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Rigoni di Asiago chiude il 2023 a 144 milioni e scommette sui cereali

Rigoni di Asiago archivia il 2023, anno del suo centenario, con un fatturato complessivo pari a 144.058.502 euro, segnando un incremento del 4% rispetto al 2022. I prodotti di punta, come la Nocciolata, hanno visto una crescita del 4%, mentre il brand Fiordifrutta ha mantenuto una posizione stabile. Il marchio emergente Natù ha avuto un aumento significativo nelle vendite raggiungendo 4.193.858 euro. Ad oggi Rigoni di Asiago conta 319 dipendenti, di cui il 51% in Rigoni di Asiago Italia, seguita dalla Bulgaria, dove sono impegnate circa il 26% delle risorse umane, e dalla Francia, con il 23%. La restante parte dell’organico (meno dell’1%) si divide tra USA e le regioni del Benelux (Belgio, Olanda e Lussemburgo).

L’azienda è orientata all’innovazione e all’espansione sui mercati internazionali. Nel 2022 il gruppo ha acquisito la francese Saveur & Nature specializzata nella produzione di cioccolato con sede a Nantes. Più recentemente invece è stata finalizzata l’acquisizione della quota di maggioranza di Ambrosiae, società benefit italiana attiva nella produzione di granole e prodotti base cereali. L’Italia rimane il mercato principale, con un fatturato di oltre 80 milioni di euro, seguita dall’Europa e dagli Stati Uniti.

Bio e sostenibilità le parole chiave
Parole come sostenibilità e biologico non sono una scelta di moda bensì valori aziendali identitari. La conferma in tal senso la si ritrova sia nell’innovazione industriale tesa a rendere sostenibile gli ambienti di lavoro e i processi di produzione sia nel comportamento assunto da tutti coloro che prendono parte all’azienda, che con le loro azioni quotidiane contribuiscono a costruire e mantenere un ambiente di lavoro armonioso e un approccio aziendale responsabile. Il Gruppo Rigoni di Asiago si impegna a orientare le attività aziendali in particolare verso sette Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), nell’accoglienza dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. In questo cammino sono incluse anche le nuove società Saveurs & Nature e Ambrosiae. L’impegno verso la sostenibilità si riconferma ancora una volta, nella scelta degli imballaggi compostabili e riciclabili, così come nella selezione dei fornitori, di cui l’88% sono locali o hanno sede Italiana a garanzia di una filiera corta e sostenibile. Significativi i progetti come il recupero degli scarti produttivi che ha dato vita a nuovi ingredienti per la nutraceutica e la cosmesi, e altrettanto rilevante la nuova linea di produzione di succo di mela biologico, ingrediente fondamentale per la realizzazione di Fiordifrutta. Nel 2023 inoltre sono state introdotte novità come le nuove monodosi compostabili di Mielbio, Nocciolata e Fiordifrutta che rappresentano una risposta concreta e pratica alla domanda di alternative più sostenibili alle confezioni di plastica sul mercato delle monoporzioni.

Rafforzarsi nel segmento cereali
Attualmente l’azienda sta esplorando un nuovo segmento merceologico, quello dei cereali. Lo fa scegliendo Natù, la marca nata nel 2022 dedicata al benessere, arricchendo la sua linea di confetture Senza Zuccheri Aggiunti e creme Fonte di Proteine Vegetali, con due novità: Granole e Porridge, con cui combinare colazioni e creare spuntini. Il brand punta a rafforzare la propria presenza nel mercato e a divenire il player di riferimento nel mondo della prima colazione. Sugli scaffali della grande distribuzione si aggiungono le linee Granola e Porridge Senza Zuccheri Aggiunti e Fonte di Proteine Vegetali, contengono pochi ingredienti rigorosamente bio, ricchi di fibre e fonte di ferro, magnesio e potassio; perfetti per tutte le diete alimentari in quanto plant based e gluten free. Tutti i prodotti della marca Natù sono approvati dall’accreditata Associazione Italiana Nutrizionisti (A.I.Nut).

Solidarietà e responsabilità sociale
Rigoni di Asiago si dimostra inoltre un alleato affidabile nell’impegno a favore dell’inclusione sociale collaborando con la Cooperativa Altopiano 7C, che dal 2021 si occupa di confezionare e assemblare i prodotti, oltre a partecipare a eventi come Pittarosso Pink Parade e StraWoman che promuovono la ricerca scientifica per la lotta e la sensibilizzazione alla prevenzione contro il cancro. E per ultimo, ma non certo per importanza, l’azienda cura il restauro di opere del patrimonio artistico italiano, confermando la sua responsabilità sociale con il suo progetto “La natura nel cuore di…” di Rigoni di Asiago, in collaborazione con Fondaco Italia. Il percorso è iniziato nel 2015 con l’intervento di recupero dell’Atrio dei Gesuiti (l’entrata storica del prestigioso Palazzo di Brera a Milano); nel 2016/2017 con il restauro dell’originale della statua di San Teodoro (il primo Patrono di Venezia) in Palazzo Ducale; nel 2018 con il restauro della fontana “Venezia sposa il mare” nel cortile di Palazzo Venezia a Roma; nel 2019 con il restauro della Chiesa rupestre di San Giovanni in Monterrone a Matera; nel 2020 con i dipinti delle lunette lato est ed angolo sud del Chiostro Grande di Santa Maria Novella a Firenze; nel 2021/2022 con il restauro della Fontana Contarini in Piazza Vecchia a Bergamo; nel 2023 con il restauro della fontana in pietra rossa al MANN Museo Archeologico Nazionale a Napoli. Per il 2024 un’altra opera avrà presto una nuova vita.

