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Cisalfa Group stima 1 miliardo di ricavi nel 2024

La soglia del miliardo di euro è raggiunta. E ora l’obiettivo è incrementare la marginalità operativa e potenziare la rete commerciale. Cisalfa Group ha fornito un’anticipazione sui risultati finanziari dell’esercizio 2024/2025 della capogruppo Cisalfa Sport: i ricavi consolidati – in costante crescita negli ultimi cinque anni – saranno pari a 1 miliardo di euro, mentre l’Ebitda si attesterà attorno ai 105 milioni di euro. Secondo quanto dichiarato dell’azienda, la performance riflette una strategia di investimento mirata, orientata al rafforzamento del posizionamento in Italia e in Germania oltre all’espansione nei mercati europei. Tra le principali operazioni degli ultimi anni, le acquisizioni delle società tedesche Sport Voswinkel GmbH nel 2023 e SportScheck GmbH nel 2024 che rappresentano circa il 30% dei ricavi complessivi del gruppo con oltre 75 store in 12 stati federali. Cisalfa Group ha potuto così consolidare la propria presenza internazionale diventando uno tra i primi 10 player europei dello sport retail e oggi conta su circa 250 punti vendita e oltre 5.800 persone tra Italia e Germania.

Il contesto caratterizzato da incertezze macroeconomiche e volatilità dei mercati, suggerisce a Cisalfa Group di adottare per l’anno in corso un approccio improntato al pragmatismo. Le priorità saranno, come anticipato, l’incremento della marginalità operativa e il rafforzamento delle società chiave, con particolare attenzione al consolidamento di SportScheck nel mercato tedesco e di Intersport Superstore in quello italiano.

Il raggiungimento del miliardo di euro di ricavi non è solo un traguardo simbolico, ma il risultato concreto di una strategia industriale coerente e lungimirante – commenta Boris Zanoletti, Direttore Generale di Cisalfa Group –. L’integrazione di Sport Voswinkel e SportScheck, insieme a una costante attenzione e adattamento del business model alle dinamiche del nostro mercato di riferimento, rappresentano le basi su cui stiamo costruendo il futuro del gruppo. Il 2025 proseguirà con oltre 30 milioni di euro di investimenti già pianificati, focalizzati sul potenziamento della rete commerciale, digitalizzazione e omnicanalità”.

Conad Adriatico chiude il 2024 con un fatturato di 2,2 miliardi di euro

Fatturato di 2,241 miliardi di euro, cresciuto del +4,98% rispetto al 2023, e una quota di mercato del 17,62% nei territori in cui opera. Ecco in estrema sintesi il 2024 di Conad Adriatico, primo retailer – in base ai dati GNLC del secondo semestre 2024 – in Abruzzo (quota 32,18%), nelle Marche (20,89%) e in Molise (20,39%). Lo scorso anno la cooperativa è arrivata a contare 439 punti vendita tra Marche (69), Abruzzo e Molise (158), Basilicata e Puglia (178), Albania e Kosovo (34), con una superficie complessiva di 379.731 mq, gestiti da 267 soci imprenditori, per un totale di 8.842 collaboratori. Diversi i formati distributivi utilizzati: 24 Spazio Conad, 9 Conad Superstore, 179 Conad, 114 Conad City, 24 Margherita Conad, 68 Todis e 15 L’Alimentare. La rete di vendita è completata da 4 distributori di carburante e da 2 Pet Store Conad, a cui si aggiungono 27 Parafarmacie e 10 Ottico Conad. Per il triennio 2024-2027 sono previsti investimenti per 258 milioni di euro, destinati all’ampliamento e all’ammodernamento della rete vendita, all’innovazione tecnologica e al potenziamento dei processi operativi e logistici per accrescere l’efficienza. La cooperativa rivendica di aver confermato anche nel 2024 una strategia orientata al contenimento dei prezzi e al sostegno del potere d’acquisto, generando oltre 74 milioni di euro di risparmio per i clienti, con iniziative come “Bassi e Fissi”, che comprende oltre 600 prodotti a marchio Conad, proposti a prezzi ribassati in modo stabile rispetto alla media di mercato. Quanto al rapporto economico con il tessuto produttivo del territorio, nei passati 12 mesi Conad Adriatico ha attivato rapporti con 549 fornitori locali, generando un volume d’affari di oltre 539 milioni di euro.

I DATI DEL PRIMO BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ
La cooperativa ha inoltre presentato il suo primo Bilancio di Sostenibilità, in base al quale nel 2024 è aumentato l’autoconsumo di energia pulita, grazie alla presenza di 31 impianti fotovoltaici attivi su sedi e punti vendita (che diventeranno 41 entro il 2026), per un beneficio ambientale annuo stimato in 2.650 tonnellate di CO₂ non immesse in atmosfera, equivalenti alla restituzione di circa 3.620 alberi all’ambiente. La riduzione delle emissioni totali di sedi e Ce.Di. è stata del 5%, nonostante l’ampliamento del perimetro di rendicontazione, mentre è arrivata al 12% quella delle emissioni per metro quadrato, a conferma del miglioramento dell’efficienza energetica.
Nell’ambito della logistica e dei trasporti, sono state attuate numerose azioni per ottimizzare le tratte, ridurre i carichi e utilizzare mezzi a più basso impatto ambientale, che hanno consentito di migliorare l’efficienza del trasporto stradale. L’impiego di mezzi LNG ha permesso di ridurre del 16,5% le emissioni di particolato (PMx) rispetto al 2023, abbassare l’impatto climatico a 0,130 kg CO₂e per tonnellata-km trasportata e aumentare al 77% la quota di percorrenze effettuate con mezzi Euro 6, confermando un trend di miglioramento continuo. Conad Adriatico sottolinea che la logistica rappresenta un elemento determinante nella sua strategia di sostenibilità, con 9 hub logistici per 115.000 mq di superficie e 250 milioni di colli movimentati.

