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OTTOBRE/NOVEMBRE 2016
D
arsi l’obiettivo di vendere “tutto” in campo
alimentare è certamente più che ambizio-
so. Eppure anch’esso rientra nel campo
delle ultime tendenze di un nuovo segmento del retail
americano. Conseguentemente, dobbiamo annovera-
re tra le nostre osservazioni
un nuovo formato che
chiameremo genericamente “international”
. Appar-
tengono a questa categoria Food Bazaar (nel Tri-State),
BerkeleyBowl (California), Treasure Islande FreshFarms
International Market (Chicago), appunto.
Il concetto è, in realtà, semplice in teoria e mostruosa-
mente complesso nella pratica: soddisfare i bisogni di
un pubblico multietnico e multiculturale che si aggrega
in varie parti della megalopoli dell’Illinois. Dunque,
la prima caratteristica cruciale di questa formula è la
disomogeneità della domanda, pur dopo aver risolto
il problema difficile di un assortimento amplissimo e
profondo risultante da un assemblaggio di innumerevoli
flussi di import.
Fresh Farms International Market conta attualmente
quattro location sparse nella Chicagoland e ognuna
serve comunità composite di popolazione di origine
diverse
: Indiane, Libanesi, Vietnamite, Cinesi, Ispaniche,
Ucraine, Russe, Polacche, Rumene, Bielorusse, Hasidici,
ecc. A ciascuna vengono offerti prodotti e marche che
appartengono alle loro specifiche culture di consumo,
al fine di assolvere la missione prefissata dell’azienda:
“Portare il mondo sulla tavola di ogni famiglia”.
OBIETTIVO? VINCERE UNA SFIDA
MOSTRUOSA: QUELLA DI SODDISFARE
I BISOGNI DI UN PUBBLICO MULTIETNICO
E MULTICULTURALE
FRESH FARMS INTERNATIONAL MARKET
di Daniele Tirelli e Marco Tirelli
MISSION
DELL’AZIENDA
È OFFRIRE A
OGNI PERSONA
I PRODOTTI
TIPICI DELLA
SUA CULTURA
DI CONSUMO
Il mondo in tavola
Le origini
Ripercorriamo, però, la storia di quest’in-
segna nata, inutile ripeterlo, dal nulla,
dallo spirito di iniziativa di tre fratelli
immigrati dalla Grecia, dal villaggio
di Lykouria nell’Acaia, dove sarebbero
stati costretti a continuare una vita da
pastori. Così, dopo aver praticato vari
mestieri, da scaricatori a fattorini della
catena Treasure Island, Mike, John e Di-
no Svigos iniziarono a vendere hot-dog
nell’Humboldt Park di Chicago. Poi, nel
1977, raccolsero 15.000 dollari, ovvero
tutti i risparmi della loro famiglia, de-
cidendo di investirli in un negozio che
chiamarono North Water Market.
Nel 1979 lo store cambiò nome divenen-
do Fresh Farms International Market,
affinando, allo stesso tempo, il proprio