Due giorni ricchi di spunti, di idee e di iniziative quelli della quinta edizione di Green Retail Forum ed Expo appena concluso a Milano. Al centro del dibattito l’evoluzione della distribuzione verso la sostenibilità sociale, ambientale, economica. Un’evoluzione che, per la centralità del mondo distributivo nella filiera del consumo deve essere forte, chiara e coerente.
È stato un tema ricorrente nelle tavole rotonde e nei workshop dove è apparso chiaro che la reputazione della distribuzione rispetto ai valori della sostenibilità è superiore a quella dell’industria. Ma, come sottolinea, citando un dato Enea, Emanuele Plata, presidente di Plef (Planet life economy foundation che con NDB ha organizzato il Forum) è un patrimonio da valorizzare ancora di più poiché ben l’85% dell’impronta ambientale del retail dipende dai prodotti che vengono venduti e solo il 15% dai processi. diventa quindi evidente che i retailer possono giocare un ruolo importante attraverso una identificazione del portafoglio prodotti.
Altro tema emerso è quello del coinvolgimento dei cittadini consumatori, da qualcuno definiti sostenitori, per procedere verso una maggiore diffusione dei valori della sostenibilità nella sua accezione ampia. E il gran finale con l’annuncio di una raccolta di firme fatta da Conad e sposata da altri retailer presenti (Unes, Végé, Coralia) per una legge di iniziativa popolare che obblighi il ripristino sulle confezioni del luogo di produzione è stato il suggello al rilancio della cittadinanza come vero ago della bilancia in grado di spostare le cose.