CLOSE
Home Tags Inflazione

Tag: inflazione

Beni di consumo: si può crescere puntando su innovazione, filiera e sostenibilità

Innovazione, filiera e sostenibilità: sono questi i tre ambiti chiave per la crescita del settore dei beni di consumo individuati da una recente ricerca di Deloitte che ha analizzato i principali trend di mercato e le soluzioni da applicare per rendere il proprio business a prova di futuro.

Per l’industria italiana, il 2024 è iniziato con un clima di rinnovato ottimismo, in particolare per i settori manifatturiero e del commercio al dettaglio. In un contesto in cui è atteso un aumento dei volumi, la strada per realizzare una crescita profittevole però potrebbe apparire impervia. L’aumento dei costi di produzione si conferma il principale ostacolo da superare, come indica l’85% delle aziende intervistate, seguito dalla continua ricerca della redditività e dalla competizione, soprattutto da parte di nuovi operatori del settore. Se nel 2023 l’aumento dei prezzi sembrava essere la soluzione predominante per affrontare questi ostacoli, oggi l’erosione del potere d’acquisto e i comportamenti orientati al risparmio dei consumatori hanno reso necessario un cambio di strategia. Infatti il 64% delle aziende intervistate ritiene cruciale identificare leve diverse dal prezzo, per questo motivo molte imprese hanno individuato tre nuovi ambiti di intervento per concretizzare la crescita: innovazione, filiera e sostenibilità.

L’innovazione è senza dubbio la leva prioritaria da attivare; i precedenti schemi sono stati superati da scenari in tumultuosa evoluzione. Per quando il “prodotto” risulti il “punto di partenza” per 7 realtà del settore su 10, l’innovazione risulta trasversale ai diversi ambiti e dipartimenti aziendali., Le aziende del settore prevedono di rafforzare la collaborazione con i distributori (36%) e di rivedere i canali di vendita, con un focus particolare sui digitali. Infatti, per il 40% di esse, le vendite online rappresenteranno il 20% del totale entro i prossimi 3 anni. Sfruttando il contatto diretto con i consumatori, le imprese intendono capitalizzare sui dati, che per circa la metà di loro rappresentano un elemento distintivo rispetto alla concorrenza e possono quindi aumentare la competitività. Dagli attuali scenari di mercato emerge che le aziende non potranno ribaltare l’aumento dei costi su retailer o consumatori finali e sarà quindi necessario ripartire dalle “operation” alla ricerca di opportunità per ottimizzare i processi, come affermato dalla maggioranza delle imprese (63%). Guardando invece alla propria supply chain, le imprese puntano a sviluppare una migliore pianificazione e flessibilità dell’intero processo – produzione, trasporti, approvvigionamento – e di strutturarsi per avere un monitoraggio efficiente di tutti livelli.

È infine confermata la valenza della sostenibilità come elemento distintivo e qualificante. Le aziende intervistate ritengono che questa rappresenti un aspetto essenziale per la competitività di medio-lungo periodo (60%); per il quale solo il 7% delle aziende CP non ha in programma di sviluppare una specifica strategia. Questa trasformazione è quindi destinata a toccare diversi aspetti del business, dalla domanda di prodotti etici a minor impatto su ambiente e comunità (53%), allo sviluppo di imballaggi “green” (50%) o servizi di trasporto e distribuzione a zero o basso impatto (43%). In tale ottica, le aziende del settore si apprestano a ottimizzare le proprie risorse produttive e a ridisegnare le catene di approvvigionamento in un’ottica di sourcing responsabile.

Carrefour rilancia Risparmio di Qualità con oltre 1000 prodotti a prezzo ribassato

Al fine di potenziare le misure dedicate alla tutela del potere di acquisto dei propri clienti, in un momento in cui gli italiani cercano di limitare il più possibile gli effetti dell’inflazione, Carrefour Italia lancia un secondo atto della campagna “Risparmio di Qualità”, raddoppiando il numero di prodotti a marchio di uso quotidiano a prezzi ribassati, che passano così da 500 a oltre 1000, per una gamma ancora più ampia di opzioni convenienti disponibili nei punti vendita del Paese e online.

“Con questa iniziativa confermiamo che una delle nostre priorità è focalizzarci sulle esigenze dei nostri clienti, offrendo loro un’alimentazione di qualità a un prezzo accessibile, attraverso tutti i nostri punti vendita e online”, afferma Roberto Bellinzona, Direttore Marketing di Carrefour Italia, che aggiunge: “In un momento storico in cui i consumatori si trovano ancora costretti ad affrontare situazioni economiche complesse, ci impegniamo a offrire soluzioni concrete per supportare il loro potere di acquisto, in coerenza con la nostra ambizione di essere leader della transizione alimentare per tutti”.

La tutela del potere d’acquisto dei consumatori è alla base della strategia di Carrefour Italia che per questo motivo si è impegnata attivamente nella promozione dei prodotti a marchio con prezzi bloccati e ribassati e nello sviluppo della linea SIMPL, con un ampio assortimento di prodotti di uso quotidiano a prezzi vantaggiosi, oltre che nell’introduzione di nuovi format come il modello Contact, col quale l’azienda si pone l’obiettivo ambizioso di essere uno dei supermercati più convenienti.

Inflazione e aumenti penalizzano il vino in Gdo: -3,3% a volume

Secondo lo studio “Circana per Vinitaly”, che verrà presentato a Vinitaly il prossimo 15 aprile nel corso della tradizionale tavola rotonda organizzata da Veronafiere, la Gdo, con 756 milioni di litri di vino e spumante venduti nel 2023, resta il canale commerciale più ampio. Gli italiani hanno acquistato oltre 43 milioni di litri di Prosecco (-1,5% sull’anno precedente), più di 16 milioni di litri di Chianti (-4,9%), oltre 15 milioni di litri di Lambrusco (-9,5%), più di 13 milioni di litri del Montepulciano d’Abruzzo (+4%), e oltre 10 milioni di litri di Vermentino (+2,3%). I vini con maggior tasso di vendita invece sono stati il rosato Cerasuolo dell’Abruzzo con +19%; il siciliano Grillo con +12,2%; il Pecorino, prodotto in Marche e Abruzzo, con +12%; il Lugana, prodotto in Lombardia e Veneto con +9,5%; la Ribolla del Friuli Venezia Giulia col +8,0% a volume.

Anche se l’inflazione ha pesato meno che nel 2022 e il secondo semestre ha registrato un leggero incremento delle vendite, il 2023 è stato un anno ancora difficile per il mercato del vino nella Gdo. Il dato complessivo del vino è -3,3% a volume sull’anno precedente (+2,5% a valore). Meglio i vini in bottiglia a denominazione d’origine che scendono del 2,8%, mentre anche le bollicine calano, a – 1,1%. Più in dettaglio: i rosati hanno venduto meglio dei bianchi, i bianchi meglio dei rossi, i vini fermi meglio dei vini frizzanti. Il prezzo medio del vino a denominazione d’origine in bottiglia (Doc, Docg, Igt) è di 5,4 euro al litro, con un aumento medio del 6,3% sull’anno precedente.

“Le strategie per una ripresa dipenderanno dalla scelta di cantine e distribuzione se preservare i margini oppure recuperare i volumi” osserva Virgilio Romano, Business Insight Director di Circana. “Nel primo caso c’è il rischio di una chiusura d’anno non brillante; nel secondo, una maggiore promozionalità potrebbe favorire un recupero dei volumi”.

Intenzioni d’acquisto: bene la tecnologia, in caduta l’efficienza energetica

Calma piatta per le intenzioni d’acquisto degli italiani che nel mese di marzo si attestano mediamente ai livelli di febbraio: oltre 20 punti percentuali al di sotto del picco positivo della primavera 2023. Secondo i dati rilevati dall’Osservatorio Mensile Findomestic (Gruppo Bnp Paribas) di marzo, prosegue il trend al ribasso delle intenzioni d’acquisto di soluzioni volte a migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione (fotovoltaico a -19%), mentre torna a crescere la voglia di rinnovare le dotazioni tecnologiche (PC e tablet rispettivamente +17,1% e +16,8%). In ripresa anche la propensione all’acquisto nei settori mobilità ed elettrodomestici.

“Per oltre 6 italiani sui 10, l’inflazione resta il timore principale anche se continua a calare la percentuale di chi percepisce i prezzi ancora in forte aumento. Segue tra i timori più avvertiti quello per il calo del potere d’acquisto che porta oggi 9 su 10 a dichiarare di non avere una piena tranquillità economica, anche se per il 50% si tratta solo di problemi di piccola entità. Questa situazione di preoccupazione continua a frenare la propensione al consumo. Molti rinviano gli acquisti più importanti a tempi migliori anche quando sono nelle condizioni di poter spendere e chi può cerca di risparmiare: nonostante che la metà degli italiani non riesca tutt’oggi a mettere da parte a fine mese neanche un euro del reddito guadagnato, quelli che ce la fanno accantono mediamente il 10%, un dato in aumento di 2 punti rispetto al mese scorso” commenta Claudio Bardazzi, Responsabile Osservatorio Findomestic.

