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Inflazione crescente: i tempi difficili alimentano nuovi business?

La pandemia, per necessità o nuovo interesse, ha motivato circa tre adulti su dieci ad avviare un’attività imprenditoriale. Infatti, già lo scorso anno, l‘indagine internazionale di Ipsos rivelava un aumento dello spirito imprenditoriale, soprattutto tra le donne e i giovani.

Il 2022 si sta mostrando un anno ricco di avvenimenti: il Covid-19 con un aumento dei contagi in tutto il mondo, lo scoppio della guerra in Ucraina, l’aumento dei prezzi e del costo della vita, l’inflazione e molto altro. In questo contesto esterno, difficile e ricco di sfide, quali sono le principali ripercussioni sull’imprenditorialità?

La nuova indagine Ipsos rivela che l’attività e le aspirazioni imprenditoriali variano ampiamente nei 26 Paesi esaminati. In media, a livello internazionale, tre intervistati su dieci (31%) hanno avviato un’attività imprenditoriale in passato e una percentuale analoga (29%) spera di farlo nel prossimo futuro.

In Italia si registrano percentuali minori: il 23% afferma di aver avviato un’attività imprenditoriale in passato e il 26% sta prendendo in considerazione di farlo, ma la maggioranza pari al 51% non ha mai avviato un business.

Al pari dell’attività, anche le aspirazioni imprenditoriali variano notevolmente nei 26 Paesi esaminati. La probabilità di avviare un’attività è più alta in molti Paesi dell’America Latina, in Sudafrica e in India ed è significativamente più bassa in Corea del Sud, Francia, Svezia, Belgio, Paesi Bassi e Giappone.

Anche in Italia non si registrano percentuali elevate, infatti, soltanto il 19% degli intervistati pensa di avviare un’attività imprenditoriale nei prossimi due anni e la principale barriera è rappresentata dai finanziamenti, citati dal 39% dei rispondenti.

Inflazione, tassi d’interesse e supporto del Governo: l’impatto sul successo di un’attività imprenditoriale
In media, a livello internazionale, il 29% degli intervistati avvierebbe un’attività imprenditoriale perché potrebbe contare sui programmi sociali del proprio Paese al fine di mitigare i rischi, percentuale che in Italia si abbassa al 22%. Allo stesso modo, il 35% dei rispondenti a livello internazionale si dichiara demotivata ad avviare un’attività imprenditoriale ritenendo preferibile lavorare per qualcun altro, percentuale che in Italia si alza al 41%.

Analizzando, invece, fattori come il supporto del Governo, i tassi d’interesse e l’inflazione, in che misura questi contribuiscono al successo di nuove attività imprenditoriali?

– Il 68% degli italiani considera il supporto del Governo il principale fattore nel determinare il successo di una nuova iniziativa imprenditoriale, percentuale molto più alta rispetto alla media internazionale del 56%. Al tempo stesso, però, soltanto il 30% dei rispondenti ritiene che il Governo del proprio Paese stia facendo un buon lavoro nel promuovere l’imprenditorialità e assistere attivamente gli imprenditori, percentuale che si abbassa al 19% in Italia.

– Subito dopo si posizionano i tassi d’interesse: il 47% degli italiani li ritiene un fattore di successo, una percentuale leggermente più bassa rispetto alla media internazionale del 50%.

– Infine, soltanto il 26% degli italiani -la quota più bassa tra tutti i Paesi esaminati- considera l’inflazione un fattore determinante per il successo di un’iniziativa imprenditoriale. Nel resto dei Paesi la media è pari al 40%.