Mdd asset strategico per Despar, l’obiettivo è il 25% di quota

Il prodotto a marchio si conferma un elemento distintivo dell’offerta Despar e un asset strategico di sviluppo: ad oggi infatti la Mdd Despar è tra le best performer per tasso di crescita nella Gdo (Fonte: Nielsen IQ Discover) con vendite che hanno superato il miliardo di euro. Despar Italia ha raggiunto una quota Mdd sul totale vendite grocery pari al 23,9%, superiore a quella del mercato totale Mdd in Italia (che si attesta al 22,6%) e in crescita di 1,3 pt rispetto all’anno precedente (fonte Nielsen, dati I+S Grocery, progressivo settembre 2024). Centrale nello sviluppo del prodotto a marchio continua a essere l’attenzione alla provenienza dei prodotti e la valorizzazione delle filiere agroalimentari italiane sia nelle linee mainstream che nelle referenze di nicchia: per lo sviluppo della propria Mdd Despar Italia lavora con circa 450 fornitori, di cui il 98% è italiano. A questo si aggiungono gli altri due pilastri strategici che caratterizzano lo sviluppo della private label: l’attenzione alla sana alimentazione e la sostenibilità.

Da gennaio 2024 ad oggi sono stati 140 i nuovi prodotti a marchio ultimati e oltre 230 le referenze sulle quali è stato effettuato un restyling. Tra gli ultimi prodotti immessi sul mercato vi sono la Pinsa Classica, i budini proteici, cioccolatini e praline, i pancakes Despar, oltre a diverse referenze che hanno arricchito la gamma di prodotti Premium, tra cui il Gianduiotto e il Cremino, la passata e la polpa di marzanino, gli stecchi gelato e i taralli intrecciati a mano. Complessivamente entro la fine del 2024 saranno lanciati oltre 200 nuovi prodotti e verrà effettuato il restyling di circa 300 referenze. Oggi sono 16 le linee Mdd Despar che includono 3.800 prodotti con un assortimento che permette di soddisfare ogni esigenza di spesa, coprendo tutte le categorie, dai prodotti per la spesa quotidiana fino alle linee più specializzate, come le alternative ai piatti di origine animale, le eccellenze gastronomiche e specialità locali, i prodotti funzionali e salutistici, i prodotti per la cura della persona, per la casa o il petfood. Le linee di prodotto che hanno registrato le performance migliori sono state la linea mainstream Despar (+6,9% a valore), la linea del food- to-go Enjoy (24,9% a valore e + 23,6% a volume), la linea Free From dedicata ai prodotti senza glutine e senza lattosio (+20,2% a valore e +35,9% a volume) e la linea dei prodotti a filiera controllata Passo dopo Passo (+24,4% a volume), a testimonianza di una crescente attenzione del consumatore per la qualità, la specializzazione e la provenienza dei prodotti (fonte dati interni).

Nell’assortimento dei prodotti a marchio, significative sono state poi le performance registrate dal brand alto di gamma “Premium” che oggi ha raggiunto una quota che supera il 15% a valore sul totale dei prodotti a marchio Despar e ha mostrato una crescita a valore del 9,4% e a volume del 5,3% rispetto all’anno precedente (dati Nielsen al 30.09.2024). Il brand Premium è presente sugli scaffali dei punti vendita dell’Abete da quindici anni e identifica i prodotti che rappresentano eccellenze gastronomiche e specialità locali selezionate per offrire il meglio della tradizione italiana, proponendo un’ampia gamma di prodotti DOP e IGP con sapori unici legati ai territori di origine. Anche quest’anno, in occasione delle festività natalizie, la gamma “Premium” si arricchirà di alcune referenze esclusive grazie alla Special Edition 2024, l’edizione limitata di prodotti Despar Premium che rende omaggio al patrimonio gastronomico regionale italiano, valorizzando le produzioni e la maestria artigianale dei piccoli produttori locali. Tra formaggi e salumi della migliore tradizione regionale italiana, sono quindici i prodotti che il cliente potrà trovare presso i punti di vendita dell’insegna fino ai primi di gennaio.

“Il prodotto a marchio Despar ha superato il miliardo di euro di fatturato e aumentato ancora la quota di mercato, risultati che ci avvicinano progressivamente e con grande slancio all’obiettivo del 25% di quota Mdd entro il 2025. Un traguardo ambizioso che vogliamo raggiungere continuando a puntare sulla qualità e sulla valorizzazione delle filiere agroalimentari italiane, sul legame che vogliamo consolidare con i territori in cui ci inseriamo nell’ottica di una crescita sostenibile che abbraccia gli aspetti di impatto ambientale, sociale e i riflessi sulle comunità con particolare riguardo ai produttori locali con cui collaboriamo” ha commentato Filippo Fabbri, Direttore Generale di Despar Italia.

Sostenibilità e legame coi territori
La sostenibilità è il filo conduttore della filosofia e dei valori che guidano l’attività di Despar, su cui l’insegna ha messo in campo un impegno a tutto tondo e si declina in un approccio su più fronti che abbraccia gli aspetti di impatto ambientale, sociale e i riflessi sulle comunità e il legame con il territorio. Dopo la presentazione nel 2023 del Manifesto di Sostenibilità, la carta dei valori sottoscritta da tutte le aziende associate, Despar continua così nel proprio percorso di sviluppo sostenibile. Sul fronte dell’impegno ambientale, da anni è in corso il miglioramento continuo del packaging dei prodotti a marchio, il rafforzamento dell’impegno su aspetti legati alle tematiche socio-ambientali e al benessere animale. Anche nel 2024 è continuato il percorso avviato nel 2022 insieme ai fornitori Mdd per calcolare e ridurre, ove possibile, l’impatto ambientale dei prodotti firmati Despar in termini di Co2. Il lavoro per coinvolgere altre aziende fornitrici continua ogni giorno. Con riferimento alla riduzione dello spreco alimentare, Despar Italia ha aderito alla campagna di Too Good to Go sull’Etichetta Consapevole “Osserva, Annusa, Assaggia” grazie alla quale il cliente viene sensibilizzato sulla dicitura “Da consumarsi entro” e “Da consumarsi preferibilmente entro”, con la finalità di ridurre lo spreco alimentare all’interno delle mura domestiche.

