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Cia delusa dalla nuova Pac: “Risorse tagliate del 22%”

Almeno 31 miliardi di euro: è questa la cifra che spetterà all’Italia nell’ambito della Politica agricola comune 2028-2034. Quarto beneficiario della Pac, il nostro Paese è preceduto da Francia (50,9 miliardi), Spagna (37,2 miliardi) e Germania (33,1 miliardi). L’annuncio è arrivato dalla Commissione europea, ma è stato accolto con delusione da Cia-Agricoltori Italiani, che quantifica in circa 9 miliardi di euro la perdita rispetto al valore attuale. “Un taglio del 22% delle risorse della Pac è inaccettabile – afferma senza mezzi termini Cristiano Fini, Presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani – e rischia di mettere in ginocchio l’agricoltura italiana, che ha invece bisogno di una politica agricola adeguata a garantire sicurezza alimentare e vitalità nelle aree rurali. La scelta di forte ridimensionamento da parte della Commissione Ue andrà, infatti, a colpire il nostro settore in un periodo storico cruciale per l’impatto del climate change, delle turbolenze geopolitiche e della guerra commerciale in atto con gli Usa. Invece di una riduzione, avremmo avuto bisogno di risorse ancora maggiori”.
Cia esprime preoccupazione rilevando che la Pac di ieri valeva 378 miliardi, mentre quella futura potrà contare su circa 294 miliardi, nonostante l’aumento del bilancio Ue da 1.210 a quasi 2.000 miliardi. Il peso della politica agricola comune scenderà, dunque, dal 31% al 15% delle risorse complessive, perdendo – secondo la Confederazione – ogni ambizione in termini sia politici che finanziari.
Continueremo a dare battaglia – conclude Fini – con l’auspicio che il Consiglio dei ministri europei e l’Europarlamento, che si è già recentemente espresso per un bilancio più ampio e autonomo per la Pac, si associno al nostro dissenso. L’obiettivo è quello di far cambiare totalmente rotta alla Commissione, che finisce in questo modo di frammentare e indebolire una delle politiche fondanti dell’Ue”.