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Panettone, una ricerca sull’evoluzione dei consumi e margini di crescita

CSM Ingredients, attore globale nella ricerca, innovazione e produzione di ingredienti alimentari, ha presentato l’ultima rilevazione dei dati a disposizione della ricerca “L’evoluzione dei consumi del panettone in Italia” commissionata a Nielsen IQ, nata con l’obiettivo di identificare e monitorare le dimensioni e le peculiarità del mercato dei panettoni, individuare ulteriori opportunità di crescita del settore e intercettare i fabbisogni delle famiglie acquirenti.

CSM Ingredients, oltre ad essere primario fornitore di ingredienti alla base di ricette industriali e artigianali, è in grado di fornire ai propri clienti anche dati, ricerche ed insights offrendo così una panoramica completa sul mercato del panettone, dolce iconico italiano per eccellenza che sta godendo di un momento di grande sviluppo ed internazionalizzazione, attraverso l’unico Osservatorio in Italia che indaga sia il comparto Industriale che quello Artigianale.

I principali risultati del quarto Osservatorio del Panettone

Crescita del mercato in valore e in volumi, per entrambi i comparti Artigianale e Industriale
I dati di quest’ultima ricerca sono riferiti al 2021, primo Natale post Covid, e restituiscono cifre mai toccate prima per un mercato con ampie prospettive di crescita: secondo la ricerca, infatti, il valore economico complessivo si attesta a 251,6 milioni di euro, di cui il 53% generato dal segmento Artigianale e il restante 47% dall’Industriale, con una crescita a doppia cifra per entrambi i comparti.

Importante crescita anche per quanto riguarda i volumi, pari a 29,5 mila tonnellate di panettone, dato che supera anche le quantità vendute nella campagna pre – pandemia. Il comparto Artigianale, pari al 21% dei volumi totali, continua a registrare un aumento organico e progressivo; parallelamente quello Industriale, che costituisce il restante 79%, recupera volumi, riassestandosi alle quote del 2018, trainato principalmente dai prodotti farciti oltre che dai brand premium, questi ultimi spesso acquistati insieme a un prodotto di fascia mainstream o in alternativa a un prodotto artigianale.

Il panettone continua a essere uno dei dolci natalizi preferiti sulla tavola degli italiani: il numero delle famiglie acquirenti è infatti aumentato di 400 mila unità rispetto all’anno precedente, raggiungendo la cifra totale di 11,3 milioni famiglie acquirenti. Di queste, ben 3,4 milioni arrivano a scegliere la qualità artigianale (+17.2% rispetto all’anno precedente). In significativa crescita anche la quota di consumatori che affiancano al prodotto artigianale uno della categoria industriale, pari a 3 milioni (+629 mila rispetto all’anno precedente).

L’allargarsi del parco acquirenti non è l’unico fattore a trainare la crescita del comparto Artigianale: si registra infatti anche un rilevante aumento del prezzo medio al kilo, che ammonta a 21,50 euro (1,40 euro in più rispetto all’anno precedente). Nonostante una leggera riduzione della frequenza di acquisto del panettone artigianale, che si registra a 1,51 atti d’acquisto, aumentano progressivamente le quantità comprate, pari a 1,28 pezzi per atto.

“I dati che emergono dall’Osservatorio ci indicano un settore in salute ed in crescita, che ha superato i livelli pre – pandemia e che incoraggia gli operatori ad investire su nuove ricette, nuovi formati e nuovi canali di vendita” – ha dichiarato Aldo Uva, CEO di CSM Ingredients, che ha poi aggiunto – CSM Ingredients vuole rappresentare un punto di riferimento per i nostri clienti, in grado non solo di soddisfare la richiesta di ingredienti performanti e di alta qualità, ma anche in grado di trasferire competenze e know-how, fornendo insights, approfondimenti e analisi e anticipando trends in grado di supportarli nelle loro scelte imprenditoriali future”.

Il panettone sinonimo di Natale, di casa e di condivisione: le occasioni d’uso e d’acquisto
Nonostante i risultati della ricerca confermino il profondo legame tra il panettone ed il periodo delle festività, cresce notevolmente il numero di consumatori che acquisterebbero il panettone lungo tutto l’arco dell’anno, raggiungendo ormai più del 38% del totale.

Un dato interessante da sottolineare riguarda l’aumento dell’acquisto del panettone artigianale da parte di più di metà degli acquirenti, pari a 1,8 milioni di famiglie; un incremento significativo che arriva a toccare quota 25% per 1,3 milioni di queste. Panettone non significa solo Natale, ma anche condivisione in famiglia o con gli amici. A dimostrarlo sono i dati relativi al consumo in casa di questo dolce, un trend che riguarda soprattutto la categoria Industriale. Tra coloro che acquistano panettoni per un consumo casalingo, il 56% lo sceglie come conclusione di un pasto in famiglia, il 41% con gli amici, il 55% come ghiotta colazione e il 36% come una merenda gustosa durante una pausa. Tra gli acquirenti che consumano il panettone a colazione, due su tre lo considerano un’alternativa di qualità ad altri prodotti e un ottimo modo per finire gli avanzi delle vacanze natalizie.

Un trend che si sta consolidando – confermato dall’ultima rilevazione – è il panettone come dono di Natale. Tre consumatori su quattro, infatti, lo ritengono un’ottima idea regalo, tendenza particolarmente rilevante per il settore Artigianale, nel quale quasi un acquirente su due lo compra per fare un regalo riconoscendo in questa tipologia un prodotto di alta qualità. Infatti, a due famiglie su tre viene donato un panettone, un dato in aumento e suddiviso in egual misura tra quelle che ricevono solo un panettone industriale (44%) oppure solo un prodotto artigianale (40%).

I giovani e l’area del Nord Ovest sono i veri motori della crescita del comparto Artigianale
Un altro aspetto indagato dall’Osservatorio è la differenziazione dei gusti dei consumatori in base alla fascia di età e all’area geografica di riferimento. Se per il 75% degli acquirenti il prodotto industriale resta la prima scelta, la ricerca evidenzia nei consumatori situati nel Nord Ovest una crescita del panettone artigianale. A guidare questo trend è anche la fascia di età compresa tra i 35 e 44 anni, la cosiddetta Gen X.

Per quanto riguarda le preferenze nel segmento Artigianale, la ricetta tradizionale rimane la più apprezzata da un target più adulto (45 anni in su) e nell’area del Nord Ovest, mentre le nuove generazioni (25-34 anni) e i consumatori al Sud prediligono i panettoni farciti.

I Canali di vendita: primeggia la GDO e aumenta l’Online
I risultati dell’ultima campagna evidenziano un ritorno alla GDO per il comparto Industriale: il 93% degli acquirenti, guidati principalmente dal rapporto qualità-prezzo, dalla promozionalità e dall’assortimento dei prodotti, utilizza questo canale, di cui il 69% come canale esclusivo d’acquisto, valori entrambi in aumento. In crescita anche il numero di consumatori che acquistano il panettone presso le In-Store Bakery o i Corner pasticceria posizionati all’interno dei punti di vendita della grande distribuzione, spesso in alternativa all’opzione artigianale, soprattutto in regioni quali Lombardia, Piemonte e Campania.

I canali d’acquisto del comparto Artigianale sono, invece, sempre più differenziati tra pasticcerie e caffè o negozi tradizionali e specializzati. A differenza del comparto Industriale, il canale d’acquisto in questo caso rappresenta uno strumento per fidelizzare gli acquirenti: circa un terzo dei consumatori acquista infatti il panettone presso la propria pasticceria di fiducia.

Va sottolineato, infine, come le piattaforme di distribuzione online siano in costante crescita, diventando un canale privilegiato di acquisto anche per questa categoria merceologica. Ma laddove il prodotto industriale trova uno canale distributivo privilegiato in Amazon (qui si concentra la metà delle vendite online), il segmento Artigianale gode di molteplici canali, a partire dei siti delle stesse Pasticcerie che li producono (canale online più utilizzato), i siti generalisti dedicati alla spesa a domicilio, le app food delivery o i siti specializzati multimarca.

Italiani e il Natale, il budget spesa sarà lo stesso del 2021

Nell’analisi “Lo stato del Largo Consumo in Italia” NielsenIQ evidenzia mensilmente lo scenario dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane nella Grande Distribuzione Organizzata. I dati relativi ai mesi di settembre e ottobre sono arricchiti da un focus sul Natale, dedicato a budget, prodotti e canali scelti dagli italiani.

Stando alla ricerca realizzata da NielsenIQ, il mese di settembre 2022 registra un fatturato della distribuzione totale in Italia pari a 12,1 miliardi € con un andamento positivo del +9,2%. Nel mese di ottobre invece il fatturato è di 9,5 miliardi € con un trend per il totale Italia Omnichannel pari al +7,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

In questo contesto, nel bimestre considerato l’inflazione teorica nel largo consumo confezionato (LCC), ovvero il settore di mercato che comprende tutti i beni di consumo primario e i prodotti confezionati dall’industria, si attesta al +11,6% per il mese di settembre e sale al +13,7% ad ottobre. L’impatto dell’inflazione sulla scelta delle categorie di prodotti da acquistare è cresciuto tra il mese di settembre e quello di ottobre. Nello specifico, a settembre si è concretizzato in una riduzione pari allo 0,5% del mix del carrello della spesa degli italiani, portando la variazione reale dei prezzi all’11,1%. Un dato in crescita nel mese di ottobre, in cui il mix varia dell’1,2% e i prezzi del 12,5%.

Come si preparano al Natale gli italiani
Anche quest’anno sarà un Natale particolare: allentate le restrizioni dovute alla pandemia, i consumatori si trovano oggi a dover fronteggiare il costante aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari. Ciononostante, stando alla ricerca svolta da NielsenIQ, la maggior parte degli Italiani rimane entusiasta del Natale (67%) e desidera godersi il momento, festeggiando con la famiglia e con gli amici secondo la tradizione.

La spesa prevista per le prossime festività è uguale o più alta rispetto a quella dell’anno scorso. Il 58% delle famiglie dichiara che il proprio budget è rimasto invariato rispetto al 2021, mentre il 33% pensa che spenderà di più. Il 31% dei consumatori invece è più cauto e cercherà di limitare i propri acquisti.

A livello di prodotto, guidano la classifica di Natale i dolci natalizi (65%), il formaggio (57%) e il pane (55%). Il comparto Pescheria, che nell’ultimo bimestre ha registrato un trend negativo con un calo del 6,2% a settembre e del 5,4% ad ottobre, risulta finalmente in ripresa in vista delle festività: il 31% degli intervistati dichiara infatti che, tra i prodotti premium, acquisterà soprattutto pesce fresco e frutti di mare.

Per quanto riguarda i canali distributivi, i consumatori italiani dichiarano che per le festività spenderanno il 21% del proprio budget nei Supermercati, il 18% negli Ipermercati e il 16% nelle Botteghe, sacrificando in parte il Discount, che raccoglierà solo il 9% del favore degli italiani, frenandone il trend di costante crescita registrato sia a settembre (+11,4%) sia ad ottobre (+10,4%).

eCommerce nel largo consumo, fatturato in crescita

Nell’analisi “Lo scenario dell’eCommerce nel Largo Consumo” NielsenIQ evidenzia mensilmente l’andamento a consuntivo dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane in relazione agli acquisti online.

I dati raccolti da NielsenIQ rilevano che a settembre 2022 il fatturato progressivo – ovvero da gennaio ad oggi – dell’eCommerce è pari a 1,4 miliardi di € di cui 185 milioni registrati nel solo mese di settembre. L’andamento del canale online (in termini di fatturato) è positivo del +9%, secondo solo ai Discount (10,4%) nel progressivo ma primo fra tutti i distributivi, con 13,7%, se si considera la crescita del solo mese di settembre (vs 2021). I dati rivelano, infatti, che l’online si sviluppa – sia nel progressivo sia nel singolo mese di settembre – più velocemente del canale offline in Italia, precisamente di una volta e mezzo.

La quota dell’eCommerce sul Totale Italia Omnichannel del largo consumo è pari al 2,3% nel progressivo settembre 2022, con valori in leggero rialzo rispetto al periodo precedente e pone il Bel Paese al quinto posto in classifica in Europa.

Quante famiglie acquistano online e in che regioni d’Italia
Ad oggi, le famiglie italiane che hanno acquistato prodotti di largo consumo online sono 10,8 milioni, pari al 42% dei nuclei familiari (rilevazione trimestrale). Per questo gruppo, l’eCommerce rappresenta quasi il 10% della spesa complessiva nei prodotti grocery. La penetrazione nelle quattro Aree NielsenIQ vede una concentrazione maggiore nelle Aree del Nord, ma con un Sud Italia in crescita e recupero.

I mesi di luglio, agosto e settembre del 2022 evidenziano tendenze di crescita dell’eCommerce molto alte, in alcuni casi superando sempre la doppia cifra in tutte le Aree NielsenIQ e in generale cresce in tutte e 20 le Regioni d’Italia. Inoltre, nella settimana terminante al 17 luglio 2022 l’eCommerce del largo consumo è cresciuto del 69,7%, grazie anche ad importanti iniziative promozionali esclusive del mondo online. Le Aree del centro-sud a settembre sono quelle che crescono a ritmi più veloci, con un’Area 4 (Abruzzo, Molise Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) al 30,2% che cresce 6 volte più velocemente rispetto all’Area 1 (Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta) con il 5,9%.

Cosa comprano online gli italiani
Nel mese di settembre, la crescita dell’eCommerce è guidata principalmente dal comparto Pet (Animali) e dal Cura Persona, settori digitalmente molto più sviluppati rispetto ad altri, che continuano a registrare tassi di crescita tra il 20% ed il 30%. Bene anche le performance del Food Confezionato, che registra un +15,2%, mentre frena leggermente il comparto Bevande (-1,2%) – in maggioranza alcoliche – in virtù del ritorno al consumo fuori casa da parte degli Italiani.

Metodologia NielsenIQ
NielsenIQ riceve con cadenza settimanale dai partner le informazioni censuarie di vendita per ogni singolo prodotto venduto online che aggrega in banche dati per coprire l’intero perimetro del largo consumo in Italia. NielsenIQ collabora con la quasi totalità dei player della GDO offline e online, compresi i principali pure player.

Lo stato del Largo Consumo in Italia, consumi e spesa

 Nell’analisi “Lo stato del Largo Consumo in Italia” NielsenIQ evidenzia mensilmente lo scenario dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane nella Grande Distribuzione Organizzata.

NielsenIQ rileva che ad agosto 2022 il fatturato della distribuzione totale Italia è pari a 9,5 miliardi € con un andamento positivo del +9,7% rispetto alla performance dell’anno precedente. Crescita trainata da Trentino, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna con un +10,5% di crescita (Area 2 NielsenIQ).

L’inflazione teorica nel largo consumo confezionato, (LCC) ovvero il settore di mercato che comprende tutti i beni di consumo primario e i prodotti confezionati dall’industria, ad agosto si attesta intorno al 10,3%, ma le variazioni della scelta di prodotti nel carrello e di preferenza di canale di acquisto, analizzati da NielsenIQ, riducono l’impatto solo del 0,1% portando le variazioni reali dei prezzi al 10,2%. Indicando la volontà degli italiani di rimandare i risparmi a dopo le vacanze.

Stando all’indagine mensile di NielsenIQ, crescono anche per il mese di agosto rispetto allo stesso periodo del 2021 il fatturato di Specialisti Casa&Persona (+12,1%), Discount (+11,4%) e Superstore (+10,9%). Cresce inoltre anche l’eCommerce del 16,7%.

Anche per il mese di agosto si registra la percentuale delle vendite in promozione (totale Italia) su un livello inferiore rispetto allo stesso periodo del 2021 (20,3%, -2,9 pp).

Infine, il consumo di prodotti a marchio del distributore raggiunge ad agosto il 21,2% del LCC nel perimetro Iper, Super e Liberi Servizi (ovvero i supermercati di metratura minore) e si attesta al 29,8% sul totale Italia inclusi i Discount mantenendo stabile la crescita della domanda di prodotti a marca del distributore.

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa
Per quanto riguarda i consumi, complessivamente i dati di NielsenIQ evidenziano le seguenti tendenze: Fresco (+9,6%), Largo Consumo Confezionato (LCC) (+10,5%) mentre il comparto No Food aumenta del +2,3%.

Il Fresco è in crescita in tutti i canali distributivi, con Libero Servizio (+3%) e Discount (+10,9%) che registrano rispettivamente le tendenze peggiori e migliori. Le categorie più dinamiche sono state Formaggi (+13,8%) e Pane & Pasticceria & Pasta (+16,1%), mentre cala la Pescheria (-2,6%). Per quanto riguarda i soli prodotti confezionati, l’andamento analizzato da NielsenIQ a valore nel mese di agosto è pari al +10,3% (+0% a volume).

Tra le aree di prodotto la crescita nel mese di agosto, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è stata significativa nei prodotti per Animali Domestici e Freddo, rispettivamente NielsenIQ li posiziona a +15,1% e +14,6%.

A livello di prodotto guidano la classifica dei TOP10 di NielsenIQ il dessert fresco, l’olio di semi di girasole e la maionese.

Largo Consumo in Italia, inarrestabile la corsa dell’inflazione

Nell’analisi “Lo stato del Largo Consumo in Italia” NielsenIQ evidenzia mensilmente lo scenario dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane nella Grande Distribuzione Organizzata. Il mese di luglio 2022 registra un fatturato della distribuzione totale in Italia pari a 9,5 miliardi € con un trend positivo del +10,4% rispetto all’andamento dello stesso periodo dell’anno scorso. In questo contesto, a luglio 2022 l’inflazione teorica nel largo consumo confezionato (LCC), ovvero il settore di mercato che comprende tutti i beni di consumo primario e i prodotti confezionati dall’industria, si attesta in risalita e pari al +9,4%.

Il dato che sorprende è la variazione minima dell’impatto dell’inflazione sulla scelta di prodotti che gli italiani inseriscono nel carrello e la preferenza del canale di acquisto, che a luglio si è concretizzata in una riduzione minima, pari allo 0,1% del mix, portando la variazione reale dei prezzi al +9,3%. Dato ulteriormente in risalita di 2 p.p. rispetto a giugno, che già segnalava un +7,3% verso il mese precedente.

“I dati raccolti evidenziano ancora la scarsa propensione degli italiani al risparmio, nonostante il tasso d’inflazione sia in rapida ascesa con un valore quasi a doppia cifra. Infatti, ciò è dimostrato dalla crescita omogenea dei volumi complessivi dei diversi canali di distribuzione del largo consumo – commenta Luca De Nard, Amministratore Delegato di NielsenIQ Italia. Tuttavia prevediamo un autunno molto critico, data la continua corsa dei prezzi causata dall’aumento del costo di energia e delle materie prime che porterà l’inflazione a pesare ancor di più sul bilancio delle famiglie italiane, pertanto nell’ultima parte dell’anno i consumi potrebbero variare sensibilmente”.

Per il mese di luglio 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, l’indagine mensile di NielsenIQ, evidenzia l’aumento del fatturato di Discount (+11,9%), seguito da Supermercati (+10,8%), Specialisti Casa&Persona (+9,9%) e Liberi Servizi (+7,3%).

La percentuale delle vendite in promozione (totale Italia) si è attestata su un livello più basso rispetto allo stesso periodo del 2021 (21,7%, -2,7 pp).

Infine, il consumo di prodotti a marchio del distributore a luglio 2022 resta invariato rispetto al mese scorso, pari al 21,2% del LCC nel perimetro Iper, Super e Liberi Servizi (ovvero i supermercati di metratura minore) attestandosi al 29,8% sul totale Italia inclusi i Discount.

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa
Le aree merceologiche che nel mese di luglio hanno registrato una significativa crescita riguardano soprattutto i prodotti dedicati agli Animali Domestici (14,6%) e Freddo (+15,1%).

Si conferma il trend positivo per il Fresco nella maggior parte dei canali distributivi, con Libero Servizio (+5,1%) e Discount (+9,6%) che registrano rispettivamente le tendenze peggiori e migliori. Le categorie più dinamiche sono state Pane & Pasticceria & Pasta (+17,1%), mentre continua la diminuzione della Pescheria (-5,2%). L’andamento dei prodotti confezionati, resta in aumento a valore del +10,1% (-0,7% a volume).

Su tutto il territorio nazionale, l’area merceologica del grocery, registra un incremento a valore sul mese di luglio pari al +11% (+1,6% a volume). A livello di prodotto guidano la classifica dei TOP10 di NielsenIQ il dessert fresco, l’olio di semi di girasole e l’acqua gassata.

Largo Consumo in Italia, l’indagine di NielsenIQ

Nell’analisi “Lo stato del Largo Consumo in Italia” NielsenIQ evidenzia mensilmente lo scenario dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane nella Grande Distribuzione Organizzata. NielsenIQ rileva che a giugno 2022 il fatturato della distribuzione totale Italia è pari a 11,8 miliardi € con un andamento positivo del +8,0% rispetto alla performance dell’anno precedente.

L’inflazione teorica nel largo consumo confezionato, (LCC) ovvero il settore di mercato che comprende tutti i beni di consumo primario e i prodotti confezionati dall’industria, a giugno si attesta intorno al +7,9%, ma le variazioni della scelta di prodotti nel carrello e di preferenza di canale di acquisto, analizzati da NielsenIQ, riducono l’impatto del 0,6% portando le variazioni reali dei prezzi al 7,3%. Dato in netta risalita rispetto a maggio, che registrava un +5,4%.

“L’inflazione ha impattato sui beni del largo consumo con gradualità ma mese su mese i dati stanno galoppando e la spesa delle famiglie è sempre più cara. I risparmi accumulati da una fascia di italiani durante il lockdown sostengono ancora gli acquisti e la possibilità di concedersi alcune libertà e momenti di svago. L’allarme potrebbe scattare in autunno quando l’inasprirsi della condizione economica del nostro Paese potrebbe impattare sul portafoglio degli italiani. Le misure annunciate dal governo contro il caro energia e l’inflazione alimentare, grazie al decreto “Aiuti bis”, evidenziano la previsione, confermata anche dai nostri dati, di un futuro di sofferenza finanziaria per le famiglie italiane che necessita di essere tutelato” commenta Luca De Nard, Amministratore Delegato di NielsenIQ Italia.

Stando all’indagine mensile di NielsenIQ, crescono anche per il mese di giugno rispetto allo stesso periodo del 2021 il fatturato di Discount (+10,5%), seguiti da Supermercati (+8,9%) e Specialisti Casa&Persona (+7,6%).

Ugualmente al mese di maggio, a giugno si registra la percentuale delle vendite in promozione (totale Italia) su un livello inferiore rispetto allo stesso periodo del 2021 (22,9%, -2,5 pp).

Infine, il consumo di prodotti a marchio del distributore raggiunge a giugno il 21,2% del LCC nel perimetro Iper, Super e Liberi Servizi (ovvero i supermercati di metratura minore) e si attesta al 29,8% sul totale Italia inclusi i Discount mantenendo stabile la crescita della domanda di prodotti a marca del distributore.

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa?
Per quanto riguarda i consumi, complessivamente i dati di NielsenIQ evidenziano le seguenti tendenze: Fresco (+8,0%), Largo Consumo Confezionato (LCC) (+8,7%) mentre il comparto No Food aumenta del +0,5%.

Il Fresco è in crescita nella maggior parte dei canali distributivi, con Libero Servizio (+4,1%) e Discount (+9,7%) che registrano rispettivamente le tendenze peggiori e migliori. Le categorie più dinamiche sono state Macelleria & Polleria (+10,2%) e Pane & Pasticceria & Pasta (+16,1%), mentre cala la Pescheria (-6,9%).

Per quanto riguarda i soli prodotti confezionati, l’andamento analizzato da NielsenIQ a valore nel mese di giugno è cresciuto del +8,8% (+1,4% a volume).

Tra le aree di prodotto la crescita nel mese di giugno, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è stata significativa nei prodotti per Animali Domestici e Fresco, rispettivamente NielsenIQ li posiziona a +14,2% e +11,8%.

A livello di prodotto guidano la classifica dei TOP10 di NielsenIQ il dessert fresco, l’olio di semi di girasole e la carne.

Gdo in Italia, la ricerca di NielsenIQ su andamento del valore e volume delle categorie

NielsenIQ rilascia i dati aggiornati sullo sviluppo dei prezzi per categorie. Prendendo in considerazione le categorie più rilevanti, ovvero quelle che nelle ultime 5 settimane* sviluppano almeno 10 milioni di euro, l’85% evidenzia un trend a valore positivo se confrontato con l’anno 2021.

Pesa l’inflazione: sale il valore ma cala il volume
In termini di giro d’affari, sono i dessert freschi e gli integratori e acque aromatizzate, che crescono rispettivamente del 72,6% e del 35,1% a valore, complice l’ondata di caldo intenso che tiene in stallo il nostro Paese dall’inizio della stagione estiva. L’inflazione impatta in modo particolare, in quanto, se consideriamo gli stessi trend ma analizzando i volumi, la crescita è “solo” del 54%.

Secondo i dati di NielsenIQ, ad esempio, crescono a valore ma presentano trend negativi l’olio di semi e la pasta di semola. Categorie che invece crescono molto a volume e non particolarmente a valore sono quelle della pulizia dei servizi igienici e della cura del viso femminile, che progrediscono rispettivamente del +37,6% e del +19,5% a volume.

Il dato inflazionistico viene ulteriormente confermato se prendiamo i trend a valore e a volume delle singole categorie e le confrontiamo fra loro: il 90% cresce più a valore che a volume, di conseguenza il loro prezzo medio aumenta; il pollo, per esempio, cresce molto a volume (+25,4%), ma il trend delle vendite a valore risulta quasi doppio (+47,1%). In controtendenza, con una diminuzione del prezzo medio, troviamo categorie come l’acqua gassata (-7,3%) e l’alimentazione sportiva (-5,1%).

Meno promozioni sugli scaffali
Analizzando la pressione promozionale delle categorie più rilevanti, dalle analisi di NielsenIQ emerge come il 59% di esse presentino una pressione promozionale a valore inferiore rispetto all’anno precedente. Nonostante i consumatori cerchino di risparmiare per fronteggiare gli aumenti dei prezzi dovuti all’inflazione, infatti, solo il 41% delle categorie presenta un trend delle vendite promo positivo. Le variazioni più significative nell’incidenza delle promozioni sul giro d’affari complessivo delle categorie più rilevanti si riscontrano, ad esempio, per riso bianco (-9,1 PP), burro (-7,0 PP) e rotoli di carta (-4,9 PP).

Lo stato del Largo Consumo in Italia, la nuova ricerca di NielsenIQ

NielsenIQ presenta “Lo stato del Largo Consumo in Italia”, lo scenario dei consumi delle famiglie italiane fotografato ogni mese. I dati raccolti da NielsenIQ rilevano che a maggio 2022 il fatturato della distribuzione totale Italia è pari a 9.179 miliardi € e ha avuto un andamento positivo (+5,2%) rispetto a maggio 2021.

Si conferma dunque la tenuta del comparto, che aveva rilevato durante la pandemia del 2020 una forte crescita e un 2021 stabile, e che nei primi mesi del 2022 cresce prevalentemente in funzione dell’inflazione e in parte anche per i volumi. Gli italiani restano cauti, pur in presenza di segnali di ritorno dei consumi fuori casa ai livelli del 2019.

L’inflazione teorica – stesso paniere e stessi volumi dell’anno precedente – nel largo consumo confezionato, (LCC) ovvero il settore di mercato che comprende tutti i beni di consumo primario e i prodotti confezionati dall’industria, al momento si attesta intorno al +6,5%, ma le variazioni della scelta di prodotti nel carrello e di preferenza di canale di acquisto, analizzati da NielsenIQ, riducono l’impatto dell’1,1% portando le variazioni reali dei prezzi al 5,4%. Dato in linea con la situazione di aprile, che registrava un +5,5%.

Crescono dunque maggiormente (anche per una maggiore inflazione), rispetto lo stesso periodo del 2021 i Discount (+9,6%). Gli ottimi risultati del canale anche a perimetro costante, ovvero escludendo le nuove aperture, permettono quasi a tutte le insegne di inaugurare nuovi punti vendita.

A maggio NielsenIQ registra la percentuale delle vendite in promozione (totale Italia) su un livello inferiore rispetto allo stesso periodo del 2021 (22,8%, -2,2 pp), dovuto alla riduzione del numero di articoli in promozione e alla minor profondità dello sconto.

Infine il consumo di prodotti a marchio del distributore raggiunge a maggio il 21% del LCC nel perimetro Iper, Super e Liberi Servizi (ovvero i supermercati di metratura minore) e si attesta al 30,1% sul totale Italia inclusi i Discount. In pratica quasi un acquisto su tre è a marchio del distributore, consolidando una crescita progressiva stabile nel tempo, confermandosi come valido strumento per combattere l’inflazione.

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa
Per quanto riguarda i consumi, complessivamente i dati di NielsenIQ evidenziano le seguenti tendenze: Fresco (+4,9%), Largo Consumo Confezionato (LCC) (+5,7%) mentre il comparto No Food aumenta del +2,7%.

Il Fresco è in crescita nella maggior parte dei canali distributivi, con Libero Servizio (+0,5%) e Discount (+9%) che registrano rispettivamente le tendenze peggiori e migliori. Complessivamente le categorie più dinamiche sono state Macelleria & Pollame (+6,8%) e Pane & Pasticceria & Pasta (+10,7%), mentre è continuo il calo della Pescheria (-11,7%).

Per quanto riguarda i soli prodotti confezionati, l’andamento analizzato da NielsenIQ a valore nel mese di maggio è cresciuto del +6,0% (+0,5% a volume).

Tra le aree di prodotto la crescita nel mese di maggio, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è stata significativa nei prodotti per la Cura della Persona e per gli Animali Domestici, rispettivamente NielsenIQ li posiziona a +9,4% e +9,1%.

A livello di prodotto guidano la classifica dei TOP10 di NielsenIQ il dessert fresco, l’olio di semi di girasole e gli integratori dietetici.

Gdo, aumenta l’attenzione sul carrello della spesa

I trend positivi del settore del largo consumo registrati nel biennio della piena pandemia sono ormai un ricordo: hanno infatti subito una scossa a seguito dell’aumento dell’inflazione e del rallentamento della crescita economica dovuti all’attuale scenario geopolitico. Di conseguenza, la combinazione di questi elementi sta creando un panorama del tutto nuovo per il settore della grande distribuzione in Italia, che avrà un impatto profondo sui comportamenti e le abitudini d’acquisto degli italiani e delineerà nuovi scenari di consumo.

A dirlo è NielsenIQ che ha condotto un’analisi mettendo a confronto i dati del primo quadrimestre del 2022 sul 2021 e notando un andamento diverso rispetto a quelle che erano le prospettive di mercato. I dati del primo trimestre per il Largo Consumo Confezionato (LCC) hanno registrato uno stabile declino fino al mese di marzo, tuttavia, grazie anche al contributo positivo della Pasqua (aprile +8%) la crescita del LCC si attesta di oltre 1 punto nei primi quattro mesi del 2022.

L’indagine ha poi preso in esame l’alterazione delle dinamiche competitive in atto, per far emergere le performance dei canali di vendita: stando ai dati del 2019 di NielsenIQ rispetto all’anno corrente, l’e-commerce nel Q1 ha un valore del 2,6% diversamente dalla quota (0,9%) registrata nel 2019, mentre i discount raggiungono attualmente quasi il 20% del valore guadagnando 1 punto rispetto al 2019. Resta solido il format dei supermercati che tra il 2019 e il 2022 non ha riscontrato variazioni e registra oggi un valore del 38,3%.

L’inflazione teorica – stesso paniere e stessi volumi – nel largo consumo confezionato al momento si attesta intorno al 4,8%, ma le previsioni stimano che potrebbe arrivare oltre i 6 punti. Le variazioni reali dei prezzi raggiungono tuttavia una quota del 2,6%, mostrando un cambiamento dei comportamenti dei consumatori italiani, i quali rivedono il mix di prodotti nel loro carrello. Inoltre, la riduzione dei volumi legati all’elasticità ai prezzi sarà di circa il -2,5%.

Le conclusioni dell’analisi effettuata da NielsenIQ sono chiare: i consumatori stanno iniziando a mettere in pratica delle strategie di risparmio, che compensano gli effetti al rialzo dei prezzi causati dall’inflazione, cambiando il mix di prodotti nel carrello e facendo più attenzione a selezionare i prezzi più bassi. Si assisterà dunque a una polarizzazione delle fasce di consumatori: una parte delle famiglie sarà costretta a modificare maggiormente i propri stili di consumo per andare a compensare la perdita del potere di acquisto.

(Franco Metta)

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