CLOSE
Home Tags NielsenIQ

Tag: NielsenIQ

NIQ prevede consumi in aumento nel 2025, ma gli italiani restano cauti

Nel 2025, a livello internazionale, i consumatori spenderanno 3.200 miliardi di dollari in più, con una crescita del 6% rispetto al 2024, ma per gli italiani la tendenza resterà quella legata alla cautela. A dirlo i dati emersi dal Mid-Year Consumer Outlook: Guide to 2025, lo studio in cui NielsenIQ (NIQ) valuta lo stato attuale dei consumatori. L’analisi ha riscontrato che i consumatori di oggi rimangono determinati e resilienti nonostante l’incertezza e fornisce linee guida strategiche per le aziende della distribuzione moderna nei prossimi 12-18 mesi e oltre.

Tendenze principali della spesa del 2025
La principale preoccupazione dei consumatori rimane l’aumento dei prezzi dei generi alimentari sia a livello globale, per il 33% delle persone sia a livello nazionale per il 29% degli italiani e la tendenza si rispecchia in Europa nella disparità tra crescita delle vendite a valore (+6,9%) e la più lenta crescita a volume (+1,5%) da giugno 2023 allo stesso mese nel 2024. Seguono l’aumento dei costi delle utenze, che impensierisce il 20% dei consumatori in tutto il mondo e il 27% in Italia, e la minaccia di una recessione economica, segnalata rispettivamente dal 19% e dal 23%. Sia in Europa sia in Italia, rimane alta la tensione per l’escalation militare. Infine, a causa degli eventi metereologici sempre più estremi in tutto il mondo, anche il cambiamento climatico occupa uno dei posti più alti della classifica delle preoccupazioni. La maggioranza dei consumatori intervistati nel mondo (67%, italiani inclusi) è disposto a provare un nuovo marchio a prezzo più basso, e il 36% a livello globale e il 29% a livello nazionale acquista unicamente prodotti in promozione indipendentemente dal brand. A livello mondiale una parte degli acquirenti intende continuare a ridurre le spese non essenziali, come la ristorazione fuori casa (38% dei rispondenti), l’intrattenimento fuori casa (per il 37%) e le opzioni di food delivery o takeaway (per il 36%). In Italia anche i costi per l’abbigliamento e le vacanze o occasioni speciali verranno ridotti, rispettivamente per un significativo 34% e 29% dei consumatori. In merito alle nuove opportunità per il mercato, i consumatori intenzionali sono disposti a pagare un prezzo superiore per caratteristiche a valore aggiunto. Nel settore della tecnologia e dei beni durevoli, le vendite di unità di smartphone e telefoni mobili di fascia alta sono aumentate del 17% nel 2023 rispetto al 2019, mentre le opzioni economiche erano diminuite del 32% nello stesso periodo.

Se da un lato per le aziende diventa fondamentale comprendere il comportamento dei consumatori, dall’altro lo studio semestrale di NIQ offre una panoramica completa sia dell’impatto degli eventi e delle tendenze economiche sulla fiducia dei consumatori sia dei cambiamenti nei loro atteggiamenti e i fattori che influenzano le decisioni di acquisto. Con l’incertezza crescente riguardo alle crisi geopolitiche, alla stabilità economica e alla salute ambientale, i consumatori stanno diventando resilienti e spendono dove conta di più. Questo evidenzia un deciso spostamento da un consumo cauto a uno intenzionale, con un focus su un senso di prosperità e benessere. Oltre all’analisi globale, il rapporto di NIQ esplora anche le variazioni regionali, fornendo un’analisi approfondita delle dinamiche in Asia-Pacifico, Europa, Nord America, Medio Oriente e America Latina. Inoltre, grazie all’esperienza integrata per i clienti internazionali del Consumer Panel, la Full View della misurazione Retail e i dati del Consumer Panel convergono ora su un’unica piattaforma, NIQ Discover dove sarà possibile analizzare dati in modo integrato e condurre analisi dettagliate on demand.

Anche a livello nazionale, sono in arrivo grandi miglioramenti con il lancio del Consumer Panel più grande d’Italia: a febbraio 2025 saranno disponibili i dati rilevati sul campione potenziato di 16.000 famiglie (rispetto alle precedenti 9.000) con una storia di oltre cinque anni. Questa espansione campionaria consentirà una lettura del comportamento di acquisto su un maggior numero di retailer e una maggiore granularità di dati anche su prodotti a bassa penetrazione. Nuove opportunità si prospettano grazie a due importanti novità: innanzitutto, l’integrazione tra Consumer Panel NIQ e Sinottica GfK, che consentirà di supportare Advertiser, Agenzie e Concessionarie in tutte le attività media. Inoltre, grazie alla Partnership tra Consumer Panel NIQ e Jakala cresce il supporto sulle attività di Geomarketing finalizzate all’ottimizzazione assortimentale e In-Store activation in chiave microterritoriale. Tutto questo è reso possibile grazie alla Segmentazione dei punti vendita basata sul profilo degli shopper oltre che sulle caratteristiche del negozio         

Catalizzatori del cambiamento nel 2025 in Italia, in Europa e nel mondo

Predisposizione per l’intelligenza artificiale: a livello mondiale il 40% dei consumatori accetterebbe una raccomandazione di prodotto da parte del proprio assistente IA, quota che sale al 47% guardando all’Italia, mentre un altro 40% nel mondo ed un 44% nel Bel Paese sfrutterebbe l’IA per automatizzare e velocizzare le proprie decisioni di acquisto quotidiane. Risulta quindi essenziale che le aziende valutino quali innovazioni dell’IA saranno interessanti per i consumatori Millenials e GenZ e forniscano opzioni per supportare i consumatori più anziani. Un 53% dei consumatori, sempre in Italia, consentirebbe agli smart devices di ordinare automaticamente i prodotti nel momento di necessità.

Evoluzione dell’omnichannel: il social commerce ha portato all’evoluzione dell’omnicanalità, con un aumento dell’11,6% delle performance di vendita online a livello globale e l’ascesa della gamification, con il 36% dei consumatori che dichiara di voler spendere di più per un acquisto grazie a un’esperienza in-app. Se l’Europa ha visto un aumento del 14,9% delle vendite, l’Italia non sembra seguire questo trend: con un 60% dei consumatori che ignora o salta l’annuncio di un prodotto sui social network.

I costi delle materie prime: il 60% degli intervistati ha dichiarato che acquisterà meno snack e prodotti dolciari se i prezzi continueranno ad aumentare o a rimanere alti per i prossimi tre mesi. Il cacao (+128%), il caffè (+43%) e il latte (+44%) sono “materie prime calde” secondo le misure di Trading Economics, e l’aumento dei prezzi comporta un impatto significativo sui volumi di vendita delle categorie o dei prodotti correlati. Questo ha portato a un incremento di vendite notevole nei discount, diventati ora il terzo canale per acquisti in più rapida crescita nell’ultimo anno.

“Analizzare i dati a livello globale e nazionale permette anche di prevedere le tendenze del mercato, adattare la propria offerta per soddisfare i bisogni dei consumatori che sono in costante evoluzione e massimizzare quindi i propri risultati” ha dichiarato Enzo Frasio, Amministratore Delegato di NIQ e GfK. “C’è una crescente domanda di actionable insight, derivanti dalla grande quantità di dati granulari che solo NIQ può fornire. Il Consumer Panel – che tra poche settimane sarà potenziato fino a raggiungere 16mila famiglie – dimostra di essere uno strumento fondamentale per attuare analisi dettagliate utili anche a ricerche di ampia scala come il Consumer Outlook. Con l’integrazione dei dati del Consumer Panel all’interno di NIQ Discover i nostri partner di industria e distribuzione possono ora analizzare sinergicamente sia gli insight provenienti dal Retail Panel che dal Consumer Panel in un’unica piattaforma totalmente integrata. Grazie alla combination con GfK e con il sistema informativo di Sinottica, siamo oggi in grado di effettuare profilazioni dei consumatori evolute, misurare i loro comportamenti in ottica single-source e rilevare anche l’esposizione media per supportare l’attivazione e la misurazione di attività di comunicazione efficaci”.

 

 

Gdo, su i volumi ad agosto. Bene bevande, ittico e cura persona, tiene la mdd

Fatturato a 10,4 miliardi di euro, inflazione al -0,2%, +2,3% a valore e +3,1% a volume nel comparto grocery: questi i principali dati relativi ad agosto 2024 emersi dalla consueta analisi mensile “Lo stato del Largo Consumo in Italia” con cui NIQ analizza l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane, delineando il panorama della grande distribuzione organizzata nel nostro Paese.

L’analisi di NIQ evidenzia un andamento positivo per la maggioranza dei canali distributivi: In testa si trovano gli specialisti drug (+11,9%), seguiti da supermercati (+4,1%), discount (+1,8%) e superstore (+0,8%). Tuttavia, si sottolinea una diminuzione dell’andamento del fatturato nei canali iper>4500 (-2,5%) e liberi servizi (-0,3%). L’indice di inflazione nel largo consumo confezionato si attesta al -0,2% a Totale Italia Omnichannel (vs agosto 2023) e grazie alla variazione del mix del carrello della spesa, messa in atto dai consumatori, la variazione reale dei prezzi è pari al -0,8%. Anche le vendite in promozione presentano un trend in crescita, con un’incidenza promozionale del 22,8% per il mese di agosto 2024 a totale Italia (+1 pp. rispetto allo stesso mese del 2023). Per quanto riguarda i prodotti a marchio del distributore, ad agosto la quota di MDD registra il 22,6% del LCC nel perimetro iper, super e liberi servizi, mentre a Totale Italia Omnichannel si attesta al 31,6% (Discount inclusi).

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa
Considerando il rapporto tra valori e volumi a totale Italia Omnichannel, nel comparto grocery, ad agosto l’indagine di NIQ evidenzia un trend in crescita a valore del +2,3% (vs 2023), e una risalita dei volumi pari al +3,1%. Tra le aree merceologiche che ad agosto hanno registrato un importante incremento rispetto all’anno precedente, si evidenziano i prodotti bevande e cura della persona, entrambi con un aumento a valore del +5,3% e una crescita a volume rispettivamente del +5,1% e del +6%, seguiti dall’ittico, con un valore del +4,3% e una quota a volume del +7,6%. In generale, tutte le categorie hanno visto una crescita sia per le variazioni a valore sia per quelle a volume. In controtendenza invece le carni, che registrano un calo del -1,2% a valore e un lieve aumento del +0,2% a volume.

Tra i volumi dei canali distributivi a totale grocery spicca il risultato degli specialisti drug con il +9,8% rispetto ad agosto 2023 (+9,6% a valore) seguiti da supermercati con il +4,2% a volume (+3,6% a valore) e dai discount, con il +3,6% a volume (+1,2% a valore). Diversamente, gli iper>4500 perdono il -2,2% a volume ed il -2,3% a valore.

La fascia del fresco (peso fisso + peso variabile) cresce nei supermercati a +2,7% e nei discount a +1% ma cala in tutti gli altri canali distributivi, con un picco per gli iper>4500 a -3,2%. Tra le tre categorie merceologiche più dinamiche per valore all’interno del comparto si trovano gastronomia, al +4,5%, e pane & pasticceria & pasta, con il +2,5%, seguite subito dopo da frutta e verdura (+2,4%). Pescheria e macelleria & polleria si attestano invece come le categorie con i trend più bassi, rispettivamente al -3,3% e al -1,1%.

Barometro Consumi NIQ, stabili il largo consumo e i beni tecnologici

Nel secondo trimestre del 2024 la spesa dei consumatori italiani per i beni di largo consumo e per i beni tecnologici e durevoli è rimasta pressoché invariata rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-0,3%). Da notare il persistente segno positivo di alcune categorie come i prodotti per la cura degli animali domestici, della persona, dei bambini e della casa, mentre permane la sofferenza dei device elettronici pur registrando un miglioramento rispetto agli ultimi quattro trimestri. Il dato emerge dal nuovo Barometro dei Consumi di NIQ che combina i dati di NIQ e GfK per misurare il giro d’affari dei prodotti del largo consumo, dei beni tecnologici e durevoli acquistati negli store in Italia.

Tra aprile e giugno, nel settore del largo consumo si nota un lieve calo del fatturato (-0,1% vs Q2 2023), che ha comunque superato i 31 miliardi di euro. I beni di prima necessità hanno mantenuto un livello stabile di vendite, con una crescita di alcuni prodotti specifici tra cui fresh food per un valore di oltre 11 miliardi (+0,6% vs Q2 2023) e snacking pari a 1 miliardo (+1,1% vs Q2 2023). Secondo il Barometro dei Consumi di NIQ, i prodotti per la cura della persona, per un valore di 1,8 miliardi hanno conseguito una solida crescita, con un aumento del +6,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, così come il settore della cura della casa, 1,5 miliardi, che ha visto un incremento del +3,9% sempre rispetto ai mesi aprile – giugno 2023. Bene anche per il petcare (circa 600 milioni) che ha visto una crescita del +3,3% rispetto al secondo trimestre 2023. I settori dell’ambient food, ovvero confezionati da scaffale, e dairy, latticini e derivati, hanno registrato una diminuzione del -2,5% e del -2,6% del valore (sempre Q2 2024 vs Q2 2023), con un giro d’affari rispettivamente di 5 miliardi e 3 miliardi.

“Il progressivo rientro dell’inflazione sta impattando sull’andamento delle vendite nel secondo trimestre dell’anno. In particolare, il largo consumo rallenta la sua corsa, sostenuta principalmente dai prezzi, e chiude il trimestre con un andamento rispetto al 2023 leggermente negativo (-0,1%). I beni per la cura della persona e della casa, in controtendenza rispetto alla media FMCG, registrano andamenti positivi” ha commentato Romolo De Camillis, Retailer Director NIQ Italia.

Per quanto riguarda il mercato dei beni tecnologici e durevoli invece, nel secondo trimestre del 2024 in Italia frena il calo delle vendite, raggiungendo un fatturato nel periodo aprile – giugno di quasi 14,8 miliardi di euro, pari a un -0,7% vs Q2 2023. In particolare il settore technical consumer goods (TCG), che include elettronica di consumo, telefonia, IT, prodotti per l’ufficio, fotografia e altri beni tecnologici, presenta un ricavo nel secondo trimestre pari a 2,7 miliardi con un -4,5% vs Q2 2023.

“Anche le vendite di beni durevoli e tecnologici si attestano nel trimestre leggermente al di sotto dei livelli dello scorso anno (-0,7%) interrompendo la fase di accentuata flessione riscontrata nei trimestri precedenti. Buoni segnali di crescita nei comparti DIY / home improvement (+0,9% vs Q2 2023 per un valore di questo trimestre di 6,7 miliardi) e home appliances (+0,7% vs Q2 2023 per un valore di 1,6 miliardi). Da citare anche il settore tech consumer goods che, sebbene ancora negativo, ha riportato un miglioramento rispetto ai quattro trimestri precedenti. In termini qualitativi osserviamo, anche nei dati degli ultimi mesi, una continua spending review degli Italiani che rimodulano rapidamente le loro scelte d’acquisto in funzione dei loro bisogni e dell’andamento dei prezzi” ha aggiunto Ivano Garavaglia, CS Retail Lead & RV Sales Deputy NIQ Italia.

Gdo, a luglio crescono volumi e fatturato. Bene ortofrutta, cura persona e ittico

Ne “Lo stato del Largo Consumo in Italia” NIQ (NielsenIQ) analizza mensilmente l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane, rappresentando il panorama della grande distribuzione organizzata nel nostro Paese. A luglio 2024 il fatturato registrato dalla Gdo a totale Omnichannel in Italia vale 10,5 miliardi di €: un trend positivo del +2,5%, rispetto alla performance dello stesso mese nel 2023. Sempre nello stesso mese, l’indice di inflazione nel largo consumo confezionato si attesta al +0,1% a totale Italia omnichannel (vs luglio 2023) e grazie alla variazione del mix del carrello della spesa, messa in atto dai consumatori, la variazione reale dei prezzi è pari al -0,8%.

L’analisi di NIQ sottolinea un andamento positivo per la maggioranza dei canali distributivi, questa tendenza è guidata da specialisti drug (+12,4%), seguiti da superstore (+3,4%), supermercati (+3,2%) e discount (+1,3%). Tuttavia, vi è una diminuzione dell’andamento del fatturato nei canali liberi servizi (-1,9%) e iper>4500 (-1,1%). Trend in crescita anche per le vendite in promozione, con un’incidenza promozionale del 24,3% a totale Italia (+1,3 pp. rispetto allo stesso mese del 2023). Sul fronte dei prodotti a marchio del distributore, a luglio la quota di MDD registra il 22,8% del LCC nel perimetro iper, super e liberi servizi, mentre a totale Italia omnichannel si attesta al 31,6% (discount inclusi).

