CLOSE
Home Tags Fatturati

Tag: fatturati

dm Italia sfiora i 200 milioni di euro di fatturato, +41% nell’anno fiscale

Si è chiuso in crescita l’anno fiscale 2023-2024 per dm Italia, con un incremento di oltre il 41% del fatturato complessivo rispetto all’esercizio precedente – per un totale di 199,4 milioni di euro. La crescita di dm Italia ha impattato positivamente a livello occupazionale: l’azienda infatti conta su un team di 881 collaboratrici e collaboratori – 156 in più rispetto allo scorso anno – di cui circa l’84% donne.

Se da un lato è aumentato il fatturato, dall’altro sono cresciuti pure gli investimenti in ottimizzazione, efficientamento e sistemi tecnici all’avanguardia. “Siamo abituati a vedere il mondo diviso tra bianco o nero, giusto o sbagliato, conveniente o di qualità, ma un prodotto può essere conveniente e allo stesso tempo sostenibile e di qualità. dm si pone infatti l’obiettivo sfidante di unire gli opposti, intrecciando il principio del discount alla qualità del negozio specializzato. Vogliamo offrire prezzi sempre più convenienti e allo stesso tempo mantenere e migliorare l’estetica dei negozi, per garantire un’atmosfera accogliente e la miglior customer experience” afferma il CEO Hubert Krabichler.

Contrasto all’inflazione
Per contrastare il carovita e dimostrare una vicinanza concreta ai suoi clienti, dm ha recentemente proposto il terzo rilancio della campagna dei ribassi fissi: questo progetto, avviato per la prima volta nel settembre dello scorso anno, mira al contenimento dei prezzi soprattutto per i prodotti di prima necessità. Dai pannolini per bambini ai cosmetici naturali, dai prodotti di detergenza a quelli per la cura del corpo, a partire da settembre 2024 i prezzi di circa 2.000 prodotti sono stati ridotti. Per poter abbassare il costo dei prodotti fino al 50% rispetto al prezzo di partenza l’azienda ha investito oltre 1,6 milioni, impegnandosi così a dare un’importante garanzia a tutti i consumatori, che potranno contare su prezzi ancora più convenienti per un minimo di 4 mesi dalla data del ribasso. Sempre in quest’ottica, a fronte dell’aumento dell’IVA dal 5% al 10% sui prodotti per l’igiene femminile e per l’infanzia (come assorbenti, pannolini e latte in povere) da gennaio 2024 (legge n.213 del 30/12/2023), dm si sta impegnando a mantenere invariato il prezzo dei prodotti a marchio proprio, facendosi quindi carico della differenza. 

Le novità nei punti vendita
Dopo il rinnovo del layout interno dei suoi nuovi punti vendita, che ha visto la creazione di un concept planimetrico dal design unico e intuitivo, è stato rinnovato anche il layout esterno. Negli store di ultima apertura, tutta la facciata esterna dei negozi è infatti caratterizzata da colori vivaci che permettono di conferire riconoscibilità immediata al marchio a livello internazionale. Un’altra importante novità è stata l’inaugurazione del primo punto vendita dm in Italia all’interno di una stazione ferroviaria, a Milano Centrale, pensato per rispondere e soddisfare tutte le esigenze dei viaggiatori. “È ormai chiaro che un punto vendita in una stazione rappresenti una vetrina importante per l’insegna. La posizione strategica, infatti, permette di intercettare i viaggiatori durante l’attesa prima della partenza. È per questo motivo che abbiamo fortemente voluto intraprendere questo nuovo percorso di espansione di questo format in cui tanto crediamo” afferma a tal proposito Benjamin Schneider, CEO e Direttore Marketing e Acquisti dm Italia.

Nuove tecnologie di efficientamento
È stato implementato un tool di intelligenza artificiale che consente ai collaboratori di ogni Paese del gruppo di rendere più semplice ed efficace il proprio lavoro. Lo strumento, chiamato dmGPT, può essere utilizzato per vari scopi, come tradurre documenti da una lingua ad un’altra, cercare informazioni, porre domande su argomenti specifici in diverse aree tematiche, trovare ispirazione, avere una visione d’insieme di un nuovo argomento oppure semplicemente come supporto per scrivere testi, fare riassunti o presentazioni. Sempre con la volontà di supportare e agevolare i collaboratori nelle loro attività quotidiane, oltre che di promuovere la sinergia tra i vari paesi del gruppo, è stato portato avanti nell’anno fiscale appena concluso il progetto SHIFT – la cui abbreviazione significa “SAP Harmonised Future”- che ha permesso appunto l’armonizzazione e la standardizzazione di tutti i processi aziendali effettuati tramite il gestionale SAP nei diversi reparti (marketing, acquisti, finanza & controlling, logistica e IT) e paesi.

Responsabilità ambientale e sociale
Nell’ottica di rendere l’assortimento sempre più sostenibile, è stato rilanciato il marchio dm No Planet B, i cui prodotti, biodegradabili e con oltre il 90% di ingredienti di origine naturale, vengono ottenuti dal recupero di materiali di scarto come noccioli di albicocca, foglie d’olivo, bucce di pompelmo e polvere di caffè. Tra le iniziative future è inoltre prevista la sostituzione graduale dei packaging con nuove confezioni realizzate fino al 100% in materiali riciclati. dm continua il suo impegno anche dal punto di vista del risparmio energetico, avvalendosi della collaborazione di un Energy Manager esperto, e affidandosi a partner come Repower tanto per la fornitura di energia green – la maggior parte dei punti vendita e la sede centrale sono alimentati con energia proveniente da fonti rinnovabili certificate TÜV – quanto per la diagnosi energetica, ormai obbligatoria per le grandi aziende, oltre che per altri servizi come l’indagine termografica e l’analisi dei consumi “non produttivi”. Inoltre in dieci punti vendita sono già attivi impianti fotovoltaici e l’obiettivo è quello di aumentare le installazioni nel prossimo futuro.