Tecnologia e mobilità, i settori in ripresa
Fotocamere (+18,9%), PC (+17,1%) e tablet (+16,8%) sono i prodotti sul podio per tasso d’incremento delle intenzioni d’acquisto a 3 mesi. Seguono le auto usate (+15%) sulla scia degli incentivi governativi e di un ritrovato interesse dopo la flessione registrata a febbraio. Propensione all’acquisto in crescita anche per gli altri mercati del settore mobilità: incremento contenuto per l’auto nuova (+2,5%) mentre motoveicoli ed e-bike, beneficiando della stagione calda in arrivo, fanno segnare rispettivamente +9,3% e +6,9%. Crescita sostenuta anche per piccoli elettrodomestici (+13%) e TV (+11,8%). In positivo anche la telefonia (+7,2%), i grandi elettrodomestici (+3,8%) e i mobili (+3,4%). A frenare l’indicatore medio delle intenzioni d’acquisto rilevate dall’Osservatorio Findomestic è il comparto energetico: a parte gli impianti di isolamento termico (+4,3%) e gli infissi (+0,6%), unici due segmenti con il segno più, calano di oltre il 6% i lavori di ristrutturazione, del 9,6% le pompe di calore, del 15,5% le caldaie a condensazione e biomassa e addirittura del 19% gli impianti fotovoltaici.

Inflazione stabile a febbraio, ma il contesto economico rimane incerto

I dati diffusi da Istat relativi ai prezzi al consumo del mese di febbraio evidenziano, rispetto al mese precedente, un indice generale di inflazione stabile con un +0,8% su base annua, mentre il carrello della spesa segna una significativa diminuzione con un +3,7% su base tendenziale.

“A febbraio si conferma dunque il trend di rallentamento della crescita dei prezzi, in particolare per il carrello della spesa che rileva un -1,4% rispetto al mese precedente” ha detto Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione. “Il contesto economico rimane comunque segnato dall’incertezza, anche a causa delle tensioni geopolitiche in corso, oltre che dalla fragilità dei consumi. Dopo due anni di forte inflazione che ha avuto rilevanti effetti negativi sul potere d’acquisto, le famiglie hanno cambiato le abitudini, orientandole sempre di più in un’ottica di risparmio e convenienza”.

In questo scenario, per Buttarelli, le imprese della distribuzione moderna sono impegnate a mantenere in equilibrio le dinamiche dei prezzi, con il duplice obiettivo da un lato di garantire alle famiglie un’offerta di qualità a prezzi accessibili, dall’altro di assicurare una giusta remunerazione ai produttori. In particolare, nella filiera agroalimentare, dove le relazioni commerciali sono spesso di lungo periodo, si instaurano rapporti di reale partnership che consentono alle imprese produttrici di crescere dimensionalmente e migliorare il proprio livello di efficienza.

“È importante il sostegno con misure specifiche sia alle nostre imprese, che garantiscono un servizio essenziale al Paese, per supportarle lungo un percorso di efficientamento e di sviluppo tecnologico, sia alla domanda interna, da cui dipende la tenuta delle numerose filiere del Made in Italy e la sostenibilità economica nazionale” conclude Buttarelli.

Ancora “Prezzi Bloccati” per Sigma e Sisa: l’iniziativa abbraccia 300 prodotti

Per contrastare l’inflazione e sostenere i consumi dei clienti, la centrale D.it prosegue l’operazione “Prezzi Bloccati” che sarà valida fino al 31 marzo e si articolerà su tutto il territorio nazionale con la partecipazione di oltre mille punti vendita a insegna Sigma e Sisa e coinvolgerà oltre 300 prodotti a marchio.

In sintonia con tale filosofia, è già in fase di programmazione l’estensione dell’iniziativa che prevede la definizione di nuovi panieri a listino bloccato, con l’obiettivo di mettere a disposizione dei consumatori il miglior rapporto qualità/prezzo in modo continuativo.

“A inizio 2024 la quota media della Mdd per il nostro sistema supera l’11% del mercato del Largo Consumo Confezionato. A inizio del 2023 invece non arrivava al 9,5%, quindi i risultati sono stati eccezionali. Occorre poi aggiungere che lo sviluppo di referenze mainstream anche nel freschissimo, quindi nei reparti ortofrutta, carne e gastronomia, ha contribuito a migliorare ulteriormente il percepito sul nostro prodotto a marchio come brand in grado di sostenere la spesa dei clienti” sottolinea Alessandro Camattari, Direttore Commerciale e Marketing di D.it che sottolinea come nell’ultimo biennio l’obiettivo primario sia stato proprio creare le condizioni commerciali per rendere la marca del distributore un “rifugio” e garantire ai clienti un livello qualitativo di primo piano al massimo della convenienza. “Per fare questo abbiamo lavorato sinergicamente tra centrale e Cedi periferici, da un lato ponendo la massima attenzione alle condizioni di acquisto della Mdd, dall’altro mettendo altrettanto impegno nel contenerne i prezzi di vendita, il tutto senza toccare l’intensità promozionale sui nostri marchi” conclude Camattari.

Carovita, Lidl ribassa il prezzo di oltre 500 prodotti dell’assortimento

“Il trimestre anti-inflazione” si è concluso lo scorso 31 dicembre ma Lidl prosegue nella riduzione dei prezzi del proprio assortimento per tutelare il potere di acquisto delle famiglie. Gli articoli coinvolti in quest’operazione, iniziata già ad aprile 2023, sono oltre 500.

“Questa ulteriore iniziativa testimonia il nostro impegno a fare la nostra parte per supportare le famiglie nel contrasto al carovita, perché la situazione economica è ben lontana dall’essere risolta e continua a richiedere il nostro contributo” afferma Massimiliano Silvestri, Presidente di Lidl Italia.

In un’ottica di totale trasparenza verso i propri clienti, sul sito di Lidl è stata realizzata una sezione dedicata all’iniziativa con l’elenco completo dei 500 articoli ribassati.

Boom per la Mdd: nel 2023 oltrepassato il fatturato di 25 miliardi di euro

Con un fatturato record pari a 25,4 miliardi di euro nel 2023, i prodotti a marca del distributore (Mdd) rappresentano oggi il 31,5% dell’intero giro d’affari del mercato della distribuzione moderna in Italia, compresi i discount – nel 2019 era al 28,3% -, affermandosi come strumento fondamentale delle imprese della distribuzione moderna per sostenere il potere di acquisto delle famiglie, offrendo qualità e convenienza. I dati emergono dall’analisi “Marca del Distributore e Made in Italy: il ruolo della Distribuzione Moderna” realizzata da The European House – Ambrosetti per ADM – Associazione Distribuzione Moderna.

La marca del distributore si afferma dunque come unico canale in crescita sostenendo l’intero settore del retail alimentare: +332 milioni di euro anche nell’ultimo anno, e la tendenza probabilmente non si arresterà. Secondo i calcoli realizzati da The European House – Ambrosetti , la distribuzione moderna è l’attivatore di una filiera lunga e articolata e, con 15 settori e 37 sotto-settori coinvolti, abilita la creazione di circa il 12% dell’intero PIL italiano, oltre 200 miliardi di euro: dai 30 miliardi generati direttamente dalla distribuzione moderna, se ne sviluppano ulteriori 178 dalle filiere attivate a monte tra componenti industriali attive, settore agroalimentare e intermediazione.

“La distribuzione moderna ha contribuito in maniera significativa a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie, contenendo la spinta inflattiva e sostenendo soprattutto le fasce di reddito più basse, che soffrono in maniera particolare l’aumento dei prezzi al consumo”, ha commentato Mauro Lusetti, Presidente ADM – Associazione Distribuzione Moderna. “L’impegno delle nostre aziende ha limitato l’aumento del prezzo medio di vendita, assorbendo parte dei rincari ricevuti sui prodotti del largo consumo dell’industria di marca. Da gennaio 2019 la distribuzione moderna ha registrato aumenti inferiori dei prezzi di vendita di 6 punti percentuali rispetto all’industria di marca. I prodotti a marca del distributore, garantendo un’offerta che coniuga qualità e convenienza, si sono dimostrati uno strumento efficace e molto apprezzato dagli italiani nel contrastare l’aumento dei prezzi. Il settore distributivo si conferma come un asset strategico dell’economia del Paese, sia per il valore aggiunto che riesce a generare sia per il contributo all’occupazione e il sostegno alle filiere del Made in Italy”.

“Si è appena chiuso un 2023 complesso che ha visto una riduzione dei volumi di vendita in tutti i canali distributivi, dal discount ai supermercati fino al piccolo servizio, dovuta alla pressione dell’inflazione sulle famiglie con effetti asimmetrici: la spesa incomprimibile pesa 21 punti percentuale in più sul bilancio familiare del quintile più povero. In un contesto in cui i consumi alimentari sono già immobili da oltre un decennio, è necessario un cambio di rotta per salvaguardare i consumi, alimentari e non, che generano il 60% del PIL italiano” ha aggiunto Valerio De Molli, managing partner e CEO, The European House Ambrosetti.

A novembre cala l’inflazione ma gli italiani continuano a risparmiare

L’indice di inflazione nel largo consumo confezionato (LCC) a novembre è pari al 5,8%, inferiore rispetto a quella di ottobre (7,2%). Gli italiani tuttavia continuano a ridurre il mix del carrello della spesa del -1,5%, confermando così un comportamento d’acquisto volto al risparmio. Rispetto allo stesso periodo del 2022, l’indagine mensile di NIQ sottolinea però un andamento positivo per tutti i canali distributivi. Nello specifico la crescita è guidata da specialisti drug (+10,3%), seguiti da discount (+5,5%), supermercati (+4,5%), superstore (+3,8%), iper>4.500mq (+0,9%) e infine liberi servizi (+0%).

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa
Considerando il rapporto tra valori e volumi a totale Italia Omnichannel, all’interno del comparto grocery nel mese di novembre si evidenzia un trend positivo a valore (+3,6% vs 2022), mentre si conferma una diminuzione a livello di volumi, pari a -0,7%. I prodotti dedicati agli animali domestici si attestano ancora come l’area merceologica con l’incremento a valore più consistente (+9%), seguiti dal cibo confezionato (+4,9%) e dai prodotti per la cura della casa (+4,5%). Per quanto riguarda i volumi invece, si rileva un trend negativo per tutti i comparti tranne per i prodotti per la cura della persona (+0,2%) e il fresco (+0,1%).

A livello di categorie merceologiche, in testa alla classifica top10di NIQ del mese di novembre si classificano l’olio di oliva vergine ed extravergine (+32,7%), lo yogurt bianco (+17,1%) e le gomme da masticare (+15,5%). Per quanto riguarda il fresco (peso fisso + peso variabile) risulta in crescita in tutti i canali distributivi. In particolar modo, la performance migliore si registra nei discount (+8,9%), mentre nei liberi servizi si osserva l’incremento meno consistente (+1,1%).

Tra le categorie merceologiche più dinamiche all’interno del comparto, frutta e verdura (+11%) detiene il primo posto, seguita subito dopo da pane & pasticceria & pasta (+7,2%), e gastronomia (+6,4%). La salumeria invece si attesta di nuovo la categoria con il trend di crescita più basso rispetto alle altre (+0,7%).

Spesa low cost: Carrefour Contact sbarca in Italia, prima apertura a Milano

È arrivato anche in Italia il nuovo format di Carrefour, nato con l’obiettivo di abbassare del 10% i prezzi di vendita. La strategia di Carrefour Contact infatti si focalizza sulla valorizzazione della marca privata: l’assortimento è stato razionalizzato eliminando buona parte delle marche nazionali e aumentando la presenza dei prodotti Carrefour con attenzione alla marca Simpl – la linea di prodotti con prezzi allineati a quelli dei discount ed entry level. 7000 le referenze totali, tra largo consumo confezionato, freschi e non food.

Il primo Carrefour Contact apre i battenti a Milano, nel cuore della Zona Angilberto. “Questa nuova apertura rappresenta un’ulteriore dimostrazione dell’impegno di Carrefour Italia nell’adottare misure concrete di sostegno alle famiglie e ai propri clienti contro l’inflazione e l’attuale situazione economica” afferma Michele Stefanoni, Direttore Ipermercati, Supermercati Diretti e Cash & Carry Carrefour Italia. “Un vero e proprio cambio di insegna, da Market a Contact, che si svilupperà su 960 mq di superficie, senza le classiche promozioni, come ad esempio i cataloghi. Vogliamo infatti contribuire a diventare un fattore di vitalità e di sicurezza per i cittadini e le cittadine che vivono il quartiere, soprattutto nelle aree più periferiche della città e che rischiano un impoverimento di attività, se trascurate”.

Col format Contact, già testato in Francia, l’azienda punta dunque a diventare l’insegna meno cara della città, grazie a una semplificazione delle attività di gestione del negozio, che porta una minore incidenza di costi e all’eliminazione di volantini promozionali, con la conseguente riduzione dei costi di marketing, ma anche alla valorizzazione del nuovo reparto macelleria e alle dinamiche di reso semplificate.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare