CLOSE
Home Tags E-commerce

Tag: e-commerce

Shopping, da ottobre a dicembre 227 euro di spesa media

Con l’avvicinarsi dei mesi più intensi per lo shopping, la piattaforma tecnologico finanziaria Adyen presenta una nuova indagine, condotta in collaborazione con OnePoll, che esplora come, quanto e in quali momenti gli italiani si preparano a spendere nel periodo ottobre-dicembre, con un focus sulle preferenze e le aspettative in materia di pagamenti.
In particolare, la ricerca evidenzia come la peak season dello shopping in Italia non sia limitata ai soli Black Friday e Cyber Monday, ma registri un picco degli acquisti a inizio dicembre e a ridosso delle festività. Per una vasta gamma di articoli e occasioni, dai prodotti alle esperienze, passando per cene, viaggi e regali, la spesa media prevista è di 227 euro. Tendenze interessanti sono emerse, inoltre, in relazione alle modalità e all’esperienza stessa di acquisto.

I METODI DI PAGAMENTO PREFERITI
L’indagine di Adyen rivela che un italiano su tre prevede di suddividere in modo equilibrato i propri acquisti tra online e negozio fisico durante la peak season, evidenziando l’importanza di offrire pagamenti performanti e senza frizioni su tutti i fronti.
Allo stesso modo, le preferenze in materia di pagamento si mantengono pressoché identiche tra online e negozio fisico, prediligendo le stesse soluzioni digitali su entrambi i canali. La carta di credito/debito rappresenta il metodo di pagamento che gli italiani pensano di utilizzare di più sia online che in store, rispettivamente con il 60% e il 59% delle preferenze. Significative anche le app di pagamento, al secondo posto tra le opzioni digitali, scelte dal 37% per l’online e dal 24% per gli acquisti in store. Da segnalare, infine, il ruolo dei digital wallet, indicati dal 15% nel primo caso e dal 13% (via mobile o smartwatch) nel secondo.

LA VARIETÀ DI OPZIONI È INDISPENSABILE
Fondamentale è, quindi, offrire ai clienti un’ampia varietà di opzioni e un processo fluido, come dimostra il fatto che quasi la metà degli intervistati (48%) sarebbe propensa ad abbandonare l’acquisto se non potesse utilizzare il metodo di pagamento desiderato.
Tra gli aspetti più importanti per chi fa shopping online, il 36% indica infatti la possibilità di scegliere tra più metodi di pagamento, il 27% la possibilità di completare la transazione in pochi clic e il 25% l’assenza di reindirizzamenti verso siti esterni per finalizzare il checkout.
Infine, un focus ulteriore dell’indagine ha riguardato la sicurezza nei pagamenti digitali, percepita positivamente dalla maggior parte degli italiani: ben l’82% dichiara infatti di sentirsi sicuro nell’effettuare acquisti con questa modalità durante la peak season, aspettandosi quindi standard elevati e soluzioni affidabili da parte dei merchant.

GESTIONE FACILE DEI RESI
Durante la peak season, anche la possibilità di cambiare idea sugli acquisti è un’esigenza diffusa tra i consumatori italiani: il 42% indica la facilità nei resi come l’aspetto più importante quando acquista in un negozio fisico. Un dato che racconta non solo la necessità di gestire con semplicità il “change of mind” tipico dello shopping nel periodo natalizio, ma anche l’importanza di offrire un’esperienza post-vendita ottimale, garantendo flessibilità, come la possibilità di restituire gli articoli anche in punti vendita diversi della stessa insegna. Dal punto di vista generazionale, la richiesta di resi facili cresce con l’età: si passa dal 27% tra i 18-24 anni al 47% per gli over 65.
Accanto ai resi, anche i programmi fedeltà devono evolvere, come dimostra il fatto che il 27% degli italiani considera importante accumulare punti automaticamente senza dover usare una carta fedeltà per gli acquisti in store, percentuale che sale al 39% tra i 25-34enni. Ciò evidenzia come i clienti desiderino sempre di più essere riconosciuti e premiati in modo diretto e immediato. Una possibilità garantita da soluzioni digitali e integrate che consentono di offrire vantaggi personalizzati anche sulla base dello storico degli acquisti.

IL CHECKOUT DIVENTA SOLIDALE
In vista di questo periodo di shopping intenso e di bilanci di fine anno, cresce però l’attenzione verso il valore sociale che può assumere anche un gesto semplice come il pagamento. Secondo l’indagine, il 62% degli italiani si dichiara interessato a effettuare una donazione direttamente al checkout, senza interrompere il processo d’acquisto, con il maggiore interesse riscontrato tra le fasce più giovani, come mostrano picchi del 68% tra i 18-24 anni e del 69% tra i 25-34 anni. Un dato che sottolinea come anche questa fase possa trasformarsi in un’occasione concreta per i merchant di coinvolgere i clienti in iniziative solidali e rafforzare il legame con il brand.
I dati raccolti raccontano, quindi, una stagione degli acquisti che sembra essere fatta non solo di offerte e regal – dichiara Gabriele Bellezze, Country Manager Adyen Italia – ma di scelte consapevoli e nuove aspettative: pagare diventa esperienza, relazione e anche occasione di responsabilità sociale. In questo scenario, il checkout evolve e si arricchisce di nuove funzioni, segnando una trasformazione concreta nel modo in cui i merchant si possono relazionare con i consumatori italiani”.

LA METODOLOGIA DELLA RICERCA
La survey è stata condotta da OnePoll per Adyen dal 11 al 15 settembre 2025 su un campione di 1000 italiani adulti, di età superiore ai 18 anni e selezionati in modo casuale e stratificato per età, genere e area geografica. I dati relativi alla spesa, ai canali e ai metodi di pagamento si riferiscono agli intervistati che hanno dichiarato di avere intenzione di effettuare acquisti nel periodo ottobre-dicembre.

Lo store di Cortilia su Amazon sbarca a Torino, Bologna, Genova, Reggio Emilia e Modena

Si amplia considerevolmente il bacino servito dallo store di Cortilia per i clienti Amazon, disponibile all’indirizzo amazon.it/cortilia. Le città di Torino, Bologna, Genova, Reggio Emilia, Modena e aree vicine si sono aggiunte a quelle già coperte in precedenza, cioè Milano, Monza e oltre 80 comuni limitrofi. L’assortimento include oltre 4.000 referenze tra cui prodotti freschi, da dispensa, per la cura della persona e degli animali, vini pregiati e articoli per la casa. Nelle zone citate si può ricevere la spesa in un giorno, per ordini effettuati entro le ore 23 del giorno precedente. Il servizio è attivo sette giorni su sette a Torino, Bologna, Reggio Emilia, Modena e aree limitrofe, e dal lunedì al sabato per la città di Genova. L’obiettivo dei due partner è progressivamente espandere la formula ad altre località italiane.

ORDINE MINIMO E COSTI DI CONSEGNA
L’ordine minimo è di 39 euro e i clienti possono selezionare l’orario desiderato in finestre di consegna di 2 ore (senza costi aggiuntivi per ordini superiori a 109 euro e al costo di 0,99 euro per ordini superiori a 89 euro o di 5,99 euro per ordini di importo compreso tra 39 e 89 euro), o di 6 ore (in questo caso, senza costi aggiuntivi per ordini minimi di 39 euro), a seconda del CAP della propria abitazione o del punto scelto per la consegna. Inoltre, i clienti iscritti a Prime possono approfittare di un’offerta di lancio che prevede la consegna in finestre di 2 ore senza costi aggiuntivi per ordini di importo superiore a 90 euro. È poi possibile programmare ordini settimanali ricorrenti partendo da un carrello della spesa precompilato o pianificare le consegne fino a tre giorni prima.
La possibilità di ricevere la spesa comodamente a casa, con rapidità, attenzione alla qualità e prezzi competitivi è ciò che i nostri clienti cercano ogni giorno – dichiara Christophe Benoist, Head of Grocery Partnership di Amazon Italia e Francia –. La collaborazione con Cortilia, partner riconosciuto per l’eccellenza dell’offerta e la cura verso ogni dettaglio, ci consente di arricchire ulteriormente il nostro servizio e rispondere con efficacia alle esigenze di chi sceglie Amazon per la propria spesa quotidiana”.
Va precisato che il servizio di consegna della spesa con Cortilia è disponibile per tutti i residenti nelle aree coperte, inclusi i non iscritti a Prime, mentre su Amazon.it/supermercato e sulla shopping app Amazon è attivo anche Amazon Fresh, il servizio di acquisto e consegna in giornata di prodotti alimentari e di uso quotidiano che ad oggi copre Roma, Milano, Monza, Torino, Bologna e aree limitrofe.

Al via l’attività del marketplace Kaufland.it

È operativo Kaufland.it, marketplace che propone oltre cinque milioni di articoli, suddivisi in più di 6.400 categorie, tra cui Casa e arredamento, Elettronica e computer, Giardino e fai-da-te, Cucina e casalinghi, Neonati e bambini, Sport e attività all’aperto, Moda e accessori. Il Gruppo Schwarz aveva annunciato lo scorso aprile l’intenzione di esordire entro la fine dell’estate nell’e-commerce italiano e ha mantenuto la promessa. Il business online si affianca dunque a quello fisico, presidiato in Italia da oltre 30 anni con la catena discount Lidl.
Il sito collabora con rivenditori e brand di qualsiasi dimensione, che mettono in vendita gli articoli utilizzando il proprio marchio. L’azienda sottolinea che i clienti italiani trovano una chiara panoramica dei prodotti, comprensiva non solo del prezzo, ma di tutte le informazioni sul rivenditore, e hanno a disposizione i principali metodi di pagamento, tra cui PayPal (con l’opzione “Compra ora, paga dopo”), Apple Pay, Google Pay e carta di credito. La merce arriva direttamente dal rivenditore e, in caso di domande su un articolo o su un ordine, si può contattare l’assistenza clienti di Kaufland attraverso una linea telefonica dedicata o compilando un modulo per essere ricontattati.

OBIETTIVO LEADERSHIP
Di sicuro una parte consistente di rivenditori, anche italiani, conosce già bene il servizio, per averlo utilizzato nei canali attivi in Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Austria e Francia. In base a quanto dichiarato dall’azienda, sono quasi 3.000 i rivenditori online pronti a proporre tramite Kaufland i loro prodotti anche in Italia, il quarto mercato e-commerce più grande d’Europa. L’ambizione dichiarata è rappresentare l’alternativa europea ai colossi mondiali del comparto.
Il lancio del nuovo marketplace in Italia ha suscitato grande interesse tra i rivenditori nazionali e internazionali – afferma Gerald Schönbucher, Ceo di Kaufland e-commerce – desiderosi di proporre i loro prodotti tramite la nostra piattaforma. Insieme, mettiamo a disposizione dei clienti italiani milioni di offerte interessanti e nuove gamme da scoprire. Il nostro obiettivo è diventare la piattaforma europea leader in Italia, attraverso la quale i rivenditori possano vendere in modo semplice, comodo e con risultati concreti, sia in Italia che in tutta Europa. Abbiamo alle spalle molti anni di esperienza nel settore dei marketplace, come testimoniano i successi degli scorsi lanci. Siamo convinti che Kaufland conquisterà rapidamente una posizione di rilievo anche in Italia”.

STANDARD DI SICUREZZA EUROPEI
Una nota dell’azienda sottolinea che – in quanto parte del Gruppo Schwarz, già attivo nella vendita al dettaglio con le sue due divisioni retail Kaufland (presente in otto Paesi europei con oltre 1.600 punti vendita ) e Lidl – il marketplace di Kaufland aderisce alle regole europee e agli standard di sicurezza in materia di protezione dei dati. La soluzione all-in-one Kaufland Global Marketplace offre una piattaforma per entrare nel mercato dell’e-commerce ed espandersi in molti Paesi europei. Ai sette marketplace ora disponibili – che consentono di raggiungere potenzialmente quasi 140 milioni di clienti – ne verranno infatti aggiunti altri in futuro. L’approccio adottato mira a rendere la vendita internazionale il più semplice possibile, garantendo ai rivenditori l’accesso a servizi aggiuntivi gratuiti, come la traduzione dei dati dei prodotti, delle comunicazioni con i clienti e dei testi legali, oltre a un supporto personalizzato. In totale, circa 13.000 player commercializzano le proprie referenze tramite i marketplace di Kaufland, che sostiene di essersi affermato come uno dei principali operatori del settore online in Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia e di essere una delle realtà in più rapida crescita in Austria e Polonia, dove il servizio è stato lanciato lo scorso anno.

Ferramenta, l’e-commerce in Italia vale il 20% del fatturato

Il settore della ferramenta italiana sta vivendo una profonda transizione verso il digitale, trainata dall’espansione dell’e-commerce e dall’adozione sempre più diffusa dell’intelligenza artificiale. Secondo gli ultimi dati resi noti dagli organizzatori di Bricoday – il principale appuntamento italiano dedicato agli operatori dei settori Fai da Te, Tecnico, Casa e Garden (in programma il 24-25 settembre 2025 a Fiera Milano Rho) – nel 2024 il valore dell’e-commerce nel comparto ha raggiunto i 3,4 miliardi di euro, pari al 20% del fatturato complessivo, che sfiora i 17 miliardi (dato Assofermet). “Oggi oltre una ferramenta su tre è presente online, attraverso piattaforme proprietarie o marketplace – spiega Alessandra Fraschini, fondatrice dell’Osservatorio Permanente Multi&Omnicanalità Ferramenta (OPMF) –. Il trend in crescita dell’omnicanalità fa prevedere un ulteriore aumento del 17% nel biennio 2025–2026”.

LA TRASFORMAZIONE DIGITALE
L’indagine condotta da OPMF conferma il consolidamento della trasformazione digitale: il 35% dei negozi tradizionali e professionali integra già un canale e-commerce, mentre il 30% degli operatori sta lavorando all’integrazione strategica (omnicanalità) tra fisico e digitale (in crescita rispetto al 25% del 2023). Il modello multicanale rimane il più adottato, scelto dal 70% del campione, anche se in leggero calo rispetto all’anno precedente.
La ferramenta, dunque, mantenendo saldo il ruolo del punto vendita fisico, si digitalizza. In questo scenario crescono, tra gli addetti ai lavori, l’attenzione verso l’aggiornamento delle competenze e l’adozione di strumenti innovativi: il 52% delle aziende investe nella trasformazione digitale. Le priorità includono: formazione del personale (73%), nuovi gestionali integrati (59%), progetti online e multicanali (49%), comunicazione digitale (34%).
Ma cosa comprano gli italiani? Secondo OPMF, la media annuale delle merceologie più vendute nel canale phygital indica Elettroutensili al 63%, Giardinaggio al 27%, seguito da Utensileria al 18%, Ferramenta e Sicurezza al 14%. Colore e vernici e outdoor al 12%, Edilizia all’11%, DPI al 10%, Abbigliamento da lavoro al 9%; più distaccate le altre voci. Il target più attivo appartiene in maggioranza al cluster di età 25-45 anni (60%), mentre aumentano la quota dei 45-60enni (32%) e dei giovanissimi, oggi all’8% (vs il 2% del 2023).

IL RUOLO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
L’adozione dell’intelligenza artificiale rappresenta un ulteriore salto qualitativo per il settore, con strumenti che stanno trasformando profondamente l’esperienza d’acquisto, online e in store. Secondo i dati dell’Osservatorio, il 36% dei negozi phygital ha già integrato soluzioni di AI nelle proprie attività, tra cui: chatbot (63%): per assistenza in tempo reale ai clienti e supporto post-vendita; content automation (44%): per la redazione automatica di schede prodotto, articoli e contenuti marketing; data analytics (29%): analisi dei comportamenti di acquisto, gestione magazzino e previsione della domanda; supply chain intelligente (13%): ottimizzazione logistica, riduzione tempi di consegna; pagamenti smart (11%) e manutenzione predittiva (5%).
Questi scenari saranno al centro del convegno Phygital Retail, in programma il 25 settembre durante Bricoday. Un appuntamento coi leader di settore dedicato a esplorare come l’AI stia trasformando ogni aspetto del retail – dalla personalizzazione del customer journey alla comunicazione, alla gestione operativa del punto vendita. E dopo la fase dell’AI predittiva e l’exploit dell’AI generativa, il 2025 sarà l’anno dell’AI agentica: una nuova frontiera in cui l’intelligenza artificiale agisce in modo proattivo e autonomo per raggiungere obiettivi specifici aprendo così orizzonti inediti nella gestione del punto vendita fisico, dall’ottimizzazione dei percorsi del cliente alla personalizzazione della comunicazione e, persino, alla riprogettazione delle planimetrie dei punti vendita.

EasyCoop traccia l’identikit del suo cliente online

Nel 2025, oltre 35 milioni di italiani acquistano online, con una spesa complessiva che supera i 62 miliardi di euro e un settore Food & Grocery cresciuto del +7%, superando quota 4,3 miliardi di euro. È quanto emerge dai dati dell’ultimo Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano, secondo cui i consumatori italiani mostrano una crescente fiducia verso il carrello online, apprezzandone in particolare la comodità e la possibilità di acquistare prodotti di qualità. Coop Alleanza 3.0 tratteggia il profilo del cliente di EasyCoop, il servizio di spesa online partito nel 2016, con consegna a casa o presso un locker, offerto dalla cooperativa.
L’identikit restituisce un consumatore maturo, digitale e fidelizzato: l’età media si attesta sui 54 anni tra i clienti più assidui e scende a 46 tra i nuovi acquirenti. Il giorno preferito per la consegna è il sabato. Il comportamento d’acquisto evidenzia una crescita dello scontrino medio annuo del +4% rispetto all’anno precedente; in crescita anche il numero di ordini – giunto a quota 8% – di chi sceglie al check out di coprire parte dell’importo con i buoni pasto. Aumenta anche la quota di prodotti a marchio Coop, che raggiunge il 43%, con un incremento di 2 punti percentuali rispetto al 2023: il 51% dei pezzi di prodotti a marchio acquistati riguardano la linea Coop, seguono al 18% i prodotti a marchio Fior fiore e al 12,5% il marchio Vivi verde

L’APP PREVALE SUL SITO
La componente digitale gioca un ruolo sempre più centrale: oggi il 53% degli ordini della spesa online passa tramite App, un dato in crescita del 6% rispetto al 2023 quando a prevalere erano ancora gli ordini da sito. L’app si conferma quindi uno strumento strategico per la customer experience, in grado di coniugare semplicità d’uso e personalizzazione dell’offerta. L’utilizzatore EasyCoop spesso combina gli acquisti online con quelli nei punti vendita fisici; il ricorso alla spesa online secondo la cooperativa contribuisce ad aumentare lo la percentuale di spesa fatta con Coop, accrescendo la fedeltà dei clienti all’insegna e facendo sì che l’utente medio “omnicanale” spenda mediamente all’interno dell’ecosistema Coop un importo del 22% più elevato rispetto a coloro che fruiscono solo del canale fisico. L’incidenza delle promozioni si mantiene intorno al 30%, in linea con quella degli ipermercati, con cui EasyCoop condivide l’ampiezza dell’assortimento, e superiore a quella dei supermercati, a conferma della competitività del canale online.
I nuovi clienti arrivano principalmente da campagne di marketing erogate sui canali digitali (38%) e dagli accessi diretti (38%), mentre un 24% proviene da attività promozionali veicolate sui canali Coop (iniziative in negozio, volantini, comunicazioni ai soci, …). Significativo anche il gradimento del servizio da parte della base sociale della cooperativa: ben il 76% degli ordini è effettuato da soci Coop, dato che evidenzia il forte legame tra EasyCoop e il canale fisico.

COSA CONTIENE IL CARRELLO VIRTUALE
Come viene riempito il carrello virtuale dei clienti EasyCoop? Le categorie più acquistate sono pane e sostitutivi, formaggi freschi, acqua, yogurt e latte. Il “freschissimo” rappresenta un vero e proprio pilastro, con una quota pari al 21% del totale vendite e una penetrazione del 90%: nove ordini su dieci contengono almeno un prodotto fresco. Il servizio EasyCoop è attivo in quasi 300 comuni distribuiti tra le province di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Ravenna, Forlì e Cesena; in oltre 500 comuni tra Rovigo, Padova, Treviso, Vicenza, Venezia-Mestre. In Emilia-Romagna, è possibile ritirare la spesa online anche presso uno dei 15 locker refrigerati presenti nelle province di Modena, Bologna e Ferrara.

Sfida nell’e-commerce: il marketplace di Kaufland approda in Italia e Francia

Gruppo Schwarz fa il bis in Italia: dopo il discount – canale in cui è da oltre 30 anni protagonista con la catena Lidl – ora è la volta dell’e-commerce con il colosso commerciale Kaufland, che sbarca in Italia con il suo marketplace online. A partire dalla fine dell’estate, sul sito web Kaufland.it saranno disponibili milioni di prodotti suddivisi in oltre 6.400 categorie, tra cui Casa e arredamento, Elettronica e computer, Giardinaggio e fai da te, Articoli per la cucina e la casa, Neonati e bambini, Sport e attività all’aperto nonché Moda e accessori. I rivenditori online potranno beneficiare di una nuova piattaforma per la vendita dei loro prodotti, mentre i clienti italiani avranno accesso a un ampio ventaglio di offerte da parte di venditori internazionali. Con una rete di 1.550 filiali in otto Paesi, Kaufland si posiziona tra le principali catene di vendita al dettaglio in Europa e propone un vasto assortimento di prodotti per soddisfare le esigenze quotidiane.
Il lancio del nostro marketplace in Italia rappresenta un’importante tappa nel percorso di espansione che abbiamo intrapreso – afferma Gerald Schönbucher, membro del Consiglio di amministrazione di Kaufland e-commerce – e ci consente di sfruttare il potenziale per diventare la piattaforma online più grande in Europa. Interamente concepita in Europa, per l’Europa. Il nostro marketplace generalista si propone come alternativa ai grandi colossi dell’e-commerce e offrirà presto anche ai clienti italiani un’esperienza di acquisto straordinaria, accompagnata da una vasta selezione di prodotti internazionali a prezzi vantaggiosi. Dopo aver consolidato la nostra presenza in mercati come Germania, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia e Austria, siamo entusiasti di poter annunciare l’arrivo del nostro marketplace anche in Italia”. Oltre all’espansione in Italia Kaufland lancerà entro la fine dell’estate anche un marketplace in Francia, il terzo mercato e-commerce più grande d’Europa.

COME FUNZIONA LA PIATTAFORMA
La piattaforma di Kaufland opera secondo il modello dei marketplace. In tale contesto Kaufland collabora con rivenditori online che propongono i loro articoli a proprio nome sui mercati internazionali di Kaufland. Per ogni articolo, oltre al prezzo e alle informazioni sul prodotto, i clienti possono trovare anche tutti i dettagli relativi al rivenditore da cui ricevono la merce direttamente. In caso di domande su articoli o ordini sarà possibile rivolgersi all’assistenza clienti di Kaufland, disponibile in lingua italiana tramite hotline o modulo di contatto. Sin dall’inizio, i clienti potranno scegliere tra le principali opzioni di pagamento, tra cui PayPal, “compra ora, paga dopo” o carta di credito. I rivenditori online hanno la possibilità di registrarsi fin da subito al marketplace di Kaufland. Con oltre 32 milioni di visitatori mensili e un’offerta che include oltre 45 milioni di prodotti in più di 6.400 categorie, Kaufland si colloca tra i principali marketplace in Germania, mentre in Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia e Austria dichiara di essere tra i marketplace che registrano la crescita più rapida.

SOLUZIONE INTEGRATA PER I RIVENDITORI
Alla base dell’internazionalizzazione vi è una soluzione all-in-one sviluppata internamente: Kaufland Global Marketplace. Con un’unica registrazione i rivenditori online possono vendere su tutti i marketplace di Kaufland, sia a livello nazionale sia internazionale, e gestire le offerte, gli ordini e i dati dei prodotti da un unico portale. In questo modo hanno la possibilità di raggiungere 81 milioni di potenziali clienti online nei Paesi in cui sono attivi i marketplace, cifra che salirà a quasi 140 milioni entro la fine dell’estate. L’azienda sottolinea inoltre il valore dei servizi gratuiti di internazionalizzazione, tra cui la traduzione automatica dei dati del prodotto, la gestione dei pagamenti nelle rispettive valute locali e l’assistenza clienti di primo livello nella lingua del Paese.

Più “fisico” per Cortilia, grazie alla partnership con to.market

Si consolida la partnership tra il retail online di Cortilia e quello fisico di to.market, catena di punti vendita di prossimità. Dopo una fase iniziale che ha visto l’ingresso dei prodotti Cortilia – 170 referenze tra dispensa e fresco – nell’assortimento di due negozi a Milano, ora l’obiettivo è ampliare la presenza del brand mirando a coprire progressivamente l’intera rete dell’insegna, presente anche a Monza, Pavia e Brescia per un totale di 20 punti vendita. Cortilia sottolinea che la collaborazione con to.market si inserisce in un più ampio processo di evoluzione intrapreso negli ultimi anni per sviluppare ulteriormente il modello di business. In questa prospettiva, l’integrazione tra canale online e offline rimane una leva strategica per potenziare la presenza nazionale, rispondere alle nuove esigenze dei consumatori e offrire un’esperienza d’acquisto sempre più flessibile e accessibile.
Nella nostra visione – afferma Andrea Colombo, Ceo di Cortilia (nella foto a sinistra) – il futuro del retail alimentare passa dalla capacità di evolversi, integrando canali digitali e fisici per rispondere in modo efficace ai nuovi modelli di consumo. Con questa partnership, confermiamo il nostro impegno nel costruire un ecosistema di acquisto che unisce la comodità dell’online al valore dell’esperienza in-store, promuovendo una filiera di eccellenza. Collaborare con realtà con valori comuni come to.market ci permette di consolidare il nostro modello di crescita guidato dai concetti di qualità, innovazione e accessibilità”. Nata nel 2011, Cortilia propone una formula di spesa online pianificata, fatta tramite sito o app dedicata, con consegna direttamente a domicilio, nella fascia oraria preferita. L’assortimento conta oltre 2.500 prodotti provenienti da più di 300 piccoli e medi produttori selezionati e comprende frutta e verdura fresca di stagione, pesce, carne e salumi, formaggi e latticini fino a prodotti di bellezza e per la pulizia della casa. A dicembre 2020 ha modificato il proprio statuto per diventare Società Benefit (SB), confermando legalmente il proprio impegno a operare in modo responsabile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territorio, ambiente, beni, attività culturali, sociali, enti, associazioni e altri portatori di interesse. Lo scorso febbraio era stata invece annunciata una collaborazione con Amazon
Anche to.market è attiva nell’e-commerce, con consegna in tutta Italia, ad affiancare la rete fisica in cui propone più di 4.000 referenze. “L’integrazione della selezione Cortilia all’interno dei nostri punti vendita – dichiara Mattia Ballabio, Ceo di to.market – va ad arricchire l’offerta di prodotti di qualità, che rappresentano un elemento che ci contraddistingue, diventando un motivo di scelta per i nostri consumatori. I clienti apprezzano sempre di più eccellenze e novità sui nostri scaffali anche di piccoli produttori locali. La collaborazione con Cortilia segna un ulteriore importante passo di questo percorso”.

E-commerce B2c tricolore oltre i 62 miliardi di euro nel 2025

Nel 2025 il valore degli acquisti online da parte degli italiani crescerà del +6% e supererà i 62 miliardi di euro. Il settore dei servizi registra una crescita del +8% rispetto al 2024, per un valore di 22 miliardi di euro, mentre l’e-commerce di prodotto segna un incremento del +6% rispetto all’anno precedente, superando i 40 miliardi di euro. Nell’ambito degli acquisti di prodotto, i comparti Food & Grocery e Beauty&Pharma registrano un incremento superiore alla media (con tassi di crescita di circa il 7%) mentre Abbigliamento, Informatica ed Elettronica di consumo e Arredamento e home living presentano una crescita in linea con quella del settore (con tassi compresi tra il +5% e il +6%). Frena la progressione del settore Auto e Ricambi. La penetrazione dell’online sul totale acquisti retail (online+offline) nei prodotti è pari all’11,2%, un incremento di mezzo punto percentuale rispetto al 2024. Questi i dati aggiornati sul mercato e-commerce in Italia, secondo l’ultima indagine dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano, presentata in occasione della plenaria di apertura della ventesima edizione di Netcomm Forum – nella sua edizione speciale intitolata The Next 20 Years in 2 Days”.

In un contesto geopolitico complesso e in continua evoluzione – commenta Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, associazione di riferimento del settore e-commerce in Italia – il mercato dell’e-commerce B2C in Italia cresce con costanza, con un valore che supera i 62 miliardi di euro e un aumento dei consumatori digitali che raggiunge i 35,2 milioni nel 2025. Sebbene l’e-commerce sia uno strumento chiave per favorire l’export delle Pmi, l’internazionalizzazione rimane una sfida significativa: oltre il 54% delle imprese italiane fatica a espandersi oltre i confini nazionali per la mancanza di strategie digitali efficaci e dell’innovazione tecnologica necessaria a competere sui mercati globali. A complicare ulteriormente il quadro c’è uno scenario più ampio di sfide sul piano globale, come la possibile introduzione dei dazi da parte degli Stati Uniti, e a farne le spese saranno in primis le Pmi, il cui accesso al mercato statunitense sarà reso ancora più complicato dai costi e dalla gestione burocratica. Nondimeno, il clima di sfiducia e tensione causato da questo scenario porta a una intensificazione del protezionismo digitale, che minaccia la libera circolazione di dati, fondamentali, tra le altre cose, per intercettare i bisogni dei clienti e soddisfare le loro richieste. In uno scenario così variabile e incerto le competenze diventano la vera chiave del futuro. Non parliamo più solo di capacità tecniche o digitali, ma di un insieme complesso e integrato di saperi, attitudini, comportamenti che determinano la capacità di adattarsi, innovare e generare valore che faranno sempre più la differenza nelle organizzazioni”.

BUONE LE PERFORMANCE DEL FOOD
Nel 2025, il mercato e-commerce B2c di prodotto continuerà a crescere (+2,1 miliardi di euro rispetto al 2024) anche se a ritmi più contenuti – dichiara Valentina Pontiggia, Direttrice dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di Milano –. L’incremento passerà dal +5% del 2024 a un +6% nel corso dell’anno. I settori più performanti nel 2025 saranno il Food&Grocery (+7%) e il Beauty&Pharma (+7%), grazie all’integrazione omnicanale e all’utilizzo di innovazione. In Italia l’e-commerce e più in generale il Retail si trova ora in una fase di consolidamento e i valori di mercato confermano un online un po’ meno vivace rispetto al passato. Questi dati non riflettono, però, il grande lavoro svolto dietro le quinte da molti merchant, i quali sono sempre più impegnati nell’ottimizzazione di processo, nell’introduzione di soluzioni tecnologiche per migliorare sia l’esperienza utente sia le attività di back-end e nella sperimentazione di modalità diverse di interazione con i consumatori e di nuovi modelli di business, molto spesso platform-based. Mentre in passato si puntava esclusivamente sulla vendita dei prodotti, ora attraverso l’e-commerce i brand cercano di instaurare una relazione con il cliente offrendo esperienze sempre più interattive e coinvolgenti”.

IL PANORAMA ITALIANA DELL’E-COMMERCE
L’e-commerce italiano continua la sua espansione, con un significativo consolidamento come motore di trasformazione del commercio. Secondo i dati dell’Osservatorio Netcomm in collaborazione con Cribis, il numero di imprese italiane con un sito e-commerce è aumentato del 3,4% rispetto al 2024, raggiungendo le 91.000 aziende, con una crescita marcata delle società di capitale (+8,5%). Questi dati evidenziano la maturazione del settore e l’integrazione di strategie digitali avanzate. Le aziende italiane che operano nell’e-commerce sono distribuite principalmente in Lombardia, Lazio e Campania, con Milano, Roma e Napoli come principali hub. Il settore è dominato da micro e piccole imprese, ma anche da aziende di dimensioni più grandi, con una crescente età media, segno di una stabilizzazione del mercato. I settori più rilevanti sono il commercio e i servizi, con un forte coinvolgimento nei settori del beverage, dell’editoria e dei prodotti alimentari. Sul piano della comunicazione, l’82,7% delle aziende è presente sui social media, con Facebook e Instagram come i canali più utilizzati. La digitalizzazione è infatti in forte crescita, con il 67,2% delle aziende che mostra un alto livello di “Digital Attitude”. Tuttavia, oltre il 54% delle imprese presenta ancora un basso livello di internazionalizzazione, con la necessità di sviluppare strategie per esportare maggiormente il Made in Italy. Per quanto riguarda i metodi di pagamento, oltre l’83% delle aziende offre più soluzioni, con un incremento nell’uso di carte di credito, PayPal e metodi come Klarna, a testimonianza dell’interesse per soluzioni di pagamento rateizzate.

I PRINCIPALI TOUCHPOINT CHE INFLUENZANO L’ACQUISTO ONLINE
Secondo la ricerca NetRetail 2025, che indaga i comportamenti di acquisto digitale degli italiani e sulle prospettive per il commercio omnicanale in Italia, gli italiani che comprano online sono 35,2 milioni nel 2025, con un aumento di 1,5 milioni rispetto allo scorso anno. In questo contesto, gli acquirenti online consultano mediamente 4 touchpoint prima di effettuare un acquisto. Di questi, 2 sono legati a contenuti prodotti direttamente dai brand, come i loro siti web o app (50,3%) e i loro e-commerce (44,2%). I restanti 2 touchpoint sono invece riferiti a contenuti indipendenti, tra cui motori di ricerca (55,7%), recensioni (50%) e comparatori (40%). I social media rimangono una fonte importante di orientamento per circa un acquisto su quattro (29,8%), insieme ai punti vendita e al retail media online, mentre le notifiche push segnano un leggero calo. Inoltre, in base alla categoria di prodotto, si osservano preferenze specifiche: ad esempio, l’uso di AI e chatbot è particolarmente rilevante nell’elettronica e nell’editoria, mentre il retail media offline è più influente nel settore alimentare. Ogni categoria ha quindi un set di touchpoint prioritari, con il sito del brand e l’e-commerce che prevalgono nell’abbigliamento.

PAGAMENTI ONLINE: I TREND IN ITALIA
I metodi di pagamento per gli acquisti online in Italia sono sempre più diversificati. Secondo il report NetRetail 2025, l’89% delle transazioni avviene al momento dell’ordine, con solo l’11% che opta per il pagamento alla consegna o a utilizzo del servizio. I principali strumenti di pagamento sono il Digital Wallet (30,8%), la carta di credito (26,4%) e la prepagata sul sito (23,6%). I pagamenti in contante alla consegna sono in forte declino, rappresentando solo l’1,2%, mentre il bonifico è utilizzato dal 2% degli acquirenti, ma con importi significativamente più alti rispetto alla media. Le aspettative dei consumatori in merito alle transazioni online riguardano soprattutto la sicurezza delle transazioni e la varietà di opzioni di pagamento, con una crescente domanda di soluzioni integrate e flessibili. Sebbene la richiesta di sicurezza sia diminuita negli anni, la varietà nelle modalità di pagamento è rimasta invece una priorità per gli utenti.

Retail, gli investimenti in innovazione digitale valgono il 3,2% del fatturato

Il 2024 è stato, per il retail, l’anno del consolidamento dei progetti di innovazione più performanti avviati nel 2023: l’incidenza degli investimenti in digitale sul fatturato dei retailer è cresciuta lievemente ed è pari al 3,2% (rispetto al 3,1% nel 2023). L’instabilità di contesto e la moderata crescita dei consumi a causa dell’inflazione stanno ridimensionando la spesa in digitale del retail italiano.

“Negli ultimi anni il retail italiano sta affrontando sfide di varia natura – dichiara Valentina Pontiggia, Direttrice dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail – e la necessità di adattarsi e reagire alle complessità macroeconomiche sta spingendo verso una trasformazione strutturale del commercio. Proprio in questo scenario in fermento, la creazione di alleanze strategiche e operazioni di fusione e acquisizione rappresentano una via per mantenere competitività e cogliere nuove opportunità, come l’espansione in altri mercati geografici, il miglioramento del posizionamento lungo la filiera, l’ingaggio di nuovi target di clienti e la diversificazione del business. Emergono, inoltre, nuove e stimolanti opportunità, spesso legate alla valorizzazione di asset già esistenti nelle organizzazioni retail. Il contesto di elevata incertezza sprona i retailer a intercettare e sperimentare modelli di business innovativi, principalmente platform-based”.

Queste alcune delle evidenze emerse dall’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e giunto alla sua undicesima edizione. Uno degli oltre 50 differenti filoni di ricerca degli Osservatori Digital Innovation della POLIMI School of Management (www.osservatori.net) che affrontano tutti i temi chiave dell’Innovazione Digitale nelle imprese e nella Pubblica Amministrazione.

PIÙ VENDITE, MENO NEGOZI
Nel 2024 il valore delle vendite al dettaglio di prodotto totali (online + offline) ha registrato, in Italia, una crescita del +1% rispetto al 2023. Il canale online sta attraversando una fase di assestamento: cresce, ma a ritmi più contenuti rispetto agli anni precedenti. Nel 2024 il valore degli acquisti online in Italia, nella sola componente di prodotto, ha raggiunto i 38,2 miliardi di euro, con un incremento del +5% rispetto all’anno precedente. L’equilibrio tra i canali non subisce particolari alterazioni: l’incidenza dell’online sul totale retail rimane ancora stabile rispetto agli ultimi due anni e pari all’11%. In continuità con gli anni passati, la dinamica del numero di punti vendita è negativa e si prevede una progressiva decrescita del numero di negozi anche nel 2024. A fine 2023 in Italia si contavano 555.307 esercizi commerciali di prodotto: il calo è pari al -2,4% rispetto al 2022 (il tasso medio di crescita annuo 2018-2022 è pari al -1,6%). I comparti che evidenziano un tasso di decrescita del numero di punti vendita superiore alla media sono l’Editoria (-4,5% nel 2023 rispetto al 2022), i Giocattoli (-3,6%) e l’Abbigliamento (-2,7%). Per il secondo anno consecutivo l’andamento del numero di ristoranti subisce una contrazione: fine 2023 in Italia sono presenti 378.261 ristoranti, un decremento del -0,5% rispetto all’anno precedente (tasso medio 2018-2022 pari al +0,5%).

Il fenomeno della Retail Apocalypse non colpisce solo i commercianti indipendenti di piccole e medie dimensioni: negli ultimi anni anche diverse catene della grande distribuzione hanno annunciato piani di ristrutturazione commerciale – spiega Elisabetta Puglielli, Direttrice dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail –. Nel contempo, Governo e associazioni di categoria sono attivamente impegnati per valorizzare il ruolo economico e sociale del commercio: se da un lato si punta sulla presenza capillare dei negozi, ponendoli al centro di progetti di rigenerazione urbana e rivitalizzazione dei quartieri, dall’altra si lavora per rendere il retail più attraente dal punto di vista occupazionale. Per il futuro, ci aspettiamo delle misure adatte a coniugare il binomio vita-lavoro, programmi di formazione e reskilling per il personale mirati a fornire le competenze opportune ad affrontare al meglio l’impatto dell’intelligenza artificiale nelle attività professionali”.

LE INNOVAZIONI NEL GROCERY E NEL LIFESTYLE RETAIL
Nel 2024, il Grocery Retail lavora per approfondire la conoscenza del consumatore, investendo in soluzioni di data strategy omnicanale con l’obiettivo di offrire esperienze d’acquisto sempre più personalizzate e fluide cross-canale. Il potenziamento dei sistemi di CRM (60%), delle soluzioni di Business Intelligence (53%) e delle Customer Data Platform (33%) permette di integrare i dati cross-canale, affinando la profilazione del cliente e attivando iniziative di marketing mirate. Cresce il ricorso alla Artificial Intelligence: il 61% dei retailer impiega la Generative AI per migliorare la produttività, mentre il 67% integra l’AI tradizionale nei processi aziendali. Tra le principali applicazioni, chatbot conversazionali (75%) per ottimizzare la customer experience, analytics & predictive AI (58%) per migliorare la previsione della domanda e process orchestration system (42%) per automatizzare supply chain e logistica.

Anche l’esperienza in store evolve grazie all’uso di innovazioni in grado di rendere l’acquisto più semplice e autonomo: il self scanning (36%) permette di selezionare autonomamente i prodotti e monitorare la spesa in tempo reale, spesso connesso a piattaforme di digital couponing (36%) per l’invio di offerte personalizzate e a sistemi di innovative payment (43%) per pagamenti rapidi da app o casse automatiche. Infine, i sistemi di digital signage (36%) rafforzano l’interazione con il cliente e, grazie al Retail Media, rendono il negozio uno spazio pubblicitario per promuovere prodotti e servizi.

L’evoluzione del Lifestyle Retail si basa invece sul rafforzamento della relazione con i consumatori e sul potenziamento del ruolo degli employee, che devono acquisire nuovi strumenti e competenze per offrire un servizio personalizzato in store. A fronte dell’elevato turnover, il 44% dei retailer investe nel 2024 in soluzioni di sales force automation per ottimizzare attività ripetitive e migliorare il servizio verso il cliente. Il 77% punta su piani di formazione per potenziare le competenze digitali e il 39% ridefinisce l’identità del personale di negozio, adeguando le relative metriche di misurazione delle performance. Inoltre, vengono implementate soluzioni innovative come chioschi digitali (31%) e sistemi di monitoraggio dei flussi in store (31%) per ottimizzare la customer experience. Le tecnologie di realtà aumentata e virtuale (25%) semplificano la prova di capi di abbigliamento e prodotti cosmetici e abilitano servizi di consulenza nell’arredamento e home living.

Viene potenziato il cantiere dell’omnicanalità: il 38% dei retailer adotta sistemi centralizzati di order management, mentre il 44% integra le scorte tra eCommerce e punti vendita, ottimizzando l’inventario e le strutture di evasione degli ordini. Infine, il 73% sperimenta soluzioni di Artificial Intelligence, con personal shopper (70%), recommendation system (91%) e image processing (36%) per supportare il cliente in ogni fase del processo d’acquisto online e offline.

LO SCENARIO INTERNAZIONALE
Analogamente allo scorso anno, si assiste a una progressiva riduzione del divario fra la crescita del commercio online e quella del fisico. A livello globale, gli acquisti di prodotto totali (online + offline) crescono del +4,3% nel 2024, mentre quelli eCommerce del +8%. Questa dinamica è riscontrabile in tutti i principali Paesi: è più marcata in Europa (+6% Retail totale a fronte di +7% online), meno in Cina (+3,5% rispetto a +8%) e in USA (+2,8% contro +9%). Di conseguenza l’equilibrio fra canali non subisce importanti variazioni: nel 2024 l’incidenza dell’eCommerce sui consumi totali Retail in ambito di prodotto rispetto al 2023 rimane costante in Europa (17%) e acquisisce solo pochi decimi di punto percentuale in Cina (29%) e in USA (23%). “La ricerca di quest’anno ha evidenziato l’emergere di una sfida sempre più rilevante per i retailer italiani: la necessità di allineare la “customer experience” e la “employee experience” – conclude Emilio Bellini, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail –. In altre parole, la necessità di progettare nuovi servizi tetail che creino valore sia per il visitatore di uno store, sempre più “phygital”, sia per il personale di negozio, altrimenti sempre più affaticato e demotivato dalla vecchia identità di “porgitore/pusher di prodotti” in distribuzione”.

Spesa grocery online, Amazon sceglie Cortilia

Amazon annuncia una nuova collaborazione con Cortilia che permetterà a tutti i clienti di acquistare su amazon.it/supermercato un’ampia selezione di prodotti locali di alta qualità che contraddistinguono l’offerta di Cortilia. Il servizio sarà disponibile nei prossimi mesi per i clienti Amazon di Milano, Monza e aree limitrofe, per poi essere progressivamente esteso in tutta Italia. L’assortimento di Cortilia include prodotti freschi, prodotti da dispensa, vini pregiati, articoli per la casa e prodotti per la cura della persona e degli animali, per un totale di 4.500 referenze provenienti da più di 400 piccoli e medi produttori selezionati.

Nata nel 2011 come primo mercato agricolo online, Cortilia si è evoluta nel tempo fino a diventare un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano una spesa quotidiana di qualità. Cortilia è stata pioniera nell’innovazione del settore alimentare e della vendita al dettaglio, connettendo ogni giorno clienti consapevoli con produttori locali attraverso un servizio di consegna efficiente, una completa tracciabilità del prodotto e una profonda conoscenza delle eccellenze alimentari italiane.

Ciò che accomuna Cortilia e Amazon è l’impegno nel garantire a tutti i clienti un’esperienza d’acquisto di qualità – dichiara Andrea Colombo, CEO di Cortilia –. Abbiamo chiuso il 2024 registrando una notevole crescita sia nelle vendite, sia nel numero di clienti consentendo un’accelerazione nello sviluppo della nostra azienda. Per noi questa collaborazione rappresenta innanzitutto l’opportunità di offrire l’eccellenza dei nostri prodotti e servizi a tutti i clienti di Amazon, ma anche un riconoscimento importante per i progressi compiuti finora e una base per una futura espansione”.

La collaborazione con un partner di fiducia come Cortilia riflette la nostra volontà di offrire ai clienti un’esperienza di acquisto sempre più ricca e stimolante – afferma Russell Jones, Responsabile Globale Grocery Partnership di Amazon –. Cortilia è sinonimo di qualità e autenticità e offre una gamma di specialità alimentari selezionate con cura che, partendo dal fresco, si è evoluta fino a diventare un marchio di prodotti essenziali per la spesa quotidiana. Siamo entusiasti di dare il benvenuto a Cortilia su amazon.it/supermercato e di far conoscere la sua eccezionale offerta a un numero sempre più ampio di famiglie”.

Attualmente, il servizio di consegna della spesa in giornata di Amazon permette ai clienti residenti in aree idonee di Milano, Roma, Torino e Bologna di ordinare la spesa su amazon.it/supermercato. L’ampia selezione comprende migliaia di prodotti freschi, alimentari e casalinghi, disponibili per la consegna in giornata. I clienti Amazon residenti nelle aree coperte dal servizio, possono beneficiare della consegna della spesa in finestre di due ore, mentre i clienti iscritti a Prime possono riceverla anche in finestre di un’ora. Inoltre, i clienti possono programmare ordini settimanali ricorrenti partendo da un carrello della spesa precompilato o pianificare le consegne fino a sei giorni prima.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare