MD conta circa 2.384 referenze private label (+6% rispetto al 2023) e 81 marchi food e non food. L’insegna sottolinea l’attenzione alla qualità, con il 100% dei prodotti a marchio costantemente valutati per impatti su salute e sicurezza. Nel 2024 sono stati condotti 211 audit sui fornitori e 189 audit nei punti vendita, con il 90% di conformità.

DONAZIONI E PROGETTI SOCIALI
L’insegna ha devoluto oltre 917.000 euro tra donazioni e progetti sociali: 543.289 euro attraverso la piattaforma Goodify e 40.000 euro alla Fondazione Veronesi. Con il programma di contrasto allo spreco alimentare, 240 tonnellate di prodotti sono state donate al Banco Alimentare, equivalenti a più di 479.000 pasti. “Da oltre 30 anni – dichiara Patrizio Podini, fondatore e presidente di MD – lavoriamo con una visione di lungo periodo. Nel 2024 abbiamo continuato a crescere integrandoci nel tessuto economico e sociale dei territori in cui operiamo. La forza di MD risiede nella sua capacità di evolversi restando fedele ai propri valori fondanti: rispetto, qualità, sostenibilità e inclusione. Guardiamo al futuro con determinazione, certi che insieme ai nostri clienti, collaboratori e partner continueremo a costruire un modello virtuoso di sviluppo”.
Investire nella sostenibilità – aggiunge Maria Luisa Podini, Amministratore Delegato di MD – significa proiettarsi nel futuro: un’impresa solida deve creare valore condiviso e duraturo, non solo economico, ma anche sociale e ambientale. Per questo, la sostenibilità è ormai parte integrante del nostro modello di business, consapevoli che solo così possiamo generare fiducia, innovazione e resilienza per affrontare le sfide che ci attendono”.

Coop, il 2024 si è chiuso con un giro d’affari di 16,6 miliardi di euro

Performance allineata all’inflazione nel 2024 per Coop. Il giro d’affari complessivo delle 72 cooperative associate ha raggiunto i 16,6 miliardi di euro, +1,2% rispetto all’anno precedente, ma la sola parte retail si è attestata a 14,9 miliardi di euro, in crescita dell’1%, in linea con l’incremento medio dei prezzi al consumo calcolato dall’Istat sull’intero anno. La quota di mercato è pari all’11,1%, scesa dello 0,3% rispetto all’anno precedente, ma tale da confermare il terzo posto tra le insegne della grande distribuzione italiana. Pressoché completato nel corso del 2024 il progetto sul prodotto a marchio, arricchito di ulteriori proposte. Ad esempio, la nuova offerta nel segmento pet food, lanciata con l’obiettivo di confrontarsi alla pari con le grandi catene specializzate nei prodotti per gli animali di casa. Complessivamente sono stati oltre 1.000 i prodotti oggetto di restyling o all’esordio in varie categorie, tra le quali igiene ambienti, salumi e formaggi. L’incidenza sul totale delle vendite ha superato il 40% e a fine 2023 il fatturato generato dal prodotto a marchio Coop ha toccato i 3,5 miliardi di euro.

BENE GLI SPESOTTI E LA TELEFONIA
Coop sottolinea il successo della nuova linea Gli Spesotti, focalizzata sulla convenienza ed entrata a regime nel corso del 2024: quasi 10 milioni di pezzi venduti ogni mese e 4 milioni di acquirenti in un anno tra i soci Coop. Altro aspetto evidenziato è relativo a Coop Voce, la telefonia a marchio Coop, che nel 2024 ha superato i 2,2 milioni di utenti (413.000 i nuovi utenti del 2024) sviluppando un giro d’affari pari a circa 157 milioni di euro (+3% rispetto al 2023).

I DATI SULL’OCCUPAZIONE
Nell’anno che ha visto il rinnovo del contratto di lavoro nella distribuzione cooperativa al termine di una lunga e complessa trattativa – ma che, precisa Coop, ha portato ad adeguamenti retributivi e a un potenziamento di clausole di welfare e di risorse investite in percorsi formativi – l’occupazione generata è di poco inferiore ai 58.000 dipendenti. Oltre il 70% dei dipendenti è donna e contemporaneamente è aumentata la percentuale di donne in ruoli direttivi, che supera il 40% Un dato da anni in crescita che testimonia l’impegno di Coop sui temi dell’inclusione e della parità di genere.
A febbraio 2023 Coop, prima nella grande distribuzione organizzata, ha ottenuto la Certificazione della Parità di Genere secondo la UNI PdR 125 e l’attestato è stato riconfermato nel 2024 a un anno di distanza e affiancato da altre Certificazioni della Parità di Genere raggiunte dalla maggior parte delle cooperative associate. Immutato il dato della base sociale; sono circa 6,2 milioni i soci (oltre un quarto delle famiglie italiane). La presenza femminile è forte anche nei Cda delle cooperative (40,8%) ed è confermato il dato della predominanza femminile fra i soci eletti nei vari organismi rappresentativi dei territori (54,4%).

Cisalfa Group stima 1 miliardo di ricavi nel 2024

La soglia del miliardo di euro è raggiunta. E ora l’obiettivo è incrementare la marginalità operativa e potenziare la rete commerciale. Cisalfa Group ha fornito un’anticipazione sui risultati finanziari dell’esercizio 2024/2025 della capogruppo Cisalfa Sport: i ricavi consolidati – in costante crescita negli ultimi cinque anni – saranno pari a 1 miliardo di euro, mentre l’Ebitda si attesterà attorno ai 105 milioni di euro. Secondo quanto dichiarato dell’azienda, la performance riflette una strategia di investimento mirata, orientata al rafforzamento del posizionamento in Italia e in Germania oltre all’espansione nei mercati europei. Tra le principali operazioni degli ultimi anni, le acquisizioni delle società tedesche Sport Voswinkel GmbH nel 2023 e SportScheck GmbH nel 2024 che rappresentano circa il 30% dei ricavi complessivi del gruppo con oltre 75 store in 12 stati federali. Cisalfa Group ha potuto così consolidare la propria presenza internazionale diventando uno tra i primi 10 player europei dello sport retail e oggi conta su circa 250 punti vendita e oltre 5.800 persone tra Italia e Germania.

Il contesto caratterizzato da incertezze macroeconomiche e volatilità dei mercati, suggerisce a Cisalfa Group di adottare per l’anno in corso un approccio improntato al pragmatismo. Le priorità saranno, come anticipato, l’incremento della marginalità operativa e il rafforzamento delle società chiave, con particolare attenzione al consolidamento di SportScheck nel mercato tedesco e di Intersport Superstore in quello italiano.

Il raggiungimento del miliardo di euro di ricavi non è solo un traguardo simbolico, ma il risultato concreto di una strategia industriale coerente e lungimirante – commenta Boris Zanoletti, Direttore Generale di Cisalfa Group –. L’integrazione di Sport Voswinkel e SportScheck, insieme a una costante attenzione e adattamento del business model alle dinamiche del nostro mercato di riferimento, rappresentano le basi su cui stiamo costruendo il futuro del gruppo. Il 2025 proseguirà con oltre 30 milioni di euro di investimenti già pianificati, focalizzati sul potenziamento della rete commerciale, digitalizzazione e omnicanalità”.

Conad Adriatico chiude il 2024 con un fatturato di 2,2 miliardi di euro

Fatturato di 2,241 miliardi di euro, cresciuto del +4,98% rispetto al 2023, e una quota di mercato del 17,62% nei territori in cui opera. Ecco in estrema sintesi il 2024 di Conad Adriatico, primo retailer – in base ai dati GNLC del secondo semestre 2024 – in Abruzzo (quota 32,18%), nelle Marche (20,89%) e in Molise (20,39%). Lo scorso anno la cooperativa è arrivata a contare 439 punti vendita tra Marche (69), Abruzzo e Molise (158), Basilicata e Puglia (178), Albania e Kosovo (34), con una superficie complessiva di 379.731 mq, gestiti da 267 soci imprenditori, per un totale di 8.842 collaboratori. Diversi i formati distributivi utilizzati: 24 Spazio Conad, 9 Conad Superstore, 179 Conad, 114 Conad City, 24 Margherita Conad, 68 Todis e 15 L’Alimentare. La rete di vendita è completata da 4 distributori di carburante e da 2 Pet Store Conad, a cui si aggiungono 27 Parafarmacie e 10 Ottico Conad. Per il triennio 2024-2027 sono previsti investimenti per 258 milioni di euro, destinati all’ampliamento e all’ammodernamento della rete vendita, all’innovazione tecnologica e al potenziamento dei processi operativi e logistici per accrescere l’efficienza. La cooperativa rivendica di aver confermato anche nel 2024 una strategia orientata al contenimento dei prezzi e al sostegno del potere d’acquisto, generando oltre 74 milioni di euro di risparmio per i clienti, con iniziative come “Bassi e Fissi”, che comprende oltre 600 prodotti a marchio Conad, proposti a prezzi ribassati in modo stabile rispetto alla media di mercato. Quanto al rapporto economico con il tessuto produttivo del territorio, nei passati 12 mesi Conad Adriatico ha attivato rapporti con 549 fornitori locali, generando un volume d’affari di oltre 539 milioni di euro.

I DATI DEL PRIMO BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ
La cooperativa ha inoltre presentato il suo primo Bilancio di Sostenibilità, in base al quale nel 2024 è aumentato l’autoconsumo di energia pulita, grazie alla presenza di 31 impianti fotovoltaici attivi su sedi e punti vendita (che diventeranno 41 entro il 2026), per un beneficio ambientale annuo stimato in 2.650 tonnellate di CO₂ non immesse in atmosfera, equivalenti alla restituzione di circa 3.620 alberi all’ambiente. La riduzione delle emissioni totali di sedi e Ce.Di. è stata del 5%, nonostante l’ampliamento del perimetro di rendicontazione, mentre è arrivata al 12% quella delle emissioni per metro quadrato, a conferma del miglioramento dell’efficienza energetica.
Nell’ambito della logistica e dei trasporti, sono state attuate numerose azioni per ottimizzare le tratte, ridurre i carichi e utilizzare mezzi a più basso impatto ambientale, che hanno consentito di migliorare l’efficienza del trasporto stradale. L’impiego di mezzi LNG ha permesso di ridurre del 16,5% le emissioni di particolato (PMx) rispetto al 2023, abbassare l’impatto climatico a 0,130 kg CO₂e per tonnellata-km trasportata e aumentare al 77% la quota di percorrenze effettuate con mezzi Euro 6, confermando un trend di miglioramento continuo. Conad Adriatico sottolinea che la logistica rappresenta un elemento determinante nella sua strategia di sostenibilità, con 9 hub logistici per 115.000 mq di superficie e 250 milioni di colli movimentati.

NUOVA PIATTAFORMA A GROTTAGLIE
Un passaggio chiave è stato l’avvio della nuova piattaforma di Grottaglie (TA), sviluppata su una superficie di 21.000 mq, di cui 10.000 coperti, progettata per gestire le referenze del superfresco – in particolare carni e ortofrutta – e un assortimento no food a media-alta rotazione. La struttura, dotata di impianto fotovoltaico e sistemi digitali avanzati, ha contribuito a migliorare la capacità distributiva della rete della Puglia e dell’intero bacino sud servito dalla Cooperativa. Sempre nel 2024, è stato completamente riorganizzato il magazzino ittico di Pescara (PE), con un progetto di locazione integrale del complesso e l’introduzione dei roll isotermici, per uniformare la gestione delle consegne del pesce rispetto alle altre categorie del fresco. Il nuovo modello, operativo dal secondo semestre 2024, sarà esteso ai punti vendita della Puglia nel 2025.
Tra le iniziative più significative rientra anche il consolidamento del modello di pallet pooling, che consente il riutilizzo dei bancali nel circuito distributivo, riducendo i rifiuti e promuovendo un approccio circolare alla gestione delle risorse. Nel 2024, questa pratica ha permesso di evitare 39.074 km di percorrenze, risparmiare 443.925 dm³ di legno, ridurre le emissioni di CO₂ di 50.099 kg e prevenire la produzione di 49.248 kg di rifiuti. Il solo utilizzo dei pallet CHEP, insieme ai contributi di LPR e CPR, ha garantito una gestione efficiente degli imballaggi e un impatto ambientale significativo: 6.871 tonnellate di CO₂ evitate rispetto alle casse in plastica, 2.503 tonnellate rispetto a quelle in cartone e –29% di materia prima vergine utilizzata per i bancali in legno.

I PROGETTI DI RESPONSABILITÀ SOCIALE
La dimensione sociale dell’impresa ha visto nel 2024 la destinazione di 2,8 milioni di euro a progetti di responsabilità sociale, dalla solidarietà alle nuove generazioni, al contrasto alla violenza di genere, dallo sport inclusivo alla valorizzazione culturale del territorio, grazie anche all’azione congiunta dei soci e della Fondazione Conad ETS per promuovere progetti concreti di inclusione, cultura e sostegno alle nuove generazioni.
Il 2024 è stato un anno complesso – dichiara Antonio Di Ferdinando, Amministratore Delegato di Conad Adriatico –, segnato da instabilità, inflazione e incertezza nei consumi. In questo scenario, Conad Adriatico ha scelto di essere presente, vicino alle persone e ai territori, rafforzando il proprio ruolo sociale ed economico. Abbiamo continuato a investire nella rete, nella qualità dell’offerta e nella relazione con i clienti, grazie all’impegno quotidiano dei nostri Soci e collaboratori, che interpretano con competenza e passione le esigenze delle comunità locali. Il nostro sviluppo si basa su un modello imprenditoriale radicato nei territori, attento all’equilibrio tra crescita e responsabilità. La sostenibilità, integrata in ogni area della Cooperativa, non è un obiettivo separato ma un criterio guida delle nostre scelte: dalle filiere alla logistica, dal contenimento degli sprechi all’efficienza energetica fino all’impegno per i territori e le comunità. Il primo Bilancio di Sostenibilità racconta questo approccio con trasparenza, come parte integrante della nostra identità. Continuiamo a investire sulle persone, con percorsi formativi e iniziative che rafforzano competenze, professionalità e senso di appartenenza. Ci guida lo stesso spirito cooperativo che ci ha portato fin qui: unire forze, esperienze e generazioni per affrontare il cambiamento, costruire futuro e promuovere una crescita sostenibile per tutti”.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare