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Black Friday in Europa: computer, elettronica e fashion gli articoli più venduti

Se in Italia il Black Friday ha visto una flessione piuttosto importante per la tecnologia di consumo, in Europa computer & elettronica si sono confermati ancora come i prodotti più scelti, nonostante la graduale perdita di quote di mercato nel corso degli anni (dal 32% del 2020 al 26% del 2023). Segue la categoria del fashion, che però ha registrato una performance inferiore rispetto all’anno scorso (-2 punti di quota di mercato nello stesso periodo dell’anno, passando dal 23% al 21%). Sul terzo gradino del podio si collocano invece i prodotti per la casa e gli elettrodomestici che continuano a guadagnare terreno durante il Black Friday, registrando una crescita di 3 punti in tre anni (dal 15% nel 2020 al 18% nel 2023). Rilevante pure il comparto salute & bellezza che ha ottenuto 1 punto di quota di mercato rispetto al 2022, passando dal 7% all’8%.

Per quanto concerne i rivenditori invece, una recente indagine di NielsenIQ realizzata su un panel di 2,5 milioni di acquirenti online in nove Paesi dell’Europa occidentale (Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Irlanda, Austria, Paesi Bassi e Belgio) rileva  Amazon come l’unico operatore presente nella top 5 di tutti gli Stati europei, classificandosi al primo posto in 5 Paesi su nove (Italia, Regno Unito, Germania, Irlanda e Austria). In Italia, oltre ad Amazon, i rivenditori che hanno registrato l’incremento più alto della propria quota di mercato online durante il Black Friday sono stati Zalando, Unieuro, MediaWorld e Dyson.

Seppur le vendite online siano cresciute del 7% rispetto al 2022, Il Black Friday, sia per gli italiani che per gli europei, non rappresenta più l’unico momento dell’anno per cercare l’affare: eventi promozionali precedenti come il Prime Day di ottobre 2023 – che ha registrato un incremento del +23% a valore e del +24% nel numero degli ordini – potrebbero aver attenuato l’effetto del “Venerdì Nero” il cui aumento delle vendite quest’anno è risultato inferiore di 4 punti percentuali rispetto al tasso di crescita annuale dell’intero comparto online (11%).