Il legame con il territorio e le comunità si è ulteriormente consolidato nel 2024, confermando la centralità dell’impegno sociale di Despar verso le comunità in cui si inserisce. Dopo il debutto nel 2023, anche nel 2024 proseguirà il progetto “Bosco Diffuso Despar” con cui l’Insegna vuole ribadire il proprio impegno nel campo dello sviluppo sostenibile, un’iniziativa che coinvolge la sede centrale del Consorzio e le sei aziende associate, e che vede la messa a dimora di nuovi alberi in diverse are sul territorio italiano realizzata in collaborazione con associazioni, scuole e realtà impegnate nel campo sociale. Dal prossimo mese di novembre grazie a questa iniziativa saranno piantumati 1.600 nuovi alberi che, sommati a quelli già messi a dimora nel 2023, portano a oltre 3000 il totale degli alberi che ampliano la superficie del “Bosco Diffuso Despar” in diverse regioni dove l’insegna opera. Nell’ambito CSR è proseguito e si è consolidato il supporto per la formazione e il mondo della scuola. Grazie alla collaborazione di tutti i soci di Despar Italia è proseguito infatti su tutto il territorio nazionale “Le Buone Abitudini”, il progetto di educazione alimentare completamente gratuito e digitalizzato rivolto alle scuole primarie per trasmettere ai bambini e alle bambine l’educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita. Avviato nel 2006, ad oggi il programma ha coinvolto le scuole di oltre 1440 comuni in Italia, a ottobre 2024 gli insegnanti iscritti alla piattaforma digitale gratuita de Le Buone Abitudini erano 2.446, circa il doppio rispetto allo stesso periodo del 2023.

Gli investimenti in comunicazione
Nel corso del 2024 Despar Italia ha intensificato la propria attività di comunicazione con investimenti cresciuti costantemente sia per quanto riguarda l’attività di comunicazione off-line che sui mezzi online. Il piano di comunicazione proseguirà anche nei prossimi mesi con il lancio del nuovo spot previsto per metà novembre che avrà come protagonista il prodotto a marchio e i valori di qualità e convenienza che contraddistinguono l’offerta Despar raccontati attraverso il particolare format della sit-com con un tono di voce ironico e coinvolgente.

Prosegue la crescita di Gros: nel 2023 toccati i 2,7 miliardi di fatturato

Un fatturato di 2,7 miliardi di euro nel 2023, 190 punti vendita per una dimensione complessiva pari a 262 mila metri quadrati, 177 mila metri quadrati di depositi e quota di mercato su Roma pari al 40% ma in aumento in tutto il Lazio, a testimonianza della validità delle scelte adottate nello sviluppo delle strutture retail da parte delle aziende aderenti al consorzio: Gros – Gruppo Romano Supermercati, composto da undici aziende socie ossia Castoro, Cts, Dem, Effepiù, Idromarket, Ipercarni, Iper Triscount, M.A., Pewex, Pim, Sacoph e Top, continua a crescere in tutta la regione.

Oltre al centro di distribuzione situato nell’headquarter di Guidonia, di recente sono stati aperti anche i depositi di Fiumicino e all’interno del Centro Agroalimentare di Roma per i freschissimi. “Lo sviluppo delle piattaforme distributive permette di ottimizzare il flusso dei mezzi destinati a effettuare le consegne nei diversi punti vendita. Questo sta facendo registrare una considerevole diminuzione dei chilometri percorsi dai mezzi migliorando sia il servizio di consegna e sia il beneficio per l’ambiente riducendo l’inquinamento” ha detto Paolo Cetorelli Vice Presidente di Gros (nella foto in alto).

L’integrazione tra i negozi fisici e quelli online è un processo che determinerà la strategia di sviluppo futura di Gros, iniziata nel 2020 con la realizzazione del darkstore nella sede storica di Tor Tre Teste che si sviluppa su di una superficie di 4 mila metri quadrati. L’ecommerce di Gros ha 10 mila referenze che vengono distribuite dai tredici e-commerce dei vari soci su Roma e provincia. “I canali di vendita on line si integrano sempre di più con i punti vendita fisici offrendo alla clientela tutte le opportunità di acquisto. Abbiamo notato come i canali di vendita virtuali riescono a ottimizzare la spesa dei romani, che sempre più spesso utilizzano il canale anche per ridurre i loro spostamenti all’interno della città” ha aggiunto Francesco Buscaini Responsabile del progetto e-commerce di Gros.

Lo sviluppo di Gros è accompagnato da un costante incremento del numero di addetti i quali sono complessivamente otto mila. Gros sta diventando sempre di più un punto di riferimento per le aziende del territorio. Col progetto “Vicini a Te”, Gros ha raggiunto l’obiettivo di rafforzare il legame con il territorio laziale, permettendo a tante realtà del territorio di poter vendere i propri prodotti nei supermercati delle aziende aderenti al consorzio. “In questo modo aumentiamo considerevolmente l’offerta qualitativa offrendo i prodotti dell’eccellenza enogastronomica del Lazio. Inoltre incentiviamo e supportiamo la crescita dell’imprenditoria locale che produce beni nel rispetto del territorio e tutto vantaggio quindi della sostenibilità grazie a misure finalizzate a salvaguardare l’ambiente e le nostre tradizioni. Infine questo progetto permette di semplificare le attività di promozione attraverso la valorizzazione di un’immagine unitaria che il cliente può riconoscere come simbolo della qualità territoriale. Nel corso del 2023 il progetto Vicini a Te ha generato un fatturato complessivo di 100 milioni di euro coinvolgendo ben 87 aziende laziali che hanno prodotto 807 referenze” spiega Giovanni Scifoni, Direttore Acquisti Gros.

Degne di menzione, infine, le iniziative sociali a cui ha aderito il consorzio: “Siamo cresciuti in questo territorio e quindi dobbiamo essere riconoscenti alla nostra area e ai suoi abitanti. Grazie all’iniziativa Pensieri Dolcissimi sosteniamo da anni diverse organizzazioni senza scopo di lucro attraverso azioni ad hoc. Per conseguire questo risultato abbiamo creato una linea di prodotti Gros con l’obiettivo di raccogliere dei fondi da devolvere alle associazioni benefiche. Nel corso del tempo abbiamo supportato le iniziative di Telethon, Fondazione Heal, Fondazione Bambino Gesù e Comunità di Sant’Egidio” ha detto in merito il Presidente Giorgio Trombetta.

dm Italia sfiora i 200 milioni di euro di fatturato, +41% nell’anno fiscale

Si è chiuso in crescita l’anno fiscale 2023-2024 per dm Italia, con un incremento di oltre il 41% del fatturato complessivo rispetto all’esercizio precedente – per un totale di 199,4 milioni di euro. La crescita di dm Italia ha impattato positivamente a livello occupazionale: l’azienda infatti conta su un team di 881 collaboratrici e collaboratori – 156 in più rispetto allo scorso anno – di cui circa l’84% donne.

Se da un lato è aumentato il fatturato, dall’altro sono cresciuti pure gli investimenti in ottimizzazione, efficientamento e sistemi tecnici all’avanguardia. “Siamo abituati a vedere il mondo diviso tra bianco o nero, giusto o sbagliato, conveniente o di qualità, ma un prodotto può essere conveniente e allo stesso tempo sostenibile e di qualità. dm si pone infatti l’obiettivo sfidante di unire gli opposti, intrecciando il principio del discount alla qualità del negozio specializzato. Vogliamo offrire prezzi sempre più convenienti e allo stesso tempo mantenere e migliorare l’estetica dei negozi, per garantire un’atmosfera accogliente e la miglior customer experience” afferma il CEO Hubert Krabichler.

Contrasto all’inflazione
Per contrastare il carovita e dimostrare una vicinanza concreta ai suoi clienti, dm ha recentemente proposto il terzo rilancio della campagna dei ribassi fissi: questo progetto, avviato per la prima volta nel settembre dello scorso anno, mira al contenimento dei prezzi soprattutto per i prodotti di prima necessità. Dai pannolini per bambini ai cosmetici naturali, dai prodotti di detergenza a quelli per la cura del corpo, a partire da settembre 2024 i prezzi di circa 2.000 prodotti sono stati ridotti. Per poter abbassare il costo dei prodotti fino al 50% rispetto al prezzo di partenza l’azienda ha investito oltre 1,6 milioni, impegnandosi così a dare un’importante garanzia a tutti i consumatori, che potranno contare su prezzi ancora più convenienti per un minimo di 4 mesi dalla data del ribasso. Sempre in quest’ottica, a fronte dell’aumento dell’IVA dal 5% al 10% sui prodotti per l’igiene femminile e per l’infanzia (come assorbenti, pannolini e latte in povere) da gennaio 2024 (legge n.213 del 30/12/2023), dm si sta impegnando a mantenere invariato il prezzo dei prodotti a marchio proprio, facendosi quindi carico della differenza. 

Le novità nei punti vendita
Dopo il rinnovo del layout interno dei suoi nuovi punti vendita, che ha visto la creazione di un concept planimetrico dal design unico e intuitivo, è stato rinnovato anche il layout esterno. Negli store di ultima apertura, tutta la facciata esterna dei negozi è infatti caratterizzata da colori vivaci che permettono di conferire riconoscibilità immediata al marchio a livello internazionale. Un’altra importante novità è stata l’inaugurazione del primo punto vendita dm in Italia all’interno di una stazione ferroviaria, a Milano Centrale, pensato per rispondere e soddisfare tutte le esigenze dei viaggiatori. “È ormai chiaro che un punto vendita in una stazione rappresenti una vetrina importante per l’insegna. La posizione strategica, infatti, permette di intercettare i viaggiatori durante l’attesa prima della partenza. È per questo motivo che abbiamo fortemente voluto intraprendere questo nuovo percorso di espansione di questo format in cui tanto crediamo” afferma a tal proposito Benjamin Schneider, CEO e Direttore Marketing e Acquisti dm Italia.

Nuove tecnologie di efficientamento
È stato implementato un tool di intelligenza artificiale che consente ai collaboratori di ogni Paese del gruppo di rendere più semplice ed efficace il proprio lavoro. Lo strumento, chiamato dmGPT, può essere utilizzato per vari scopi, come tradurre documenti da una lingua ad un’altra, cercare informazioni, porre domande su argomenti specifici in diverse aree tematiche, trovare ispirazione, avere una visione d’insieme di un nuovo argomento oppure semplicemente come supporto per scrivere testi, fare riassunti o presentazioni. Sempre con la volontà di supportare e agevolare i collaboratori nelle loro attività quotidiane, oltre che di promuovere la sinergia tra i vari paesi del gruppo, è stato portato avanti nell’anno fiscale appena concluso il progetto SHIFT – la cui abbreviazione significa “SAP Harmonised Future”- che ha permesso appunto l’armonizzazione e la standardizzazione di tutti i processi aziendali effettuati tramite il gestionale SAP nei diversi reparti (marketing, acquisti, finanza & controlling, logistica e IT) e paesi.

