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Newlat Food sfiora i 2,8 miliardi di ricavi e rilancia sulle acquisizioni

Il nome è destinato a cambiare, la strategia no. Newlat Food archivia il 2024 con 2,77 miliardi di euro di ricavi consolidati combined, in linea con l’esercizio precedente e considerando quindi i risultati consolidati aggregati del Gruppo Newlat e del Gruppo Princes, di cui è stata perfezionata l’acquisizione lo scorso luglio. A riprova dell’importanza di questa operazione, la società prenderà la denominazione di NewPrinces, restando però pronta “a cogliere nuove opportunità di crescita e consolidamento in un mercato in continua evoluzione” come ha chiarito il Presidente Angelo Mastrolia. Insomma, il capitolo acquisizioni è tutt’altro che chiuso, anche perché l’azienda mira a raggiungere nel 2030 3,3 miliardi di euro di ricavi con la crescita organica e 5 miliardi con il contributo della crescita per linee esterne. Voci di mercato indicano Plasmon, società di proprietà di Kraft Heinz, come possibile target. L’esercizio 2024 ha visto un Ebitda normalizzato combined pari a 177,6 milioni di euro (6,4% dei ricavi), mentre il risultato operativo (Ebit) consolidato combined è stato di 194,5 milioni di euro, in miglioramento del 10,1% rispetto al dato registrato l’esercizio precedente, con un utile netto consolidato combined di 142,3 milioni di euro (+5,3%, rispetto all’esercizio precedente). La posizione finanziaria netta consolidata adjusted al 31 dicembre 2024 è stata negativa per 346 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto al dato registrato al 30 settembre 2024 (-437,4 milioni di euro) per effetto della generazione di cassa dall’attività operativa e dal miglioramento del capitale circolante del Gruppo Princes.

Il primo segmento (23,2% dei ricavi) è quello definito Foods dall’azienda, che ha conosciuto però un calo del volume dovuto alla maggiore concorrenza nei baked beans e una diminuzione del prezzo medio di vendita al fine di mantenere alcuni contratti in essere. Al secondo posto il Fish con il 16,8%, cresciuto rispetto al 15,4% del 2023 per effetto di maggior volumi in particolare nei surgelati nel mercato del Regno Unito e in Europa ed in particolare tonno in scatola e tonno congelato. I ricavi relativi al segmento Oils (terzo con un’incidenza del 13,2%) risultano in diminuzione principalmente per un decremento dei volumi di vendita in particolare in Polonia, compensata da un’ottima performance nel Regno Unito. Altri importanti ambiti di operatività di Newlat Food sono Drinks (12,8%), Milk Products (9,9%) e Pasta (7%). Quanto ai canali, le Private labels pesano il 44,1% dei ricavi, la Gdo il 36,2%, mentre B2B partners e Food service sono appaiati all’8,2% seguiti dal Normal trade con il 3,3%. Primo mercato per importanza è il Regno Unito, con il 53,6% dei ricavi, che precede l’Italia con il 15,9% e la Germania con il 7%, mentre il restante 23,5% è suddiviso tra gli altri Paesi.

I risultati conseguiti nel 2024 – ha affermato Angelo Mastrolia – rappresentano una chiara testimonianza della solidità del nostro gruppo che ha saputo generare valore anche in un contesto macroeconomico caratterizzato da pressioni deflazionistiche sui prezzi, raggiungendo a fine 2024 un fatturato combined di 2,8 miliardi di euro. La nostra straordinaria capacità di generare cassa, espressa in oltre 197 milioni di euro di free cash flow generati durante l’anno, ha consentito una riduzione significativa di oltre 90 milioni della posizione finanziaria netta, rafforzando la nostra struttura patrimoniale e garantendo una maggiore flessibilità strategica per il futuro. Quanto all’integrazione con Princes, Mastrolia ha sottolineato che “procede con grande efficacia e i primi benefici derivanti dalle sinergie, in particolare sul fronte produttivo e commerciale e grazie alla centralizzazione del procurement, si stanno già traducendo in un tangibile miglioramento del capitale circolante di Princes e in un incremento della marginalità operativa, con effetti estremamente positivi sull’Ebitda. Il nostro ampio portafoglio prodotti apre inoltre nuove prospettive di valorizzazione infragruppo, permettendoci di cogliere opportunità strategiche di ottimizzazione e sviluppo, sia nei nostri mercati di riferimenti che in tutto il mondo”.