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Branca, sostenibilità al centro della strategia di crescita. Gli obiettivi per il 2025

Nel 2023 il valore generato dal Gruppo Branca ha raggiunto oltre 380 milioni di euro. Questo risultato, sostenuto dalla continua espansione internazionale e dalla forza dei suoi brand storici, dimostra la capacità di crescita dell’azienda. A livello contabile, il valore economico del fatturato consolidato risulta pari a 355 milioni di euro, segnando un -16% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, questa apparente flessione è attribuibile all’impatto del tasso di conversione iper-inflattivo dei pesos argentini in euro, applicato per il mercato argentino – da sempre una roccaforte strategica e seconda sede del comparto del Gruppo attivo nella produzione e commercializzazione di spirits. In realtà, al netto dell’effetto di conversione, l’esercizio registra un aumento reale in valore e volumi, a riprova dell’ottima performance del Gruppo. Questo incremento sostanziale si riflette anche nell’utile netto, in crescita del +47%, a dimostrazione della solidità e dell’efficienza della gestione finanziaria del Gruppo Branca.

“Viviamo in un mondo in costante evoluzione, dove non dobbiamo lasciarci sorprendere, ma essere previdenti e proattivi. Il 2023 ci ha messo alla prova con molte sfide, dall’inflazione alla crisi globale, ma abbiamo dimostrato che, quando si è preparati, si può affrontare qualsiasi situazione. Abbiamo continuato a investire nelle persone, nelle tecnologie e nei mercati” ha commentato il Presidente Niccolò Branca, che aggiunge: “Per noi, la sostenibilità non è solo un dovere morale; rappresenta una reale opportunità di crescita condivisa. Il nostro impegno per la qualità e il rispetto verso persone e ambiente si traduce in un modello di business che aspira a generare valore duraturo. Crediamo fermamente che solo un’impresa responsabile possa costruire un futuro migliore per tutti, fondando il proprio successo su radici salde e una visione lungimirante”.

L’azienda prosegue il proprio percorso di crescita responsabile, puntando alla riduzione dell’impatto ambientale e alla valorizzazione delle comunità. Per il Gruppo, il 2023 ha segnato un impegno concreto e continuativo in ambito ambientale, sociale e di governance, dimostrato attraverso risultati significativi che testimoniano l’efficacia delle scelte strategiche e il valore della visione aziendale.

Impegno ambientale
Il Gruppo Branca ha registrato importanti progressi nella riduzione dell’impatto ambientale a livello globale, con una diminuzione complessiva delle emissioni totali di CO₂ pari al 10% rispetto all’anno precedente, ottenuta grazie all’adozione di impianti più sostenibili e al miglioramento dell’efficienza energetica in tutte le aree produttive. In Italia, nello specifico, il Gruppo ha ridotto le emissioni di CO₂ del 13% e i consumi energetici dell’8% rispetto al 2022, dimostrando l’efficacia delle politiche di efficientamento adottate. L’ottimizzazione dei consumi idrici rimane un tema importante, con un incremento dell’uso del 20%, su cui il Gruppo sta attuando nuove strategie di ottimizzazione. L’implementazione di pratiche di economia circolare e l’adozione di tecnologie sostenibili in tutte le sedi produttive confermano il ruolo di Branca come leader nella produzione responsabile e nell’impegno verso la sostenibilità.

Valore sociale
Sul fronte sociale, il Gruppo Branca, in particolare nella parte attiva nella produzione e commercializzazione di spirits, ha incrementato la propria forza lavoro dell’8%, raggiungendo un totale di 341 dipendenti, il 99% dei quali assunti a tempo pieno e con contratto a tempo indeterminato, con l’obiettivo di mantenere questa percentuale nel tempo, a conferma dell’impegno verso la stabilità e il benessere delle persone. Il Gruppo ha inoltre investito nella crescita professionale dei dipendenti, con oltre 10.800 ore di formazione erogata nel 2023, includendo programmi su competenze tecniche e trasversali, salute e sicurezza sul lavoro, e benessere psico-fisico.

Governance e resilienza economica
Sotto la guida di Niccolò Branca, esponente della quinta generazione della famiglia, il Gruppo continua a fondare la propria visione sull’Economia della Consapevolezza – un modello gestionale che coniuga crescita economica, responsabilità sociale e rispetto per l’ambiente. Questo approccio, basato sui quattro pilastri di Sostenibilità, Consapevolezza, Qualità e Cura, rafforza l’impegno del Gruppo nel mantenere elevati standard qualitativi e nel perseguire un “utile generativo” che crea valore condiviso.

Mercati e Volumi
Nel 2023 il Gruppo Branca ha consolidato la propria presenza in oltre 160 mercati, registrando una crescita significativa in Europa, Stati Uniti e Argentina, e una recente espansione nel Sud Est Asiatico. I mercati al di fuori dell’Italia rappresentano circa l’80% del fatturato globale, sostenuto da una domanda in costante aumento. La strategia del Gruppo punta a consolidare un forte interesse per i brand in portfolio sia in Italia che sui mercati internazionali, grazie a marchi iconici come Fernet-Branca, Brancamenta, Stravecchio Branca, Antica Formula, Carpano, Punt e Mes, Borghetti e Grappa Candolini, oltre a Vodka Sernova e Gin Spirito Blu, che mantengono un posizionamento competitivo e rilevante. In Italia, Branca ha ulteriormente rafforzato la propria posizione registrando performance positive per tutti i brand. Il volume di prodotto imbottigliato ha raggiunto quasi 80.000 tonnellate, a conferma della solida posizione dei prodotti Branca sia a livello nazionale sia internazionale.

Gli obiettivi per il 2025
Con il 2024 ormai prossimo alla conclusione, il Gruppo Branca si prepara ad aprire un nuovo capitolo di crescita internazionale nell’ambito della produzione e commercializzazione di spirits, che vedrà una progressiva espansione delle occasioni di consumo e una presenza sempre più solida dei suoi prodotti a livello globale. Nel 2025, che celebra il 180° anniversario di Branca, il Gruppo proseguirà su questa traiettoria grazie a una strategia mirata di “de-stagionalizzazione” e “de-regionalizzazione” dei consumi, estendendo il consumo e la distribuzione dei suoi brand a oltre i confini stagionali e geografici tradizionali. Accanto a questo, Branca punta a raggiungere nuove fasce di consumatori, guidata dal motto ‘Novare Serbando’ – un principio che, di generazione in generazione, ha permesso all’azienda di combinare qualità e innovazione nel rispetto della tradizione. Questo motto riassume come il Gruppo gestisca il presente e si proietti verso il futuro, preservando i valori che hanno reso solida l’impresa familiare. Questa espansione proseguirà nel rispetto dei principi ESG, con un modello di business che integra la sostenibilità in ogni fase della catena del valore, rafforzando l’impegno del Gruppo verso una crescita armoniosa e responsabile.

