InstoreMag

Abbigliamento, nel web il mondo si ribalta e Germania batte Italia 5 a 0

Cinque brand tedeschi nella Top 10, e nessun italiano: è questa la classifica davvero poco lusinghiera per il Made in Italy dei brand del settore abbigliamento che hanno mostrato la migliore performance online nel 2016 secondo la classifica di BEM Research.

Una supremazia, quella teutonica, che parte dal podio, conquistato da Zalando, la società tedesca specializzata nelle vendite online di capi di vestiario e accessori che ha ottenuto un punteggio medio del BEM Rank nel corso del 2016 pari a 67,4 punti. Zara, brand spagnolo del settore che opera sull’e-commerce ma ancor più attraverso i negozi fisici sparsi in tutto il mondo, ha conquistato la seconda posizione. Chiude il podio un’altra tedesca, Adidas, specializzata nell’abbigliamento sportivo, con un distacco di appena un decimo di punto rispetto alla seconda in classifica. Molto ravvicinati anche il quarto e il quinto classificato, ossia Asos e BonPrix, altre due aziende la cui casa madre si trova in Germania.

Tra i primi 10 brand del settore si trovano poi H&M (Svezia), Nike (Usa), Deichmann (Germania), Spartoo e Kiabi (entrambe francesi).  Nel complesso, la media del BEM Rank nel 2016 per i 40 brand considerati è pari a 32,8 punti.

Andando a considerare due macro-aggregati che compongono il BEM Rank, si osserva che Zalando eccelle per la capacità di essere rintracciata sul web (visibilità online) o perché gli utenti cercano direttamente il suo brand oppure perché appare nelle prime posizioni di Google Italia per ricerche relative a parole chiave generiche ad alto traffico. Sul podio, per questo aggregato, si trovano Adidas e Zara.

Relativamente alle prestazioni dell’homepage, ovvero alla velocità di caricamento e all’usabilità, conquista la posizione più alta BonPrix, seguita da Deichmann e dall’italiana Twin Set.

 

«A guardare la classifica dei paesi, la Germania detiene il primo posto con ben cinque brand su dieci posizionati in classifica; il nostro Paese trova solo l’undicesima posizione grazie a Liu Jo. Sono dati che fanno riflettere – sottolinea Mariachiara Marsella, web marketing manager a BEM Research – tenendo conto che abbiamo certamente una storia da raccontare in questo settore e considerando che la ricerca del “made in Italy” nel settore abbigliamento è in crescita in Italia. Per valorizzare moda, nonché settore alimentare, le cui qualità sono riconosciute a livello globale, appare sempre più cruciale lanciare un portale a controllo italiano, sullo stile di Amazon o Alibaba. Tale esigenza è particolarmente sentita nel nostro Paese data la grande diffusione di imprese di piccola e media dimensione, che per loro natura hanno maggiore difficoltà nella competizione su scala globale».

L’acquisto online di capi di abbigliamento, calzature e accessori è notevolmente aumentato nel tempo e si prevede che entro il 2020 la percentuale sul totale degli acquisti di questi beni arriverà a oltre il 40%. Complici di questa tendenza sono diversi fattori, quali la forte competizione del settore abbigliamento che ha determinato un abbassamento dei prezzi e l’utilizzo quotidiano di smartphone e tablet con il conseguente aumento di applicazioni mobile e-commerce espressamente dedicate all’acquisto, facile, veloce e sicuro di capi di abbigliamento, accessori e scarpe.