NUOVA PIATTAFORMA A GROTTAGLIE
Un passaggio chiave è stato l’avvio della nuova piattaforma di Grottaglie (TA), sviluppata su una superficie di 21.000 mq, di cui 10.000 coperti, progettata per gestire le referenze del superfresco – in particolare carni e ortofrutta – e un assortimento no food a media-alta rotazione. La struttura, dotata di impianto fotovoltaico e sistemi digitali avanzati, ha contribuito a migliorare la capacità distributiva della rete della Puglia e dell’intero bacino sud servito dalla Cooperativa. Sempre nel 2024, è stato completamente riorganizzato il magazzino ittico di Pescara (PE), con un progetto di locazione integrale del complesso e l’introduzione dei roll isotermici, per uniformare la gestione delle consegne del pesce rispetto alle altre categorie del fresco. Il nuovo modello, operativo dal secondo semestre 2024, sarà esteso ai punti vendita della Puglia nel 2025.
Tra le iniziative più significative rientra anche il consolidamento del modello di pallet pooling, che consente il riutilizzo dei bancali nel circuito distributivo, riducendo i rifiuti e promuovendo un approccio circolare alla gestione delle risorse. Nel 2024, questa pratica ha permesso di evitare 39.074 km di percorrenze, risparmiare 443.925 dm³ di legno, ridurre le emissioni di CO₂ di 50.099 kg e prevenire la produzione di 49.248 kg di rifiuti. Il solo utilizzo dei pallet CHEP, insieme ai contributi di LPR e CPR, ha garantito una gestione efficiente degli imballaggi e un impatto ambientale significativo: 6.871 tonnellate di CO₂ evitate rispetto alle casse in plastica, 2.503 tonnellate rispetto a quelle in cartone e –29% di materia prima vergine utilizzata per i bancali in legno.

I PROGETTI DI RESPONSABILITÀ SOCIALE
La dimensione sociale dell’impresa ha visto nel 2024 la destinazione di 2,8 milioni di euro a progetti di responsabilità sociale, dalla solidarietà alle nuove generazioni, al contrasto alla violenza di genere, dallo sport inclusivo alla valorizzazione culturale del territorio, grazie anche all’azione congiunta dei soci e della Fondazione Conad ETS per promuovere progetti concreti di inclusione, cultura e sostegno alle nuove generazioni.
Il 2024 è stato un anno complesso – dichiara Antonio Di Ferdinando, Amministratore Delegato di Conad Adriatico –, segnato da instabilità, inflazione e incertezza nei consumi. In questo scenario, Conad Adriatico ha scelto di essere presente, vicino alle persone e ai territori, rafforzando il proprio ruolo sociale ed economico. Abbiamo continuato a investire nella rete, nella qualità dell’offerta e nella relazione con i clienti, grazie all’impegno quotidiano dei nostri Soci e collaboratori, che interpretano con competenza e passione le esigenze delle comunità locali. Il nostro sviluppo si basa su un modello imprenditoriale radicato nei territori, attento all’equilibrio tra crescita e responsabilità. La sostenibilità, integrata in ogni area della Cooperativa, non è un obiettivo separato ma un criterio guida delle nostre scelte: dalle filiere alla logistica, dal contenimento degli sprechi all’efficienza energetica fino all’impegno per i territori e le comunità. Il primo Bilancio di Sostenibilità racconta questo approccio con trasparenza, come parte integrante della nostra identità. Continuiamo a investire sulle persone, con percorsi formativi e iniziative che rafforzano competenze, professionalità e senso di appartenenza. Ci guida lo stesso spirito cooperativo che ci ha portato fin qui: unire forze, esperienze e generazioni per affrontare il cambiamento, costruire futuro e promuovere una crescita sostenibile per tutti”.

Fatturato record di 415 milioni di euro per Coricelli nel 2024

Il 2024 è stato un anno record per Coricelli, azienda olearia di Spoleto (PG). L’esercizio si è chiuso con un fatturato di 415 milioni di euro, aumentato del 25% rispetto all’anno precedente. Un risultato ovviamente legato in larga parte all’impennata dei prezzi nel mercato dell’olio, ma a crescere sono stati anche i volumi, con oltre 62 milioni di litri venduti (+3,7 rispetto all’anno precedente). In Italia, nonostante il comparto olio evo abbia fatto registrare quantitativi in leggero calo in confronto al 2023, Coricelli è cresciuta del 22% raggiungendo così una quota di mercato del 13,4% sul canale iper e super (fonte: Nielsen IQ – YTD S17 2025 Volumi) e la leadership nel segmento 100% italiano. L’export pesa per il 36% delle vendite, con una presenza in 110 Paesi nel mondo. I principali mercati sono Stati Uniti, Messico, Giappone, Belgio; nel mirino il potenziamento di Canada, UK, Russia, Brasile.

IL REPORT INTEGRATO RACCONTA LE PERFORMANCE FINANZIARIE ED ESG
Fondata nel 1939, l’azienda è presente sul mercato con i brand Pietro Coricelli e Olio Cirio, acquisito nel 2009. La rendicontazione delle performance finanziarie insieme alle informazioni in ambito Environment, Social & Governance (ESG) sono raccontate, per il terzo anno, nel Report Integrato 2024 che comprende anche il Bilancio di Esercizio. Anche questa edizione è stata redatta su base volontaria, non raggiungendo i criteri dimensionali per l’obbligatorietà, in conformità agli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) per offrire una visione completa, misurabile e trasparente dell’operato aziendale.
Negli ultimi anni la nostra progettualità è stata focalizzata sulla valorizzazione dell’olio extravergine di oliva 100% italiano – commenta Chiara Coricelli, Presidente e AD di Pietro Coricelli, alla guida dell’azienda dal 2018 –. Abbiamo investito in innovazione e in sostenibilità per far rinascere le filiere olearie italiane. La nostra visione e le nostre azioni hanno trovato casa anche quest’anno nel Report Integrato, diventato uno strumento potentissimo per misurare il nostro impatto, analizzare il nostro operato, trasferire all’esterno con trasparenza il nostro modello di business. Un documento che racchiude il valore della nostra identità. Gli sforzi importanti realizzati ci premiano anche nei numeri e ci confermano che siamo sulla strada giusta per proseguire il nostro ambizioso progetto di sviluppo sostenibile”.