Cisalfa Sport, ricavi a oltre 700 milioni nel 2023. Ora si punta al miliardo

Cisalfa Sport ha chiuso l’esercizio 2023/2024 con ricavi pari a oltre 700 milioni di euro (+7,7% rispetto al 2022) e in costante crescita negli ultimi cinque anni con un Cagr pari al 5,5%. L’Ebitda, registrato a 100 milioni di euro, si conferma solido con una crescita negli ultimi cinque anni (+15%) e un leggero decremento solo nell’ultimo esercizio (-5%) dovuto all’effetto dei costi sostenuti per le attività di acquisizione in Germania. Il bilancio positivo nell’ultimo anno è il risultato degli investimenti strategici in Italia e all’estero, che hanno visto l’acquisizione della società tedesca Sport Voswinkel GmbH a novembre 2023, presente in Germania con 50 negozi in 10 stati federali, che ha permesso a Cisalfa Group di espandersi per la prima volta all’estero.

Ora il Gruppo punta al miliardo di ricavi entro la fine di quest’anno fiscale (2024/2025), grazie a un ulteriore rafforzamento della propria presenza in Germania avvenuto tramite l’acquisizione, a giugno 2024, di un’altra società tedesca, SportScheck GmbH, e dei suoi 25 store. La crescita organica e le sinergie generate dalle operazioni di acquisizione consentono al Gruppo, con sede a Curno (Bergamo), di posizionarsi come uno dei protagonisti del mercato tedesco ed europeo dello sport retail con una forza lavoro di oltre 5.700 dipendenti, 240 negozi in Italia e Germania e 60 milioni di visitatori nei propri store.

“La solidità finanziaria e la continua crescita dei ricavi ci permettono di guardare al futuro con fiducia, pronti a cogliere nuove opportunità di mercato, nonostante un 2023 affetto da consumi piuttosto altalenanti a causa del contesto macroeconomico che ha ridotto il potere d’acquisto e l’effetto del climate change che rende difficile la gestione del magazzino e delle collezioni” afferma Boris Zanoletti, Direttore Generale di Cisalfa Group. “Il 2024 sta proseguendo in maniera positiva e, secondo le nostre stime, conferma la nostra posizione di primario retailer nel settore sportivo. Questo per noi è un anno cruciale per l’evoluzione del gruppo, con investimenti pianificati in crescita per oltre 30 milioni di euro destinati principalmente alla digitalizzazione e all’espansione della nostra rete retail sia nei confini nazionali, con la nuova catena Intersport Superstore, sia oltre i confini nazionali con il rilancio di SportScheck”.

Il gruppo ha annunciato a giugno il lancio di Intersport Superstore, il nuovo format di negozi sportivi multi-brand di ampia metratura (superiore ai 2.500 metri quadrati) destinato a una clientela che vuole fare sport ed è attenta alla convenienza. Questo progetto annovera, tra i suoi numeri, tre aperture nel corso del 2024 (due già avvenute a Tor Vergata – RM e Reana del Rojale – UD) per un totale di 15 entro il 2028, con 900 assunzioni, circa 25 milioni di investimenti e 170 milioni il fatturato.

Selex compie 60 anni e mira ai 22 miliardi di fatturato nel 2025

Gruppo Selex compie 60 anni e li festeggia annunciando i suoi prossimi obiettivi. Il 2023 si è chiuso con un fatturato di 20,2 miliardi di euro, segnando una crescita dell’11% rispetto all’anno precedente, e una rete di oltre 3.328 punti vendita distribuiti in tutta Italia. La quota di mercato è pari al 15,4%. Per il 2024 Selex proietta una cifra d’affari pari a 21,1 miliardi di euro, mentre nel 2025 l’obiettivo è raggiungere un fatturato di 22 miliardi di euro con una previsione di investimenti pari a circa 490 milioni di euro per 67 nuove aperture e 109 ristrutturazioni di punti vendita. Selex è socio di maggioranza della Centrale ESD, leader in Italia con la quota del 23,4%, a sua volta membro della Centrale Europea EMD. I 60 anni di vita sono stati ripercorsi durante “Protagonisti di grandi imprese”, un evento presso il Superstudio di Via Tortona a Milano aperto a più di 700 invitati rappresentanti il mondo economico, accademico e l’intero universo Selex. 

Il programma dell’evento ha suddiviso la storia del gruppo in tre momenti chiave: ieri, oggi e domani. Un tributo speciale è stato riservato a Riccardo Francioni, Direttore Generale di Selex per oltre tre decenni, figura chiave nella nascita e nello sviluppo del Gruppo Commerciale Selex e artefice della creazione della Centrale ESD Italia. Tra gli ospiti, Roberto Baggio, testimonial dell’iniziativa di gruppo “Tutti in Campo” che supporta l’associazionismo dilettantistico sportivo, affiancato da Riccardo Maino, campione mondiale di Ginnastica ai recenti Trisome Games, a sua volta insieme al Divin Codino testimonial della charity legata al progetto che finanzia corsi sportivi per giovani diversamente abili. Lo scrittore e giornalista Mario Calabresi, ha regalato alla platea una riflessione sull’essere imprenditori oggi, sottolineando il coraggio, l’impegno, la fatica e la visione necessari per affrontare una società sempre più complessa e in rapida e costante evoluzione. In chiusura, la performance comica dell’attrice Teresa Mannino. A tutti gli invitati è stato infine fatto dono di una monografia, intitolata allo stesso modo dell’evento, “Protagonisti di grandi imprese”, in cui vengono ripercorsi i momenti più importanti della storia del gruppo e delle imprese socie.

