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16

OTTOBRE/NOVEMBRE 2017

N

egli anni ’20dell’immediatoprimodopoguer-

ra, tre famiglie di imprenditori della Pennsyl-

vania di nome

Goldsteins, Porters,

e

Chaits

si unirono nell’impresa di lanciare una catena di store

chiamataEagle. L’azienda, nel 1928, sarebbestataacquisita

(segno premonitore di un destino che tuttora prosegue)

da Kroger. Seppur impegnatesi a non operare nel mede-

simo business per 3 anni, queste famiglie di retailer non

persero tuttavia interesse per la professione. Quindi, una

volta tornati liberi di intraprendere trovarono un accordo

con altre due famiglie di immigrati dall’Europa dell’Est di

nome

Moravitz

e

Weizenbaum

che, a loro volta, avevano

sviluppato la loro catena OK Grocery.

Nel 1936, a Pittsburgh nacque perciò un primo grande

(per l’epoca) supermercato che affiggeva l’insegnaGiant

Eagle.

Ebbe così inizio la saga di un’impresa che si

sarebbe sviluppata in perenne concorrenza con il

gigante di Cincinnati, Kroger

.

Il format dell’Indiana

Il terreno di scontro, naturalmente, fu dapprima la Penn-

sylvania e poi, dai primi anni ’80, il West Virginia indi

il popoloso e difficilissimo Ohio e, più recentemente,

l’Indiana. Parleremo proprio di questo stato, prendendo a

riferimento il nuovo formatodella catena chiamatoMarket

UN MODELLO ISPIRAZIONALE DA STUDIARE

ATTENTAMENTE, CHE PUNTA SU

ASSORTIMENTI, SERVIZI, FORMULE

COMUNICATIVE E SOCIAL RESPONSBILITY

di Daniele e Marco Tirelli

MARKET DISTRICT

Dedicato alla

classe media