Pomorete, strategia di filiera
LOGISTICA
METTERE IL PROPRIO KNOW HOW AL SERVIZIO DELL’AGGREGAZIONE. L’OBIETTIVO? INVESTIRE IN
UN PROGETTO GLOBALE, CHE RIDISTRIBUISCA SUI TERRITORI AFRICANI GRAN PARTE DEL VALORE
AGGIUNTO DELLA RICCHEZZA PRODOTTA
di Donatella Rampinelli
E
sisteuna logisticadedica-
ta al pomodoro? La rispo-
sta a questa particolare
attività è arrivata da un’importante
società di Parma.
È
infatti verso la fine dell’anno 2013
che
Number1
decide di partecipare
a un’iniziativa che ha rappresenta-
to una novità assoluta nel comparto
dell’Agrifood italiano:
Pomorete
.
Pomorete è una rete di imprese
basata sulla formula giuridica del
contratto di rete che, partendo da
due aziende nel 2012, ha unito allo
stesso tavolo ben 17 società iscritte
a CONFAPI e coinvolte nella “filiera
del pomodoro”, dal trattamento dei
terreni sino alla distribuzione fisica
del prodotto finito.
Number1 ha condiviso in pieno gli
obiettivi iniziali di Pomorete, in par-
ticolare quello di creare sinergie tra i
soggetti della filiera, adottare unpro-
gettoper l’internazionalizzazione del
prodotto “pomodoro del territorio” e
delle sue lavorazioni, essere presente
in modo significativo ad Expo 2015:
tutti target centrati, comeper esempio
il fatto di aver attivato la fornitura di
servizi logistici per alcune imprese
della rete, tra cui Steriltom, azienda
leader in Italia nella produzione di
polpadi pomodoroper il settoreFood
Service e Industriale.
Da circa un anno, la strategia di Po-
morete si è ulteriormente diversifica-
ta e Number1 ha ribadito la propria
volontà “di esserci”: infatti, paralle-
lamente alla mission iniziale, si sta
sostenendo con forza un progetto
dai risvolti totalmente
commons
,
incentrato sulla possibilità di poter
sfruttare il
know how
delle aziende
della rete nell’ottica di poterlo tra-
sferire a imprenditori di paesi del
Terzo Mondo. L’Africa si trova nel
mirino delle aziende cinesi, attratte
dai vasti territori, dai terreni fertili
e dalla manodopera a basso costo.
Pomorete ha sottolineato invece l’im-
portanza della filiera come capacità
di aggregazione dei suoi componenti
a investire in un progetto globale,
che ridistribuisca sui territori africani
gran parte del valore aggiunto della
ricchezza prodotta. E, nel rispetto
dei valori lanciati a Expo e fissati
nella Carta di Milano, si impegna a