Un modello vincente
Nel panorama della grande distribuzione Selex rivendica il valore del suo modello imprenditoriale che riunisce 18 imprese indipendenti di diverse dimensioni, dalle medie alle grandi realtà, molte delle quali superano il miliardo di euro di fatturato e talvolta sono prossime ai tre miliardi. Ogni impresa opera autonomamente, collaborando sotto una regia strategica comune. Una partnership che – sottolinea il gruppo – non ha comportato fusioni o scambi societari e ha permesso di coniugare indipendenza gestionale e forza collettiva, generando risultati di vasta portata. Queste imprese, talvolta esposte a una sana competizione tra loro, hanno secondo Selex dimostrato che fare squadra senza perdere la propria identità non solo è possibile, ma è la chiave per ottenere successi duraturi.

“Festeggiare 60 anni di storia significa celebrare il valore delle imprese e degli imprenditori che costituiscono il cuore del nostro gruppo. Selex è cresciuta grazie alla capacità di queste aziende di innovare e competere in un settore estremamente complesso come la grande distribuzione. Il nostro obiettivo è continuare a investire, per affrontare le sfide del mercato con maggiore efficienza e competitività. Nell’ultimo biennio, nonostante il quadro economico generale non favorevole, ci siamo impegnati con successo nel difendere il potere d’acquisto delle famiglie italiane. Oggi crediamo siano due le sfide più importanti che ci attendono nei prossimi anni: da un lato incrementare il livello di fedeltà dei nostri clienti in un contesto sempre più competitivo dovuto al calo demografico e al moltiplicarsi dei canali di vendita e dei modelli d’acquisto, dall’altro rafforzare le nostre imprese aiutando la loro crescita sul fronte delle competenze, dell’innovazione e dell’efficienza, sfruttando economie di scala, sinergie di gruppo e favorendo progetti di collaborazione tra soci” ha commentato Maniele Tasca, Direttore Generale del Gruppo Selex.

“Sono profondamente orgoglioso di rappresentare un gruppo che, nei suoi sessant’anni di storia, ha saputo crescere e affermarsi come uno dei principali protagonisti della distribuzione moderna in Italia. La nostra forza risiede nel lavorare insieme, costruendo progetti comuni, scambiandoci idee, coniugando il senso di appartenenza con l’attenzione all’innovazione e al progresso del gruppo e delle nostre imprese, consapevoli che è la visione di insieme ad essere vincente sul lungo periodo. Quel che hanno ideato e creato gli imprenditori di sessant’anni fa determina i valori che ci contraddistinguono e che ci rappresenteranno nei prossimi anni; ciò è dimostrato dalle nuove generazioni che grazie ad un metodo di lavoro coinvolgente acquisiscono la visione particolare e distintiva dell’imprenditore Selex. Sono convinto che il futuro possa essere di grande successo se continueremo a diffondere questa importante cultura comune, il segreto che mantiene le nostre Imprese giovani dal giorno della nostra nascita” ha aggiunto Alessandro Revello, Presidente del Gruppo Selex.

Gorgonzola Dop: produzione ed export in crescita anche oltre confini europei

La produzione di Gorgonzola Dop continua a crescere: nel terzo trimestre del 2024 ha raggiunto 3.860.162 forme con un aumento dell’1,10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 3,53% rispetto al 2022. Nel solo mese di settembre inoltre sono state 462mila le forme prodotte, di cui 323.637 in Piemonte e 138.363 in Lombardia. Nello stesso mese la quota di Gorgonzola Piccante sul totale prodotto è stata del 13% circa (pari a 62mila forme) e ha fatto registrare una crescita del 53% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Ottima le performance anche dell’export. Nel primo semestre di quest’anno sono state 1.067.333 le forme destinate ai mercati internazionali, in aumento del 4% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il consumo di Gorgonzola cresce non solo in Europa, da sempre principale mercato di riferimento, ma soprattutto nel resto del mondo. Le forme destinate all’interno dell’UE sono state 918.583 (+3,4%) mentre quelle volate oltre i confini UE hanno raggiunto la quota record di 1784 tonnellate (pari a 148.666 forme) con un aumento del 6,8% rispetto al primo semestre 2023. Il dettaglio per Paese vede la Francia in testa con oltre 248mila forme importate (+2,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), seguita dalla Germania con oltre 231mila forme (+5,9%), dalla Spagna con oltre 81mila forme (+7,9%).

Primo Paese extra-UE il Giappone con poco meno di 22mila forme importate nel primo semestre di quest’anno (-0,8%), seguito dagli Stati Uniti verso cui sono volate poco meno di 16mila forme (+0,4%). Da rilevare la crescita del 13% dell’export verso il Regno Unito con oltre 19mila forme (Dati Clal al 30-6-24).

Bofrost, fatturato stabile a 145 milioni nel primo semestre 2024

Bofrost ha chiuso il primo semestre del 2024 con un fatturato di 145 milioni di euro, risultato in linea con quello dell’anno precedente che colloca l’azienda al secondo posto fra i player dell’intera categoria surgelati con una quota di mercato dell’8,5% (fonte: GFK) con oltre un milione di famiglie italiane clienti. “Nonostante la dinamica inflattiva, che da molti mesi pesa sull’andamento dei consumi, i risultati di Bofrost sono stati in linea con le aspettative, confermando la solidità della nostra realtà” ha commentato il Presidente e CEO di Bofrost Italia Gianluca Tesolin. “La spesa alimentare a domicilio è ormai entrata stabilmente nelle abitudini degli italiani, ma oggi più che mai dobbiamo rifuggire le generalizzazioni: la sfida è personalizzare sempre di più prodotti, servizi e comunicazione. Mantenendo i punti fermi che determinano il nostro successo: qualità e bontà delle nostre specialità ed eccellenza del servizio”.

Alle sfide citate Bofrost risponde, da un lato, con il costante arricchimento del catalogo (l’edizione autunno-inverno 2024-25 presenta oltre 480 specialità e 35 novità che spaziano tra surgelati e freschi/gastronomia, categoria che vale oggi il 10% del fatturato e spazia tra tante tipicità regionali), e dall’altro con importanti investimenti in tecnologia e innovazione per il miglioramento dei processi aziendali, per supportare ed agevolare il personale e per fornire a tutti i clienti, servizi e prodotti in linea con esigenze sempre più diversificate. Tutto questo in modo orientato a valorizzare un approccio che è e sarà sempre diretto e fondato sulla relazione umana. Vale, naturalmente, anche per quanto riguarda il percorso di adozione di strumenti di intelligenza artificiale: questi consentiranno di raggiungere gli obiettivi sopraccitati, permettendo di analizzare dati complessi e fornendo insight preziosi per offrire un servizio su misura per ogni cliente ma che, visto l’importanza che Bofrost dà alla relazione personale, non sostituiranno il rapporto tra le persone. “Crediamo fermamente che la tecnologia debba essere un alleato nel migliorare l’esperienza del cliente, senza mai sostituire il valore insostituibile del contatto umano” aggiunge Tesolin.

La personalizzazione perseguita da Bofrost non riguarda solo la clientela ma anche collaboratrici e collaboratori dell’azienda poiché, come sottolinea Tesolin, a fare la differenza sono le persone. Ecco allora che l’approccio innovativo alla tecnologia è orientato agli individui, al loro benessere e alla soddisfazione delle loro esigenze, diversificate a seconda della generazione a cui appartengono, al momento in cui si trovano nella loro vita personale e professionale e a tanti altri fattori. Perciò, oltre a utilizzare l’intelligenza artficiale all’interno dell’app dei dipendenti per facilitare la gestione dei documenti che riguardano il lavoratore e la lavoratrice, l’azienda ha intrapreso un percorso di analisi e ricerca, in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste, attraverso uno studio dell’employee experience al fine di valutare il benessere individuale dei collaboratori nelle varie fasi di carriera e mettere in campo interventi per curare la loro soddisfazione. In questo modo Bofrost potrà supportare sempre meglio l’ampliamento della propria rete commerciale, che prosegue con una copertura territoriale sempre più estesa e l’apertura di nuove zone di vendita. L’azienda cresce anche sotto il profilo occupazionale: 280 sono stati i nuovi inserimenti nei primi sei mesi dell’anno sono molte le opportunità per i ruoli di incaricati/e alla vendita e promoter in tutta Italia.

Il successo di Mielizia traina il fatturato di Conapi oltre i 22 milioni di euro

Il Consorzio Nazionale Apicoltori Conapi ha chiuso l’esercizio 2023/2024 con un fatturato di 22,2 milioni di euro, segnando così un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente. Con oltre 600 apicoltori associati, 100 mila alveari (di cui il 45% biologici), e una produzione annua complessiva che supera le 3.000 tonnellate di miele, la cooperativa rappresenta un punto di riferimento per l’intero settore.

Il consolidamento di Mielizia
Il mercato nazionale del miele, che vale attualmente oltre 148 milioni di euro e oltre 100 milioni di euro per i canali Iper+Super presidiati dal marchio Mielizia, ha visto un calo generalizzato a valore (-1,2%), a volume (-3,2%) e confezioni (-3,2%) (dati Nielsen AT 16/06/24 Iper+Super). In questo contesto, Conapi ha registrato una performance in controtendenza. Mielizia, il marchio attraverso cui la cooperativa esprime il suo impegno verso il consumatore finale, si conferma il terzo brand più venduto nel mercato italiano nei canali iper e super, consolidando ulteriormente la sua posizione di rilievo. La crescita di Mielizia, pari al 5,6% a valore e al 5,1% a numero confezioni (dati Nielsen AT 16/06/24), è stata sostenuta dall’introduzione di nuovi prodotti che valorizzano il miele italiano dei soci e dall’acquisizione di nuovi clienti. I ricavi di vendita della cooperativa per le produzioni caratteristiche sono così saliti a 22,2 milioni di euro, rispetto ai 20,5 milioni dell’anno precedente. Conapi ha rafforzato inoltre la sua posizione a livello internazionale, registrando una crescita del 12% sia in termini di volume che di valore delle vendite estere. Il marchio Mielizia rappresenta il 70% del fatturato internazionale, con il 93% del valore esportato proveniente da prodotti biologici. I principali mercati esteri, come Francia e Giappone, continuano a essere strategici, con una notevole crescita in Giappone, evidenziando la rilevanza e l’attrattiva dei prodotti Conapi su scala globale.

Un occhio all’ambiente
Ambizioso il piano di investimenti da 5 milioni di euro con l’obiettivo di rendere il sito produttivo di Monterenzio, situato nell’Appennino Bolognese, più competitivo e sostenibile. Questo progetto di ammodernamento prevede la realizzazione di un nuovo magazzino di 2.600 mq, destinato principalmente allo stoccaggio delle produzioni conferite, con un focus particolare sul settore del miele. Parallelamente è stata acquistata una nuova linea per il confezionamento in doypack, un formato innovativo che risponde a nuove esigenze di consumo. Gli interventi in corso includono anche significative operazioni di messa in sicurezza sismica e l’efficientamento energetico dell’intero stabilimento, che contribuiranno a migliorare ulteriormente la resilienza e la sostenibilità dell’azienda.

A supporto di questo piano, nel 2023 sono stati già investiti 3 milioni di euro, finanziati in parte grazie a fondi regionali e statali, tra cui il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Entro il 2024, il completamento del piano con ulteriori 2 milioni di euro consentirà all’azienda di consolidare il proprio percorso di crescita, puntando su innovazione e rispetto per l’ambiente. L’installazione di due impianti fotovoltaici, con una capacità complessiva di 495 kW e 90 kW di accumulo, rappresenta un ulteriore passo verso l’autosufficienza energetica, mentre il nuovo magazzino sarà equipaggiato con un impianto fotovoltaico aggiuntivo da 50 kW. Queste misure non solo ridurranno i costi energetici, ma rafforzeranno anche l’impegno dell’azienda verso un futuro più sostenibile. Con questo piano di investimenti, la Cooperativa ribadisce la sua volontà di perseguire un modello di sviluppo industriale che integra innovazione, competitività e responsabilità ambientale, assicurando al contempo la sicurezza e l’efficienza delle proprie operazioni.

“In un contesto di mercato sempre più sfidante, questi risultati confermano la solidità e la visione strategica di Conapi” afferma Nicoletta Maffini, Direttore Generale di Conapi. “Gli investimenti che stiamo mettendo in campo non solo rafforzeranno la nostra posizione di leader a livello europeo, ma ci permetteranno anche di rispondere con maggiore efficacia alle sfide poste dal cambiamento climatico. Con un impegno costante verso l’innovazione e la sostenibilità, continueremo a valorizzare e supportare il miele italiano e il prezioso lavoro dei nostri soci apicoltori”.

Boom per la startup Saporeeto che punta al milione di fatturato

Una capacità produttiva di 250.000 porzioni al mese con un aumento del +600% tra agosto 2023 e agosto 2024, un milione di piatti pronti al mese entro il 2027, una crescita di fatturato da € 256.000 del 2023 al milione previsto per quest’anno e il traguardo fissato a €14 milioni entro il 2027: sono le cifre che, a un anno dal suo ingresso sul mercato per mano di Tommaso Pelladoni e l’incubatore Axxelera, attestano la crescita di Saporeeto, la startup food tech che intende rivoluzionare il mercato dei pasti pronti puntando su sostenibilità e R&D. Una crescita che ha trovato terreno fertile in un mondo fortemente dinamico, quello del food & beverage, popolato da consumatori sempre più consapevoli e inclini a preferire alimenti poco impattanti sull’ambiente, non senza un occhio al portafoglio e alla semplicità di preparazione.

“Questi numeri ci confermano quello in cui abbiamo creduto fortemente sin dal primo giorno, vale a dire la portata innovativa del nostro progetto e l’impatto positivo che questo avrebbe potuto avere sui consumatori. L’aspetto a cui teniamo molto, infatti, e su cui puntiamo di più è la parte di ricerca e sviluppo che avviene nel nostro Food Lab, dove testiamo e assaggiamo in continuazione nuove ricette da proporre al mercato: a quello italiano, da cui siamo partiti, e presto anche a quello straniero, verso il quale stiamo già muovendo i primi passi”, commenta Tommaso Pelladoni, General Manager di Saporeeto.

A guidare la produzione di Saporeeto, che entro il 2027 si propone di raggiungere 1 milione di pasti realizzati ogni mese, è il trend dei flexitariani, che secondo un recente studio di Ipsos interessa il 12% degli italiani che seguono questo regime alimentare tutto l’anno (il 30% solo saltuariamente). Globalmente invece, quasi il 70% degli intervistati abbraccia questo genere di alimentazione, che prevede un consumo ridotto di carne e pesce per motivi di salute, etici o economici, scegliendo alternative vegetali e sostituendo la carne con le verdure (nel 57% dei casi), altre proteine animali (48%) e con i legumi (42%). Quando intervistati sul perché assumano questo tipo di alimenti, il 38% dei partecipanti dichiara di volersi prendere cura della propria salute preventivamente, il 16% per dimagrire e il 32% per ragioni economiche.

Tra i milestone per il futuro prossimo di Saporeeto, attualmente presente in cinque insegne della Gdo tra le più diffuse del Nord Italia, c’è l’approdo su alcuni marketplace italiani nel corso del 2025, oltre alla partecipazione alle fiere del settore, nazionali e internazionali. “La cucina per noi italiani fa parte del quotidiano, è tradizione e storia, ma anche legami, ricordi. Ecco perché nei nostri piatti pronti portiamo l’incontro fra questi aspetti e l’innovazione, le nuove tendenze delle persone, le necessità che non sono più quelle di una volta ma che vertono sempre più in direzione di un atteggiamento salutare e sostenibile. Saporeeto è un laboratorio di idee e di open innovation, sia verso il consumatore finale che le aziende e i retailer. Il nostro team di R&D, infatti, è a disposizione anche del settore B2B, per chi vuole sviluppare piatti pronti di qualità e ottimi al gusto in private label”, conclude Pelladoni.

Ricavi in crescita per Valsoia, successo per Piadina Loriana e il gelato Häagen-Dazs

Nel primo semestre 2024 Valsoia ha registrato ricavi pari a 58,03 milioni di euro con un incremento del 4,0% (+2,22 milioni di euro) rispetto al primo semestre 2023 (55,81 milioni di euro). La crescita dei ricavi nel primo semestre è stata trainata sia dalle vendite in Italia (+3,5%) che dall’andamento positivo delle vendite all’estero (+9,5%). In Italia aumentano sia i ricavi della divisione Food Salutistica (+5,2%) che quelli della divisione Food Tradizionale (+3,2%). I consumi in Italia (totale mercati “grocery” distribuzione moderna) crescono lievemente a valore nei primi sei mesi dell’anno (+0,6% fonte NielsenIQ) mentre risultano in contrazione dello 0,9% a volume rispetto al pari periodo dell’anno precedente. Tale diminuzione nei consumi reali a volume ha caratterizzato tutto l’anno 2023 e i primi sei mesi del 2024 nonostante la sensibile frenata dell’inflazione, a partire dall’autunno 2023, che ha visto rallentare decisamente il suo tasso di crescita al +1% nel primo semestre 2024.

I principali mercati in cui operano le marche della società (21 categorie merceologiche monitorate da NielsenIQ) evidenziano, nel corso dei primi sei mesi dell’anno, andamenti migliori rispetto alla media del totale “grocery”. Le marche della società fanno registrare un positivo andamento dei consumi (a volumi) in 14 dei 21 mercati dove sono presenti, con incrementi delle quote consumi in molti dei mercati monitorati. Il positivo andamento dei consumi a volume, nel primo semestre, prolunga la performance favorevole del 2023 confermando la solidità della “brand equity” per le marche del Gruppo, che si dimostrano, perciò, non solo resilienti ma, spesso, in crescita anche in presenza di condizioni di mercato avverse, a causa di variabili esogene quali, ad esempio, il sensibile riposizionamento nei prezzi al consumo registrato negli ultimi due anni. Nel corso del primo semestre è inoltre proseguito il supporto alle marche di proprietà della società attraverso importanti investimenti in comunicazione unitamente ad attività di contatto diretto e sampling con il consumatore in occasione di grandi eventi come concerti, fiere e importanti manifestazioni sportive. Tali investimenti sono certamente a beneficio delle marche della società ma supportano positivamente anche i rispettivi mercati di riferimento, sostenendone volumi e relativo valore.

Positivo l’andamento delle vendite all’estero che registrano nel primo semestre 2024 un incremento del 9,5% sul pari periodo. La crescita è organica, in attesa dei mesi più importanti per la stagione dei gelati in tutti i principali Paesi europei nei quali opera la società. Interessante è la partenza delle vendite all’estero della “Piadina Loriana” che registra i primi inserimenti in importanti catene europee. Il primo semestre 2024 è stato caratterizzato, lato costi, da aggiustamenti al ribasso di modeste entità per alcune materie prime, controbilanciati da altri aumenti anche di rilievo (per esempio il cacao per il cioccolato). La società resta decisamente impegnata nel controllo e contenimento di tutti i costi (materie prime, prodotti e servizi) dopo la crescita degli stessi negli ultimi due anni avendo tra l’altro deciso, a inizio 2024, per una politica di “non aumento” dei listini ad eccezione della marca “Santa Rosa” confetture e della linea di crema vegetale alle nocciole della marca “Valsoia Bontà e Salute”, con l’intento di contenere l’andamento inflattivo al consumo delle proprie Marche, contribuendo a un calo generale dell’inflazione. I costi di struttura sono stabili rispetto al precedente periodo ed in linea con le previsioni di budget.

Risultano invece incrementati, come da piani marketing, gli investimenti in consumer marketing (pubblicità in particolare) e trade marketing (presidio del punto di vendita). La marginalità operativa del primo semestre 2024 (EBITDA) risulta pari a 7,0 milioni di euro, in aumento (+15,0%) rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente, registrando un indice percentuale di marginalità operativa (EBITDA Margin) in miglioramento e pari al 12,1%. Il risultato operativo netto (EBIT) è pari a 5,6 milioni di euro (+18,8% verso pari periodo 2023) con una incidenza percentuale sui ricavi di vendita pari al 9,6%. L’utile netto del periodo è pari a 4,1 milioni di euro, in crescita rispetto al primo semestre dell’anno precedente dell’11,4% con un’incidenza percentuale che si attesta al 7,1% dei ricavi di vendita.

I fatturati di entrambe le divisioni sono in crescita rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente. In Italia, solo i ricavi della divisione B2B (principalmente industriale) si riducono. Le performance positive sono evidenziate da tutte le principali marche di proprietà “Valsoia Bontà e Salute”, “Diete.Tic”, “Piadina Loriana” e “Santa Rosa”. “Valsoia Bontà e Salute” e tutta la divisione salutistica Italia, crescono del 5,2%. In particolare, la stagione primaverile è risultata inizialmente sfavorevole ai consumi dei gelati confezionati per il totale mercato tradizionale “dairy” (-2,3% di volumi nel primo semestre). I gelati vegetali Valsoia, in controtendenza, hanno registrato nel medesimo periodo una crescita del 4,8% a volumi trascinando il mercato dei gelati alternativi vegetali in positivo nel semestre (+1,5%). L’ottima performance di Valsoia ha portato anche a una crescita della sua quota, sino a superare il 78% dei consumi totali di gelati vegetali in Italia. In controtendenza anche i consumi del gelato tradizionale “dairy” Häagen-Dazs che al suo secondo anno di distribuzione con Valsoia, registra una crescita dei volumi per oltre il 10% (primo semestre NIQ sell-out rispetto al pari periodo dell’anno precedente). L’andamento delle vendite della divisione Food tradizionale è anch’esso in territorio positivo (+3,2% rispetto al primo semestre 2023) con, in particolare, una brillante performance della “Piadina Loriana”. Positivi anche i volumi della marca “Vallè” al suo terzo anno di presenza nel portafoglio delle marche distribuite dalla società. Le vendite all’estero risultano in crescita del 9,5% rispetto al primo semestre del precedente esercizio, con un fatturato netto di circa 5,3 milioni di euro. Tale risultato conferma l’andamento degli esercizi precedenti e il solido stato di salute delle marche in particolare nei Paesi con una presenza diretta della società ed una buona copertura distributiva. Si segnala l’avanzamento nei tempi e nei costi previsti, del progetto strategico di ampliamento del sito produttivo di Serravalle Sesia, che prevede il raddoppio della superficie tra aree produttive, magazzini e uffici.

“Esprimo soddisfazione per la crescita, dei ricavi della nostra società, anche in questo primo semestre, in uno scenario ancora caratterizzato, per quanto riguarda l’Italia, da una contrazione nei volumi del totale largo consumo confezionato. L’andamento delle nostre marche, sia salutistiche che food tradizionale resta in controtendenza con volumi e ricavi in aumento. Siamo molto soddisfatti in particolare della partenza del gelato vegetale Valsoia che, nonostante una stagione primaverile non favorevole, ha visto crescere con decisione i nostri volumi e le nostre quote al consumo. Sostanzialmente tutte le nostre marche confermano la loro solidità in termini di brand equity, in un contesto ancora segnato dalle dinamiche inflattive degli ultimi due anni. Anche le vendite all’estero accelerano la loro crescita rafforzando la nostra determinazione nel perseguire lo sviluppo internazionale. In questi primi mesi abbiamo inoltre proseguito, come da piani, il lancio di nuovi prodotti sia nell’area salutistica che nel food tradizionale. Di particolare rilievo, per la marca “Valsoia Bontà e Salute”, la introduzione dalla primavera di un importante rinnovamento nella sua immagine sia con la adozione di un nuovo system-pack che con la messa “in onda” di tre nuovi filmati pubblicitari. Il nuovo pack e la nuova comunicazione esprimono una identità di marca attuale e autorevole, confermando gli storici valori di Valsoia racchiusi nel pay-off “Bontà e Salute”. La pianificazione delle nuove pubblicità prevede, per tutto l’anno, un impatto mediatico straordinario a supporto della nostra Marca ma anche a beneficio dei consumi e del valore di tutto il mercato alternativo vegetale. La solidità finanziaria e patrimoniale della società ci permette di guardare con fiducia alla costruzione di un futuro sempre di crescita, sostenuto da investimenti importanti nelle aree della innovazione e della comunicazione ed anche coraggiosi come il raddoppio degli spazi produttivi del nostro stabilimento di Serravalle Sesia reso necessario proprio dalla crescita del business e portatore anche di benefici futuri concreti in termini di maggiore marginalità ed efficienza” ha commentato Lorenzo Sassoli de Bianchi, il Presidente di Valsoia.

Brio, fatturato a 56 milioni e consolidamento in Gdo e Horeca

Bilancio positivo per Brio, società del Gruppo Alegra specializzata nell’ortofrutta biologica, che archivia il 2023 con un fatturato a quota 56 milioni di euro (+11% rispetto allo scorso anno) e il consolidamento dei volumi venduti. A trainare gli indici verso l’alto sono l’ottima performance sui mercati esteri e la sinergia con Alce Nero, brand che continua a incrementare la propria notorietà e penetrazione nelle famiglie italiane e che si prepara a lanciare nuovi formati di ortofrutta fresca biologica con grammature più in linea con le richieste del consumatore moderno.

“Anno dopo anno, Brio ha saputo dimostrarsi partner affidabile per la Gdo non solo italiana ma anche estera, confezionando a marchio del distributore per le principali insegne europee” commenta Gianni Amidei, Presidente di Brio. Che aggiunge: “Le scelte strategiche aziendali e di gruppo, come l’allargamento della base produttiva nelle regioni del sud del Paese da parte della nostra cooperativa di riferimento Agrintesa, ci hanno permesso di essere sempre più riconosciuti come fornitori d’eccellenza, in grado sia di garantire qualità e quantità lungo una finestra commerciale sempre più ampia sia di mitigare il rischio climatico coltivando in aree diverse. La nostra crescita a doppia cifra accredita sempre di più Brio come motore per lo sviluppo e la ripartenza del bio nazionale”.

Per Brio, l’ultimo anno ha visto un solido consolidamento nella Gdo nazionale e in quella estera che vale il 50% del volume d’affari. “A evidenziarsi, in un paniere che conta oltre cinquanta referenze, sono stati prodotti sui quali possiamo vantare un’elevata specializzazione lungo tutta la filiera, dal campo al magazzino: penso a pomodori, carote, zucchine, patate, asparagi, broccoli per la verdura e kiwi, pere, arance, limoni, clementine e mele per la frutta” spiega ancora Amidei, chiarendo che proprio alle mele sia stato destinato l’investimento che, a gennaio scorso, ha portato all’inaugurazione del nuovo impianto di selezione e lavorazione installato nello stabilimento di Agrintesa e sede di Brio a Campagnola di Zevio.

Brio è presente anche nel canale Horeca: “Abbiamo perfezionato la fusione con una nostra società per essere più presenti nella ristorazione collettiva pubblica, principalmente scolastica, e privata concentrando l’attività in un unico organismo, razionalizzando costi e sfruttando le sinergie di gruppo. Ad oggi il fatturato in questo canale è in crescita e il consumo del biologico fuori casa è in netta ripresa” conclude Amidei.

Di Leo, il fatturato cresce e raggiunge quasi 20 milioni di euro nel 2023

Nel 2023 Di Leo ha registrato una crescita del 20% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un fatturato di 19,7 milioni di euro. Con un Ebitda di 1,5 milioni di euro e un utile netto di 365 mila euro, l’azienda dolciaria, nata nel 1663 ad Altamura da una famiglia di mastri fornai, è stata capace di limitare al massimo le difficoltà derivate dalle incertezze geopolitiche e dall’inflazione. Parallelamente alla crescita economica, ha integrato nel proprio DNA una forte propensione verso la sostenibilità, dimostrata attraverso numerosi progetti e iniziative.

Numerose le azioni rivolte al rispetto dei criteri ESG: Di Leo ha ridotto del 5,25% le emissioni dirette da consumo di gas metano e del 16,75% le emissioni indirette da consumo di energia elettrica, grazie a interventi di efficientamento energetico. Inoltre, in un’ottica di economia circolare, le iniziative intraprese hanno portato a una diminuzione del 19% degli scarti di produzione. Dal punto di vista produttivo l’azienda, già pioniera di scelte come l’eliminazione dell’olio di palma dalle ricettazioni dal 1990, ha introdotto la nuova linea di biscotti Panpezzetti, prodotti con acqua di mare e un processo produttivo brevettato. Un’ulteriore testimonianza dell’impegno del brand verso l’innovazione e la ricerca di soluzioni sostenibili. L’utilizzo di farine da grano di filiera agricola italiana, coltivato sulle colline materane, per la produzione dei biscotti della linea Fattincasa, ha valorizzato, invece, il territorio e garantito la massima qualità degli ingredienti.

Tra i pilastri della cultura aziendale di Di Leo, anche la valorizzazione delle risorse umane: il capitale umano è il vero motore dell’attività grazie alla propria passione, dedizione ed esperienza. L’elevata stabilità del personale, con un dato del 98% di impiegati assunti con contratto a tempo indeterminato, testimonia l’attenzione del brand verso le persone e verso tematiche di Diversity & Inclusion. Per questo motivo è stato introdotto un nuovo sistema di welfare aziendale. La Di Leo si impegna a fornire un ambiente di lavoro sicuro, accogliente e rispettoso della dignità di ogni individuo, promuovendo la crescita professionale e il benessere psicofisico dei dipendenti. A tal fine, l’azienda ha aderito a fondi di assistenza sanitaria integrativa, garantendo così ai propri collaboratori una copertura sanitaria completa e personalizzata in base al CCNL di appartenenza.

In tema di gender equality si evidenziano ottimi risultati in tema di rappresentatività delle categorie impiegati (54% donne e 46% uomini) e dirigenti (100% donne), l’unica categoria con sbilanciamento di genere è rappresentata dagli operai (100% uomini), risultato in linea con le dinamiche del settore manifatturiero del Sud Italia. Nel 2023, inoltre, sono state erogate 656 ore di formazione non obbligatoria, equamente distribuite tra uomini e donne, con focus anche su tematiche di economia circolare, come la riduzione degli sprechi e l’uso di materiali eco-compatibili. L’impegno sociale, invece, è stato declinato con il sostegno di enti del territorio a favore della cultura, come il Teatro Mercadante di Altamura e il “Progetto lettura”, evento giunto alla  33esima edizione patrocinato dal Comune di Altamura. 

Il primo bilancio di sostenibilità
La scelta di redigere il primo Bilancio di Sostenibilità 2023 conferma l’impegno di Di Leo a comunicare in modo trasparente i propri risultati e a rendere conto delle azioni intraprese. Il documento presenta un’analisi dettagliata delle performance ambientali, sociali ed economiche dell’azienda, evidenziando i progressi raggiunti e gli obiettivi futuri. Nell’ottica di una maggiore trasparenza e responsabilità, il brand ha implementato nel corso del 2023 un processo di due diligence in materia di sostenibilità, analizzando la materialità d’impatto delle proprie attività. L’azienda ha inoltre delineato una strategia ESG che prevede la riduzione della plastica da imballo, l’efficientamento energetico e la riduzione delle emissioni climalteranti.

“Abbiamo dimostrato che è possibile coniugare crescita economica e sostenibilità, creando valore per l’azienda, per i nostri collaboratori e per il territorio. Continueremo a lavorare con impegno per un futuro sempre più sostenibile investendo in progetti innovativi. Siamo consapevoli che la sostenibilità è una sfida che coinvolge tutti e che solo attraverso un impegno condiviso è possibile costruire un futuro migliore per le prossime generazioni” ha commentato il Presidente Pietro Di Leo.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare