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OTTOBRE/NOVEMBRE 2016
PACKAGING
C
ome sarà l’imballaggio del
futuro? Negli ultimi anni si
sonomoltiplicate e arricchite
le funzioni del packaging che, al di là
di informare sul prodotto (una necessità
peraltro sempre più sentita dal cliente)
e proteggerlo dagli agenti esterni, assu-
me ruoli di anticontraffazione, prolun-
gamento della shelf-life, coinvolgimento
del consumatore e segnalazione di sicu-
rezza circa l’integrità e la provenienza
del prodotto. Anche grazie all’avanzata
delle tecnologie digitali, Nfc, Qr code
e beacon, che consentono di produrre
contenuti esterni alla confezione stessa,
anche personalizzati sulla profilazione
del cliente.
Abbiamo chiesto a
Marco Sachet
, diret-
tore dell’Istituto Italiano Imballaggio, di
delinearci le linee guida che sta pren-
dendo il packaging che guarda al Terzo
Millennio.
Fare di più con meno
Si sta andando sempre più verso la pro-
gettazione di imballaggi più leggeri e
meno voluminosi, a parità di funzione
svolte. Una necessità dettata anche dal-
la legislazione (D.lgs. 152/06 ex D.lgs.
22/97). L’indicazione riguarda sia il pack
primario sia quello secondario, cioèquel-
lo utilizzato per il trasporto.
Lotta allo spreco
di prodotto
Si studiano packaging più efficaci ed
efficienti nell’evitare che il contenuto
vada perso o sprecato. Senza la confe-
zionemolti prodotti avrebbero vita breve
o brevissima, è dunque fondamentale
per renderli fruibili e trasportabili. “Se-
condo uno studio FAO, nei Paesi meno
sviluppati fino al 90% della produzione
alimentare va persa, da noi è quasi il con-
trario. Il problema sorge piuttosto dopo
l’acquisto, quando un’alta percentuale di
prodotto viene buttata, per vari motivi.
Anche nella recente legge anti-sprechi
(n. 166/2016 del 19 agosto) il pack è
stato posizionato, correttamente, come
mezzo per sprecare di meno, tanto che
è stato istituito un fondo per finanziare
i progetti d’imballaggio innovativi”.
di Anna Muzio
LA CONFEZIONE INNOVATIVA
CREA MENO RIFIUTI
E PIÙ SOSTENIBILITÀ,
ED È ANCHE L’INTERFACCIA
PRINCIPALE TRA LA MARCA
E IL CONSUMATORE.
MA OCCORRE RAGIONARE
CON UNA LOGICA DI FILIERA.
Sei linee
guida
per il futuro