CALA L’UTILIZZO DI PLASTICA E METANO
Tra gli interventi più significati emersi dal Report Integrato 2024, l’azienda evidenzia l’impegno sul fronte ambiente attraverso investimenti in impianti ad alta efficienza energetica, nella promozione dell’economia circolare e nella valorizzazione della filiera olearia sostenibile, favorendo pratiche produttive responsabili e attente alla tutela del territorio. Il tutto si traduce in un miglior uso delle risorse energetiche, che nel caso del metano scende dell’81% per tonnellata di olio prodotta verso l’anno precedente. In calo anche l’utilizzo di plastica, attraverso la transizione a packaging sostenibili, con riduzioni che arrivano fino a -38% di film termo retraibile. L’adozione di buone pratiche per il recupero e riciclo dei materiali di consumo hanno permesso di arrivare al 68% di vetro riciclato e all’83% di carta/cartone riciclato.
Sul fronte relativo all’attenzione verso le persone si segnala il Contributo Nido dedicato alle neomamme e ai neopapà per favorire la parità di genere permettendo loro di affrontare con maggiore serenità le spese di asilo nido. Aumenta anche il tempo dedicato alla formazione del personale con 2.300 ore erogate.

GLI ACCORDI DI FILIERA
Tra le Best Practice rientra il progetto Filiera Olearia Sostenibile, partito nel 2021 con il primo accordo nazionale di filiera e arricchito nel novembre 2024 con una nuova iniziativa per la valorizzazione dell’olio certificato Dop Umbria. Coricelli ha siglato, infatti, un nuovo accordo di filiera di lunga durata con l’Organizzazione di Produttori Aprol Umbria, espressione di Coldiretti, per portare sugli scaffali della grande distribuzione italiana un’eccellenza locale. Solo nel 2024 alle oltre 310.000 bottiglie di olio evo immesse sul mercato con la firma degli agricoltori italiani si sommano più di 3.000 bottiglie di Dop Umbria, prodotte con la garanzia di prezzi minimi e condizioni di pagamento vantaggiose per gli olivicoltori favorendo, pertanto, una maggiore programmazione delle attività agricole e una distribuzione più equa del valore lungo la filiera. “Migliorare non è solo una scelta – afferma Chiara Coricelli – ma anche una responsabilità. Continueremo ad accogliere la sfida della sostenibilità su tutti i fronti, a piccoli passi, in modo sempre concreto e trasparente. I nostri progetti prevedono, inoltre, nuovi investimenti in innovazione ed energia rinnovabile per rendere il nostro stabilimento di Spoleto sempre più green e altamente tecnologico”.

CIA-Conad, marca del distributore a un soffio dal 40% nel 2024

Vendite alle casse arrivate a quota 3,12 miliardi di euro, con un incremento del +1,7% a rete corrente e del +2% a rete omogenea, per un totale di 115 milioni di scontrini emessi e un’incidenza del prodotto a marchio del 39,6% a valore. Ecco, in sintesi, il 2024 di CIA-Conad, una delle cinque cooperative del sistema Conad. A fine 2024, la sua rete comprendeva 257 punti vendita e 93 “concept store”, tra cui bar/ristoranti (30), parafarmacie (22), pet store (27), distributori di carburante (7) e negozi di ottica (7). CIA opera in Romagna (Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini), San Marino, nelle Marche settentrionali (Pesaro-Urbino, parte di Ancona), in Veneto (Padova, Rovigo, Venezia, Treviso e Bussolengo-VR), Friuli-Venezia Giulia e in Lombardia (Milano città/provincia, Curno-BG, Merate-LC).
La cooperativa ha venduto merce ai propri soci per oltre 2,02 miliardi di euro (+1%). Il patrimonio netto ammonta a oltre 911 milioni di euro, di cui oltre 128 milioni costituiscono il capitale sociale. Il valore aggiunto, che misura la ricchezza generata e distribuita da CIA con la sua attività ai vari portatori di interesse, è stato di circa 165,8 milioni di euro. La maggior parte di questa cifra è stata destinata alla remunerazione dei soci imprenditori (43%), del personale (19%) e dell’azienda (22%).

I DATI SULL’OCCUPAZIONE
Nel complesso CIA-Conad (tra negozi, cooperativa, società di sistema) impiega circa 12.000 persone, oltre l’80% delle quali con contratti a tempo indeterminato. La forza lavoro nei punti vendita è prevalentemente femminile (69%) e include quasi 2.100 giovani sotto i 30 anni. La cooperativa sottolinea gli investimenti in formazione, con oltre 15.000 ore/uomo erogate. Tuttavia, la carenza di personale qualificato resta un problema cruciale. Per affrontarlo, nel 2024 CIA-Conad ha lanciato il progetto Academy, formando alcune decine di nuovi addetti per i punti vendita.

LO SVILUPPO E LA LOGISTICA
Le nuove aperture di punti vendita nel 2024 sono state 6: 3 pet store (Villa Verucchio-RN, Monselice-PD e San Vito al Tagliamento-PN), 2 ristoranti (Senigallia-AN e Monselice-PD) e il superstore di San Vito al Tagliamento (PN). Cinque ristrutturazioni totali hanno coinvolto lo Spazio Conad di Forlimpopoli (FC, nella foto in alto), il Superstore di Chiaravalle (AN), lo Spesa Facile di Monselice (PD), il Conad Boschetto di Riccione (RN) e il TuDay di via Locchi a Trieste. Le ristrutturazioni parziali sono state 31. A inizio luglio 2024 è partita l’attività del nuovo centro distributivo di Martellago (VE), che con i suoi 40.000 mq è adibito alla gestione delle diverse tipologie di merce per l’area del Triveneto e parte della Lombardia.

LE INIZIATIVE DI SOSTENIBILITÀ
La cooperativa anche nel 2024 ha redatto il proprio bilancio di sostenibilità, nel quale si conferma l’impegno per l’adozione di soluzioni in ambito di risparmio energetico e riduzione dell’impatto ambientale legato alla flotta dei mezzi di trasporto. I punti vendita dotati di impianto fotovoltaico sono 63. Nel 2024 è stato ulteriormente ridotto di 9 milioni il numero dei volantini stampati e più di quattro negozi su dieci non effettuano più la promozione cartacea porta a porta. CIA-Conad ha inoltre continuato a promuovere il progetto SiAmo, coinvolgendo 152 fornitori locali di filiera corta e generando un fatturato all’acquisto di oltre 50 milioni di euro.
Quanto alle risorse impiegate nelle iniziative di mutualità esterna (sport, cultura, solidarietà, salute), come sponsorizzazioni ed erogazioni, sono state pari a circa 1,8 milioni di euro. Il recupero della merce invenduta, devoluta a onlus per finalità benefiche, ha avuto un valore di quasi 5 milioni di euro tra soci e cooperativa.

