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Prezzi: aumenta a febbraio il carrello della spesa, la deflazione si raffredda

Carrefour Gourmet, Roma

Nel mese di febbraio 2015, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,4% su base mensile e segna un calo su base annua dello 0,1% (la stima preliminare era -0,2%), meno ampio rispetto a gennaio (-0,6%).

Lo rileva l’Istat che ha diffuso oggi i dati sull’andamento dei prezzi al consumo per il mese di febbraio, che portano a un tasso di inflazione acquisita per il 2015 pari a -0,2% (da -0,6% di gennaio).

 

Più in dettaglio nel mese di febbraio 2015 si registra un aumento congiunturale marcato dei prezzi delle Bevande alcoliche e tabacchi (+2,8%), che riflette principalmente i rialzi dei prezzi dei prodotti a base di tabacco, registrati a partire dalla seconda metà del mese di gennaio. Aumenti su base mensile più contenuti si rilevano per i prezzi di Trasporti (+0,7%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,6%) e Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,4%). Rialzi congiunturali modesti, pari a +0,1%, interessano inoltre i prezzi di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili, Servizi sanitari e spese per la salute e Servizi ricettivi e di ristorazione.

Per quanto riguarda i beni alimentari, il rialzo su base mensile dei prezzi degli Alimentari non lavorati è principalmente dovuto all’aumento – su cui incidono fattori di natura stagionale – dei prezzi dei Vegetali freschi (+7,8%), che, di conseguenza, registrano una netta inversione della tendenza su base annua (+10,8% da -1,7% di gennaio). Un rialzo congiunturale, per quanto più contenuto, si rileva anche per i prezzi della Frutta fresca (+0,5%), la cui crescita tendenziale accelera (+1,2%, da +0,1% del mese precedente). Aumenti su base mensile modesti si registrano poi per i prezzi del Pesce fresco di mare di allevamento (+0,3%, +1,7% su base annua) e di pescata (+0,1%, +0,2% rispetto a febbraio 2014) e per quelli della Carne bovina (+0,1%; il tasso tendenziale è nullo). Per tutte le rimanenti aggregazioni di prodotti non lavorati i prezzi sono in diminuzione rispetto a gennaio 2015.

Con riferimento agli Alimentari lavorati, le variazioni congiunturali sono per lo più di lieve entità. Da segnalare il rialzo del prezzo dell’Olio d’oliva (+1,0% e +2,2%, rispettivamente, in termini congiunturali e tendenziali).

Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi dei prodotti per frequenza d’acquisto, l’Istat rileva che i prezzi di quelli acquistati con maggiore frequenza aumentano dello 0,6% su base mensile – per effetto principalmente dei forti rialzi dei vegetali freschi, dei tabacchi e della ripresa dei prezzi di benzina e gasolio per autotrazione – e registrano un deciso ridimensionamento della flessione su base annua (-0,5%, da -1,4% di gennaio)

Anche i prezzi dei prodotti a media frequenza di acquisto aumentano su base mensile (+0,3%) e fanno registrare una lieve ripresa su base tendenziale (+0,1%, da -0,2% del mese precedente); a questa dinamica contribuiscono in particolare i rialzi dei prezzi dei servizi di trasporto aereo, ferroviario e marittimo passeggeri e di alcuni servizi ricreativi. I prezzi dei prodotti a bassa frequenza di acquisto non variano in termini congiunturali e segnano una lieve flessione in termini tendenziali (-0,1%; a gennaio il tasso annuo era pari a zero).