A un affollatissimo Netcomm Forum, la cui XIII edizione si è tenuta stamattina, come da tradizione, sono stati date le previsioni dell’e-commerce per il 2018: che in Italia continuano a crescere. Secondo il rapporto di Netcomm nel 2018 il valore degli acquisti online toccherà quota 27 miliardi, con un aumento del 15% e oltre 3,6 miliardi di euro in più rispetto al 2017. Ormai il 6,5% della merce è acquistata online (nel 2017 l’incidenza era del 5,6%). A trainare la domanda, tra le merci, l’informatica e l’elettronica (4,6 miliardi di euro, +18%), l’abbigliamento (3 miliardi, +21%), l’editoria (1 miliardo, +25%). Ma le crescite maggiori, pur con fatturati inferiori, sono quelle dei giocattoli (+48%), food&grocery (+34%), del beauty (+29%), dell’arredamento e dell’home living (+44%), delle auto e dei ricambi (+26%).
Tra i servizi, il turismo e i trasporti crescono poco (+5%) ma sono il settore più maturo, con un fatturato di 9,7 miliardi con e-commerce. Identica crescita per le assicurazioni, che superano di poco il miliardo e 300 milioni.
Prezzo non più unico motivo, la logistica conta
In Italia chi sceglie il canale online per acquistare lo fa soprattutto perché convinto di trovare prezzi più convenienti (ragione indicata dal 49% del campione). Ma ora anche la logistica gioca un ruolo fondamentale: per tre quarti dei consumatori qualità e ampiezza dei servizi di consegna e di gestione del reso sono cruciali nelle scelte di acquisto. I servizi attuali soddisfano la quasi totalità (98,2%) degli utenti, ma le sfide del futuro riguardano lo sviluppo dei servizi di prossimità, l’accrescimento della velocità di consegna, i servizi di gestione del “last mile” e il recapito attraverso droni e robot. Anche le fonti di ispirazione per gli acquisti online stanno cambiando e gli anticipatori di questa trasformazione in Italia sono i Millennials: un pubblico caratterizzato da una forte familiarità con la tecnologia e che utilizza dispositivi mobili, trovando ispirazione sui social network, webzine e app.
E-shopper: saranno 2,5 miliardi nel 2022
La crescita italiana segue quella del resto del mondo. Gli e-shopper sono ormai quasi 2 miliardi rispetto a 1,66 miliardi del 2017. Entro il 2022 si toccheranno i 2,5 miliardi di e-consumatori. Crescono ovviamente anche le vendite, che nel 2017 hanno superato i 2300 miliardi di dollari e nel 2018 dovrebbero toccare i 2800 miliardi (+23%). Nel 2002 si calcola che il fatturato mondiale dell’e-commerce sarà di 4878 miliardi. Il primo Paese per acquisti digitali è la Cina (quasi 700 miliardi di dollari nel 2017) seguita da Stati Uniti (438 miliardi) e Regno Unito (196,3). Anche i tassi delle vendite online sono sorprendenti: nel 2021 il loro valore globale sarà di oltre 4.800 miliardi di dollari e la percentuale delle vendite online il 18% del totale”
Cresce anche l’importanza dei dispositivi mobili come supporti dell’acquisto online. Il mobile con la sua disponibilità continua e la tendenza alla condivisione dell’esperienza è ormai uno strumento fondamentale nello sviluppo dell’omnicanalità. Da non trascurare la capacità al superamento della tradizionale dicotomia tra negozio fisico e negozio virtuale.
La relazione (fisica-virtuale) porta il cliente in negozio
Il negozio rimane essenziale nel processo d’acquisto e il personale dovrà impegnarsi nel fare da ponte tra il mondo digitale e quello fisico, mettendo al centro le informazioni sul prodotto e sulle sue disponibilità. L’acquisto sempre di più rappresenterà soltanto una parte di un processo relazionale più ampio con il brand e il venditore, sarà reso ancora più personale dai big data e da algoritmi intelligenti che riconoscono i comportamenti e permettono di creare offerte coerenti a essi, soddisfacendo appieno le crescenti aspettative dell’utente.
“C’è uno spazio eccezionale per le imprese che saranno in grado di distinguersi – dice Roberto Liscia, presidente Netcomm -. La differenziazione è l’anima di questa digital revolution e i nuovi modelli emergenti stanno portano sul mercato prodotti e servizi che si caratterizzano per un’elevata personalizzazione. Si tratta di una grandissima opportunità anche per le imprese italiane, ricche di creatività, capaci di raccontare il prodotto e renderlo emozionale. Il mercato sta andando proprio in questa direzione, premiando la creazione di esperienze uniche e a misura di ogni singolo consumatore”. Liscia identifica una nuova specie di consumatore, sempre connesso: l’online consumer. “I dati 2018 ci rivelano che il digitale è entrato nella sua fase di rivoluzione, con impatti importanti sullo scenario di mercato e sugli assetti competitivi”.