Responsabilità ambientale e sociale
Nell’ottica di rendere l’assortimento sempre più sostenibile, è stato rilanciato il marchio dm No Planet B, i cui prodotti, biodegradabili e con oltre il 90% di ingredienti di origine naturale, vengono ottenuti dal recupero di materiali di scarto come noccioli di albicocca, foglie d’olivo, bucce di pompelmo e polvere di caffè. Tra le iniziative future è inoltre prevista la sostituzione graduale dei packaging con nuove confezioni realizzate fino al 100% in materiali riciclati. dm continua il suo impegno anche dal punto di vista del risparmio energetico, avvalendosi della collaborazione di un Energy Manager esperto, e affidandosi a partner come Repower tanto per la fornitura di energia green – la maggior parte dei punti vendita e la sede centrale sono alimentati con energia proveniente da fonti rinnovabili certificate TÜV – quanto per la diagnosi energetica, ormai obbligatoria per le grandi aziende, oltre che per altri servizi come l’indagine termografica e l’analisi dei consumi “non produttivi”. Inoltre in dieci punti vendita sono già attivi impianti fotovoltaici e l’obiettivo è quello di aumentare le installazioni nel prossimo futuro.

Cisalfa Sport, ricavi a oltre 700 milioni nel 2023. Ora si punta al miliardo

Cisalfa Sport ha chiuso l’esercizio 2023/2024 con ricavi pari a oltre 700 milioni di euro (+7,7% rispetto al 2022) e in costante crescita negli ultimi cinque anni con un Cagr pari al 5,5%. L’Ebitda, registrato a 100 milioni di euro, si conferma solido con una crescita negli ultimi cinque anni (+15%) e un leggero decremento solo nell’ultimo esercizio (-5%) dovuto all’effetto dei costi sostenuti per le attività di acquisizione in Germania. Il bilancio positivo nell’ultimo anno è il risultato degli investimenti strategici in Italia e all’estero, che hanno visto l’acquisizione della società tedesca Sport Voswinkel GmbH a novembre 2023, presente in Germania con 50 negozi in 10 stati federali, che ha permesso a Cisalfa Group di espandersi per la prima volta all’estero.

Ora il Gruppo punta al miliardo di ricavi entro la fine di quest’anno fiscale (2024/2025), grazie a un ulteriore rafforzamento della propria presenza in Germania avvenuto tramite l’acquisizione, a giugno 2024, di un’altra società tedesca, SportScheck GmbH, e dei suoi 25 store. La crescita organica e le sinergie generate dalle operazioni di acquisizione consentono al Gruppo, con sede a Curno (Bergamo), di posizionarsi come uno dei protagonisti del mercato tedesco ed europeo dello sport retail con una forza lavoro di oltre 5.700 dipendenti, 240 negozi in Italia e Germania e 60 milioni di visitatori nei propri store.

“La solidità finanziaria e la continua crescita dei ricavi ci permettono di guardare al futuro con fiducia, pronti a cogliere nuove opportunità di mercato, nonostante un 2023 affetto da consumi piuttosto altalenanti a causa del contesto macroeconomico che ha ridotto il potere d’acquisto e l’effetto del climate change che rende difficile la gestione del magazzino e delle collezioni” afferma Boris Zanoletti, Direttore Generale di Cisalfa Group. “Il 2024 sta proseguendo in maniera positiva e, secondo le nostre stime, conferma la nostra posizione di primario retailer nel settore sportivo. Questo per noi è un anno cruciale per l’evoluzione del gruppo, con investimenti pianificati in crescita per oltre 30 milioni di euro destinati principalmente alla digitalizzazione e all’espansione della nostra rete retail sia nei confini nazionali, con la nuova catena Intersport Superstore, sia oltre i confini nazionali con il rilancio di SportScheck”.

Il gruppo ha annunciato a giugno il lancio di Intersport Superstore, il nuovo format di negozi sportivi multi-brand di ampia metratura (superiore ai 2.500 metri quadrati) destinato a una clientela che vuole fare sport ed è attenta alla convenienza. Questo progetto annovera, tra i suoi numeri, tre aperture nel corso del 2024 (due già avvenute a Tor Vergata – RM e Reana del Rojale – UD) per un totale di 15 entro il 2028, con 900 assunzioni, circa 25 milioni di investimenti e 170 milioni il fatturato.

Selex compie 60 anni e mira ai 22 miliardi di fatturato nel 2025

Gruppo Selex compie 60 anni e li festeggia annunciando i suoi prossimi obiettivi. Il 2023 si è chiuso con un fatturato di 20,2 miliardi di euro, segnando una crescita dell’11% rispetto all’anno precedente, e una rete di oltre 3.328 punti vendita distribuiti in tutta Italia. La quota di mercato è pari al 15,4%. Per il 2024 Selex proietta una cifra d’affari pari a 21,1 miliardi di euro, mentre nel 2025 l’obiettivo è raggiungere un fatturato di 22 miliardi di euro con una previsione di investimenti pari a circa 490 milioni di euro per 67 nuove aperture e 109 ristrutturazioni di punti vendita. Selex è socio di maggioranza della Centrale ESD, leader in Italia con la quota del 23,4%, a sua volta membro della Centrale Europea EMD. I 60 anni di vita sono stati ripercorsi durante “Protagonisti di grandi imprese”, un evento presso il Superstudio di Via Tortona a Milano aperto a più di 700 invitati rappresentanti il mondo economico, accademico e l’intero universo Selex. 

