Il merito è dei fenici e, successivamente, degli antichi greci. Secondo alcune fonti storiche furono loro a introdurre la coltivazione della cipolla nel bacino del Mediterraneo e in particolare in Calabria. Sono dunque antichissime le origini di una delle eccellenze che hanno reso inimitabile la gastronomia italiana: la Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP.
Nato nel 2008, il Consorzio ha l’obiettivo di far conoscere, promuovere e valorizzare un prodotto di altissima qualità, garantito dal marchio IGP, che ancora oggi viene lavorato esclusivamente con tecniche manuali. E i risultati di questo impegno sono evidenti: dal 2008 al 2021, la produzione della Cipolla Rossa Tropea IGP Calabria è aumentata del 30%, raggiungendo i 300.000 quintali raccolti su un territorio complessivo di 690 ettari coltivati. Attualmente le aziende che possono vantare la certificazione IGP sono 123 e nel 2021 il fatturato alla produzione si è attestato vicino ai 18 milioni di euro, contribuendo in modo significativo al Prodotto interno lordo della Regione.
Un’eccellenza che dalla Calabria si è fatta strada nei principali mercati internazionali. Quest’anno l’export ha assorbito una quota pari al 20% della produzione complessiva, confermando così i buoni risultati conseguiti nel recente passato. I più ghiotti di Cipolla Rossa di Tropea, dopo noi italiani? I tedeschi. È infatti la Germania ad aggiudicarsi la leadership in termini di acquisti, seguita dalla Francia, dalla Svizzera, dall’Austria e dal Regno Unito. Nel contempo, è in forte crescita la richiesta proveniente dagli Stati Uniti di prodotti trasformati. Dalla Calabria al mondo, grazie all’intraprendenza commerciale delle aziende produttrici e all’attività di promozione e valorizzazione condotta dal Consorzio.