I PROGRAMMI DI FIDELIZZAZIONE
Nel 2024, il numero delle Conad Card è cresciuto del 4,11% sull’anno precedente, arrivando oltre 190.000 pezzi per un valore di spese pagate con questo sistema di 553 milioni di euro. Anche la Carta Insieme Digitale ha superato quota 454.000 carte attive. Significativo il valore delle spese pagate con il Conad Pay, oltre 64,5 milioni di euro, mentre la Prepagata Conad ha toccato quasi a quota 391.000 pezzi.
Anche nel 2024 – dichiara Luca Panzavolta, Amministratore Delegato di CIA-Conad – i risultati che abbiamo conseguito testimoniano la capacità del nostro sistema di innovare costantemente nell’offerta e nei processi, in un mercato pesantemente condizionato dall’incertezza globale. In questo quadro, siamo particolarmente orgogliosi del nostro impegno verso una cultura aziendale inclusiva, culminato nel conseguimento della certificazione di genere, un passo fondamentale per valorizzare appieno la forte responsabilità sociale che ci caratterizza e continuerà a guidare le nostre strategie per il futuro”.

Nova Coop archivia il 2024 con ricavi lordi per 1,2 miliardi di euro

Vendite lorde dell’intera rete commerciale pari a 1 miliardo e 209,4 milioni di euro (+1,24%) e utile netto di 12 milioni di euro: si è chiuso così il 2024 di Nova Coop, che ha avviato le assemblee dei soci – in totale 589.666 iscritti, dato in crescita di oltre 6.700 unità sul 2023 dopo anni di flessione – per l’approvazione del bilancio civilistico e consolidato. Nel 2024, le vendite della rete tradizionale di supermercati e ipermercati hanno pesato sui ricavi per un importo di 1 miliardo e 85 milioni di euro, realizzando una crescita sull’anno precedente del 1,74%. A rete assoluta è salito il numero di scontrini battuti (+3,19% per un totale di 33,68 milioni), seppur con una lieve flessione del valore della spesa media, dovuto principalmente all’aumento della frequentazione dei punti ristoro, sui quali Nova Coop ha scelto da tempo di puntare sviluppando il format Fiorfiore Cafè.

MDD A QUOTA 35% A VOLUME
Il carrello della spesa di soci e clienti si è riempito di oltre 77 milioni di pezzi di prodotti a marchio (+5 milioni), con un aumento dell’incidenza di queste referenze nel confezionato, dove hanno raggiunto il 35% delle vendite in quantità (+3%). La cooperativa quantifica in 126 milioni di euro gli sconti complessivi (+18 milioni) ai propri soci. Proseguito l’ampliamento delle aree coperte dal servizio di home delivery (431 i codici di avviamento postale ora serviti in Piemonte) ed in parallelo è cresciuto il numero di spese prodotte, pari a 108.812, per un valore complessivo pari a 11,36 milioni di euro (+5,90%). Le vendite lorde delle cinque stazioni di carburante a marchio Enercoop si sono attestate a 107 milioni di euro. La gestione finanziaria ha generato utili per un valore di 44,3 milioni di euro come frutto del mix originato dalla presenza in portafoglio di titoli ad un buon livello di rendimento e dei risultati della gestione attiva del portafoglio.

GLI INVESTIMENTI SULLA RETE
Sviluppo e ammodernamento della rete di vendita hanno beneficiato di oltre 26 milioni di euro di investimenti complessivi, che sono stati usati per la ristrutturazione del Parco Commerciale Gli Orsi di Biella, per la trasformazione dei due punti vendita di Bra (Cn) e Tradate (Va) in superstore, per l’apertura di un nuovo superstore a Ivrea (To), di un Enercoop ad Asti, della prima stazione di autolavaggio a Vercelli e per la cantierizzazione di un ulteriore Enercoop a Domodossola (Vb), di prossima apertura.
Nova Coop ha chiuso l’anno con 4.570 dipendenti e un tasso di assunzione con forme di occupazione stabile (contratto a tempo indeterminato o apprendistato) pari al 99,26%. Nel corso dell’anno sono stati attivati 193 nuovi contratti nell’ambito delle iniziative di ampliamento della rete e del fisiologico turnover. Ai dipendenti e ai loro familiari sono stati riservati circa 850.000 euro di sconti sulla spesa, oltre ai benefici compresi nel  piano di welfare aziendale, per fruire di servizi quali assistenza e cura domestica, percorsi di aiuto allo studio, campagne medico pediatriche, bonus asilo nido e borse di studio per i figli dei dipendenti frequentanti un percorso di secondaria superiore o l’università.

LE INIZIATIVE A FAVORE DEL TERRITORIO
Nova Coop sottolinea che tra i suoi scopi sociali è centrale il rapporto con i territori che ospitano i negozi. Nel 2024, tra le molte attività svolte, sono stati donati prodotti non più vendibili ma ancora consumabili a enti del terzo settore per un valore commerciale di 9,6 milioni di euro (+20%), pari a 1 milione 385.000 pasti offerti gratuitamente a persone in condizione di difficoltà attraverso il progetto “Buon Fine”; sono stati distribuiti gratuitamente materiali scolastici alle scuole piemontesi con il progetto “Coop per la scuola” per un valore di 504.000 euro, coinvolgendo 3.185 istituti; sono state realizzate 746 iniziative con le scuole nell’ambito dell’offerta formativa gratuita “Saperecoop” su attività di educazione al consumo consapevole, coinvolgendo 13.059 studenti.

PATRIMONIO E PRESTITO SOCIALE
Il patrimonio netto, alla fine del 2024, ammonta a 870 milioni e 536.000 euro, con un incremento di oltre 18 milioni di euro sull’anno precedente, determinato per circa 12 milioni dall’utile di esercizio e per la restante parte dall’avanzo di fusione relativo alle attività di scissione di Koru, società partecipata insieme ad altre cooperative che possedeva il 3,3% del gruppo assicurativo Unipol. A fine 2024 erano 85.627 i soci prestatori della Cooperativa, con un’incidenza percentuale sulla base sociale totale del 14,52%. L’indice del rapporto tra prestito raccolto e patrimonio della cooperativa corrispondeva a 0,75%. Il bilancio consolidato 2024 del Gruppo Nova Coop, che include i fatturati della cooperativa e quelli delle sue principali controllate Nova Aeg e Sviluppo Dora, registra un valore complessivo della produzione consolidata pari a 2 miliardi e 327 milioni di euro.
In un anno caratterizzato da un’inflazione ancora più marcata nel contesto delle materie prime alimentari, dall’aumento dei costi energetici e del lavoro, abbiamo continuato a proteggere il potere d’acquisto delle famiglie – spiega Ernesto Dalle Rive, Presidente di Nova Coop – limitando per quanto possibile il trasferimento degli aumenti subìti sui prezzi di vendita per generare valore per la nostra comunità. Questo ha significato un forte impegno sul fronte dell’efficienza, una razionalizzazione interna dei costi e, inevitabilmente, un sacrificio sui margini. Una scelta coerente con i nostri valori, che ha ribadito ancora una volta la nostra missione mutualistica e sociale e ha accompagnato il nostro impegno nel difendere le quote di mercato, portandoci a incrementare in maniera significativa i volumi sull’anno precedente, a testimonianza di una dinamica commerciale vivace e ben radicata sul territorio. Inoltre, nel corso del 2024 abbiamo lavorato intensamente alla definizione del nuovo piano strategico che guiderà la nostra azione nei prossimi anni, identificando i tre driver fondamentali sui quali intendiamo puntare: l’innovazione, lo sviluppo e la competitività”.

Fatturato di 8,7 miliardi di euro per Deichmann, il leader europeo delle scarpe

Risultati record nel 2024 per Deichmann, il più grande rivenditore di scarpe in Europa. Il gruppo tedesco ha chiuso l’esercizio con un fatturato lordo di circa 8,7 miliardi di euro (7,5 miliardi di euro netti). L’incremento ammonta al +2,3%, depurato dagli effetti dei tassi di cambio. L’andamento positivo è stato conseguito anche grazie alle performance dei modelli di marca più costosi, che hanno incrementato il prezzo medio del venduto. Nel 2024 sono stati commercializzati oltre 180 milioni di paia di scarpe in tutto il mondo nei negozi e negli shop online. Presente attualmente in oltre 30 Paesi, il gruppo ha generato circa il 68% del suo fatturato al di fuori della Germania. Al 31 dicembre 2024 i negozi gestiti da Deichmann erano circa 4.700, un numero pari a quello dell’anno precedente, e i negozi online 40, mentre i dipendenti avevano raggiunto quota 49.900. “L’anniversario dei 111 anni della nostra azienda nel 2024 ha segnato oltre un secolo di continuo sviluppo positivo e di successi – dichiara Heinrich Deichmann, Chairman of the Management Board of Deichmann Se. –. Per questo motivo guardiamo al futuro con ottimismo nonostante le difficili condizioni del mercato. La nostra mission è offrire nei nostri negozi e online le ultime tendenze in fatto di scarpe per tutta la famiglia e brand di qualità a prezzi vantaggiosi, oltre a un servizio cordiale. Questa mission è al centro di tutto ciò che facciamo, ciò che ci distingue e che sta alla base del nostro successo”.

L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA
L’anno scorso il contesto di mercato è stato complesso, in quanto la spesa dei consumatori è diminuita in molti mercati. Deichmann sottolinea però che il suo concept ha comunque dato i suoi frutti, con una crescita del fatturato di oltre il 5% in Europa. Oltre a un’ampia selezione di top brand sportivi come Adidas, Nike, Puma e Fila, l’offerta comprende marchi di punta come New Balance. L’azienda ha inoltre acquisito i diritti del marchio di calzature Esprit per l’Europa e gli Stati Uniti e le licenze di Kappa e s.Oliver. Per completare l’assortimento, al portafoglio si sono aggiunti altri marchi popolari come Rieker, Buffalo e Bugatti, Crocs, Skechers, Tom Tailor, Bench e Dockers. Nata nel 1913, l’azienda è tuttora controllata interamente dalla famiglia fondatrice ed Heinrich Deichmann si dice certo di poter continuare a mantenere l’indipendenza commerciale e finanziare la crescita senza investitori esterni: “Gli ultimi anni hanno consolidato la nostra convinzione che puntare a una crescita mirata in un processo graduale sia la strategia giusta per la nostra azienda a conduzione familiare”.

LA PRESENZA IN ITALIA
Grazie al fatturato 2024 in crescita del 14% e alla vendita di oltre 5,5 milioni di paia di scarpe, Deichmann continua ad ampliare il numero di negozi monomarca in Italia. Nel 2024 sono stati aperti 26 nuovi store e altri 3 sono stati totalmente rinnovati con il nuovo concept di arredamento, portando la rete a quota 142. Da segnalare l’apertura a Palermo, in seguito alla ristrutturazione di Palazzo Monteleone, dimora storica dell’aristocrazia siciliana; il progetto ha mantenuto inalterata la struttura architettonica interna ed esterna, enfatizzandone il valore artistico e culturale. Salito anche il numero di dipendenti italiani, che a fine 2024 erano pari a 1.200. Entro la fine del 2025 sono previste 20 nuove aperture e investimenti pari a circa 13,56 milioni di euro. “L’Italia oggi è uno dei maggiori mercati europei, dove la moda da sempre riveste un ruolo particolarmente importante – afferma Salvo Romano, Amministratore Delegato di Deichmann Italia (nella foto in alto) –. Il nostro modello di business continua a funzionare e a crescere anche grazie all’aggiunta di marchi e modelli di tendenza solo per il mercato italiano; nelle ultime quattro stagioni abbiamo sviluppato circa il 30% dell’offerta proprio per i clienti italiani più attenti alle novità e alle tendenze della moda rispetto agli altri paesi europei”.
Il piano di sviluppo per l’Italia ha previsto anche il potenziamento del network logistico e distributivo. Grazie all’inaugurazione a ottobre 2024 del nuovo polo logistico di NCV – Cooperativa Autotrasporti Nuova Camp Veloci – presso il G-Park di Valsamoggia, oltre 30.000 rolltainer contenenti quasi 500.000 colli sono stati distribuiti alla rete di punti di vendita nel secondo semestre dell’anno.

GLI INVESTIMENTI PER IL 2025
Per il 2025 Deichmann annuncia investimenti pari a circa 420 milioni di euro, il livello più alto nella storia dell’azienda. Quest’anno sono previste l’apertura di 450 nuovi store, l’ulteriore modernizzazione della rete di negozi esistenti, dell’IT, della logistica, nonché l’inaugurazione di un campus aziendale presso l’head quarter di Essen. Anche gli investimenti nelle attività omnichannel sono stati e saranno intensificati. Le innovazioni e i servizi come “ship to home” o “click & collect” rivestono un oggi ruolo importante. Inoltre, molti negozi hanno introdotto e introdurranno dispositivi digitali per la misurazione del piede e del numero corretto di scarpe, che migliorano notevolmente l’esperienza d’acquisto dei clienti e sono molto utili soprattutto per la misurazione dei piedi dei più piccoli. Significativi gli investimenti nell’app che combina gli acquisti con un programma di fidelizzazione dei clienti, la misurazione digitale del piede e contenuti moda.

I PROGETTI DI SOSTENIBILITÀ
Sul fronte della sostenibilità, da oltre 50 anni la Fondazione Deichmann è impegnata in progetti sociali e umanitari, nonché iniziative volte a promuovere la partecipazione sociale in Germania e all’estero. Tra i circa 200 progetti sostenuti nel 2024, merita una menzione speciale un’iniziativa lanciata per aiutare la popolazione dell’isola di Madagascar ad affrontare i problemi più urgenti. I progetti di aiuto includono, ad esempio, la fornitura di acqua potabile a circa 300.000 abitanti dell’isola attraverso sistemi di pozzi su larga scala, opportunità di formazione mediante scuole agricole proprie e un’assistenza medica mirata con veicoli fuoristrada e cliniche mobili. In Italia Deichmann sostiene Scarpetta Rossa, Associazione di Promozione Sociale attiva dal 2014 nel contrasto della violenza di genere. Da ottobre 2023 i negozi italiani dell’insegna sono diventati centri di primo ascolto con l’obiettivo di offrire un aiuto concreto e di ampliare la rete di protezione indispensabile a chi ha bisogno di sostegno. Tutti i dipendenti sono stati formati dai volontari dell’associazione e possono fornire prima assistenza alle donne in difficoltà raccogliendo i loro contatti e trasmettendoli tempestivamente ai volontari di Scarpetta Rossa. L’impegno di Deichmann a favore di Scarpetta Rossa prevede anche una raccolta fondi in tutti i negozi presenti sul territorio italiano.

D.it, fatturato convenzionato 2024 a quota 1,09 miliardi (+3%)

Si è chiuso con un fatturato convenzionato di 1,09 miliardi di euro il 2024 di D.it-Distribuzione Italiana, la centrale di servizi commerciali e marketing delle insegne Sigma e Sisa. In crescita di oltre il 3% sul 2023 i prodotti dell’industria di marca, miglior risultato degli ultimi 8 anni, mentre i prodotti a marchio del distributore registrano una crescita a valore di oltre il 2% sul 2023, che già aveva avuto un trend positivo, con un aumento dei volumi circa doppio e dunque trasferendo almeno due punti di deflazione al consumo in controtendenza rispetto all’industria di marca. Salgono i ricavi delle vendite e delle prestazioni (+3%), il valore della produzione è stato di 17,7 milioni di euro, in linea con il dato dell’anno precedente. L’utile dell’esercizio è stato di 14.510 euro.
D.it – Distribuzione Italiana conta su una rete di oltre 900 negozi che presidiano in Italia tutti i canali di vendita, con una prevalenza nel format di vicinato, una superficie media di circa 400 metri quadri, un assortimento di oltre 2.200 referenze Mdd e più di 200 fornitori per i marchi Sigma, Sisa, Gusto&Passione, Equilibrio&Piacere, VerdeMio e Primo. Una rete che, nel 2024, ha generato nel suo complesso un fatturato alle casse di 3 miliardi di euro. La quota di mercato prevista per il 2025 è del 2% circa, che si declina nel 4,4% nel format 200-400 metri quadri e nel 3,4% se si considera il format 400-800 metri quadrati, vero core business della cooperativa.

Il bilancio 2024 presenta risultati positivi, ottenuti in un contesto economico complesso grazie alle innovazioni e agli investimenti per migliorare l’efficienza aziendale – commenta Oreste Santini, Presidente di D.it (foto in alto) –. I benefici si riversano sulla rete, in termini di qualità dell’offerta e del servizio. Il presidio del rapporto con i clienti e la valorizzazione della prossimità e del territorio sono pilastri che ispirano la nostra azione e che danno un valore aggiunto fondamentale all’intero sistema che ha in D.it il proprio centro”. Per il 2025 D.it prevede una conferma dei risultati del 2024, grazie anche ad una ulteriore serie di attività che nei piani della centrale dovrebbero portare ulteriore efficienza nelle organizzazioni periferiche ed una maggiore efficacia nei risultati di vendita. Prosegue inoltre l’impegno di D.it sulla sostenibilità a seguito del piano di miglioramento attivato già nel 2023. Nel 2024 sono stati registrati gli avanzamenti su tutte le azioni previste dal piano e tutti i dati raccolti sono alla base del primo Bilancio di Sostenibilità, in cui D.it indica anche le azioni future per contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030. Il documento, di imminente pubblicazione, affronta tutti gli ambiti della responsabilità d’impresa, e quindi l’impatto sociale, quello ambientale e il sistema di governance.
L’assemblea dei soci, convocata per l’approvazione del bilancio, ha confermato all’unanimità tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione, il Presidente Oreste Santini e il Vicepresidente Giuseppe Sammaritano (nella foto a sinistra). Secondo Santini, “il focus di D.it dovrà essere sempre più rivolto alla costruzione di progetti di vendita specifici per la prossimità, su cui occorrerà sviluppare format sempre più differenzianti. Il mercato richiede scelte precise ed il nostro ruolo deve essere rivolto alla creazione di politiche commerciali e marketing che portino valore – attraverso i nostri punti vendita – ai territori nei quali operiamo. Questa è la specificità e la vera forza della Do e di D.it in particolare, attraverso le sue insegne storiche Sigma e Sisa”. Giuseppe Sammaritano, Vicepresidente di D.it, sottolinea che la centrale “nei prossimi anni dovrà puntare su un deciso allargamento del sistema, sia a livello nazionale per quanto concerne la base sociale, sia a livello locale attraverso uno sviluppo delle reti di vendita dei diversi Cedi. L’elemento dimensionale – pur salvaguardando le specificità territoriali – è sempre più rilevante; pertanto, è fondamentale che fin da subito D.it metta in campo tutti le proprie risorse affinché i punti di forza della cooperativa diventino i pilastri di alleanze più allargate”. A D.it fanno riferimento 10 centri distributivi: Realco, Consorzio Europa, Cedi Sigma Campania, San Francesco, Sisa Sicilia, Supercentro, Europa Commerciale, Lombardi & C., Le Delizie del Sud e Va.Pa.

Parmigiano Reggiano: 2024 da record, con 3,2 miliardi di euro al consumo

Giro d’affari al consumo ai massimi storici per il Parmigiano Reggiano: il 2024 si è chiuso con 3,2 miliardi di euro contro i 3,05 miliardi del 2023 e un aumento del 4,9%. Risultati positivi per le vendite totali a volume (+9,2%), sostenute da un andamento positivo del mercato italiano (+5,2%) e, soprattutto, dell’export (+13,7%). In crescita anche le quotazioni all’origine: per il 12 mesi la media annuale si è attestata a 11,0 €/kg, segnando un +9% rispetto ai 10,13 €/kg del 2023; per il 24 mesi, l’aumento è stato del +5%, passando dagli 11,90 €/kg dello scorso anno ai 12,5 €/kg del 2024. La produzione è risultata stabile rispetto al 2023: 4,079 milioni di forme vs 4,014 milioni nel 2023 (+1,62%). Tra le provincie della zona di origine, prima per produzione è Parma (1.362.226 forme vs 1.350.415, +0,87%), seguita da Reggio Emilia (1.217.128 forme vs 1.217.380, -0,02%), Modena (877.874 forme vs 860.971, +1,96), Mantova (507.631 forme vs 476.361, +6,56) e Bologna (114.389 forme vs 109.173, +4,77%).
La quota Italia si attesta al 51,3% (osservatorio Sell-In Nielsen). Per quanto riguarda i canali distributivi, la Gdo rimane il primo (65%), seguita dall’industria (18%), che beneficia della crescente popolarità dei prodotti caratterizzati dalla presenza di Parmigiano Reggiano tra gli ingredienti. Il canale Horeca rimane fanalino di coda, e quindi con un enorme potenziale di sviluppo, attestandosi al 7% del totale. Il restante 10% è distribuito negli altri canali di vendita. Le vendite dirette dei caseifici (che si concentrano per oltre l’85% in Italia, pari a circa 9.000 tonnellate) rappresentano il 5,5% delle vendite totali e hanno registrato un forte aumento (+13,0%).
Per il Consorzio, se c’è una certezza che il 2024 ha consolidato è che il futuro del Parmigiano Reggiano è sui mercati internazionali: la quota export rappresenta oggi quasi la metà del totale, il 48,7% (pari a 72.440 t.), con una crescita del +13,7%. Risultati particolarmente positivi sui cinque mercati principali: USA (+13,4%), Francia (+9,1%), Germania (+13,3%), Regno Unito (+17,8%) e Canada (+24,5%). Note positive anche per il Giappone (+6,1%), primo mercato in Asia, e Australia (+28,2%). Con 28,4 milioni di euro investiti per azioni di marketing e comunicazione, Parmigiano Reggiano ha confermato il percorso avviato da alcuni anni per diventare un vero brand iconico globale, pronto ad affrontare gli ostacoli posti da mercati estremamente vasti, ricchi di prodotti d’imitazione e caratterizzati da una marcata confusione al momento dell’acquisto. Il Consorzio sottolinea di lavorare assiduamente per valorizzare la distintività della Dop, fornendo al consumatore più informazioni sulle sue caratteristiche: la stagionatura, la provenienza, il processo produttivo e il gusto, tutti particolari che offrono l’opportunità di differenziarsi dai concorrenti.
Nel prossimo futuro, dovremo sempre più investire sulla crescita nei mercati esteri – dichiara Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano – che rappresentano il futuro della nostra Dop, con una quota export che ha raggiunto quasi la metà del totale, il 48,7%. È obbligatorio creare nuovi spazi nei mercati internazionali e sarà necessario guidare le precondizioni affinché ciò si possa avverare. È evidente come in questo scenario, gli USA, ovvero il nostro primo mercato estero, svolgano un ruolo fondamentale. L’aumento dei dazi sul Parmigiano Reggiano è una notizia che di certo non ci ha rallegrato, ma il nostro è un prodotto premium e l’aumento del prezzo non porta automaticamente a una riduzione dei consumi. Lavoreremo per cercare con la via negoziale di fare capire per quale motivo non ha senso applicare dazi a un prodotto come il nostro che non è in reale concorrenza con i parmesan americani. Con gli USA occorre intavolare un ragionamento sul fatto che non si hanno vantaggi nell’intraprendere una guerra commerciale, né da un lato né dall’altro. Questo dialogo non va condotto bilateralmente dai singoli Paesi, ma dall’Unione Europea. Stiamo attraversando un momento di grande cambiamento, caratterizzato da uno scenario di incertezze legato ai conflitti in essere, da nuovi limiti imposti al libero commercio e da una nuova sensibilità del consumatore che cerca in ciò che mangia quei valori che il nostro prodotto incarna e che deve fare emergere per diventare sempre più una marca globale: non un semplice formaggio, ma uno stile di vita, un’icona del saper fare italiano”.

Despar Nord: 2,78 miliardi di fatturato e 17 aperture nel 2024

Fatturato, investimenti, rete di vendita e marchio privato: il 2024 di Despar Nord – Aspiag Service va in archivio con tutti i principali indicatori in positivo, a riprova delle ambizioni di sviluppo della concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar in Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Lombardia. L’esercizio si è chiuso con un fatturato al pubblico di 2,784 miliardi di euro, salito del 2,7% rispetto ai 12 mesi precedenti. La spinta è arrivata dagli investimenti, aumentati del 12% in confronto al 2023, per un valore complessivo di 76 milioni di euro. Cinque i nuovi negozi a gestione diretta tra Veneto (Castelfranco Veneto-TV) ed Emilia-Romagna (San Giorgio di Piano – BO, Guastalla – RE, Castelnuovo Rangone – MO, Spilamberto – MO), a cui si aggiungono 12 supermercati affiliati inaugurati nelle province di Trieste, Gorizia, Ferrara, Udine, Forlì-Cesena, Venezia, Padova, Trento, Milano e Ravenna. Questo ha portato la rete commerciale di Despar Nord a contare 550 punti vendita complessivi, di cui 247 diretti e 303 in affiliazione. A sostenere il trend positivo dei ricavi hanno contribuito anche 18 ristrutturazioni (di cui 11 dirette e 7 affiliate), distribuite tra Veneto (5), Friuli-Venezia Giulia (6), Emilia-Romagna (3) e Trentino-Alto Adige (4). Allo sviluppo sul territorio ha corrisposto anche un incremento dei livelli occupazionali che ha consentito l’ingresso di 465 nuovi collaboratori portando il totale a 9.750, di cui il 62% è rappresentato da donne, con l’89% dei contratti è a tempo indeterminato.

VOLA LA LINEA CONVENIENZA S-BUDGET
Nel 2024 il prodotto a marchio ha rappresentato il 33% dell’intero fatturato dei punti vendita diretti, un dato in crescita di oltre il 2% rispetto ai valori espressi nel 2023. Oggi l’Mdd comprende 6.755 referenze a marchio Despar. Particolarmente significativo l’apporto di S-Budget: la linea convenienza è arrivata a quota 750 prodotti alimentari e non, ma soprattutto è cresciuta del 35,2% in termini di fatturato, consentendo un risparmio medio che Despar Nord quantifica nel 30% sul carrello della spesa. Grande spazio sugli scaffali anche per i prodotti delle filiere corte locali con 3.000 referenze provenienti da più di 400 produttori locali raccolti nel brand “Sapori del Territorio”, e ai micro-localismi con oltre 150 micro-produttori coinvolti in tutte le regioni per circa 1.000 referenze.

LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE
Nell’ambito della strategia di Corporate Social Responsibility, quasi 480.000 euro sono stati destinati nel 2024 a supporto di centinaia di iniziative in tutte le regioni di riferimento come donazioni e sponsorizzazioni sportive e culturali. Inoltre, grazie alla consolidata collaborazione con Last Minute Market e Fondazione Banco Alimentare, nei punti vendita a gestione diretta di Despar Nord sono state raccolte 1.139 tonnellate di prodotti alimentari rimasti invenduti, che hanno consentito la preparazione di circa 2,5 milioni di pasti destinati a coloro che si trovano in situazioni di maggiore necessità.
Prosegue il nostro percorso di evoluzione su tutti i territori regionali nei quali siamo presenti – commenta Christof Rissbacher, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Despar Nord – così come quello di efficientamento e di miglioramento continuo dei nostri modelli organizzativi, per competere al meglio rispetto ai cambiamenti costanti del settore della grande distribuzione. Crescono ancora gli investimenti, con l’obiettivo di rafforzare e qualificare ulteriormente la nostra offerta e i nostri servizi. A conferma di questo impegno, continua a crescere anche il nostro modello di affiliazione, che rappresenta uno strumento concreto di sostegno all’imprenditoria locale, valorizzando le energie del territorio e promuovendo un’economia diffusa. Guardiamo al 2025 con fiducia, con l’obiettivo di continuare ad investire con convinzione nei territori, nello sviluppo della rete e nel servizio alla comunità”.

Penny chiude il 2024 con 1,6 miliardi di fatturato e investe sui reparti serviti

Si è chiuso con un fatturato di 1,6 miliardi di euro (+1,4%) il 2024 di Penny Italia. Il discount alimentare del gruppo tedesco Rewe nel nostro Paese ha una rete vendita composta da 466 negozi in 18 regioni e ha investito 48 milioni di euro per 20 aperture e 86 ammodernamenti, 65 dei quali con l’inserimento dei nuovi reparti serviti di macelleria, gastronomia e punto caldo. Penny sottolinea l’attenzione ai reparti serviti, confermando a fine 2024: 191 macellerie, 165 gastronomie e 149 punti caldi. Sono oltre 1.200 le persone assunte lo scorso anno e quasi 200 le crescite interne anche grazie alle oltre 35.000 ore di formazione erogate. In totale, nel 2024 l’azienda contava su oltre 5.000 collaboratori, con il 65% donne e 28 nazionalità. Tra gli avvenimenti più rilevanti dell’anno, l’insegna ricorda di aver ricevuto il 28 ottobre 2024 dal Presidente della Repubblica il premio Airc per il sostegno alla Ricerca, avendo sviluppato, già nel 2023, 12 referenze per un’alimentazione che supporta la prevenzione in collaborazione con l’Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro. Sempre lo scorso anno c’è stato il lancio di Foreveryou, nuovo marchio frutto di 18 mesi di ricerche di mercato, focus group, analisi di laboratorio e test clinici. Le 25 referenze – food e non food – sono pensate e create ad hoc per i clienti 50+ con formulazioni specifiche.

In tema di relazioni di business, sono stati oltre mille i partecipanti al Penny & Partners Forum del 10 aprile 2024; l’evento, riconosciuto giornata nazionale del “Made in Italy” e in cui è intervenuto il ministro del MIMIT Adolfo Urso, ha visto la partecipazione degli amministratori delegati e dei top manager di medie e grandi aziende operanti in Italia. Infine, con il claim “Daje Penny” è iniziata la sponsorship con Run Rome The Marathon: Penny è presente nel percorso con i suoi 27 negozi della capitale, ma anche con un temporary store all’Expo Village e uno stand dedicato al Circo Massimo, punto di partenza ed arrivo della 42 km. Anche sul piano del CSR e della lotta allo spreco, all’interno del virtuoso percorso #Viviamosostenibile, l’insegna sottolinea di aver rinforzato per tutto il 2024 il legame con partner di valore come Banco Alimentare, Fondazione Progetto Arca, Croce Rossa Italiana, Too Good To Go e Coripet, studiando e attivando azioni concrete di sostegno per le comunità e diffondendo una cultura responsabile del rispetto delle persone e delle risorse del pianeta. “In un contesto economico e sociale complesso e a tratti molto difficile – dice Nicola Pierdomenico, Ceo Penny – Penny Italia è stata in grado di mantenere la sua quota di mercato e di crescere di misura. Sono altresì orgoglioso del fatto che Penny Italia, e le sue persone, non abbiano mai smesso di portare idee e di essere pionieri di innovazione, proponendo soluzioni, con la capacità di rimettersi in gioco e la professionalità e la resilienza che questi tempi ci chiedono”.

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