Il programma dell’evento ha suddiviso la storia del gruppo in tre momenti chiave: ieri, oggi e domani. Un tributo speciale è stato riservato a Riccardo Francioni, Direttore Generale di Selex per oltre tre decenni, figura chiave nella nascita e nello sviluppo del Gruppo Commerciale Selex e artefice della creazione della Centrale ESD Italia. Tra gli ospiti, Roberto Baggio, testimonial dell’iniziativa di gruppo “Tutti in Campo” che supporta l’associazionismo dilettantistico sportivo, affiancato da Riccardo Maino, campione mondiale di Ginnastica ai recenti Trisome Games, a sua volta insieme al Divin Codino testimonial della charity legata al progetto che finanzia corsi sportivi per giovani diversamente abili. Lo scrittore e giornalista Mario Calabresi, ha regalato alla platea una riflessione sull’essere imprenditori oggi, sottolineando il coraggio, l’impegno, la fatica e la visione necessari per affrontare una società sempre più complessa e in rapida e costante evoluzione. In chiusura, la performance comica dell’attrice Teresa Mannino. A tutti gli invitati è stato infine fatto dono di una monografia, intitolata allo stesso modo dell’evento, “Protagonisti di grandi imprese”, in cui vengono ripercorsi i momenti più importanti della storia del gruppo e delle imprese socie.

Un modello vincente
Nel panorama della grande distribuzione Selex rivendica il valore del suo modello imprenditoriale che riunisce 18 imprese indipendenti di diverse dimensioni, dalle medie alle grandi realtà, molte delle quali superano il miliardo di euro di fatturato e talvolta sono prossime ai tre miliardi. Ogni impresa opera autonomamente, collaborando sotto una regia strategica comune. Una partnership che – sottolinea il gruppo – non ha comportato fusioni o scambi societari e ha permesso di coniugare indipendenza gestionale e forza collettiva, generando risultati di vasta portata. Queste imprese, talvolta esposte a una sana competizione tra loro, hanno secondo Selex dimostrato che fare squadra senza perdere la propria identità non solo è possibile, ma è la chiave per ottenere successi duraturi.

“Festeggiare 60 anni di storia significa celebrare il valore delle imprese e degli imprenditori che costituiscono il cuore del nostro gruppo. Selex è cresciuta grazie alla capacità di queste aziende di innovare e competere in un settore estremamente complesso come la grande distribuzione. Il nostro obiettivo è continuare a investire, per affrontare le sfide del mercato con maggiore efficienza e competitività. Nell’ultimo biennio, nonostante il quadro economico generale non favorevole, ci siamo impegnati con successo nel difendere il potere d’acquisto delle famiglie italiane. Oggi crediamo siano due le sfide più importanti che ci attendono nei prossimi anni: da un lato incrementare il livello di fedeltà dei nostri clienti in un contesto sempre più competitivo dovuto al calo demografico e al moltiplicarsi dei canali di vendita e dei modelli d’acquisto, dall’altro rafforzare le nostre imprese aiutando la loro crescita sul fronte delle competenze, dell’innovazione e dell’efficienza, sfruttando economie di scala, sinergie di gruppo e favorendo progetti di collaborazione tra soci” ha commentato Maniele Tasca, Direttore Generale del Gruppo Selex.

“Sono profondamente orgoglioso di rappresentare un gruppo che, nei suoi sessant’anni di storia, ha saputo crescere e affermarsi come uno dei principali protagonisti della distribuzione moderna in Italia. La nostra forza risiede nel lavorare insieme, costruendo progetti comuni, scambiandoci idee, coniugando il senso di appartenenza con l’attenzione all’innovazione e al progresso del gruppo e delle nostre imprese, consapevoli che è la visione di insieme ad essere vincente sul lungo periodo. Quel che hanno ideato e creato gli imprenditori di sessant’anni fa determina i valori che ci contraddistinguono e che ci rappresenteranno nei prossimi anni; ciò è dimostrato dalle nuove generazioni che grazie ad un metodo di lavoro coinvolgente acquisiscono la visione particolare e distintiva dell’imprenditore Selex. Sono convinto che il futuro possa essere di grande successo se continueremo a diffondere questa importante cultura comune, il segreto che mantiene le nostre Imprese giovani dal giorno della nostra nascita” ha aggiunto Alessandro Revello, Presidente del Gruppo Selex.

Gorgonzola Dop: produzione ed export in crescita anche oltre confini europei

La produzione di Gorgonzola Dop continua a crescere: nel terzo trimestre del 2024 ha raggiunto 3.860.162 forme con un aumento dell’1,10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 3,53% rispetto al 2022. Nel solo mese di settembre inoltre sono state 462mila le forme prodotte, di cui 323.637 in Piemonte e 138.363 in Lombardia. Nello stesso mese la quota di Gorgonzola Piccante sul totale prodotto è stata del 13% circa (pari a 62mila forme) e ha fatto registrare una crescita del 53% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Ottima le performance anche dell’export. Nel primo semestre di quest’anno sono state 1.067.333 le forme destinate ai mercati internazionali, in aumento del 4% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il consumo di Gorgonzola cresce non solo in Europa, da sempre principale mercato di riferimento, ma soprattutto nel resto del mondo. Le forme destinate all’interno dell’UE sono state 918.583 (+3,4%) mentre quelle volate oltre i confini UE hanno raggiunto la quota record di 1784 tonnellate (pari a 148.666 forme) con un aumento del 6,8% rispetto al primo semestre 2023. Il dettaglio per Paese vede la Francia in testa con oltre 248mila forme importate (+2,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), seguita dalla Germania con oltre 231mila forme (+5,9%), dalla Spagna con oltre 81mila forme (+7,9%).

Primo Paese extra-UE il Giappone con poco meno di 22mila forme importate nel primo semestre di quest’anno (-0,8%), seguito dagli Stati Uniti verso cui sono volate poco meno di 16mila forme (+0,4%). Da rilevare la crescita del 13% dell’export verso il Regno Unito con oltre 19mila forme (Dati Clal al 30-6-24).

Bofrost, fatturato stabile a 145 milioni nel primo semestre 2024

Bofrost ha chiuso il primo semestre del 2024 con un fatturato di 145 milioni di euro, risultato in linea con quello dell’anno precedente che colloca l’azienda al secondo posto fra i player dell’intera categoria surgelati con una quota di mercato dell’8,5% (fonte: GFK) con oltre un milione di famiglie italiane clienti. “Nonostante la dinamica inflattiva, che da molti mesi pesa sull’andamento dei consumi, i risultati di Bofrost sono stati in linea con le aspettative, confermando la solidità della nostra realtà” ha commentato il Presidente e CEO di Bofrost Italia Gianluca Tesolin. “La spesa alimentare a domicilio è ormai entrata stabilmente nelle abitudini degli italiani, ma oggi più che mai dobbiamo rifuggire le generalizzazioni: la sfida è personalizzare sempre di più prodotti, servizi e comunicazione. Mantenendo i punti fermi che determinano il nostro successo: qualità e bontà delle nostre specialità ed eccellenza del servizio”.

Alle sfide citate Bofrost risponde, da un lato, con il costante arricchimento del catalogo (l’edizione autunno-inverno 2024-25 presenta oltre 480 specialità e 35 novità che spaziano tra surgelati e freschi/gastronomia, categoria che vale oggi il 10% del fatturato e spazia tra tante tipicità regionali), e dall’altro con importanti investimenti in tecnologia e innovazione per il miglioramento dei processi aziendali, per supportare ed agevolare il personale e per fornire a tutti i clienti, servizi e prodotti in linea con esigenze sempre più diversificate. Tutto questo in modo orientato a valorizzare un approccio che è e sarà sempre diretto e fondato sulla relazione umana. Vale, naturalmente, anche per quanto riguarda il percorso di adozione di strumenti di intelligenza artificiale: questi consentiranno di raggiungere gli obiettivi sopraccitati, permettendo di analizzare dati complessi e fornendo insight preziosi per offrire un servizio su misura per ogni cliente ma che, visto l’importanza che Bofrost dà alla relazione personale, non sostituiranno il rapporto tra le persone. “Crediamo fermamente che la tecnologia debba essere un alleato nel migliorare l’esperienza del cliente, senza mai sostituire il valore insostituibile del contatto umano” aggiunge Tesolin.

La personalizzazione perseguita da Bofrost non riguarda solo la clientela ma anche collaboratrici e collaboratori dell’azienda poiché, come sottolinea Tesolin, a fare la differenza sono le persone. Ecco allora che l’approccio innovativo alla tecnologia è orientato agli individui, al loro benessere e alla soddisfazione delle loro esigenze, diversificate a seconda della generazione a cui appartengono, al momento in cui si trovano nella loro vita personale e professionale e a tanti altri fattori. Perciò, oltre a utilizzare l’intelligenza artficiale all’interno dell’app dei dipendenti per facilitare la gestione dei documenti che riguardano il lavoratore e la lavoratrice, l’azienda ha intrapreso un percorso di analisi e ricerca, in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste, attraverso uno studio dell’employee experience al fine di valutare il benessere individuale dei collaboratori nelle varie fasi di carriera e mettere in campo interventi per curare la loro soddisfazione. In questo modo Bofrost potrà supportare sempre meglio l’ampliamento della propria rete commerciale, che prosegue con una copertura territoriale sempre più estesa e l’apertura di nuove zone di vendita. L’azienda cresce anche sotto il profilo occupazionale: 280 sono stati i nuovi inserimenti nei primi sei mesi dell’anno sono molte le opportunità per i ruoli di incaricati/e alla vendita e promoter in tutta Italia.

Il successo di Mielizia traina il fatturato di Conapi oltre i 22 milioni di euro

Il Consorzio Nazionale Apicoltori Conapi ha chiuso l’esercizio 2023/2024 con un fatturato di 22,2 milioni di euro, segnando così un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente. Con oltre 600 apicoltori associati, 100 mila alveari (di cui il 45% biologici), e una produzione annua complessiva che supera le 3.000 tonnellate di miele, la cooperativa rappresenta un punto di riferimento per l’intero settore.

Il consolidamento di Mielizia
Il mercato nazionale del miele, che vale attualmente oltre 148 milioni di euro e oltre 100 milioni di euro per i canali Iper+Super presidiati dal marchio Mielizia, ha visto un calo generalizzato a valore (-1,2%), a volume (-3,2%) e confezioni (-3,2%) (dati Nielsen AT 16/06/24 Iper+Super). In questo contesto, Conapi ha registrato una performance in controtendenza. Mielizia, il marchio attraverso cui la cooperativa esprime il suo impegno verso il consumatore finale, si conferma il terzo brand più venduto nel mercato italiano nei canali iper e super, consolidando ulteriormente la sua posizione di rilievo. La crescita di Mielizia, pari al 5,6% a valore e al 5,1% a numero confezioni (dati Nielsen AT 16/06/24), è stata sostenuta dall’introduzione di nuovi prodotti che valorizzano il miele italiano dei soci e dall’acquisizione di nuovi clienti. I ricavi di vendita della cooperativa per le produzioni caratteristiche sono così saliti a 22,2 milioni di euro, rispetto ai 20,5 milioni dell’anno precedente. Conapi ha rafforzato inoltre la sua posizione a livello internazionale, registrando una crescita del 12% sia in termini di volume che di valore delle vendite estere. Il marchio Mielizia rappresenta il 70% del fatturato internazionale, con il 93% del valore esportato proveniente da prodotti biologici. I principali mercati esteri, come Francia e Giappone, continuano a essere strategici, con una notevole crescita in Giappone, evidenziando la rilevanza e l’attrattiva dei prodotti Conapi su scala globale.

Un occhio all’ambiente
Ambizioso il piano di investimenti da 5 milioni di euro con l’obiettivo di rendere il sito produttivo di Monterenzio, situato nell’Appennino Bolognese, più competitivo e sostenibile. Questo progetto di ammodernamento prevede la realizzazione di un nuovo magazzino di 2.600 mq, destinato principalmente allo stoccaggio delle produzioni conferite, con un focus particolare sul settore del miele. Parallelamente è stata acquistata una nuova linea per il confezionamento in doypack, un formato innovativo che risponde a nuove esigenze di consumo. Gli interventi in corso includono anche significative operazioni di messa in sicurezza sismica e l’efficientamento energetico dell’intero stabilimento, che contribuiranno a migliorare ulteriormente la resilienza e la sostenibilità dell’azienda.

A supporto di questo piano, nel 2023 sono stati già investiti 3 milioni di euro, finanziati in parte grazie a fondi regionali e statali, tra cui il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Entro il 2024, il completamento del piano con ulteriori 2 milioni di euro consentirà all’azienda di consolidare il proprio percorso di crescita, puntando su innovazione e rispetto per l’ambiente. L’installazione di due impianti fotovoltaici, con una capacità complessiva di 495 kW e 90 kW di accumulo, rappresenta un ulteriore passo verso l’autosufficienza energetica, mentre il nuovo magazzino sarà equipaggiato con un impianto fotovoltaico aggiuntivo da 50 kW. Queste misure non solo ridurranno i costi energetici, ma rafforzeranno anche l’impegno dell’azienda verso un futuro più sostenibile. Con questo piano di investimenti, la Cooperativa ribadisce la sua volontà di perseguire un modello di sviluppo industriale che integra innovazione, competitività e responsabilità ambientale, assicurando al contempo la sicurezza e l’efficienza delle proprie operazioni.

“In un contesto di mercato sempre più sfidante, questi risultati confermano la solidità e la visione strategica di Conapi” afferma Nicoletta Maffini, Direttore Generale di Conapi. “Gli investimenti che stiamo mettendo in campo non solo rafforzeranno la nostra posizione di leader a livello europeo, ma ci permetteranno anche di rispondere con maggiore efficacia alle sfide poste dal cambiamento climatico. Con un impegno costante verso l’innovazione e la sostenibilità, continueremo a valorizzare e supportare il miele italiano e il prezioso lavoro dei nostri soci apicoltori”.

Boom per la startup Saporeeto che punta al milione di fatturato

Una capacità produttiva di 250.000 porzioni al mese con un aumento del +600% tra agosto 2023 e agosto 2024, un milione di piatti pronti al mese entro il 2027, una crescita di fatturato da € 256.000 del 2023 al milione previsto per quest’anno e il traguardo fissato a €14 milioni entro il 2027: sono le cifre che, a un anno dal suo ingresso sul mercato per mano di Tommaso Pelladoni e l’incubatore Axxelera, attestano la crescita di Saporeeto, la startup food tech che intende rivoluzionare il mercato dei pasti pronti puntando su sostenibilità e R&D. Una crescita che ha trovato terreno fertile in un mondo fortemente dinamico, quello del food & beverage, popolato da consumatori sempre più consapevoli e inclini a preferire alimenti poco impattanti sull’ambiente, non senza un occhio al portafoglio e alla semplicità di preparazione.

“Questi numeri ci confermano quello in cui abbiamo creduto fortemente sin dal primo giorno, vale a dire la portata innovativa del nostro progetto e l’impatto positivo che questo avrebbe potuto avere sui consumatori. L’aspetto a cui teniamo molto, infatti, e su cui puntiamo di più è la parte di ricerca e sviluppo che avviene nel nostro Food Lab, dove testiamo e assaggiamo in continuazione nuove ricette da proporre al mercato: a quello italiano, da cui siamo partiti, e presto anche a quello straniero, verso il quale stiamo già muovendo i primi passi”, commenta Tommaso Pelladoni, General Manager di Saporeeto.

A guidare la produzione di Saporeeto, che entro il 2027 si propone di raggiungere 1 milione di pasti realizzati ogni mese, è il trend dei flexitariani, che secondo un recente studio di Ipsos interessa il 12% degli italiani che seguono questo regime alimentare tutto l’anno (il 30% solo saltuariamente). Globalmente invece, quasi il 70% degli intervistati abbraccia questo genere di alimentazione, che prevede un consumo ridotto di carne e pesce per motivi di salute, etici o economici, scegliendo alternative vegetali e sostituendo la carne con le verdure (nel 57% dei casi), altre proteine animali (48%) e con i legumi (42%). Quando intervistati sul perché assumano questo tipo di alimenti, il 38% dei partecipanti dichiara di volersi prendere cura della propria salute preventivamente, il 16% per dimagrire e il 32% per ragioni economiche.

Tra i milestone per il futuro prossimo di Saporeeto, attualmente presente in cinque insegne della Gdo tra le più diffuse del Nord Italia, c’è l’approdo su alcuni marketplace italiani nel corso del 2025, oltre alla partecipazione alle fiere del settore, nazionali e internazionali. “La cucina per noi italiani fa parte del quotidiano, è tradizione e storia, ma anche legami, ricordi. Ecco perché nei nostri piatti pronti portiamo l’incontro fra questi aspetti e l’innovazione, le nuove tendenze delle persone, le necessità che non sono più quelle di una volta ma che vertono sempre più in direzione di un atteggiamento salutare e sostenibile. Saporeeto è un laboratorio di idee e di open innovation, sia verso il consumatore finale che le aziende e i retailer. Il nostro team di R&D, infatti, è a disposizione anche del settore B2B, per chi vuole sviluppare piatti pronti di qualità e ottimi al gusto in private label”, conclude Pelladoni.

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