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OTTOBRE/NOVEMBRE 2017

PET FOOD

Si affermano

nuove nicchie

salutistiche

IL COMPARTOCRESCE, NEL SUO

INSIEME, PIÙDELLAMEDIA DEL

MERCATO E LE TENDENZE

AL SALUTISMO E AL CONSUMO

ETICOCOMINCIANOADESSERE

TRASFERITEDAIPROPRIETARIAI

LORO PICCOLI COMPAGNI

di Elena Consonni

L’

ultima edizione del Rapporto Assalco (As-

sociazione Nazionale tra le Imprese per

l’Alimentazione e la Cura degli Animali da

Compagnia) – Zoomark non lascia spazio a dubbi, con

un giro di affari totale di quasi 2 miliardi di euro, il 2016

si è chiuso positivamente per il mercato dei petfood, in

cui i prodotti per cani e gatti rappresentano il segmento

più significativo. Fa riferimento a una popolazione di

pet importante – si stima siano circa 7 milioni i cani,

mentre i gatti raggiungono approssimativamente quota

7,5 milioni – e ha sviluppato un giro d’affari di 1.971

milioni di euro per un totale di 559.200 tonnellate com-

mercializzate, con un incremento del fatturato del +2.7%

rispetto al 2015 e una crescita dei volumi di +1.3%. Il

tasso di crescita a valore continua a essere superiore a

quello del Largo Consumo Confezionato.

Il mercato degli alimenti per gatto rappresenta il 53,2%

del totale in termini di fatturato, con un volume di

250.306 tonnellate. Gli alimenti per cane rappresenta-

no, invece, il 46,8% a valore del totale mercato, pari a

quasi 923 milioni di euro. Nel 2016, tutti i principali

segmenti degli alimenti per cani e gatti (umido, secco,

snack & treat) hanno registrato una crescita a valore. In

particolare, gli snack funzionali e fuoripasto (spuntini

con obiettivi funzionali, ad esempio per favorire l’igiene

orale, o a caratterizzazione gastronomica, solitamente

somministrati come ricompensa) hanno mostrato dina-

miche a due cifre (+10,3%a valore), posizionandosi come

il segmento più dinamico del mercato.

«

La crescita del mercato – afferma

Gian-

marcoFerrari, PresidenteAssalco

– va

di pari passo con la crescente attenzio-

ne da parte degli italiani per i propri

pet, considerati ormai membri di diritto

della famiglia. Va da sé che per loro si

voglia solo il meglio

»

. Secondo le stime

realizzate dall’Associazione Nazionale

Medici Veterinari, nel 2016 ogni famiglia

ha speso mediamente 265 € per nutrire

il proprio gatto; per il cane la media è di

360 € se di taglia medio piccole a 575 €,

se di taglia grande.

«

Dal punto di vista del comportamento

di acquisto dei consumatori – prosegue

Ferrari – stiamo assistendo allo sviluppo

di una

predilezione per i piccoli forma-

ti (da prodotti multi-serve a prodotti

single-serve), legata alla crescente dif-

fusionedi animali di piccola/media ta-

glia e a unamaggiore sensibilità verso

il tema della riduzione degli sprechi»

.

Un’altra tendenza è quella di curare

con attenzione la dieta del proprio

animale da compagnia

. «È importante

considerare le esigenze nutrizionali dei

pet – afferma – senza lasciarsi influenza-

Sono tre i canali distribu-

tivi in cui si articola oggi

il mercato del petfood:

Grocery, Petshop Tradi-

zionali e Catene.

Il Grocery, guidato dai

supermercati, canalizza il

57% del fatturato com-

plessivo del mercato del

petfood e il 75% dei volu-

mi. Le Catene di petshop

– insieme di punti vendita

specializzati della ven-

dita di alimenti e articoli

per animali, dotati di una

struttura organizzata di al-

meno 7 pdv – canalizzano

il 7% dei volumi e l’11%

del fatturato complessi-

vo. I Petshop tradizionali

rappresentano il princi-

pale canale del trade-non

grocery in cui sono distri-

buiti i prodotti per animali

da compagnia in Italia;

coprono il 18% dei volu-

mi e generano il 32% del

fatturato.

«Dunque – commenta

Gianmarco Ferrari – il

Grocery gioca un ruolo

fondamentale mentre il

petshop tradizionale e

catene specializzate spic-

cano per redditività».

UN MERCATO,

TRE CANALI