Newlat Food, fatturato a 900 milioni in 9 mesi. Decisiva l’acquisizione di Princes

Con ricavi nei primi nove mesi del 2024 pari a 896 milioni di euro, in aumento del 49,2%, rispetto ai primi nove mesi del 2023 quando erano 600,7 milioni di euro, Newlat Food approva il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2024. L’EBITDA consolidato del Gruppo è risultato pari a 74,3 milioni di euro, a fronte di 57,1 milioni di euro nello stesso periodo del 2023, con un incremento del 30,1%, mentre l’EBITDA margin si attesta al 8,3%, in lieve diminuzione rispetto al 9,5% registrato al 30 settembre 2023. Al netto dei costi non ricorrenti (costi acquisizione Princes) l’EBITDA normalizzato sarebbe stato pari a € 80,9 milioni con un EBITDA margin pari al 9%. Il risultato operativo (EBIT) consolidato è pari a 194,4 milioni di euro, in netto aumento rispetto ai 31,8 milioni di euro registrato nei primi nove mesi del 2023. A tale risultato ha contribuito il provento da business combination registrato a seguito del consolidamento del Gruppo Princes. Al netto del provento da business combination il risultato netto sarebbe stato comunque pari a 36,4 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto ai 31,8 milioni di euro, grazie ad un’importante crescita operativa del Gruppo. Il risultato netto pari a 170,8 milioni di euro, confrontato agli 18,2 milioni di euro dei primi nove mesi dell’esercizio precedente, conferma che l’acquisizione del Gruppo Princes ha generato un impatto positivo significativo grazie al provento da business combination e all’importante crescita operativa registrata nel corso del 2024. La posizione finanziaria netta adjusted risulta pari a 437 milioni di euro, in aumento di 363 milioni di euro rispetto al dato di chiusura al 31 dicembre 2023 pari a -74 milioni, per effetto dell’acquisizione del Gruppo Princes, ma migliore di oltre 120 milioni di euro rispetto alle stime degli analisti che prevedevano un debito significativamente più alto, considerato il prezzo pagato di GBP 700 milioni per l’acquisizione.

A partire dal 1° ottobre, la funzione Acquisti del Gruppo è stata centralizzata sotto la guida di Angelo Mastrolia, con l’obiettivo di ottimizzare i processi e rafforzare la gestione strategica delle risorse. Un forte impatto avrà anche la nuova organizzazione in tre business unit per lo sviluppo globale del business, suddivise in tre macro-aree: Regno Unito e Irlanda, Italia, Europa e Resto del Mondo. Questa suddivisione assicurerà una gestione efficace e mirata su tutti i mercati, permettendo di adattare le strategie commerciali alle esigenze specifiche di ciascun Paese, migliorando il rapporto con i clienti e incrementando la capacità di rispondere rapidamente alle esigenze e alle dinamiche di ogni mercato di riferimento.

In Italia, sarà completata l’integrazione di Princes Italia (attualmente concentrata sul settore pomodoro) con l’accorpamento di tutte le attività di Princes e Newlat Food, che comprendono la produzione di pasta, prodotti da forno e prodotti speciali. Questa integrazione mira a creare sinergie produttive e operative, consentendo una maggiore flessibilità nella gestione dei rapporti con i clienti, al fine di offrire al mercato un unico interlocutore per tutte le categorie di prodotto. Tale integrazione migliorerà in maniera significativa l’efficienza produttiva e commerciale tra i diversi dipartimenti, facilitando l’offerta dell’intero portafoglio prodotti, ora più ampio e diversificato. Il completamento dell’integrazione è previsto entro il 1° gennaio 2025. La medesima integrazione riguarderà il business di Symington’s – che è già stato commercialmente accorpato sotto la direzione di Princes, guidata da Simon Harrison –, con l’obiettivo di unificare le attività nel mercato britannico, massimizzando le sinergie operative tra le due aziende. Il completamento dell’integrazione è previsto entro il 31 marzo, in linea con la tradizionale chiusura dell’esercizio fiscale del Regno Unito, per assicurare una transizione fluida e rispettare le scadenze dei retailer britannici.

“I risultati dei primi nove mesi del 2024 rappresentano un traguardo straordinario per il Gruppo che riflette la solida generazione di cassa e dimostra al mercato una decisa ripresa della crescita organica del fatturato, particolarmente evidente nel terzo trimestre. I dati confermano che l’acquisizione di Princes ha creato, in soli due mesi, un valore ben oltre ogni più rosea aspettativa per tutti gli azionisti, ponendo solide basi per una crescita significativa negli anni a venire. La guidance del 2025 conferma una solidità finanziaria che ci dà la possibilità di continuare a ottimizzare il costo del debito, consentendoci di valutare l’opportunità di emettere un prestito obbligazionario a condizioni particolarmente competitive, con una durata fino a sei anni e rivolto sia al pubblico indistinto in Italia sia agli investitori qualificati in Italia e all’estero. La nuova emissione, prevista per il primo semestre del 2025, ci consentirà di ridurre significativamente gli oneri finanziari e di ottenere una maggiore flessibilità per accelerare i nostri futuri progetti di crescita e M&A. Ora stiamo ultimando l’integrazione di Princes Italia, attualmente focalizzata sul settore del pomodoro, con le altre attività di Newlat, ovvero pasta, prodotti da forno e prodotti speciali. Questo processo ci permetterà di sviluppare importanti sinergie operative e commerciali sia in Italia che all’estero e di rafforzare ulteriormente la nostra offerta nel settore ‘Italian Food’. Il completamento dell’integrazione è previsto per il 1° gennaio 2025. Infine, l’integrazione di Symington’s in Princes Limited nel mercato britannico sarà completata anche sotto il profilo produttivo e societario entro il 31 marzo, consentendoci di offrire ai retailer una gestione più sinergica ed efficiente dell’offerta del nostro Gruppo nel mercato UK. Siamo convinti che queste iniziative strategiche rappresentino un passo fondamentale per costruire un futuro ancora più solido, sempre di più orientato alla crescita del business e al miglioramento della performance operativa di Gruppo” ha commentato il Presidente Angelo Mastrolia.

Inflazione e smart working frenano il vending: fatturato a -1,77%

Dopo due anni consecutivi positivi, il settore della distribuzione automatica – per cui il nostro Paese è leader a livello internazionale – registra la prima frenata sia di fatturato (-1,77%,) sia di consumazioni (-3,41%): in termini assoluti, il ricavato si attesta a 1,19 mld di euro mentre le vendite a 2,9 mld. Il dato emerge dalle anticipazioni sullo studio sul settore della distribuzione automatica realizzato da Ipsos per Confida, Associazione Italiana Distribuzione Automatica, associazione di categoria che rappresenta a livello nazionale il comparto.

Il calo dei consumi: inflazione e smart working
Contrariamente al percepito, il lavoro da remoto in Italia nel 2024 non ha subito una battuta d’arresto, ma è stabile con oltre 3,55 milioni di lavoratori che lo praticano e con stime di crescita per il 2025. Questo influisce negativamente sul comparto dato che le vending machine si trovano principalmente nelle pubbliche amministrazioni, negli uffici, oltre che nelle scuole e negli ospedali. Inoltre, nonostante la distribuzione automatica sia tra i settori che ha aumentato di meno i prezzi al consumo, i gestori si sono ritrovati ad affrontare da un lato la crescita dei prezzi delle materie prime (specialmente del caffè che rappresenta il 57% delle consumazioni del settore) e dall’altro il ridursi delle consumazioni a causa della contrazione del potere d’acquisto degli italiani per via dell’inflazione.

Specchio di questa situazione l’andamento dei consumi nei primi nove mesi del 2024: il caffè, da sempre re delle consumazioni alle vending machine, perde il -2,92% rispetto al medesimo periodo del 2023. Male anche le bevande fredde (acqua minerale naturale e altre bevande fredde) che registrano un calo del 3,65%, gli snack (-2,81%) e i gelati (-34,35%). I prodotti a registrare un andamento positivo sono gli energy drink (+0,89%), le bevande a base di frutta con bassa (+8,95%) o alta (+3,12%) concentrazione di frutta, gli snack dolci (+4,77%) e salati (+0,52%), e il confectionery (+5,21%).

Transizione 5.0: Confida chiede una semplificazione al Ministero
La riduzione dei consumi, insieme all’aumento dei costi delle materie prime e dei prodotti e alla diminuzione degli incentivi dell’Industria 4.0, ha ridotto anche la vendita delle vending machine (-20,9% nei primi 6 mesi del 2024) che sono fabbricate in Italia ed esportate in tutto il mondo. Pertanto, l’accesso ai nuovi incentivi del piano Transizione 5.0 rappresenterebbe un’importante occasione per il settore del vending. Purtroppo, però, quest’ultimo contiene delle difficoltà burocratiche e interpretative che ad oggi rende impossibile per le aziende del settore accedere agli incentivi. Tutto questo nonostante il fatto che da anni, la distribuzione automatica sta vivendo una vera e propria rivoluzione digitale: il 30% delle oltre 830mila vending machine d’Italia è dotato di app di pagamento; molte delle macchine di nuova generazione sono dotate di schermi touch (+ 20% solo nell’ultimo anno), sono interconnesse con l’azienda di gestione e in grado di ridurre i consumi energetici sia attraverso l’utilizzo di gas più sostenibili sia con una migliore coibentazione della macchina.

“Le imprese di gestione del vending sono state inserite a pieno titolo tra i beneficiari del Piano di Transizione 4.0. Oggi però, pur avendo tutte le caratteristiche per rientrare anche nella Transizione 5.0, comprese quelle di risparmio energetico, non vi possono accedere a causa di alcune disposizioni fortemente restrittive e di difficoltà interpretative. Chiediamo pertanto al Ministero delle Imprese una semplificazione per salvaguardare una produzione importante del nostro Paese che è un simbolo di eccellenza anche all’estero, qual è quella delle vending machine e per rilanciare l’innovazione in un canale distributivo alimentare che conta più di 3.000 imprese e oltre 33mila occupati in tutta Italia” ha commentato Massimo Trapletti, Presidente di Confida.

“La distribuzione automatica non è più soltanto una questione di “pausa caffè”. Il vending oggi è competenza, innovazione e sostenibilità e sta sempre più andando verso “un vending 5.0”, competitivo, moderno e responsabile. Certo l’accesso all’innovazione non è sempre privo di ostacoli. Penso al Piano Transizione 5.0, che è uno strumento di grande potenzialità. Talvolta, però, le imprese della distribuzione automatica, a causa delle loro specificità e delle complessità burocratiche del piano, incontrano delle difficoltà nell’accedere ai benefici. È fondamentale, quindi, lavorare insieme per superare queste barriere e creare un sistema di supporto che faciliti l’accesso ai finanziamenti e alle agevolazioni” ha aggiunto Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio.

Mancanza di competenze: Confida lancia un progetto di recruiting e formazione con Randstad
In un contesto di mercato già complesso, si aggiunge anche la cronica mancanza di personale specializzato nel settore e in particolare di due figure professionali che rappresentano circa il 70% delle risorse umane impiegate in un’impresa di gestione del vending: gli addetti al rifornimento e i tecnici manutentori dei distributori automatici. Da un recente studio condotto da Confida in collaborazione con l’agenzia per il lavoro Randstad è emerso che la maggior parte di queste figure (56%) si ricercano al Nord e che le prime cinque regioni con maggior necessità di collaboratori sono a Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Veneto, il Piemonte e il Lazio. Per cercare di risolvere questa problematica, Confida insieme a Randstad ha dato vita a una campagna di recruiting in tutta Italia, seguita poi dall’organizzazione di corsi di formazione gratuiti finanziati dal Fondo Forma.Temp. In uno scenario caratterizzato da un tasso di disoccupazione basso (6,8%) e un numero di occupati in crescita, il progetto contempla anche alcuni aspetti sociali molto rilevanti, quali iniziative di mobilità territoriale (favorire il trasferimento dei lavoratori dalle zone in cui c’è più offerta di lavoro a quelle in cui c’è più domanda), di recruiting e formazione di personale proveniente da Paesi extra europei oltre a opportunità per ex detenuti.

Rigoni di Asiago chiude il 2023 a 144 milioni e scommette sui cereali

Rigoni di Asiago archivia il 2023, anno del suo centenario, con un fatturato complessivo pari a 144.058.502 euro, segnando un incremento del 4% rispetto al 2022. I prodotti di punta, come la Nocciolata, hanno visto una crescita del 4%, mentre il brand Fiordifrutta ha mantenuto una posizione stabile. Il marchio emergente Natù ha avuto un aumento significativo nelle vendite raggiungendo 4.193.858 euro. Ad oggi Rigoni di Asiago conta 319 dipendenti, di cui il 51% in Rigoni di Asiago Italia, seguita dalla Bulgaria, dove sono impegnate circa il 26% delle risorse umane, e dalla Francia, con il 23%. La restante parte dell’organico (meno dell’1%) si divide tra USA e le regioni del Benelux (Belgio, Olanda e Lussemburgo).

L’azienda è orientata all’innovazione e all’espansione sui mercati internazionali. Nel 2022 il gruppo ha acquisito la francese Saveur & Nature specializzata nella produzione di cioccolato con sede a Nantes. Più recentemente invece è stata finalizzata l’acquisizione della quota di maggioranza di Ambrosiae, società benefit italiana attiva nella produzione di granole e prodotti base cereali. L’Italia rimane il mercato principale, con un fatturato di oltre 80 milioni di euro, seguita dall’Europa e dagli Stati Uniti.

Bio e sostenibilità le parole chiave
Parole come sostenibilità e biologico non sono una scelta di moda bensì valori aziendali identitari. La conferma in tal senso la si ritrova sia nell’innovazione industriale tesa a rendere sostenibile gli ambienti di lavoro e i processi di produzione sia nel comportamento assunto da tutti coloro che prendono parte all’azienda, che con le loro azioni quotidiane contribuiscono a costruire e mantenere un ambiente di lavoro armonioso e un approccio aziendale responsabile. Il Gruppo Rigoni di Asiago si impegna a orientare le attività aziendali in particolare verso sette Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), nell’accoglienza dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. In questo cammino sono incluse anche le nuove società Saveurs & Nature e Ambrosiae. L’impegno verso la sostenibilità si riconferma ancora una volta, nella scelta degli imballaggi compostabili e riciclabili, così come nella selezione dei fornitori, di cui l’88% sono locali o hanno sede Italiana a garanzia di una filiera corta e sostenibile. Significativi i progetti come il recupero degli scarti produttivi che ha dato vita a nuovi ingredienti per la nutraceutica e la cosmesi, e altrettanto rilevante la nuova linea di produzione di succo di mela biologico, ingrediente fondamentale per la realizzazione di Fiordifrutta. Nel 2023 inoltre sono state introdotte novità come le nuove monodosi compostabili di Mielbio, Nocciolata e Fiordifrutta che rappresentano una risposta concreta e pratica alla domanda di alternative più sostenibili alle confezioni di plastica sul mercato delle monoporzioni.

Rafforzarsi nel segmento cereali
Attualmente l’azienda sta esplorando un nuovo segmento merceologico, quello dei cereali. Lo fa scegliendo Natù, la marca nata nel 2022 dedicata al benessere, arricchendo la sua linea di confetture Senza Zuccheri Aggiunti e creme Fonte di Proteine Vegetali, con due novità: Granole e Porridge, con cui combinare colazioni e creare spuntini. Il brand punta a rafforzare la propria presenza nel mercato e a divenire il player di riferimento nel mondo della prima colazione. Sugli scaffali della grande distribuzione si aggiungono le linee Granola e Porridge Senza Zuccheri Aggiunti e Fonte di Proteine Vegetali, contengono pochi ingredienti rigorosamente bio, ricchi di fibre e fonte di ferro, magnesio e potassio; perfetti per tutte le diete alimentari in quanto plant based e gluten free. Tutti i prodotti della marca Natù sono approvati dall’accreditata Associazione Italiana Nutrizionisti (A.I.Nut).

Solidarietà e responsabilità sociale
Rigoni di Asiago si dimostra inoltre un alleato affidabile nell’impegno a favore dell’inclusione sociale collaborando con la Cooperativa Altopiano 7C, che dal 2021 si occupa di confezionare e assemblare i prodotti, oltre a partecipare a eventi come Pittarosso Pink Parade e StraWoman che promuovono la ricerca scientifica per la lotta e la sensibilizzazione alla prevenzione contro il cancro. E per ultimo, ma non certo per importanza, l’azienda cura il restauro di opere del patrimonio artistico italiano, confermando la sua responsabilità sociale con il suo progetto “La natura nel cuore di…” di Rigoni di Asiago, in collaborazione con Fondaco Italia. Il percorso è iniziato nel 2015 con l’intervento di recupero dell’Atrio dei Gesuiti (l’entrata storica del prestigioso Palazzo di Brera a Milano); nel 2016/2017 con il restauro dell’originale della statua di San Teodoro (il primo Patrono di Venezia) in Palazzo Ducale; nel 2018 con il restauro della fontana “Venezia sposa il mare” nel cortile di Palazzo Venezia a Roma; nel 2019 con il restauro della Chiesa rupestre di San Giovanni in Monterrone a Matera; nel 2020 con i dipinti delle lunette lato est ed angolo sud del Chiostro Grande di Santa Maria Novella a Firenze; nel 2021/2022 con il restauro della Fontana Contarini in Piazza Vecchia a Bergamo; nel 2023 con il restauro della fontana in pietra rossa al MANN Museo Archeologico Nazionale a Napoli. Per il 2024 un’altra opera avrà presto una nuova vita.

Mdd asset strategico per Despar, l’obiettivo è il 25% di quota

Il prodotto a marchio si conferma un elemento distintivo dell’offerta Despar e un asset strategico di sviluppo: ad oggi infatti la Mdd Despar è tra le best performer per tasso di crescita nella Gdo (Fonte: Nielsen IQ Discover) con vendite che hanno superato il miliardo di euro. Despar Italia ha raggiunto una quota Mdd sul totale vendite grocery pari al 23,9%, superiore a quella del mercato totale Mdd in Italia (che si attesta al 22,6%) e in crescita di 1,3 pt rispetto all’anno precedente (fonte Nielsen, dati I+S Grocery, progressivo settembre 2024). Centrale nello sviluppo del prodotto a marchio continua a essere l’attenzione alla provenienza dei prodotti e la valorizzazione delle filiere agroalimentari italiane sia nelle linee mainstream che nelle referenze di nicchia: per lo sviluppo della propria Mdd Despar Italia lavora con circa 450 fornitori, di cui il 98% è italiano. A questo si aggiungono gli altri due pilastri strategici che caratterizzano lo sviluppo della private label: l’attenzione alla sana alimentazione e la sostenibilità.

Da gennaio 2024 ad oggi sono stati 140 i nuovi prodotti a marchio ultimati e oltre 230 le referenze sulle quali è stato effettuato un restyling. Tra gli ultimi prodotti immessi sul mercato vi sono la Pinsa Classica, i budini proteici, cioccolatini e praline, i pancakes Despar, oltre a diverse referenze che hanno arricchito la gamma di prodotti Premium, tra cui il Gianduiotto e il Cremino, la passata e la polpa di marzanino, gli stecchi gelato e i taralli intrecciati a mano. Complessivamente entro la fine del 2024 saranno lanciati oltre 200 nuovi prodotti e verrà effettuato il restyling di circa 300 referenze. Oggi sono 16 le linee Mdd Despar che includono 3.800 prodotti con un assortimento che permette di soddisfare ogni esigenza di spesa, coprendo tutte le categorie, dai prodotti per la spesa quotidiana fino alle linee più specializzate, come le alternative ai piatti di origine animale, le eccellenze gastronomiche e specialità locali, i prodotti funzionali e salutistici, i prodotti per la cura della persona, per la casa o il petfood. Le linee di prodotto che hanno registrato le performance migliori sono state la linea mainstream Despar (+6,9% a valore), la linea del food- to-go Enjoy (24,9% a valore e + 23,6% a volume), la linea Free From dedicata ai prodotti senza glutine e senza lattosio (+20,2% a valore e +35,9% a volume) e la linea dei prodotti a filiera controllata Passo dopo Passo (+24,4% a volume), a testimonianza di una crescente attenzione del consumatore per la qualità, la specializzazione e la provenienza dei prodotti (fonte dati interni).

Nell’assortimento dei prodotti a marchio, significative sono state poi le performance registrate dal brand alto di gamma “Premium” che oggi ha raggiunto una quota che supera il 15% a valore sul totale dei prodotti a marchio Despar e ha mostrato una crescita a valore del 9,4% e a volume del 5,3% rispetto all’anno precedente (dati Nielsen al 30.09.2024). Il brand Premium è presente sugli scaffali dei punti vendita dell’Abete da quindici anni e identifica i prodotti che rappresentano eccellenze gastronomiche e specialità locali selezionate per offrire il meglio della tradizione italiana, proponendo un’ampia gamma di prodotti DOP e IGP con sapori unici legati ai territori di origine. Anche quest’anno, in occasione delle festività natalizie, la gamma “Premium” si arricchirà di alcune referenze esclusive grazie alla Special Edition 2024, l’edizione limitata di prodotti Despar Premium che rende omaggio al patrimonio gastronomico regionale italiano, valorizzando le produzioni e la maestria artigianale dei piccoli produttori locali. Tra formaggi e salumi della migliore tradizione regionale italiana, sono quindici i prodotti che il cliente potrà trovare presso i punti di vendita dell’insegna fino ai primi di gennaio.

“Il prodotto a marchio Despar ha superato il miliardo di euro di fatturato e aumentato ancora la quota di mercato, risultati che ci avvicinano progressivamente e con grande slancio all’obiettivo del 25% di quota Mdd entro il 2025. Un traguardo ambizioso che vogliamo raggiungere continuando a puntare sulla qualità e sulla valorizzazione delle filiere agroalimentari italiane, sul legame che vogliamo consolidare con i territori in cui ci inseriamo nell’ottica di una crescita sostenibile che abbraccia gli aspetti di impatto ambientale, sociale e i riflessi sulle comunità con particolare riguardo ai produttori locali con cui collaboriamo” ha commentato Filippo Fabbri, Direttore Generale di Despar Italia.

Sostenibilità e legame coi territori
La sostenibilità è il filo conduttore della filosofia e dei valori che guidano l’attività di Despar, su cui l’insegna ha messo in campo un impegno a tutto tondo e si declina in un approccio su più fronti che abbraccia gli aspetti di impatto ambientale, sociale e i riflessi sulle comunità e il legame con il territorio. Dopo la presentazione nel 2023 del Manifesto di Sostenibilità, la carta dei valori sottoscritta da tutte le aziende associate, Despar continua così nel proprio percorso di sviluppo sostenibile. Sul fronte dell’impegno ambientale, da anni è in corso il miglioramento continuo del packaging dei prodotti a marchio, il rafforzamento dell’impegno su aspetti legati alle tematiche socio-ambientali e al benessere animale. Anche nel 2024 è continuato il percorso avviato nel 2022 insieme ai fornitori Mdd per calcolare e ridurre, ove possibile, l’impatto ambientale dei prodotti firmati Despar in termini di Co2. Il lavoro per coinvolgere altre aziende fornitrici continua ogni giorno. Con riferimento alla riduzione dello spreco alimentare, Despar Italia ha aderito alla campagna di Too Good to Go sull’Etichetta Consapevole “Osserva, Annusa, Assaggia” grazie alla quale il cliente viene sensibilizzato sulla dicitura “Da consumarsi entro” e “Da consumarsi preferibilmente entro”, con la finalità di ridurre lo spreco alimentare all’interno delle mura domestiche.

Il legame con il territorio e le comunità si è ulteriormente consolidato nel 2024, confermando la centralità dell’impegno sociale di Despar verso le comunità in cui si inserisce. Dopo il debutto nel 2023, anche nel 2024 proseguirà il progetto “Bosco Diffuso Despar” con cui l’Insegna vuole ribadire il proprio impegno nel campo dello sviluppo sostenibile, un’iniziativa che coinvolge la sede centrale del Consorzio e le sei aziende associate, e che vede la messa a dimora di nuovi alberi in diverse are sul territorio italiano realizzata in collaborazione con associazioni, scuole e realtà impegnate nel campo sociale. Dal prossimo mese di novembre grazie a questa iniziativa saranno piantumati 1.600 nuovi alberi che, sommati a quelli già messi a dimora nel 2023, portano a oltre 3000 il totale degli alberi che ampliano la superficie del “Bosco Diffuso Despar” in diverse regioni dove l’insegna opera. Nell’ambito CSR è proseguito e si è consolidato il supporto per la formazione e il mondo della scuola. Grazie alla collaborazione di tutti i soci di Despar Italia è proseguito infatti su tutto il territorio nazionale “Le Buone Abitudini”, il progetto di educazione alimentare completamente gratuito e digitalizzato rivolto alle scuole primarie per trasmettere ai bambini e alle bambine l’educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita. Avviato nel 2006, ad oggi il programma ha coinvolto le scuole di oltre 1440 comuni in Italia, a ottobre 2024 gli insegnanti iscritti alla piattaforma digitale gratuita de Le Buone Abitudini erano 2.446, circa il doppio rispetto allo stesso periodo del 2023.

Gli investimenti in comunicazione
Nel corso del 2024 Despar Italia ha intensificato la propria attività di comunicazione con investimenti cresciuti costantemente sia per quanto riguarda l’attività di comunicazione off-line che sui mezzi online. Il piano di comunicazione proseguirà anche nei prossimi mesi con il lancio del nuovo spot previsto per metà novembre che avrà come protagonista il prodotto a marchio e i valori di qualità e convenienza che contraddistinguono l’offerta Despar raccontati attraverso il particolare format della sit-com con un tono di voce ironico e coinvolgente.

Prosegue la crescita di Gros: nel 2023 toccati i 2,7 miliardi di fatturato

Un fatturato di 2,7 miliardi di euro nel 2023, 190 punti vendita per una dimensione complessiva pari a 262 mila metri quadrati, 177 mila metri quadrati di depositi e quota di mercato su Roma pari al 40% ma in aumento in tutto il Lazio, a testimonianza della validità delle scelte adottate nello sviluppo delle strutture retail da parte delle aziende aderenti al consorzio: Gros – Gruppo Romano Supermercati, composto da undici aziende socie ossia Castoro, Cts, Dem, Effepiù, Idromarket, Ipercarni, Iper Triscount, M.A., Pewex, Pim, Sacoph e Top, continua a crescere in tutta la regione.

Oltre al centro di distribuzione situato nell’headquarter di Guidonia, di recente sono stati aperti anche i depositi di Fiumicino e all’interno del Centro Agroalimentare di Roma per i freschissimi. “Lo sviluppo delle piattaforme distributive permette di ottimizzare il flusso dei mezzi destinati a effettuare le consegne nei diversi punti vendita. Questo sta facendo registrare una considerevole diminuzione dei chilometri percorsi dai mezzi migliorando sia il servizio di consegna e sia il beneficio per l’ambiente riducendo l’inquinamento” ha detto Paolo Cetorelli Vice Presidente di Gros (nella foto in alto).

L’integrazione tra i negozi fisici e quelli online è un processo che determinerà la strategia di sviluppo futura di Gros, iniziata nel 2020 con la realizzazione del darkstore nella sede storica di Tor Tre Teste che si sviluppa su di una superficie di 4 mila metri quadrati. L’ecommerce di Gros ha 10 mila referenze che vengono distribuite dai tredici e-commerce dei vari soci su Roma e provincia. “I canali di vendita on line si integrano sempre di più con i punti vendita fisici offrendo alla clientela tutte le opportunità di acquisto. Abbiamo notato come i canali di vendita virtuali riescono a ottimizzare la spesa dei romani, che sempre più spesso utilizzano il canale anche per ridurre i loro spostamenti all’interno della città” ha aggiunto Francesco Buscaini Responsabile del progetto e-commerce di Gros.

Lo sviluppo di Gros è accompagnato da un costante incremento del numero di addetti i quali sono complessivamente otto mila. Gros sta diventando sempre di più un punto di riferimento per le aziende del territorio. Col progetto “Vicini a Te”, Gros ha raggiunto l’obiettivo di rafforzare il legame con il territorio laziale, permettendo a tante realtà del territorio di poter vendere i propri prodotti nei supermercati delle aziende aderenti al consorzio. “In questo modo aumentiamo considerevolmente l’offerta qualitativa offrendo i prodotti dell’eccellenza enogastronomica del Lazio. Inoltre incentiviamo e supportiamo la crescita dell’imprenditoria locale che produce beni nel rispetto del territorio e tutto vantaggio quindi della sostenibilità grazie a misure finalizzate a salvaguardare l’ambiente e le nostre tradizioni. Infine questo progetto permette di semplificare le attività di promozione attraverso la valorizzazione di un’immagine unitaria che il cliente può riconoscere come simbolo della qualità territoriale. Nel corso del 2023 il progetto Vicini a Te ha generato un fatturato complessivo di 100 milioni di euro coinvolgendo ben 87 aziende laziali che hanno prodotto 807 referenze” spiega Giovanni Scifoni, Direttore Acquisti Gros.

Degne di menzione, infine, le iniziative sociali a cui ha aderito il consorzio: “Siamo cresciuti in questo territorio e quindi dobbiamo essere riconoscenti alla nostra area e ai suoi abitanti. Grazie all’iniziativa Pensieri Dolcissimi sosteniamo da anni diverse organizzazioni senza scopo di lucro attraverso azioni ad hoc. Per conseguire questo risultato abbiamo creato una linea di prodotti Gros con l’obiettivo di raccogliere dei fondi da devolvere alle associazioni benefiche. Nel corso del tempo abbiamo supportato le iniziative di Telethon, Fondazione Heal, Fondazione Bambino Gesù e Comunità di Sant’Egidio” ha detto in merito il Presidente Giorgio Trombetta.

dm Italia sfiora i 200 milioni di euro di fatturato, +41% nell’anno fiscale

Si è chiuso in crescita l’anno fiscale 2023-2024 per dm Italia, con un incremento di oltre il 41% del fatturato complessivo rispetto all’esercizio precedente – per un totale di 199,4 milioni di euro. La crescita di dm Italia ha impattato positivamente a livello occupazionale: l’azienda infatti conta su un team di 881 collaboratrici e collaboratori – 156 in più rispetto allo scorso anno – di cui circa l’84% donne.

Se da un lato è aumentato il fatturato, dall’altro sono cresciuti pure gli investimenti in ottimizzazione, efficientamento e sistemi tecnici all’avanguardia. “Siamo abituati a vedere il mondo diviso tra bianco o nero, giusto o sbagliato, conveniente o di qualità, ma un prodotto può essere conveniente e allo stesso tempo sostenibile e di qualità. dm si pone infatti l’obiettivo sfidante di unire gli opposti, intrecciando il principio del discount alla qualità del negozio specializzato. Vogliamo offrire prezzi sempre più convenienti e allo stesso tempo mantenere e migliorare l’estetica dei negozi, per garantire un’atmosfera accogliente e la miglior customer experience” afferma il CEO Hubert Krabichler.

Contrasto all’inflazione
Per contrastare il carovita e dimostrare una vicinanza concreta ai suoi clienti, dm ha recentemente proposto il terzo rilancio della campagna dei ribassi fissi: questo progetto, avviato per la prima volta nel settembre dello scorso anno, mira al contenimento dei prezzi soprattutto per i prodotti di prima necessità. Dai pannolini per bambini ai cosmetici naturali, dai prodotti di detergenza a quelli per la cura del corpo, a partire da settembre 2024 i prezzi di circa 2.000 prodotti sono stati ridotti. Per poter abbassare il costo dei prodotti fino al 50% rispetto al prezzo di partenza l’azienda ha investito oltre 1,6 milioni, impegnandosi così a dare un’importante garanzia a tutti i consumatori, che potranno contare su prezzi ancora più convenienti per un minimo di 4 mesi dalla data del ribasso. Sempre in quest’ottica, a fronte dell’aumento dell’IVA dal 5% al 10% sui prodotti per l’igiene femminile e per l’infanzia (come assorbenti, pannolini e latte in povere) da gennaio 2024 (legge n.213 del 30/12/2023), dm si sta impegnando a mantenere invariato il prezzo dei prodotti a marchio proprio, facendosi quindi carico della differenza. 

Le novità nei punti vendita
Dopo il rinnovo del layout interno dei suoi nuovi punti vendita, che ha visto la creazione di un concept planimetrico dal design unico e intuitivo, è stato rinnovato anche il layout esterno. Negli store di ultima apertura, tutta la facciata esterna dei negozi è infatti caratterizzata da colori vivaci che permettono di conferire riconoscibilità immediata al marchio a livello internazionale. Un’altra importante novità è stata l’inaugurazione del primo punto vendita dm in Italia all’interno di una stazione ferroviaria, a Milano Centrale, pensato per rispondere e soddisfare tutte le esigenze dei viaggiatori. “È ormai chiaro che un punto vendita in una stazione rappresenti una vetrina importante per l’insegna. La posizione strategica, infatti, permette di intercettare i viaggiatori durante l’attesa prima della partenza. È per questo motivo che abbiamo fortemente voluto intraprendere questo nuovo percorso di espansione di questo format in cui tanto crediamo” afferma a tal proposito Benjamin Schneider, CEO e Direttore Marketing e Acquisti dm Italia.

Nuove tecnologie di efficientamento
È stato implementato un tool di intelligenza artificiale che consente ai collaboratori di ogni Paese del gruppo di rendere più semplice ed efficace il proprio lavoro. Lo strumento, chiamato dmGPT, può essere utilizzato per vari scopi, come tradurre documenti da una lingua ad un’altra, cercare informazioni, porre domande su argomenti specifici in diverse aree tematiche, trovare ispirazione, avere una visione d’insieme di un nuovo argomento oppure semplicemente come supporto per scrivere testi, fare riassunti o presentazioni. Sempre con la volontà di supportare e agevolare i collaboratori nelle loro attività quotidiane, oltre che di promuovere la sinergia tra i vari paesi del gruppo, è stato portato avanti nell’anno fiscale appena concluso il progetto SHIFT – la cui abbreviazione significa “SAP Harmonised Future”- che ha permesso appunto l’armonizzazione e la standardizzazione di tutti i processi aziendali effettuati tramite il gestionale SAP nei diversi reparti (marketing, acquisti, finanza & controlling, logistica e IT) e paesi.

Responsabilità ambientale e sociale
Nell’ottica di rendere l’assortimento sempre più sostenibile, è stato rilanciato il marchio dm No Planet B, i cui prodotti, biodegradabili e con oltre il 90% di ingredienti di origine naturale, vengono ottenuti dal recupero di materiali di scarto come noccioli di albicocca, foglie d’olivo, bucce di pompelmo e polvere di caffè. Tra le iniziative future è inoltre prevista la sostituzione graduale dei packaging con nuove confezioni realizzate fino al 100% in materiali riciclati. dm continua il suo impegno anche dal punto di vista del risparmio energetico, avvalendosi della collaborazione di un Energy Manager esperto, e affidandosi a partner come Repower tanto per la fornitura di energia green – la maggior parte dei punti vendita e la sede centrale sono alimentati con energia proveniente da fonti rinnovabili certificate TÜV – quanto per la diagnosi energetica, ormai obbligatoria per le grandi aziende, oltre che per altri servizi come l’indagine termografica e l’analisi dei consumi “non produttivi”. Inoltre in dieci punti vendita sono già attivi impianti fotovoltaici e l’obiettivo è quello di aumentare le installazioni nel prossimo futuro.

Cisalfa Sport, ricavi a oltre 700 milioni nel 2023. Ora si punta al miliardo

Cisalfa Sport ha chiuso l’esercizio 2023/2024 con ricavi pari a oltre 700 milioni di euro (+7,7% rispetto al 2022) e in costante crescita negli ultimi cinque anni con un Cagr pari al 5,5%. L’Ebitda, registrato a 100 milioni di euro, si conferma solido con una crescita negli ultimi cinque anni (+15%) e un leggero decremento solo nell’ultimo esercizio (-5%) dovuto all’effetto dei costi sostenuti per le attività di acquisizione in Germania. Il bilancio positivo nell’ultimo anno è il risultato degli investimenti strategici in Italia e all’estero, che hanno visto l’acquisizione della società tedesca Sport Voswinkel GmbH a novembre 2023, presente in Germania con 50 negozi in 10 stati federali, che ha permesso a Cisalfa Group di espandersi per la prima volta all’estero.

Ora il Gruppo punta al miliardo di ricavi entro la fine di quest’anno fiscale (2024/2025), grazie a un ulteriore rafforzamento della propria presenza in Germania avvenuto tramite l’acquisizione, a giugno 2024, di un’altra società tedesca, SportScheck GmbH, e dei suoi 25 store. La crescita organica e le sinergie generate dalle operazioni di acquisizione consentono al Gruppo, con sede a Curno (Bergamo), di posizionarsi come uno dei protagonisti del mercato tedesco ed europeo dello sport retail con una forza lavoro di oltre 5.700 dipendenti, 240 negozi in Italia e Germania e 60 milioni di visitatori nei propri store.

“La solidità finanziaria e la continua crescita dei ricavi ci permettono di guardare al futuro con fiducia, pronti a cogliere nuove opportunità di mercato, nonostante un 2023 affetto da consumi piuttosto altalenanti a causa del contesto macroeconomico che ha ridotto il potere d’acquisto e l’effetto del climate change che rende difficile la gestione del magazzino e delle collezioni” afferma Boris Zanoletti, Direttore Generale di Cisalfa Group. “Il 2024 sta proseguendo in maniera positiva e, secondo le nostre stime, conferma la nostra posizione di primario retailer nel settore sportivo. Questo per noi è un anno cruciale per l’evoluzione del gruppo, con investimenti pianificati in crescita per oltre 30 milioni di euro destinati principalmente alla digitalizzazione e all’espansione della nostra rete retail sia nei confini nazionali, con la nuova catena Intersport Superstore, sia oltre i confini nazionali con il rilancio di SportScheck”.

Il gruppo ha annunciato a giugno il lancio di Intersport Superstore, il nuovo format di negozi sportivi multi-brand di ampia metratura (superiore ai 2.500 metri quadrati) destinato a una clientela che vuole fare sport ed è attenta alla convenienza. Questo progetto annovera, tra i suoi numeri, tre aperture nel corso del 2024 (due già avvenute a Tor Vergata – RM e Reana del Rojale – UD) per un totale di 15 entro il 2028, con 900 assunzioni, circa 25 milioni di investimenti e 170 milioni il fatturato.

Selex compie 60 anni e mira ai 22 miliardi di fatturato nel 2025

Gruppo Selex compie 60 anni e li festeggia annunciando i suoi prossimi obiettivi. Il 2023 si è chiuso con un fatturato di 20,2 miliardi di euro, segnando una crescita dell’11% rispetto all’anno precedente, e una rete di oltre 3.328 punti vendita distribuiti in tutta Italia. La quota di mercato è pari al 15,4%. Per il 2024 Selex proietta una cifra d’affari pari a 21,1 miliardi di euro, mentre nel 2025 l’obiettivo è raggiungere un fatturato di 22 miliardi di euro con una previsione di investimenti pari a circa 490 milioni di euro per 67 nuove aperture e 109 ristrutturazioni di punti vendita. Selex è socio di maggioranza della Centrale ESD, leader in Italia con la quota del 23,4%, a sua volta membro della Centrale Europea EMD. I 60 anni di vita sono stati ripercorsi durante “Protagonisti di grandi imprese”, un evento presso il Superstudio di Via Tortona a Milano aperto a più di 700 invitati rappresentanti il mondo economico, accademico e l’intero universo Selex. 

Il programma dell’evento ha suddiviso la storia del gruppo in tre momenti chiave: ieri, oggi e domani. Un tributo speciale è stato riservato a Riccardo Francioni, Direttore Generale di Selex per oltre tre decenni, figura chiave nella nascita e nello sviluppo del Gruppo Commerciale Selex e artefice della creazione della Centrale ESD Italia. Tra gli ospiti, Roberto Baggio, testimonial dell’iniziativa di gruppo “Tutti in Campo” che supporta l’associazionismo dilettantistico sportivo, affiancato da Riccardo Maino, campione mondiale di Ginnastica ai recenti Trisome Games, a sua volta insieme al Divin Codino testimonial della charity legata al progetto che finanzia corsi sportivi per giovani diversamente abili. Lo scrittore e giornalista Mario Calabresi, ha regalato alla platea una riflessione sull’essere imprenditori oggi, sottolineando il coraggio, l’impegno, la fatica e la visione necessari per affrontare una società sempre più complessa e in rapida e costante evoluzione. In chiusura, la performance comica dell’attrice Teresa Mannino. A tutti gli invitati è stato infine fatto dono di una monografia, intitolata allo stesso modo dell’evento, “Protagonisti di grandi imprese”, in cui vengono ripercorsi i momenti più importanti della storia del gruppo e delle imprese socie.

Un modello vincente
Nel panorama della grande distribuzione Selex rivendica il valore del suo modello imprenditoriale che riunisce 18 imprese indipendenti di diverse dimensioni, dalle medie alle grandi realtà, molte delle quali superano il miliardo di euro di fatturato e talvolta sono prossime ai tre miliardi. Ogni impresa opera autonomamente, collaborando sotto una regia strategica comune. Una partnership che – sottolinea il gruppo – non ha comportato fusioni o scambi societari e ha permesso di coniugare indipendenza gestionale e forza collettiva, generando risultati di vasta portata. Queste imprese, talvolta esposte a una sana competizione tra loro, hanno secondo Selex dimostrato che fare squadra senza perdere la propria identità non solo è possibile, ma è la chiave per ottenere successi duraturi.

“Festeggiare 60 anni di storia significa celebrare il valore delle imprese e degli imprenditori che costituiscono il cuore del nostro gruppo. Selex è cresciuta grazie alla capacità di queste aziende di innovare e competere in un settore estremamente complesso come la grande distribuzione. Il nostro obiettivo è continuare a investire, per affrontare le sfide del mercato con maggiore efficienza e competitività. Nell’ultimo biennio, nonostante il quadro economico generale non favorevole, ci siamo impegnati con successo nel difendere il potere d’acquisto delle famiglie italiane. Oggi crediamo siano due le sfide più importanti che ci attendono nei prossimi anni: da un lato incrementare il livello di fedeltà dei nostri clienti in un contesto sempre più competitivo dovuto al calo demografico e al moltiplicarsi dei canali di vendita e dei modelli d’acquisto, dall’altro rafforzare le nostre imprese aiutando la loro crescita sul fronte delle competenze, dell’innovazione e dell’efficienza, sfruttando economie di scala, sinergie di gruppo e favorendo progetti di collaborazione tra soci” ha commentato Maniele Tasca, Direttore Generale del Gruppo Selex.

“Sono profondamente orgoglioso di rappresentare un gruppo che, nei suoi sessant’anni di storia, ha saputo crescere e affermarsi come uno dei principali protagonisti della distribuzione moderna in Italia. La nostra forza risiede nel lavorare insieme, costruendo progetti comuni, scambiandoci idee, coniugando il senso di appartenenza con l’attenzione all’innovazione e al progresso del gruppo e delle nostre imprese, consapevoli che è la visione di insieme ad essere vincente sul lungo periodo. Quel che hanno ideato e creato gli imprenditori di sessant’anni fa determina i valori che ci contraddistinguono e che ci rappresenteranno nei prossimi anni; ciò è dimostrato dalle nuove generazioni che grazie ad un metodo di lavoro coinvolgente acquisiscono la visione particolare e distintiva dell’imprenditore Selex. Sono convinto che il futuro possa essere di grande successo se continueremo a diffondere questa importante cultura comune, il segreto che mantiene le nostre Imprese giovani dal giorno della nostra nascita” ha aggiunto Alessandro Revello, Presidente del Gruppo Selex.

Gorgonzola Dop: produzione ed export in crescita anche oltre confini europei

La produzione di Gorgonzola Dop continua a crescere: nel terzo trimestre del 2024 ha raggiunto 3.860.162 forme con un aumento dell’1,10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 3,53% rispetto al 2022. Nel solo mese di settembre inoltre sono state 462mila le forme prodotte, di cui 323.637 in Piemonte e 138.363 in Lombardia. Nello stesso mese la quota di Gorgonzola Piccante sul totale prodotto è stata del 13% circa (pari a 62mila forme) e ha fatto registrare una crescita del 53% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Ottima le performance anche dell’export. Nel primo semestre di quest’anno sono state 1.067.333 le forme destinate ai mercati internazionali, in aumento del 4% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il consumo di Gorgonzola cresce non solo in Europa, da sempre principale mercato di riferimento, ma soprattutto nel resto del mondo. Le forme destinate all’interno dell’UE sono state 918.583 (+3,4%) mentre quelle volate oltre i confini UE hanno raggiunto la quota record di 1784 tonnellate (pari a 148.666 forme) con un aumento del 6,8% rispetto al primo semestre 2023. Il dettaglio per Paese vede la Francia in testa con oltre 248mila forme importate (+2,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), seguita dalla Germania con oltre 231mila forme (+5,9%), dalla Spagna con oltre 81mila forme (+7,9%).

Primo Paese extra-UE il Giappone con poco meno di 22mila forme importate nel primo semestre di quest’anno (-0,8%), seguito dagli Stati Uniti verso cui sono volate poco meno di 16mila forme (+0,4%). Da rilevare la crescita del 13% dell’export verso il Regno Unito con oltre 19mila forme (Dati Clal al 30-6-24).

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