Tenendo presente il rapporto tra valori e volumi a totale Italia omnichannel, nel comparto grocery, a luglio l’indagine di NIQ evidenzia un trend in crescita a valore del +2,1% (vs 2023), e una risalita dei volumi pari al +2,9%. Tra le aree merceologiche che hanno registrato un importante incremento rispetto al 2023, si evidenziano i prodotti ortofrutta con l’aumento a valore del +4,6% e del +10,1% a volume, seguiti dai prodotti cura persona con un +4,5% a valore e +5,3% a volume e l’ittico con un valore del +4,5% e una quota a volume del +6,6%. In generale, tutte le categorie hanno visto una crescita sia per le variazioni a valore sia per variazioni a volume. In controtendenza le bevande registrano solo un lieve incremento del +0,8% a valore e del +0,2% a volume. In merito all’andamento dei volumi dei canali distributivi a totale grocery, spicca il risultato degli specialisti drug con il +10,4% rispetto a luglio 2023 e il +9,7% a valore, seguiti da superstore con il +3,3% a volume e il +2,8% a valore e da supermercati, con il +3,2% a volume e il +2,9% a valore. Diversamente, i liberi servizi perdono il -1,7% a volume e il -1,6% a valore.

Per quanto riguarda il fresco (peso fisso + peso variabile) risulta in crescita in tutti i canali distributivi, ad eccezione degli iper>4500 e dei liberi servizi, entrambi a -1,4%. Tra le categorie merceologiche più dinamiche per valore all’interno del comparto pane & pasticceria & pasta e gastronomia si trovano in testa con il +4,0% ciascuna, seguite subito dopo da pescheria (+3,9%) e macelleria & polleria (+2,3%). Anche questo mese, la salumeria si attesta come la categoria con il trend più basso rispetto alle altre (-0,1%).

Largo consumo, fatturato su per la Gdo a giugno. Tiene la mdd, in calo le bevande

Secondo “Lo stato del Largo Consumo in Italia” di NIQ, che analizza mensilmente l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane, il fatturato registrato dalla Gdo a totale Omnichannel in Italia a giugno vale 11,9 miliardi di euro: un trend positivo del +1,1%, rispetto alla performance dello stesso mese nel 2023. L’indice di inflazione nel Largo Consumo Confezionato (LCC) si attesta allo 0,1% a Totale Italia Omnichannel (vs giugno 2023) e grazie alla variazione del mix del carrello della spesa, messa in atto dai consumatori, la variazione reale dei prezzi è pari al -0,7%.

L’analisi di NIQ sottolinea per il mese di giugno un andamento positivo per la maggioranza dei canali distributivi, questa tendenza è guidata da specialisti drug (+8,4%), seguiti da superstore (+2,1%), supermercati (+2%) e discount (+0,4%). Tuttavia, vi è una diminuzione dell’andamento del fatturato nei canali iper>4500 (-3,5%) e liberi servizi (-2,5%). Trend in crescita anche per le vendite in promozione, con un’incidenza promozionale del 24,2% per il mese di giugno 2024 a totale Italia (+0,7 pp. rispetto allo stesso mese del 2023). Sul fronte dei prodotti a marchio del distributore, a giugno la quota di mdd registra il 22,8% del LCC nel perimetro iper, super e liberi servizi, mentre a Totale Italia Omnichannel si attesta al 31,6% (discount inclusi).

Tenendo presente il rapporto tra valori e volumi a totale Italia Omnichannel, nel comparto grocery, a giugno l’indagine di NIQ evidenzia un trend in crescita a valore del +0,5% (vs 2023) e una risalita dei volumi pari al +1,2%. Nel mese di giugno, tra le aree merceologiche che hanno registrato un’importante crescita rispetto al 2023 si evidenziano i prodotti pet care con l’incremento a valore del +2,8% e del +1% a volume, seguiti dai prodotti drogheria alimentare con un +1,9% a valore e +0,8% a volume e il caso delle carni con un valore del -0,5% e una quota a volume del +3,2%. Infine, in controtendenza rispetto alle altre aree merceologiche, le bevande registrano una decrescita del -1,7% a valore e del -2,3% a volume.

In merito all’andamento dei volumi dei canali distributivi a totale grocery, spicca la crescita degli specialisti drug con il +5,6% rispetto a giugno 2023 e il +6,6% a valore, seguiti da supermercati e superstore con un +1,9% a volume e, rispettivamente, il +1,5% e il +2,2% a valore. Diversamente i discount crescono del +1,3% a volume ma perdono il -1,5% a valore. Per quanto riguarda il fresco (peso fisso + peso variabile) risulta in crescita in tutti i canali distributivi, ad eccezione degli iper>4500 (-2,2%) e dei liberi servizi (-2,3%). Tra le categorie merceologiche più dinamiche all’interno del comparto pane & pasticceria & pasta con il +4,4% detiene il primo posto, seguita subito dopo da pescheria (+3,7%) e gastronomia (+3,3%). La salumeria invece si attesta come la categoria con il trend più basso rispetto alle altre (-2,2%).

Ecommerce, crescono acquisti per food e beverage. In calo fashion e tech

Secondo una recente ricerca effettuata da NIQ e Foxintelligence dedicata allo stato dell’ecommerce in Europa nei primi sei mesi del 2024, a livello globale il canale online continua a crescere in termini di scelta da parte dei consumatori e tasso di fedeltà. Volgendo lo sguardo ai tre macro mercati – europeo, americano e asiatico – in Europa, per il primo semestre dell’anno, si è registrato un +1% di utilizzatori del canale e un +4% di aumento della frequenza di acquisto online. I dati europei superano il mercato americano, a crescita zero per numero di utenti e al +2% sulla frequenza, e solo l’India con il +13% di numero di acquisti stacca Europa e USA, pur mantenendo solo un +1% di numero di acquirenti.

Analizzando nel dettaglio le categorie, si riscontrano delle differenze di acquisto in Europa sia per scelta di beni e servizi sia per frequenza di scontrino. Nella Top3 di NIQ e Foxintelligence per i Paesi di Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito emerge che il 67% dei consumatori online ha acquistato prodotti della categoria fashion nei primi sei mesi del 2024 (-1,4% rispetto allo stesso periodo del 2023) con una frequenza di acquisto di 5 scontrini (-1,4%). Al secondo posto con il 56% di penetrazione la categoria health & beauty (+2,2 p.p. vs 2023) per 4,3 (+0,9) acquisti e a chiusura del podio il settore high tech al 55% (-0,6%) e 3,8 in termini di frequenza, anche se con valori in calo rispetto all’anno precedente (-2,8 vs 2023). Degno di nota nell’ecommerce è l’aumento di penetrazione e frequenza per i beni di largo consumo e i servizi. Ad esempio, food & near food registra una crescita delle vendite online del +2,1%, arrivando a quota 54% (H1 2024) rispetto al primo semestre del 2023 per 5,6 scontrini emessi (+1,6 p.p. vs 2023) e il settore delivery, che con +0,9 punti registra una penetrazione del 41% e una crescita di ordini dell’8,6% (+1,3%).

Ponendo l’attenzione sull’Italia, nei primi sei mesi del 2024 perdono terreno due pionieri del comparto online come il fashion (19%) e l’high tech (25%). Diversamente, il settore food, beverage & household raggiunge il 7% di quota, registrando una tendenza in rialzo comune a tutti i Paesi europei, alcuni dei quali, però, staccano la penisola per risultato finale. Se Francia e Inghilterra infatti segnano rispettivamente un tasso del 19% e del 16% evidenziando una situazione maggiormente positiva del comparto, la Germania mostra una crescita più modesta, attestandosi infatti al 5% per la categoria food, beverage & household. Scomponendo la spesa nei diversi Paesi europei nei primi sei mesi del 2024, è la Germania, con 1.125€ di spesa media online per persona a detenere il primo posto seguita dalla Gran Bretagna con 997€. Agli inglesi si riconosce l’altro primato, ovvero una frequenza di acquisto maggiore, con una media di 22,7 ordini per consumatore (vs 18,2 della Germania e 14,6 della Francia). Al terzo posto per il budget di spesa la Francia con 951€ e 14,6 numero di ordini in media. Diverse sono le rilevazioni per il Bel Paese dove la spesa online si attesta sui 583€ a persona, quasi la metà rispetto a quella tedesca, con una media di 12 scontrini.

Tra le generazioni di consumatori online in Europa sono i Millennials (anni 1980-1994) a spendere di più con ben 1.091€ nei primi sei mesi dell’anno, anche se il numero di ordini maggiore appartiene alla Gen X (anni 1960-1979) con una frequenza di 20,7 (vs 20,2 Millennials) e una spesa media di 993€. I Baby Boomers (fino al 1959) si attestano invece in terza posizione, con una media di 768€ investiti nel canale online per 18,3 ordini. In fondo alla classifica si trova la Gen Z (dal 1995), con una spesa di 594€ per una frequenza di acquisto di 10,9. Tuttavia, secondo un’analisi internazionale di NIQ denominata “SpendZ”, emergono alcuni elementi significativi relativi ai consumi dei nati dal 1995. Attualmente, a livello demografico globale, la Gen Z risulta essere la più numerosa e rappresenta il 25% della popolazione mondiale, ovvero 2 miliardi di individui, con acquisti che generano 9.800 miliardi di dollari pari al 17,1% della spesa globale (57.600 miliardi di dollari). In futuro, a livello di consumi, questa generazione registrerà in termini di potere di acquisto la crescita maggiore e sarà in grado di superare persino la spesa dei Baby Boomers. Gli acquisti della Gen Z nel 2030 registreranno un valore di 12.600 miliardi di dollari, raggiungendo una quota di spesa globale del 18,7% in contrapposizione al 17,1% dei Baby Boomers. Secondo la ricerca di NIQ, ogni modello di spesa generazionale è costituito da elementi unici, infatti, nel caso specifico del forte sviluppo della Gen Z, è fondamentale intercettare tempestivamente le preferenze di acquisto di oggi e valutare la propensione futura verso prodotti, marca e insegna, pur tenendo in considerazione i bisogni delle altre generazioni.

Infine, anche la percentuale di ordini ecommerce effettuati utilizzando la soluzione “acquista ora, paga dopo”, sottolinea atteggiamenti differenti tra i consumatori europei, contribuendo alla crescita dell’intero comparto online. Nello specifico, in Italia, nel 2024, il 3% degli acquisti è stato eseguito tramite questa modalità di pagamento, dato in risalita di un punto anno su anno dal 2021. L’unico caso eccezionale è la Germania, paese in cui ben il 12% dei pagamenti viene posticipato. Diversa è invece la situazione spagnola, dove la soluzione BNPL (Buy Now, Pay Later) non sembra decollare oltre l’1%.

A maggio sale il fatturato della Gdo (9,5 miliardi), in ripresa ittico e ortofrutta

Durante lo scorso maggio secondo NIQ (NielsenIQ), che ne “Lo stato del Largo Consumo in Italia” analizza mensilmente l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane, il fatturato registrato dalla Gdo a totale Omnichannel in Italia ha raggiunto 9,5 miliardi di euro: un trend positivo del +2,7%, rispetto alla performance dello stesso mese nel 2023. Sempre a maggio inoltre l’indice di inflazione teorica nel largo consumo confezionato (lcc), ha registrato una diminuzione di 0,4 punti percentuali (dato congiunturale) rispetto al valore di aprile segnando un +0,8% a Totale Italia Omnichannel e una variazione reale dei prezzi del -0,4%. L’analisi di NIQ sottolinea quindi un andamento positivo per la maggioranza dei canali distributivi, e questa tendenza è guidata da specialisti drug (+9,6%), seguiti da discount (+3,8%), supermercati (+3,4%) e superstore (+2,1%). Tuttavia, vi è una diminuzione dell’andamento del fatturato nei canali iper>4500 (-1,5%) e liberi servizi (-1,4%).

Trend in crescita anche per le vendite in promozione, con un’incidenza promozionale del 24,4% per il mese di maggio 2024 a totale Italia (+1,2 pp. rispetto allo stesso mese del 2023). Sul fronte dei prodotti a marchio del distributore (mdd), a maggio la quota registra il 23,1% del lcc nel perimetro iper, super e liberi servizi, mentre a Totale Italia Omnichannel si attesta al 32% (discount inclusi).

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa
Tenendo presente il rapporto tra valori e volumi a totale Italia Omnichannel, nel comparto grocery, a maggio l’indagine di NIQ evidenzia un trend in crescita a valore del +2% (vs 2023) e una risalita dei volumi pari a 2,4%. Nel mese di maggio, tra le aree merceologiche che hanno registrato un’importante crescita rispetto al 2023 si evidenziano i prodotti ittici con l’incremento a valore del +12,1% e del 20,6% a volume, seguiti dai prodotti ortofrutta con un +6% a valore e +6,7% a volume. A questi si somma il caso delle carni con un valore a crescita zero e una quota a volume del +4,5%. In generale, per quanto riguarda i volumi si rileva un trend positivo per tutti i comparti.

In merito all’andamento dei volumi dei canali distributivi a totale grocery, spicca la crescita degli specialisti drug con il +5,8% rispetto a maggio 2023 e il +7,7% a valore, seguiti dai discount al +4,4% (+2% a valore) e dai supermercati che registrano un indice del +2,9% di risalita dei volumi e un +3% a valore. Per quanto riguarda il fresco (peso fisso + peso variabile) risulta in crescita in tutti i canali distributivi, ad eccezione degli iper>4500 (-0,3%). Tra le categorie merceologiche più dinamiche all’interno del comparto, frutta e verdura con il +6,7% detiene il primo posto, seguita subito dopo da pane & pasticceria & pasta (+5,5%) e gastronomia (+4,2%). La salumeria invece si attesta come la categoria con il trend più basso rispetto alle altre (-0,8%).

Come cambieranno i consumi delle famiglie italiane nei prossimi anni?

Come cambieranno i consumi degli italiani nel prossimo decennio? Quali saranno le priorità? A queste (e altre) domande hanno cercato di rispondere Christian Centonze, Head of Consumer Advanced Analytics, NIQ, e Mara Galbiati, Head of I – Solution Sinottica, GfK, relatori di “Un viaggio nei consumatori del nostro tempo” andato in scena nell’ambito della 39esima edizione de Linkontro.

Guardando all’assetto familiare, sia per composizione sia per potere d’acquisto, tra un decennio le attuali 6 milioni di famiglie con figli a carico caleranno del 11% con il 75% che disporrà di un reddito sotto la media. Ad oggi, le famiglie senza figli in età centrale sono 7,5 milioni con un reddito oltre la media per il 54% dei casi, mentre le famiglie mature senza figli sono 12,2 milioni con un reddito sopra la media per il 60% che cresceranno del 17% nei prossimi dieci anni raggiungendo un’età media di 60-75 anni. L’impatto del contesto attuale nel Bel Paese si riflette anche sulle scelte di consumo degli italiani che si rivelano categoricamente opposte: da chi pone più attenzione al risparmio scegliendo tra i canali distributivi il discount (+1,9 p.p. nel 2024 vs 2021), a chi modifica radicalmente il carrello della spesa con una variazione del mix che nel 2024 ha impattato sul settore di -1 miliardo di euro (vs 2022), da chi opta per una maggiore frequenza di acquisto con un numero di prodotti medio che registra ora un -8% (vs 2021) a chi seleziona prodotti di qualità e salutari (+20% vs 2019) e di un budget maggiore.

Quattro approcci al futuro che dividono gli italiani
Con un’ormai evidente polarizzazione degli acquisti – tra italiani che cercano più risparmio e chi invece aspira a un maggior valore – per avere un’istantanea prospettica dei consumi e delle opportunità per il mercato, NIQ ha incrociato i dati di consumo con la ricerca sinottica GfK focalizzata sulla propensione aperta o chiusa al futuro e l’interesse verso il singolo o la collettività e individuato quattro diversi approcci: il futuro è ora oppure è un’opportunità da gestire, non esiste e non interessa o addirittura spaventa. Ogni classificazione presenta caratteristiche specifiche rispetto a vari temi attuali e ovviamente anche rispetto agli approcci ai consumi e soprattutto alle esigenze da soddisfare siano esse economiche, sociali e comunicative. Le famiglie con figli a carico ricadono prevalentemente nella sfera che percepisce negativamente il futuro a causa di preoccupazioni presenti a livello economico, al contrario delle famiglie giovani e mature, ovvero nuclei senza figli, che rientrano invece nell’approccio più positivo nei confronti del domani. Nel largo consumo questo si riflette anche negli acquisti: le famiglie con figli oggi rinunciano alla frutta e verdura a favore di un cibo consolatorio al contrario dell’altro gruppo di famiglie mature o senza figli. A seconda di priorità diverse, si analizzano due carrelli totalmente differenti.

Intelligenza artificiale, emergenza climatica e parità di genere
Relativamente all’intelligenza artificiale, gli italiani concentrati solo sul presente indicano questa evoluzione tecnologica come fondamentale per la propria affermazione economica, al contrario dei più timorosi i quali rifiutano l’impiego dell’IA. In merito alla questione dell’emergenza climatica, l’argomento è prioritario per coloro che pensano che il futuro sia un’opportunità da cogliere mentre per chi è centrato sull’oggi è un tema marginale. Caso diverso per la parità di genere in quanto tema sociale e anche aspirazionale che incontra trasversalmente il supporto degli italiani che approcciano al futuro in modo più positivo nonostante siano posizionati anagraficamente su piani differenti.

Leve sociali e comunicazione
Le modalità di ingaggio delle famiglie italiane, anche nel largo consumo, cambiano in base al rapporto col futuro. Per i consumatori più concentrati sull’oggi valgono modalità di stimolo e crescita personale per generare attenzione, per chi pensa che il futuro sia un’opportunità invece avranno più valore modalità incentrate sulla crescita collettiva. Contrariamente, per coloro che non sono interessati al futuro, occorrono modalità di consolazione e aiuto. Infine, a coloro che sono spaventati dal futuro si trasmette rassicurazione e vicinanza. Anche la comunicazione verso i consumatori cambia con il variare dell’anagrafica e al gruppo familiare di appartenenza: chi è più giovane e proiettato al domani predilige canali come il podcast, mentre quotidiani e radio sono i mezzi d’informazione prediletti dalle fasce più mature, coloro che credono nelle opportunità del futuro. Chi è concentrato sulle questioni del presente invece utilizza i canali digitali e i social media, mentre coloro che fruiscono della tv sono più legati ai valori della tradizione.

Coinvolgere ora le famiglie del futuro
Per gli operatori del settore del largo consumo, il target elettivo per l’innovazione di valore sono le famiglie in età centrale e senza figli, le quali – come le famiglie mature senza figli a carico – hanno più potere d’acquisto, una maggiore attenzione al benessere e apertura alla fruizione multicanale. A livello di spesa quotidiana, un punto vendita deve studiare nel dettaglio e analiticamente la propria clientela attuale e prospettica. Conoscere le proporzioni della propria clientela, rispetto ai due gruppi maggiori, offre un’enorme opportunità in termini di ottimizzazione dell’assortimento.

Largo consumo, l’inflazione frena ma non arresta il calo dei volumi

Nei primi mesi del 2024 l’inflazione è calata e il potere d’acquisto degli italiani è tornato a salire, ma non è ancora sufficiente per poter affermare di essere usciti dalla permacrisi. Inoltre le esigenze dei consumatori stanno mutando e impattano di conseguenza su prodotti e fatturati.

Come emerso dagli ultimi dati relativi a consumi e scelte di acquisto delle famiglie italiane raccolti da NIQ e diffusi in occasione dell’ultima edizione de Linkontro, è vero che nei primi tre mesi del 2024 la spesa per i prodotti FMCG (Fast Moving Consumer Goods) e per i beni tecnologici e durevoli (T&D) ha registrato un lieve incremento delle vendite dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2023, raggiungendo un fatturato complessivo di 45,8 miliardi di euro, ma è altrettanto vero che l’incremento a valore delle vendite del +3% – rispetto allo stesso trimestre del 2023 – indica che il settore continua il percorso di crescita a una velocità inferiore rispetto all’anno precedente (+9,5%). Il rallentamento è determinato principalmente dalla discesa dei tassi di inflazione. In merito ai prodotti durevoli e tecnologici, dopo il calo registrato nel corso del 2023 (-1,1%), il mercato italiano ha iniziato l’anno con un ulteriore ribasso. Il primo trimestre del 2024 infatti ha chiuso con un fatturato complessivo di 14,7 miliardi di euro, segnando una flessione del -3,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. “Con il rallentamento dell’inflazione nel 2024 ed esaminando la spesa dei consumatori relativa al largo consumo, si evidenzia un improvviso cambio di passo della crescita delle vendite, mentre continua la contrazione della spesa per i beni tecnologici e durevoli rivelando priorità modificate nelle scelte di consumo degli italiani” ha detto Enzo Frasio, Amministratore Delegato di NIQ & GfK.

Stando alle rilevazioni di NIQ aggiornate ad aprile 2024, nei primi mesi dell’anno la spesa degli italiani ha rallentato il ritmo e i volumi hanno registrato nuovamente un segno negativo del -1,3%, mentre il trend a valore è pari al +0,4%. Nonostante l’inflazione in rapida discesa e tendente allo zero nell’ultimo bimestre quindi, si denota come alcuni segnali dell’offerta siano già in deflazione, come ad esempio il canale discount e la mdd che a causa dell’effetto prezzi zero, da un lato tutela il potere d’acquisto dei consumatori ma dall’altro registra una diminuzione dei ricavi del comparto (vs 2023). In merito ai canali distributivi, la crisi dei volumi si manifesta in particolare nei negozi di piccola superficie, in controtendenza sono gli specialisti drug con il +6,1% a volume, la forte tenuta dei negozi specializzati è probabilmente indice di una predilezione da parte dei consumatori strettamente legata all’offerta sugli scaffali. Tuttavia, la crisi dei volumi non riguarda tutte le realtà distributive poiché gli italiani stanno scegliendo con giudizio i negozi dove svolgere acquisti.

Secondo le analisi NIQ inoltre, la marca del distributore (+0,8% a confezione) si conferma il segmento più dinamico. La pressione promozionale applicata dalle grandi marche, resta evidente e delinea la difficoltà nonostante le strategie di business applicate. In questo scenario, la vera sfida per la mdd sarà cogliere le opportunità di crescita anche con le linee a più alto valore della stessa categoria (prodotti bio, eco-friendly e healthy), data l’attuale flessione delle vendite. Infatti, da gennaio ad aprile 2024 la mdd di primo prezzo registra un significativo +40,6% a valore e +29,4% a volume. Infine, parallelamente alla crescita delle promozioni, la domanda di prodotti premium non sembra rallentare evidenziando una crescente polarizzazione del carrello della spesa. Dall’osservatorio di NIQ si conferma che nel 2023 la crescita è stata determinata dalla variabile del prezzo. Oggi, invece, per gli operatori del settore intenzionati a crescere è necessario concentrarsi sugli assortimenti non solo in termini di referenze incrementali, ovvero numero di prodotti e variabilità sugli scaffali, ma anche in termini di maggiore efficienza complessiva e rotazione dei singoli beni.

“Oggi ci troviamo di fronte a due gruppi di consumatori: da un lato, le famiglie con figli, che rappresentano una fascia importante per il consumo di massa ma che dispongono di un reddito sempre più ridotto; dall’altro, le famiglie meno giovani senza figli, che desiderano condurre una vita più salutare. L’andamento demografico influenza direttamente il trend del largo consumo poiché le esigenze e le abitudini dei consumatori variano profondamente impattando su prodotti, canali e fatturati. Gli operatori di marca e insegna devono quindi rispondere al cambiamento puntando su assortimenti efficienti in grado di soddisfare sia le esigenze di risparmio degli italiani sia di alzare il livello di qualità degli acquisti, anche attraverso strategie multicanale” conclude Romolo De Camillis, Direttore Retail di NIQ.

NIQ e GfK indagano sui trend che guideranno la crescita dei retailer

Una panoramica sull’evoluzione del sentiment e sulle prospettive future dei consumatori in un contesto di incertezza e polarizzazione economica, le nuove tendenze dei media, l’evoluzione delle audience, i nuovi percorsi di acquisto e i fenomeni emergenti che interessano i retailer: sono alcuni degli argomenti affrontati in occasione del NIQ & GfK Insight Summit Italy 2024, il primo evento congiunto organizzato in Italia, presso il Talent Garden Calabiana di Milano, dopo l’unione delle due aziende. 

Christian Centonze

Il primo intervento ha visto sul palco Daniele Novello (Sub Lead, Consumer Intelligence GfK Italia) e Christian Centonze (Western Europe Commercial Lead, Consumer Analytics) fare il punto sull’evoluzione dei consumatori, dei loro bisogni e delle loro aspettative. L’analisi ha evidenziato un contesto di crescente polarizzazione, in cui l’incertezza economica e il ridotto potere d’acquisto delle famiglie influenzano le scelte di consumo degli italiani. In risposta alla permacrisi, si osserva una focalizzazione crescente sul presente: la pianificazione diminuisce e il percorso d’acquisto si accorcia. Tuttavia, la fiducia dei consumatori è in leggera ripresa, con un aumento di +9 punti a fine 2023 rispetto all’autunno 2022.

Daniele Novello

Ma come devono evolvere le aziende per rispondere a bisogni sempre più diversificati? E quali sono i target a maggior potenziale, pur in questo contesto difficile? L’analisi della popolazione italiana evidenzia come alcuni segmenti siano stati duramente colpiti dalla crisi, in particolare le famiglie con figli. Altri invece continuano a ricercare valore, offrendo interessanti opportunità di crescita. In particolare quello delle famiglie mature senza figli è un target con un alto potenziale, parzialmente ancora inespresso. Si tratta di una fascia con un’alta disponibilità economica, destinata a crescere in una popolazione italiana che invecchia, molto attenta a temi come il benessere, la sostenibilità, la qualità e il Made in Italy. Per i brand è fondamentale conoscere in maniera approfondita i diversi segmenti della domanda per modulare la propria offerta sulla base dei diversi bisogni e aspettative che li caratterizzano.

Romolo De Camillis

Il nuovo ruolo della distribuzione e i format vincenti
Che ruolo possono giocare i retailer nel processo di trasformazione dei consumi? E quali sono le strategie vincenti in un contesto complesso come quello di oggi? Queste tematiche sono state al centro del secondo intervento presentato da Romolo De Camillis (Retailer Director, NIQ) e Ivano Garavaglia, (Head of Retail, GfK). I dati del Barometro dei Consumi di NIQ – The NIQ Retail Spend Barometer – mostrano per il 2023 un aumento del +5,2% della spesa consumatori per i beni di largo consumo (FMCG) e per i beni tecnologici e durevoli (T&D) rispetto all’anno precedente. Non tutte le categorie sono però cresciute allo stesso modo e anche analizzando le diverse tipologie di retailer il quadro è abbastanza differenziato. Chi sta crescendo in questo contesto di grande polarizzazione, con una parte della popolazione che ricerca la convenienza e l’altra che punta sul valore?

Ivano Garavaglia

L’analisi presentata evidenzia come le insegne vincenti siano quelle che hanno trovato il giusto equilibrio tra queste esigenze contrapposte, adattando la propria offerta e la propria strategia di comunicazione per rispondere alle diverse (spesso opposte) esigenze dei consumatori. In questo modo, sono riuscite a intercettare e fidelizzare un pubblico più ampio. L’evoluzione dei retailer dovrà tenere inoltre in considerazione alcuni trend emergenti: dal crescente interesse per i prodotti second-hand e ricondizionati (che uniscono risparmio e sostenibilità) all’attenzione al benessere, alla salute e alla sostenibilità. In questo contesto, l’e-commerce rappresenta un trend ancora in forte crescita, soprattutto per i negozi specializzati. Il punto vendita fisico si trasforma in un vero e proprio media, necessitando di nuove strategie di comunicazione e engagement con i consumatori, sfruttando ad esempio le app come strumenti di vendita e di interazione.

Edmondo Lucchi

Uno sguardo al futuro: come cambia il rapporto tra consumatori, brand e retailer
Per il terzo intervento sono saliti sul palco Edmondo Lucchi (Media & Communication Insight Strategist, GfK) e Valeria Miccolis (E-commerce Leader, NIQ) che nel loro intervento hanno cercato di rispondere a una domanda cruciale: in un contesto di grande frammentazione e polarizzazione come quello di oggi è ancora possibile comunicare in maniera efficace con i consumatori? Utilizzando una mappa di interpretazione che consente di visualizzare come i consumatori guardano al presente e al futuro è possibile ottenere informazioni preziose sui diversi target presenti all’interno della popolazione italiana, analizzare le loro relazioni con le marche e come i brand si distribuiscono sulla mappa.

Valeria Miccolis

L’analisi presentata ha delineato un panorama mediatico frammentato e in continua evoluzione nel quale le diverse audience sono sempre di più alla ricerca di contenuti personalizzati sulle loro specifiche esigenze e fruibili su diverse piattaforme. I percorsi di acquisto omnichannel integrano online e offline, mentre fenomeni come l’influencer marketing stanno rivoluzionando le strategie di marketing e vendita. Per crescere in questo contesto, le aziende devono conoscere a fondo i propri consumatori e quindi delineare l’approccio migliore (e i messaggi giusti) per incontrarli lungo tutto il loro percorso di acquisto e sui touchpoint più adeguati.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare